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jack65

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Messaggi pubblicato da jack65

  1. Ero già stufo della coppia Segura-Ortiz già due anni fa con ?Lungo i sentieri del West?, figuriamoci ora con la seconda parte. S?, perchè ?L'ora del massacro? è ?Lungo i sentieri del West 2 - la vendetta?. Almeno nel primo c'era il sapore della novità, qui neanche questo. Solito galoppare infinito saltando di palo in frasca, dove gli obiettivi principali sono dei pretesti per situazioni e personaggi senza soluzione di continuit?. I personaggi poi sono sempre caricaturali, sembrano delle macchiette, coi loro ghigni e le loro espressioni che vengono direttamente dagli western comici di Bud Spencer e Terence Hill, sudici, poverosi, lerci, strappati, anche puzzolenti se se ne potesse sentire l'odore. Ho sentito la mancanza di un redivivo cialtrone rasta come Ukasi, in questa galleria il suo AYKKKK ci sarebbe stato benissimo. Si è parlato molto della cosiddetta libertà espressiva di Segura, che non sarebbe vincolato ai canoni espressivi del personaggio, ma per me bisognerebbe fare festa, ne faccio volentieri a meno di tutta questa libertà. A me sembra che questo Tex riprenda diversi elementi del Tex anni ?50 delle origini, l'azione esasperata e frenetica, gli episodi veloci, sparatorie e morti in quantit? industriale, inseriti però in un lungo canovaccio principale che funge da contenitore, e soprattutto con pochissima ironia: questo è infatti un Tex veramente legnoso e rigido, e questo basta per perderne la riconoscibilit?.?E? un uomo alto?con una camicia gialla!?. Già, che poi sia Tex è un altro discorso. Anche perchè sembra che nessuno lo conosca. Sono riuscito a seguire la storia con un po' d'interesse fino alla fine dell'episodio dell'indiano, poi avevo fretta di arrivare in fondo, mi sono soffermato sulle pagine finali che svelano tutta la faccenda fino alla soluzione finale. Di tutto l'ambaradan mi ricorder? forse solo le poppe della proprietaria del saloon e la figura della vedova, il resto cadr? nel dimenticatoio, comprese le tante ingenuità narrative, vedi i numerosi colpi di fortuna e i nemici che sparano da un metro sbagliando sempre clamorosamente il bersaglio. Di storie così, anche se non orribili e neanche poi così brutte, ne posso tranquillamente fare a meno.

  2. Uragano di zuccheroNon ho proprio feeling con questa storia, c'è poco da fare. In questa seconda parte c'è più azione, i dialoghi sono sempre un po' noiosi ma meno pesanti della prima parte, ma n° la vicenda n° i personaggi riescono a coinvolgermi più di tanto e rimango piuttosto freddo. Ma c'è una cosa che proprio non sopporto al mille per cento, ossia il buonismo che vedo concentrato nella parte finale, un vero e proprio uragano di zucchero.

    Già il cambiamento repentino di questo Randy, da cuor di leone a cuore tenero, mi ha fatto storcere la bocca, ma questo è nulla. Siamo nel campo indiano, abbiamo dei milionari prigionieri, e sembra di essere in un club vacanze, anzi, è proprio detto esplicitamente che si tratta di una bella vacanza. Questi prigionieri che familiarizzano coi loro carcerieri all'insegna del ?volemose bbene? è troppo per i miei gusti, è un idillio troppo mieloso e politicamente corretto. Emerge questa figura molto stereotipata in versione new age dell'indiano in armonia con la natura, protettore di questa e degli animali, che ho letto troppe volte e che mi ripugna profondamente. C?? anche la figura dell'indiano ingenuo e un po' scemo che ricordo essere presente in diversi film di John Wayne: questo Tall Bull manca poco che offra la moglie al suo fratello di sangue per una sveltina e siamo a posto. Anche il cambiamento di atteggiamento dei prigionieri nei confronti dei loro carcerieri mi lascia molto perplesso: addirittura il banchiere offrirebbe soldi per armarli contro i bracconieri, qualcuno si offrirebbe di fare da portavoce presso i soldati. Non più ?selvaggià ma ?forti, nobili e leali?, detto da una specie di ricchissimo lord inglese: basta, non ne posso più. Ora, tutto questo può anche essere storicamente accaduto, io non lo so, può essere tutto vero, ma messe in questo modo, come si dice a Firenze, mi sembrano tutte novelle. Non riesco a non avere l'impressione di avere qui una serie di stereotipi più o meno buonisti, una melassa politicamente corretta e un po' new age, e questo, francamente, mi è insopportabile. Forse è la prima volta che spero che la storia finisca in fretta per archiviarla, ma mancano ancora due mesi per voltare pagina.
  3. S. B. è stato una di quelle persone che, silenziosamente e inconsapevolmente, ti accompagnano per gran parte della vita. Da bambino qualche volta ho letto Zagor e Mister No, pensi che siano di "Nolitta", non di un certo Sergio Bonelli; poi, da grande, te lo ritrovi come un totem che giganteggia sul panorama fumettistico italiano e non solo. La grandezza di Sergione sta soprattutto, forse, nel fatto di aver rappresentato per lunghissimo tempo "il" fumetto italiano, e di averci regalato, da autore e soprattutto da editore, una miriade di personaggi indimenticabili che sono entrato o entreranno di diritto nella storia non solo del costume ma anche dell'arte italiani. Lo rimpiangeremo. Buon viaggio, Sergio, e grazie.

  4. Chiacchiere, tante chiacchiere, troppe chiacchiere. Carson per gran parte brontolone arteriosclerotico. I gentiluomini dell'est?. i due conducenti?i soldati?. i Nez Perc'è. Yount?. i finti cercatori d'oro?. Randy e la sua banda?. gli altri indiani?. Avanti, c'è posto per tutti! Benvenuti alla fiera di Yellowstone!La prossima volta incontreremo nell'ordine:- Crawford e il resto della gang;- Paperino, Qui, Quo e Qua che sguazzano nel fiume;- Superman, che fa il bagnetto di ritorno da Krypton;- Zenigata, Lupin, Gigen e Goemon, spero anche Margot per rifarmi gli occhi;- e soprattutto Blek Macigno, il professor Occultis e Roddy, d'altra parte sono trappers anche loro, possono forse mancare? inseguiti dalle Giubbe Rosse al seguito del lato B di Pippa. Per ora è questa storia ad essere quasi una pippa, e non ha neanche il lato B?.

  5. Tex: ?Sono almeno una ventina.?Carson: ?Troppi per noi.?(da ?Il profeta hualpai?)Carson: ?Ti ricordo che Pardo ha con sè una quindicina di uomini, forse di più.?Tex: ?Fossero anche il doppio, abbiamo proiettili a sufficienza.? (da ?Il pasto degli avvoltoi?)La differenza sta tutta qui: due rimbambiti che sono la perfetta caricatura dei due satanassi che conosciamo e vediamo in questa storia. Seconda parte scoppiettante, molto migliore della prima, ritmo e azione a gog?. Tex: ?Sei pronto??Carson: ?Da quando sono nato?cioè da un bel po' di morti fa!?

    Resa dei conti finale fra quattro gruppi di uomini che sèintrecciano, in cui ognuno è nemico dell'altro, unita dal filo conduttore del tradimento. Tex e Carson autentici dominatori della scena, in forma più che strepitosa con le armi e con l'ironia, che fa da filo conduttore anche in questa seconda parte, affrontando i pericoli con estrema leggerezza e non chalance come ai vecchi tempi. Il lungo scontro finale, preparazione compresa, è gestito in modo magistrale, di modo che disertori e desperados sèincontrino nel villaggio dei banditi, altra variabile inserita e gestita molto bene. A turno tutti i capibanda, Pardo, Bigelow e Bargain, sono alle prese con traditori che mirano al loro tornaconto personale e non esitano a schierarsi con chi offre le condizioni migliori. Il più viscido e più intelligente è Ruiz, dotato anche di una buona diplomazia, che covava da tempo la possibilità di fregare il capo e mettersi in proprio, e quasi ci riesce. Non da meno è Greg, almeno per il viscidume, si affida al partito apparentemente più forte ma non serve. La sequenza continua di tradimenti rende la trama molto interessante, così come la figura di Bargain, bandito atipico per il suo handicap ma molto interessante. Bigelow non riesce a convincermi fino in fondo, non riesco a capire bene perchè sia diventato un disertore prima e un rapinatore poi, e non capisco neanche il perchè della seconda rapina quando avrebbe potuto mettersi in salvo e godersi il bottino della prima. Lo fa per gettare discredito verso il suo comandante? Non lo so e se fosse così non mi convince. Il fatto è che non ci viene spiegato nulla, e questo mi sembra il punto debole della storia: di Bigelow non sappiamo in realtà nulla o quasi, lo stesso difetto che avevo riscontrato, in grande, in Volto Nascosto. In una paginetta scarsa ci viene spiegata la storia di Chigo, personaggio interessante sè, ma preferivo che questa fosse dedicata al tenente, che ha tutta un'altra rilevanza. Oltre a Chigo, altri personaggi di contorno, soprattutto della gang di Los Buitres, sono appena accennati ma si fanno notare: la loro gestione, anche per il ristretto numero di pagine in cui appaiono, è stata ottimale, vedi la figura di Juana. Pardo è una buona figura di desperado assassino, ma non mi convince questa caratterizzazione da pazzo che gli è stata data, forse perchè già nel texone di pazzi ce n°erano almeno un paio, questo suo essere fuori dalle righe, tipo ?sono il numero uno?, con la gloria che conta più del bottino, mi suonano un po' come una forzatura. Nonostante questi difetti, la storia è eccellente, soprattutto in virt? della seconda parte, diciamo che all'incirca siamo sull'8-8,5. Dimenticavo: non mi è piaciuta l'arroganza di Tex nel rimproverare ai cittadini di Ozona il fatto di essere scappati e non aver dato man forte allo sceriffo e ai cacciatori di taglie, mi sembra troppo forzato e se lo poteva risparmiare.
  6. Non mi è mai capitato di definire una storia di Tex ?commovente?, ma questa volta uso questo termine a pieno titolo. Non è infatti tanto l'azione a essere importante quanto l'emozione che questa storia mi ha trasmesso.

    Annunciata nel romanzo in un futuro tutto da venire, la morte di Carson è un evento che sappiamo benissimo non potr? mai avvenire all'interno del fumetto, però la vicenda è talmente credibile nel suo svolgimento che io ci ho creduto veramente, mi sono lasciato avvolgere e trascinare completamente da questa ipotesi che sembrava un fatto compiuto: sapevo razionalmente che non poteva essere, però il cervello ha lasciato spazio al resto e mi sono commosso in molti punti della storia. L'accoglimento della notizia da parte dei tre pards, fatta di sguardi e d'incredulità più che di parole, è già notevole, fino al crescendo del riconoscimento della salma, dove l'espressione di Tex dice tutto senza bisogno di parole. Tiger è stranamente il più loquace, mentre Kit viene proposto come il più fragile emotivamente, vista la sua giovent?. Qui ammetto che ci ho creduto davvero, queste pagine secondo me rimarranno nella storia come la morte di Lilyth. L'estremo saluto di Tex all'amico è pieno di serenit? e di un pizzico d'ironia, io avrei messo forse un po' di rabbia, ma non ho niente da dire su questa scelta. L'emozione di Tex nella vicenda è espressa e trattenuta quanto basta, dopo di che si passa subito all'azione. Poche pagine più avanti si ripropone la fragilit? di Kit, al bar e col sogno che ho trovato un po' eccessivo ma che ci può stare. La seconda fase emozionale comincia con l'incontro del Carson redivivo, una fase non più drammatica ma conviviale. Sono infatti gli scambi di battute fra i quattro a farci respirare un'aria familiare come non la si vedeva da tempo, fino all'apogeo delle parole di Tex sull'indispensabilità del vecchio cammello, che risponde da par suo: forse un complimento migliore non gli si poteva fare, ma guai ad essere troppo sentimentali. E infine il bellissimo scambio ironico fra Kit e Carson, vera ciliegina sulla torta. M?interessa molto di più questo lato emozionale di quello eroico, quest?ultimo lo vediamo da sessant?anni, il primo è sempre stato una sorta di tab? messo sul carattere del personaggio, ma ogni tanto, piccole dosi di momenti emozionali e/o introspettivi per me non fanno altro che bene. Per parlare un po' della storia, ancora una volta Carson svetta su tutti gli altri, in primis nella parte ?giovanile? iniziale, dove è lui il ranger esperto e conosciuto che guida l'azione, ma anche in quella moderna, dove si difende alla grande in una sparatoria in nette condizioni d'inferiorit?, e dopo, pur ferito seriamente a un braccio e a una gamba, nonchè di striscio a una mano, riesce a liberarsi e a ingaggiare un bel duello con Douglas. Nella sparatoria finale il quartetto agisce compatto e ognuno fa la sua parte. Escogitata bene la trappola per incastrare Carson, per trovare il pelo nell'uovo posso dire che forse è stato troppo facile smascherare il barman, che i cercatori d'oro avrebbero potuto attaccare prima di arrivare alla carrucola in una posizione molto migliore, che i Salish potevano essere coinvolti anche nella battaglia finale, ma tutto questo è trascurabile. Dei restanti personaggi, lo sceriffo, pur non appariscente, è una figura interessante, mentre più di rilievo sono i due Mc Canles, quello finto, che all'inizio fa benissimo il suo gioco facendo scattare la trappola, e quello vero, che ha pianificato e previsto tutto o quasi, dimostrandosi spietato e crudele. Peccato per le sue ultime parole, mi sembra stonino un po' con quanto dimostrato in precedenza. Menzione finale per la ragazza del saloon, davvero un bel tipino. In conclusione, dovessi dare un voto darei all'incirca 8,5.
  7. ?Anziano sarà vostro nonno! Diciamo che ho una certa esperienza?.?Una delle ragioni per le quali mi è sempre piaciuto leggere Tex è la vena umoristica più o meno sotterranea che lo percorre. In questa storia, per ora, ce n°? in quantit? industriale, l'atteggiamento scanzonato dei due pards è come ai vecchi tempi, alcuni personaggi sembrano delle vere e proprie macchiette, per certi tratti si ha quasi l'impressione di essere di fronte a una storia comica, salvo poi tornare di brutto alla parte seria. Questa vena umoristica complessiva, unita alla forma di Tex e Carson, è la cosa che per ora ho apprezzato di più. La storia, pur buona, non è eccezionale ma sa farsi apprezzare, pur con diverse ingenuità in certi atteggiamenti che forse mi saranno più chiari il mese prossimo. Qualche forzatura forse in qualche atteggiamento di Tex, soprattutto nel doppio rifiuto di bere, cosa che penso non si sia mai vista, da rivedere a fine storia. Come primo albo, ?Caccia infernale? mi era piaciuto di più ma l'entusiasmo è calato nei mesi successivi, quindi per ora sono soddisfatto e aspetto la seconda parte.

  8. fuori o dentro i forum per me non cambia niente, le anteprime non le leggo o cerco di non leggerle mai, che ci sia dentro X o Y non m'importa nulla, aspettative sono portato a non farmele, sono condizionato, sè, dal fatto di volere una bella storia con un bel Tex, diciamo almeno da 7. questa storia vale per me un po' meno di 7, chiuso. tutti gli altri discorsi sono aria fritta. compreso la presunta supervalutazione a priori di Manfredi: La grande sete per me valeva 5,5, non mi era piaciuta. e poi basta coi discorsi tipo "se l'avesse scritta tizio sarebbe stata infamata/glorificata", con me non reggono.

  9. Postmoderna?. crepuscolare?. minimalista?. si potrebbero usare tanti aggettivi, a proposito e a sproposito, per questa bellissima storia tradizionale e innovativa al tempo stesso. Tutto, dalla storia ai personaggi, è rispettoso della tradizione eppure è leggermente diverso. I pards trasmettono affiatamento e complicità senza ricorrere ai soliti discorsi su bistecche e patate o alle solite imprecazioni. La storia sembra una normalissima missione come ne abbiamo viste tante, ma si trasforma subito in qualcosìaltro, toccando una tematica mai vista finora. Il viaggio, in questo caso, è molto più importante della meta, la storia funziona anche se non ha dei nemici straordinari ma delle mezze calzette, perchè è il racconto che conta.

    E il racconto ci parla di un giovane psicopatico diventato uno spietato assassino per i suoi trascorsi traumatici infantili e giovanili, un ritratto fatto di poche pennellate viste in ricordo ma estremamente efficace, pieno di spietatezza ma soprattutto di fragilit? interiore, fino al tradimento subito dall'unico uomo in cui aveva riposto fiducia, e alla fine il suo unico vero amico risulta essere il cavallo, che tuttavia lo abbandona nel momento dell'estremo bisogno condannandolo a una morte atroce, quasi una vera e propria legge del contrappasso. Lo zio risulta essere ancora più spietato, viscido e senza scrupoli, approfitta delle sue debolezze per ottenerne i soldi e per mollarlo all'ultimo momento, un vero vigliacco. Anche questo un bel ritratto di un malfattore da quattro soldi che gioca con la vita delle persone ingannandole per il proprio tornaconto. Ma sono le donne le vere protagoniste di questo gigante, soprattutto Emma, la capobranco, donne in cerca di marito per corrispondenza, un tema mai affrontato prima, donne di una determinatezza straordinaria che non indietreggiano di fronte a niente e nessuno, anche l'inganno finale non riesce a fermarle. Persino Tex e Carson sono in difficolt?, non riescono a domarle, a farle eseguire gli ordini, da questo scaturiscono anche effetti comici molto divertenti. Si ribadisce ancora una volta come Tex abbia ormai una scarsissima empatia con l'universo femminile, mentre Carson dimostra di essere un vero uomo di mondo e di avere molta più sensibilit? dell'amico. Grandissima importanza riveste inoltre la potenza della natura, l'elemento acqua in primis, una vera e propria protagonista occulta. La bellezza di questa storia sta anche, se non soprattutto, nel mostrare forse come non mai le incredibili difficolt? di chi si metteva in marcia verso l'ovest, difficolt? derivanti non solo dagli uomini ma anche dagli elementi naturali ostili. Lo scenario naturale quasi come elemento portante della narrazione, quindi. Gli altri nemici, i Cayuse e i tenutari dei bordelli, sono rappresentati in tono minore, i secondi intervengono sono alla fine ma la loro caratterizzazione basta e avanza, dei primi, il loro capo Bisonte Bianco mi è sembrato un personaggio un po' forzato, quasi un secondo pazzo da affiancare al giovane assassino, e forse quest?impronta mista di crudeltà e follia non era necessaria. Per finire, Tex e Carson appaiono splendenti, in piena forma, hanno ritrovato quella convivialit? e quell'ironia che ultimamente si erano un po' perse per strada, non ho niente da dire perchè dovrebbero essere sempre così. Aver saputo amalgamare così bene tutte queste tematiche è un titolo di grande merito, certo, qualcosina mi è sembrata un po' ingenua e forzata, tipo la scena dei rangers fuori dall'ufficio del capo con Tex arringafolla, però sono dettagli che la bellezza della storia rende tutto sommato trascurabili. Questa storia può essere un esempio di come da soggetti tradizionali si possano ricavare vere e proprie innovazioni senza bisogno di ricorrere a troppi personaggi, a vorticosi cambi di scena, a supernemici e altri virtuosismi. Dovessi dare un voto darei 8,5 è 9. Per quanto riguarda i disegni, mi sono piaciute molto le sequenze dinamiche, in movimento, mentre i primi piani, soprattutto Tex e in misura molto minore Carson, spesso lasciano a desiderare. In particolare ci sono primi piani in cui Tex sembra un vero pazzo furioso, con espressioni non solo innaturali ma completamente estranee al personaggio. A parte questo, direi un buon lavoro.
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  10. Un'osservazione sulla recensione di UBCLa recensione apparsa su UBC può piacere o no, personalmente la trovo in alcuni punti troppo severa, ma se è ben documentata, argomentata, e soprattutto, non guarda in faccia a nessuno come questa, è un utilissimo termine di confronto. L'autore ha insistito su un punto, in pratica l'inconsistenza della missione di Tex, sul quale ho avuto parecchi dubbi anch?io nella lettura di seguito di tutta la tripla, ma che ho deciso di non mettere in rilievo. Tex, Tiger, Laredo e i 5 scouts apache: 8 persone che sèimbarcano in territorio messicano seguendo a ritroso le tracce di componenti e aiutanti della banda di Revekti per arrivare in un luogo imprecisato, il suo covo, senza quasi nessuna informazione. Non sanno cosa troveranno, forse non si rendono nemmeno conto del numero dei nemici che dovranno affrontare. Di contro la trentina di uomini della banda Cunningham che hanno un piano e molte più informazioni. Tex si comporta quindi come uno sprovveduto che porta se stesso e altra gente in una missione quasi suicida, senza un piano, senza nemmeno ricorrere a Cochise, che, lo abbiamo visto altre volte, è molto ben informato di quello che succede in terra Apache, Messico compreso?Non si è nemmeno accorto che le sirene erano arrivate in terra navajo, e allora cosa vuol fare, affrontare tutti i nemici a viso aperto con i suoi quattro gatti senza nemmeno pararsi le spalle?I soldati non potevano certo sconfinare in Messico, chiedere guerrieri a Cochise non lo fa, nemmeno lascia un messaggio al figlio ferito per avere i suoi Navajos alle spalle per dargli man forte, il salvataggio finale infatti è frutto dell'intuizione di Kit, e allora? Tex è così stupido?Tutto questo l'ho pensato anch?io, ho criticato alla morte il ridicolo piano iniziale nella storia di Loman, potevo farmi sfuggire questo?In effetti non si riescono a capire bene le intenzioni di Tex, bisogna ricavarle da due striminzite vignette de ?La valle degli d'i?, quando sta per arrivare nel luogo del massacro dei Pima. Per quello che capisco, Tex ha intenzione di compiere quello che oggi si chiamerebbe un ?omicidio mirato?, cioè vuole arrivare il più inosservato possibile, ecco perchè la scelta di condurre l'azione con pochissimi uomini, al covo di Revekti, contando sul possibile aiuto dell'infiltrato Goyaklee, ed eliminarlo, perchè catturarlo vivo mi sembra una cosa un po' improbabile, vista la difficolt? e visto anche che potrebbe avere l'effetto opposto di galvanizzare i seguaci scatenandoli. Se questo piano fosse stato efficace non potremo mai saperlo, perchè la banda Cunningham si mette in mezzo, Tex deve cambiare programma in corsa e la storia prende un'altra piega. Insomma, non me la sono sentita di attribuirgli la responsabilità di un piano ridicolo e suicida, però, forse un po' più previdente lo poteva essere. Per esempio, riferendomi allo scontro finale, abbiamo visto Tex usare la dinamite e/o le frecce incendiarie mille volte, qui non ci si è minimamente pensato, si va diretti al corpo a corpo e se non fosse arrivata la ?cavalleria? buonanotte al secchio. E poi la percezione di 200 guerrieri nemici io non l'ho proprio avuta. Tex, il dormiglioneNella lettura del primo albo della storia, per me il migliore e anche molto bello, c'è un episodio quasi insignificante che a prima vista non avevo notato, ma che alla fine della storia dimostra ancora di più il Tex in sordina che ci siamo trovati di fronte. Sul finire dell'albo in questione il suo gruppo è attaccato di notte, Laredo sèinsospettisce e si sveglia per un ululato, vede Tex che dorme e si domanda se faccia finta. A sparatoria finita veniamo a sapere che dormiva veramente, si fidava così tanto di Tiger e della scarsit? dei nemici da essersi fatto veramente un sonnellino, notare bene, col fuoco acceso per fare da esca. Mah, a me non sembra che ci faccia una bella figura, anche quella larva umana che risponde al nome di Laredo è stata più pronta di lui. E il Tex che dorme con un occhio solo, sempre pronto a reagire?

  11. Queste discussioni un po' tutte uguali mi hanno stancato, qui voglio solo sfatare la favola dei personaggi ?da circo? che sarebbero poco caratterizzati, dei fantocci senza spessore narrativo dell'ultima storia. Chi se ne frega se hanno la faccia a culo? Il figaccione Revekti è una nullit?, al contrario di diversi personaggi che di spessore ne hanno abbastanza. Non fosse per questi, vista la latitanza di Tex e di Laredo detto la Larva Umana, che ne sarebbe di Caccia Infernale?Cunningham non è un bel personaggio, non è ben caratterizzato, almeno per è di storia? Idem per Parkman, Longway ha un suo spessore, per non parlare di Carver a cui ne viene attribuito anche troppo. Burke è caratterizzato bene almeno nel primo albo, il servitore nero ha un suo preciso spessore nella parte finale della storia, Goyaklee non sarà deforme come piace a voi, ma è importante. Questi qui una certa qualità ce l'hanno eccome. Altri, invece, vedi i fratelli Todd, mi pare, o Minnesota, o Reno, sono anonimi, Ethan è completamente inutile, avrebbe potuto avere spessore alla fine ma si è trascurato questo filone. Non fosse per la banda Cunningham e per Tiger, la storia sarebbe insufficiente di brutto, altro che banda inutile. Sono questi personaggi a togliere spazio a Tex? No, è l'autore che glielo toglie, sua sponte, anche se mi sa che non se ne rende conto, e questo è grave, su 330 pagine c'era posto e spessore per tutti o quasi, qualora si fosse voluta una narrazione veramente corale, invece di perdersi in chiacchiere e in un inseguimento che non finisce mai. Il problema non è che un Cunningham o un Parkman rubino spazio a Tex, ma che siano meglio caratterizzati di lui, abbiano una qualità superiore e siano più partecipi alla vicenda. Cosa c?entri In nome della legge coi Promessi Sposi dovete spiegarmelo perchè non ci arrivo.

  12. Riuscir? prima o poi a finire tutto il quarto numero?Per ora sono arrivato a metà, ho trovato molto interessanti l'articolo sui soggetti di Civitelli e la bellissima intervista a Boselli. L'articolo sulle edizioni texiane fa parte di quelle cose che al momento sembrano non servire e magari si accantonano, ma che invece risultano preziose in futuro, quando sono più che sicuro mi servir? proprio quello che un tempo avevo trascurato. Complimenti agli autori per il lavoro svolto. Su Civitelli mi sento di dire che siamo alle solite, talento e idee sprecate per direttive autoriali o redazionali. Mi soffermo su una piccolissima parte dell'intervista a Boselli. Secondo l'autore storie come ?Il passato di Tex? e ?I rivali? sarebbero troppo fredde emozionalmente, mentre al contrario ne ?Il giuramento? e ?Tramonto rosso? i seppur brevi momenti commoventi risulterebbero insopportabilmente retorici. Con la prima affermazione posso essere d'accordo. E? interessante vedere invece come un autore famoso anche e/o soprattutto per l'esplorazione dei sentimenti in pratica stronchi i due unici momenti in cui Tex si lascia andare a un'emozione senza quel distacco che secondo lui sarebbe stato opportuno. Ognuno vede le cose a modo suo, per me quelle poche pagine, quei due momenti, sono una delle cose che hanno più valore nell'intera serie. Tolte queste, o abbassato il livello emotivo, le due storie in cui sono inserite non sarebbero più le stesse. Non ci trovo nessuna retorica, al contrario, per esempio, dei discorsi su libertà e schiavit? e delle lacrimucce del texone cubano, questa sè che mi sembra retorica. Le parole di Tex sulla tomba della moglie e all'amico morente valgono cento volte più di un Faccia di Cuoio o di un Revekti. Le mie speranze su un possibile ampliamento emozionale del personaggio Tex vanno definitivamente a farsi friggere. A chi dice ?fatina? Tex, a Marie Gold' Momenti così me li sogno, segniamoci anche questo perchè lo rimpiangeremo.

  13. neanch'io ho votato, se l'avessi fatto penso che avrei dato 6. La più brutta di Boselli per me è Faccia di Cuoio. Non ho nessun problema ad ammettere che il mio indice di gradimento su Boselli sta scendendo precipitosamente negli ultimi tempi. Grosso modo fino ai Lupi Rossi compresi era all'incirca fra l'8 e il 9, con delle punte da 6 ma anche da 10. Dopo i Lupi Rossi, su per già fino alla storia di Tenebres, siamo sul 7-7,5 con una punta da 10 data da Patagonia. Da l' in già, il gradimento scende a 6-6,5, con una punta da 5 - Faccia di Cuoio - e una da 7,5-8 - il n.600 -. Grande "merito" di questo calo va:1 al tira e molla delle sceneggiature a seconda della lunghezza degli albi. Mi spiego: Vegas, due albi, si ?tirano? al massimo le scene, che si susseguono vorticosamente, bisogna ricordarsi chi ha fatto cosa, una parola, un dettaglio, altrimenti si perde il filo; Revekti ma anche in misura minore Deadwood, tre albi, diverse scene si ?mollano?, sono ridondanti, noiose, lunghe, se non si allunga il brodo di sicuro si strascica il papero.2 all'appesantimento dei dialoghi, sarà un'impressione mia ma ultimamente, già con Tenebres ne ho viste le avvisaglie, ci sono pagine e pagine di chiacchiere inutili, soprattutto in quest?ultima storia, che mi fanno letteralmente addormentare;3 ai risvolti psicologici ?sbagliati?, se non inesistenti, dei personaggi secondari, antagonisti e non, come si vede di nuovo in questa storia, ma già con la Dodge City gang le cose non mi tornavano.4 alla progressiva limitazione del ruolo di Tex. Non ho mai dato retta ai discorsi sui rubascena e sulla centralit?, ma da un po' di tempo a questa parte Tex mi sembra timbrare il cartellino e poco più, con altri personaggi che sono o più protagonisti o più riconoscibili di lui. Carson è più attivo in Vegas, Tiger oggi lo surclassa addirittura. Mi ricordo di più un Cunningham, un Parker, un Goyaklee, Tex agisce sempre meno, si limita a intuire, a organizzare, a pianificare, a inseguire, certo anche a risolvere, ma in sordina, questo non mi basta e non mi va bene per niente. Ci ho messo un bel po' a capire l'affermazione di rifarsi al Tex del primo centinaio. Quasi a colmarne l'assenza prolungata, vediamo infatti sempre più spesso azioni di Tex allo sbaraglio o quasi, avanzante pistole in mano e fuoco a volont?, incurante di niente. Questo sè, è un tratto davvero old style, ma non mi piace mica tanto, e neanche mi soddisfa. L'attività di Tex la vorrei come quella contro gli indiani antropofagi, mica sempre a mille, ma su quel genere l'. Se questo è il Tex che devo aspettarmi per il futuro prossimo sono un po' preoccupato, però sembra che vada bene così e allora amen.

  14. Spezzo una lancia in favore di quest'ultima storia che per me vale un 7,5.

    Ah ym?, ma che stai a d'?Add'o stanno tutt?e fregnacce su er circo, a? droga, er Tecse che nun ce st?, questo e quest?artro?Te?e sei dimentigade?Er circo? Er Circo Massimo, o?staddio da?a Maggica?. forza Roma!..... forza Maggica!.....viva er Pupone!A?droga? A?Maggica è mejo da?a?droga, è mejo anche da'a'fregna, nun je poi resiste, gna?a fai, gna?a poi fa?.. forza Roma forza Lupi, so?finiti i tempi cupi!Tecse? Er grande centravanti Ggiulio Cesare?. forza Roma!..... forza Maggica!.....viva er Pupone!Moh te metti a fa? ppure e?domande.?. Er profeta? L'unico è sempre llui, er Pupone, er profeta da?a Maggica. Er sordato bblu? Ah?, er sordato ggiallorosso ce vo??.. forza Maggica!?. Er finale epico? Quanno segna a?Maggica ar quarantacinquesimo der secondo tempo, eccote er finale epico!Aridacce i comprimari? Ah?morto de? sonno! Ma allora?nn°hai capit?! Qui dovemo fa?ggioc? solo i titolari, artro che comprimari!Boselli dicce questo?.. e dicce quest?artro?.. E a?ripedidivid'?.. e a?centralid'??rubba a?scena de?qqua?.. rubba a?scena de?ll'?.. damme retta, so? ttutte fregnacce, nun ce credi manco te?.. Jai massagrado er Boselli da?inizi?a?fine, moh a?storia te piace pure? J?hai dado sett?e mmezzo? E? mejo de?questo?..? mejo de?quest?artro?.. se farà rigord'?.. aho?!Ah?nfamone! Moh c?hai rottoGnente pe?gnente ce st? a pij? per cul'a tutti guanti?
  15. in una vecchissima storia di cui non mi ricordo il titolo, Tex, Tiger e Kit, mi sembra che Carson mancasse, incontrano una vecchia strega che mi pare li aiuti a rintracciare dei banditi. Questa, col fuoco, rivela i nomi dei tre facendo apparire gli animali corrispondenti. Quando tocca a Tiger si vede chiaramente un puma, segno che "tigre" stava proprio per puma. Puma Jack o Coguaro Jack non mi sembra rendano altrettanto bene."Jack" non so perchè, ma non me lo toccate per evidenti motivi

  16. Fosse per i dialoghi, quest?ultima parte sarebbe un mattone terrificante, di una pesantezza più unica che rara. Come nel secondo albo, infatti, ci sono diverse pagine piene di ?cosa hanno fatto è cosa facciamo è facciamo questo è no, quest?altro?, abbastanza snervanti per come la vedo io. Meno male che c'è tanta azione, che risolleva le sorti della storia. Tex entra finalmente in partita, anche se in punta dei piedi e abbastanza defilato, ma la storia vuol essere corale e la cosa non m?infastidisce più di tanto, l'albo, è bene chiarirlo subito, mi è piaciuto abbastanza, più per il contesto e per altri personaggi che per Tex.

    Tiger gli è nettamente superiore, silenzioso ed efficace, una grande prova, Carver è anche troppo importante, Goyaklee fa bene il suo, il colonnello è una figura di rilievo. Gli scontri a fuoco tutto sommato mi sono piaciuti, con due perplessit?: la morte di Revekti è anonima, in linea con il personaggio, niente duello, niente resa dei conti, e non riesco a percepire i 200 guerrieri al suo fianco, sembrano parecchi di meno, basti pensare che bastano 30 Navajos a dare battaglia e sbaragliare i superstiti che dovevano essere un bel numero. Dal punto di vista psicologico, invece, secondo me tante cose non vanno. Tex che aveva affermato di punire tutti i colpevoli del massacro e delle torture ora si allea con Carver che addirittura ha una parte importantissima nella sua azione finale, i conti si fanno alla fine, dice, e invece non dice, non fa nulla, anzi, perdona il Parkman coresponsabile di un massacro. Tex ha sempre punito le responsabilità individuali, anche all'interno di una causa giusta, salvo perdonare e offrire una via d'uscita ai colpevoli minori che volessero collaborare, questo è sempre stato un cardine del personaggio, qui c'è una situazione simile a quella di Raza e l'atteggiamento è uguale, Tex invecchia e non si può non accorgercene. Laredo è completamente insignificante, lo avevamo già visto, si fa notare solo quando canta e impreca, ci fosse stato Pinco Pallino al suo posto nessuno se ne sarebbe accorto. Insieme a Tex partecipa alla redenzione di Parkman, che non fa nulla per redimersi ma viene assolto dai due in un finale zuccherosissimo dove manca poco gli offrano una medaglia al merito e lo facciano generale seduta stante per i meriti conseguenti al massacro. Tutte le premesse dei due albi precedenti vanno a farsi friggere, il tenentino scatta come un grillo quando lo sfottono per l'ex fidanzata, pensa, o meglio, pensava a lei, ora invece si riconcilia con chi gliel'ha fregata. Becco e bastonato ma contento. Aveva detto che gl'importava più di Liz che della carriera. Anche bugiardo. Sorprendente l'abnegazione di Carver, chi glielo fa fare di sacrificarsi per Tex? Odia gl'indiani per ragioni sue, dice, ma forse non ricordo io o queste non ci vengono dette e il tutto è abbastanza forzato. Il rapporto fra Cunningham e Revekti per certi versi mi risulta del tutto incomprensibile. La situazione potrebbe essere esplosiva ma al contrario implode. Da quello che traspare il secondo è addirittura figlio del primo nonchè fratellastro di Ethan. Poi, che l'odio di Revekti derivi tutto dal fatto di essere stato cacciato con la madre da bambino, come sembra, ma posso sbagliarmi, è un po' fare psicologia da quattro soldi. Una volta a confronto, Cunningham, che finora era sempre stato un bel personaggio, un duro, uno spietato, cambia atteggiamento, diventa quasi un agnellino cercando un patto, per salvare le chiappe, si dice, ma di fatto questo cambiamento repentino è abbastanza sorprendente. Ancora più sorprendente è che Revekti sembra accettare l'accordo proposto in cambio della vita del figlio. Anche lui finge? Se invece avesse accettato sarebbe stato stupido a fidarsi di uno che lo ha abbandonato in passato e gli ha mosso guerra fino a cinque minuti prima. Insomma, un potenziale familiare veramente esplosivo si dissolve in un nonnulla. E? un peccato poi che non venga fatto vedere un primo piano del colonnello mentre cuoce a fuoco lento, magari imprecando contro il figlio degenere maledicendolo, sarebbe stato un po' come i cacciatori di taglie bruciati nel numero 175, mi pare, e avrebbe fatto un bell'effetto. Improbabilissimo è anche il figlio Ethan Cagasotto che alla fine vorrebbe diventare Ethan Cuordileone. E per ultimo Revekti, personaggio mancato. Sarà anche ispirato al famoso colonnello Kurtz, ma non ne ha minimamente il carisma, non gli lega nemmeno le scarpe, rimane un belloccio stronzo del reality ?La valle dei famosi? e nulla più. Non ha niente di tragico, niente dell'uomo diviso a cui alluderebbe il suo nome, che sembra in realtà rimandare al solo fatto di essere un mezzosangue, neanche un cenno di poteri magici, niente di niente. E? solo un guerriero che ha formato una cerchia di seguaci tenendoli in pugno con la forza e con la droga. L'enorme potenziale simbolico espresso dal nome e dal glifo che lo contraddistingue sono stati completamente sprecati, ed è un peccato. La sua morte è in linea con la sua insignificanza. Come succede spesso, troppa carne al fuoco, su dieci bistecche se ne sono cotte a puntino solo quattro o cinque, chiacchiere ed episodi tagliabili hanno fatto il resto. Per questo l'albo, ma penso anche l'intera storia, sono discreti, quasi buoni ma niente di più. I disegni mi sembrano molto inferiori agli altri due albi, mi danno una sensazione di una cosa tirata via. Per un giudizio complessivo sulla storia devo rileggermela tutta.
  17. di tutti i personaggi apparsi su Tex, quelli che mi hanno veramente dato un fastidio tremendo dal punto di vista fisico sono stati il nanaccio di quella storia egizia col Morisco e il gobbaccio con Montales finto neoguerrigliero. Di questi due mostri ne avrei fatto veramente a meno, perchè non significano nulla. Invece trovo perfettamente funzionali al tipo di storia quelli della banda di Jack Thunder, e per niente caricaturali, una famiglia di emarginati che doveva essere estrema anche nell'aspetto. E' comunque vero che negli ultimi tempi troviamo sempre più spesso delle facce strane tra i nemici, quest'ultima storia ne è piena, per esempio, forse perchè sono troppi e per caratterizzarli un minimo bisogna farli notare da un punto di vista fisico, non è che mi dia fastidio, però forse si potrebbe far a meno di eccedere. Longway per me è abbastanza ben caratterizzato, non mi sembra caricaturale, che sia un personaggio memorabile non si può dire ma neanche che sia insignificante. Il problema veramente grosso è la totale mancanza di donne, ma questo sarebbe un altro discorso. Basta che non sciommiottino le supertettone siliconate di oggi, poi ce ne possono mettere quante vogliono, ma ne dubito.

  18. CENTRALITA?di Albano CarrisiCanta: TEX WILLERCoro: Kit Carson, Kit Willer, Tiger Jack--CENTRALITA?? mangiare un panino / quand'ero bambino laCENTRALITA?? lanciare un coltello / quand'ero un pivello laCENTRALITA?? sembrare imbranato / quand'ero sposato la CENTRALITA??. CENTRALITA??. CENTRALITA?? saltare da un palco / con Piccolo Falco laCENTRALITA?? entrar dentro un bordello / col vecchio cammello la CENTRALITA?? gettare in pollaio / l'amico navajo la CENTRALITA??. CENTRALITA??.(CORO)Senti nell'aria c'è giàprofumo di colt che viene e che va, e tutto questo si sa? CENTRALITA?Vedo un bastardo che vain cerca di fama di qua e di l', anche se mai scaccer?la mia CENTRALITA?CENTRALITA?? tirarti un bel pugno / deciso sul grugno laCENTRALITA?voglio darti la caccia / e spaccarti la faccia laCENTRALITA?perder tempo a parlarti / anzich? torturarti laCENTRALITA??. CENTRALITA??. CENTRALITA?? un pugno imprevisto / al dannato Mefisto laCENTRALITA?? affondare la lama / nel petto di Yama laCENTRALITA?? spedirli all'inferno / a dormire in eterno la CENTRALITA??. CENTRALITA?(CORO)?..

  19. Vedi caro Jack i puntini di sospensione stavano l' per nascondere una parola e non un utente. Che ti salta in mente che io voglia beccarti è A parte che mi stai pure simpatico, capirai, purtroppo ti si vede sul forum con una frequenza così bassa che dopo un mese di assenza dobbiamo quasi sforzarci di ricordarci chi sei. Anche se con i tuoi messaggi lasci (quasi) sempre il segno. Quello che volevo scrivere a chiare lettere è che una critica non deve mai eccedere passando dalla storia all'autore. Vedi con Nizzi è successo, è stato scritto di tutto, si è arrivati a catalogare una storia come "l'uomo con la frusta" ad appena sufficiente e l'autore come "bollito". Per questo motivo non voglio che passi l'idea dell'equazione "Boselli f?ra da i ball", cioè di un forum anti-boselliano, perchè è una cazzata grande quanto una casa che mi fa incavolare come un grillo ( Bebbe, non l'insetto!). Si criticano gli aspetti di una storia, critiche che possono essere catalogate anche come - pregiudizi - il che può anche starmi bene, ma oltre non si deve andare. Sono per il piacere del dialogo, per lo scambio di battute, sereno, ironico, pungente come nei tuoi messaggi, nulla più. Se si accede al forum con l'animo su di giri, meglio pensarci due volte prima di premere il tasto invio.

    lungi da me la volont? di scatenare una guerra, mi assumo tutta la responsabilità per il casino fatto in questa discussione, mi scuso quindi con tutti, in primis con ymalpas, che non volevo assolutamente attaccare personalmente, qualche mia espressione fuori luogo e il tono un po' acceso lo possono far pensare, ma garantisco che non è così.

    Io posso pigliare fuoco per 5 minuti, ma poi mi spengo automaticamente.

  20. Ultimissimo intervento sulla questione. Vedi caro ym, quando devi dire qualcosa su di me, per piacere, vedi di dirla fino in fondo, senza nasconderti dietro puntini di sospensione come hai fatto l'altra volta. E? l'unica cosa che mi d' veramente fastidio. Per il resto, puoi pensare e dire quello che vuoi, stai tranquillo che non la prender? mai, al contrario di te e di tanti altri, come un attacco personale, non chiamer? la mamma e nemmeno l'avvocato difensore. Io attacco duramente una storia, o una parte di una storia, come ho attaccato duramente una tua opinione-interpretazione, perchè penso che lo meritino, punto e basta. Le persone non c?entrano e non c?entreranno per nulla. Chi è ?ymalpasè, chi è ?jack65?? L'?accusa? è di fronda antiboselliana? E cosa c'è di scandaloso? E? un'offesa? Trovo che ultimamente senti sempre il bisogno di mettere le mani avanti su questo o quell'aspetto dei lavori boselliani, anche nel tuo ultimissimo ?Agenzia matrimoniale Tex Willer?, se è per questo, e te l'ho detto chiaramente, per me ultimamente sei un po' prevenuto, anche se poi la storia ti piace, e ti ho detto anche che alla fine io la criticher? molto più duramente di te, cosa che, purtroppo, sta succedendo. Io sono un frondista anti Ruju, se proprio lo vuoi sapere, molto peggio di te, perchè su Tex non ce lo vorrei vedere per i prossimi due secoli, pur leggendo e apprezzando Cassidy, mi è bastata e avanzata l'ultima sua storia, ognuno si fa le sue pippe mentali. Paroloni come killeraggio, premeditazione, amoralit?, libertà di espressione, mi fanno pensare che sei in campagna elettorale. Puoi pensare e scrivere che i miei interventi siano tutti delle grandissime cavolate o peggio, stai tranquillo, non me la prendo per questo, però dillo per intero, senza puntini allusivi. Se ti fa star bene pensare ad attacchi ad personam da parte di un nemico, sei fuori strada, ma continua pure a pensarlo.

  21. Chi prende la storia de "Il figlio di Mefisto" come termine di paragone sulla presenza quantitativa e qualitativa di Tex o ha preso un clamoroso abbaglio o è in... non aggiungo altro!

    invece mi sa che l'abbaglio lo hai preso te, e bello grosso, anche. E se c'è qualcuno che può essere in malafede sei proprio te, che sei partito in quarta già il mese scorso.
  22. I dolori del giovane ParkmanEddie Parkman, giovane rampollo dell'est, finora ha avuto nella vita due soli grandi interessi: carriera militare e fidanzata. Per quanto riguarda la prima, non ha fatto una bella figura, si è reso conto dei suoi errori e della sua arroganza e supponenza, fino al punto di dimettersi spontaneamente dall'esercito. Per quanto riguarda la seconda, questa gli ha preferito il rude scout dell'esercito, lo ha piantato mandandolo ancora più in crisi. Ad inizio albo, una provocazione di Longway sull'ormai ex fidanzata lo manda fuori di testa, tanto da ingaggiare quasi un duello all'ultimo sangue. A metà albo, dopo il massacro al villaggio indiano al quale ha partecipato, preso forse dal suo odio verso gli Apache estensibile a tutti gli indiani indiscriminatamente, Parkman si lamenta un po', ma tutto sommato ha una reazione molto più contenuta della precedente. Non vederlo in azione quando massacra qualche donna, vecchio o bambino gli restituisce un po' di verginit? e di candore immeritati. Premesso che a me il primo episodio sembra assolutamente fuori luogo, inutile e sovrabbondante, quale dei due interessi sembra essere più importante per il giovane rampollo, viste le reazioni, l'onore o l'amore?Che domande: U?PILU!!!!Tex se la rideLa grande presenza spirituale del ranger viene fuori giganteggiante dopo aver seppellito i cadaveri uccisi nel massacro. Mentre prima Laredo, attivando uno dei pochi neuroni che sembrano rimastigli in questa storia, almeno impreca, ora Tex è in vena di scherzare. Vita matrimoniale, vecchio cammello, finto buonsenso, questo Tex ridens ce la mette tutta per fare il simpatico, e sceglie il momento migliore, ci mancherebbe altro, l'unico momento in cui dovrebbe essere serio o addirittura diventare una bestia lo usa invece per sdrammatizzare. Con quest?intervento fondamentale Tex timbra il cartellino, lo rivedremo, forse, non si sa mai, magari con parsimonia, per non sciuparlo troppo, nel prossimo albo.

  23. forse non sono stato chiaro, ma io non ho stroncato nessuna storia. ho detto che è un deciso passo indietro, in altre parole che perde diversi punti. Non è questione di fondamentalismo o meno, ma in quest'albo anche il cavallo di Parkman spicca su Tex. I conti, come ho detto, si fanno alla fine, ma ci vorrebbe veramente il ministro Brunetta per buttarlo fuori dai rangers, perchè un nullafacente così sarebbe giusto pigliarlo a calci in culo. Mi sta bene Tex ai margini, ma che almeno la storia intorno, il contesto, ne valga la pena. Qui ne vale la pena? Dialoghi in cui si parla e controparla di piani e contropiani ( cos'avranno fatto loro? - hanno fatto questo - no, quest'altro - ma sei sicuro? - sè - e allora noi che facciamo? - facciamo questo - no, quest'altro - bene, lo faccio - no, lo faccio io), personaggi sè, interessanti quanto si vuole, ma a volte persi e dispersi in episodi francamente più che trascurabili e ininfluenti che non aggiungono nulla, ma nulla, alla loro psicologia. Già con 20-30 pagine in meno si sarebbe guadagnato tanto. Alla luce dei tre albi, voglio vedere se Kit rientrer? in ballo, altrimenti anche la sua scena sarà stato un altro episodio inutile. Poi anche piccole spiegazioni inutili (ma Tiger lo ammazza per davvero? - no, ma lui deve crederlo - mi raccomando, sorvegliami Goyaklee - questo è stato mandato per sorvegliarmi). Certo se vi accontentate dell'intuizione, Tex è un fenomeno, vive di rendita, ormai, ed è presentissimo, con lo spirito, più o meno santo. Diciamo che si è preso una vacanza, ci voleva, dopo aver dettato le proprie memorie a un giornalista è veramente stanco, d'altra parte, ormai, ha una certa età.

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