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Messaggi pubblicato da MarcoPalaOregon
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Decisamente d'accordo sul fatto che Buzzelli lo si gusta con il caro, vecchio bianco e nero; ho ripreso in mano il texone in B/N e, confrontato con quello a colori, perde decisamente il suo fascino. Diciamo che sono come Sergio Bonelli: il colore va usato solo in occasioni speciali.
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Il texone di Magnus mi era parso il Dylan Dog Color Fest Humor (con la partecipazione del Maestro Disney Cavazzano e di altri del fumetto "comico"), visto che l'ambientazione, i personaggi e tutto il resto assumevano un tratto umoristico. Un tentativo anche ben riuscito, ma non è sicuramente il Tex che vorremmo vedere, ed è la classica eccezione che conferma la regola. Un Tex molto alanfordiano.
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Ricordo un Almanacco del West disegnato da Diso, prima storia texiana da lui disegnata che ho letto, e ricordo che non mi appassion° molto; non il soggetto o il ritmo narrativo, ma proprio la parte grafica, in quanto i nostri Pards mi erano parsi quasi degli "estranei". Tex aveva un volto completamente diverso dallo standard e anche Kit Carson era "diverso": non so, Diso lo vedo bene esclusivamente per Mister No (e già si vede la differenza tra quello originale di Ferri e il suo) oppure nel caratterizzare personaggi inediti che, non avendo uno standard realizzativo, non permettono il confronto con altri disegnatori.
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Devo dire che Venturi ha migliorato molto il suo tratto, dai tempi in cui era il copertinista di Magico Vento (e, confesso, non era il mio disegnatore preferito tra quelli dello staff del personaggio di Manfredi). La caratterizzazione di Tex mi piace molto, dandogli una connotazione più giovanile rispetto ad altri disegnatori (mi pare si avvicini leggermente al Tex di Villa).
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La fisionomia di Tex è ottima, in quanto il personaggio è riconoscibile a prima vista, ma vogliamo dire della bellezza del disegno qui sopra? Secondo me, il forte chiaroscuro (soprattutto sulle pareti delle rocce) aumenta lo splendore della scena. Impeccabile !
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Grande Andreucci ! Peccato che in futuro non disegner? più Dampyr... ma una storia di Tex tutta sua la vorrei proprio leggere.
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Letta anni or sono, ma il giudizio che avevo elaborato allora lo confermo: buona storia, ben visualizzata graficamente da Blasco. Della copertina mi piace il bel tramonto, con il blu a tinte forti che gradualmente lascia spazio alla luce calante del sole.
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Un viso da duro come, parere personale, il Tex di Fusco (non nello stile, sia chiaro, solo nell'idea).
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Anche con Giolitti, come per Carnevale, assistiamo ad una caratterizzazione di Tex e Carson decisamente differente rispetto allo "standard" classico di Casa Bonelli, riuscendo comunque a mantenere intatto il riconoscimento immediato del personaggio (dunque, non snaturando le singole caratteristiche di ognuno).
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Anche se molte immagini di questa galleria su Galep non me le visualizza, le poche che posso osservare mi confermano come Aurelio Galleppini sia stato un grandissimo del fumetto italiano. Capacità grafica enorme e grande capacità anche come "colorista" (termine riduttivo, se si guardano le copertine dei Tex più datati). Dispiace per la malattia che lo limit? fortemente, togliendo al panorama fumettistico un grande artista.
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Mi pare decisamente un Tex differente da quello di tutti gli altri disegnatori e, anche se a prima vista mi lascia un po' "spaesato", la possibilità di migliorarlo ulteriormente c'è eccome. Devo dire che sono davvero curioso di vedere una storia di Tex, poi addirittura tramite la formula del Texone, interamente disegnata da Carnevale (di cui mi piace molto come caratterizza Dylan Dog, tra l'altro).
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Civitelli non smette mai di sorprendermi:ogni volta che osservo un suo disegno noto il tratto morbido e sicuro, con il chiaroscuro molto accentuato e potente che conferisce all'opera, una volta conclusa, un che di spettacolare. Veramente bella.
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Buona storia, tipica di Claudio Nizzi, anche se ce ne sono state sicuramente di migliori: prova, comunque, di alto profilo come sempre. Monti non è tra i miei disegnatori preferiti, ma è comunque da elogiare l'ottima prova svolta.
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Grande storia anche questa: un Tex deciso come sempre a fare chiarezza sul mistero, non rassegnandosi di fronte ad un enigma complicato. Ottima storia nolittiana, con disegni eccellenti di Letteri (perfetto per questo tipo di storia).
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S?, sono d'accordo, ma intendevo che nelle scene di frenetica azione (come per esempio nell'ultimo albo, quando Tex è in preda ad una rabbia furiosa credendo la morte di Kit Carson) Ticci riesce a rendere forte l'espressivit? e la tensione del momento.
Ticci, al contrario proprio di Giolitti,? tutt'altro che "nervoso" nel tratto:le sue pennellate sono infatti fluide, lineari.con il suo tratto "nervoso"
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Bella in tutto, sia nei disegni dell'ottimo Letteri, sia nella perfetta sceneggiatura di Nizzi che decide di tenere nascosto il vero colpevole (il caro Macredy, anche se in certi punti il sospetto che l'artefice della vicenda sia lui viene.
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Ecco una della rare storie di Tex, poi forse la prima in assoluto di quelle scritte da Nizzi, che non mi è piaciuta. Inizialmente, la trama mi aveva coinvolto, seppur il soggetto sia stato affrontato più volte, però soprattutto nella seconda parte (cioè l'albo successivo, contenente la conclusione) mi ha lasciato piuttosto deluso; si poteva fare molto meglio, comunque una storia "storta" ci può stare.
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Anche questa l'ho letta, mi pare, nel 2009, ma le copertine (come sempre da applausi) di Claudio Villa mi riportano alla mente ricordi positivi sulla storia.
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Confesso che l'ho letta all'incirca tre anni fa, quindi i miei ricordi sui particolari si sono sbiaditi, ma non dimentico che mi era piaciuta l'idea di una storia sul passato di Capelli d'Argento. Di getto, mi pare che la storia avesse un buon ritmo narrativo (anche se ricordo alcuni "eccessi logorroici" haha tipici del, comunque grande, Mauro). Marcello efficace come sempre, ma è la copertina di Villa del primo numero della storia che non mi fa smettere di applaudire:bella, bella e ancora bella.
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Assolutamente splendida:questa storia nolittiana è semplicemente fantastica, sia per il soggetto, sia per la capacità di mantenere di altissimo livello l'azione presente nella storia. Devo dire che mi dispiace molto per il povero Giolitti, che anche in questa sua, purtroppo, ultima fatica texiana ha dato il massimo realizzando ottimi disegni, degni della sua fama mondiale. Bene Ticci come completamento della storia, con il suo tratto "nervoso" ed essenziale che rende ottimo lo sviluppo della storia.
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Grande prova di Manfredi, ma siamo stati già abituati a sue storie texiane di alto livello (attendo di leggere "Il pasto degli avvoltoi", visto che l'albo è momentaneamente volato in Messico ); forse è meno presente la classica dose di comicit? delle storie di Nizzi, però lo svolgimento di una storia di per sè "tragica" costringe a fare una scelta di narrazione ben precisa. Bene anche il caro Gomez che, ammetto, non conoscevo prima di questa prova su Tex e devo dire che ha superato brillantemente l'esame (la cura dei dettagli e l'ottima sequenza di rappresentazione delle scene "clou" mi hanno decisamente colpito).
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Ho votato 8 a questa storia boselliana, premettendo che il sottoscritto a volte è stato un po' critico (in maniera costruttiva, ovviamente) con il nostro amato Borden, quindi ciò significa che ritengo la storia in questione di alto profilo. Trama con il finale scontato per quanto riguarda, chiaramente, la morte "impossibile" di Kit Carson, ma per tutto il resto (sviluppo, soggetto iniziale) siamo sui livelli dell'eccellenza. Il contributo ai disegni di Brindisi (il cui tratto diventa sempre più fluido) aumenta ancor di più il piacere di leggere questo ottimo, primo "Color Tex".
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Come sempre, il talento di Villa si vede eccome e, fatto che mi piace molto nel suo stile, conferisce una grande espressivit? ai personaggi e, in primis, agli animali (vedi il cavallo dell'ultima copertina). clap
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Finalmente ho capito come si sono incontrati Tex e Velasco (quando avevo letto "Chihuahua" mi era rimasto il dubbio); storia di alto profilo anche questa volta, senza bisogno di ribadire l'abilità di Nizzi nell'elaborare soggetti e sceneggiature di grande livello. In più, storie spalmate su circa tre albi contribuiscono ad aumentare anche le parti comiche (la sequenza migliore con Tex e Carson vestiti da frati, con Kit che "bestemmia" dopo che la valigia gli cade in testa facendo infuriare la donna seduta di fronte a loro). Lo sviluppo, poi, è sempre di grande velocit?, lasciando le spiegazioni necessarie in momenti di breve conversazione tra i vari protagonisti. Trama perfetta anche per i disegni di Civitelli, come sempre impeccabile.
Galleria Di Jordi Bernet
in Galleria Texiana
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Il texone di Bernet mi era piaciuto particolarmente, grazie ai bei disegni dell'artista. Un Tex decisamente grintoso, ma che entrava alla perfezione in sintonia con la storia.