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Texone

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Messaggi pubblicato da Texone

  1. Evidentemente alla Bonelli non sentono il bisogno di allegare pubblicazioni celebrative alla pubblicazione ordinaria. Secondo me darebbero una maggiore visibilit? al personaggio in edicola, soprattutto per chi non segue Tex ma potrebbe diventarne lettore. Per carit?, non che Tex abbia particolarmente bisogno di farsi pubblicit?, visto l'alto numero di copie vendute mensilmente (intorno alle 230.000.. correggetemi se sbaglio), ma è sicuro che la testata ne trarrebbe comunque giovamento. Oltre a ciò, e mi ripeto, renderebbe più completo il mondo di Tex.

  2. Due, tre copie gia prenotate!

    Appena posso lo faccio anch'io!!Due copie per me, di cui una verr? subito sigillata nella bustina fatta apposta per i fumetti, e un altro paio da distribuire a qualche amico "che mi sto lavorando" :trapper: Questo albo potrebbe rappresentare una ottima occasione per pubbliciazzare Tex:cerchiamo di farlo circolare! :indianovestito:
    Si, sono d'accordo. Vuoi per il fatto che è un albo a colori, vuoi che comunque è una storia del filone "fantastico" o quasi, può essere davvero una buona occasione per far conoscere Tex, soprattutto alle nuove generazioni. Oltre alla copia per me, ne prender? un altra per mio nipote (13 anni e non ama i fumetti). DEVE iniziare a leggere Tex! :capoInguerra:
  3. Pensandoci sopra.....600 numeri di Tex gigante significano 50 anni di stampa di questo formato!Forse non sarebbe stata del tutto peregrina l'idea di un regalino a un pubblico tanto affezionato. Vista la mia dichiarata simpatia per la "storicit? geografica" (vedi) non mi sarebbe dispiaciuto un atlante delle avventure di Tex (location, nome dell'epoca ed eventualmente nome moderno, tribù che vi risiedevano e principali avventure occorse).

    Quoto anche gli spazi tra una parola e l'altra!!!

  4. Soggetto e sceneggiatura: Mauro Boselli
    Disegni: Giovanni Ticci
    Periodicità mensile: Ottobre 2010

    Un sogno premonitore e un massacro spingono Tex nel lontano Canada..


    Fort Hope, un solitario avamposto delle Giubbe Rosse nel desolato Territorio del NordOvest, è stato attaccato da una tribù sconosciuta che indossa pelli di lupo e si nutre di carne umana. Per scoprire la sorte di due giovani ufficiali suoi amici, il colonnello Jim Brandon organizza una spedizione di soccorso, alla quale partecipano anche Tex, Carson, Kit e Tiger. Nella regione, dove esiste un'inimicizia secolare tra i fieri, bellicosi Dogrib e i pacifici Yellowknife, la comparsa del nuovo, spietato nemico ha gettato tutti nel terrore. Ma, mentre infuria la battaglia e Fort Hope rischia di essere conquistato e distrutto una seconda volta, Tex concepisce l'audace piano di portare la sfida nel cuore stesso delle ?colline della nebbia?, regno dei demoniaci ?guerrieri lupo'!...


    ? Sergio Bonelli Editore

    Copertina dall'impatto molto forte, bravo Villa.


    Passando alla trama, mi piacerebbe chiedere a Boselli se si è ispirato al terribile popolo di guerrieri cannibali vestiti di pelli di orso del film "il 13° guerriero" e se ha preso spunti dal fortino sperduto nel Nevada de "L'insaziabile".

  5. La risposta ?... no.
    Mi sono ispirato a figure tipicamente ottocentesche di scrittori di viaggi, che affrontavano in prima persone le avventure raccontate nei loro libri. Ma non a questa in particolare.
    Al limite, molto più banalmente, all'inizio ho avuto in testa Il giro del mondo in ottanta giorni.

    Grazie per la precisazione e buon lavoro!
  6. Vorrei porre questa domanda a Tito Faraci (avrei voluto farlo nella sezione riservata all'autore, ma non ho le autorizzazioni necessarie):

    Il personaggio di Lord Hodson è ispirato alle vicende del Conte Paolo Andreani, che dopo il viaggio negli States scrisse "Giornale 1790"?

    Grazie per l'attenzione e complimenti per il tuo sempre valido lavoro, Tito!

  7. Ammetto che in teoria credevo contasse molto di più il soggetto piuttosto che i disegni, ma poi rileggendo alcune storie, ho dovuto ammettere che ad esempio il tratto di Muzzi mi rovina la lettura anche del più entusiasmante degli albi. Ho votato 50%-50%

  8. Terminata la lettura proprio ora. Primo capitolo molto buono. E' sè una classica storia western, ma la lettura scorre molto bene, snella, senza tanti inutili riassunti e spiegazioni; la trama non è mai scontata. Un Nizzi complessivamente in forma che affronta temi spigolosi quali i diritti dei nativi americani e l'anti-militarismo... anzi meglio definirlo "pacifismo", e la lampante sfiducia nelle forze militari insensibili a scovare il marcio degli speculatori e che pensano a fare solo il loro "cieco" dovere. Molto positivo anche il fatto che Tex e Kit abbiano la mano calda sin dalle prime battute; fa ben sperare... :trapper: Con soddisfazione ho constatato che c'è un generale revisionismo nei confronti degli indiani; da gente diversa, in situazioni diverse, ai nativi americani viene riconosciuto il diritto di poter vivere in pace. Per approfondire il discorso della poca fiducia nelle giacche blu voglio evidenziare il

    willer-pensiero sul colonnello Blackmore, il racconto di Ned Gillespie e, soprattutto la bellissima sequenza del dialogo col cacciatore "filosofo"
    Si, la storia mi piace. Aspetto fiducioso il n.590. I disegni di Del Vecchio sono eccellenti, stupendi. Toglie il respiro per la sua bellezza e dinamicit? l'inquadratura
    dell'attacco Cheyenne al carro dei familiari dei militari
    a pag. 56.
  9. Storia stupenda, da leggere tutto d'un fiato, molto adatta ad una versione cinematografica. Concordo col Colonnello Jim Brandon sul fatto che Carson sia in forma smagliante, strepitosa, al limite del doping haha. E' piena di significati simbolici la "rivincita" di Negrito e il dono che Tex gli fa dandogli le due medaglie. Per una volta quella degli indiani (in questo caso degli apache coyoteros), è una vittoria vera e totale; sarebbe bello poterne vedere di più. :capoInguerra:Voto complessivo: 9

  10. Storia leggendaria (come il Sasquatch, appunto) e indimenticabile. Simpaticissima l'irruzione di Tex nel teatro, all'epilogo dell'inseguimento dell'evaso. L'Amleto di turno rimane basito. Davvero una scena insolita haha Anche la storia è atipica, nell'albo "La foresta dei Totem" sembra quasi un documentario. Bellissima!

  11. Anche secondo me Mefisto non è poi così cattivo. Le ripetute sconfitte che ha subito, me lo fanno guardare con... tenerezza, anche e soprattutto per il modo in cui viene trattato dai pards. Chiaramente Tex ha sempre la meglio sui cattivi, il lettore lo sa dall'inizio, ma nel caso di Mefisto sa già che: uno dei pards verr? catturato, ma Mefisto non lo uccider? perchè placher? la sua sete di vendetta solo quando li avrà tutti nelle sue mani. Insomma è un clich? obsoleto. Insomma, Mefisto è un romantico. Paul Balder, El Carnicero (nn.217-218-219), tanto per fare un esempio, è molto più Cattivo di Mefisto.

  12. sono queste tipo di storie scritte cosi' che i lettori texiani vorrebbero ogni mese leggere su Tex?

    Esatto. Secondo me hai centrato il problema. Secondo me non è tanto la domanda "sono questi gli autori... " perchè Segura ha scritto ottime storie di Tex, qunado la domanda che ho quotato. E' un tipo di storia che secondo me stravolge un p? i canoni di Tex. Ribadendo il concetto del mio precedente post, aggiungo che questo Maxi è un'escalation di mini-episodi che si aprono e chiudono troppo frettolosamente. La mia risposta alla domanda di Anthony Steffen ?: NO, assolutamente no! :capoInguerra:
  13. Mi domando a questo punto, ma Tex, per quanto riguarda la questione indiana, si trova sempre dalla parte giusta?A volte non e' un po' eccessiva la sua presa di posizione a favore del popolo rosso?la parola "rinnegato" che molto spesso gli viene attribuita, rispecchia in alcune occasioni, la veridicita' di tale accusa?

    Argomento interessantissimo! :inch: Tex e il suo rapporto coi pellerossa è una delle pietre angolari sulle quali si basa tutta la saga. La moglie indiana, il figlio meticcio, il fatto di essere capo dei Navajos, hanno messo spesso il nostro eroe in una posizione invisa alla popolazione bianca. La mia opinione, che riconosco potr? sembrare un p?... eccessiva, è che sono sempre e comunque d'accordo con Tex quando difende gli indiani, anche se questi sono in una posizione di torto. Non nascondo di essere felice quando, leggendo il fumetto, vedo bande di indiani avere la meglio sui bianchi, siano essi criminali incalliti o semplici coloni. Almeno l', nell'ovattato mondo del fumetto, qualche volta gli indiani si prendono una rivincita... Sono stato sempre pro-indiani, ma la lettura di "Seppellite il mio cuore a Wounded Knee" ha acuito la mia posizione
  14. Caro Texone, anzitutto hai ben presente cosa vuol dire "tratto pulito"?Anche quello di Ticci è un tratto pulito, così come quello di Galep,Letteri,Villa,Del Vecchio,Spada... non parliamo poi di Magnus:se il tratto pulito non v? bene per Tex allora il suo Texone è una schifezza... Quello di Civitelli è un tratto, pulito o sporco che sia, che v? bene per ogni ambientazione, così come per ogni ambientazione va bene il tratto di Galep,Letteri o Fusco.... questo perchè stiamo parlando di grandissimi disegnatori!Civitelli lo ?, e quindi non ha problemi a realizzare tante ambientazioni diverse... questo anche perchè non è un disegnatore che va allo sbaraglio, ma uno che si documenta, e che fedelmente riporta le foto d'epoca, anzi, lo spirito di quelle foto, sulla tavola... Civitelli è unico!! Grande fortuna, la nostra, di poter avere nella scuderia texiana, un simile Maestro!!

    Io ho sempe considerato quello di civitelli un tratto pulito, come quello di Letteri, Piccinelli e si, anche Magnus. Ma può anche darsi che mi sbagli. Sicuramente Civitelli è un grande disegnatore, credo che nessuno possa metterlo in dubbio.
  15. Per me il suo disegno troppo pulito non è adatto a tutte le storie.

    Uh.. non e' adatto a tutte le storie?ti dispiacerebbe formulare commenti un po' piu' approfonditi e non telegraficiò
    Non è adatto a tutte le storie nel senso che secondo me per le storie ambientate, tanto per citare un esempio, nel polveroso Sud-Ovest americano è migliore il tratto tipo quello di Ticci. Ne "La grande sete" avrei preferito un altro disegnatore, per quel genere di storia. Spero di essermi spiegato; è una sensazione che provo quando leggo...
  16. Bellino, ma troppa carne al fuoco, per me. Mi è sembrata la versione a fumetti de "Se una notte d'inverno un viaggiatore" di Calvino. :trapper: Tutti mini-capitoli a ritmo serrato. Sembra un quadernone di appunti per altre 10 storie. Bellissime le pagine ambientate nei territori sacri degli Utes

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