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TWF - Tex Willer Forum

Tahzay

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Messaggi pubblicato da Tahzay

  1. Io non capisco perchè, nella linea editoriale di Tex, c'è quasi ormai una ritrosia ad utilizzare l'elemento fantasy, che viene sponsorizzato "trasversalmente" un po' da tutti i lettori, e che ha costituito uno dei motivi del grande successo di Tex, con storie splendide a cavallo dei n. 39-50 e 101-128. Che poi "fantasy" non è che voglia dire molto, non si identifica necessariamente con "soprannaturale"; io direi piuttosto: storie ambientate ai tempi del selvaggio west, ma non puramente western (inclusi quindi i "gialli", le avventure sul mare, alcune storie cittadine molto più vicine ai polizieschi, e così via).

  2. Un bandito che dispensa morte e dolore, e rapina dei loro risparmi i deboli, che poi rischia la propria pelle per salvare l'anziana moglie (... debole per il gentil sesso?!?) del boss del paese..... per spiegarti come la penso, ti riporto le parole di Tex Willer nel n. 1: "senti senti.... la storia di un ladro derubato! Non attacca, Coffin!".

  3. Non ho detto che la storia non mi è piaciuta.......... fino alla pag. 100 circa, salvo un atteggiamento un po' troppo da "duri" dei pards nei confronti dei due banditi superstiti, nulla da ridire. Poi, a partire dall'assalto degli indiani a Clifton, il registro è cambiato e, alla fine, le due parti della storia (a mio parere) non si sono amalgamate: dura, cruda, senza fronzoli la prima, mielosa ed edulcorata la seconda. E' semplice questione di gusti personali, non occorre scandagliare gusti letterari e cinematografici.....;)A me piacciono le storie rudi, tese, con personaggi che si mantengono coerenti nel loro agire, dal quale quindi il lettore sa cosa ragionevolmente aspettarsi. I "mutamenti di rotta" improvvisi, che a molti suscitano degli "ooohh..." di ammirazione (presumo, per l'effetto-sorpresa della situazione), non mi dicono nulla, a meno che non siano finemente costruiti e cesellati (vedasi Gli Eroi del Texas). E non è nemmeno questione di personalit? sfaccettate o monolitiche (tanto per dire, la storia di Mondego mi è piaciuta molto, e quest'ultimo era tutto un programma, come personaggio), ma semplicemente di "cambi di direzione" improvvisi, che mi fanno sentire tradito come lettore, in quanto mi viene presentato un personaggio e me ne ritrovo, all'improvviso, un altro.

  4. PS Il fatto che Jess e Willy siano stati meno eroi degli altri due, beh, il loro perdono semmai aggiunge e non toglie all'umanit? e alla gratitudine dei cittadini e di Tex (che comunque dice che li terr? d'occhio). Ma vedo che qualcuno preferirebbe delle storie dove tutti sono giustizialisti e linciatori e dove le colpe si misurano col bilancino filisteo e calvinista di un pubblico accusatore.

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    1) Non è certo la prima volta che Tex risparmia la forca (o la galera) a incalliti lestofanti.... continuo a non riuscire a spiegarmi (sarà infelice io): il "buonismo", almeno per quanto mi riguarda, NON riguarda tanto la sorte dei vari banditi, quanto l'eccessivo attaccamento (quasi morboso) di ben due dei furfanti alla sorte di alcune donne del villaggio che, fino a pochi minuti prima, irridevano e derubavano allegramente, e per le quali un'ora dopo sono pronti a sacrificare la loro stessa vita. E i teneri pargoletti orfani che chiamano pap? di fronte a Tex Smiley, al fine di proteggerlo, come la vogliamo rubricare come scena? Se non è mielosa e zuccherosa questa, allora è proprio inutile discutere sul punto......
    E' questa la parte che, personalmente, non mi è piaciuta. Avessi visto Ozzy scagliarsi, istintivamente (e anche coraggiosamente, perchè no) su un indiano che stava per sopraffare una donna, nessun problema: avrebbe dato ascolto a un codice non scritto, anche nel west, di rispetto e protezione per i deboli, e le donne. Da qui a vestire improvvisamente i panni dell'eroe, ce ne passa di acqua sotto i ponti. E non è la prima redenzione improvvisa e a 180? alla quale assistiamo, ultimamente (per dirne una, vedasi il biondino della storia di Revekti, in versione improvvisamente "kamikaze", che si sacrifica per tutta la truppa dopo aver mostrato ben altro lato caratteriale nel corso dell'intera vicenda).

    2) Quanto alla sorte destinata ai componenti della banda Johnson: so benissimo che le colpe non si misurano col "bilancino filisteo", ma vedere Zeke (pentito, e oramai virtualmente fuori dalla banda) finire con il cranio spaccato dal tomahawk di Tiger (se l'? cercata? Pu? anche darsi..... a me è parso che fosse Tiger a balzargli addosso come un puma dopo essersi appostato in agguato nell'ombra...... n° i pards avevano preventivamente intimato la resa.....), e Smiley passare dalla sera alla mattina da convinto e pervicace rapinatore di banche a difensore di famigliole indifese e, infine, a commesso di un emporio con condono di rapine e assassinii...... beh, qualcosina di leggermente stridente c'è.

  5. Il finale, buonista, è stato severamente criticato. Boselli aveva due possibilità: il Tex sbirro o il Tex che chiude un occhio. Dal momento che si è preoccupato di togliere dalla scena Johnson, ha fatto bene a perdonare gli altri, sulla scia del condono al negro e al vecchio all'inzio della storia. Non avrebbe avuto senso uno svolgimento diverso, avrebbe reso odiosa quest'avventura nel nostro ricordo. Tex, da sempre, giudica i banditi che gli stanno davanti e si è sempre mostrato impietoso solo di fronte ai veri farabutti. Chi fa questa critica di buonismo fa capire di non conoscere bene la serie e il personaggio.

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    Attenzione, non è il finale ad essere "buonista": è "buonista" (all'eccesso) l'atteggiamento di almeno due dei banditi, pronti a sacrificare la propria vita per salvare quella di persone che, solo pochi minuti prima, stavano per mandare sul lastrico, e senza eccessivi rimpianti. Persone del tutto sconosciute, con le quali non vi era stato il tempo di creare un minimo di empatia (come in altre classiche situazioni "cameratesche" da assedio).
    E non uno, ma ben due contemporaneamente: Ozzy e Smiley. Che hanno compiuto un gesto di abnegazione straordinaria, che soltanto uomini eccezionali come Tex e i suoi pards dovrebbero essere in grado di compiere nel rude e selvaggio west, salvo RARISSIMI casi.
    Qui non si tratta di salvare, magari istintivamente, una donna che sta per essere aggredita o scalpata da un indiano, in un impeto di (pur apprezzabile) umana pietas; ma di scegliere consapevolmente di andare incontro a morte quasi sicura, staccandosi da una posizione di riparo e dividendosi, per portare in salvo altri esseri umani. Non un gesto da "banditi gentiluomini", ma un vero e proprio gesto da EROI. Che, moltiplicato (almeno) al quadrato, mi pare, francamente, giusto un "filino" improbabile e mieloso.....!
    E comunque, ripeto la mia domanda: Jess e Willy cosa avrebbero fatto per dimostrare di meritare la libertà e l'impunit? assoluta? Il secondo, se male non ricordo, aveva anche avuto un mezzo pensierino "impuro" sulle donne dei minatori.
    Dove, come e quando Tex avrebbe scorto in loro il barlume della redenzione? doubt

  6. SPOILERUhm, qualcosa non mi torna. I due poveri banditelli sfigati, già usciti dal corpo della banda e "pentiti" (vedi informazioni rilasciate ai pards) finiscono consegnati a chi di dovere, dopo essere stati minacciati di male fisico dai pards, mai così duri e cazzuti nell'estorcere informazioni da avversari palesemente inoffensivi e tremanti (di cui uno anziano, e ferito); lo "zoccolo duro" invece, reo di rapine e assassinii, solo per aver fatto fronte comune contro un pericolo incombente, viene sostanzialmente lasciato libero di andare per i fatti propri. Peraltro, ok per il gesto "eroico" di Smiley (la cui credibilit? è pari allo zero, peraltro, in una situazione del genere), ma Jess e Willy che avrebbero fatto, di grazia, per meritarsi sulla fiducia la patente di "redento" e di futuro cittadino modello?In definitiva, la prima parte dell'albo è la migliore: c'è tensione e curiosità per l'evolversi della vicenda. Poi, a partire dal crudo ritrovamento dei poliziotti indiani, miele e buonismo sparsi a piene mani. Come mangiare una pizza con la nutella, insomma. Disegni: troppo dettagliati, la combinazione tra stile realistico e scene notturne/di confusione ha reso difficilmente leggibili le varie situazioni, togliendo dinamicit? e pathos generale alla vicenda.

  7. Anche per gli ascolti televisivi è la stessa cosa, nessuna trasmissione fa più 20 milioni di persone, nemmeno le partite della Nazionale. Oltre alla diversificazione dei mezzi di intrattenimento, c'è la diversificazione delle modalit? di fruizione dei servizi. Quanta gente guarda le sit-com dal computer, o le partite di calcio da I-pad e telefonini? E quanta gente legge attraverso il pc (quotidiani on line, ecc.)? Io credo che, più che il fumetto, sia in crisi il binomio fumetto-supporto cartaceo (ma è lo stesso per libri e quotidiani).

  8. Scusate, una sola riflessione:198.000 copie vendute non significa 198.000 lettori, perchè tanto presupporrebbe che ogni copia venga letta da una sola persona. In realtà, ogni albo:- può essere acquistato da un nucleo familiare di 2, 3, 4 persone interessate alla lettura; non tutti i lettori di Tex sono single, o vedovi! ;)- può essere scambiato/ceduto ad amici che magari, nel frattempo, cedono a loro volta un altro fumetto, a scopo di risparmio; non tutti i lettori di Tex sono anche collezionisti! ;)- può essere, per scelta anche economica, acquistato/letto anche in tempi differiti e attraverso differenti canali di vendita, che non alzerebbero il dato delle copie vendute (mercatini dell'usato, e-bay); non tutti i lettori di Tex sono anche forumisti incalliti, che vogliono commentare l'ultima avventura del ranger in tempo reale! ;) Questo giusto per puntualizzare, che poi vi sia un'erosione è chiaro e lampante, e per nulla sorprendente (? un fenomeno generalizzato dei fumetti da anni, e dei consumi in generale nell'Italia dei nostri giorni.... quindi, dov'? la notizia?).

  9. Quello che dice Monni e' corretto, ma solo se ci limitiamo al contenuto delle 32 strisce che compongono le varie storie. Ma nella complessiva comunicazione Autore-lettore, la notizia era stata veicolata ancor prima dello scambio di battute tra Tex e Carson, che infatti appare abbastanza spiazzante per il lettore (accenno molto rapido al decesso di Lilith, nessun cenno alle cause dell'improvvisa morte). Il tutto acquista un altro significato facendo un altro passettino indietro, ne parlammo tempo fa in un'apposita discussione, non appena ritrovo il link lo inserisco senz'altro.

    Ecco il link, ritrovato dopo qualche ricerca. Lilith è deceduta (fumettisticamente parlando) il 2 gennaio 1951. Il "triste annuncio" è stato dato da G. L. Bonelli in terza di copertina del n. 56 della Seconda Serie a striscia.http://texwiller.forumfree.org/index.php?&showtopic=3336
  10. Quello che dice Monni e' corretto, ma solo se ci limitiamo al contenuto delle 32 strisce che compongono le varie storie. Ma nella complessiva comunicazione Autore-lettore, la notizia era stata veicolata ancor prima dello scambio di battute tra Tex e Carson, che infatti appare abbastanza spiazzante per il lettore (accenno molto rapido al decesso di Lilith, nessun cenno alle cause dell'improvvisa morte). Il tutto acquista un altro significato facendo un altro passettino indietro, ne parlammo tempo fa in un'apposita discussione, non appena ritrovo il link lo inserisco senz'altro.

  11. Con tutti i fumetti erotici che girano nelle edicole, per pietà liberateci anche solo dalla minaccia che Tex faccia la stessa fine.

    L'erotismo fa parte della vita, ed Eros e Thanatos erano il filo conduttore delle primissime avventure texiane. L'unica cosa che non può star bene su Tex, è il sentimentalismo a tinte rosa, o comunque è un argomento da trattare tenendosi conto che siamo nel rude mondo del west.
    Ecco perchè non ho personalmente gradito il Kit Willer tutto cuoricini in testa e sogni romantici (....?) con una trentenne (nemmeno una coetanea) appena conosciuta. Molto meglio, molto più plausibile il Kit che "si diverte" de "La cavalcata del morto", che uno sbarbatello a tal punto irretito da dimenticare qualsiasi regola di prudenza nelle scene finali, e nel non capire l'assurdit? della situazione (quattro uomini, reperiti a notte fonda da una donna, che lo attendono in un angolo buio). La differenza di età avrebbe potuto rendere plausibile una seduzione giocata su un fine erotismo, non un rimbambimento simile da "prima cotta" che, a mio parere, banalizza e "fanciullizza" sin troppo il personaggio di Kit.
    Complimenti a Boselli soprattutto per la linearit? della sceneggiatura, che rilassa alquanto il ritmo narrativo. Meno per l'interpretazione di Kit, a mio modo di vedere.
  12. Detto questo aggiungo anche, come già espresso in passato, che se nel 1948 ci fossero stati già i forum on line Aquila della Notte non sarebbe sopravvissuto in edicola più di sei mesi...!

    >:azz: ed ecco che, ciclicamente, mi tocca rileggere di questo teorema..... Se nel 1948 fossero esistiti i Forum, si sarebbero fatte le pulci a storie belle, intense, divertenti, coinvolgenti e molto, molto texiane....... quelle incongruenze si potevano (e si possono) superare col sorriso sulle labbra, in quanto frutto di un fragrante prodotto artigianale; le incongruenze di oggi, presenti in albi pluristudiati da svariati autori, disegnati in millemila anni da artisti sempre più lenti, supervisionati in redazione, voltati e rivoltati, e ciò nonostante spesso e volentieri "sbadigliosi" zzzz , producono ben altro effetto.... almeno a me....
  13. Il secondo impatto negativo è con il personaggio di Starker. Mi ricorda certi fratelli Donegan.

    Molto ben azzeccato, pard! ::evvai:: Anche io ho ripensato subito a quella storia, ed i motivi mi sono apparsi evidenti: c'è quell'atmosfera strana e rarefatta di calma piatta, stile "io so che tu sai che io so.... ma che cosa, di preciso, non so", che "dovrebbe" suggerire tensione, ma che - in verità - affloscia soltanto la storia; con Tex che, senza piani precisi, indaga qua e l' e il cattivo di turno che, anzich? ignorarlo (o progettare di sistemarlo) lo segue (o lo fa seguire da terzi) per controllare, passo passo, come procedono le sue indagini.... salvo un paio di tentativi del tutto estemporanei (con relativo rimprovero di Starker) da parte di Ronny e Fred si spedire il ranger al Creatore, ma più del tipo "già che ce siamo, provamose", che frutto di una sia pur abbozzata logica.
  14. In effetti, a me ha destato più di una perplessit? proprio la figura di Starker.
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    La famosa "legge di Starker", imposta "con la paura" (cfr. la scena in cui batte il bicchiere con violenza sul tavolo), semplicemente non esiste: Starker, anzi, è divenuto un vero e proprio leader carismatico all'interno del suo paese, ed i cittadini gli vogliono bene, pendendo dalle sue labbra....!
    Non vorrei che Faraci fosse "partito per la tangente", impostando un soggetto e ritrovandosene, in corsa, un altro: perchè Grover e Cooper vengono inizialmente corrotti, in fin dei conti? Cosa avrebbero dovuto rivelare del passato di Starker di così compromettente da renderlo inviso agli occhi della popolazione (che ne aveva fatto già un eroe "a scatola chiusa", dimostrando di non interessarsi di chi fosse, e da dove veniva quell'uomo?).
    Perchè, poi, sistemare e liquidare in tutta fretta i suoi complici (con una rischiosa sparatoria a viso aperto, ed in inferiorit? numerica, poi!)? Solo per il gusto di vedersi acclamato e beatificato al ritorno in città? Precludendosi, così, la futura possibilità di lucrose rapine, e a pro di che? >:azz: A me pare un comportamento piuttosto schizofrenico, o comunque poco coerente, tanto che non si capisce se il personaggio sia carne o pesce, come diffusamente ed argutamente segnalato da Ymalpas.
    Anche il rapporto con Tex è poco chiaro: dapprima Starker-Hook intende evitare di eliminarlo, per paura delle conseguenze che questo potrebbe comportare (arrivo di altri Rangers, ecc.); poi, senza che Tex abbia nulla in mano (solo avendo appreso che conosceva il suo vero nome), addirittura si spinge a programmare la pubblica impiccagione di Carson, dando enorme clamore a una vicenda che avrebbe avuto interesse a sistemare con calma, ed in silenzio.
    Tex, poi, gira qua e l' tra i boschi, e non riparte una volta liquidato Lewis, perchè ha il sentore che qualcosa non vada; è guidato a zonzo dalle sue sensazioni, ma alla fin fine non "quaglia" nulla, e l'unico elemento serio glielo fornisce la spifferata del ragazzino nero (il vero nome di Starker, i suoi legami poco chiari con Cooper e Grover). Ma il ranger non ha il minimo elemento di prova contro Starker-Hook, e il discorsone finale a l' Hercule Poirot, basato su ragionamenti ipotetici, non è esattamente texiano, o almeno fa parte di un "certo" Tex che non è esattamente quello che i lettori vorrebbero vedere; tra l'altro, provocare apertamente un individuo coi nervi a fior di pelle, mentre tiene un ostaggio sotto il tiro della pistola, non mi è parsa l'idea del secolo, ed il modo risibile in cui la situazione viene sbrogliata (il "trucchetto" da bambini di Carson) non esalta, francamente, la statura di Starker e neppure ne nobilita la fine.

  15. io vedrei bene che, almeno ogni tanto il buon Tex ed i suoi pards, potessero avere almeno qualche flirt sentimentale. Certo, qualcosa, soprattutto per Carson e Kit si è pure visto... ma troppo poco! Sopattutto per Kit che ha solo 20 anni..... ha fatto di più Ken Parker in una carriera fumettistica ben più breve che Tex in 60 anni di galoppate per le praterie! Ecco magari la soluzione st? proprio qui:qualche galoppata in meno nelle praterie e qualcuna in più fra le lenzuola!!!! laughing :bisonte:

    DUE donne l'anno prossimo per Kit . niente di serio, eh!
    hmm....... due tutte assieme? :shifty:
  16. Nelle mie storie di sicuro Tex non trascura i punti 1- 2 -3 - 4 (ma barare no!)- 6
    e soprattutto il 2 è in ogni storia, il 6 quasi.
    Credo che anche sia rispettato il 7

    sui sorrisi dell'8 ci andrei cauto e dipende anche dall'artista di turno

    Chi dice che il 5 è bonelliano credo si sbagli, perchè è avvenuto solo tre o quattro volte in 600 numeri e passa.

    E per essere un decalogo mancano almeno altri due punti... Metteteceli voi.


    Borden

    Chiedo scusa per l'intrusione: il giochino è anche divertente (chi vuole lo faccia pure) ma non credo che il Tex che desidera il lettore sia un mero collettore di comportamenti e/o frasi fatte, altrimenti chiunque saprebbe imbastire una storiella divertente e decente del personaggio, solo imbevendosi dell'Ortodossia: 4/5 di quelle situazioni, sparatorie a go-go, un paio di comprimari decenti, un nemico "classico", e via così. Tutti aspiranti sceneggiatori di Tex, quindi? Non proprio..... non è così semplice.

    Esempio.
    Nell'ultima storia in edicola, abbiamo letto di Tex che definisce i suoi avversari "giuggioloni" e "beccaccioni".
    Definizione di "giuggiolone": persona grande e grossa, ma poco sveglia e bonacciona.
    Definizione di "beccaccione": persona notevolmente sciocca, stupida.
    Ora: le espressioni sono texiane al massimo, non sono certamente di per sè errate, ma quanto (da "1" a "10") sono adatte agli avversari da fronteggiare? Quanto sono attinenti ad una situazione in cui Tex è solo ed è "braccato", che vorrebbe - cioè - suggerire ansia, tensione, pathos ed una certa qual claustrofobia?
    Io penso che G. L. Bonelli, per furfanti che avevano appena compiuto un omicidio a sangue freddo, ed in quella particolare situazione, avrebbe più probabilmente utilizzato appellativi quali "bastardi", "carogne", "figli di cane".
    "Giuggiolone" e "beccaccione" li si ritrova più spesso, nella saga di Tex, in circostanze in cui Tex è in posizione di chiara superiorit?, o in cui affronta avversari palesemente improbabili, o in siparietti divertenti caratterizzati dalla presenza del fido Kit Carson, e da un sorriso sardonico dipinto sul volto del ranger, quasi a non voler prendere davvero sul serio una minaccia solo potenziale (per il lettore=uomo comune), ma non certo concreta (per uno come lui).
    Ora, certamente potranno essere rinvenuti svariati esempi che andranno a smentire quanto sopra, ma è il "succo" che va colto: Tex è il "fuoriclasse" per antonomasia all'interno delle sue storie, e deve quindi comportarsi come tale. Ossia, deve fare la cosa giusta, al momento giusto, facendo apparire il tutto semplice, lineare. Basta questo.
    E l'Autore-sceneggiatore, così come l'allenatore di una squadra di calcio, ha il compito di creare le condizioni migliori (intreccio, ambienti, situazioni, personaggi) per far esprimere al meglio il suo fuoriclasse, ma in maniera del tutto "naturale", non dovendosi certo preoccupare se ad un certo punto della storia - per come la stessa si sviluppa - Tex deve ancora fumare, bersi una birra o imbastire un pestaggio.

  17. Poi scusa Thazay cosa è per te il lettore moderno?.. E' quello che aspetta le anteprime per sapere chi scriver? le storie future o chi le disegner?, o è colui che vuole a tutti i costi un riscontro legato alla realtà?

    E lo chiedi a me? :trapper: Ho messo l'espressione tra virgolette proprio perchè, in questo Forum, la ritrovo spesso associata ai commenti sulle vecchie storie........ ma non so affatto darne una definizione!
  18. Se uscisse oggi la prima storia di GLB come un inedito avrebbe un successo clamoroso... e dopo cosa si dimosta con questa affermazione? Si vuole affermare che GLB è stato un grande sceneggiatore di fumetti? Beh mi sembra che uno dei pochi punti su cui qui tutti siamo d'accordo è proprio questo! Che bisogno c'è di ripeterlo e riaffermarlo in continuazione?

    Sai com'?, dal momento che, in questi lidi, "si ripete e si afferma in continuazione" anche che le storie degli inizi si presenterebbero esili, ingenue e complessivamente improponibili per la sensibilit? del "lettore moderno"........ mi sembra equo, alle volte, rinfrescare certi concetti, per par condicio.
  19. Alcuni lamentano che Tex non è più quello delle origni. E ci manchebbe altro... Il personaggio è sicuramente maturato ed è oggi decisamente più "adulto".
    Io ho la sensazione che la nostalgia per il primo Tex a volte non sia altro che un po' di rimpianto per i tempi che furono, e che, purtroppo, non torneranno.
    Sono dell'idea che quando leggiamo il Tex delle origini, lo apprezziamo soprattutto in funzione di un'ottica "globale" del personaggio, nel senso di una consapevolezza del "senno di poi", di quella cioè che sappiamo sarà l'evoluzione futura di Tex e del suo mondo.
    Proviamo a fare un giochino: Tex non è mai esistito e domani, 16 settembre 2012, esce in edicola la storia "Il totem misterioso". Secondo me non vende nemmeno una copia!
    E questo non perchè in quel periodo venissero scritte storie brutte, tutt'altro. Semplicemente si trattava di un fumetto scritto da autori dell'epoca per lettori dell'epoca, sicuramente molto diversi da quelli odierni. E, a mio modo di vedere, Tex si è adeguato tutto sommato bene alle varie fasi della sua storia.
    Ma questo accade in tutti i settori dell'intrattenimento. Pensiamo per esempio al cinema e proviamo a guardarci un qualsiassi film degli anni 50. Nell'arco di tempo necessario ad un attore dell'epoca per pronunciare una frase, in un film odierno i protagonisti fanno in tempo ad innamorarsi, sposarsi e fare figli! Forse che una volta gli attori erano dislessiciò No, semplicemente sono cambiati i tempi, i ritmi di vita, è cambiato tutto. Che senso avrebbe, oggi, realizzare prodotti fatti come allora?
    Ben venga quindi il lavoro che gli autori di Tex stanno facendo: proporre un fumetto che, nel rispetto della tradizione, sappia anche adeguarsi alle nuove generazioni.
    E su questo, secondo me, c'è un dato molto indicativo: il vecchio West è morto (nel cinema e nella letteratura non ve n'? più traccia). In Tex, invece, VIVE! E un qualche motivo ci deve pur essere...

    Intervento ben posto, scritto bene ma che non condivido.

    Partiamo dal principio: oggi il personaggio Tex "? maturato ed è più adulto": che cosa vuol dire? Tex, come personaggio, è già "maturato" da circa 60 anni, e non certo da epoche recenti, perchè il fuorilegge scavezzacollo che si tuffava da un'avventura all'altra come un cavaliere solitario castigamatti, senza casa e senza amici, già nell'albo "L'orma della paura" (22 maggio 1951) è presentato in una seconda (e definitiva) fase della propria vita, caratterizzata da una certa nostalgia per una vita "puramente" avventurosa, ma anche da un'esistenza più "stanziale", nonchè dal nuovo ruolo di educatore di un figlio in crescita (e sappiamo tutti che diventare padre responsabilizza anche il più scapestrato degli uomini) e, di l' a poco, con le responsabilità che comporta l'essere capo ed agente indiano di un intero popolo.
    Tra l'altro, proprio nelle avventure successive, Bonelli presentava un Tex più riflessivo, saggio e avveduto, anche in quanto la figura del "guastatore" era stata riservata, in un primo momento, al figlio Kit, new entry della serie.
    Sul piano della costruzione delle storie, poi, l'evoluzione si andava già ben consolidando; con "L'orma della paura" (ma anche già da prima, in verità) abbiamo sceneggiature più rilassate, tempi meno serrati, trame più intricate pur nella loro essenziale semplicit?. Con "La rivolta degli Apaches" iniziano le grandi storie corali con i mitici quattro pards tutti assieme. D' l' a poco, la censura impone un linguaggio più edulcorato e storie meno violente e cruente, e G. L. Bonelli vira sul piano dell'ironia e della fantasia più sfrenata (v. fascia 40-50). Ma siamo pur sempre ancora negli anni '60, e - francamente - una volta caduta l'ultima "gabbia" (quella del formato a striscia, inibitorio per molti versi) non capisco davvero in cosa Tex sarebbe divenuto più "adulto" dai tempi - a tutto voler concedere - della fascia 100/150, che segna (con i nuovi ritmi "mensili", e l'uscita di storie dal respiro più lungo e rilassato) l'ultima, definitiva svolta del personaggio come crescita EVOLUTIVA, prima che altri autori ne CAMBINO determinate caratteristiche, e del naturale inaridirsi della vena creativa del "Grande Vecchio".
    Quanto al fattore nostalgia, trovo che sia vero quello dice il nostro amico, ma non è certo un'acritica nostalgia per il passato che pesa (io, ad esempio, non acquistavo Tex negli anni '50, n° '60, n° '70....... di quale "passato" dovrei essere nostalgico?), quanto di nostalgia PER LE COSE BELLE. Sapeste quanta nostalgia ho dell'arte di Tot?, pur essendo nato dopo la sua morte.... in questo senso, il "tifo" per il Tex bonelliano è sostenuto dall'amarezza dettata dalla consapevolezza che le sue storie sono un numero chiuso, e che noi lettori possiamo rivivere solo riavvolgendone il nastro. E' questo il vero "fattore-nostalgia".
    Ed è anzi proprio la "consapevolezza del senno di poi", vale a dire l'incertezza e il disincanto sulla possibilità che Tex possa raggiungere di nuovo certe vette, ad acuire questo retrogusto amaro.
    In quanto al "giochino" proposto.......... tralasciando la "facile" tentazione di parlare del successo dei Tex di Repubblica, sono convinto che un Tex quale quello delle origini, oggi farebbe il botto in edicola, solo minimamente sfrondato da elementi chiaramente anacronistici, dettati solamente dalle gabbie del formato dell'epoca (ad esempio, le lunghissime didascalie, le espressioni eccessivamente demod', e così via). I lettori dell'epoca sono diversi da quelli odierni? E chi lo dice? Io credo che i lettori di ogni epoca cerchino da Tex sempre e solo un divertimento sano, intelligente, sobrio, adulto, e non la verosimiglianza dei luoghi geografici e dei modelli di armi, anche se un tempo non c'era internet per fare i vari raffronti.
    Per quanto concerne i tempi e i ritmi di vita......... chi cerca nell'intrattenimento un parallelo dei ritmi frenetici della vita di oggi, NON compra nemmeno un fumetto, anzi non legge proprio, al massimo digita compulsivamente sui tasti di internet, di un tablet e di un cellulare, con un accumulo di notizie e informazioni che solo ad un occhio poco avveduto può apparire come "arricchimento".
    Chi legge un fumetto vuole, anzi, staccare la spina dalla frenesia, dettare i tempi della lettura, assaporare una tavola anche per mezzo minuto; in altre parole, vuole riprendersi il suo tempo, anzi il diritto di vivere secondo i suoi ritmi preferiti.
    Tanto è vero che i lettori "tradizionalisti" texiani non godono certo di stacchi repentini, cambi di scena ogni due tavole, flash back, flash forward, perchè in nome di tali virtuosismi "moderni" si stanno erodendo le pause attorno a un fuoco di bivacco, le cavalcate, le chiacchierate tra i pards e tutto quel che faceva di un fumetto qualunque, la testata "Tex".
    Sul fatto che Tex viva ancora bene, infine, il motivo è presto detto: un mix tra tradizione, qualità medio-alta delle storie e dei disegni comunque garantita da uno staff di prim'ordine, passaparola da generazione a generazione, garantiscono ancora oggi un'onda lunga, ma l'errore più clamoroso è considerare che chi acquista Tex in edicola, automaticamente gradisca a tutto tondo "quel" Tex.
    Non è così: Tex è un'icona per molti, è come la squadra di calcio per cui si fa il tifo, per cui il biglietto per lo stadio o per la pay tv lo compri sempre, poi però - a fine partita - ti ritrovi a fischiare la prestazione ma anche - per affetto - ti riprometti di ritornare al prossimo match, perchè speri sempre che qualcosa possa accadere, che si possa sempre tendere al meglio.

  20. Io sono un lettore recente e ho apprezzato tantissime storie della "Golden Age" del tex Bonelliano e quello di Nizzi e tanti altri autori. Ma ricordo anche tantissime storie "filler" e copia-incolla poco differenziate, dove bastava mettere 2 o 3 banditi in una città, un potente che "faceva il bello e il brutto tempo" ed ecco che avevi una storia, retta forse solo dalle gesta di Tex e Kit.

    Ecco, bravo, ottima sintesi..... Chiediamoci, magari, perchè una cosa così non la si riesce più a fare, e abbiamo bisogno di psicopatici, persone tormentate dal passato, storie incastrate l'una nell'altra, flash back e flash forward. Anzi, è inutile chiederselo, a volte le verità vengono a galla da sole, e sono molto più semplici di quanto si possa pensare........ sisi
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