Jump to content
TWF - Tex Willer Forum

Diablero

Ranchero
  • Posts

    3,924
  • Joined

  • Last visited

  • Days Won

    494

Diablero last won the day on May 21

Diablero had the most liked content!

5 Followers

Profile Information

  • Gender
    Maschile

Me and Tex

  • Number of the first Tex I've read
    70
  • Favorite Pard
    Tex
  • Favorite character
    Mitla

Recent Profile Visitors

31,119 profile views

Diablero's Achievements

Grand Master

Grand Master (14/14)

  • Dedicated
  • First Post
  • Collaborator
  • Posting Machine Rare
  • Conversation Starter

Recent Badges

3.4k

Reputation

1

Community Answers

  1. A quanto ne so non è lui il curatore delle ristampe di Tex, tranne quelle nelle grandi storie. Non so chi sia il curatore della Tex Collezione Book, nel numero allegato in omaggio non era indicato.
  2. Ha messo il Carson sbagliato! (o meglio, quello... corretto!)
  3. Tutto normalissimo. Il primo numero è ovvio che viene distribuito in abbondanza per "farsi vedere" in edicola, così come è ovvio che (se il distributore lavora bene) il volume successivo viene distribuito in quantità più ridotta (e ne rimangono pochi dopo aver venduto a chi segue la serie, se rimangono TROPPE copie sarebbe un problema, vorrebbe dire che le vendite sono crollate) Chi fa certi commenti sembra che non sia mai entrato in un edicola in vita sua...
  4. Non dissentiamo tanto su questo punto, "buona" non vuol dire "capolavoro", non si avvicina non dico ai Tex di GL Bonelli ma nemmeno alle storie che faceva Nolitta all'epoca su Zagor e Mister No. Però come libero di Lanciostory sarebbe stata buona! Ed è comunque molto meglio de "L'Uomo del Texas", pubblicata su Un Uomo Un Avventura...
  5. OK, è un thread dedicato quindi mi dilungo di più... Ci sono due aspetti diversi: 1) È una buona storia? 2) È una buona storia DI TEX? --------------- Partiamo da Nolitta: la (2) non l'ha mai presa. Manco di striscio. Il suo Tex è un vero e proprio insulto continuo al personaggio, che se non viene mostrato come uno sbirro inflessibile e un po' fascistoide viene mostrato come un totale idiota che fa solo danni ovunque vada (è un classico delle storie di Nolitta che chi si fida di Tex finisca sempre male, e che alla fine siano altri a risolvere la questione). La (1) l'ha presa una sola volta, la prima, con "il giudice Maddox", ed è proprio la storia in cui Tex viene più stravolto e reso irriconoscibile. È la storia di uno sbirro ottuso e credulone, ligio solo ai regolamenti, che crede ciecamente all'autorità, che impara a costo della vita di un povero ragazzo quanto le autorità siano crudeli e sadiche (Maddox non ha alcun movente economico, proprio gli piace impiccare i capelloni... quanto si vede che è una storia del 1975...). C'è un arco narrativo, una presa di coscienza, è l'UNICA STORIA COMPIUTA CON UN SENSO scritta da Nolitta su Tex. Anche se con Tex non ha proprio niente a che fare. Poi forse si auto-corregge e va meno "a ruota libera", cerca di metterci un Tex più somigliante e meno sbirro... ed è un disastro, per renderlo meno "celerino servo del potere" lo rende un imbelle eternamente indeciso francamente irritante, e le storie perdono ogni senso, sono lunghi polpettoni in cui questo imbelle amleto de' no'altri gira facendo disastri, provocando la morte di innocenti, beccandosi butte in tasta, facendo idiozie una peggio dell'altra, in albi che sembrano fatti apposta per far infuriare chiunque tenga a Tex. Con "il giudice Maddox" se ti scordi che è Tex hai un protagonista che impara, ha un arco narrativo, raggiunge un illuminazione, finisce meglio di come ha cominciato, gli eventi della storia hanno un tema e un senso: hai una storia che parla di qualcosa. Con "El Muerto" ha un tizio che vaga facendo errori su errori per evitare di accettare una sfida a duello, altri ci rimettono per le sue boiate e lui stesso deve venire salvato, fanno alla fine il duello che potevano fare a pagina 5 evitandoci quella lagna insopportabile, e lui vince come sapevano dall'inizio tutti i lettori con un età superiore ai 5 anni. Fine. Sarebbe una storia questa? Cheyenne Club: hai un isterico che fa cose senza senso per pagine e pagine di allungamenti brodi insopportabili, arriva alla fine che ammette che non serve a nulla e non può fare niente, ma arriva la cavalleria a fare il suo lavoro. Ma è una storia o una presa per il ####? ----------- Nizzi: dopo la crisi si può fare un discorso simile a quello di Nolitta, ma andando addirittura in peggio: quasi tutte le storie sono proprio brutte e insensate, unendo l'astio per il personaggio a una scrittura tanto sciatta da risultare dilettantesca Prima della crisi, in generale c'è una cura molto maggiore nella scrittura, non ci sono le paginate di "bang bang ahh" e gli albi fatti con il minimo sindacale di bistecche, patatine e vecchio cammello, ma c'è comunque una rappresentazione inaccettabile di Tex, visto comunque come un rimbambito incapace di capire alcunché se non gli viene spiegato da un origlione e che si salva da agguati dove gli sparano in 20 da tre metri perchè "tutti lo mancano", cioè in generale non c'è per me una vera differenza sostanziale, non è un "altro Nizzi" come dicono molti suoi fan: era lo stesso Nizzi che però ci metteva un minimo di impegno in più. Quindi si passa comunque da storie davvero brutte a storie "accettabili se ti scordi che quello dovrebbe essere Tex", sempre per lo stesso motivo: FANNO RIDERE (Nizzi è un autore comico, non avventuroso). (Per capirsi, Fuga da Anderville è nella prima categoria, sarebbe una fetenzia anche se quello non fosse Tex), specialmente all'inizio ancora ci sono storie scritte bene quando sono COMICHE e quando deve SOLO RIDICOLIZZARE TEX: la storia assurda in cui Tex si lascia prendere per il naso da tutti e con motivazioni ridicole "organizza" (in realtà manco il piano è suo) una "evasione da Alcatraz" per Barbanera che pare presa da una comica di Ridolini, FA RIDERE. Insomma, FUNZIONA. Ci metti Jerry Lewis al posto di Tex, e sarebbe una sceneggiatura per un film, "il ranger picchiatello" Quindi: post-crisi, una roba inaccettabile e il vero grande errore di Sergio Bonelli, l'averlo mantenuto su Tex in quelle condizioni, addirittura strapagandolo per fargli scrivere nonostante non ne avesse voglia. Pre-crisi, storie inaccettabili fatte comunque meglio alternate a storie comiche scritte meglio che funzionano su al posto di Tex ci metti Jerry Lewis. Prima della crisi però compare una terza categoria di storie che non compare più dopo la crisi: storie di Tex accettabili. Con questo intendo che nessuna di esse può minimamente avvicinarsi alle storie di GL Bonelli, e NON SOLO per la centratura del "personaggio" Tex, ma proprio in generale come storie, meno geniali e molto più "manieristiche", ma funzionano. Di solito c'è un motivo (Tex e Carson sono periferici e non influenzano la trama principale, per esempio, come nel Texone di Ortiz). Sono rare, e se dovessi fare un titolo di esempio farei proprio quello: il texone di Ortiz. Che è il titolo che ti avrei citato brevemente nel thread dove avevi fatto la domanda sull'esistenza di storie di Tex accettabili da parte di quel duo di ammazza-Tex... Non le ritengo la prova che Nizzi potesse scrivere in generale storie con un Tex "protagonista centrale" accettabile, ma che con maggiore capacità e impegno e più varietà nei temi e nelle trame, gli uscivano delle volte storie in cui la sua rappresentazione di Tex non dava tanto fastidio (un altro esempio è il primo almanacco, anche quella una storia in cui Tex è una comparsa: fa un sacco di boiate e il suo piano è insensato, ma visto che il fulcro della storia è il racconto del vecchio Trapper, delle boiate che fa Tex non te ne accorgi, non ci fai caso) (storicamente, ritengo che all'inizio queste storie dove Tex veniva gabbato o perdeva furono viste da molti lettori come semplicemente "più originali" e "più varie", prima di rendersi conto che non era originalità, ma lo rappresentava davvero sempre così...)
  6. Uscita numero 186 della racconta anastatiche della Gazzetta, che contiene le strisce Serie Mefisto numero 20, 21 e 22. Si tratta della storia in appendice, "L'Uomo di Yuma", che viene pubblicata a puntate a tre strisce per volta. In un tutti e tre gli albi, la seconda striscia delle tre è identica alla prima, tranne che per il titolo in alto ("L'Uomo di Yuma") che compare solo nella prima striscia.
  7. Ma non è una cosa che ho tirato fuori per questo albo, perchè "non potevo criticarlo, quindi critico gli altri" (e poi la settimana prossima con più tempo una osservazione comunque te la faccio... ) È una cosa che ho già detto in diversi thread: che nella serie REGOLARE di Tex (esclusi quindi Bis, Tex Willer, Texoni, cartonati, etc.) non c'è stata una storia che io possa definire "bella!" dal 2019!. Il che non significa che non ci siano state storie con un voto finale positivo: ma sono storie "meh", "sì, carina ma un po' deludente sul finale", "la sufficienza gliela diamo, vabbè", soprattutto nei primi anni (poi si è spalancato il precipizio e fra nizzate inqualificabili, tamarrate supereroistiche e innaturali dialoghi riepilogativi da tempo per me non si passa la sufficienza, in un calo continuo e progressivo). Nulla di questo è nuovo, pensavo di aver già annoiato mezzo forum a ripeterlo, si vede che tu eri nell'altra metà!
  8. Paradossalmente (visto che ho chiesto io a chi la possiede), io ce l'ho. Solo che è in una posizione "stratificata" che richiederebbe ore di lavoro per raggiungerla (le strisce le compravo quarant'anni fa, sono materiale che non sta in libreria, sia per la delicatezza che per il formato, sono quindi inscatolate ben protette e messe via dall'epoca, ci sono quaranta anni di altri fumetti sopra e davanti a quelle scatole...). Qualcuno diffonda il verbo anche nel forum vintagecomics, lì sicuramente una serie così relativamente "comune" ce la dovrebbero avere in tanti...
  9. Ho controllato anche le mie, non ci avevo fatto caso perchè sono in ritardo con le letture. Le strisce (e SOLO LE STRISCE, non le testatine con il titolo sopra) sono identiche. il fatto che la pagina non sia ripetuta davvero identica esclude l'errore di stampa in tipografia. un errore di impaginazione? Ripetuto tre volte? E poi leggendo la storia, non sembrano "mancare" tavole... che cosa strana... Qualcuno ha le strisce originali per fare un confronto?
  10. Ti consiglio di leggere la mia domanda in questo thread del 23 febbraio 2021 e la risposta di Carlo Monni, ci trovi le risposte...
  11. "Quella è una vaccata di storia!" G.L. Bonelli, intervistato nei primi anni 80 dal futuro caporedattore della Bonelli e altri, che nell'occasione criticano anch'essi ferocemente la storia!
  12. Leggo sia fumetti in b/n che a colori, indifferentemente, ma ogni fumetto ha il suo "mondo" e quello di Tex è in b/n. Vederlo nel color con la camicia giallo canarino fa ridere! In generale, il colore mi piace solo quando il fumetto è DAVVERO concepito per il colore (la maggior parte degli albi a colori non lo sono, il disegnatore sotto ha disegnato in b/n e il colore copre e basta), e ovviamente in base ai risultati (e da questo punto di vista, dire "a colori" accomunando gli acquerelli di Gipi con le passate di photoshop della CSAC non ha senso, non hanno nulla in comune) La griglia è SEMPRE più chiara e comprensibile. Se fai un fumetto "popolare", le "invenzioni grafiche" che rendono difficile per il lettore non abituato il capire cosa succede prima o dopo, te le devi scordare. Lo scopo è COMUNICARE, non fare sfoggio di bravura. (certo, se invece vuoi fare un opera personale non te ne frega nulla se vende poco, fai benissimo as farla come vuoi)
  13. Sull'idea che GL Bonelli abbia fatto sposare Tex per ottenere Kit, ho già detto la mia in un altro thrwad: [Bufale Texiane] Lilyth serviva solo a far nascere Kit? FALSO! (non è per riaprire la discussione, in quel thread ne abbiamo già discusso ampiamente, ma per indicare dove si è spostata questa discussione)
  14. Letizia, rispondo qui anche ai post nell'altro thread sempre sul tema "anastatiche", e su affermazioni (scusami, davvero strampalate) sul fatto che solo l'edizione originale può avere anastatiche, basate sul vecchio significato di "anastatica" del dizionario. Quella definizione non si applica, perchè NESSUNO più fa QUELLE anastatiche. È un processo di riproduzione e stampa estinto. E non con l'arrivo del digitale, ma da DECENNI PRIMA. NESSUNA delle serie "anastatiche" di cui si parla, persino quelle degli anni 70, è mai stato fatto con quel processo di stampa! Nessuna è "anastatica" in quel senso, quindi come potrebbe quella definizione avere la minima rilevanza su cose fatte con procedimenti diversi? "Anastatica" è come "nuvoletta" o "baloon" (palloncino), "voiceover", e tanti altri termini nati in altri contesti e con altri significati, di cui il fumetto si è APPROPRIATO, alterandone il significato per i suoi scopi. Ha quindi come parola lo stesso "legame" con il suo uso originale che ha "baloon": se guardi nel dizionario, è gonfiato con idrogeno o elio: quindi sostieni che le nuvolette nei fumetti sono per definizione gonfiate con idrogeno o elio? Ma non è una parola usabile "ad cazzum" (come ha fatto purtroppo la Mercury inquinandone temo irrimediabilmente il senso nella testa di molti giovani lettori), è una parola il cui uso da DECENNI (quasi un secolo ormai...) è standardizzato dalle consuetudini e da una "cultura condivisa", quella del fumetto amatoriale e di quelle pionieristiche case editrici come il Golden Comics Club di Piacentini, attorno a cui si è formata una cultura e una comunità. Una "cultura condivisa" tanto forte da RESPINGERE le comunicazioni pubblicitarie della Mercury e disconoscere le sue "pseudo-anastatiche" (se vai nel sito Bonelli, e cerchi i rari articoli che ne parlano, vedrai che anche la Bonelli non le definisce più "anastatiche") una edizione anastatica è una riproduzione il più fedele possibile di un albo originale. Questa riproduzione non sarà mai perfetta al 100% ma si cerca di arrivarci vicini per quanto possibile (si dice che Piacentini cercò di utilizzare anche un tipo di carta il più vicino possibile a quello originali, e in effetti al tatto le sue anastatiche somigliano molto di più agli originali) Quindi, una ristampa formato Bonelli o Book del Tex non censurato non sarebbe mai "anastatica", anche se utilizzasse i files con gli scan usati per le anastatiche. (mentre sarebbe una anastatica una riproduzione fedele del Tex Gigante non censurato degli anni 50, anche se è l'anastatica di una ristampa) Puoi dire che non sei d'accordo con quell'uso della parola, come puoi dire che secondo te, "porta" dovrebbe significare "torta" e viceversa, perchè vedi la "p" come più "dolce" della t, è un opinione legittima... ma non cambia il senso delle parole "torta" e "porta". ----------- Chiarite le difficoltà linguistiche, concordo con chi dice che sarebbe stato bello se la Bonelli avesse utilizzato gli impianti delle anastatiche, già fatti, per fare finalmente dopo 70 anni una edizione "fedele" del Tex di GL Bonelli senza le modifiche posticce fatte a posteriori da altri. Ci avrebbe dato uno straccio di motivo per comprare questa ristampa che invece lascerò tranquillamente in edicola. Ma questa, purtroppo, non è mai stata la "politica aziendale" Bonelli, non in passato e men che meno oggi: non hanno mai dato il minimo valore alle "edizioni originali" (non le avevano nemmeno in archivio) e da sempre modificano TUTTO e OGNI VOLTA, la loro idea è che il lettore cerchi sempre cose "più moderne". Piuttosto modificano ancora di più! (una concezione che fa capire quanto sono "vecchi dentro", è un idea del mercato da anni 90 del secolo scorso, in un periodo in cui TUTTI stanno riscoprendo le edizioni originali non censurate, li fa sembrare dei dinosauri in via di estinzione) Aggiungici che, dentro la Bonelli, purtroppo c'è da tempo una idea strisciante che il Tex di GL Bonelli sia un personaggio "vecchio e superato" (è incredibile come dimostrino stupore ogni volta che straccia come vendite i loro "fumetti moderni al passo con i tempi", ai tempi della CSAC si erano convinti che fosse merito del colore...), che dimostra come abbia ormai perso completamente il contatto con i reali gusti dei lettori...
  15. Sono caduto nel tranello psicologico di Borden. Ho letto tutto l'albo pensando con timore "adesso ci mette una ret-con, l'ha detto che ci sarebbe stato qualcosa che mi avrebbe fatto odiare la storia", girando ogni pagina temendo il peggio. Così quando sono arrivato alla fine, superando quei wall-of-test spiegazionistici nei balloon che ormai fanno impallidire i miei post, sono pure rimasto sollevato! --------- La storia complessivamente mi è piaciuta (se si mantiene così sarebbe per me la migliore storie di Boselli sulla serie regolare da anni, anche se non era una gara difficile...) ma è davvero troppo presto per giudicare. Non condivido l'entusiasmo che vedo, anche perchè, per l'effetto "prime 110 pagine di un maxi", la narrazione è anche più dilatata del solito e nel primo albo sembra stiano ad allungare il brodo. Ma appunto sarebbe ingeneroso criticare la storia come se quelle pagine fossero state pensate per la serie regolare. Sto leggendo la storia man mano (anche se con calma e in ritardo) ma la giudicherò complessivamente dopo averla letta tutta insieme come sarebbe stato nel maxi.
×
×
  • Create New...

Important Information

Terms of Use - Privacy Policy - We have placed cookies on your device to help make this website better. You can adjust your cookie settings, otherwise we'll assume you're okay to continue.