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jack65

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  1. 1 è Revekti è il colonnello Cunningham (?Caccia infernale?);2 è Mr Crawford (?I trappers di Yellowstone?);3 è il colonnello Ramos è Espectro (?Gli schiavisti?). Chi, fra gli antagonisti di queste storie, è il più inconsistente? Chi, invece, è il più pompato?Queste tre avventure non brillano di certo per dei nemici all'altezza della situazione, Tex e company se ne sbarazzano, tutto sommato, senza sudare più di tanto, nonostante la preparazione avesse creato delle aspettative non indifferenti, almeno per qualcuno di loro. Di questi personaggi, più o meno mancati, non ci si ricorder? più, cadranno nel dimenticatoio, faranno statistica. Accanto agli antagonisti principali, queste storie hanno in comune il fatto di avere dei nemici di contorno, di supporto, a volte meglio delineati e più incisivi, a volte, invece, delle semplici comparse di cui non resta traccia. Cominciamo allora ad assegnare premi e trofei, a mio insindacabile giudizio. Chi è più inconsistente del ridicolo cialtrone nonchè damerino che risponde al nome di Mr. Crawford' Impalpabile, si fa notare più che altro per il corpetto e la giacca, non mi ricordavo neanche il suo nome, almeno non è uno di qui nemici pompati di cui si parla come di terribili babau. Si facesse i cavoli suoi, invece di cercare di eliminare l'unico sorvegliante di un parco gigantesco, non si verrebbe a conoscenza della sua esistenza e dei suoi traffici, invece, da vero imbecille, non solo non se li fa, ma affida l'incarico a due deficienti suoi pari che si inquadrano già dalla faccia. L'unica cosa che lo identifica un po' è l'apparenza da duro che si d', sfogandosi su uno dei suoi sottoposti facendolo torturare, ma niente paura, arriva il rutto di un geyser per toglierlo di mezzo: amen e così sia. Di chi si poteva circondare il damerino? Gli scagnozzi della Moon Valley e gli alleati Cree sono un po' meno peggio di lui, ma sono fatti dello stesso stampo. Randy fa il duro con i suoi, ma con Tex la vecchia ciabatta non fa che ripetere 5000 volte ?Assassini?, e il bello è che i pards gli danno anche soddisfazione giustificandosi,Delagand si fa notare per la bella barba fluente, Marcel dimostra un po' di grinta, almeno loro si danno da fare per difendere il forte e non lo fanno neanche male. I Cree arruolati per l'occasione giocano un po' come carne da macello, passano in fretta senza lasciare troppe tracce. E i due pseudo killers, Brent e Hud' Il secondo sparisce quasi subito, il primo ha una faccia da deficiente che non si dimentica facilmente, verr? ricordato soprattutto per questo, ha un ruolo abbastanza importante per una mezza calzetta, ma come nemico fa veramente ridere. Vogliamo considerare anche i Nez Perc? come nemiciò Looking Glass, in qualità di capo, è il più serio e ha un certo contegno. Degli altri, Tall Bull, al secolo Toro Fesso, e Wemah, il fifoncello, ci si ricorder? come macchiette comiche del secolo, tanto per assegnare un altro titolo. E anche la storia stessa vince alla grande il titolo di storia comica del secolo.?I trappers di Yellowstone? ha quindi un grandissimo rilievo nella produzione texiana, vince ben tre se non quattro trofei, quattro statuette che gli valgono come titolo di merito a imperatura gloria. Al secondo posto come nemico inconsistente troviamo il formidabile colonnello Ramos. Ci viene annunciato nientemeno che come il proprietario di diverse miniere, trafficante di schiavi indiani, padrone della città di Canaan, e con al suo servizio un centinaio di pistoleri: brrrr, me la faccio sotto dalla paura. Intanto però non è riuscito a far trasferire un sonnolento tenente dei Rurales, segno che non vale poi così tanto. La sua apparizione ci viene riservata per il secondo albo, sembra un vero pezzo grosso, ma pensa che i liberatori degli schiavi siano suoi rivali in affari e ci si vuole accordare: abbiamo capito, sei un deficiente. Quando le cose non si mettono per il verso giusto, non riesce nemmeno ad eliminare il tenente, i suoi 100 cojones fanno una ben magra figura, e all'attacco di Tex, puff!, spariscono in un battibaleno, mentre lui gioca al rialzo, vuole offrire fino a 20 volte la paga e intanto si caga sotto. Viene giustamente picconato dai suoi schiavi, io l'avrei fatto annegare immergendolo nella cacca e gli avrei pure pisciato sulla testa. Non è tuttavia il più inconsistente e neanche il più pompato, c'è di peggio. Molto meglio di lui Riago, che almeno ha una sua consistenza come personaggio, e il viscido Iniquez. Per finire abbiamo i due veri e propri babau, i ?terribili? Revekti ed Espectro, il belloccio e il bruttone, chi vincer? il trofeo per il più pompato?E? sicuramente pompato, ma non fin dall'inizio, Espectro, ala destra del Corinthians, o melhor jogador do Brasil (da leggere ?brasiu?, mi raccomando), neo acquisto della Fiorentina, secondo i suoi detrattori ?un morto in campo', ma anche nel fumetto non smentisce la sua fama. Il suo è un arrivo a sorpresa e pieno di mistero, siamo già a fine secondo albo, si scopre il villaggio infettato e poi arriva lui, il bruttone, che invece di coltivare pomodori e insalata si è messo a coltivare vaiolo. La tensione creata viene mantenuta grazie al racconto di Riago diviso a metà fra due albi, il tutto prospetta una figura terribile e intrigante, nonchè pericolosa: cavolo, sarà lui, dopo il bluff di Ramos, il vero antagonista della storia?E invece il buon Espectro si dimostra tutto chiacchiere e distintivo, ammazza gli indiani così, per missione, ma non si sa perchè, forse per divertimento, rimane purtroppo solo un pazzoide fanatico, con una banda al seguito che non si sa perchè rimanga con lui, forse per i tesori nascosti nel covo, che chiaramente lui, da vero asceta nonchè esteta della morte, si guarda bene dal desiderare. Si beve le boiate di Tex, comprese le mappe catastali per pagare l'IMU, non prende nessuna precauzione, nemmeno quella di togliere le armi ai rari visitatori, i suoi uomini valgono poco, anche lui scappa come un vigliacco e viene fatto fuori. Che delusione! Vince il premio ?Sorpresa Inconsistente?, se non altro non esce di scena a mani vuote. E infine Revekti, il belloccio, il tronista, chi è più pompato di lui?Viene presentato come una figura leggendaria, mitica, semidivina, che sta preparando un esercito: accidenti, chi sarà mai?Altro pompaggio, i suoi uomini sono drogati dal cibo degli d'i che ne fa aumentare il coraggio in battaglia. La spedizione comincia, piano piano ci si avvicina al suo misterioso covo: territorio accidentato, la Sierra Madera, zona vulcanica, la Valle degli D'i, scheletri ingabbiati, finalmente il villaggio, e infine la sua tenda. Siamo a 2/3 del secondo albo, eccolo finalmente, il neo Apollo, il nuovo Adone, il figaccione in penombra. Biondo, dipinto mezzo di bianco e mezzo di nero, tifoso della Juventus, e già per questo mi sta sui coglioni, per i meno giovani mi ricorda Helmut Haller, tanto per intendersi, stimola subito nei suoi uomini una sana competizione, degna della Wall Street di oggi, ripagandoli spandendo a piene mani la droga che infonder? loro coraggio. Ma questa non basta per farne dei leoni, al villaggio ci si arriva piuttosto facilmente, alla faccia della rete d'informatori di cui sembrava circondato, come ogni serio dittatore ha un sosia che viene subito fatto fuori, ha preparato bene la trappola, il colonnello ci casca, ma anche Revekti sembra si faccia abbindolare dalla sua proposta di alleanza. Intanto i campi di droga bruciano e lui sta a guardare, si diverte a torturare il padre mentre il villaggio viene attaccato da Tex, ma dov?erano i suoi innumerevoli seguaciò Il fantomatico covo è solo un misero villaggio, Revekti si preoccupa più degli affari familiari che del resto, in un amen il ?pagliaccio dipinto? viene fatto fuori, il semidio è morto, tutti a casa. Imbastire una storia su questo qui, per giunta di tre albi, pompandolo fin dall'inizio?La definizione di Kit, ?pagliaccio dipinto?, dice già tutto, carisma zero, coraggio zero, combattività sotto zero, ma che cialtrone ?? Tre albi per aspettarti e non fai un cazzo? Ma va a cagare!Altro che pane degli d'i, quello era Guttalax, faceva venire la sciolta a tutti!Per lui, per il colonnello Ramos, per Espectro, per Crawford, vale il detto rivolto a Tex: ?ti piace vincere facile, eh??Questo Revekti è un tipo di cui si parla tanto nel corso della storia ma che una volta in azione ti fa cascare le braccia, se non le palle. E? stato talmente pompato che è bastata una piccola foratura a sgonfiarlo. Dal mucchio degli inconsistenti va tolto il colonnello Cunningham, che divide con Revekti il ruolo di principale antagonista, perchè tutto sommato è un personaggio riuscito e con un certo spessore, anche se alla fine si perde un po' proprio nel faccia a faccia col figlio. La cricca del Cold Water Ranch non è di certo memorabile, ma Carver, Burke, Longway, i gemelli Todd, Reno, un po' meno Minnesota, e soprattutto Moses, hanno tutti la loro piccola funzione all'interno della storia, si fanno notare per alcune cose. Ci si ricorder? soprattutto delle loro grinte: dopo la Dodge City Gang, ecco la Gang delle Facce a Culo. Cenno finale per un antagonista mancato, Eddie Parkman, che sembrava dovesse fare fuoco e fiamme, soprattutto in ricordo dell'ex fidanzata, invece si congeda stringendo la mano a chi gliel'ha fregata quasi dicendogli: ?Grazie per avermela trombata?. ConclusionePremio ?Mister Inconsistenza?: CrawfordPremio ?Mister Pompaggio?: RevektiPremio ?Mister Fessacchiotto?: Tall BullPremio ?Coppia Comica del Secolo?: Tall Bull & WemahPremio ?Storia Comica del Secolo ?: ?I trappers di Yellowstone?Premio ?Mister Sorpresa Inconsistente?: EspectroPremio ?Becco e Bastonato: Parkman

  2. 6 Le mappe di Tex - le aveva davvero? Chi gliele ha preparate? Sapeva fin dall'inizio che gli sarebbero servite? Ed erano proprio necessarie per convincere Espectro? Un'idea balzana!

    ma perchè vi devo sempre spiegare tutto io? possibile che non ci arriviate da soli?TEX DEVE PAGARE L'IMU, E' CHIARO???????Sai che sassata per tutta la riserva navajo ... laughing
  3. E? veramente strano come, leggendo di fila tutta la storia, abbia trovato quell'empatia che proprio non mi veniva albo per albo, e che anche i disegni mi sembrino migliori di quello che pensavo prima. Quindi devo rivalutarla.

    La tematica è interessante, indiani presi in schiavit? per lavorare nelle miniere messicane, l'intreccio comprende i cacciatori di schiavi, gli sgherri del padrone Ramos, i Rurales, la banda di Espectro, e anche i Navajos. Per quasi due albi si procede bene, vengono sgominati, anche troppo facilmente, forse, i cacciatori, si stringe alleanza col tenente Castillo e ci si prepara a chiudere i conti col colonnello Ramos. Fin qui, spiccano diversi personaggi che acquistano un certo rilievo. Riago, che acquisisce piano piano spessore fino alla rivelazione del suo incontro con Espectro, il tenente Castillo, un rural onesto, anche se non un supereroe, Tiger, che giganteggia in ogni sua azione dall'inizio alla fine, Hokee e Yavasin, due navajos molto attivi ai quali viene dato il giusto spazio anche nell'albo finale, e un po' anche Iniquez, il banditello che si crede più furbo degli altri. Non dico niente su Tex, Kit e Carson, fanno la loro parte come ci si aspetta da loro. Hanno la loro piccola funzione anche i due fratelli papago prigionieri che vediamo all'inizio della storia. Rimane decisamente in ombra il capo, il padrone della miniera, il colonnello Ramos, colui che dovrebbe essere il motore di tutta la vicenda. Il fatto di posizionare il cattivo principale in corsa, e non all'inizio, è una scelta che non mi convince molto, con le carte in tavola fin dall'inizio le storie, secondo me, acquistano molto più peso e drammaticit?, e in ogni caso la consistenza del cattivo va evidenziata dal momento del suo ingresso in campo, cosa che non mi sembra si verifichi. Con un solo antagonista principale, per giunta inquadrato solo dal secondo albo, con 100 dicasi 100 pistoleri al suo servizio, avere un albo e mezzo per chiudere la situazione può anche sembrare poco, figuriamoci poi quando ce ne sono due. Perchè a fine secondo albo entra in scena Espectro, introducendo una nuova tematica, anche interessante, che ricorda la giovinezza di Tex, e un personaggio che ha potenzialità enormi. Il mistero che circonda questo personaggio accresce l'interesse della storia, che, visto che rimangono in sospeso i nodi della miniera con gli schiavi, di Ramos coi 100 pistoleri, di Espectro e la sua banda, e della variabile Rurales, visto che siamo alla fine del secondo albo, almeno un altro albo e mezzo, come minimo, sembrerebbero necessari. Dire qualcosina di Espectro sembrerebbe il minimo, farlo vedere in azione nel pieno della sua crudeltà farebbe decollare la storia verso le vette dell'eccellenza assoluta, non importerebbe neanche insistere troppo con Ramos, magari farli alleare, o unirsi insieme occasionalmente contro Tex. Insomma, ci sarebbe talmente tanta carne al fuoco da riempire altri due albi, come minimo. Invece il terzo e ultimo numero ridimensiona tutta la storia, e non di poco. I due antagonisti non si rivelano poi così pericolosi: va bene che Tex è Tex e sa il fatto suo, ma di fronte ci sono uno spietato assassino e uno schiavista con un esercito alle sue dipendenze, gli vogliamo far fare un po' di fatica?La fatica la fa invece Tiger coi suoi Navajos, a caccia del cunicolo: possibile che ce li dobbiamo sorbire per ben 15 pagine? E per vedere cosa, il culo di Hokee che infila a contrasto del passaggio una freccia (fatta di titanio rinforzato, forse, per reggere il peso di un uomo) che non ci riuscirebbe neanche Robin Hood al cubo?Espectro ci viene raccontato, ma quale effetto sarebbe stato il vederlo in azione, magari mentre sta per infettare un'altra tribù, fermato giusto in tempo da Tex?Pu? anche non interessare perchè si sia dato la missione di sterminare gl'indiani, ma allora perchè Ray dice di avere il proprio tornaconto? Tornaconto di che? Senza spiegare nulla si capisce poco, sembra lo facciano per divertimento, il boss sembra un pazzoide e basta. Espectro si fa fregare abbastanza facilmente, la messinscena dura pochissimo, se il covo era, a detta di Riago, inespugnabile, sembra più un groviera che una fortezza. Insomma, era lecito aspettarsi qualcosa di più. Allo stesso modo il colonnello Ramos si dimostra quasi una mezza calzetta, i suoi pistoleri si squagliano come neve al sole al primo attacco. L'occasione data dalla miniera a cielo aperto non viene sfruttata a dovere. Il tutto per chiudere i nodi in un solo albo, briscola, primiera e settebello, in fretta e furia, tante brevi sparatorie che sgonfiano la storia portandola verso tanti piccoli lieto fine. Per questo il finale mi ricorda tanto Revekti, tanto pompaggio per nulla o quasi. La storia si merita per me un 6,5, forse anche qualcosa di più, senz?altro i primi due numeri valgono molto di più, ma l'ultimo albo la ridimensiona abbastanza.
  4. Mah, non mi convince molto, si risolve tutto troppo in fretta, gli antagonisti fanno quasi ridere, Revekti ha fatto scuola.

    Pagine dedicate a Tiger che esplora il cunicolo: 15Pagine dedicate allo scontro con Espectro: 14Pagine dedicate allo scontro Rurales-diligenza: 8Pagine dedicate all'assalto alla caserma: 11Pagine dedicate all'assalto alla miniera: 11Come al solito, troppa carne al fuoco e poco cotta. Molto più interessante il racconto di Riago. Queste bischerate per dire che c'è molto allungamento del brodo. La storia dovrebbe decollare ora, ma siamo già alla fine. Abbiamo in totale circa 260 pagine di preliminari che portano a 4 sveltine in circa 70 pagine. Di sicuro devo rileggerla tutta insieme, ma a meno di clamorosi voltafaccia non so se arriva alla sufficienza.
  5. Arrivati a 2/3 del cammino, non riesco ancora a sintonizzarmi bene su questa storia, forse per i disegni che non mi coinvolgono più di tanto, forse perchè mi sembra che la storia stenti un po' a decollare.

    Prevista l'alleanza col tenente e i Rurales, fino a metà albo forse qualche sforbiciata ci sarebbe stata bene, fatto sta che da pag. 60 in poi, dalla marcia degli Zuni, c'è una netta accelerata e il mio coinvolgimento aumenta. Alla questione degli schiavi della miniera di aggiunge il vaiolo, ?viruelasè, come si diceva ne ?Il giuramento? e numeri seguenti, e questo secondo input aggiunge sostanza a tutta la storia. Questo Espectro, con tutta l'aria di mistero e di morte che lo circonda, per ora è un personaggio interessante, speriamo non faccia la fine di Revekti. Piuttosto voglio vedere come, in un solo albo, si risolveranno le questioni Espectro e Ramos, coi suoi 100, dicasi 100, pistoleri. Voglio aspettare la fine della storia per dire qualcosa di più e dare un giudizio più completo.
  6. insomma, lo volete capire o no che il Kit di Sejas è direttamente ispirato al Trota?pag.27: sguardo-sicurezza di chi si è sistemato alla faccia di tutti;pag.45: espressione da 14-15enne, esattamente il cervello del Trota;pag.81: ciuffo di chi è passato di recente dal barbiere della Camera. Non sono forse prove sufficienti?

  7. Storia votata completamente all'azione, almeno in questo primo numero, e caratterizzata dal senso del ?troppo'.

    Tex e company sono troppo superiori agli avversari, che sgominano con troppa facilit?. Gli stessi avversari sono troppi e troppo insignificanti, stile ?usa e getta?, e nel prossimo numero ce ne saranno altri. Tex e soprattutto Tiger sono anche troppo politicamente corretti nello sparare ai Rurales senza colpirli. Ci sono delle spiegazioni di troppo che non sarebbe stato necessario mostrare. Kit è veramente troppo giovane, sembra un bambinetto, il mistero si svela solo perchè lui il realtà è il Trota, ha ottenuto la patacca di ranger solo grazie alle raccomandazioni del padre che ha usufruito dei fondi illeciti sottratti all'oro della riserva navajo: tutto il mondo è paese, ognuno ha il Trota che si merita, alla faccia nostra. Detto questo, non è che la storia non funzioni, anzi. Sarà per la prevalenza dell'azione e per i disegni, ma ci sento una certa aria da primo centinaio, si parte a diritto e si va fino in fondo per la nostra strada, succeda quel che succeda, con Tex e i pards che tritano chiunque gli si presenti di fronte. Da notare, senza per questo presentarlo come pregio o difetto, come la legge sia completamente contro Tex e dalla parte dei Rurales, dallo sconfinamento in Messico in poi. Altre volte magari Tex ci sarebbe andato coi piedi di piombo, anche perchè qui sembra agire solo per rivalsa personale e non per una missione segreta autorizzata. Il voler colpire solo i cavalli dei Rurales è uno scrupolo perchè si sa di essere a pieno titolo dei fuorilegge, oppure è un atto moralmente-politicamente corretto visto dall'alto, perchè in realtà questi ultimi sono anche loro dei buoni che combattono dalla parte giusta?In effetti non è completamente chiara la posizione del tenente Castillo, che compie il suo dovere inseguendo Tex ma pare non avere nessuna simpatia per gli schiavisti, non ci sarebbe da meravigliarsi per una alleanza, anzi, mi sa che andr? proprio così. Dei personaggi non ho tanto da dire: i pards di gran lunga superiori a tutti; si sottolinea ancora una volta, purtroppo, la vecchiaia di Carson; Riago è l'unico bandito che emerge fra i nemici, se non altro perchè è l'unico, o quasi, a rimanere vivo; Iniquez tanto arrogante quanto ingenuo; il tenente riserver? delle sorprese; i Navajos efficienti e duri quanto basta; gli schiavi per ora hanno fatto solo numero, eccetto la ragazza e il fratello. Ma gli antagonisti principali sono ancora da scoprire, e se questa storia finir? col prossimo albo, avranno poco, pochissimo spazio. Spero che non sia così. Per finire, storia per ora fra il discreto e il buono, aspettando la seconda parte.
  8. La storia migliora in questa parte finale, soprattutto grazie

    alla lunga sparatoria centrale, in cui gli alleati di Tex si dimostrano in gamba e non lasciano fare tutto il lavoro a lui, e anche gli avversari, finalmente, dimostrano non solo cattiveria ma anche una certa abilità. Purtroppo continua la delusione per questo Jack Torrent, personaggio che, a parte ridere come un deficiente, si dimostra poca cosa in confronto, per esempio, agli stessi fratelli, e soprattutto dimostra di essere un vigliacco che, anzich? affrontare direttamente il nemico, preferisce nascondersi o fuggire. In poche sequenze vengono anche espresse l'abilità e l'esperienza di Tex, nelle parole al ragazzo, nel controllo delle armi e nel trattamento del sergente, in negativo e in positivo: bellissima la battuta in cima a pag. 18, da ricordare. Di tutti gli alleati di Tex, spiccano in qualche modo il ragazzo, il sergente, e anche il comandante provvisorio del forte, mentre gli altri rimangono nell'ombra, anche il vecchio che era stato a suo modo protagonista della prima parte, mentre il dottore sembra esserci solo perchè in quelle circostanze ci voleva uno che curasse i feriti. L'impressione generale, pur valutando la storia intorno al 7, è che manchi qualcosa, che la storia sia incompleta, non so spiegarlo bene, abbastanza fredda e non così coinvolgente, come avrebbe potuto essere, per esempio, immaginando possibili ritorsioni sugli abitanti di Bravestone, oppure smascherando la rete di complicità di cui godevano i banditi. Ma questo avrebbe comportato un terzo albo e una storia completamente diversa. Avrebbe sicuramente fatto un altro effetto anche la presenza di almeno un pard nella difesa del forte e un capo dei banditi un po' più tosto.
  9. Non so, non mi ha particolarmente entusiasmato. Probabilmente pesa il fatto di aver letto la storia dell'almanacco da pochissimi giorni, l'atmosfera e diverse situazioni mi sembrano molto simili. I cattivi sono i soliti cattivi, per ora, e ce ne sono tanti, come pure i personaggi di contorno, forse troppi, e sono abbastanza intercambiabili fra loro, non ne trovo uno di spicco, neanche questa specie di joker che non fa altro che sorridere, sembra Belmondo coi labbroni. I compagni di Tex, vecchio a parte, sono per ora semplici comparse occasionali che non hanno avuto molto sviluppo. Tex, a tratti irriconoscibile nel volto, o è ridanciano o lugubre, fa il suo compitino piuttosto freddamente, tranne che alla fine. Per il resto l'albo consiste in sparatoria & inseguimento: troppe somiglianze con l'almanacco, non ci fosse stato questo l'avrei sicuramente apprezzato di più. Magari il mese prossimo, con la seconda parte e leggendo la storia per intero ex novo, la trover? migliore.

  10. ricordo che volevo iniziare a leggere Ken Parker, 5-6 anni fa, al secondo o terzo numero viene fatto fuori Ely Parker, in netto contrasto con la Storia: mi sono talmente imbestialito che ho rinunciato alla serie. Se una serie, come lo era per me Ken Parker, o sicuramente Storia del west, ha un ordine cronologico temporale e si inserisce nelle vicende della storia ufficiale, allora inventate cosa vi pare ma non tollero deviazioni dall'ufficialit? storica. Se invece una serie, come Tex, vive in un tempo tutto suo, e le storie non hanno ordine cronologico e generalmente non si rimandano l'un l'altra, si può essere di manica più larga, ma senza deviare dai fatti salienti ufficiali. Che Cochise sia vivo oltre la sua morte effettiva non mi disturba, se ci viene fatto morire in battaglia forse avrei qualcosa da ridire. Comunque su Tex meglio evitare incontri storici con personaggi reali, ci sono meno vincoli. Preferisco non sapere che Vegas e Yellowstone hanno dei fondamenti storici, eviterei queste commistioni, non a priori, ma perchè per Tex è meglio così, è stato creato così ed è giusto che prosegua su questa linea, personaggi inventari, storie inventare, poca cronologia, poca storia ufficiale. Conosco pochissimo Magico Vento, ho letto solo pochissime storie, ma l'infiltrarsi nei fatti storici e seguirli senza stravolgerli è invece straordinario, perchè il personaggio, la serie, i racconti, il taglio narrativo, sono diversi, su Tex al contrario non ce li vedrei per niente bene, o meglio, si dovrebbe stravolgere completamente la serie.

  11. Mi è sempre difficile dare un giudizio su una storia di un solo albo, questa la trovo buona, diciamo da almanacco.

    Il tema è inconsueto, si basa molto sul rapporto fra due amici, truffatori bonari, alle prese con una vicenda più grande di loro. I punti deboli mi sembrano il buonismo finale in cui si salvano sia il dottore che l'amico e gli incredibili indugi e ripensamenti del fratello del ferito nel far fuori il primo. A suo favore giocano il legame fra i due complici, che vengono presentati in modo da renderceli simpatici, sono dei ciarlatani di mezza tacca che in fondo sono brave persone, molto legate fra loro; e la contrapposizione ai cattivi veri, cattivi a tutto tondo, rapinatori spietati che non si rispettano neanche fra loro. Tex, dal canto suo, fa quello che deve, quello che ci si aspetta da lui, con due osservazioni. E? già la seconda volta, mi pare, negli ultimi mesi, in cui rimprovera uno sceriffo e/o la cittadinanza di vigliaccheria, cosa non da lui, gli d' un'aria di saccenza e superiorit? che sicuramente non dovrebbe mostrare. Sono stato invece contentissimo di ritrovare finalmente un Tex che schiva le pallottole, spostandosi e tuffandosi come ai vecchi tempi: ultimamente erano quasi sempre gli avversari a sbagliare mira, anche da distanza ravvicinata, e spesso venivano affrontati faccia a faccia, pistole in pugno, rimanendo immobile e offrendogli il petto. Vero che così assomiglia al Tex spavaldo anni ?50, ma vederlo così oggi mi aveva lasciato diverse perplessit?. Mi è piaciuta molto l'interpretazione del volto di Tex, i primi piani sono sempre molto espressivi e intensi.--Del resto dell'almanacco ho letto per ora solo l'articolo su Geronimo, francamente mi aspettavo qualcosa di più, soprattutto sul periodo chiave post-1880, quello che lo ha reso famoso, compresa la fase di prigionia e di cattività. Invece questa parte viene liquidata in neanche due paginette, mi è sembrato veramente poco. E pensare che Geronimo non riscuote neanche il massimo delle mie simpatie.
  12. La conclusione di questa storia mantiene le promesse della prima parte, il ritmo accelera decisamente senza affrettare le cose, fino alla drammatica conclusione, che in realtà è doppia.

    Infatti sul treno in corsa si gioca la partita più importante, una partita a 3 Marsh-Norton-Mondego, con quest?ultimo che se la vede alla fine con Tex. Darei 8 a questa storia, forse qualcosa di più, trovo qualche limite nella figura di Norton che poteva essere rivelata e svelata meglio, soprattutto non mi è chiara la faccenda dei genitori, quando e dove sono stati massacrati, perchè dovrebbe essere stato parecchio tempo prima lo svolgersi della storia, rimpiango un flashback o un qualcosa dove lo potevamo conoscere meglio. Mi è sembrata anche un po' forzata la storia con la capa, sembra imbastita apposta per dare la possibilità di prendere le lettere. Per il resto la storia è molto migliore di Deadwood, di Vegas, di Revekti, non parliamo poi di Yellowstone. L'affiatamento fra i due pards è straordinario, non lo si vedeva così da tempo, anche nella parte conviviale, ed è stato molto interessante vederli alle prese con una certa ambiguit? della giustizia verso le due compagnie e il killer. Vediamo anche Tex sbatacchiare qualcuno, cosa che non si vede così di frequente come un tempo. Anche la coppia Mondego-Hector è ben assortita, in evidenza soprattutto il primo, veramente abile nel suo mestiere, un killer con una sua etica professionale che non guarda in faccia a nessuno, disposto a lottare anche per cause giuste e con un suo senso dell'onore e dell'amicizia, ma pur sempre un assassino a pagamento. Giustissima la resa dei conti con Tex, che nonostante la simpatia non poteva lasciarlo andare come se nulla fosse. L'arpia Bethanie è un altro bel personaggio, fra l'altro disegnata benissimo, che pur essendo forte, dura e decisa ha qualche momento di fragilit? e anche di follia, scegliendo la morte sul treno in corsa con incredibile sangue freddo. Gli sgherri di Wagoman sono abbastanza intercambiabili, dei veri e propri killer spietati peggiori di Mondego, è giusto che la maggior parte se ne vada all'inferno. Lo sceriffo e l'ingegnere, figure di contorno, assolvono bene la loro funzione e sono ben caratterizzati, aggiungerei anche Sam, il servo fedele e obbediente. Molto ben fatti anche gli episodi salienti, come la finta morte di Mondego, l'episodio della bistecca, il flashback del secondo numero, il salvataggio di Bethanie, la corsa finale verso il vuoto. Tutta la storia potrebbe essere vista come un duro confronto fra concezioni diverse della giustizia e sul rapporto fra mezzi e fini, dove ogni personaggio di rilievo avrebbe da dire la sua al riguardo. Storia notevole e da ricordare.
  13. (non capisco perchè l'introduzione, letta sul mio computer, risulti di un carattere quasi illeggibile, mentre dall'ufficio si legga benissimo)LupeLa questione Lupe potrebbe essere un'occasione fantastica per ribaltare certi stereotipi sui messicani, soprattutto sulle donne. Non si capisce perchè la Lupe attuale dovrebbe per forza essere una cicciona sfatta con una sfilza di figli a carico. Non era forse determinata, testarda, abile e maledettamente in gamba, sempre pronta a ficcarsi nei guai? e allora perchè non far vedere che è diventata, per esempio, una spia al servizio del suo paese, o una ricca commerciante, o un'attrice piuttosto famosa?In tantissimi film le donne messicane quando sono giovani sono al lavoro nei bordelli, quando sono meno giovani sono le matrone al servizio del marito-padrone, sarebbe giunta l'ora di far vedere qualcosa di diverso. Una riproposizione di Lupe oggi dovrebbe essere intesa in questo senso, sarebbe un bel colpo da mettere a segno e di spunti ce ne sarebbero tanti. E poi sarebbe l'occasione per chiarire i rapporti con Tex, ripensando al passato senza riproporre ammiccamenti sentimentali odierni. Grande merito a ym di aver riproposto un tema che io avevo completamente dimenticato. Nadir QuintoChi era costui? Riconosco la mia ignoranza in merito, sèimpara sempre qualcosa. La storia del texone mi lascia l'amaro in bocca, non pubblicarlo mi se mbra un delitto. Ginosatis & TicciAnche qui c'è sempre da imparare, sono stati gli articoli più difficili da leggere ma quelli che forse mi serviranno di più nell'immediato futuro, compreso quello lunghissimo apparso sul n.3. Forse non c'era bisogno ora di un altro articolo su Ticci, ma va bene così. Storie del 2011L'appunto che mi sento di fare in generale è che a volte, in alcuni punti, ho come l'impressione di avere di fronte un riassunto della trama, e questo mi fa un po' perdere interesse e mi spinge a leggere velocemente quelle parti. Due cosette su due storie: su Revekti mi trovo d'accordo sulla valutazione generale ma non tanto sui particolari, una cosa un po' strana, su Yellowstone sapete già come la penso, ho trovato interessanti comunque i riferimenti storici. NolittaMolto bella questa parte, una cavalcata texiana e non solo in ricordo di Sergione, mi viene voglia di rileggere tante sue storie che non rileggo da più di vent?anni, quelle con El Muerto e Andy Wilson, ricordate qui splendidamente. Non sono d'accordo su Cruzado come storia più brutta di Nolitta, e neanche su Elk City come capolavoro, ma conta poco o nulla. Quest?ultima è anzi forse l'unica storia in cui l'alcolismo è trattato come un vero e proprio problema sociale. Un bellissimo omaggio, una vera chicca, che offre diversi spunti di lettura e rilettura. In generale, la rivista mi sembra molto ben fatta, gli articoli sono vari e per tutti i gusti, la sola cosa è che 89 pagine mi sembrano un po' troppe, così come forse erano troppe, riguardandole ora, le 81 del terzo numero. Una rivista così dovrebbe avere per me massimo 50-60 pagine, se c'è materiale in più ci si può fare un altro numero. Il mio articolo poteva tranquillamente essere omesso, magari riproponendolo in un altro numero o in un inserto a parte, così, con una sessantina di pagine, il tutto sarebbe stato più equilibrato. Comunque lo ritengo davvero un bel lavoro, come tutti gli altri numeri.

  14. Anche io non sono riuscito a leggere tutto l'articolo di Jack65 perchè, signore e signori, questo è una tesi di laurea, non un articolo! Tanto di cappello, ma troppo lungo e troppo "distante" da Tex e dall'albo Patagonia, prima ancora che complicato da leggere.

    potete dire di tutto, ma che sia distante da Tex proprio no. Io per primo avevo grossi dubbi sul fatto di farlo leggere e pubblicare, però, pur essendo stata una faticaccia, mi sono divertito, ho goduto a scriverlo e a rileggerlo. Anch'io ho saltato delle volte alcuni articoli dei numeri scorsi perchè non m'interessavano o erano troppo difficili per me, e faccio un esempio su tutti. Quando ho letto gli articoli di paco sapevo che mi sarebbero stati ostici, che di disegno non ci capisco nulla e neanche di storia dell'arte, ma mi sono sforzato e ho addirittura riletto le 30 pagine su Ticci di un passato numero della rivista: ebbene, ho imparato qualcosa e diciamo che ci ho capito abbastanza, e mi serviranno per un approccio diverso alle tavole. Magari sarà così anche per il mio articolo, magari no, e va bene lo stesso. Vorrei precisare che io mi sono fermato al liceo, ho fatto due anni di universit? e poi ho mollato, tutti voi mi date le pappe, quindi quando si parla di "tesi universitaria" non so cosa voglia dire, se è venuto fuori qualcosa di simile è proprio un caso. Quando ho finito di leggere tutto il numero commenter? meglio.
  15. LUPE V. M. 18?Le procaci grazie maliziosamente evidenziate dallasensuale camicia aderente che porta lo sguardo inmodo provocatorio sul seno?.?, lo guarda con aria peccaminosa, piena di desiderio. D'un tratto si toglie la camicetta, esponendo le proprie grazie al vento, l'appallottola e la lancia con forza verso Tex:?E adesso?. fammi sentire donna!?Lui la guarda, un po' stupito ma voglioso di quel giovane corpo che gli si offriva candido e gioioso, e senza mai togliergli gli occhi di dosso si leva il cappello, lasciandolo cadere per terra?. si sfila prima il guanto sinistro, poi il destro, e tenendoli entrambi con due dita allunga lentamente la mano destra verso di lei per poi aprirla e farli cadere delicatamente al suolo?. si toglie la bandana gettandola dietro le spalle?. infine si sbottona la camicia, se la toglie, la appallottola e la tira verso di lei:?E adesso?. lavala!? _ahsisi

  16. Per il momento una buonissima storia, manca forse un pizzico di azione, in attesa dell'ultimo numero, ma la trama è interessante, l'andamento tranquillo si fa apprezzare e anche i dialoghi , contrariamente alle ultime storie, sono funzionali agli intrecci della storia e non annoiano. Due sono le cose che ho apprezzato di più finora, la complicità fra Tex e Carson e la giustizia in chiaroscuro. Finalmente il rapporto fra i due pards mi sembra filare alla grande, scherzano e discutono come ai vecchi tempi, non mancano bistecche e patate, la convivialit? è perfettamente centrata, interessanti anche le discussioni fra i due per vederci chiaro nella vicenda. Vicenda che per ora tira la giustizia un po' di qua e un po' di l', non c'è il solito manicheismo del tutto bianco o tutto nero, anche se forse si intravede dove si andr? a parare. Interessanti anche i personaggi, Mondego e Wagoman sullo sfondo e soprattutto l'arpia di turno, che potrebbe riservare delle sorprese.? vero che a volte Tex lascia ad altri, Carson e lo sceriffo, parole e azioni che una volta avrebbe fatto da solo, l'imbeccata finale sulla città fantasma forse è un po' forzata, ma voglio vedere come la faccenda viene sviluppata e soprattutto se sarà Tex, almeno una volta, a dire l'ultima parola. Certo che risolvere tutto l'intreccio in un albo solo mi sembra tanta roba, speriamo in soluzioni non affrettate.

  17. A Lamont, siamo verosimilmente nella cittadina dello stato della California

    veramente siamo in Montana, in cui "fra mandrie e cowboy, c'è sempre qualcuno di troppo tra noi", ma poco male. Forse non è un caso che dopo Yellowstone ci sia Lamont, con tutto il quartetto, sembra studiato cronologicamente, sono localit? non troppo lontane tra loro, quasi una sorta di continuity fra due storie.
  18. Le pagine fino alla 58, quella con i cinturoni slacciati, soddisfano le attese di un albo di Tex. Le tavole che vengono dopo mostreranno invece gli alti e i bassi di un autore che mi è sembrato a sprazzi con le idee confuse. Ne riparler? in un secondo momento.

    cavolo, forse è la prima volta che sono d'accordo con ym su qualcosa. Ho goduto come un maiale, come non facevo da tempo, per la scazzottata, un sano free for all come non se ne vedevano da anni, e per l'ironia. Arrivato fin qui, non potevo credere ai miei occhi. da ora in poi, dal cinturone slacciato, cominciano i guai. Nel complesso la storia è scarsina, ma nonostante le numerose ingenuità, la noia e un Tex quanto meno discutibile in certi atteggiamenti, preferisco Lamont a Yellowstone, che non mi ha interessato per nulla dall'inizio alla fine. Se questa è una storia per bambini, cos'è quella sui trappers per gran parte della narrazione?volete mettere la coppia di donnine con la coppia Toro Fesso - Lord brunello?Via, non c'è paragone, nemmeno fra cent'anni. Forse in futuro Lamont me la rilegger?, ma sicuramente Yellowstone no, a meno che non mi voglia fare quattro risate con una storia del comandante mark
  19. AUTUNNO TEXIANOTex e Carson in partitala giustizia è garantita,Kit e Tiger di rincalzoil cattivo fa un sobbalzo. Lord inglese, ciccione indiano, già risate in primo piano, di Boselli vuoi parlare?lodi e osanna devi dare, come linea editorialesupercazzola speciale. Ukasi cialtrone rastadir ti faceva: ?ora basta?,Toro Fesso e Lord Brunellobutta l'albo dal cancello, c'è Wemah dolc?indianinoe di colpo son bambino. Se la storia vi è piaciuta, ci facciamo una bevuta, meglio sbronzo e in compagniache Boselli alla regia. Poi arriva a metà meseil texone modenese, ce lo scrive Claudio Nizzie ti aspetti lazzi e frizzi, ma la storia, porco boia, mi riempie assai di noia, il buon Claudio, vecchia gloria, non azzecca più una storia. C?? un razzista di giornatama che bella scazzottata, con un vice un po' spacconeTex si slaccia il cinturone. Con cattivi da operettame la leggo in tutta fretta, il notaio e il damerinobutta l'albo già in giardino. Niente male le donninebelle giovani e carine, con la bella vedovellaci farei una scappatella, per il resto poco piglioe mi scappa uno sbadiglio. Se anche questa vi è piaciuta, raddoppiamo la bevuta, meglio sbronzo e in compagniache Claudione alla regia. E dei forum cosa dire?Devo farmi pur sentire, voglio dire ai forummistiche son tutti un po' buonisti, con l'aiuto del buon Dio, ve lo dico a modo mio. Se vi piace ?sto Lamonte, che caschiate già da un ponte!Se vi piace lord Brunello, che vi caschi anche l'uccello!

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  20. Finale spettacolare, entusiasmante, col botto, per quella che si presenta forse come la più bella storia di Tex dal punto di vista comico. Era dai tempi di Taiga che non ridevo così tanto, l' era stato Tex in persona a farmi sganasciare e le battute erano sparse qua e là, qui invece la comicità è generale e investe quasi tutti i personaggi eccetto i pards. Quello che non ho capito il mese scorso e che taglia alla radice ogni polemica è che la storia è tutta finalizzata al lancio della nuova coppia comica del secolo: dopo Gianni e Pinotto, Stanlio e Ollio, Bud Spencer e Terence Hill, Ciccio e Franco, Er Monnezza e Bombolo, Cochi e Renato, Mister Bluff e Gufo Triste, Polpetta e il Conte, e chissà quanti altri ancora, abbiamo ora Lord Brunel e Tall Bull. In tutte le coppie comiche che si rispettino, c'è sempre un deficiente e un sano di mente, ed è il primo a essere il più buffo, a stimolare le battute e la vis comica. Anche in questo caso, Tall Bull, un incrocio fra Gufo Triste e Cico, non smentisce questo cliché, affiancato dal più compassato lord che non perde mai l'occasione di rendere ridicolo il compagno. La coppia funziona, mi sono davvero divertito, il buonismo rilevato nel numero scorso era in realtà perfettamente funzionale alla comicità, non ha altra funzione che questa: l'amicizia, i cazzotti, il naso rotto, la botta in testa, il broncio, la riconciliazione, i salamelecchi, sono degni della più classica commedia all'italiana, se non dei cartoni animati. Si esprimesse in pugliese, Tall Bull sarebbe un Lino Banfi indiano strepitoso, se potessimo sentire il lord parlare come Stanlio, la coppia farebbe successo al botteghino. Interessante vedere come, al contrario di Stanlio e Ollio, è il ciccione a essere il deficiente di turno, mentre il secco rappresenta quello sano. Oltre ai due mattatori, abbiamo una serie di semideficienti di contorno, al cui confronto Carson il brontolone fa la figura del dilettante. Osservate infatti l'espressione del piccolo indiano Wemah, è una macchietta degna di Alvaro Vitali, un ottimo deficiente di contorno. E vogliamo forse tralasciare la faccia che regge l'anima coi denti del "pistolero" da operetta Brent, uno che si professa dell'est ma che parla con accento dell'ovest? Arruolato anche lui. Randy, poi, è un deficiente del tutto particolare: non fa che ripetere "assassini!" per due albi, ricorda la battuta di un film di Benigni, poi, invece di scappare, accompagna i suoi ex complici in bocca al lupo, che poi lo sbrana. Arruolato. I due ricconi americani, poi, sono delle macchiette per tutta la storia, fifoni al punto giusto, possono forse mancare nell'allegra compagnia? Quanto a Crawford, oltre a essere, dopo Laredo, il nuovo Mister Inutilità, mentre Revekti era il tronista belloccio, lui è un po' più attempato e di classe, è un damerino da "Ballando con le stelle", ottimo per le telepromozioni e per le tardone, per la par condicio anche per i tardoni, bisogna essere politicamente corretti, dai quaranta in su, il suo intervento dura infatti proprio lo spazio di una televendita. Ottimo per un cd romanticone alla Julio Iglesias, anzi, meglio alla Gigi D'Alessio. A guardare meglio però il buonismo non ha solo finalità comiche, ma anche etico-educative, con un tocco di religiosità che da don Babbeo in poi non può più mancare. Il pentimento, infatti, è uno dei leit motiv della storia, e riguarda in primis Randy, questo lo avevamo già visto, ma, udite udite, anche Looking Glass, per una par condicio etnico-razziale adeguata ai nostri tempi, per concludersi nell'apoteosi finale della riconciliazione ecumenica generale che piacerebbe tanto alle associazioni per la tutela morale dei minori. La storia vince infatti il premio MG, Garanzia Morale, a mani basse. E' stato bello tornare bambini, non che la cosa mi riesca difficile, per la verità, e scoprire che anche su Tex si può ritrovare l'ingenuità di un Comandante Mark, di un Alan Mistero, di un Piccolo Ranger, di un Blek Macigno. Se i ricconi hanno passato una piacevole vacanza, anche noi lettori l'abbiamo fatto, ma soprattutto lo ha fatto l'autore, regalandoci la prima supercazzola della carriera spezzando il ritmo serio e l'atmosfera adulta delle storie texiane con una pausa rilassante tutta da ridere, spiazzando un po' tutti, me compreso. Infatti lo spread fra Tex e Tall Bull è salito a quota 1000. Nella galleria di deficienti e semideficienti non poteva mancare il sottoscritto, che ha cominciato la settimana ridancianamente alla grandissima. Lunedì infatti mi sono sbellicato, e sto ridendo ancora, ascoltando alla radio tutti i dettagli della notizia calcistica del secolo dopo il rutto in diretta di Gascoigne (chi se lo ricorda?), ossia il cureggione di Montolivo con annessa risata ripresa dalla tv; martedì arriva questo capolavoro della comicità texiana, degno di stare al pari della storia del maghetto uscita su Nathan Never qualche anno fa; oggi, mercoledì, apprendo che il barzellettiere di Arcore si dimetterà: se non è comicità questa?.. Fosse vero, io so il perchè: quando ha letto la battuta a pag. 34 sull'abbronzatura del lord che Tex gli ha copiato di sana pianta, ha capito che per lui era davvero finita. Concludendo Voto alla coppia comica: 10 Voto ai semideficienti di contorno: 9 Voto alla comicità complessiva: 8 Voto all'autore: 8,5 Voto al sottoscritto: 11 Voto a Montolivo: non classificabile ma gassificabile. Dovessi dare un'interpretazione seria a questa storia, cosa che non rientra né nella sua natura né  nelle intenzioni dell'autore né tantomeno nelle mie capacità, direi che le terre fumanti diventerebbero le mie balle fumanti, ma perchè rovinarmi una così promettente settimana?

  21. Jack, evita le parolacce!! Paco

    sè babbo, va bene. Le dita nel naso posso ancora mettermele?

    Lo zucchero contagia anche questo forum, poi sono io ad avere pregiudiziali troppo negative.

    Come faccio, ora che volevo dire qualcosa del famoso "c**o" del Tex nizziano che è passato anche in quello di Segura?
    Anche se era una locuzione affermata, non si può più dire, allora forse dovremmo parlare del "fondoschiena" texiano nell'ultimo maxi, ma me ne è passata la voglia.

    In attesa del famoso marchio MG apposto sui messaggi, soprattutto sui miei, in onore del sempre rimpianto Tex delle origini, voglio però aggiornare una mia vecchia battuta secondo le nuove disposizioni, un giochino di parole sulla famosa indianina di Sejas per la quale si è tirato in ballo addirittura la "dignità".
    Spero che la capirete, nella nuova versione è una battuta ancora più straordinaria.
    La battuta è questa:

    "Carson e l'indianina? La MIGNATTA e la ESCORT."

    Fantastica, vero? Cosè aggiornata è ancora più attuale, no? E piena di dignit?.
    Per concludere:

    "Nun me stai a cojonà?" Shangai Devil - Il trafficante d'oppio - pag. 43

  22. ... se a qualcuno è potuto sembrare esagerato il mielismo della situazione tra Nez e ostaggi, sicuramente salta per primo all'occhio un importante insegnamento sociale. Siamo generalmente troppo abituati a giudicare negativamente culture diverse dalla nostra, senza averne esperienza, ma come succede agli ostaggi, l'idea negativa del selvaggio e sanguinario pellerossa, cade di fronte all'esperienza di vita vissuta direttamente.

    NOOOOOOO!!! L'INSEGNAMENTO SOCIALE NOOOOOOOO!!!

    LO RIFIUTOOOOOOO!!! :snif::snif::snif:

    Voglio i "musi rossi", le "scimmie rosse", le "palle di neve", i "musi di carbone", gli "omettini gialli", i "limoncini"... :shock:

    Non è tanto l'amicizia bianchi-indiani, è tutto l'insieme concentrato in dieci pagine scarse:

    e il paradiso naturale da vacanza
    e il fratello di sangue valoroso che bisogna avere perchè se lo ammazzi può diventare uno spettro malvagio (questa mi deve essere spiegata)
    e il bestione un po' ***** e gli indiani che diventano nobili onesti e leali
    e quello gli vuole comprare le armi
    e quell'altro si offre per parlamentare.

    E' troppo, troppo carico di miele e zucchero, prese singolarmente mi vanno bene e ci stanno, tutte insieme no.
    Vogliamo dirne altre?
    Il piccolo lord che caccia con l'arco come un indiano perchè gli inglesi hanno la caccia nel sangue...
    Il quattrocchi che trova piacevoli le camminate a cui vengono sottoposti...
    Quell'altro che è diventato un sarto provetto grazie al contatto con gli indiani...

    Passassero l' qualche altra settimana diventerebbro più indiani loro di quelli veri.

    E se fosse questo l'insegnamento sociale nascosto? :shock:

    Jack, evita le parolacce!! Paco

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