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caspita, io lo comprerei solo per l'articolo di Sclavi e le interviste a GLB e l'immenso Galep. Bella chicca però questa fanzine.
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storia riletta in questi giorni, complice l'afa, e ho avuto visioni di un Nizzi rispolverato, che ci regala un inizio scoppiettante e in "action" per così dire, come fu l'allora sublime storia Gilas del mitico GLB. E Tex e Carson, impavidi castigamatti, questa volta hanno a che fare con un reduce della guerra civile (o incivile) americana che non si è accorto che il contenzioso tra unionisti e confederati è finito da un pezzo. Ma tant'è. Il primo albo è pregevole, denso di azione e di scene sceneggiate con mestiere per arrivare all'ultima pagina. Il prolbema è dopo. Sotto certi aspetti nella seconda parte Nizzi tenta di rinverdire i suoi fasti con una storia che ricorda molto da lontano quell'impareggiabile capolavoro che fu Fuga da Anderville: le sorti di due amici rivali segnate dalla guerra e le ripercussioni che gli eventi hanno sull'erede in questione (il soldato reminiscente) ma, nonostante l'afa, il secondo albo non mi ha convinto e ha i difetti tipici di Nizzi: trama telefonata. Però voglio bene a Claudio e, dopo tante bellissime avventure, con questo Un Soldato Ritorna, complice l'afa la maledetta afa, mi ha regalato un'oretta di quieto tepore.
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caspita se è alto Tex!
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bella storia L'uomo di Atlanta e anche i personaggi sono davvero ben caratterizzati.
Grazie Ymalpas per questo aneddoto nizziano che non conoscevo
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beh io penso che Villa per il 2018 non finisce il Texone... ma spero di sbagliarmi.
Bella la tavola di Andreucci molto dinamica.
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L'anno del settantenario potrebbe essere celebrato con due uscite, Andreucci e, lasciatemi sognare, Villa...
e davvero vuoi sognà...
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Mitton è un disegnatore bravo... i suoi Blek non erano male.
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interessanti come sempre gli aneddoti di Ymalpas. La storia del modellino la conoscevo anch'io. San Francisco prima e Il Tiranno dell'Isola poi, ci dimostrano tutta la straordinaria capacità narrativa di Bonelli padre e le qualità grafiche di due maestri come Galleppini e Nicolò. Il primo nel tratteggiare in modo divino le ambientazioni di una città come San Francisco e il vascello di Capitan Barbanera con il suo ewuipaggio, la tolda e le vele; il secondo nel disegnare con il suo tratto morbido e pulito un'isola perduta della Melanesia, gli indigeni e i cacciatori di diamanti. Che fumetti! Vorrei davvero rivedere una storia di Tex più esotica, un po' come Il Solitario del West primissima avventura da me letta!
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a me piaceva la camicia rossa. E poi quanto è gagliardo sto Tex che vuole raccontarci le sue avventure!
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sinceramente credo che non poter leggere le storie integrali dei primissimi Tex e quindi senza censura sia una perdita. Lo stile ineguagliato di GLB, il linguaggio secco e duro di Tex sono musica per le mie orecchie. Capisco la censura e le paure dell'epoca ma io, nell'ottica delle ultime ristampe, avrei utilizzato di sicuro le versioni non censurate.
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Mauro ma Mefisto non potrebbe proiettare le immagini di una Lilith, non dico in carne e ossa, ma attraverso apparizioni spiritiche che in qualche modo possano mettere in difficoltà Tex? Mefisto potrebbe utilizzare i ricordi del ranger per creare l'immagine di Lilith (che Mefisto naturalmente non conosce) e sarebbe intrigante anche vedere la reazione di Kit di fronte all'apparizione di sua madre che vedrebbe per la prima volta! Il fantasma di Lilith sarebbe anche un bel titolo. Naturalmente la mia è solo una fantasticheria... prendila come tale perché so che questo personaggio è difficile da utilizzare nella serie.
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di Villa racconto una risposta semplice che mi diede e che fa riflettere sulla sua umilità che è pari alla sua bravura.
Qualche anno, quando ero iscritto a Facebook, gli mandai la richiesta di amiciza. Prima però inviai un messaggio spiegandogli tutta la mia ammirazione nei suoi riguardi e varie volte lo apostrofai come "Maestro" (in senso fumettistico). Claudio non solo mi rispose ma simpaticamente mi disse che non era neanche bidello! Beh, io sono sicuro che altri autori al posto suo si sarebbero beccati il complimento o facendo finta di niente o ringraziando ma comunque TENENDOSELO tutto.
Questo piccolissimo episodio che sembrerebbe poca cosa per me ha significato tanto e mi ha fatto capire come Claudio sia innanzitutto un artigiano e un uomo umile, prima che un grandissimo Artista.
P.s. certo se fosse un pelino più veloce e ci regalasse un Texone male non sarebbe!
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stupende queste ricolorazioni di Galep!!!
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quella copia del numero 114 è perfetta! Ma è tua Ym? Sembra uscita da un magazzino.
Per quanto riguarda Galep ecco un esempio perfetto della sua grande versatilità: questa tela ci dà uno squarcio perfetto del suo talento.
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beh ma questo è decisamente uno dei miei preferiti...
mi sembra di respirare l'aria del West di frontiera... stupendo.
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che bello!!!
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bravo Ymalpas che hai ricordato l'albetto fuoriserie La bande dal Campesino che fu disegnato da Uggeri e non da Galep come spesso indicano alcuni siti e collezionisti.
Interessante anche le striscie in bicromia. Un esperimento del genere lo fecero anche il trio della EsseGesse con la serie Alan Mistero. Dopo aver pubblicato i primi albi con pagine alternate una in bianco e nero e una a colori poi, forse per sostenere i costi, utilizzarono la bicromia.
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confermo quanto detto da Ymalpas: il libro di Francesco Bosco è un fulmine a ciel sereno e un'intessantissima disanima del lavoro pionieristico di Galep e su Tex in generale! Un appuntamanto unico!
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ma qualcuno ricorda gli jeans di Tex? In un vecchio albo, mi sembra il numero 250, nel retrocopertina c'era la pubblicità con Tex che sponsorizzava uno jeans.
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naturalmente essendo un profano non conosco i tempi lavorativi, però sarebbe un risultato davvero epico per la serie di Tex se Ticci si colorasse le sue tavole. L'ha fatto Stano per un racconto breve su Dylan Dog Color potrebbe farlo anche il maestro, anche se per gli acquerelli è probablissimo che occorra più tempo.
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caspita! Tornerei a scuola!
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una domanda: diciotto mesi perché Carlo? Cioè dopo questa mitica striscia Tex gigante era al numero 78?
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vedendo questi acquerelli poi mi sorge spontanea la domanda se, in un eventuale prossimo cartonato, invece di dar spazio a un Deodato non si chiami il Ticci (uso volutamente l'articolo "IL" per dargli l'imponenza che merita, tipica dell'artista che è) per fargli disegnare un albo di questo tipo e soprattutto di lasciarglielo colorare così come vediamo in questi splendidi esempi della sua arte. SE i Cartonati devono rappresentare a livello grafico la voglia di sperimentare nuove forme e stili per Tex allora io andrei in questa direzione dell'acquerello o di una colorazione assolutamente più personale e meno computerizzata.
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bellissimi disegni!
Curiosità e aneddoti vari su Tex e i suoi autori
in La Serie e i Personaggi
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questo è il mio primo Tex! E chi se la scorda questa storia!