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TWF - Tex Willer Forum

Tahzay

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Messaggi pubblicato da Tahzay

  1. Questo é ovvio, nessun caso nazionale. Come dicevano i latini, est modus in rebus.........;)
    Ma se la discussione si sviluppa, in maniera più o meno interessante, su un determinato aspetto, vuol dire che quell'aspetto interessa ed appassiona, e che quindi così secondario non é.
    Viceversa, se si fa una selezione preventiva, poi non ci si può lamentare dei Forum che languono.....:mellow:

  2. Il colonnello Mano Cattiva a me piace molto, mi ricorda titoli come Il generale Testa Gialla di Blueberry.

     

    Mi sembra sempre più evidente che i forum su internet ormai non hanno più niente da dire, se ci si mette a far polemica su pinzillacchere come questa... 


    Pinzallacchere? Il commento sul titolo dato ad un albo di Tex, e sul nomignolo di uno dei protagonisti di una storia di Tex, su un Forum di Tex, é una "pinzallacchera"?

    Per me é il contrario esatto: se si prova a chiudere alla radice ogni fonte di discussione con una teatrale alzata di spalle, i Forum (di discussione) appassiranno, per diventare gradualmente dei Fan club.
    Il che va anche bene........almeno uno poi si regola sul se, come, quanto e dove scrivere.

    P.S. a me il titolo non piace affatto, non per questo non comprerò l'albo o lo leggerò con pregiudizio, ma rivendico la possibilità di dirlo, spiegando anche il perché, in modo argomentato.

  3. Vorrei tornare per un attimo sulla questione Mackenzie "Mano Cattiva".

    Secondo me non é questione di inglese o italiano, ma - casomai - di corretta traduzione.
    In italiano, l'aggettivo "cattivo" viene molto più comunemente usato per indicare qualcosa di perfido, diabolico o malvagio, ossia di corrotto dal punto di vista morale, piuttosto che nel senso di "scadente", "guasto", "difettoso", che dovrebbe (uso il condizionale, ma ne sono abbastanza certo) meglio attagliarsi al nomignolo affibbiato a Mackenzie, in quanto la sua mano con dita mozzate costituiva un evidente difetto fisico.
    In questo senso, "Mano Cattiva" suona abbastanza male.....più che altro straniante, fuorviante.
    A meno che Borden non abbia ripreso (ed "italianizzato") un gioco di parole già presente nella realtà storica; ma la sussistenza di tale gioco di parole (tra "bad" inteso come "malandata" e "bad" inteso come "malvagia, punitrice") mi pare alquanto dubbia, sia per la presenza contemporanea dell'altro nomignolo ("Punisher"), specificamente diretto ad enfatizzare il rigore e la spietatezza di Ranald, sia per il fatto che, come ci viene chiaramente fatto capire nel primo albo, il soprannome in questione destava fastidio, in Mackenzie.
    In ogni caso, ed a prescindere, un bel paio di virgolette nel titolo del prossimo albo (prima di Bad e dopo Hand) non avrebbe di certo guastato, anzi...!

    • +1 1
  4. D'accordo con quanto scritto da West10;



    va bene la scelta narrativa di Tex che vince da solo la battaglia grazie al carisma, e senza spargimento di sangue (anche se, storicamente, le soluzioni di questo tipo hanno comportato finali giudicati deludenti: v. "Fantasmi nel deserto" o "Ombre del passato"), meno bene il "come" si arriva ad incastrare il sergente Duncan e i suoi due altolocati compari: ancora una volta, come nel recente "Maxi", Tex porta un'aperta accusa in "campo nemico" senza solide prove, e questo fa crollare psicologicamente gli avversari........diciamo, una soluzione escogitata da Tex molto improntata all'ottimismo!
    Per il resto, l'albo scorre via bene, anche se il giudizio é inevitabilmente condizionato dai vari deja vù (il soggetto già usato ed abusato dell'uomo braccato, nella prima parte; il ricorso al flashback; e così via) che fanno pensare, ad un certo punto, di stare leggendo sempre la stessa storia. E' questo é un problema molto serio, poiché in un fumetto "positivo" come Tex (dove l'eroe é - per definizione - tutto d'un pezzo, ed alla fine vince sempre) la freschezza di soggetto e (soprattutto) sceneggiatura sono fondamentali.
  5. Mettiamoci uno 

    S
    P
    O
    I
    L
    E
    R

    Giudizio positivo sul Magazine, mi piacerebbe però che venisse implementato con qualche rubrica tipo "la posta dei lettori", oppure inchieste/sondaggi, giusto per far sentire più compartecipi questi ultimi.....potrebbe essere una simpatica trovata!
    Le due storie inedite risultano abbastanza normali, medie: un mostro creatosi chissà come (non è importante scendere nei dettagli) terrorizza una cittadina, lo fronteggia buon Tex, un po' scavezzacollo nell'ideare il suo piano (penso che la carica di dinamite fosse già sufficiente a sbriciolare la bestia, piuttosto che far saltare la diga rischiando di travolgere anche il ranger....!!!), un Carson francamente messo lì "giusto per", ma vabbè, ampia sufficienza.
    Anche "Maria Pilar" finisce con l'essere una storia carina, con un tema inedito ed un piano svolgimento, molto vintage.........impresa non difficile per Carson, contro fuorilegge dilettanti ed improvvisati, anche qui vi é un piano d'azione forse eccessivamente ardito (uno contro 15 a viso aperto....!) ma giustificato dalla non eccessiva pericolosità del gruppo avversario, e dall'essere Carson a capo di gente tutto sommato pacifica e inerme a sua volta.
    Qui, però, va segnalato un tocco di classe di Boselli che ci presenta un Kit Carson nella sua veste corretta: più che un donnaiolo (come molti frettolosamente lo bollano) un gentleman seduttore, prodigo di complimenti con le belle donne, ma che però, al pari di Tex, é assolutamente fedele al suo ruolo di "eroe", ligio al dovere e moralmente ineccepibile nel non creare illusioni in Maria Pilar.
    Le ultime due pagine, che stanno creando qualche discussione fra il popolo dei lettori, non vogliono assolutamente sottolineare l'elemento sessuale, ma - al contrario - spiegare proprio il perchè esso latita dalle pagine di Tex: i "nostri" sono eroi tutti d'un pezzo, che hanno dedicato la loro vita a un ideale che li costringe ad una esistenza attiva, solitaria e pericolosa. Qualsiasi "avventura" sentimentale, sia pur di breve durata, sarebbe destinata a concludersi in fretta e denoterebbe in loro un atto di egoismo verso la controparte femminile; mentre una distrazione puramente carnale sarebbe del tutto inconciliabile con lo spirito avventuroso della serie (i pards sono sempre impegnati in qualcosa, per definizione, e la loro missione non può implicare "distrazioni").
    L' "incontro" finale tra il giovane Carson e Maria Pilar é, in definitiva, tutto meno che morboso e sensuale; anzi, a ben vedere, infonde tanta tristezza. Da una parte, un giovane e baldanzoso Ranger che, pur avendo concluso positivamente la sua missione, beve da solo, pensando malinconicamente ad una bella, coraggiosa ma "inavvicinabile" ragazza, e per questo ancor più conscio della sua solitudine; dall'altra, una ragazza che, resa fragile dalla perdita del padre, ed alla disperata ricerca di un nuovo punto di riferimento cui aggrapparsi, vede sfuggirgli inesorabilmente anche quest'ultimo, fino al punto di doversi offrire a lui con la "maschera" della meretrice, pur di suggellare un addio amaro e quanto mai lontano da qualsiasi intento gratuitamente allusivo alla sfera sessuale.
     

  6. Ecco a cosa serve, tra le altre cose, il curatore. Come un giudice è lui che decide cosa dice il canone , cosa è ammissibile e cosa no. Il curatore è Boselli e piaccia o non piaccia è la sua interpretazione quella che conta e che gli autori debbono tenere presente.
    Si può essere in disaccordo con le sue scelte, le si può contestare anche con veemenza ma non si può trascurare il fatto che finché sarà lui il curatore Tex sarà come lo vede lui.
    Il lettore avrà sempre a disposizione i mezzi per contestare le sue scelte, ma "critiche" come quella di UBC delegittimano chi le fa dato che è evidente il fondamentaqlismo e l'attacco a prescindere.

    Metafora corretta e condivisibile: Giudice "tecnico" e Giuria "popolare" che, tuttavia, non ha mezzi (né autorevolezza) per imporsi sulle scelte del primo........nel senso che non può coartarle, potendo - tuttavia - "rispondere" omettendo l'acquisto dei successivi albi in edicola.

  7. "Sfumature" magari sì........ma, nel caso di specie, la divergenza di opinioni/pensiero è stata evidenziata in modo piuttosto eclatante, nell'episodio-prologo......ed é risultata ulteriormente enfatizzata in quest'ultima avventura, che ha ripreso il tema del confronto di opinioni diverse....... 

  8. Il "problema" unico di questa storia é che sa di deja-vu lontano mille miglia.
    Sia il tema trattato, sia i personaggi riecheggiano situazioni già viste, tanto che il lettore minimamente scafato sulla tradizione della saga e sulle caratteristiche di scrittura dell'Autore, poteva tranquillamente prevedere l'innocenza di Cartland, il "salto del fosso" di Dick (giuro che mentre leggevo le prime pagine in cui questo personaggio é comparso, mi dicevo: che bel volto "pulito" e innocente, questo qui ce lo ritroviamo sicuro al 100% al fianco dei pards a fine albo....e infatti...:P), la "leggera" love story con lieto fine, e così via.
    Salvano il bilancio - sul piano dell'originalità - le fasi dei simpatici pestaggi e il personaggio dello sceriffo, cesellato davvero bene (per il ciclo: non ci sono solo operatori della legge integerrimi o prezzolati, ma anche quelli che possono, in buona fede, sbagliare solennemente).
    Il cinese e gli abitanti del villaggio sono delle mere comparse con poco spessore (d'altra parte, l'albo era breve), e non capisco da dove derivi la particolare empatia suscitata in alcuni.
    In definitiva, l'albo non mi ha soddisfatto appieno, ma per motivi estrinseci dal lavoro di Borden: non é certo colpa sua se la Casa editrice ha deciso di quasi triplicare le avventure del personaggio, affastellando le edicole con storie necessariamente similari; né é colpa sua (casomai, é un vanto) se Tex sopravvive benone dopo, oramai, quasi 70 anni.

  9. Il problema é che non ci dovrebbe proprio essere l'opzione "vergognosa" o "impubblicabile"...........si giudica pur sempre, e comunque, il sudato lavoro di seri professionisti, e un "insufficiente" dovrebbe già essere ampiamente esaustivo.
    Non ci potrebbe essere, in tutti i casi, una spiegazione razionale dietro un giudizio del genere, che presupporrebbe che la SBE fosse diventata una banda di dilettanti allo sbaraglio, o di obnubilati......

  10. ATTENZIONE: SPOILER

    Penso anche io che la chiave di lettura in "negativo" di questo trittico sia da ricercarsi nell'avverbio "troppo".............troppe spiegazioni eluse, troppi personaggi, troppi colpi di scena forzati, troppi "talenti" in Jack Thunder (sensoriali, artistici, relazionali.....), troppo arzigogolate le azioni di Kid Rodelo per vendicarsi di Thunder.........in più, la sorte di Meifeng mi interesserebbe proprio saperla, ma per una terza ragione rispetto alle due elencate da Borden.........ossia, per sapere se davvero Tex, dopo averci provato (da giovanotto inesperto) con Blanche in "Frontera", ma invano, é stavolta riuscito - da uomo maturo - a far perire una donna, nell'attuazione di un suo piano........
    E' vero che la ragazza é stata imprudente, ma ciò poteva essere messo in preventivo, quindi obiezione (che arriverà di certo :D) respinta.....in ogni caso, la giovane cinese si sarebbe trovata sulla traiettoria di una sparatoria, giacché Tex sapeva che gli avversari erano almeno in due......e che dunque non poteva "chiudere la partita" freddando il cinese.....
    Comunque l'albo tiene desto l'interesse, questo mix tra azione e giallo non é riuscito male alla fin fine.....forse si poteva evitare qualche "effetto speciale" di troppo e spiegare un po' meglio la fine di Kid Rodelo, dato che a me francamente sfugge cosa sia cambiato da pag. 105 in poi, tanto che Thunder giunge dal considerare Kid da un potenziale, futuro alleato a un'imminente minaccia (di certo, a meno di poteri realmente paranormali, non poteva aver intuito che stesse per impugnare un forcone per scagliarglielo....con Dallas ancora trattenuta da lui, peraltro, di certo Kid non era sul punto di avventarglisi contro.......e poi questo privarci sempre di potenziali scene clou per "staccare" e ritornare a giochi fatti, per sentirsi spiegare poi gli eventi....tecnica molto poco texiana, a mio modo di vedere, ma se a qualcuno piace......amen....).
     

    • +1 1
  11. Beh Tex si è comportato così svariate volte, che potere avevano lui e i pards di lasciare liberi tutti quei pesci piccoli, spesso e volentieri colpevoli di reati odiosi, dicendogli di andare a farsi impiccare altrove? Non lo avevano ma non essendo degli sbirri ultralegalitari si sono presi la libertà di farlo

     

    Andando a memoria, ricordo casi in cui Tex ha promesso che avrebbe parlato con "chi di dovere" per attenuare/annullare delle pene detentive, ma non ricordo che abbia mai favorito la latitanza di un condannato.....anche se non mi sento di escluderlo categoricamente (...magari qualcuno ha la testa più fresca della mia, e ricorda casi analoghi).

     

     

    Comunque Corbett, personaggio che ho adorato, viene presentato come una carogna che ha ammazzato svariate persone durante le sue rapine. Una carogna che poi si riscatta.

     

    A questo proposito, trovo molto più credibile e coerente la figura di un'anima nera che, dopo aver vissuto una lunga e drammatica avventura fianco a fianco con uno "sbirro", si riscatta con un gesto eroico (coerente con l'evoluzione della storia), che la rappresentazione di un gruppo di detenuti (gli altri protagonisti della storia) vittime di errori giudiziari, ingiustizie, soprusi, sfortune varie, al fine di rappresentare in maniera ostentata e didascalica che spesso quelli che sono "dentro", i reietti, sono migliori e più puliti d'animo di quelli che sono "fuori".

    Mi rendo conto che parlo di sfumature e di gusti personali, ma tant'è.

  12.  

    Ma a me pare, Tazhay, da questo tuo post, che tu ti riferisca ai personaggi grigi in genere, tipo quelli da me menzionati, come Clemmons o Corbett. Correggimi se sbaglio, ma tu parli dei soli grigi di GLBonelli, affermando che altra cosa "é far mutare comportamenti ad un personaggio nel corso della narrazione, spiazzando così il lettore".   E qui mi sembra tu ti riferisca ai personaggi da me citati sopra, con un'implicita critica a Boselli. Se così è, credo che non siamo d'accordo sulla "pretenziosità" di certe operazioni boselliane: parliamo sempre di uomini, anche le canaglie possono provare simpatia o solidarietà. Clemmons è un bastardo ma ha un debole per il vecchio Carson; Corbett è un assassino e bandito ma è anche un ex soldato jayhawker, con un suo personalissimo senso dell'onore che lo porta a rendergli insopportabile, anche per una coscienza nera come la sua, l'idea di abbandonare i suoi compagni detenuti e quel ranger che in fondo per sua stessa ammissione "gli piace", alla mercé degli indiani. Tex è manicheo? Io preferisco dire che Tex è verosimile, e personaggi del genere, bastardi in grado di provare simpatia, ne esistono eccome. Sono cresciuto e vivo in un piccolo paese del Sud ad alta densità mafiosa: ci si è andati a scuola, ci si è giocato a pallone, con certa gente: mi sembra impossibile pensare che facciano quello che fanno quando all'apparenza sembrano i compagnoni di sempre, capaci di provare simpatia e affetto come tutti gli esseri umani. Perché sono sì dei mostri, dei bastardi, ma in fondo sono pure uomini, e tra questi ci sono i balordi, anime piccole piccole capaci di fare del male magari solo per menefreghismo, e ci sono esseri pensanti, forse i più bastardi di tutti ma capaci di sentimenti verso terze persone. Questi sono i Clemmons, i Corbett, i Calavera. I personaggi grigi non sono solo di GLBonelli.

     

     

     

    Siamo in linea perfettamente, dipende tutto da come viene gestita la vicenda; Corbett é stato un personaggio gestito e delineato alla perfezione, ma sin dall'inizio é stato presentato in un certo modo. Con Kid Rodelo ci si sta muovendo su un altro terreno, molto più friabile, vale a dire quello dell' "empatia forzosa", per cui un lettore dovrebbe (in parte) essere indotto a giustificare le azioni di un personaggio in quanto reduce da un'infanzia difficile, in quanto mutilato, in quanto affiancato da criminali (se possibili) più marci di lui, in quanto misteriosamente diventato "pappa e ciccia" con Kit Willer, e così via.

    Questo modo di "preparare il terreno" non mi piace, mi sa di artificioso.

    Per me, valgono i fatti nudi e crudi: Kid Rodelo non é un ragazzo sfortunato ma un miracolato, che si ritrova libero anziché scontare decine di anni di duro lavoro in un penitenziario (dal quale, peraltro, é evaso uccidendo). A questo proposito - accantonando, pro bono pacis, tutti gli eventi delittuosi accaduti in "Giovani assassini" - ancora mi chiedo quale potere abbiano Tex e i suoi pards di concedere un'amnistia/indulto per reati gravissimi, già oggetto di sentenza di condanna da parte di un giudice.......

  13. Noto che c'é un po' di confusione su alcuni concetti........i personaggi "grigi" li utilizzava anche G.L. Bonelli.........già nelle primissime avventure incontriamo la bella Yogar e i suoi aztechi, e gli stessi Gros-Jean e Montales erano personaggi piuttosto "equivoci" e borderline nei loro comportamenti..........per giungere a Lucero, forse l'esempio più celebre di personaggio "grigio" bonelliano.

    Tuttavia, un conto é presentare al lettore un personaggio complesso e sfaccettato, magari con un passato non troppo casto e con comportamenti ai limiti della legalità, oppure dei "cattivi" che però agiscono per un ideale..........e farlo subito......ossia mettendo le carte in tavola.......un altro é far mutare comportamenti ad un personaggio nel corso della narrazione, spiazzando così il lettore.

    Un'evoluzione psicologica - ergo cambiamento credibile - di un personaggio all'interno di un racconto non é uno scherzo, ci riuscì Berardi con Ken Parker ma nel corso di anni e anni, farlo nel corso di poche pagine é operazione estremamente pretenziosa e coraggiosa, per la quale é opportuno aspettarsi giudizi positivi e critiche (vedasi alcuni personaggi della storia con Revekti, il villain dell'almanacco "La pista dei fuorilegge", diversi fuorilegge che hanno cambiato improvvisamente sponda diventando pards improvvisati di Tex, e così via).

    Si tratta di passaggi e snodi delicati, che vanno gestiti o con grande leggerezza, e senza troppe pretese (a la G.L. Bonelli) o con il dovuto spazio ed approfondimento, senza "giocare" troppo su elementi estranei alla narrazione e che non possono (e non devono) interessare al lettore di Tex (in questo mi riallaccio a Wasted Years/Ymalpas).

  14. Io ancora continuo a non vedere segnali, né avvisaglie di un Kid Rodelo "ambiguo" o "cattivo ma non troppo"..........per me (dopo due storie ed un terzo), la sua personalità é chiara: é un furfante matricolato, la cui empatia con il lettore (intendo con alcuni lettori, non con il sottoscritto) si fonda sul fatto di essere stato protagonista di due storie con "cattivi" ancora più spregevoli di lui, ed ora per le sue condizioni fisiche.

    Condizioni fisiche che - tuttavia - sono l'unico motivo per il quale egli é in libertà, sia pur "vigilata".........quindi, se vogliamo, sono anche state la fortuna di Rodelo (lancio la provocazione: meglio uomini liberi ma con handicap, o sani e detenuti?).

  15. Forse era meglio aprire una discussione "ad hoc", come hanno fatto altri forum, per commemorare il compianto Fusco........questo tipo di battibecchi, in questa fase, non mi pare il massimo........specie ove alternati ed inframmezzati a messaggi di cordoglio per la persona e per l'artista.....

  16. Anche da parte mia giudizio complessivamente negativo, sotto la sufficienza, per colpa del soggetto soprattutto.

     

    S

    P

    O

    I

    L

    E

    R

     

    Il "plot" é decisamente forzato, da tutti i punti di vista: l'inserimento degli Apaches per sbaragliare una pacifica famigliola, potendo contare su una banda numerosa, é tirato per i capelli; poi la scelta di questi ultimi che "casualmente" finiscono col rifugiarsi presso la banda di Trenton, dove "casualmente" era presente Gallegher per assoldare altri uomini (.......?? Ma se l'esecuzione era prevista praticamente ad horas......ragionevolmente, Gallegher avrebbe dovuto verificare l'arrivo a Serenity di Tex, per coordinare poi l'extrema ratio dell'intervento dei suoi uomini), che peraltro - alla resa dei fatti - sarebbero stati perfettamente inutili.

    Lo stesso Gallegher, poi, non si comprende quali armi usi (i soldi? Il carisma?) per riuscire, da uomo apparentemente pacifico, a diventare un temutissimo capo-banda; né si comprende come un onesto e scrupoloso medico abbia deciso di "saltare il fosso", di punto in bianco......va bene che non tutto va spiegato, in un fumetto, ma se non viene presentato a dovere (in una storia di 160 pagine) neppure l'antagonista principale, allora poi se ne può scrivere tutto ed il contrario di tutto.....lo stesso Gallegher, poi, si era trovato ad avere Tex in pugno, praticamente (almeno, in teoria, pensando di avere la pistola carica) e anziché ricattarlo per spingerlo a convincere il Giudice a rimandare l'esecuzione, lo rallenta (....mah).

    Il Giudice, poi, altro genio: si circonda di un vero esercito personale, ed anziché sparpagliarli tra la folla, o piazzarli sui tetti, per controllare la situazione, se ne serve prima per pedinare i due Kit (!) e quindi come "comitato di accompagnamento" che viene bellamente sbaragliato in quattro e quattr'otto.

    La retromarcia dei banditi oramai lanciati in fuga é solo l'ultima ingenuità, già ben rilevata da altri utenti.

    Venendo a quello che mi é piaciuto: la sceneggiatura mescola bene azione e dialoghi, Tex é duro quanto basta ma giusto (non cede al ricatto iniziale, spara per uccidere quando necessario, risparmia quando dà la parola, e così via), quindi i "tempi" texiani e l'interpretazione del personaggio ci sono. Servono soltanto storie più dirette, senza intrecci speciali o personaggi "strani" che poi vengono solo abbozzati, senza la voglia di cercare qualcosa di "nuovo" a tutti i costi.........se latita l'idea giusta meglio affidarsi al classico cattivone vestito di nero con i baffi, bastardo quanto basta, e non si sbaglia mai. 

  17. Il punto in cui sono però in disaccordo con Tahzay è il fatto che la storia in questione, "Nodo scorsoio", possa essere una di quelle storie che appagano pienamente il gusto del lettore medio. Io - e con me la maggior parte dei lettori che scrivono sul forum - l'ho trovata una storia fiacca e noiosa. 

     

    Anche tu, come Paco, sei in "disaccordo virtuale" con il sottoscritto.

    Mai scritto che "Nodo scorsoio" sia perfetta per il lettore medio (l'ho anche stroncata in poche righe, giorni fa), ma che essa può risultare gradita (riportando le testimonianze di NK, certamente veritiere e non frutto di "colpi di sole") e che tale cosa non deve stupire, ricordando che stiamo parlando di Tex, non già di un personaggino qualunque nato da pochi mesi.

  18. Quello che è certo è che il lettore medio di Tex non è interessato agli aspetti "autoriali" del fumetto, nella sceneggiatura come nei disegni, ma vuole una lettura rilassante, divertente, coinvolgente, arricchita da bei disegni, chiari e leggibili. Ed è proprio questo che ha decretato il pluridecennale successo di Tex, il suo essere diretto a un pubblico vasto e non a un pubblico di nicchia.

     

     

    Appunto. Va sempre tenuto a mente questo fondamentale aspetto.

  19. In pratica, Tazhai, stai dicendo che il "fumetto popolare" è un fumetto banale e ripetitivo, che uno legge in bagno o prima di crollare dal sonno. Non sono d'accordo. E proprio fumetti come Tex dimostrano che una concezione del genere è sbagliata.

    D'altronde, per me la distinzione tra "fumetto d'autore" e "fumetto popolare" è da seppellire sotto tre o quattro metri di terra: esiste il fumetto buono e il fumetto cattivo. "Nodo scorsoio" non è né popolare né d'autore: è un fumetto cattivo, che con Tex (col Tex autentico) non c'entra niente (per inconsistenza di trama, di personaggi, e del protagonista).

    Prendo atto del fatto che tu non sia d'accordo; resta solo da capire con chi non sei d'accordo (di certo non con me, che non ho mai detto quelle cose). 

  20. L'intervento di Natural Killer, che pure ha sollevato un piccolo vespaio, é stato chiaro ed ineccepibile............nessuna intenzione, neppure recondita, da parte sua di "salvare" questa storia o affermare che quello del Forum sia un luogo scarsamente rappresentativo dei gusti del lettore di Tex.

    NK ha anzitutto evidenziato quello che, a volte, si dimentica: Tex é un fumetto! Ed é un fumetto popolare!

    Fumetto popolare vuol dire, anzitutto, leggibilità, continuità grafica, relax, topoi. Viceversa, nel "fumetto d'autore" (sto semplificando troppo, ma andremmo OT) il lettore é più portato ad apprezzare la finezza tecnica del tratto, la complessità di una sceneggiatura, i rimandi metafumettistici, e così via. Ci sono poi i casi estremi, come il Tex di Serpieri, dove non solo (a mio parere) non esiste Tex ma neppure esiste fumetto inteso come arte sequenziale, ma solo un libro illustrato da immagini, camuffato da fumetto.

    E' ovvio che dal barbiere (luogo "popolare" per antonomasia) si incontrino più facilmente lettori che privilegiano determinati aspetti (persino il formato, sì; dà sicurezza, riconoscibilità, sta bene nella cara libreria del nonno, e così via); é altrettanto ovvio che in un Forum si ritrovino persone che hanno modo e tempo per una rilettura più approfondita, ragionata, per fare confronti con altri albi, tra autori, disegnatori e così via, tanto da cercare un luogo virtuale dedicato, iscriversi, scrivere la propria opinione, leggere quella di altri e così via.

    E' la stessa differenza tra chi segue la Nazionale di calcio o (distrattamente) il campionato ogni tanto, e chi invece scruta tutte le partite di calcio nazionale e internazionale, conoscendo a menadito calciatori, fidanzate, dirigenti, arbitri, quote per le scommesse, leggendo gazzette e siti specializzati. Magari i primi spengono il televisore soddisfatti per un 3-2 e per un'ora e mezzo di divertimento, gli altri si trasferiscono sui vari blog a discutere di prestazioni sottotono, di linea difensiva troppo alta, di decisioni arbitrali dubbie, di ritardate sostituzioni e così via.

    Ecco, quindi, che lo spiegare o rispiegare quel che sta avvenendo, una linea chiara e pulita di disegni, lunghe sparatorie "classiche" possono risultare gradite: e perché no?

    Ovvio che un fumetto che nascesse oggi, con avventure come questa replicate in serie, non avrebbe vita lunga, ma Tex......é Tex! E quando si parla di Tex, non andrebbe mai dimenticato come e quando é nato, per chi é nato, chi lo legge e perché lo legge. 

    Anzi, la grandezza e la maestosità del nostro Eroe preferito si rinviene proprio nel fatto che storie palesemente sottotono possano piacere e risultare gradite, fosse anche da chi cerca una mezzoretta di dano relax sotto l'ombrellone, senza aver voglia di ricordare un milione di personaggi, di intrecci, di verificare se lo sceriffo di Abilene é sempre lo stesso rispetto alla precedente visita di Tex risalente agli anni '80, o se la tale tribù indiana era effettivamente tipica di quella zona del territorio, ecc. ecc. ecc. ecc........

  21. Storia noiosa e bolsa, tanto che voglio evitarmi la fatica di scrivere un commento più lungo di qualche parola, per l'appunto.

    Solo una cosa: anticipazioni di ciò che sta per accadere + spiegoni + riassuntoni riepilogativi tutti assieme, sono una "pecca" che speravo fosse stata definitivamente abbandonata, nel 2015, nella scrittura di un qualsiasi fumetto d'azione.

    Questa é la tecnica dei libri gialli, dove però vi sono centinaia di pagine (di libro) e, soprattutto, una vera trama gialla della quale tirare le fila.

    Hasta luego, e alla prossima!

    • +1 1
  22. confermo quanto detto da Ymalpas: il libro di Francesco Bosco è un fulmine a ciel sereno e un'intessantissima disanima del lavoro pionieristico di Galep e su Tex in generale! Un appuntamanto unico!

     

    Confermo anche io, d'altra parta l'opera sposa un rigoroso censimento grafico con una grande ricchezza e precisione nell'elencazione delle fonti, tra ricordi personali dell'Autore e spigolature che rendono la lettura piacevole e mai arida.

    Stupefacente che un volume simile veda la luce a quasi 70 anni dalla nascita del personaggio, il che dimostra che c'é ancora tanto, ma tanto di cui parlare del Tex delle origini.

  23. Dunque, Gilas............solitamente non mi allaccio mai ai commenti degli altri perché ognuno ha la sua opinione, e non é che dobbiamo convincerci l'uno della bontà dell'idea dell'altro.

    Però qualche cosuccia devo dirla.

    Nel corso della saga, Tex é stato a volte inserito in situazioni improbabili e grottesche, ma anche in tali occasioni il Ranger aveva sempre dimostrato la sua superiore caratura - come uomo, non solo come pistolero - sulla controparte, che in genere é uscita, da tali siparietti, umiliata e scornata.

    G.L.B. si divertiva a creare queste scenette (cose semplici, tutto sommato: travestimenti, beffe, scazzottate) per esaltare ancora di più Tex e ridicolizzare la bassezza e l'ottusaggine dei suoi avversari. Ora, se qualcuno potesse spiegarmi che senso aveva inserire un'idea così in una storia di Tex, mi farebbe un piacere.

    Plot: Tex tiene un (inutile e fine a sé stesso) comizio da sindacalista, quindi arriva in una città, arresta sin dalle prime battute (gli viene, anzi, praticamente consegnato da Randy) un omicida, ed attende pazientemente che egli venga processato da un Giudice in arrivo; l'imputato, all'esito del processo atteso da Tex, ed in cui Tex recita la parte del pubblico ministero (!!), viene assolto e se ne va tranquillamente, lasciando tutti con un palmo di naso. A quel punto - si badi bene - egli é per la legge innocente, quindi Tex ha perso la partita, ed in modo beffardo e (consentitemi) alquanto ridicolo.

    Successivamente, per caso, Tex viene informato di un nuovo capo di imputazione, e parte lancia in resta per fare, questa volta, Giustizia (e perché ora sì e prima no? Forse perché sa che la testimonianza del frate é ridicolmente fragile?); ebbene, l'imbelle furfante (che avrebbe gioco facile a chiedere di essere nuovamente sottoposto a processo, dall'esito scontato, visto il peso dell'unico testimone dell'accusa), si ......autoaccusa, e di lì in poi via con qualche pistolettata, fino alla fine (anch'essa improbabile e teatrale fino all'eccesso). Il tutto, sullo sfondo di un teatrino di personaggi e di continue freddure da far piangere i vitelli ("c'é chi spera e c'é chi spara" le batte tutte....mi sarei aspettato anche un "mondo pistola!", a quel punto!), tanto che non si riesce mai a creare un minimo di vera tensione, di pathos.

    Sono d'accordo sul fatto che, dopo 70 anni quasi dalla nascita di Tex, é difficile trovare idee geniali ed originali, ma mi aspetterei che un Autore si chiedesse prima - rovesciando la prospettiva - come mai le sue geniali ed innovative trovate non sono mai state sceneggiate prima, in sette decenni dalla nascita del personaggio. Forse, contemporaneamente, trovando in tale riflessione la risposta alla sua domanda.

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