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Ulzana

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Messaggi pubblicato da Ulzana

  1. Te lo ripeto, Mac: non è un fattore di gusti personali. Chi ti pensava se dicevi solo "a me Galep non piace". È che tu vai nello specifico e fai delle critiche, quindi ti si risponde. 

     

    Villa, in un recente post su Facebook, ha scritto che il valore di Galep e di altri maestri del passato non era nella ricostruzione storica, nella cura dei dettagli ma nella loro capacità di EVOCARE. È una parola che significa tanto. Riflettici.

     

    Aldo Di Gennaro, non di certo l'ultimo degli sprovveduti, in una recente intervista afferma che gli attuali disegnatori (e cita pure Villa) perdono troppo tempo in dettagli invece di dedicarsi all'essenziale del disegno, caratteristica primaria del fumetto. Ossia la sua immediatezza. E cita Pratt come maestro in questo senso, capace con pochi tratti di creare suggestioni infinite. 

     

    E mi viene in mente pure l'ultimo Milazzo.

     

    Ora, francamente, le critiche di tipo tecnico che fai a Galep sono ridicole perché non sei un disegnatore, ma sei libero di scriverle e noi di contestarti. Soprattutto la tua è malafede e provocazione quando ritieni Galep inferiore a tutti i disegnatori attuali solo perché non curava gli sfondi. È ridicolo. E, bada, non è una questione di fare una gara tra disegnatori e difendere Galep solo perché è il nostro preferito per motivi emozionali. Ma io guardo il finale del Veliero Maledetto e penso: trovatemi un disegnatore CAPACE di evocare suggestioni ed emozioni in quel modo e con quella capacità! Se sfoglio le tavole di Lotta sul mare idem. E gli sfondi sono perfetti così come sono. Inoltre la tecnica non è tutto perché se no Battisti, dal punto di vista canoro, non avrebbe dovuto vendere un disco, eppure il caro Lucio ha fatto la storia della musica (ed era anche un fottuto genio).

     

    In conclusione, io non ho mai espresso opinioni tipo "questo artista mi fa cagare" perché ho un profondo rispetto per chi si dedica a un mestiere (qualunque esso sia in campo artistico).  È un fatto di saper campare. Inoltre voi lettori fan del dettaglio preciso a tutti i costi avete trasformato il fumetto in qualcosa che non è. E stiamo a guardare il tipo di cappello giusto che indossa l’eroe, se la collina sembra davvero una collina, la storicità assoluta su ogni singolo effetto di una storia, e ci perdiamo l'essenza stessa di un'avventura: il divertimento. Evadere. Che non vuol dire affatto approssimazione, no. Vuol dire non essere RIDICOLI. Tex, il Tex di GLB e Galep, ci ha mostrato i dinosauri nel West. E meno male, guarda, perché ci siamo emozionati lo stesso e abbiamo avuto paura per Tex, Tiger e Kit quando sono discesi lì, nelle incaute e misteriose terre dell'abisso. 

     

    Almeno nel fumetto la fantasia vince.

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  2. Il problema non è la libertà di gusti, ognuno tiene i propri, ma parla uno che si è permesso di scrivere in un altro topic che Galep lo fa defecare. E si permette di pontificare su argomenti che non conosce e ora vuol fare i conti in tasca a Galep parlandoci di rispetto. Proprio perché Galep si è fatto il mazzo correndo con le consegne Tex è riuscito ad arrivare al formato gigante. Il fumetto seriale deve a Galep e Ferri TUTTO. Meritano tutto il rispetto del mondo 

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  3. Sorry, Diablo, non sapevo che non sei iscritto a Facebook 

     

    Comunque riporto il testo integrale di Cajelli (per chi volesse leggerlo):

     

    "Faccio il rider perchè con un curriculum come il mio sono troppo qualificato per fare qualsiasi altra cosa.

    Faccio il rider perchè le faremo sapere.
    Faccio il rider perchè quando ero nelle condizioni di farlo, non ho mai difeso la mia posizione a discapito di tutto e tutti.
    Faccio il rider perchè non ho mai tradito la parola data a un amico.
    Faccio il rider perchè valuteremo il progetto.
    Faccio il rider perchè ho le mie colpe, i miei difetti, lo faccio perchè ho commesso degli errori, come capita a tutti. A quelli come me però, le colpe, i difetti e gli errori non vengono perdonati.
    Faccio il rider così faccio qualcosa mentre aspetto che qualcuno risponda a una mail.
    Faccio il rider perchè, mi dicono, non sono stato capace di vendermi. Ma, se fossi stato capace di vendere, non avrei mai fatto il lavoro che ho fatto. Mi sarei inventato una parola come NoLo fottendovi il cervello a tutti. Ecco. Faccio il rider perchè non mi va di fottervi, non prima di avervi portato fuori a cena, perlomeno.
    Faccio il rider perchè uno mi ha detto: “ti chiamo dopo che adesso sono incasinato”, è passato un anno e mezzo. Spero abbia risolto i suoi casini.
    Faccio il rider perchè un conto è reinventarsi partendo comunque da 100, ma se parti da 0 non ti puoi reinventare, ti devi adattare.
    Non faccio il rider “in amicizia” o perchè: “intanto facciamolo poi vediamo come va”, o per la visibilità, o perchè è un investimento, o perchè: “se va bene poi arrivano i soldi”, non lo faccio perchè c’è una realtà da tirare su, non lo faccio perchè: “proviamoci”, o perchè: “a tempo perso, eh! Tanto che ti costa”, non lo faccio perchè: “speriamo che questa sia la volta buona”.
    Faccio il rider perchè mi pagano, poco, ma mi pagano sempre.
    Faccio il rider perchè non sono uno che ha vinto, uno di quelli che splendono nella loro vittoria solitaria, faccio il rider perchè, parrà strano, ma anche i perdenti, gli sfigati e quelli che non ce l’hanno fatta hanno diritto di vivere."

  4. Io il libro di Bono l'ho letto. Lo consiglio a tutti. GLB inarrivabile, Maestro di tutti noi. Mi chiedo seriamente se in Bonelli non si decidano a ristampare TUTTO quello che quest'uomo ha scritto. E mi riferisco soprattutto alla produzione anni '30 e '40 

     

    P.s. Nel libro di Bono c'è pure la riproposizione di alcune chicche di GLB, tra le tante... Principe Pulcino! Straordinario! 

  5. Nessun problema, guarda. E non è in discussione la tua opinione personale. Se tu avessi scritto che Galep non ti piace, non avrei ribattuto. Tu fai discorsi di stile e tecnica, dai sentenze su prospettive e altro. E stai denigrando, continuamente, un disegnatore storico e amatissimo. Lo dimostrano pure queste due foto che hai postato e i discorsi sulla espressività di Tex. Nell'altro topic dei peggiori disegnatori Galep l'hai messo insieme a quelli che hanno fatto lo scempio in Alaska, però non sono intervenuto perché ognuno ha diritto di dire la sua. Ma non fare il furbetto ;)

  6. Vabbuò, Mac, pensavo a un dialogo costruttivo e rispettoso. Mi dispiace perché io ci casco sempre ma non devo più commentare per evitare di leggere cazzate. Perché Tex faccia da scemo non è una opinione è proprio na strunzata, detto in napoletano. E non ti salva il fatto che tu sia giovane. 

  7. Occhio Cupo è di Galep, solo lui.

     

    Poi fu adattata una storia di Albertarelli (Capitan Fortuna) e fu Donatelli che "mascherò" il personaggio facendolo passare per Occhio Cupo. Fu un espediente editoriale, ma Galep non c'entra. 

     

    Sul resto quoto Diablero e aggiungo: Galep era inimitabile. In una delle sue ultime interviste il mitico Ferri lo definì "Il grande Maestro". 

    <span style="color:red;">4 ore fa</span>, laredo dice:

    Non sei il solo! Sono cover eccezionali! Giù il cappello:inch:

    Infatti. Davanti al Veliero Maledetto il mare sembra uscire dalla copertina e avvinghiarti fra i suoi flutti! 

  8. 39 minuti fa, Dix Leroy dice:

    Galleppini ha uno stile inimitabile. Pieno di difetti, prospettive sbagliate, occhi che non guardano nella stessa direzione, sproporzioni, zero accuratezza storica, paesaggi copiati da cartoline italiane e non statunitensi, figure femminili tratte più dal neorealismo piuttosto che dalle star hollywoodiane, insomma un mezzo disastro. Colpa della fretta in età giovanile, dei problemi di salute e la mano malferma nella sua maturità.

    Cose impossibili da emulare: meglio (e molto più comodo) rifarsi all'essenziale Ticci, o per stupire i lettori al meticoloso Villa.

    Non ringrazierò mai abbastanza Torricelli di averci provato, anche se il suo Tex era il Galep inchiostrato da Gamba.

    Le copertine degli albi d'oro e della prima gigante a me personalmente non piacciono, quella della seconda serie (almeno fino al 300)

    sono invece rimaste tutte impresse nella retina. Quella del mese scorso non me la ricordo neanche.

    Sinceramente non so quali Tex tu abbia letto. Se parli del Galep post malattie è un discorso. Ma il Galep anni Cinquanta sessanta era tanta roba 

     

    Voglio dire, ok se a voi non piace Galep non mi ci metto nemmeno a fare discorsi, però i mezzi disastri non li vedo. Ma assolutamente no. Erano disegni evocativi. Galleppini con pochi dettagli trasmetteva più di tanti blasonati disegnatori. 

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  9. Non è una questione di tratto vecchio, che Galep era raymondiano. E Raymond non può essere vecchio! :D

     

    Inizialmente Bonelli ha voluto diversificare gli stili (perciò arrivarono Nicolò, Ticci, Letteri e Fusco) per la caratterizzazione di Tex. Poi da Villa in poi gli autori moderni, tutti bravi, hanno giustamente deciso per un canone. Il canone è Ticci. Sappi però che i miei discorsi non sono per entrare nella polemica chi è più bravo di perché sono, per me, inutili. Con Galep, però, io mi sento sempre in dovere di argomentare e rispondere alle critiche (legittime, ci mancherebbe) che tu o altri gli muovete

     

    Ti invito comunque a vedere il Galep di Sangue Navajo, Il grande Re ma pure altre avventure di quel periodo. E le altre che ti ho citato sopra 

  10. Scusa Macparland, su Galep ti manca proprio la conoscenza, permettimi. Va bene i gusti personali,  ma stai entrando nel tecnico. Il suo tratteggio, i chiaroscuri, le splendide cover delle raccoltine anni Quaranta dimostrano un disegnatore strepitoso che sapeva essere essenziale con pochi segni, ma di grande immediatezza. Il successo di Tex è IMPRESCINDIBILE dal disegno galeppiniano, le cui copertine spaccavano le edicole, in quel mare di fumetti pubblicati a ridosso dei primi anni Cinquanta. Guarda le tavole di Le terre dell'Abisso realizzate in tempi brevi ma che accuratezza! Pure sulla storia degli sfondi asettici, poco curati, vuoti, ma hai letto La vendetta di Tiger Jack? Osserva le tavole, nonostante in quel periodo ormai Galep era al tramonto della sua carriera, stiamo parlando di un fenomeno. Tutti i disegnatori di Tex imitano il modello Ticci (e di conseguenza Villa), ma NESSUNO si accosta a Galep, un motivo ci sarà... Di recente, sempre il grande Villa, proprio questo ha detto su Facebook. Che, a dispetto della tecnica (Galep era autodidatta ma diventò anche pittore e ritrattista, sul web troverai molte sue opere), era capace di evocare emozioni. Oggi, tanti disegnatori più blasonati ti lasciano freddi e indifferenti... Galep no.

  11. Risultati referendum del 1980 (pubblicati sul numero 264 di Tex):

     

    Tex 200

    El Muerto

    La piramide misteriosa

    Ombre del passato

    Il segno di Cruzado

    Sasquatch

     

    Vince GLB 😏

     

    Classifica curiosa dove Nolitta piazza tre avventure su sei posizioni. Ancora più curioso fu che tre di queste storie compaiono pure nelle sei che di più delusero i lettori (Sasquatch, La Piramide misteriosa e Ombre del passato).

     

    Per quanto riguarda GLB, i suoi dialoghi sono FANTASTICI. Leggetevi Gilas e altri classici. E poi sapeva essere pure dannatamente divertente e ironico, andate a ripescare lo scambio di battute tra Tex, Carson e la vecchia megera che gli fitta la camera nel numero 97! Altro che pallosi! 

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  12. <span style="color:red;">2 ore fa</span>, Letizia dice:

    Se tu riesci a dormire sonni tranquilli, io no purtroppo.

    E allora mi sono decisa, ho aumentato la mia visione piuttosto ridotta leggendo "Zagor racconta" al duplice scopo di vedere il vero livello di questo fumetto e di rendermi conto di cosa avrei perso se non l'avessi letto.

    Una volta persi un pomeriggio intero a convincere un amico a dare una chance a Odissea nello spazio. Non era il suo genere, non gli piaceva la fantascienza, soprattutto non amava i film complessi. Non sto paragonando il film capolavoro di Kubrick a Zagor racconta. Torno a dire che è un esercizio inutile cercare di convincere. Però questa storia è fondamentale per capire il personaggio. Dopo puoi leggere, se vuoi, L'esploratore scomparso e Huron, di Boselli, o L'uomo col fucile, di Burattini. Ma prima dovevi leggere questa storia.

    Allargo un attimo il discorso. Anni fa mi confrontavo con i miei amici che non leggevano Tex ma solo Dylan Dog. Cercavo, impuntandomi, e credendo bene di "fargli cambiare idea" ma senza riuscirci, di "convertirli". Figuriamoci. Però per me era inamissibile che non apprezzassero Il figlio di Mefisto o Il Giuramento. Ma nulla da fare, proprio non ci riuscivano a farselo piacere. Ma devo dire che era un approccio, il mio, sbagliato, nel senso che ci sono opere e autori che non ci piaceranno mai. 

     

    Ora, essendo Letizia una scettica di Zagor, anzi, trovandosi agli antipodi totalmente da questo tipo di fumetto, credo che sia giusto che abbia letto Zagor racconta. Perché ora sa per quale motivo questo eroe è diventato quello che è, sa del suo tragico passato legato a suo padre e il rancore e l'odio che ha covati per anni. Soprattutto la sua ricerca della vendetta che, non sempre, è la strada ideale per ottenere giustizia. Sono chiavi di lettura per delineare questo personaggio. 

     

    Ciò non significa che tu, Letizia, debba cambiare idea o "convincerti" per i motivi citati sopra, però sei consapevole che Zagor non è soltanto l'uomo dei boschi rude che salta di liana in liana tipo Tarzan e che quei fessacchiotti di pellirosse credono una divinità. C'è dall'altro. E vedo tutto questo come un arricchimento. Indipendentemente dal tuo giudizio sulla serie.

     

    P.s. Mo però devi per forza leggere L'esploratore scomparso! :P;)

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  13. Just now, Letizia dice:

    Reputo il giovane Tex Willer il miglior fumetto che abbia mai letto, naturalmente (mi sia consentito) dopo il Pecos Bill di Guido Martina.

    Se non lo avessi mai letto e qualcuno mi avesse detto "non sai quello che ti perdi", avrei sicuramente provato a leggerlo e, naturalmente, mi sarebbe piaciuto molto.

    Ma da qui a dire "non sai quello che ti perdi" ce ne corre.

    Sono altre le cose che mi meravigliano a tal punto da giudicarle imperdibili.

    Figuriamoci Zagor.

    Me ne farò una ragione e continuerò a ignorare tale meraviglia.

     

    Ma figurati, non è che non dormiamo la notte se tu leggi o non leggi Zagor eh. Certo, con una sola storia all'attivo hai una visione piuttosto ridotta, e te l'ha detto pure Boselli. Le storie da leggere sono tante, ma se a te non ti va di approcciarti, oh va bene. Il mio discorso era pure generale. Se un utente che non conosce Zagor viene nel forum e legge la tua "recensione" alla Marcia della disperazione, gli viene un colpo e si scoraggia :P. Allora per questo ho consigliato Zagor racconta, dove si può vedere il vero livello di questo fumetto, e magari, sempre il presunto nuovo utente, se lo legge, gli piace... e male non fa.

     

    Ah, Pecos Bill, ad esempio, proprio non mi è mai piaciuto, pur avendo avuto un ottimo cast di disegnatori e una solida scrittura. Lui è troppo perbene, troppo damerino, ma il fatto che affronti i banditi armato di lazo a me che adoro le sparatorie e gli eroi tipo Tex che con la colt ci sanno fare... no, per favore. Ma sono gusti personali. :lol:

     

     

  14. Di certo si devono leggere più storie per capire l'anima di un personaggio, una soltanto è troppo poca. Ma il diritto di critica è lecito, sia chiaro. Sono due aspetti da tenere in considerazione.

     

    Però le storie devono dare pure emozioni. C'è qualcosa che ce le rende care. A sto punto nemmeno un albo come "Zagor racconta" convincerebbe Letizia. Ma il punto è proprio questo: perché convincere? Zagor racconta è un capolavoro. Leggilo, Letizia, se vuoi. Dagli una possibilità ma non per entrare in sintonia col personaggio ma per ricrederti su alcune cose. Chi vuole apprezzare quella storia se la legga pure. Chi non la legge, non sa cosa si perde. Perché è proprio il manifesto della nolittianità. Quando al bene e al male, al nero e al bianco, vi si aggiunge il grigio. Perché nessuno è completamente cattivo o buono. Questo ci insegna Nolitta. E scusate se è poco! 

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  15. Massì diablero io ho capito le tue argomentazioni. Però gli autori tutti questi ragionamenti pure li fanno ma vogliono scrivere una bella storia. Per questo ho fatto degli esempi di west coerente con Zagor e lì va il mio discorso. Non ho preteso di analizzare i rispettivi mondi e tipi di "fantasy" visti su entrambe le serie. È un discorso che si allungherebbe tanto. 

     

    Su Burattini dovrei fare un discorso elaborato e lungo ma ora non ho tempo. Però lo riprendo perché la faccenda smartphone va approfondita. Rispondo però a Grande Tex: non ho capito bene il tuo messaggio. Io intendo che, nelle storie di Toninelli, Zagor prendeva un sacco di botte in testa. Troppe per un eroe pure nolittiano! 

  16. Asp Diablero ma perché lo chiami crossover? Hai messo le virgolette apposta? Perché quello che uscirà l'anno prossimo è un team up. Crossover è quello visto tra Dampyr e Dylan Dog. Storie che si intrecciano e collegano sulle rispettive serie regolari. Mi sbaglio? 

     

    Ma poi come farebbe Zagor giovane a incontrare Tex? Allora dillo tu che vuoi propinarci i varchi temporali :D

     

    E chi ti dice che Tex tira la scure meglio di Zagor? Davvero fai? E sul concetto di "debolezza"? Stai parlando di un personaggio che ha affrontato sfide al limite proprio della umana resistenza. E pure questa cosa che Tex faccia a pugni come o meglio di Zagor. Ok, Tex ha un destro magnifico, ma tu hai letto e visto le risse in cui è stato coinvolto Zagor e il numero di avversari che ha steso? Si capisce che Nolitta amava metterlo un poco in difficoltà (le botte vere Zagor le prendeva nelle storie di Toninelli, ma quella era pura ERESIA) ma, alla fine, era il tipico trucco di Nolitta di mettere in difficoltà l'eroe perché che noia farlo vincere subito. Forse, se vogliamo giocare (perché è sfiziosa questa cosa), bisogna paragonalo a Blek. Eccola una sfida epica! Zagor contro il Grande Blek! 😊 

     

    Stai mischiando troppe cose e, lo dico con rispetto perché stimo le tue analisi Diablero, ma stavolta non ti seguo. Il west e lo stile di Nolitta sappiamo essere atipici con quello di Tex. Nonostante Tex sguazzi pure lui in un west "atipico". Cioè, in quale contesto narrativo e logico un ex bandito diventa ranger, poi capo indiano e agente della tribù Navajos, oltre ad avere come nemico un infernale negromante come Mefisto? E i dinosauri delle terre dell'abisso? E l'alieno? Si capisce che quello di Tex è un contesto che deve prestarsi a un tipo di racconto western più realistico e storico mentre in Zagor si lascia libero spazio alla fantasia e al fantastico. Però, entrambi, possono coesistere in una cornice western di frontiera. Perché è da ieri che ti cito le avventure di Zagor ambientate in Texas scritte da Mauro? Vattele a leggere, ti prego, e vedrai. Ci sono i ranger, c'è un approccio maturo, narrativamente parlando, e ci potrebbe stare perfino Tex se non fosse per ovvi motivi temporali che bisogna RISPETTARE. Questo è. Allora la soluzione è fare incontrare Zagor più anziano con un Tex giovane. Solo questo era giusto fare. Con un Zagor sempre in gamba, che mantenga intatta l'aurea leggendaria e che si confronta con un Tex ancora giovane e dedideroso di avventure ed esperienze. Non è questione di chi tiri meglio con la scure o di mascherare la presunta debolezza di Zagor, non credo proprio. Mi sembra invece ci siano tutti i presupposti per una bella storia. Poi valuteremo leggendola...

     

    Ah, per quanto riguarda la questione Tex giovane e Zagor più anziano, c'è stato un precedente, sempre in Bonelli: lo special di Mister No e Martin Mystère. 

  17. <span style="color:red;">14 ore fa</span>, Letizia dice:

    Letto il n. 112.

    Mamma mia.
    Se il buongiorno si vede dal mattino, stiamo freschi.
    Meno male che mi sono ripresa subito dallo choc da copertina e che ho saltato pari pari la fine della storia precedente.
    Ma poi le cose non sono andate meglio.
    A parte la farsa penosa di Cico, cominciamo subito con Zagor che sa che il prossimo plenilunio è fra tre giorni ma ignora che è già primavera (meno male che non si dimentica che deve difendere gli oppressi e punire gli aggressori); si continua poi con lo stregone occhialuto professore universitario in cerca di un barometro per finire poi con la furbata di Zagor che passa la notte dentro un tronco cavo per poter stupire i poveri e ingenui sachem uscendo da una fitta nube di fumo che avrebbe potuto nascondere anche un elettrotreno.
    E non vi dico la delusione quando il nostro eroe, dopo aver accettato la sfida del capo kiowa fulminandolo con un'occhiata terribile, ci ripensa roso dalla curiosità di conoscere i motivi della sfida.
    E finiamo in bellezza: dopo un bel volo tra le liane, il nostro novello Tarzan, con il suo fedele amico Cico pié veloce, si mette in marcia, a piedi ovviamente, e in una sola giornata raggiunge il lontano forte Trust.
    E' vero che è troppo presto per catalogare la storia ma, se questo è il prologo e se il seguito è un capolavoro, mi domando: ma perché non hanno cambiato l'antefatto adeguandolo al resto della storia e hanno invece lasciato questa ciofeca?
     

    Beh, ci sono storie più belle di questa, per me. Però il finale gioca molto sul giudizio complessivo. Perché è molto drammatico. E poi di un film non vedo solo un'oretta, o solo qualche piano sequenza, almeno lo finisco e poi do un giudizio complessivo.

     

    Leggiti Huron di Boselli. Voglio vedere che dici. Però devi leggerlo TUTTO e poi ne parliamo. 

  18. Ma lo dici te che non ci sarà Zagor! :D 

     

    E comunque si parla di un team up fra personaggi. Lascia perdere gli universi narrativi, dai, non ci addentriamo perché pure Tex e il suo west è "atipico". Io facevo un altro discorso sulla atipicità di Zagor in quanto personaggio. Ma a prescindere, parto forse da un presupposto diverso? Tutti vogliamo belle storie. Nessun compromesso. E non so cosa farà Mauro Boselli, perché la storia ancora deve uscire. Sarà più classica, meno classica? Boh.

     

    Leggiti le storie di Zagor che ho citato sopra e capirai il mio discorso del perché lui e Tex possono starci insieme e coesistere tranquillamente. ;)

     

    Il punto è un altro: dove sta scritto che Zagor non possa comparire in una storia più western e mantenere intatte le sue caratteristiche di uomo in gamba, eroe e quant'altro? Devono per forza starci gli alieni o i risvolti magici? Solo così è Zagor? Eppure decine di storie scritte da Nolitta ti dimostrano il contrario. E anche quelle di Mauro che ho citato.

  19. 6 ore fa, Letizia dice:

    Devo leggere Zagor dal n. 112 al n. 116?

    Cinque albi?

    Sono più di quanti ne ho letti fino ad ora.

     

    E fallo uno sforzo :P

     

    Comunque davvero non vi capisco. Moltissime storie di Zagor sono western classico (è Zagor a essere "atipico", come personaggio, volutamente, e il suo contesto narrativo si apre a svariate possibilità e generi, ma si sa). Boselli stesso ha scritto alcune storie che possiamo definire puro western di frontiera, tra cui la trilogia coi Comanches disegnata da Andreucci e il sequel disegnato da Marcello, o la saga avventurosa di Huron (quattro albi disegnati da Piccinelli). In queste avventure non c'erano maghi, stregoni, alieni, vampiri... insomma, ma ZAGOR LO AVETE MAI LETTO? Pure la storia che Natural ha consigliato a Letizia (un ENORME CAPOLAVORO) è proprio un dramma western... davvero, sono basito. Mi sa che commentate senza conoscere bene le caratteristiche di questo fumetto e le sue avventure (e ciò l'ho riscontrato soprattutto nell'altro topic aperto da Grande Tex). 

     

    Anni fa ero scettico, ma voglio essere possibilista nei confronti di questo team up, che comunque esce su uno special, e perché credo che uno Zagor un po' più maturo possa cooperare con un Tex giovanotto. Basta saper dosare gli ingredienti. 

     

     

  20. Il lettore occasionale era MANNA per la Bonelli. Gli special e extra vari, almeno fino a venti anni fa, erano concepiti proprio per quella tipologia di acquirenti. E uscivano soprattutto in estate, mesi in cui si predilige l'acquisto di letture anche diverse dal solito proprio perché si è in vacanza e si ha più tempo libero. Le cose poi sono sostanzialmente cambiate e si sa.

     

    Il punto è un altro: la disparità di vendite tra Tex e Tex Willer. Essa dimostra che il lettore collezionista non è quello principale. La serie inedita ha i suoi fedeli, che lo comprano da anni, ma il collezionista compulsivo è in minoranza, non è interessato ad altro, se no Tex Willer pareggerebbe almeno i conti. Dico questo anche per rispondere a chi su Facebook intende sempre, con fare arrogante, che si va avanti solo grazie ai collezionisti. No, non è affatto così. Sono importanti, ma non rappresentano la fetta grossa del mercato. 

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