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TWF - Tex Willer Forum

Tahzay

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Messaggi pubblicato da Tahzay

  1. E poi , diciamoci tutto, non son degne di Tex sceneggiature che recitano così: ( Tex riflette prima di essere beccato come un rubagalline nel Castello)... 'Devo entrare l' dentro e mettere le grinfie sulla Tigre Nera' .

    E pensare che - sempre secondo la sceneggiatura - il ranger avrebbe dovuto penetrare nel castello non con due, ma con quattro occhi aperti....... :P
  2. finale: potevano farne 4 o 5 di finali così si accontentavano tutti... come per Blade Runner dove la produzione ha fatto girare più finali, ognuno dei quali "usabile" per i diversi mercati mondiali.

    Peccato sia stato inserito l'unico finale non "spendibile" in nessun mercato planetario, vale a dire quello in cui l'eroe viene praticamente sconfitto dall'avversario, pur avendolo oramai in pugno fino a poche vignette prima....
  3. Complessivamente però sono rimasto un p? deluso in alcune sue parti, soprattutto pensando a com'era il "perfetto" cattivo uscito dalla penna di Claudio Nizzi.

    Hai centrato il bersaglio. Il vecchio Nizzi era capace di scrivere capolavori, cioè negli anni ottanta non avremo mai letto questo "Artiglio della tigre"! Oggi le storie sono al massimo buone. E questa è buona, secondo il mio modesto parere di lettore trentennale. Negli ultimi mesi abbiamo letto IMO di peggio. Cioè la lettura mi ha divertito, senza il bisogno di leggermi l'albo due o tre volte per assimilarlo. Il numero delle ultime storie di Nizzi si assottiglia inesorabilmente sempre di più, purtroppo. Finiremo tutti per rimpiangerlo il vcchio Nizzi, anche per storie come questa, che pure non rappresentano il suo apice creativo. Riflettete gente, prima di sparare a zero.
    Scusa, ma non ho ben capito (sicuramente per colpa mia), leggendo in successione due tuoi diversi messaggi, se questa storia la consideri "senza troppe pretese" oppure "buona". Oppure se per te "senza troppe pretese" e "buona" (da "7" in pagella) sono giudizi equivalenti. E' solo una curiosità.
  4. Il problema è che tra i "capolavori" e le "storie senza troppe pretese" (che è un modo carino per dire: storie modeste, che non lasciano il segno) ci sarebbe - o ci dovrebbe essere - una categoria intermedia, che è quella delle storie "buone". Io credo che il lettore di Tex medio chieda - e abbia diritto - a leggere SEMPRE storie buone, rallegrandosi se (saltuariamente, eccezionalmente) arriva il capolavoro da parte di creatori particolarmente ispirati, e perdonando bonariamente autori e sceneggiatori se (saltuariamente, eccezionalmente) arriva la "storia senza troppe pretese".

  5. Al contrario di parecchi utenti, ho trovato la seconda parte migliore rispetto alla prima, piuttosto fluida e lineare. Ma la sceneggiatura? Sono costretto a ripetermi.... SPOILER A parte alcuni passaggi piuttosto inspiegabili (Tex che riconosce il cinese che aveva freddato Tao Chen, al buio e da lontano... ma non aveva detto, mentre lo inseguiva e se lo perdeva nei vicoli, che non avrebbe saputo riconoscerlo perchè lo aveva visto solo di spalle?), ancora una volta la scelta di campo è quella di sottolineare errori e dubbi di Tex. Perchè - ebbene sè - egregi amici lettori di Tex, NON SONO I LETTORI IPER-CRITICI ad accusare Tex di piccionaggine, ma lo sceneggiatore stesso!Nelle pagine iniziali, il cicchetto di Devlin che gli ricorda di essersi cacciato in pieno in una trappola, appare - più che di bonario rimprovero - di vera derisione, tant'? che Tex lo prega di "non infierire" (mancava solo che Tom gli canticchiasse il noto motivetto: "parapap?-parapapap? - figur' e' mme..."). In seguito, è la Tigre Nera a ricordare beffardamente prima a Carson, poi a Tex di essere cascati nel 1° e nel 2° tranello, rispettivamente. Fino ad arrivare al momento-clou, a mio parere: Carson che, legato come un salame, dichiara solennemente che Tex può farsi fregare una volta, non già una seconda :huh: ; e che quindi il nostro Eroe, dopo essere già caduto in un tranello, star? non con due, ma con QUATTRO OCCHI APERTI (già che c'era, poteva anche dire OTTO; ma sè...!!!). Il resto (quel che accade nelle pagine seguenti) è storia, direbbe qualcuno. Questa fa esattamente il paio con il "non mi chiamo più Tex se non lo acchiappo" e con il "da adesso dovremo stare particolarmente attenti perchè avremo sempre qualcuno alle costole" di cui all'albo precedente. E non si dica che è da lettori pignoli strumentalizzare una semplice aspettativa del pard, perchè - mi possa cadere un fulmine in testa se dico il falso - già dalla PRIMA lettura di questa frase, memore dell'albo precedente, ero assolutamente CERTO che Tex sarebbe caduto bellamente in trappola. Ora aspetto fiducioso che qualcuno salti su ed affermi che tutto ciò è un caso, e non invece una PRECISA, SCIENTIFICA tecnica narrativa, la cui funzione - se non quella di umiliare ed enfatizzare gli errori dell'eroe - francamente mi sfugge. Peccato perchè Tex, nella parte centrale dell'albo - anche se non si capisce perchè prima del salto non ci fossero i due energumeni a trattenerlo (... che ci stavano a fare vicino alle scale, le belle statuine?), ed anche se le varie sentinelle cinesi si dimostrano più cieche e sorde di talpe, e più incapaci dei messicani di "Moctezuma" - si dimostra tutt'altro che a corto di idee ed energie, districandosi molto bene e non facendo torto alla sua fama.....?.. almeno sino al discusso duello finale, di cui ho molto gradito l'inizio "dialettico" (alla "El Muerto"), che ha conferito più pathos ed attesa all'inizio dello scontro, un po' meno la soluzione finale (Tex nuovamente battuto nel corpo a corpo, e gettato già da una rupe per il secondo albo di fila?e poi salvato in extremis), che poteva essere certamente più "epica" e ricca di emozione. Detto questo, per me soggetto+sceneggiatura è un complessivo 5,5 (o 6 meno meno meno), non di più.

  6. Io lo leggo in maniera assolutamente lineare e immergendomi nel piacere della lettura, però l'affezione e l'amore verso il personaggio possono condurmi (e condurre) altri a vedere la lettura GUASTATA da situazioni non tanto tecnicamente "errate" (in questo senso il "un mese-due mesi" è sembrato anche a me veniale) ma che appaiono quantomeno "anomale" per il personaggio, per l'eroe che conosciamo e che CI ASPETTIAMO. In questo senso sono stato piuttosto duro con la sceneggiatura de "L'artiglio della Tigre", a mio parere troppo banalizzante con la statura del personaggio, e trovo che questa sia una cosa che si PUO' avvertire chiaramente ANCHE alla prima lettura (come è accaduto a me), senza per questo essere accusati di vivisezionare il prodotto. E questo, non perchè Tex si perde il cinese per le vie, ma perchè - rincorrendolo - dichiara solennemente di volerlo acciuffare, quant'? vero che si chiama Tex; non perchè si fa ammazzare il testimone chiave da una spia, ma perchè aveva in precedenza affermato di dover prestare particolare attenzione alle talpe che sapeva CERTAMENTE essere state piazzate alle sue costole. Tutto ciò, in un lettore affezionato può immediatamente creare una sensazione di fastidio; come se - tanto per fare un esempio - si vedesse Popeye ingerire gli spinaci, e poi buscarle; o Daitarn III richiamare l'energia solare (arma definitiva) e poi finire k. o.. Nel famoso albo "La sconfitta", non credo che G. L. Bonelli avrebbe mai fatto pensare a Tex "questo sbruffone non può farmi un baffo"; l'inevitabile shock al lettore era stato ampiamente e magistralmente preparato mostrando un personaggio subdolo, insidioso e - un attimo PRIMA dello sparo fatale - lo "swivel". Io credo che un eroe come Tex meriti una sceneggiatura che lo metta sempre in grado non già di non fallire, ma almeno di evitare di fallire in modo (strutturalmente e scientemente, ritengo io) enfatico.

  7. L'avevo notato anche io, ma non lo avevo segnalato perchè - secondo me - non è un vero e proprio errore, ma solo un concetto reso un po' maluccio. Il senso "dovrebbe" essere il seguente: Tom Devlin ha avuto un mese di tempo per individuare i responsabili (a proposito: ma non li ha già individuati...:P?), e due mesi per risolvere in via definitiva l'intera faccenda (arrestarli, soffocare il traffico di oppio). "Allo scadere dei due mesi", in questa ipotesi, sarebbe stato adoperato in luogo di "allo scadere del secondo mese" o di "entro la scadenza di due mesi". Diversamente, si tratterebbe di svista piuttosto grave, visto che si sarebbe verificata nello spazio di due vignette tra loro consecutive.

  8. E con questo? Mica per forza il paragone deve reggere su tutti i fronti e deve provenire da te. Infatti non rispondevo a te ma parlavo in generale. Come l'ultima di Yama, che era IMHO ottima è stata criticatissima, anche questa storia correva lo stesso rischio A PRIORI.

    Calma, calma :Dlo so che parlavi in generale; intendevo solo dire che anche coloro che, come me, hanno espresso rilievi critici, non hanno bocciato o stroncato in toto la storia, anche per il banale motivo che la stessa è ancora.... a metà per tracciarne un'analisi definitiva. Ciò non toglie che si possano già coglierne alcuni pregi o difetti, ovviamente. Insomma, mai come stavolta credo che i commenti (almeno il 90% di essi) siano stati alquanto equilibrati facendo un paragone tra i due forum, e che siano stati piuttosto motivati (sempre soggettivamente, come è ovvio che sia), non certo dettati da odio preconcetto verso Nizzi.
  9. Un momento, però. Io - che anche ho mosso critiche, per lo più legate alla sceneggiatura - non ho tracciato un bilancio della storia nel suo complesso, n° della statura della Tigre Nera, n° della poca incisivit? del "sequel". Affermare che l'appeal della Tigre Nera si sia esaurito con le sue prime apparizioni, e fare paragoni con l'ultima di Yama, mi pare prematuro, visto che la storia è tutt'altro che conclusa o avviata verso la fine. Peraltro, la copertina del prossimo numero "suggerisce" addirittura che vi sia una conclusione con duello all'arma bianca tra i due protagonisti; tutt'altra storia - dunque - rispetto all'uscita di scena di Yama.....

  10. Ma io non rimprovero niente a Tex :D , e nell'occasione di pag. 46 concordo sul fatto che non fa assolutamente una brutta figura facendosi sfuggire il cinese. La mia perplessit? è molto, ma moooolto più semplice, ed è esclusivamente sulla scelta narrativa: perchè lo sceneggiatore mette in testa a Tex quell'impegnativo pensiero, se SA GIA' che l'inseguimento dovr? fallire (a prescindere dalle colpe, che Tex - sottolineo - NON ha)? Perchè gli fa sottolineare che subiranno dei pedinamenti, se sa che di l' a poco uno spione lo sorprender? uccidendogli un informatore chiave, proprio dopo un pedinamento non intercettato in tempo' E, in senso opposto, perchè non gli fa esprimere un pensiero di disagio, o almeno subodorare un qualcosa di "anomalo", allorch? SA che sta per rappresentare la scena nella quale il tirapiedi della Tigre Nera lo sta per mandare su una falsa pista? E la chiosa di pag. 111, "ci sono cascato in pieno"? Serve forse per sottolineare l'umilt? del ranger, o piuttosto - ancora una volta - la sua "umanit?"?La risposta che mi do è una sola: che si tratti o meno di errori, la "tecnica" è quella di enfatizzare sempre, non appena si può, agli occhi del lettore, i limiti o l'essere "umano" di Tex, e di minimizzarne il più possibile le (superori, converrete!) capacità di intuizione, di prevenzione dei pericoli, di conoscenza della natura umana, ecc. Ma è un procedimento pericoloso se ripetuto METODOLOGICAMENTE, perchè tra il mostrare il lato umano del protagonista, e lo svilirne o sterilizzarne l'essenza eroica passa un sottile confine, che può deludere le aspettative del lettore, che si aspetta un Tex sè umano, ma un essere umano con qualche guizzo un po'... fuori dal comune, e a cui non può bastare una pistola puntata ad un gelatinoso tirapiedi, o lo sbatacchiamento di una masnada di cinesi, per cogliere l'essenza del "suo" beniamino.

  11. Stavolta sarà più breve, ho notato che dilungarsi troppo può ingenerare equivoci o risentimenti. Credo che si faccia un po' confusione fra soggetto e sceneggiatura; a me non disturba che il soggetto preveda l'errore di Tex: Tex è umano, e l'errore ci sta tutto. Mi disturba una sceneggiatura che, gratuitamente, senza motivo, va ad enfatizzare l'errore di Tex. Esempi: immaginiamo Tex che spara e manca un bersaglio. Amen. Pu? essere un errore più o meno grave, può essere addirittura funzionale alla storia, ma in ogni caso - in sè - ci sta. Immaginiamo adesso la stessa scena con Tex che viene rappresentato mentre spara, pensando: "non mi chiamo più Tex Willer se fallisco questo colpo", oppure - dopo il fallimento: "caspita, era un tiro facile... sarà che sto invecchiando?". Immaginiamo ora un agguato teso alle spalle di Tex, il quale non si accorge di nulla e ne subisce le tragiche conseguenze; immaginiamo ora la stessa scena poche vignette dopo che il ranger abbia detto a Carson: "vecchio mio, sappi che, da adesso in poi, qualcuno ci sarà sempre alle costole". L'effetto è "leggermente" diverso, o no? Quanto al capitolo "dialoghi innaturali": se il soggetto prevede una digressione a beneficio del lettore, meglio (nell'economia della storia, e a beneficio della sua fluidità) farla narrare da un personaggio che "sa" ad uno che "non sa", piuttosto che ad uno che già conosce tutto a menadito. Sono piccole cose molto banali, in fondo, e quasi sempre si tratterebbe semplicemente di spostare, o addirittura elidere, qualcosina qua e l'. Tutto qui. E' chiedere troppo'A Paco Ordonez dico, molto serenamente: tu affermi che ho un "problema", comune a quello di "molti". Ebbene, proprio il fatto che è comune a "molti", probabilmente dimostra che il "problema" c'è, e dunque è lecito discuterne.

  12. Se rileggi bene Tex cade dalla rupe perchè gli si sbriciola il terreno sotto le mani... e in un dirupo del genere era normale cadere già con una piccola spinta, figurati con un calcio... E comunque non è la prima volta che Tex viene "sconfitto" o "fatto fesso da qualcuno"(ad es."La carovana dell'oro"). I due pards fanno "brutte figure"?.. forse abbiamo letto due storie diverse..

    Il "problema" non è - ovviamente - il terreno che si sbriciola, ma il "come" Tex viene a trovarsi in quella situazione. Ma non è certo questo il problema della storia, difatti ho scritto "tralasciamo anche...". Quanto alle brutte figure .... il "cascare in pieno", senza attenuanti, in un agguato (parole di Tex a pag. 111, non mie), sotto quale categoria lo cataloghi? Comunque, sia ben chiaro che io leggo Tex per il piacere di leggerlo, e non ce l'ho con Nizzi, però non si può fare a meno di rilevare che quest'ultimo non fa molto per smentire i clich? dei suoi "storici" detrattori, a partire dall'utilizzo dei soliti canovacci, ma sopratutto al MODO in cui si sviluppano le varie vicende. Io non faccio lo sceneggiatore, quindi - credetemi - rispetto al massimo il lavoro dei professionisti del settore, però certe cose davvero non le capisco, proprio a livello di scelte di fondo. Gli esempi li ho già riportati nel mio lungo post, ma li ripeto per cercare di comunicare che "cosa" proprio non mi torna, e mi guasta - anche "in diretta" - il cosiddetto piacere della lettura. Ad esempio: io sceneggiatore voglio ricapitolare la storia della Tigre Nera; bene, ho Tom Devlin e Mike Tracy da "sfruttare": magari la faccio raccontare da Tex a uno di loro! Viceversa, sentirla riepilogare a beneficio del pard (!?) è una forzatura troppo lampante, è innaturale. Cosè come, se io sceneggiatore decido già in partenza che Tex non deve acchiappare lo spione, perchè gli faccio dichiarare "lo acciuffer?, quant'? vero che mi chiamo Tex"? Se lo sceneggiatore di Popeye decide che questi le deve buscare da Brutus, non gli fa mangiare un momento prima gli spinaci! Questo non è fare le pulci alla storia: infatti io lettore che leggo quella frase, e conosco il mio "eroe", mi PREDISPONGO naturalmente a qualcosa, ossia immagino: caspita, Tex è SICURO di sè, è sicuro di farcela, è determinatissimo=ce la farà, o comunque solo un evento assolutamente eccezionale può fermarlo. Cosè come, se io sceneggiatore decido per l'eliminazione di un testimone-chiave da parte di Chang, e prevedo che Tex e Carson vengano SORPRESI dall'agguato, non gli faccio dichiarare qualche pagina prima che sono SICURI che un altro spione sarà posto alle loro calcagna, qualunque passo facciano, e che dunque dovranno stare in guardia. N° faccio dichiarare a Carson - a posteriori, beffardamente - che va tutto bene, purch? "non volino coltelli". Se prevedo che si "bevano" il raccontino di Craig, non creo una situazione precedente in cui i pards si dimostrano SICURI che egli non conosca (n° POSSA conoscere) i segreti basilari dell'organizzazione. Oppure, al limite, che so, faccio dichiare a Tex cose del tipo "strano che conosca tutti questi dettagli, potrebbe esserci sotto qualcosa... ma dobbiamo rischiare". Questo fa la differenza fra un eroe messo in difficolt? dagli eventi, e un eroe imprudente e sbadato che si lascia dominare dagli eventi. E vi assicuro che passare dal Tex eroico ed epico di Patagonia a quello scaltro, secco e risoluto (fino al cinismo) di Giochi di Potere ed a questo qui..... beh, lo si percepisce anche alla prima lettura che qualcosa non fila. Non è questione di fare le pluci alla storia: è proprio un retrogusto amaro di fondo, che accompagna e permea la lettura.
  13. Io vengo dall' "altro" Forum, mi sono appena iscritto per condividere anche qui la passione per Tex con i vari aficionados. Mi dispiace dovermi allineare a talune delle critiche provenienti dal mio Forum di (diciamo cosi) provenienza, ma trovo la storia piatta, scontata nel suo evolversi e la sceneggiatura ricca di incongruenze, utili solo a far fare brutta figura ai due pards. SPOILERTralasciamo anche il macchinoso dialogo che si sviluppa a bordo della carrozza tra i due pards nelle fasi iniziali, buono solo a ricordare al lettore l'epopea della Tigre Nera, ma che - in quanto tale - sconta tutta la sua artificiosit?, in quel contesto, apparendo chiaramente avulso e forzato. Partiamo dall'inizio: Tom Devlin manda a chiamare Tex e Carson. In questo "classico" schema, i pards vengono convocati in due tipologie di situazioni: o allorquando la situazione è disperata, e le indagini sono a un punto morto, o quando la polizia (o l'esercito, o chicchessia) hanno le mani imbrigliate da formalismi e regolamenti. In questo caso, le indagini sono già a buon - anzi, ottimo - punto: Tom Devlin sa già praticamente chi sia l'avversario (se manda a chiamare Tex dall'Arizona, vuol dire che ha ben piu che un sospetto), ha già ricollegato il problema del traffico d'oppio sia alla Tigre Nera che alle case da gioco. Sa perfettamente degli avvicendamenti di nuovi proprietari in luogo dei precedenti, spariti nel nulla. Praticamente, sa già tutto; tanto che Tex e Carson partono ad indagare già con certezze quasi assolute. Possibile, dunque, che non sappia infiltrare alcuni poliziotti in borghese per procurarsi le prove che portino alla chiusura delle sale? Ok, ma occorreva un pretesto per far intervenire i pards. Bene, ma allora che senso ha farli presentare a Craig qualificandosi inviati "per conto della polizia" (senza mandato, ovviamente)....? A quel punto, non potevano andare direttamente i poliziotti, allora? Boh! La differenza mi sfugge. A pag. 46 Tex si perde il cinese-origliatore (peraltro, è già il secondo della storia...), e ci può anche stare: ma perchè fargli affermare, beffardamente, all'inizio dell'inseguimento: "lo acciuffer?, quant'? vero che mi chiamo Tex?". La cosa suona alquanto ironica, vista la banale conclusione dell'inseguimento stesso (Tex bloccato da un carretto: manco fosse un treno merci ad un passaggio a livello), quando era sufficiente farlo confondere tra la folla dopo 2-3 vicoletti, ed il gioco era fatto, molto più serenamente e senza risvolti grotteschi. Per sintetizzare: che bisogno c'era di quella frase? Boh!A pag. 58 Tex afferma, laconicamente, che crede alla buona fede di Craig: "i segreti importanti, la Tigre nera li tiene per sè!" Detto fatto: in maniera totalmente incongruente, i pards non fiutano alcuna trappola dietro la clamorosa soffiata di Craig. Domanda: la frase di pag. 58, nella sua sicumera, non rende massimamente imprudente, stonato e grottesco il successivo comportamento dei pards che si bevono come niente l'improvvisa soffiata ("me l'ha detto il proprietario del Black Stallion".... e chi sarebbe costui???)? Che bisogno c'era di inserire la suddetta frase, dunque?Andiamo a pag. 47, e troviamo ancora una "sentenza" di Tex: "quel balordo è riuscito a scappare, ma un altro prender? il suo posto". Muy bien! Allora vogliamo.... addrizzare le antenne? Al contrario: pur "atteso", lo spione-origliatore segue i pards (in un luogo semideserto) e fa fuori - per evidente imprudenza di questi ultimi - il cinese cieco. Con un coltello. Torniamo a pag. 46: cosa leggiamo, da parte di Carson, a commento della sentenza di Tex?: "facciano pure, purch? non comincino a volare i coltelli". Scusatemi, ma a me sembra una sorta di presa in giro. A pag. 111, Tex ammette candidamente con sè stesso di "esserci cascato in pieno (sigh)", e spara un'ennesima, immotivata sentenza: la Tigre Nera li vuole vivi! La sorprendente deduzione deriverebbe dal fatto che i colpi non gli sono mai arrivati nemmeno vicini. Ma come, e lo spettacolare tuffo di pag. 103, allora? A che serviva, nell'economia della sceneggiatura?Tralasciamo che uno del gruppo di pellegrini cattura ineffabilmente Carson, che Tex viene buttato già da una rupe (non che scivola accidentalmente: viene buttato giu, quindi esce virtualmente sconfitto dal corpo a corpo con un avversario che non parrebbe per nulla "tosto" ed indomabile), che la Tigre Nera usa tranquillamente coltelli "griffati", che Mike Tracy - pur amico di Tom Devlin, e pur conscio delle difficolt? in cui si dibatte - si guarda bene dal segnalargli che Lin You la sa lunga sul traffico dell'oppio, e - in sole 114 pagine - le stonature, le sequenze inutili, le deduzioni prontamente smentite e una generale predisposizione poco brillante dei pards, appaiono francamente troppe per poter avvicinare la storia alla sufficienza.

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