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Tahzay

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Messaggi pubblicato da Tahzay

  1. Pedro, posso essere d'accordo parzialmente con quello che dici, ma rendiamoci anche conto di una cosa: questa storia non va rubricata come "Tex&pards contro gli Utes", ma come "il ritorno di Cane Giallo". Ebbene, se lo svolgimento dell'(ipotetico) primo tema può anche essere considerato soddisfacente, non lo è di certo quello del secondo, che è stato appena abbozzato, ed è stato ricollegato a doppio filo ad un personaggio che, francamente, avrebbe fatto miglior figura nella serie "Coccobill". Allora - ed è questo il punto su cui, credo, anche gli aficionados di Nizzi dovranno concordare - se non hai l'ispirazione, l'idea buona, se ti girano le b... e, se hai voglia solo di fare un "compitino" pulito.... non proporre ritorni obiettivamente difficili, di personaggi "forti", che hanno lasciato il segno nell'immaginario dei lettori come la Tigre Nera e Cane Giallo!Fai una roba tipo "la rivolta dei Cheyennes", ti prendi il tuo (metaforico) sei in pagella, e sono tutti (più o meno) contenti. O no?

  2. Io la vedo quasi all'opposto, e ribadisco che se la trama e i personaggi sono veramente intriganti, a me se Tex non è proprio al centro dell'attenzione non interessa nulla o quasi, e anche eventuali altri difetti scorrono via veloci.
    Se avessi dovuto leggere storie poco significative ma con un Tex sempre al centro dell'attenzione al massimo della forma avrei smesso da tempo, e in effetti una volta l'ho fatto.
    Senza una storia come si deve la centralit? di Tex per me va a farsi friggere.
    Tex che domina la scena, i comprimari, nemici e alleati, in una storia scarsina non m?interessa.

    Un post ricco e completo, con il quale concordo totalmente, Jack65.

    Solo, visto che sono stato "tirato in ballo" direttamente, ci tenevo a chiarire, in riferimento al passaggio quotato sopra, che quando parlavo di concentrarsi di più su Tex non intendevo dire che la storia è perfetta quando Tex è centrale, o onnipresente, ma che una storia anche non eccezionale, con un soggetto fragile o improbabile può essere valorizzata e resa gradevole con un buon Tex.
    Mentre un Tex sottotono, o alieno alle caratteristiche che lo hanno reso gradito e di successo, può facilmente rovinare una storia pur bellissima.
    Esempio pratico: la deludente, piatta storia attualmente in edicola, se avesse avuto un "certo" personaggio in meno (che inizia con la "U" e finisce con la "I"), e come culmine un duello sulla falsariga di quello contenuto ne "il cerchio di sangue", avrebbe avuto completamente un altro sapore.
    Ecco perchè se un bel Tex può salvare una mediocre storia, per me non può accadere l'opposto, e quindi "invitavo" (dal mio basso pulpito) gli Autori a concentrarsi soprattutto sul ranger, per accontentare i "lettori esigenti" (il che non vuol dire che essi possano appiattire le proprie idee su spunti mediocri, naturalmente).

  3. Non mi sento granch? di condividere tutti i pollice verso nei confronti di questa storia. Il trucco di Ukasi è certo una trovata da circo ( anche l'imbottitura della testa di
    sciacallo ci riporta a quell'ambiente ) ma, considerando il "pubblico" a cui è rivolta ( che non sente lo sparo, n° vede il proiettile, ma scorge un "medicine man" che lancia un grido e poi vede un paio di uomini in buona salute stramazzare morti ), mi pare ci possa anche stare

    Scusa, Pedro Galindez, ma qualcuno degli Utes avrà pur raccolto i defunti compagni, per rendere le dovute esequie? O li hanno lasciati in pasto agli avvoltoi e se ne sono andati? E come è possibile non accorgersi di un foro di proiettile? :o

    E i corvi uccisi a distanza, mentre volano liberi nell'aria, usando.... una pistola? (per il ciclo, Buffalo Bill mi fa un baffo!) :blink:
    E i corvi vivi conservati in una bisaccia? :s

    Perdonami, in anticipo, so che non è carino (e neppure giusto) commentare i giudizi degli altri, ma se si d' 6,5 a QUESTO soggetto (lasciamo perdere, per un attimo, la sceneggiatura), friabile come carta velina, prevedibilissimo, a più riprese assurdo e con personaggi intriganti e profondi come una canzone di Gigi D'Alessio.... francamente, davvero vuol dire che un episodio di Tex posso scriverlo anche io!

  4. SPOILERA me la parte che ha dato più fastidio, a pare l'inverosimile vicenda-Ukasi che scredita l'intelligenza degli Utes (come potevano non accorgersi che i loro compagni, nel primo albo, erano morti per colpi di arma da fuoco? E come si può pensare che il rumore di un colpo di pistola venga del tutto attutito da un involucro o coperto da un urlo, non producendo un bagliore, un po' di polvere... mah!) e, con essi, l'intelligenza del lettore..... beh, è il duello finale. In particolare, qundo Tex si dichiara pronto a togliersi le pistole laddove Cane Giallo avesse gettato il coltello. A prescindere anche dall'ingenuità e dal candore della richiesta, e dalla (seconda) ingenuità consistente nello sfilarsi il cinturone senza aver atteso il contestuale gesto di Cane Giallo con il coltello... ma, mi chiedo.... quello è Tex? Qualcuno mi sa spiegare il SENSO di quella domanda, o mi ricorda un solo precedente similare nell'intera saga?Il Tex VERO, che conosciamo da 60 e passa anni, getta via A PRESCINDERE il cinturone, e - con un sorriso beffardo ed un'aria strafottente, sicura di sè - invita il capo Ute a dimostrargli cosa è capace di fare con un uomo disarmato, dandogli - quindi - una sonora ed esemplare lezione. Adesso salter? fuori qualcuno a parlare di lettori ultra-esigenti e/o non di meglio specificate "sindromi" da censore; ma qui siamo proprio all'A-B-C del personaggio, il Tex di questo duello NON ragiona come il vero Tex. Per non parlare di Kit Willer, che oramai è come Ronaldinho: alterna una prestazione da applausi ad un'altra da fischi, a seconda del piede con cui si alza dal letto (leggi: a seconda dell'Autore che lo interpreta), passando da esuberante scavezzacollo a timida ed impacciata "ruota" degli altri pards, da sfacciato ottimista a cupo pessimista (senza alcun serio motivo, peraltro). Un po' più di coerenza non guasterebbe.

  5. A) assodato che Nizzi non scrive più, e visto il livello a cui era arrivato è un bene, e che Boselli ha notevolmente perso ispirazione diventando lo sceneggiatore principale;

    Secondo me, Boselli (che oltre ad essere un ottimo professionista, mi pare anche essere persona di grande intelligenza) ha già colto perfettamente la differenza che c'è tra l'essere "panchinaro di lusso" e titolare fisso della testata, e sta ragionando di conseguenza, pur senza snaturarsi o farsi condizionare eccessivamente. Chi vivr?, vedrà :trapper: !Il cambio Nizzi (intendo l'ultimo Nizzi) - Faraci, poi, non potr? che essere vantaggioso e rinvigorire ulteriormente la serie.
  6. Beh, la risposta è semplicissima!Un conto è l'alternanza tra storie che presentanto caratteristiche peculiari del personaggio e storie con caratterizzazioni "alternative" (nell'esempio da me citato, relativo alla fascia 200-250), ed altro conto è l'alternanza fra più Tex, NESSUNO dei quali possiede determinate caratteristiche basilari del personaggio. Esempio: se mi piace il gelato al limone, mediamente gradir? anche prendere un gelato alla fragola o al cedro, o mescolare i gusti, tanto per cambiare. Quindi ordiner?, di seguito: limone - limone&fragola - limone&cedro - cedro&fragola - limone&fragola; ma non ordiner? 3-4 volte consecutive un gelato che non contenga ANCHE il limone. Analogamente, concordo con l'utente che si lamenta della "deriva grafica" del personaggio; una volta, Tex aveva il volto asciutto di Galeppini, radioso di Letteri, rassicurante di Ticci. Con una ventina di disegnatori ad accavallarsi, anche la riconoscibilit? del personaggio è in pericolo, ed anche i Tex più "peculiari" (vedasi quello di Font) vengono sottoposti, quindi, a critiche anche ingiuste.

  7. Forse, se uscissimo dal livello generale e analizzassimo le storie singolarmente, potremmo accorgerci che una vera e propria costante nelle ultime annate texiane non c'è (almeno a livello di caratterizzazione di tex)

    E' esattamente questo il problema. Che ognuno "veda" il personaggio in una certa maniera ci può anche stare, fin quando però la struttura della serie si mantiene solida attorno a determinati capisaldi. Viceversa, se ogni Autore "modernizza" Tex facendogli perdere DEFINITIVAMENTE un pezzettino del Tex "classico", alla fine il risultato è che questi pezzettini compongono un macigno, e quello che può essere un valore aggiunto, diventa un un fattore di confusione del lettore, che non riconosce più il quid essenziale del personaggio. Per esempio, dopo aver letto, nel giro di pochi mesi, "Patagonia", "la banda dei messicani" e "l'uomo di Baltimora" - seguiti ad anni di oblio del personaggio - io, ipotetico giovane lettore texiano, non saprei definire chi sia Kit Willer, che caratteristiche abbia, che ruolo ricopra nella serie. Tre storie, tre Kit Willer diversi, nel modo di pensare, di parlare, di agire, di rapportarsi al padre. Considerando che Tex, per 50 anni, è stato scritto, ideato e sceneggiato praticamente da una sola persona alla volta (G. L. Bonelli prima, Nizzi poi, con rare "spruzzatine" nolittiane), ora che - in questo periodo storico - vediamo alternarsi 4/5 sceneggiatori diversi, se ognuno parte per la tangente proponendo senza riserve il "suo" Tex (nessuno dei quali - GIUSTAMENTE - è identico al Tex delle origini), non credo che la saga nel suo complesso ne possa trarre giovamento.
  8. Il mio è un discorso generale, riferito a quanto si legge in rete:e io in rete leggo di un ipercriticismo secondo me insopportabile(ecco cosa intendo per "sindrome da ubc"), soprattutto perchè rivolto quasi esclusivamente alle nuove storie (e tale atteggiamento lo si comincia ad avere anche nei confronti di Boselli, autore fino a poco tempo fa osannato quasi ovunque). In rete, inoltre, riscontro una mitizzazione posticcia di Bonelli:posticcia perchè non obiettiva, banale, che tende a livellare e a uniformare le differenze (anche qualitative) della sua produzione.

    Non me la sono certo presa! ^_^ Tra l'altro il punto-chiave lo hai esattamente centrato. Perchè ad un certo punto Nizzi è stato ultracriticato, anche a prescindere dal suo naturale e fisiologico calo? Perchè ora, e soltanto ora, si parte alla carica di Boselli?A mio parere, è proprio in quanto questi due autori hanno - ad un certo punto - proposto, in serie, dei Tex con determinate caratteristiche, "dimenticandone" altre; fin quando ciò è stato episodico (fin quando, cioè, Nizzi sfornava ancora storie capolavoro, o Boselli faceva capolino di tanto in tanto nella serie), la cosa è stata assorbita tranquillamente; con il calo sedimentato di Nizzi, e con l'inserimento in pianta stabile di Boselli come sceneggiatore titolare della serie, si è verificato quel processo di erosione di un "certo" Tex di cui ho parlato prima. Esempio: a me può star bene il Tex serio, determinato e strategicamente perfetto di "gli eroi di Devil Pass", se preceduto da quello ironico, spaccone ed istintivo de "il clan dei cubani"; ed accetto - a quel punto - ben volentieri anche quello "intimista" (nonchè pestato, nonchè salvato da Zane e da Waineka) di "contro tutti", quello buonista di "ombre del passato" e quello sofferente e "perdente" de "il segno di Cruzado". Si tratta di storie praticamente consecutive all'interno della saga, se ci fate caso. Viceversa, vedere un Tex salvato da terzi per 3/4 volte nell'arco di una storia, alternato ad un Tex che non sorride mai per 3 albi di seguito, o ad un altro in versione "detective-senza-pistola" che gira per la città a raccogliere indizi.... beh, presi singolarmente sarebbero anche accettabili, ma mi dite voi dopo un annetto simile come fa un lettore a ricordarsi del Tex che ha imparato a conoscere?Di conseguenza, scatta un eccessivo entusiasmo (senza dubbio, criticabile) nel mitizzare i "bei tempi andati".....
  9. E smettiamola con la balla che tutte le storie di Bonelli sono belle, o comunque meglio di quelle attuali:perchè in questo modo si fa un torto agli autori del post-Bonelli, alla storia di Tex nella sua interezza, e a Bonelli stesso.

    Ma dici a me? In tal caso, hai sbagliato completamente il tiro :colt:

    Nella mia personale top-15 di Tex di tutti i tempi, ci sono Fuga da Anderville (che non è di G. L. Bonelli), Patagonia (che non è di G. L. Bonelli), il Passato di Carson (che non è di G. L. Bonelli), la Tigre Nera (che non è di G. L. Bonelli) ed El Muerto (che non è di G. L. Bonelli).
    Figuriamoci se ho il dogma di Bonelli-padre, o se penso che Tex sia finito con lui.

    Però Bonelli-padre ci ha generalmente regalato (all'interno di storie più o meno riuscite, ovviamente) la versione di un Tex: istintivo, anticonvenzionale, ironico, pronto a menar di mani ed accendere fiammiferi tra i piedi, a sbatacchiare padreterni anche se militari e pronto anche a punire deliberatamente con la morte, in casi estremi (:inch:); una versione che è quella tuttora più amata dai lettori (almeno, da quel che riscontro io), e che successivamente ha iniziato a latitare, a cominciare proprio dal tardo Bonelli ("Il figlio di Cochise" o "Cavalcata selvaggia" sono tra i peggiori numeri di Tex della serie, il primo per l'inconcepibile verbosit? e la sceneggiatura noiosissima, il secondo per la marginalit? di Tex, dei buchi di sceneggiatura enormi, e - in più - un insulso e melenso finale).

    Il che non vuol dire che il Tex di Nizzi che chiede una consulenza ad un legale non sia un Tex valido o credibile; però è ovvio che se la cifra stilistica di un Autore si discosta sempre più spesso (e sempre più a fondo) dalle caratteristiche sopra elencate, prima o poi (come in un processo di lenta erosione) il lettore finisce per trovarsi di fronte un ALTRO personaggio, trasformato dalle fondamenta.

    Ecco perchè insisto a dire che non è tanto il "contorno" sul quale occorre soffermarsi, quando si parla di lettori esigenti, ma su Tex (e i suoi pards): con un Tex apprezzabile, "riconoscibile", e nei limiti della credibilit?, si può osare di tutto, e - al contempo - anche un soggetto semplice o abusato può risultare gradevole.

  10. Semplice curiosita' Tahzay:a te il Tex sempre serio, ombroso, freddo, cupo, che elargisce complimenti a destra e a manca ai soliti comprimari di turno, il Tex relegato a semplice coprotagonista di una storia, a te piace?secondo te e' quello il Tex che i lettori vorrebbero leggere nel futuro?e' quello il vero Tex?

    Assolutamente no, Dio (e Bonelli) ce ne scampi.

    Io capisco a cosa alludi (i difetti tipici di Boselli), ma sia chiaro che non ho mai avuto alcuna intenzione di far partire una crociata contro Nizzi, o pro-Bonelli, o stabilire quale sia il "vero" Tex.
    In questa discussione si discute del fatto che un lettore esigente possa inibire la redazione o uno sceneggiatore dal (ri)proporre determinate tematiche; ebbene, io penso che la redazione o uno sceneggiatore (non Nizzi: uno qualsiasi) debba preoccuparsi anzitutto di proporre un Tex accettabile ed in linea con le aspettative del lettore, e quindi - in subordine - di inserirlo in contesti CREDIBILI (dove per "credibili" non deve intendersi, necessariamente, "realistici": sono due concetti completamente diversi).

  11. Giustissimo, Paco, non posso far altro che assentire. C'è da dire una cosa, però: che le condizioni nelle quali venivano scritte le storie negli anni 60-70 non sono certamente quelle di oggi.

    Tuttavia, l'esempio che hai fatto riguardo a "Le terre dell'abisso" non può che trovarmi d'accordo. Diciamocelo: i lettori le accettano soltanto perchè le scrisse Gianluigi Bonelli. Due anni fa mi sono letto tutto il primo centinaio e l'intervallo 13-70 è composto in massima parte di storie di pessima fattura, realizzate in fretta e dall'andamento sovente assurdo. Con la fine del primo centinaio, e lungo tutto il secondo, le storie sono migliorate notevolmente grazie all'ispirazione sempre più forte di GLB e alla qualità crescente dei disegni.

    Mi pare evidente che le storie della fascia 13-70 facevano parte dell'epoca delle strisce, che impedivano una sceneggiatura ad ampio respiro, occorrendo quasi sempre inserire una sparatoria (o una scazzottata) ed un "climax" in ogni episodio, pena lo scadimento di interesse per la striscia della settimana successiva. Questo incideva sulla compattezza generale e sulla linearit? della storia, ovviamente, ed imponeva la presenza "fissa" e costante di Tex (immaginiamoci, per un attimo, storie pur belle quali "Gli invincibili" o "Matador" pubblicate a striscia....:s).

    In più, i ritmi di lavorazione erano frenetici, ed ecco anche il perchè di disegni certamente apprezzabili (di Galep), ma non certo spettacolari e curati come quelli de "Il figlio di Mefisto" o "gli sterminatori".
    Dire che fossero di pessima fattura, però, mi pare francamente eccessivo: bisogna assolutamente contestualizzare i giudizi. Anche le più grandi partite di calcio degli anni 50 e 60, riviste oggi, appaiono ridicole e si potrebbero indovinare mille difetti delle squadre dal punto di vista tecnico e tattico, per dire.....


    Ah, due piccoli incisi:
    1) non ho detto che quelle storie sono "oggettivamente" meglio, ma che il Tex delle storie degli esordi è "oggettivamente" un altro Tex ("eccezionale") rispetto a quello generalmente visto negli ultimi 10-15 anni (e non lo si può negare, credo); il che vuol dire che un Tex con determinate caratteristiche può aiutare a rendere gradevoli, o indimenticabili, anche storie con sceneggiature fragili o ingenue, se non addirittura infarcite di piccoli (o grandi) errori.
    2) non ho affermato che G. L. Bonelli è insuperabile, ma che è inimitabile, il che è leggermente diverso :indianovestito:

  12. Chiariamoci, anche a me "Le terre dell'abisso" piace molto... ma siamo sicuri che se fosse stata scritta oggi l'avremmo accettata altrettanto bene??... mi permetto di dubitarne.

    Francamente mi sembra che tu faccia un processo alle intenzioni."Le terre dell'abisso" ti è piaciuta? Bene, perchè devi vestire i panni dell'ipotetico "lettore esigente" del 2010, ed affermare che la storia sarebbe stata criticata? In base a quale ragionamento?Non mi pare che l'inserimento della Santeria cubana - nel recente Texone - sia risultato sgradito, o che qualcuno abbia criticato l'inserimento di serpenti parlanti, messaggi telepatici "internazionali", o lingue di fuoco che si sprigionano d'incanto, o Rayado che controlla a distanza le menti di altre persone, e così via. Anzi, dai commenti che ho letto, il tutto è stato salutato con un "finalmente"! (Leggasi: finalmente certe tematiche ricompaiono su Tex). E se siffatta operazione si presta al rischio di qualche "inciampo" qua e l' (quale, a mio parere, la vignetta "kitsch" e inutile in cui Rayado, addirittura, para due pallottole di Tex), alla fin fine mi sembra che il gioco valga la candela, e che vada a rinvigorire la serie con spunti originali ed il recupero di determinate atmosfere.
  13. Per ritornare alle storie fantastiche:"Le terre dell'abisso" è una storia che sta in piedi?

    Ma decisamente, assolutamente, fortissimamente, sè. Come è stato in piedi per più di 30 anni Mefisto (sorvoliamo sull'ultima comparizione, per altri motivi....), come è stato in piedi l'alieno con pistola laser, i mostri di Vindex, la città d'oro, i fiori della morte o - per tornare ai nostri giorni - gli uomini alligatore o i mostri sotterranei del regno di Zhenda. Quello che non sta in piedi (MAI) è Tex che si slaccia il cinturone senza accennare reazione, fugge davanti a un manipolo di sfigati avversari, mercanteggia la sua liberazione con un signorotto di paese, viene salvato da vecchiette, assiste inerme ad un massacro di innocenti, mette in pericolo ragazzini con iniziative maldestre, chiacchiera placidamente sul greto di un fiume mentre gli avversari lo circondano alle spalle, deride un avversario solo perchè in condizione di chiara inferiorit? fisica, impiega mezza giornata a domare un cavallo, chiede una consulenza ad un legale sul modo migliore di inchiodare un avversario..... mi fermo?E non si tratta di essere o non essere esigenti, di essere o non essere puntigliosi: certe scene sono stilettate al cuore, altro che chiacchiere, e minano "a pelle" la serenit? della lettura. Quoto, quindi, al 100% Jack65 :inch: anche se il suo commento non è ... politically correct, n° "oxfordiano" :D La nostalgia del Tex che fu (NON solo del Tex di Bonelli, eh) non è questione di sospensione dell'incredulità, ma proprio di sospensione delle cazzate.
  14. Io continuo a non capire dove voglia, precisamente, andare a parare questa discussione. Uno degli elementi di forza e dei valori aggiunti di Tex è nell'avere "lettori esigenti"; al contempo, un'alta percentuale di "lettori esigenti" testimonia del valore (storico, artistico, di costume) della testata. Quanto allo spunto di Paco Ordonez, posso dire che Paco sta contestando un'opinione soggettiva di un lettore di Tex, come se quest'ultimo fosse una sorta di giornalista con dei "doveri" verso il lettore (spiegare, argomentare, documentare, accettare il contraddittorio), o un "forumista" con dei doveri verso gli interlocutori (se partecipo ad una discussione su un Forum, per definizione, devo motivare quel che dico, ed accettare che mi controbattano). In quella sede, però, il "valore" ed il significato principale da cogliere era - IMHO - la nostalgia di un (presumo) vecchio lettore verso un Tex oggettivamente eccezionale, che oggi non c'è più, come forse è GIUSTO che sia (nessuno può imitare G. L. Bonelli), più che una critica indistinta agli autori e disegnatori contemporanei.

  15. S?, lo sanno anche le pietre che Ukasi, alla fine, sarà una boutade :)Comunque qualsiasi cosa crei discussione vuol dire che colpisce, per definizione.... quindi sia Rayado che Ukasi saranno personaggi che si faranno ricordare, ed è meglio un personaggio che si fa ricordare in quanto sopra dalle righe che uno "omologato" che si dimentica dopo una settimana.

  16. L' la ragione è narrativa. Se Rayado si beccava la pallottola moriva subito e amen, come un qualsiasi avversario di Tex. Volevo stupire con una scena che dimostrasse qualche altro suo potere oltre la solita veggenza o invio di visioni a distanza. Ad alcuni la scena è sembrata piacevole e sorprendente come era nelle mie intenzioni. E originale, A te non è piaciuta... Sarai di gusti difficili... Conosco anche gente a cui non piace Mozart! E d'altronde non posso interrogare preventivamente ogni lettore su ogni vignetta... haha

    Gusti difficili, no beh figuriamoci.......;) è solo che vedere una roba così dopo 62 anni di vita del personaggio.... mi ha sorpreso e lasciato interdetto.... come mi ha lasciato interdetto vedere uno stregone (sull'inedito) che uccide con un grido...:DIn ogni caso, se l'intento era soprendere ed essere originali.... penso che più "originali" di così non si poteva essere!
  17. Beh, se dietro ogni passaggio vi è una precisa scelta ed una ragione tecnica, a me piacerebbe sapere come mai è stata inserita la scena in cui Rayado "para" simultaneamente due pallottole a Tex. Mai nella storia del personaggio un avversario (che non fosse di sovrumana resistenza, come il Diablero; o "immateriale", come Mefisto; o già... "leggermente" defunto, come gli zombie) è mai giunto a tanto, vale a dire neutralizzare le pallottole del ranger; e, francamente, a me la vignetta è parsa un po' stonata ed "eccessiva".

  18. SPOILERStoria fantastica anche se non ai livelli di "Patagonia", a mio parere. Ma siamo molto vicini. Disegni eccelsi, la mano di Nolitta si trova sia all'inizio, in alcune tavole molto "dialogate" e con frequenti momenti in cui si tergiversa, sia nell'impostazione molto "esoterica" del racconto (che, in questo, ricorda qualcosa della saga degli Uomini Giaguaro). Quello che non mi è piaciuto: 1) quando a pag. 205 Rayado "para", SIMULTANEAMENTE, due (...:blink:...!!!) pallottole con la piccola ma pesante ascia che porta con sè (dai.... a tutto c'è un limite....!);2) a pag. 239, troppo didascalica e "mielosa" la battuta di Serrano sul valore della libertà. Per il resto, soddisfazione a tutto tondo.

  19. Perfettamente d'accordo con Paco Ordonez, che sta dicendo la stessa cosa che sostengo io, salvo nella conclusione del ragionamento. Se, infatti, dichiaratamente la storia NON è fantastica, le scene soprannaturali NON sono le più importanti ed Ukasi NON è il protagonista principale (e sono d'accordo, altro che reputarla una storia fantastica... l'ho scritto a chiare lettere!), sarebbe a dir poco assurdo ed incoerente dotare quest'ultimo di poteri mai visti prima nell'intera saga di Tex, e che meglio si attaglierebbero ad un nemico più cesellato, meglio introdotto e più "presente" nella vicenda, non ad un comprimario disegnato e descritto (da Nuvola Rossa) come una sorta di "macchietta". Altrimenti dalla "sospensione dell'incredulità", si sfocia in un attimo nel ridicolo, nel trash. Che non coincide con qualcosa di soprannaturale o incredibile: sfido chiunque a dire che fossero trash i fiori della morte, la storia dell'alieno o dei figli della notte o del Diablero, ad esempio. Perchè l' c'era tutta un'atmosfera intorno, un senso tangibile e ossessionante di minaccia, un mistero svelato a poco a poco. Il che non coincide esattamente con delle urla ammazza-uomini scagliate dopo 20 pagine da uno svitato con un mocio in testa, e che poi scompare per tutto il resto dell'albo. Per cui, ripeto: auspico e confido (oltre ad esserne convinto) che Ukasi rimanga "nei ranghi", altrimenti sarà tutto un nonsense.

  20. Volevo precisare che io ritengo Ukasi un personaggio interessante e ben riuscito, in quanto "ciarlatano=comprimario=ridicolo anche nelle movenze e nella facies", allacciatosi ad un (ex) sfigato capo Ute. In questa chiave è una brillante intuizione di Nizzi, ed anzi ha tanto lasciato il segno - rispeto ad altri piatti personaggi - che tutti ne parlano!Lo riterrei, viceversa, totalmente astruso ed improponibile come personaggio dotato di superpoteri, non in quanto incredibile in sè, ma in quanto completamente stonato rispetto alla statura e all'importanza del personaggio. Questo giusto per puntualizzare il mio pensiero.

  21. Se l'autore si trova di fronte ad un pubblico che subito perde le staffe, ha paura di sbagliare, che al primo errore viene linciato. E questo non è affatto giusto.

    S? sè, ho capito il concetto. E ribadisco: se un professionista - in qualunque campo operi - non d' il 100% perchè ha paura di sbagliare, vuol dire che a certi livelli non ci può stare. E per me (e per tanti) Tex è un'icona, un prodotto di grande tradizione e di alto livello.
  22. Mah, opinione assolutamente sui generis la tua, Capitano Mendoza. Se c'è un lettore paziente, assiduo e affezionato è proprio quello di Tex, e la pazienza è testimoniata proprio dall'acquisto mensile del prodotto. Criticare il lettore per qualche (legittimo) brontolio su internet, è come rimbeccare i tifosi che, dagli spalti, fischiano (altrettanto legittimamente) la propria squadra quando gioca male. Però, per fischiarla, vuol dire che hanno mantenuto fedelt? ed affezione, ed hanno acquistato il biglietto per entrare allo stadio. E non mi pare poco, per avanzare "pretese". Il lettore è il "cliente", non dimentichiamolo mai. Cosè come se un calciatore ha paura del giudizio della folla non può giocare a San Siro in serie A, un Autore (o disegnatore), se teme di non poter esprimere la propia arte e le proprie capacità per paura di deludere il lettore, o per qualche messaggio di critica negativa su un Forum (manco fossero minacce di morte di Bin Laden....), che vada allora a scrivere sul giornalino della parrocchia (con tutto il rispetto).

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