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Don Fabio Esqueda

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Messaggi pubblicato da Don Fabio Esqueda

  1. :N: La pista nel cielo :S: La storia, in effetti, è un po' esile, e la mongolfiera è un po' come il fumo senza l'arrosto. Certo, Carson che sale sul pallone è uno spasso, ma niente di più. Concordo con Ymalpas sul giudizio di crisi del nostro ranger negli anni seguenti: in effetti la prima storia tosta si farà attendere. Una curiosità: 'La pista nel cielo' è l'unica storia texiana in cui non muore nessuno!

  2. :N: 'Chinatown' :S: Sulla storia, credo abbiate già informato i peccatori che non l'hanno letta. Un grande Letteri ( poco western, ma quanto era spiritoso prima del crollo finale...) ci accoglie a Texas City e ce la fa gustare come se fossimo a casa sua. Tutto fino a pagina 85, o ancora meglio pagina 84, di 'L'asso nella manica'. Che finale sarebbe stato? Il più bello della storia di Tex, insieme a quelli di 'Massacro' e di ' Una campana per Lucero' ( che gara !). Ancor meglio, sarebbe stato pazzesco lo stacco finale sul primissimo piano di Janet Brent appena prima di essere travolta dalla diligenza ( che voi sappiate esistono in Tex finali simili? ). La lunga parentesi messicana non è male, assolutamente: ma è un'altra storia, semplicemente, non c'entra nulla con la prima parte, nulla. Gianluigi Magno ( Bonelli) ha talvolta questo demerito: non far coincidere il momento di maggiore pathos con la fine: se ci pensiamo, la stessa cosa succede anche in 'Il signore dell'abisso' con la morte del 'monaco rosso' , e in 'Sulle piste del Nord', dove l'esplosione del ponte di pietra non poteva non essere l'atto conclusivo dell'avventura ( intendiamoci, restano tutti capolavori). Cinque notazioni: 1) Come ha giustamente notato Wasted, è assurdo che Janet riveli a Tex il particolare del timoniere: se posso dire la mia, è certo che Bonelli abbia scelto solo a tarda sceneggiatura la vera identit? del Drago, o che abbia proprio cambiato il finale, il che mi sembrerebbe confermato da un'altra svista, di cui vi parlo nel secondo punto.2) Forse nessuno ha notato una cosa, che forse sarà stata corretta nelle ristampe, poich? è veramente clamorosa: a pagina 44 di 'L'asso nella manica' il Drago pensa, testuali parole: '... E in attesa dell'occasione propizia per farlo ( liquidare i quattro pards, ndr), comincer? col sistemare come si deve la bella Janet'. Mi sembra che questo confermi in modo evidente la mia ipotesi , e probabilmente anche l'idea iniziale della scritta 'Jam' , o che dir si voglia, è frutto di una trovata successiva.3) Un'altra assurdit? ( e pure questa credo confermi la mia teoria suddetta) si ha a pagina 50 di 'Chinatown', quando Janet simula l'aggressione da parte del Drago: ma Tex non si dovrebbe rendere conto che mancano segni da strangolamento sul collo?Secondo me non ci son dubbi, il Drago doveva avere un'altra identit?, in origine ( rimarr? un segreto, a meno che Gianluigi non l'abbia svelato a Sergio, e che sergio lo voglia svelare a noi) : ho segnalato le stranezze più lampanti, ma credo che, a ben leggere la storia, gli errori di sceneggiatura finiscano per ripetersi. Detto questo, rimane un'avventura fantastica, splendida nel suo essere imperfetta ( a proposito, sono molto contrario ai cambiamenti nelle ristampe, le imperfezioni rimangono nella storia).4) Per Pedro: certo che un'americana e un messicano a capo di una setta cinese non è cosa di tutti i giorni, ma se dovessimo pensare alla verosimiglianza di Tex in generale, un bianco capo dei Navajos, che percorre le vie d'America, dall'Alaska allo Yucatan, come si va da casa al supermercato (anzi, il nostro ranger sembra un 'Google Maps' vivente! )... beh, allora non dovremmo proprio leggere le sue avventure, e il gioco non varrebbe la candela!5) Ultima cosa: Gianluigi il Sommo era proprio appassionato del cognome Benavides... se qu? è l'haciendero messicano che gestisce il traffico d'oppio, in 'Il signore dell'abisso' era l'ufficiale dei Rurales che cannoneggiava il Castillo...vi ricordate? A presto, cari texofili !

  3. Ragazzi, non volevo scatenare questo putiferio!In verità mi ero risentito anch'io, ben sapendo di non aver avuto la minima intenzione di essere offensivo con nessuno... Il mio era solo un tono simpaticamente focoso per consigliare, ai molti cui questa storia non è piaciuta, di rileggerla per capire quanto è bella... almeno io la trovo strepitosa. Nel merito, Tex ci fa effettivamente una figura da pollo ( soprattutto con Watson, che porta a termine i propri propositi belligeranti), ma -quel che volevo dire io- la storia è talmente bella che la cosa diventa trascurabile. Buon Colonnello Watson a tutti! Ah, già che ci sono, come faccio a personalizzare il mio profilo ( come ha fatto Wasted col Carson di Magnus, per intenderci)?

  4. Manfredi è un grande, la copertina è veramente bella, e lo dice uno per cui l'unico copertinista è Galep, ma.... odio Civitelli. Non capisco come possa avere tutto questo successo... i suoi disegni sono piatti, puliti come un piatto appena fuori dalla lavastoviglie, e il suo Tex mi è veramente antipatico ( Carson no, ma Carson non può essere mai antipatico )... questo non è il west! Quanto mi piacciono i disegni sporchi di Ticci e Ortiz... sembra davvero di essere nella prateria...

  5. 'Patagonia'

    Ragazzi, sono indeciso.
    La storia in breve:

    Tex e Kit Willer sono invitati da un vecchio amico del nostro ranger, il tenente argentino Mendoza, a seguirlo in una missione - si direbbe oggi di peace-keeping- in Patagonia, come mediatori nei confronti degli Indios.
    Stretta la pace col mite capo Mancuche, e sconfitto in battaglia l'aggressivo Calfucur?, le cose si comlpicano, e Tex sarà costretto a cambiare schieramento.

    Alcune cose sono davvero notevoli: la figura del gaucho mezzosangue Julio, le scene di caccia al nand' nella pampa, le scene dei gauchos radunati nella notte intorno al fuoco ( Frisenda bravissimo).
    Altre cose sono davvero assurde: tiratissima la figura di Mendoza, militare idealista al punto di trasgredire le regole: dove si è mai visto?
    E poi, vi sembra normale che lo stesso personaggio (sempre Mendoza, si intende) prima discuta con Tex per ore dell'uguaglianza di tutti gli esseri umani, e poi guidi i soldati contro gli indios al grido di :'Diamo una lezione a quei selvaggi ' è

    Di fondo, un grave problema: è una storia di Tex? Non mi sembra proprio: se il nostro ranger non ci fosse, la storia non cambierebbe di una virgola. Tex non è il motore della storia, è una comparsa.
    E' a mio giudizio il più grave difetto di Boselli, anche nei suoi capolavori come' Il passato di Carson', 'Gli assassini' o, in misura minore, 'Sulla pista di Fort Apache': Tex non è il vero protagonista.
    Benissimo, la storia può essere lo stesso strepitosa, ma questo è Tex. E'bene rinnovare il personaggio, ma certi canoni bonelliani non possono essere soppressi tout-court: è come se scrivessi una storia di Topolino facendolo diventare un gatto.

    Anche la scena finale,

    che sembra tratta dal film '300', sarebbe eccezionale, se fosse Tex: quando mai si è vista una battaglia in una pagina di nove vignette senza didascalie?

    Ecco, con Bonelli padre, ma anche con Nizzi e Bonelli figlio, sapevamo quando e dove eravamo: sapevamo dove eravamo, secondo uno stile di narrazione classico.
    La scelta stilistica di Boselli è più moderna, non vi sono più certezze, e nasce dalla stessa ottica da cui nacquero molte avanguardie del primo '900: ma è adattabile con Tex, che è l'uomo delle certezze ( a volte, è vero, ha dei dubbi, nelle storie più belle, ma insomma, alla fine decide! ) .

    Non so esprimere un voto, son troppo diviso...voi che ne dite?

    Fatemi avere opinioni!

    __________________
    Nota di moderazione:
    Inseriti spoiler nei punti in cui ci racconti la storia:
    lasciaci il piacere di scoprire da soli come va a finire!

    Jim Davis

  6. Accidenti, Wasted Years, qu? non si può parlare! Ho semplicemente espresso il mio parere in modo un po' focoso - e volevo essere simpatico- e non mi sembra di avere insultato proprio nessuno! Ho riletto il mio post, e confermo. Comunque puoi darmi del tu!Volevo semplicemente invitare coloro che non hanno apprezzato la storia a rileggerla, perchè credo sia strepitosa: non posso? Mi sembra di aver dato solo un consiglio da texiano autentico e sincero...

  7. 'Piombo Rovente'Ho appena riletto questa storia, un Tex in versione commedia. Trama semplicissima- e somigliante a quella del texone giolittiano 'Terra senza legge', di cui pare un remake- con signorotto locale spodestato dai quattro pards al completo, con l'aiuto di un quartetto di onesti-e stravaganti- cittadini. Il tratto di Zaniboni- celebre disegnatore di Diabolik- non è evidentemente western, ma è spiritoso: per un tratto spiritoso, ci vuole una sceneggiatura spiritosa, e Nizzi la congegna a suo piacimento e divertimento, senza colpi di scena alcuno, ma con tanta ironia. In particolare, buffe le scene in cui Miss Darling corteggia Carson e in cui i quattro pards si servono da bere da soli dopo aver catturato Slattery, il cattivo (ma in fondo non troppo, ricorda nel carattere lo Sceriffo di Nottingham del cartoon Disney di Robin Hood, e nei lineamenti Ernest Borgnine!), e simpatico l'omaggio, nelle vognette finali, a Galep, Bonelli junior e Nizzi. Ragazzi, non è 'Fuga da Anderville', n° ' Il passato di Carson', n° 'Sulle piste del nord', ma è brioso, leggero seppur talvolta graffiante ( l'accostamento tra la maitresse e il reverendo ), e Zaniboni non merita la pioggia di critiche che gli fu rivolta dal popolo texiano: anzi, certamente meglio lui di certo piattume civitelliano!

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  8. Ciao Ray, siamo sempre in disaccordo!Villa è un grande, maniacale nei dettagli ( non a caso in più di 20 anni ha disegnato solo sei storie), ma , a mio giudizio, poco western: pensaci Ray, di storie classiche ha in effetti disegnato solo l'esordio ' Il ranch degli uomini perduti' e ' Nella terra degli Utes', che non ricordo tra i capolavori della saga. E' invece strepitoso in storie semi-fantastiche come 'La Tigre Nera' o 'Gli spiriti del deserto'. Ti dir? di più, a mio giudizio gli unici disegnatori veramente western mai visti su Tex sono Ticci e Ortiz: la scelta del copertinista credo cadde su Villa per ovvie ragioni anagrafiche ( aveva 35 anni quando eredit? il fardello di Galep ). Non mi sparare, Clemmons!

  9. 'La Congiura'C'era una volta Nizzi... Che bella questa storia, che sa essere al contempo emozionante e spiritosissima. In breve: Tex e il Vecchio Cammello arrivano a San Francisco, e scoprono che il capo della polizia, nonchè storico amico, Tom Devlin è stato rapito, e la polizia ha qualche mela marcia. Chi può aiutarli, se non il redivivo capitan Barbanera? Un unico problema: si trova ad Alcatraz!Come sempre, ad ogni problema c'è tuttavia una soluzione: una bella evasione, ma le cose si complicano... Bellissime le atmosfere della Baia di San Francisco, straordinarie le nebbie del nostro Claudio Villa, e quelle scene della caccia alla balena non sono da meno. I personaggi di contorno sono tutti simpaticissimi, a cominciare dal piccolo, occhialuto leguleio della mala Bixler, e dal tonto agente marcio Riordan ( buffa la scena in cui viene inscatolato da Tex e Carson! ). Tornando a Villa, una considerazione finale: continuo a pensare che sia un disegnatore talentuosissimo, ma che non ha nulla da sparire con il Western, e non a caso da il suo meglio nelle ambientazioni non alla John Ford, per intenderci! Ah, ultima cosa curiosa: ma non trovate che il buon Mike Tracy assomigli un po' nello sguardo ad Einstein° Fatemi sapere, intanto comunico il mio 10 magna cum laude!

  10. Caccia All'UomoLo stile nolittiano, pur molto diverso da quello del Gran Padre Gianluigi, è interessante: ma non stavolta. Esordio ko. La storia è fiacca, troppo lunga nella fase iniziale, nell'inutile parte centrale ( cosa c'entra il navajo ribelle Mingo? E' un personaggio inesistente che d' addirittura il titolo al n.184 ) , corta in quello che poteva essere un finale accattivante, se sviluppato bene. Il tanto criticato Fusco (gli venne ascritto il demerito di un Tex troppo giovanile) è l'unico a tener in piedi la baracca. E poi, Tex è davvero uno sbirro stronzo, al punto che si meriterebbe davvero di affogare: Andy Wilson, non potevi lasciarlo tra le rapide? Beh, il riscatto di Nolitta si farà comunque attendere poco...? in arrivo un certo Paco Ordonez, alias 'El Muerto'...

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  11. I Dominatori Della ValleMah... resto senza parole. Qu? nessuno ha capito che siamo di fronte ad un capolavoro. In primo luogo, come non esaltare la capacità di Nolitta/ Bonelli junior di raccontare Tex in solitaria? E' la sua prerogativa, ed è una cosa rarissima in Bonelli senior. Ma quant'? moderna questa storia? Quanto violenta ( l'impiccagione di Loretta Powell, la scena dei quattro cadaveri, la morte del telegrafista), quanto 'sporca' ( straordinario Fusco), quanto pungente(la critica della società delle donnine che si scandalizzano) è Come è possibile , di fronte a questo ben di Dio, che qualcuno pensi a quanto è cretino Tex a dare le spalle ben due volte? E chi se ne frega! Evidente il riferimento a ' I Cancelli del Cielo' di Cimino, uscito nelle sale quattro anni prima ( non a caso la figlia di Watson si chiama Ella, come la prostituta interpretata da Isabelle Huppert nel film). Rifletteteci cari amici texiani, prima di perdervi questo capolavoro!

  12. La Tigre Nera. Ragazzi, la storia è godibilissima, spiritosa ( la scena di Carson che sbuffa su Shakespeare è fantastica) e si legge d'un fiato. Villa ( era solo la quarta storia su Tex? ) è adattissimo alla storia, non molto western (e il nostro continuo a pensare che sia un disegnatore straordinario ma che col west non abbia nulla a che fare). Effettivamente il finale sembra un videogame, e i buttafuori della Tigre Nera sono alti 3 metri ( se Tex è 1, 80) ! Divertente, ma i capolavori sono altri!

  13. Ragazzi, non è pensabile una sfida del genere... l'unica che ho escluso subito è ' Gli eroi di Devil Pass', che non capisco come molti considerino un capolavoro: non è male, ma ha troppe fasi in cui cala il pathos: comunque secondo me inferiore alle altre 4quattro semifinaliste. 'Il giuramento' è forse la storia scritta meglio, ma con il Tex più fascista che si sia mai visto (insieme a 'Massacro' ). Via, voto ' Sulle Piste del Nord' perchè quell'arco di pietra che esplode è da brividi.

  14. Ragazzi, che gara! Per un malato di tex come il sottoscritto è roba da coronarie! Cominciamo ad escludere 'Incubo', da non appassionato di Mefisto. 'In nome della legge' è un capolavoro geniale, ma imperfetto ( in 'La cella della morte' Tex compare per 8 pagine, il che è assurdo visto il titolo, e Kit e Tiger spadroneggiano senza averne la statura). Uhm, prima di ripensamenti votiamo il grande Ticci ( aveva 27 anni all'epoca!) e 'Vendetta Indiana'...

  15. Il Passato Di CarsonSenza parole: una storia straordinaria. La prima, forse, in tutta la saga texiana, ad avere Carson come protagonista assoluto. Ma è lo stesso Carson che tutti noi adoriamo? S? e no. L'ironia non potrebbe mai mancare, ma stavolta qualcosa lo ha ferito, e lo fa essere malinconico. E dubbioso. Ora si ricorda di essere stato innamorato (straordinario il personaggio di Lena), e noi scopriamo di non aver mai saputo niente del Vecchio Cammello. E forse è anche padre, ma 25 anni sono tanti perchè si possa tornare indietro: la sua casa sono Tex e i Pards, ma ora-ed è una cosa sconvolgente- dubitiamo che quella fosse una strada già scritta. Forse poteva mettere su famiglia e rimanere a Bannock, forse. Carson padre!!!! Ma in realtà capiamo subito che la storia è strepitosa, con quel campo lunghissimo con cui Marcello ci f? entrare a Bannock: sentiamo penetrare il freddo anche noi, nelle nostre ossa, grazie ad una sapienza cinematografica magistrale. Ogni vignetta trasuda del racconto. Il finale, lirico, è sconvolgente. a metà tra ' C'era una volta in America' e il West di Peckinpah, e forse Bob Dylan sta suonando da qualche parte, tra le rovine della città morta. Che belli i personaggi secondari (fino a un certo punto) , soprattutto Chester (un buono condannato dal destino) e Lame, lo zoppo codardo, ucciso alle spalle dall'ambivalente sceriffo Clemmons. Disegni meravigliosi, il che è detto da un non amante di Carlo Marcello, il cui tratto è però adattissimo alla storia, sceneggiatura fantastica, e qu? il dubbio. Dov'? finito Boselli? Come è possibile che l'artista eccelso che ha scritto questa avventura sia la stessa persona che ha scritto 'I Sette Assassini' e altre storie volgarissime (mi viene in mente 'La Mnaccia Nel Deserto' ) : sembra un One-Shot, come spesso accade agli artisti. Dopo il passato di Carson un altro capolavoro, il texone 'Gli assassini' , alcune storie non male, e tanto ciarpame. Ma il mistero non svilisce la grandezza di questa opera d'arte. Da 10 e lode, senza se e senza ma.

  16. Fiamme di GuerraSi parte, ed è subito capolavoro, con quel titolo che sembra scritto col sangue, e con Tex e Carson in viaggio verso la Virginia, su un treno che già emana il profumo dell'avventura, alla ricerca di una verità che Tex attende da 20 anni. E poi, il flashback in cui Tex racconta al fedele amico le avventure del 1864 (due anni dopo i fatti di 'Tra Due Bandiere), e il suo incontro con John Walcott, giovane e idealista ufficiale nordista. Ecco che la famiglia è però burrascosa, visto che il cugino Leslie è un fervente tenente confederato, mentre il comune zio Howard sembra un uomo che, tra le due bandiere, preferisce l'affetto verso i nipoti, anche se la sua stima sembra propendere verso John. Ma il tema di fondo, al di l' della guerra, del campo di prigionia sudista di Anderville, del sangue che bagna la Virginia, è la storia di un'amicizia. Almeno finch? una cassa d'oro e un colpo di pistola instillano in Tex un atroce dubbio. Ecco che i due pards giungono a destinazione, in quei luoghi in cui avvenne l'incontro con John, e dove è proprio lo zio Howard ad averli invitati. Il finale è scioccante, e vede forse il più straordinario primo piano che Giovanni Ticci ci abbia mai regalato, esattamente nella quarta vignetta di pagina 112 in 'Fuga da Anderville': un Tex arrabbiato, umano, ma anche liberato dal dubbio che lo aveva sempre attanagliato. Nizzi e Ticci da 10 e lode per quella che è una pietra miliare nella vita del nostro eroe.

  17. Che dire? E' un capolavoro assoluto. Con buona pace di chi ritiene Bonelli padre un manicheista. Il personaggio di Lucero è il più lirico , forse, di tutta la saga texiana, permeato com'? dall'ombra di un futuro già scritto, da un fato, come nella tragedia greca, da cui non si può sfuggire. Un personaggio allo stesso tempo crudele e capace di pentimento, furbo e ricco di dignit? morale, un personaggio che sfugge alla punizione dei pards, seppure non a quella del Padreterno. E quel finale senza Tex è da brividi...

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