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Mostrando i contenuti con la più alta reputazione il 03/03/2020 in tutte le sezioni

  1. Un ragionamento sbagliato posta, correttamente e logicamente, a conclusioni farlocche. Quindi, se si cerca una conclusione farlocca, basta fare il ragionamento sbagliato... "giusto", quello che dà il risultato che si vuole. Non importa quanto sia insensato il comparare qualcosa che leggi da solo in casa con qualcosa che mangi quando esci con gli amici. Seguendo questo metodo, possiamo paragonare i fumetti al prezzo dei televisore (cioè un oggetto che compri una volta ogni tot anni) e ricavare che adesso costano un casino (oggi, un televisore come quello che una volta costava uno stipendio mensile da impiegato, costa come 10 albi di Tex. O meglio, per comprare dieci albi di Tex spendi come per comprarti un televisore. Nel 1948 dieci strisce costavano come un televisore? Anche il confrontare i dati del 1948 (quanto era appena finita la guerra, la carta costava un casino e ci si era inventati il formato a striscia per risparmiarla) e Tex VENDEVA MOLTO MENO DI ADESSO (il vero boom non è iniziato che negli anni 60, quando per la prima volta una buona percentuale di bambini ha proseguito a leggere i fumetti anche da adulti, cosa quasi impensabile prima, negli anni 40 i fumetti non vendevano mica poi tanto...) Un confronto sensato invece è quello già fatto prima (ma solo per il prezzo di un singolo albo) fra il prezzo dei fumetti e le paghe. Io ho un dato: nell'estate del 1984, per contribuire a pagarmi gli studi all'università, mi ero trovato un lavoro stagionale, in uno zuccherificio. La mia busta paga mensile era, netta, di 1.270.000 lire (era una buona paga, e infatti tantissimi se non erano figli di ricchi facevano lavori stagionali... oggi danno una miseria e poi dicono che "i giovani non hanno più voglia di lavorare"... bah!). Tex nell'estate del 1984 costava 1.000 lire. Quindi la mia paga corrispondeva a 1270 Tex. Quindi, se oggi Tex costa 3,90 Euro, uno stagionale dovrebbe guadagnare... 5.000 Euro al mese? Se facciamo il conto della spesa mensile media (13,33 euro) uno stagionale dovrebbe guadagnare... 17.000 Euro al mese? Possiamo raccontarci tutte le fregnacce che vogliamo, paragonando i fumetti alla liquirizia, alle carrube, ai gelsomini, per nasconderci la verità, che i fumetti oggi costano, in rapporto alle paghe, molto più che negli anni 80. Ma non cambia il risultato finale: che io, studente che lavorava solo pochi mesi d'estate, e che aveva una vista sociale relativamente normale per l'epoca (discoteca due volte alla settimana, cinema, benzina per la mia auto di proprietà, pizzeria, etc.) potevo comunque permettermi di comprare regolarmente non solo quasi tutte le serie regolari Bonelli (credo che all'epoca saltassi giusto il piccolo ranger...), ma quasi tutte le riviste "d'autore" e un sacco di altri fumetti. Oggi, per comprare la quantità di fumetti che compravo io allora, non basterebbe probabilmente quello che guadagna uno stagionale. All'epoca era una spesa quasi trascurabile. Ma anche il paragone con gli stipendi, anche se fa capire QUANTO i fumetti siano passati da "passatempo popolare ed economico" a "costoso hobby per appassionati", non dice tutto. Non spiega per esempio perchè i giovani non li comprino più, invece magari di comprarne "solo" di meno. La concorrenza per i fumetti non è la Pizza. Solo un folle (o uno che cerca di fare ragionamenti sbagliati per giungere a conclusioni farlocche, come temo faccia chi scrive i comunicati Bonelli) potrebbe pensare che qualcuno, quando gli amici e la ragazza escono per andare in pizzeria, possa dire "mmm... no, sto a casa stasera, che domani esce Tex, Mario puoi accompagnare tu la mia fidanzata in pizzeria e poi a casa?". Il fumetto è una forma di INTRATTENIMENTO e come tale, se la gioca nel mercato dell'intrattenimento. La sua concorrenza non è la pizza. La sua vera concorrenza ormai è la TV, internet, Netflix, i videogiochi, etc. Un abbonamento base a Netflix costa 7,99 Euro al mese. Cosa hai in cambio? Oh, una roba da niente... 1400 serie TV ciascuna composta da più stagioni ciascuna dei quali composta da più episodi) e 2600 film E Tex? Seguire Tex COSTA QUASI IL DOPPIO, se vuoi tutti gli inediti. Il doppio rispetto a 1400 serie TV e 2600 film... Capite quanto sia FOLLE continuare a dire "oh, i fumetti costano ancora pochissimo, comprateli perchè costano davvero poco, meno di una pizza?" È come aprire una fabbrica di elettrodomestici a Roma, venderli al doppio del leader di mercato, e come pubblicità dire "confrontate i nostri prezzi con quelli dei cinesi! Siamo sicuri che vedrete quanto siamo convenienti"... Ma temo che non solo il fandom italiano, ma purtroppo pure molti autori, vivano ormai in una "bolla" tutta loro, senza più contatti con questo mercato (tempo fa sentivo un autore Bonelli vantarsi di non guardare mai le nuove serie TV americane, tipo Trono di Spade, Breaking Bad, etc, e non capiva come mai la gente potesse preferirle rispetto ad un fumetto. Senza averle viste. Questo non è nemmeno nascondere la testa sotto la sabbia, e proprio seppellirsi completamente lasciando fuori solo il retro dei pantaloni per parcheggiare le biciclette...) La soluzione? A vedere le mosse degli editori italiani, pare che sia "dimezzano i lettori? E noi raddoppiamo i prezzi! Dimezzano ancora? E noi raddoppiamo le uscite! Tanto i nostri fumetti costano ancora pochissimo, basta che i nostri lettori tengano un giorno in garage il Ferrari ed escano con l'Audi e con il risparmio di benzina si pagano i fumetti..." I fumetti non costano più poco, e non costeranno mai più poco (a parte quelli online, che hanno problemi diversi, soprattutto il riuscire a farsi pagare...), è inutile cercare di venderli ancora come prodotto "che costa poco", poi è ovvio che i nuovi potenziali lettori ti schifano... Soluzioni? E le chiedete a me? Sono un lettore come gli altri, mica Archimede Pitagorico! Però, a livello personale, posso dire cosa spinge ME a leggere (e comprare) ancora Tex. Il fatto che non lo trovo da nessuna altra parte. Quel tipo di avventure, con quei personaggi, con quei disegni e quelle storie, non le trovo su netflix, non le trovo online (anche per questo trovo che il fatto che il fumetto si sia buttato a pesce sul "linguaggio cinematografico" da Ken Parker in poi una cantonata pazzesca: invece di valorizzare quello che ti rende unico, imiti qualcuno che costa mille volte meno di te? Aveva senso negli anni 70 quando davano 2 film alla settimana in TV e il cinema costava molto più dei fumetti...) Per questo, compro anche il nuovo Tex Willer, pago e sono contentissimo. Altre serie Bonelli... le compravo, pagavo, e non le riconoscevo. Erano diventate "generiche" senza più le cose che mi avevano fatto appassionare. Quindi le ho mollate. Chissenefrega se costano più o meno di una pizza, se quel tempo lo passo meglio a guardarmi un film? Ed è questo il motivo, mi sono reso conto, perchè per me la collana di cartonati formato francese è stata una grossa delusione. Prima, avrei detto che era una buona idea. Avevo grandi aspettative. Ma i risultati per me sono stati molto deludenti. Con così poche pagine, con una narrazione così diversa, le storie non avevano più la "forma" di storie di Tex. Alla fine, in gran parte erano avventure western generiche. Anche se ci mettevi un altro al posto di Tex non cambiava molto. A quel punto mi compro un Blueberry, che nella collana della Gazzetta costa meno e ha un disegnatore abbastanza bravo... Sempre personalmente, non mi piace quando mi vendono un prodotto inferiore ad un prezzo maggiorato. Per questo odio il Color e sono ogni volta indeciso sul mollarlo definitivamente o no (farmi pagare di più per storie sverniciate, bah...) e non mi piace per nulla la proliferazione di testate (farmi pare salate trecento pagine di Tex di Cossu? Grazie, eh, non è manco la spesa, è poi il doversele pure leggere quelle trecento pagine...) Cosa dovrebbe fare la Bonelli per tenermi come lettore? Quello che ha fatto con Tex Willer (anche 64 pagine vanno bene, se di quella qualità, e senza farmi pagare assurde sverniciate di pessimi colori), cioè puntate sulla qualità (sì, lo so, più facile dirlo che farlo, immagino che tutti gli autori siano sicurissimi che quello che fanno è di qualità...) e non sulla quantità (perchè dovrei comprarmi un maxi Zagor di Cassaro? Perchè secondo te "costa meno di una pizza?"), o peggio ancora, su squallide speculazioni o sul presunto effetto "nobilitante" di copertine cartonate in edizioni di lusso per roba che già non si vede in edicola (il lusso va bene per contenuti che lo meritano, tipo il Texone di Villa, altrimenti è come dare rossetto e fondotinta ad un maiale, comunque non diventa una bella ragazza...) E invece, la mia impressione, almeno da fuori, è che la Bonelli stia puntando decisamente sulla quantità, e abbia smesso di limitare i prezzi, (tanto "i fumetti costano poco..."). Perdendomi come lettore (come dicevo, attualmente di regolare prendo solo i Tex, anche se alla fine fra special miniserie e albi una tantum continuo a comprarne parecchi. Ma sempre meno, anno dopo anno)
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