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TWF - Tex Willer Forum

jack65

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Messaggi pubblicato da jack65

  1. (due mesi...senza Tex...senza forum...volontariamente...avevo comprato il color e il mensile di dicembre senza leggerli...volevo vedere se resistevo...poi leggere la storia completa...altrochè se ho resistito...del color non ho da dire molto, se non che alcuni spunti, vedi la prima storia, sarebbero stati nettamente migliori della singola novembrina...comunque non sono i nuovi formati ad entusiasmarmi nuovamente...non è il format...è che sono ormai un lettore annoiato, distratto, distaccato...che non si ricorda la storia precedente o il personaggio visto due pagine prima...Tex è condannato ad essere l'eterna ripetizione di se stesso...per fortuna secondo la stragrande maggioranza dei lettori...con poche storie in grado di darmi qualche brivido...)

    Poi arrivo a leggere la doppia attuale...”Carovana di Faraci”...questo il mio commento...matematico...

    F(TW) = nP

    A metà del primo albo penso: ma che per caso è una storia di Faraci? Yes, non l'avevo visto all'inizio, a voi ci saranno voluti due secondi per riconoscerlo...ma ho i riflessi appannati...

    Insomma:

    il Tex (TW) di Faraci (F) è uguale a: qualche variazione (n), forse da intendere meglio come “ripetizione” di qualcosa di già visto, del P, cioè del PUMPUM...

    Quale meravigliosa formula matematica è più adatta di questa?

    Senza il PUMPUM ossessivo non c'è Faraci, ossia il Tex faraciano non esiste.

    Non c'è che dire...3 mesi texiani fantastici...un anno cominciato alla grande...

    Non vi faccio gli auguri...li faccio a Tex...mi sembra ne abbia più bisogno di tutti...

    Mi sa che ci sentiamo fra un altro paio di mesi...forse...

  2. mamma mia.....già scarsa per un almanacco, figuriamoci sulla serie regolare.....la sag(r)a dei luoghi comuni e degli stereotipi.

    SPOILER

    il giovinazzo ingiustamente accusato....mai visto negli ultimi tempi, se ne sentiva proprio la mancanza;
    gli inseguitori imbecilli...non se poteva proprio fare a meno;
    la ragazzina lentigginosa un po' svenevole che a bomba ha un debole per il giovinazzo....chiaramente ricambiata;
    lo sceriffo che sembra stronzo ma....badaben badaben badaben....è un buono, solamente ha abboccato al pezzo grosso come un cretino;
    Tex un po' ipnotista ....guardami negli occhi....un po' psicologo...so riconoscere l'accento della verità...un po'....predicatore....la verità, Larry,dopo ti sentirai meglio.

    Potrei continuare, ma lasciamo perdere, solo due perle dei pards.

    Carson che si dà del rinco da solo a pag. 22 è spettacolare.
    Ma Tex fa ancora meglio, spacca una vanga in testa a un bandito e dopo cerca di sbatacchiarlo, se non ci fosse il rinco a ricordargli che è morto; poi sbatacchia uno dei testimoni e ci vuole lo sceriffo a ricordargli che il testimone è un altro....

    buonanotte


    voglio salvare il buon cinese e Burbage, fra i cacciatori da operetta lui almeno è da opera.

    Com'era per la scorsa storia, i disegni penalizzavano la storia? in questa qui casomai è il contrario....

    Mi sa tanto che quest'albo è una trovata pubblicitaria per le figurine prossime venture....auguri. 



     

  3. Non avevo grandi pretese su questo Maxi, leggendolo devo dire che mi aspettavo di peggio, intendiamoci, siamo sulla sufficienza, ma visto come andavano le cose ultimamente mi sono quasi sorpreso.

    I soggetti delle due storie sono usati e abusati, se non c’è qualche guizzo all’interno delle storie ho l’impressione di rileggere storie già lette in passato con qualche variante.

    Tutto sommato preferisco la seconda alla prima, ma ha ancora senso un maxi così, con due storie semicorte all’acqua di rose? Guardando anche quelli degli ultimi anni, pur contenendo storie lunghe, se venisse abolito non ne farei un dramma, già avevo dei dubbi se comprare anche questo, alla fine prevale la fedeltà al personaggio, però ci penserò anche l’anno prossimo.

  4. SPOILER

    “Se ti dicessi che ho intravisto un modo di dare una svolta alla nostra vita, come la prenderesti?...”

    “Voglio realizzare qualcosa. E voglio riuscirci da solo, senza la tua pietà e quella di Mike!”

     

    Questo dice il Kid alla sorella nel secondo albo della storia. Ora, dire di dare una svolta alle loro vite e di voler realizzare qualcosa sembrava preludere a un piano che possa garantire ai due fratelli un futuro diverso, e sicuramente più coinvolgente per il Kid.

     

    Quindi avevo pensato a qualche possibile alternativa:

     

    1 – aiuta Grant e Thunder a far fuori i rangers per poter avere una posizione di rilievo nella loro organizzazione. Questa ipotesi mi sembrava la meno probabile, visto che nel corso della storia erano apparsi indizi di un suo doppio gioco;

     

    2 – alleato di Grant fa il doppio gioco con Thunder, in modo da incastrarlo, uscirne pulito con la legge ed avere una posizione di rilevo col primo;

     

    3 – fa il doppio gioco con tutti e due incastrandoli e/o eliminandoli per favorire magari un politico rivale di Winnipeg rimasto nell’ombra per ottenere dei vantaggi personali e rimanere pulito con la legge.

     

    In ogni caso pensavo ad un piano mirato ad un tornaconto personale che avrebbe favorito i rangers e aperto un futuro migliore per lui e la sorella.

    A quanto pare questo piano, qualunque fosse, non c’era, il Kid voleva solo vendetta, o per lo meno una rivincita sull’uomo che riteneva a torto o a ragione responsabile di tutti i suoi guai. Questo non mi convince tanto, sicuramente non si può parlare di svolta né tantomeno di realizzare qualcosa, come aveva detto in precedenza, a meno che non si voglia pensare a una svolta della propria coscienza. 

     

    Altro punto debole mi sembra il coinvolgimento dei cinesi, nel senso che sarebbe stato meglio che Tex non li avesse già incontrati prima ma che gli scoprisse strada facendo, e tutta la falsa faccenda sul Drago proveniente addirittura dalla Cina, mi è sembrata una inutile boiata.

     

    Comunque, a parte questi due debolezze, la storia è molto bella e si fa leggere con interesse. Rispolverare Thunder e il Kid insieme è stata una bella trovata, l’ambiguità legata al secondo dà una bella tensione a tutta la vicenda, mentre per accettare il primo bisogna fare uno sforzo per accettare il suo enorme cambiamento, che può anche far storcere il naso, e i suoi quasi superpoteri. Anche Marvel è stato un personaggio azzeccato e convincente, un po’ meno forse lo è stato Grant, mentre abbastanza sottotono mi è sembrato Brandon.

    Dallas è stata una presenza importante, vorrei dire anche ingombrante, visto che in pratica è colpa sua se il fratello muore, nel tormentato rapporto fratello-sorella che è uno dei cardini della storia.

    E’ stato giusto che il Kid morisse, aveva come esaurito la sua funzione, altrimenti bisognava farlo sopravvivere penso come pezzo grosso di Winnipeg e come personaggio andava completamente reinventato, se si voleva riproporlo ancora.

    Finalmente ho visto una storia lunga in cui il terzo albo va decisamente in crescendo facendo salire il livello qualitativo generale.

    I vari momenti, episodi e tempi della storia mi sembrano gestiti in modo impeccabile, eccetto quello del carrozzone ambulante.

    Dei pards mi è piaciuto particolarmente Tiger, sempre attento, sveglio, risoluto, in grandissima forma.

    E rimanendo a Tiger, è lo stesso disegnatore che lo ha ritratto due volte in primo piano a pag 16-17 dell’albo 659?

    Questo per dire due cose sui disegni, che secondo me non sono del tutto all’altezza della storia. Non per attaccare Font, ma qualche volta le facce di uno stesso personaggio sono così diverse da farmi pensare a più di un disegnatore al lavoro.

  5. bella storia, finalmente si rivede una donna un po' meno vestita non solo per fare contorno, ma come coprotagonista insieme a Tex. Interessante anche il fatto di andare a pescare un periodo della vita di Tex che era come stato saltato a piè pari nella serie regolare. Formato e disegni molto interessanti, un esperimento quindi davvero ben riuscito, la sola cosa è che 48 pagine mi sembrano un po' poche, ne vorrei almeno una sessantina, non m'interessa se il formato vuol'essere alla francese o alla turcomanna, e sarei disposto anche a pagare certamente di più.

  6. considerando che questo secondo numero è più parlato che agito, ho la forte impressione di una stucchevole discussione pseudopsicologica del genere: Rodelo è sempre una mela marcia? Il suo carattere è immutabile, segnato per sempre, o no?
    Senza rivelare nulla, l'identità del nemico nell'ombra, ora svelata, mi ha lasciato perplesso, sembra molto diverso da come lo abbiamo conosciuto una volta. Ma ecco profilarsi all'orizzonte una nuova sorpresa.....
    Visto che con l'età i riflessi si appannano e la pazienza si riduce, mi sento sufficientemente rinco da dire che ancora non ci ho capito nulla, chi fa cosa e perchè? boh...lo stesso Kid mi sembra nascondere qualcos'altro...lo scopriremo solo vivendo.
     
     
     

  7. storia abbastanza soporifera, molto telefonata e senza sussulti, in cui Tex svolge il suo onesto compitino senza neanche faticare troppo.

    Sembra che il maggior problema odierno, anche nella serie regolare, sia quello di trovargli un valido antagonista, passino i comprimari mezze calzette, ma anche qui non mi sembra proprio che il nemico principale sia un fulmine di guerra, anzi....e poi sia le sue azioni che quelle di Tex mi sono sembrate a volte contraddittorie, e quelle di alcuni pards quasi incomprensibili.

    E ci sarebbe da dire qualcosa anche su chi sta dalla parte della legge.

     

    Tex si ritrova dalla sua una fortuna sfacciata, un canterino che si cala le braghe appena ne sente il nome, il tutto abbastanza forzato per arrivare alla resa dei conti finale, che insieme alla scena finale e all'inizio sono le parti migliori di una storia che arriva a malapena alla sufficienza.

     

     

  8. ho imparato dalle ultime triple che il finale è sempre in calando, quindi giudizio definitivo solo alla fine, però fa piacere vedere Tex provocare e sbatacchiare qualcuno come ai vecchi tempi.

     

    Sull'identità del misterioso nemico non so farmi un'idea, pur leggendo i vari commenti, aggiungo solo che è mancino, si vede dal primo attentato, ma forse non significa nulla.

  9. Il texone è risultato penalizzato dai miei compagni di barberia per il formato(!)

    Luna insanguinata per il tratto di Mastantuono ritenuto distante dalla classica iconografia texiana.

     

    Nodo scorsoio viceversa si è  magari avvantaggiato dalla attuale presenza in edicola...

     

    Ma è stato solo un modo per passare il tempo in attesa del turno di taglio!

     

    ma cambiare barbiere....no eh?  :deserto:  :blink:  :(

  10. arrivo ultimo per confermare la bontà di questa storia, veramente bella, con tematiche e personaggi davvero interessanti.

    Molto bene anche Tex e Carson (del quale in pratica si dice che non riesce a tenerlo nei pantaloni), anche se troppe volte spuntano fuori al momento giusto venendo dal nulla.

    Alcune cose di rilievo:

    la psicologia della serva ammaliata-affascinata dal padrone;

    l'intreccio di più sottotrame che vanno avanti indipendentemente dal fatto che Tex ne sia a conoscenza;

    la tempesta come elemento centrale ai fini della conclusione;

    e per finire l'accordo sullo sfruttamento dei galeotti fra il colonnello e il giudice, succede ancora oggi in America, l'Europa vorrà essere da meno? 

     

  11. seconda parte deludente e abbastanza noiosa, anch'io avevo azzeccato il colpevole, ma sono le motivazioni che mi hanno deluso veramente.

    Per il resto qualche guizzo di Tex ma poco altro, con cattivi mai veramente tali.

    Peccato, i disegni si sarebbero meritati una storia molto migliore di questa.

     

    Mi fermo qui, ho una sola mano per scrivere, mi sono ferito alle braccia e alle mani, la sinistra per ora è ko e scrivere mi affatica abbastanza

    • +1 1
  12. Tex come pubblico ministero (non è il "cosa" ma il "come") ci fa una bella figura di MERDA, tutto il resto lascia il tempo che trova.

     

    per apprezzare questa storia, serve un grado di apertura mentale superiore rispetto alla media e non possiamo adottare un metro di giudizio uguale per un'avventura che è apertamente dissacratoria di certi stilemmi narrativi

     

    boh, per me una figura di merda è una figura di merda, sarà che non sono sufficientemente aperto....

    quanto al postmoderno, tranquilli....Tex non se la porta a letto....nel massimo rispetto della tradizione....

  13. Voglio essere generoso e affibbio un bel 5 a questa storia: alcune delle trovate presenti sono al limite del ridicolo e dell’assurdo.

    Il primo albo è decisamente riuscito meglio del secondo, anche se qualcosa poteva già mettere sull’attenti per gli sviluppi futuri.

     

    E’ singolare infatti che Tex in pratica si trovi il lavoro già fatto a metà,

     


    vedi l’arresto del fratello ciccione e cazzaro, Bob, effettuato fra l’altro dallo sceriffo nominato proprio da lui. Si può anche passare sopra a questo, la prima parte è tutto sommato interessante, grazie a figure particolari come lo sceriffo Randy e Rachel, e del fratello “furbo”, Jonas, che in realtà furbo non lo è per niente, lasciando liberi (di farsi catturare o ammazzare) due dei complici dell’omicidio della spia del governatore. Già qui comincia un po’ il gioco alla meno dei nemici, cosa che risulta ancor più grave nel corso della seconda parte.

    Anche il ritrovamento della comunità di peones è funzionale solo alla risoluzione finale affrettata della trama, ma lo vedremo dopo.

     

    Comunque la prima parte sta in piedi, si preannuncia una partita da giocarsi quasi tutta in tribunale, cosa abbastanza insolita per Tex.

    Sennonché cominciano le mie perplessità.

    Infatti perché far fare allo stesso Tex la parte del pubblico ministero, rimediandogli una figura ridicola nei confronti dell’avvocato dei fratelli?

    E ancora perché pagare Rachel per dire una menzogna più che evidente, mentre si potevano usare molto più appropriatamente i tre compari di Bob nell’omicidio, e in particolare Teeth, che invece è testimone per l’accusa? Avrebbero testimoniato tutti e tre a favore dell’imputato, se solo Jonas ci avesse pensato, ma a quanto pare, al di là dell’aria da duro, è tutto chiacchiere, distintivo e petrolio.

    Comunque si arriva a fine processo con l’assoluzione, Tex sconfitto dalla legge….interessante, situazione insolita, chissà come risolverà la situazione….ma vedo che già siamo a pagina 70, se la storia finisce al secondo albo ci sarà un finale affrettato….e infatti….

     

    Tex non ha bisogno di fare un cavolo, la situazione volge subito a suo favore. Ecco infatti il campanaro dei peones che, guarda caso, era presente al processo e ha riconosciuto la risata del deficiente…via, alè, siamo pronti per un nuovo processo.

    E poi l’incredibile fiuto di Tex, che sospetta che la virtuosa voltagabbana abbia paura e che stia per succederle qualcosa…cavolo Tex, ma come fai?

    E chiaramente l’aiutino del favoloso Curly, che vuole vendicarsi subito, ora, con una tempistica perfetta, della virtuosa che non vuole dargliela più….così, tanto per giocare alla meno.

    Non bastasse, la virtuosa rivolta gabbana e confessa di essere stata pagata, non per dargliela, per giurare il falso….

    Insomma, che culo, Tex, hai appena fatto una figura ridicola come pubblico ministero, hai perso il processo, e dopo 5 minuti 5 ti ritrovi tutto a tuo vantaggio, tanto la storia deve finire a pagina 114 e bisogna correre, quindi muovi il tuo deretano e cerca di combinare qualcosa.

    Tutto costruito artificialmente e forzatamente a tavolino per arrivare alla soluzione desiderata.

     

    E’ da notare come il fratello scemo, Bob, si riveli via via sempre di più un coglionazzo al punto da confessare più o meno involontariamente il massacro di San Josè; ai vecchi tempi Tex lo avrebbe mandato in Alaska a suon di cazzotti e di calci in culo, altro che processo…..ma qui è estremamente legalitario….

    E come considerare il fratello quasi furbo, che lo ha sopportato e supportato per tutto questo tempo? Avrebbe dovuto sfancularlo già da tempo, invece di arrivare a toglierlo di mezzo personalmente in una escalation di rinfacciamenti abbastanza patetici per arrivare alla abbastanza ridicola tragedia finale, un’immolazione gratuita che mi fa sorridere.

    Tralasciamo il giudice pistolero per non infierire troppo.

     

    L’ultimissima perla, riguarda Tex:

     

    “Adesso con voi mi sento in debito…”

    “Mi accontento della verità, Rachel!”

     

     

    Lo so che non lo vedremo mai, ma il pensiero di una trombatina no, eh, Tex…

    Dopo averlo ridicolizzato come pubblico ministero ci voleva proprio anche  questo?

     

  14. So benissimo che finisco per ripetermi, ma come già per quella sui rettiliani anche qui la storia, pur molto bella e ben gestita per ¾ , finisce per mancare alcune promesse e usa forzature evidenti per arrivare alla fine.

    Il rapporto fra Charvaez e il figlio non viene mai sviluppato, così come la presunta magia del capo indiano è tutta aria fritta.

    Stranamente sembra che sia lo stesso Tex a dargli credito, a tal punto da pensare a quel ridicolo espediente per far parlare le guardie indiane, che, cosa ancora più ridicola, ci cascano.

    Le forzature le ritrovo nel far intervenire un’improbabile cowgirl a salvare i nostri, ma in fondo questo ci può stare, e soprattutto nel piano escogitato da Dan col padre adottivo, così elaborato e pieno di colpi di scena da risultare completamente innaturale e improbabile.

     

    Comunque la storia si sviluppa molto bene, dura, secca, violenta, grazie a questa figura di capo indiano che mantiene la tensione per buona parte della storia per poi calare un po’ nel finale.

    Ottimi anche gli altri personaggi, anche se Silent Foot sembra lì solo per fungere da figura di collegamento e basta. Giusto anche l’epilogo finale, doveva andare così e così è stato. 

  15. Ora aspetto il commento di Jack65...

     

    (spero di non deluderti, per ora solo un anticipo....... :rolleyes:)

     

    pensavo che con Ammazza si fosse arrivati al top del ridicolo, ma quando ho visto

     


    Tex travestito da gaan mi stavo per buttare in terra...

    :lol2: , con quel cencio in testa,  :lol2: , ma che è, un burqa? che per caso sei diventato mussurmano  :lol2: , me coioni...moh ce tocca a'indossallo a tutti......

     

    da bambino avevo letto una storia di Alan Mistero in cui lui inganna mi pare un indiano travestendosi da stregone col nome di Imb-hecc-ill  :lol2: ...ecco, mi piace questo ritorno all'infanzia, peccato che per Tex il travestimento duri troppo poco, meno male che ogni tanto compaiono queste perle che mi fanno sbellicare  :rolleyes: 

  16. Capisco che questa breve storia possa suscitare delle perplessità, io l'ho letta, o meglio valutata e poi riletta, sulla base dell'ultima pagina, che mi sembra poi l'unico modo per accettarla e valutarla come si deve.

    Quando l'ho finita ho ripensato ai miti originati da personaggi la cui leggenda ha abbondantemente superato la realtà, vedi Buffalo Bill, Wyatt Earp, Wild Bill Hickock, lo stesso Custer.

    L'operazione dell'autore va in questa direzione: anziché creare un mito, una finzione, da fatti e personaggi reali, qui si va alla genesi di un mito, di una finzione, partendo non dalla realtà ma da un’altra finzione, ossia dal personaggio fittizio Tex Willer. Anziché dalla realtà alla finzione, dalla finzione alla finzione.

    Primo parametro: una doppia finzione che diventa l'omaggio secondo me molto ben riuscito dell'autore al personaggio Tex e al suo creatore Bonelli.

    Secondo parametro: l'ambiguità che caratterizza tutta la narrazione.

     

    Penso ed elaboro questo, e mi leggo l'introduzione: Boselli scrive esattamente o quasi quello che ho pensato io, anche lo stesso termine “ambiguità”.... sarà la prima (e forse l'ultima) volta che mi trovo d'accordo con lui.

     

    E' ambiguo chi sia il narratore, un “Carson” che sicuramente non è quello storico ma forse neanche quello fumettistico.

    E i suoi ricordi, poi....sarà stato davvero il 1855? forse sì e forse no; il suo presunto incontro con Tex sarà andato proprio come lo descrive?

    E il suo “eroe”, sarà esistito davvero o è la fantasia di un vecchio un po' rinco?

    E l’episodio narrato sarà stato reale?

    La Realtà della narrazione è ininfluente per la genesi di un mito, ed è ininfluente ai fini della lettura di questa storia.

     

    In questo modo tutte le possibili incongruenze (data, incontro, Lilith e Kit sì o no, capo navajo o no) perdono di significato, perché quello che conta è l'inizio di una leggenda a partire da un racconto, veritiero o meno, di un presunto “Carson”, ripreso e ampliato da altri futuri racconti da parte del giornalista Bonelli, altro grande colpo di genio.

     

    Paradossalmente, se Tex fosse stato completamente stravolto, magari da un Segura, per esempio, mostrandocelo con un braccio solo o con un occhio solo, con barba e baffi, ubriacone, donnaiolo, ma mantenendo quelle caratteristiche fondamentali che tutti i lettori conoscono e che sono sufficienti a dare origine alla leggenda, ebbene penso che sarebbe stato perfettamente lecito farlo, pur torcendoci le budella, perché quello che conta sono la finzione di un racconto (di un certo “Carson”) lontano, ambiguo, sbiadito, aperto alle mille possibilità di fallimento e distorsione della memoria.

    Quello che conta è il mito che ne è derivato.

     

    Se poi vogliamo vedere davvero se questo Tex di Serpieri ha quelle caratteristiche essenziali che lo contraddistinguono, mi volete dire che non ci sono?

    Sono perfette per un giovanotto irruente di vent'anni circa così come ce lo ricordiamo nei primissimi albi bonelliani, è quel Tex lì, né più ne meno, pur presentato in versione belloccio-figaccione-capellone post rivoluzione sessuale anni 60-70. O no?

     

    Non vi pare che il Tex di Serpieri sia capace di dare origine alla leggenda, a questa leggenda che leggiamo da più di sessant’anni? A me pare di sì, questo Tex è perfettamente compatibile con Tex degli albori, anzi, è proprio lui.

     

    Quindi tutti gli avvertimenti sul fatto che qui c’è un Tex “diverso”, a parte per l’aspetto fisico mi sembrano fuori luogo.

     

    Senza i due parametri, doppia finzione e ambiguità, allora possono saltare fuori tutte le lamentele possibili e tutte le critiche anche pesanti verso questa operazione editoriale.

     

    Le mie perplessità stanno piuttosto sul seguito di questa collana, se un seguito ci sarà.

    Ancora storie corte? e di che genere? E soprattutto penso ci saranno dei limiti posti proprio da questa storia di Serpieri, nel senso che dopo questa (giusta) libertà interpretativa trovo veramente difficile che si possa osare tanto in questa direzione.

    Ben venga, per esempio, un Tex bambino, magari con padre e madre, a patto di rimanere vaghi sulle date per non creare altre distorsioni della cronologia già traballante della serie; oppure occhio, se si vuole rimanere sul passato, agli incontri con personaggi chiave della serie.

    Come si dice, lo scopriremo solo vivendo.

     

     

     

     

     

     

  17. Ottima seconda parte, condivido quanto detto da chi mi ha preceduto nei commenti: l'assenza dei comanches ed i tanti dettagli disseminati insieme agli incubi di Simmons ne accresce la forza, rendendoli sovraumani.........

    ecco, io invece da pag.69 in poi mi sono fatto venire i coglioni come du'ova...

    saranno episodi funzionali al finale e lo scopriremo solo vivendo e leggendo, ma stavolta sono pessimista, scommetto che il finale sarà affrettato e rimpiangerò che queste pagine non siano state impiegate in modo diverso.

    Storia molto bella dall'inizio a pag. 68 di questo numero, poi....

     

    E sia chiaro, spero di sbagliarmi e di prendere una bella cantonata.

  18. Avete già detto tutto o quasi voi, nel bene e nel male, e anche di più.

    E allora come giudicare questa storia?

     

    “buona storia, ma tante forzature”, bicchiere mezzo vuoto;

    “tante forzature, ma una buona storia”, bicchiere mezzo pieno.

     

    Diciamo che nonostante evidenti forzature già segnalate e una prima parte dedicata alla rapina forse troppo lunga, alle quali aggiungo la sempre più solita e per me melensa questione del “non sparare” di Tex, perché, per carità, potrebbe-farsi-male-qualcuno-che-non-se-lo-merita-e-che-non-c'entra-nulla-anche-se-mi-vuole-far-fuori, la storia si fa e si farà ricordare per il vero protagonista, Stronz (zeta di nome e di fatto), per alcune dinamiche interne alla vendetta, e per alcune chicche come lo sciamano e il finale con sorpresa.

     

    La sola cosa “originale” che posso dire è anche questa una forzatura, ma io la sento così.

     


    “Come si diviene ciò che si è”

     

    La vendetta non è che il pretesto finale per mettere in luce chi è veramente il signor Stronz: un figlio di puttana, ladro e assassino con pochissimi scrupoli, come dimostra l'uccisione del cassiere durante la rapina, che è sempre stato così e che coglie quasi come scusa la questione della vendetta per portare a un limite estremo la sua vena sanguinaria.

    I suoi unici riguardi sembrano essere verso i suoi compagni di rapina, e nemmeno con tutti, e verso la memoria dei genitori.

    E' un personaggio che non mi trasmette nessuna empatia, al suo confronto Er Supposta Sandoral è un bambinetto che serve messa.

    Leggendo ho avuto un momento di debolezza, perché la sua malattia ai polmoni mi ha ricordato quella di mio padre di trent'anni fa, ma è passato subito, Stronz di malattie se ne meriterebbe mille.

    Inferire che sia diventato così per lo sterminio dei genitori è uno psicologismo che la storia non supporta, o per lo meno è troppo corta per potercelo mostrare; quindi siamo anni luce lontani dalla faccenda di Loman, la cui violenza finale viene legata a una causa specifica. Qui non ce ne sono, Stronz è così e così è sempre stato.

    Le parole di Tex rivolte a Scure Nera, “...molti innocenti sono cadutiper mano tua. Sei solo uno sciacallo: aggredisci coloro che non si possono difendere! Pensi di essere invincibile, ma in realtà sei solo un vigliacco...” per me sono applicabili a Stronz lungo tutto l'arco della sua carriera di fuorilegge, anche se non ne vediamo nulla.

    Stronz e la sua nemesi, Scure Nera, sono legati da un filo che va oltre le vicissitudini personali, sono due esseri sanguinari ai quali piace causare dolore anche e soprattutto agli innocenti, perché, come dice quella grande figura di sciamano nella sua breve apparizione, hanno avuto (Scure Nera) e hanno tuttora (Stronz) il cuore pieno di veleno.

    Solo che l'indiano ha trovato in gioventù uno più forte di lui, Tex, che non solo lo ha sconfitto, lo ha umiliato pesantemente e in un certo senso lo ha riconciliato con la vita facendogli sputare tutto il veleno.

    Cosa che a Stronz non è mai successa, tanto che non ha mai trovato nessuna riconciliazione con la vita e può trovare pace solo con la propria morte.

    Il finale può quindi intendersi in un senso pseudo-freudiano: deve uccidere il padre (adottivo) non tanto per possedere la madre, ma per uccidere il “padre” della propria violenza, questa è l'unica concessione simbolica allo psicologismo di cui parlavo prima.

     

    Il messaggio finale che sembra venire da Stronz è degno della tragedia greca, sia per quanto riguarda la ricaduta delle colpe dei genitori sui figli (padri-figli adottivi-simbolici), ma soprattutto per la totale assenza di riconciliazione della sua vicenda umana.

    Stronz sa che solo la morte può porre fine al suo dolore, perché il dolore non si placa, non si esaurisce nell'ambito dell'esistenza, gli è coessenziale, la differenza casomai è che nella tragedia il dolore è senza ragione, non ha causa, siamo noi moderni a cercarle ed attribuirle.

    Uccidere il padre, la violenza che questi ha rappresentato, è stato uccidere anche se stesso.

    Inconsapevolezza tragica: nessuno sa che sono imparentati, Stronz è “figlio” di Scure Nera, che ne è il “padre”, Myriam non sa che l'assassino del marito-assassino è suo figlio.

    Nella tragedia greca lei avrebbe scoperto tutto, e assalita da un dolore tremendo si sarebbe uccisa, o magari accecata in perfetto Edipo-style, portando a conclusione l'intera vicenda.

    Qui abbiamo invece la pietas di Tex, che risparmia alla donna l'orrenda verità di aver perso secondo marito e figlio di primo letto in un solo colpo: per noi lettori non poteva esserci conclusione migliore.

     

  19. Dalla lunga carrellata dei personaggi si possono intravedere le critiche che muovo alla storia, ma senza parlare della trama non s’inquadrerebbe bene il mio giudizio.

    Perché in realtà senza le ultime 40 pagine le mie obiezioni sui personaggi andrebbero tranquillamente a farsi friggere e saremmo stati sulla strada di una grande storia; purtroppo il finale affrettato vanifica la prospettiva “grande”, posso parlare di buona storia, oppure di grande storia mancata, e mi rimane l’amaro in bocca.

     

    I punti forti rimangono tali per tutta la sua lunghezza:

     

    -         l’operato del quartetto e dei suoi alleati nel suo complesso (posso considerare antipatico Eusebio, troppo guascone Carson, a volte dialoghi un po’ pesanti, ma sono sottigliezze);

    -         l’atmosfera di mistero che accompagna le vicende e che si svela poco a poco;

    -         l’ambiguità tenuta fino alla fine sull’aspetto più o meno soprannaturale (o alieno) dei nemici;

    -         alcuni personaggi ben caratterizzati e con personalità interessanti (Leonora, Lucas, lo stesso Victor anche se con qualche perplessità, fino a un certo punto gli ibridi).

     

    Certo, anche nei primi due albi, a livello di trama, qualcosina difficilmente la digerisco:

     


    -         come sia possibile che basti Eusebio per mettere in fuga gli inseguitori di Palacio; perché non riprovino ad attaccare prima dell’arrivo di Tex; perché, se interessa il diario, all’inizio vogliano i pards solo storditi ed El Morisco vivo.

    (L’inizio forse doveva essere alla rovescia: gli inseguitori sono messi in fuga da Tex che si trovava già lì).

    -         il serpentone non ho capito, a posteriori, come facesse a essere dal Morisco.

    -         Il massacro dei peones un po’ troppo affrettato.

    -         la rivelazione di Leonora su Sandoral e il suo piano (doveva essere Tex a scoprirlo).

    Ma sono particolari trascurabili, visto il clima, l’interesse e le aspettative create.

     

    Perché almeno a me è stata la stessa trama a crearmi aspettative.

    Si arriva infatti a scoprire la verità a tappe successive che segnano dei veri e propri livelli interpretativi.

     


    All’inizio si pensa che si possa avere a che fare con una semplice setta di fanatici, presente fra i peones, forse con la partecipazione di parte dei Diago; si rimane su un piano strettamente “umano”.

    Ma gli eventi fanno pensare a qualcos’altro, finchè si scopre che in realtà ci sono non solo assalitori ibridi umano-rettiliani, ma addirittura esistono esseri rettiliani discendenti di un’antica stirpe preumana; si salta a un livello non-umano, soprannaturale, o alieno.

    Ulteriore salto: c’è un capo forse non completamente umano che ha un piano determinato, da megalomane invasato.

    Questo è ciò che si è creato alla fine del secondo albo, le mie aspettative salgono, tanto che penso che non basterà solo un terzo numero per sviluppare e chiudere la storia.

    Infatti non basta un numero, bastano 40 pagine.

    Ora, lasciano perdere le mie obiezioni sugli ibridi che, già poco numerosi, spariscono, su Victor, sul Morisco (che va anche bene per due albi, solo che ti aspetti faccia qualcosa in più alla fine), e sui rettiliani che sarebbe stato meglio considerare estinti, vista l’inconsistenza e la magra figura che fanno.

     

    Questo genere di storie, al limite del fantastico, hanno spesso e volentieri due caratteristiche che le rendono grandi: un nemico più o meno folle e un piano ben congegnato più o meno megalomane, entrambi forti e sviluppati.

    Basti pensare alle storie con Mefisto, Yama, ai Figli della Notte, in misura minore a Vindex e a Tulac, o per esulare dal fantastico, al Grande Re o alla Tigre Nera.

    Il capo (Nemico) ben caratterizzato e il Piano in corso di svolgimento.

    Qui a mio avviso non abbiamo né l’uno né l’altro.

     

    Sandoral non è all’altezza di essere il Nemico, si vede troppo poco, se ne intravedono alcune caratteristiche abbozzate, rimangono troppe cose inspiegate sul suo conto. Alla prossima storia? Mah.

    E il Piano lo vediamo solo abbozzato, sembra solo agli inizi, gli ibridi sono più veloci e più forti degli umani ma la loro pericolosità è tutto sommato limitata, i rettiliani lasciamoli perdere, un mondo sotterraneo da scoprire lasciato lì.

    Cosa rimane dopo le ultime 40 pagine? A me è rimasta l’amarezza di veder andate perse diverse prospettive e la sensazione di aver fatto parecchi passi indietro rispetto ai primi due albi.

     

    Ora ho finito davvero, chiudo dicendo che è facile, troppo facile dire “io avrei fatto così” sul lavoro degli altri che te non riusciresti mai a fare neanche se campassi cento vite…..


  20. L’anaconda

    Anche questo è un personaggio, purtroppo più presente dei rettiliani. E’una trovata che ci può anche stare, accresce il mistero e la tensione della storia, di cui non ho capito una cosa. Ammesso che sia uno solo, che sia proprio lui (lo stesso che attacca Eusebio), che abbia casa a villa Diago e che sia agli ordini esclusivi di Sandoral, come fa ad arrivare a casa di El Morisco? Ha preso il treno, o forse l’aereo? Io non l’ho capito, forse è evidente ma mi dev’essere sfuggito qualcosa. Siccome poi lì vicino vengono trovate le tracce di un cavaliere, mi era venuto da pensare che un cavaliere in nero (ancora non si sapeva chi fossero) avesse la possibilità di trasformarsi, così avrebbe potuto muoversi tranquillamente a cavallo, e quando Leonora dice che Sandoral non è del tutto umano pensavo fosse lui. Invece alla fine lo invoca, quindi sono, per quanto si può capire, esseri diversi.

     

    Gli ibridi

    Gli incroci umani-rettiliani, che vediamo come guardie di villa Diago, sono presenti troppo poco e mi sembrano troppo pochi e poco pericolosi. E’ stato interessante vederne smascherato uno da Tiger, dopo che avevano contribuito ad accrescere il mistero della famiglia Diago, vedi con Tex sul treno, ma dopo spariscono letteralmente. Potevano essere una specie di tribù, di esercito, ma non se ne sa più nulla, ed è un vero peccato.

     

    I rettiliani

    Stesso discorso per i figli di Hapikern, ancora più negativo, appaiono solo alla fine, sembrano niente più che animali alla diretta servitù di Sandoral e servono solo come carne da macello. La delusione più grossa della storia. Era meglio dire che erano estinti e che se ne voleva continuare la propagazione del sangue negli umani, seppur ibrido.

     

    Sandoral

    Ha funzionato bene tenerlo nascosto per due albi, nessuno sospettava di lui vedendolo al banchetto dei Diago, poi la rivelazione di Leonora, che forse era meglio non ci fosse stata, lo lancia nell’Olimpo come il Nemico. Le sue potenzialità si intravedono soltanto, è lui la mente malvagia, ha un piano ambizioso, ha poteri che lo fanno sembrare quasi un mini-Mefisto o un mini-Yama, e anche un po’ Vindex, domina (purtroppo) i rettiliani, ha connessioni con i serpenti-telecamera e con l’anaconda, ma la sua fine è troppo rapida, e tutto sommato i suoi subordinati non sono così pericolosi. Peccato, peccato davvero, perché si poteva far vedere qualcosa di più su di lui, soprattutto all’interno del suo regno. Sembra quasi che sia stato fatto apposta per rivederlo in una prossima storia, per avere anche qualche spiegazione in più, visto che Leonora dice che è umano solo in apparenza. Cioè? È un simil-rettiliano anche lui, o è poco/non umano perché ha dei poteri? Risposte che non ci sono, e averle magari in una storia futura non mi soddisfa.


  21. Palacio

    Il dottore è sicuramente un grande personaggio, nonostante il poco tempo in cui appare in scena. E’ lui, come scienziato e uomo innamorato, a scoperchiare il pentolone dei misteri rivelandolo a El Morisco, ed è pronto a sacrificarsi per la donna che ama fino alla tragica fine che dà il via alla storia.

     

    Leonora

    Altro grande personaggio, vittima di una macchinazione più grande di lei che la colpisce anche negli affetti familiari, rischia molto col dottore ed anche con Tex, rivelando gli ultimi segreti della propria famiglia. Qui avrei preferito che Tex se li scoprisse da solo, cioè che Leonora non sapesse nulla sul capo, oppure che, pur sapendolo, non facesse in tempo a rivelarlo. Rimane comunque un grande personaggio, visto che poi, nel finale, è lei a liberare Kit.

    Questo mix di dolcezza, tristezza e determinazione la farà ricordare come una delle migliori figure femminili della serie.

     

    Lucas

    Bel personaggio, capo della famiglia Diago, pensavo potesse essere lui il vero boss, si dimostra abile soprattutto nella sua maschera diplomatica ed affabile, mentre in realtà è crudele e spietato, come dimostrano lo sterminio dei peones innocenti e la fermezza nel proseguire la contaminazione sanguigna coi rettiliani estendendola anche a Kit ed Eusebio, dimostrando così una sete di potere che va al di là della sua nobiltà di famiglia, al limite della megalomania.

     

    Vicente

    Personaggio che rimane all’ombra di Victor, anche come caratterizzazione, si distingue solo per la trasformazione finale che lo rende quasi completamente non umano. Trasformazione che mi sembra un po’ troppo rapida ma che ci può stare, vista l’accelerazione di tutto il finale.

     

    Hernan

    Giovinazzo odioso che indossa la maschera del simpatico, è un personaggio minore che ha il suo momento di gloria nel finale, dove dimostra i suoi limiti e le prende. Da notare che quando cerca di sparare a Kit indossa due pistole e lui gliene strappa una, in seguito l’altra, con cui avrebbe potuto essere pericoloso, sparisce. Si può supporre che sia stato disarmato in toto quando non era inquadrato. E’ l’unico dei Diago a rimanere vivo, e se non sbaglio è anche l’unico a non avere neanche un segno rettiliano visibile.

     

    Victor

    Poteva essere il personaggio clou della storia, peccato sia stato relegato alla fine. Pur essendo interessante, la sua ambiguità mi sembra non del tutto convincente, perché sembra un po’ troppo accondiscendente verso il fratello, salvo cambiare bandiera improvvisamente, per poi addirittura schierare la sua arma segreta che dice aver preparato da tempo.

    E’ comunque una figura interessante, che sembra sia una vittima, tanto da prendere le distanze dal piano, sia un oppositore feroce di Sandoral, tanto che lo odia, ma se non proprio complice, non sembra essersi mai veramente ribellato. Un Victor prigioniero insieme al figlio, che vive in una cella dorata senza avere accesso alle località più segrete, tranne in alcune circostanze e sempre strettamente sorvegliato mi avrebbe soddisfatto di più, i due sono troppo liberi di muoversi liberamente.

    Poi sembra che per farlo finalmente muovere contro Sandoral sia stata la proposta del Morisco di un trattamento ematico, quindi interessato, e soprattutto l’intervento della figlia in favore dei prigionieri, altrimenti sembra che se ne rimanesse fermo e zitto e lasciasse proseguire il rito. In questo modo la preparazione del figlio maturata nel tempo se non è un po’ forzata andava spiegata un po’ meglio, evidenziando un po’ di dinamiche familiari interne alla famiglia Diago da un lato, e dall’altro le diverse dinamiche verso Sandoral.

    Insomma un personaggio pieno di potenzialità preso nel calderone del finale accelerato.

     

    Sebastian

    Solo un ingresso col botto per l’arma segreta di Victor, vittima e giustiziere al tempo stesso. E’ ormai quasi completamente trasformato in un rettiliano, questo mi lascia un po’ perplesso, preferivo un viso al massimo come quello dell’ibrido fatto fuori da Tiger.

    Poteva forse essere un po’ più sviluppato, invece la sua unica funzione è stata quella di eliminare, forse, Sandoral.

     

    Peones

    I lavoranti dei Diago compaiono sullo sfondo della storia e qua e là divengono per un momento protagonisti. Il vecchio che avverte l’aiutante di Palacio sembra un pazzo, lo ritroviamo alla fine dove annienta i serpenti. Un altro ha il suo momento di gloria grazie alla dinamite, in sostanza i ribelli danno il loro onesto contributo, ma mi sembrano pochi, non più di sei o sette, quando invece ci si poteva aspettare una ribellione più numerosa. Non se ne vedono tanti nemmeno di quelli massacrati, vista la velocità della scena, e soprattutto non si vedono le famiglie che vivevano altrove, a meno che non siano tutti uomini, forse sarebbe stato interessante una ribellione generale con intervento di Tex contro i Diago, o forse meglio contro gli ibridi o addirittura i rettiliani, ma così non è andata.

     

    (continua)

     

    ho cercato qualcosa sul territorio maya, ma su Durango non ho trovato nulla, comunque se ho detto una cazzata l'ho detta.....

  22. Mi sa che ho fatto male a rileggere tutta la storia, ci trovo tante cose, rilevanti o meno, che mi convincono poco. Contrariamente al solito comincio dai personaggi per finire poi con la storia, a costo di eventuali ripetizioni.

     


    Non mi esalto mai quando il quartetto fa il suo, semplicemente perché lo deve fare, è il suo lavoro. Sarebbe invece da notare quando qualcuno dei pards fa figuracce, ma in questo caso non ne vedo.

     

    Tex

    Sono di rilievo i suoi interventi alla taverna, quando sospetta il veleno/narcotico, e alla fine della fiera, quando ha l’idea di portarsi dietro la dinamite che risulterà poi decisiva per la vittoria finale. Il resto è ordinaria amministrazione, resta vigile per tutta la storia.

    Mi è dispiaciuto però il fatto che non sia risolutivo nelle scoperte essenziali. Infatti tocca al dottor Palacio e a El Morisco inquadrare la vicenda sulla stirpe dell’abisso, e qui nulla di strano, ma la scoperta finale, per esempio, su Sandoral gliela rivela Leonora, e questo mi fa un po’ storcere la bocca, anche se nulla di grave.

    Visto poi il finale ristretto, a posteriori non mi è piaciuta l’esibizione con la colt insieme a Kit, la spacconata degli aristocratici Diago poteva rimanere senza risposta e Tex avrebbe fatto una figura migliore.

     

    Carson

    Invece Carson mi sembra si faccia notare più per le battute che per il resto. Sia chiaro, non è il rinco visto in diverse storie nizziane, ma è un po’ troppo guascone per i miei gusti, sia con Eusebio che con la guardia a villa Diago. Non si capisce poi perché, una volta trasferitosi in camera di Tex, si stenda sul pavimento anziché sul letto.

    In generale ho notato qualche chiacchiera di troppo, un po’ sovrabbondante, in tutta la storia, come se proprio non ci se la facesse a far star zitta la gente, Carson in primis.

     

    Kit

    Esibizione balistica a parte, anche Kit fa bene il suo: si fa trovare vigile sul treno per l’imbeccata della suora che evita la morte a tutti, compie bene la missione di trovare Leonora, e nonostante venga catturato approfitta bene della confusione per liberarsi e risolvere la situazione.

     

    Tiger

    Efficacissimo nel tenere a bada l’anaconda in camera di Eusebio, riesce anche ad ammazzare un ibrido rettiliano e a salvare Tex dall’esplosione. Poche cose, quasi in punta dei piedi, ma fondamentali.

    Qualche neo: quando dichiara al peon che Tex e Carson sono anche più in gamba di lui, questo poteva evitarselo; e quando Tex dichiara che lui ed Eusebio hanno mangiato con la servitù. Questo mi sembra non tanto una scelta personale, quanto una inconsueta accondiscendenza di Tex alla nobiltà di casta dei Diago, sbaglierò ma la vedo così e non mi è piaciuto per niente.

     

    Eusebio

    Le sue doti divinatorie, quasi sciamaniche, come viene detto, le trovo particolarmente irritanti.

    Così come trovo irritante le sue neo origini maya. Perché non è un fatto da niente, soprattutto se viste da un altro punto di vista.

    L’intera storia si basa su una leggenda maya in territorio azteco, o per lo meno giù di lì. Non mi risulta che lo stato del Durango sia mai stato territorio maya, ma neanche di striscio. Le cose non s’incastrano né temporalmente né spazialmente, quindi, io non sono sicuro al 100%, quindi forse ho detto una cazzata, ma se ho ragione le origini maya del menagramo sono una grossa forzatura e una grossa cazzata.

    Capisco che nell’era della new age si possano mischiare Atlantide, i Rettiliani, i Templari e il Graal, Naga e Hapikern, per cui Aztechi e Maya, beh, in fondo siamo lì (e allora, tanto per non ritrovarsi la prossima volta un Eusebio inca diciamo che è atlantideo, così si è aperti a tutte le possibilità) ma su Tex questi mischioni non si sono mai visti, per cui o si è di origine azteca o maya, o siamo nel nord del Messico o nel sud. Ma, ripeto, potrei anche sbagliarmi, anche se Eusebio maya è una cazzata che, grave o meno grave che si ritenga, stravolge la tradizione texiana.

     

    El Morisco

    E’ la prima volta che non lo sopporto. Non sopporto il fatto che sia ormai diventato un tuttologo. Va bene che sia un ibrido fra uno scienziato e un occultista, ma dopo averlo visto ipnotizzatore con gli uomini-giaguaro qui me lo ritrovo come un grande chirurgo, e soprattutto come un esperto di codici maya…..è troppo, fermatelo, questo Leonardo Morisco.

    Non so a che punto fossero all’epoca le conoscenze sulla lingua maya, ma non è tanto importante, però il fatto che decifri i codici abbastanza facilmente, risolvendo diverse questioni, me lo fa rimanere un po’ sulle scatole, perché non può in ogni situazione essere l’uomo giusto al posto giusto.

    Pensavo e speravo che potesse essere utile a livello magico, tipo per contrastare Sandoral, e invece niente, si caccia in biblioteca a leggere.

    Ha uno scatto arguto convincendo Victor Diago ad aiutarlo con la storia della possibile trasfusione a scopo terapeutico, e la cosa funziona, pensavo fingesse per portare l’indeciso dalla sua parte, macchè, è vero, ci crede veramente e lo ridice a Leonora.

    Insomma, mi ha deluso parecchio e mi dispiace.

     

    (continua)

  23. Su Sandoral restano tutti i misteri, chi diamine é costui ? partendo da questo presupposto, Boselli avrà modo di riprendere la sua figura in una o più storie successive in cui cercherà di vendicarsi oppure, con opportuni flshback, di narrare le proprie origini. Se Boselli non lo fa, questa storia perde automaticamente uno o due punti di interesse.

     

    Per me li perde già ora, perchè i rimandi vanno bene ma qualcosa mi devi dire nella storia in corso.

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