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Ulzana

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Messaggi pubblicato da Ulzana

  1. rileggendo le argomentazioni di YMPALAS come dargli torto? Beh quando scrissi nelle anteprime che i maxi sono "inutili" io mi riferivo al surplus di lavoro per gli sceneggiatori bonelliani e giustamente Monni mi fece capire che gli sceneggiatori ci guadagnano (cosa giusta ovviamente) e che ok usciranno. Io mi riferivo alla qualità delle storie... cioè imporre un balenottoro di trecento pagine significa che uno sceneggiatore dovr? scrivere una sceneggiatura abile e che emozioni come quelle in tre albi. Dico che una storia del genere così articolata andrebbe messa nella serie regolare, ovvero solo l' gli sceneggiatori devono sforzarsi di scrivere buone storie. Naturalmente scrivere non è un intervento chirurgico e si può sbagliare però meno storie e meno quantit? non dovrebbe aumentare la qualità, specie in una serie quasi settantennale come quella di Tex così impossibilitata a grandi sconvolgimenti di trama e personaggià Niente saghe, niente continuity, niente evoluzione nei personaggi ma ci pensate che sforzo narrativo sia scrivere Tex? Ok li pagano ma cavoli... perciò dicevo se eliminare il maxi significa rinforzare la serie regolare mi andrebbe bene. Poi investono sul maxi perchè è a colori richiama un pubblico giovane e anche i disegnatori sono affascinati dall'esperimento... pensate se il color lo disegna Ticci ma ci pensate? Sogno adesso ma sarà l'ora... comunque è una discussione interessante che si ricollega anche a quanto detto sugli almanacchi.

  2. ok maxi con bella storia ma quello vale per ogni SERIE. Sappiamo che per esempio Dylan Dog conta due maxi quindi sei albi in più all'anno e di certo per i fan dell'indagatore ciò va bene. Credo che sia un bisogno di avere più storie da leggere... Io opto per un maxi all'announ color Tex colorato dai disegnatori ma io farei colorare le copertine anche a Villa nella serie regolare ma vabbeh... due color Tex non li vedo ma ci spero. Poi penso che se prendiamo l'appassionato quello compra tutto a scatola chiusa. Anch'io lo farei ma purtroppo il mio portafoglio non è a scatola chiusa, anzi la scatola s'è rotta ormai...

  3. penso che ci saranno delle sorprese nel mondo almanacchi, perchè così sta facendo capire la Bonelli... o almeno Moreno Burattini non si scompose su facebook ma disse che gli almanacchi così come li conosciamo subiranno dei cambiamenti. Penso, non so perchè, al colore... storie a colori nell'almanacco o altro... In generale l'almanacco è una pubblicazione che non mi dispiace. Gli articoli contenuti li trovo quasi sempre tutti interessanti e io li ho letti sempre per anni e non solo per il west... vedremo.

  4. Borden vorrei sapere se, a parte le già citate storie di Zagor che hai scritto (o stai ultimando) del nuovo viaggio, hai mente altre trame, storie o cosa per il mitico eroe di Darkwood. E tu che spesso utilizzi personaggi storici e letterari (l'esempio di Poe nella serie di Zagor) pensi che si possa utilizzare Emilio Salgari come personaggio per una avventura zagoriana? In fondo cosa sappiamo di lui? Sappiamo che non ha mai viaggiato ma se non fosse così? Se avesse visto e conosciuto lo spirito con la Scure? E se qualche avventura con Zagor gli sia servita come modello per i suoi personaggià Beh di certo ci sono problemi tipo la lingua (Salgari parla italiano: come comunica con Zagor?) ma io un omaggio al Capitano lo farei!!! (anche se penso non sarà possibile).

  5. penso che ci sia qualcosa di religioso in Tex... le discussioni sul vecchio e il nuovo partono da questo presupposto. Le storie bonelliane erano infarcite di canovacci uguali e identici ad altre storie, con personaggi come Bill, Tom e Jim... privi di approfondimento psicologico e altro. E andavano bene erano "religiose". Tex arrivava menava tutti e ci si divertiva. Poi arriva uno come Nolitta che alza il tiro... scrive storie non religiose... diverse... molto più mature... ma quello era Tex?Poi Nizzi, prima del calo dovuto alle troppe storie, riporta la religiosit? ed ecco storie perfettamente in linea con la liturgia bonelliana. Eppure ehi ma Bonelli padre era sempre un'altra cosa... Ed ecco "Il Passato di Carson" storia epocale e sceneggiatura perfetta eppure i soliti "Tom, Bill e John" hanno la meglio nel senso che sè bella storia capolavoro ma bonelli padre è un'altra cosa, non ci sarà nessun Tex all'infuori di quello. Ora io leggo Tex da quando ero bambino... eoni fa. Oggi, ha 29 anni, mi piace l'idea che ci sia ancora chi scriva storie e che giustamente qualcuno dica che non vi è quel pathos di prima, quella emozione quei "Tom e Bill" però io mi sorprendo sempre nel vedere che c'è entusiasmo per un fumetto così antico e spero che Tex esca ancora e ancora e ancora perchè l'avventura DEVE continuare. Quindi Tex vive.

  6. Cambiare senza stravolgere, si capisce... non dico stravolgere il personaggio... però è difficile trovare nuove situazioni per gli autori di oggi a dispetto di Gianluigi Bonelli... ma sono cose che si sanno. Alla fine Tex uscir? sempre. Ricordo che Bonelli chiudendo la serie di Mister No (una serie a cui era molto legato, lo sappiamo) non addit? il problema solo alle scarse vendite. Tutto sommato Mister No poteva ancora uscire anche se era una serie in "perdita". Il problema, rivelava Bonelli, era ormai la stanchezza delle storie e la motivazione degli autori... ormai Mister No aveva dato (anche se, modesto parere, nell'ultimo ciclo di storie scritte dallo stesso Bonelli con il suo pseudonima di Nolitta, ci mostra un fumetto ricco ancora di cose da dire, peccato non aver proseguito). La mia paura è questa e non so voi che ne pensate... ma non è che potrebbe accadere lo stesso anche con Tex, visto i pur giusti vieti a qualsiasi cambiamento?

  7. secondo me non è un problema di lunghezza di storie... e poi, oggi, un disegnatore che disegnasse più di trecento tavole la vedo dura... pensateci, Repetto ha disegnato il maxi ed è una storia di trecento pagine mi sembra... e da quanto so Repetto è un disegnatore prolifico. Quanti sono i disegnatori prolifici in Tex? E' un fatto di cambio generazionale e di disegnatori che giustamente vogliono sfornare tavole di qualità... e quindi lavorano a ritmi più attenti. Sul fatto delle trasferte... beh bisognerebbe provare. Mi sembra che siano sempre uscite grandi avventure quando Tex si muoveva al di fuori del suo solito spazio (penso alla famosa trasferta sudamericana nei numeri 250 251 252) o il texone Patagonia... insomma... ma molti lettori amano solo le praterie e le vacche. Ripeto... poveri sceneggiatori e mi spiego: tutte le serie e i prodotti seriali di lunga data sono soggetti a profondi cambiamenti strutturali, a delle piccole rivoluzioni sia grafiche che nelle storie per non parlare della psicologia del personaggio. In Tex tutto questo non è possibile n° ammissibile. Tex è più o meno sempre lo stesso degli ultimi quarant'anni (per non spingermi ancora più indietro, anche se i primi dieci anni di Tex sono quelli più ricchi di sperimentazioni, se vogliamo chiamarle così, fatte dal grande Bonelli, e mi riferisco al periodo "banditesco", al matrimonio con Lilith, alla nascita di Kit, alle storie con Pat e la Pinkerton eccetera... insomma Tex aveva più spazio per osare) e non cambia. Si tratta di un notevole scoglio per gli autori.

  8. credo che Tex viva... per quanto valore vogliate dare a questa parola. Vive perchè l'albo è in edicola. Vive perchè ci sono ancora sceneggiatori e disegnatori a occuparsene, un editore a editarlo e lettori a leggerlo. Discorso molto più complesso se cominciamo a collegare il concetto di "vita" con quello di "gusto" o di "qualità". Nel senso che se sopravvive vuol dire che escono storie mediocri? Sono anni ormai che sento e leggo che Tex non è più quello di una volta. Grazie, quello di una volta NON potr? mai tornare. Morto Gbl è finita un'era. Ora vorrei soffermarmi su quanto detto da Ted, cioè l'esempio di Zagor e del nuovo corso zagoriano che nacque con la storia "L'Esploratore Scomparso" (di cui, tra l'altro, nel thread di Zagor mi occupai scrivendone una breve recensione-articolo). Con quell'albo epocale il grande Borden (poi coadiuvato da Burattini) non fece altro che ripescare i semi dell'era nolittiana innaffiandoli con la sua fantasia così da far rigermogliare i grandi fasti avventurosi di un fumetto che stava andando verso un declino certo. Ora dico: ma forse Tex sta andando verso questo declino? Le storie odierne sono davvero mediocri? Secondo il mio modesto parere Tex forse manca di questa gestazione del nuovo, di tentare nuove strade, che siano esse viaggi, nuove tematiche nella sceneggiatura, il riutilizzo di vecchi avversari e l'introduzione di una pur pacata continuity... forse queste soluzioni potrebbero portare a un innalzamento della qualità delle storie. Se molti lettori si sono allontanati da Tex cosa fare per farli ritornare e al contempo guadagnarne di nuovi? Queste sono, forse, secondo me le domande che si pongono l'editore e gli autori. Concludo che sono d'accordo anche con Carlo Monni quando dice di aspettare per vedere i frutti della nuova gestazione Boselli. E se Tex oggi vive perchè non farlo vivere nel modo migliore possibile? Il recupero dei vecchi lettori disaffezionati sarebbe, parer mio, un elemento che rinnoverebbe il concetto della vitalit? presunta o meno del nostro eroe preferito. Anche se, dato non da poco, indipendentemente dalle nostre elucubrazioni e dai ragionamenti personali, l'albo, nonostante il calo delle vendite e della crisi del fumetto in generale, vende e vende più che bene. Quindi voi come la pensate? Se Tex alcuni non lo comprano più è perchè si erano stufati di leggerlo, e quindi per loro oltre che sopravvivere era bello che morto. Forse Tex ha bisogno di un lancio pubblicitario, di qualcosa che lo rivitalizzi? Ma sono sicuro che non succeder?: stravolgimenti non ce ne saranno (tipo quello che invest? Mister No con le "Nuove Esplosive Avventure") però dopo più di sessant'anni di storie non voglio starci nei panni degli sceneggiatori!!

  9. in queste ultime settimane sto rileggendo le storie nolittiane di Zagor. Oggi sono arrivata alla celeberrima storia sul vampiro. L'ho letta per l'ennesima volta e l'ho trovata sempre avvincente, oltre che superbo connubio di comicit? e avventura. I disegni di Ferri strepitosi. La carriera di Sergio Bonelli come sceneggiatore va rivalutata e analizzata molto attentamente... merita una rilettura attenta. L'innovazione portata da Sergio va oltre apparentemente le sole storie di Tex di cui si è spesso discusso sulla personalissima interpretazione di un personaggio così canonico come il nostro amato ranger. Lo stesso Zagor fu, all'inizio, così diverso dai "soliti" western di quegli anni creati da suo padre Gianluigi, con quella contaminazione avventurosa di vari generi, con quel ripescaggio nello scatolone della fantasia fatta di cinema, libri e gli stessi fumetti. Se pensiamo alla famigerata storia del passato di Zagor, Nolitta a un certo punto della storia ci fa vedere un personaggio debole, affranto, travolto dall'odio e dal rimorso, un eroe che sbaglia, un eroe, Zagor, non invincibile e senza macchia ma anzi... e per non parlare poi della successiva innovazione del fumetto avventuroso classico popolare avvenuta con la creazione del personaggio di Mister No.

  10. e aggiungo che se qualcuno si prendesse la briga di valutare oltre che Tex, l'intera opera di questo autore (mi riferisco al periodo Nerbini, alle storie per i giornali illustrati, un episodio di Mandrake e tante cover magnifiche) capirebbe che Galep non si discute. Comunque sia ripeto quello che pensano tutti: omaggiare come faceva Galep era dovuto. Ha disegnato migliaia di cover. Se su migliaia alcune decine di copertine sono riprese da manifesti e locandine o scene di film Lui resta sempre grande (per riallacciarmi al titolo del topic).;)

  11. "Furia Rossa" è sicuramente da catalogare tra i capolavori nella galleria dei fumetti. Capolavoro sia come trama sia come disegni. La trama alterna mirabilmente momenti drammatici con momenti comici per alleggerire il racconto e lo fa con maestria. Ticci da par suo riesce a restituire sulla carta questi momenti con disegni stupendi. Ci sono lungo tutto il racconto momenti che fanno emozionare come la nube di polvere che annuncia i cavalli razziati da Tiger. La polemica sul comportamento non appropriato di Tiger reo di aver ucciso troppe persone per soddisfare la sua sete di vendetta francamente mi sembra sterile e inappropriata. Con tutto il rispetto per chi l'ha sollevata occorre ricordare che Tiger è figlio del suo tempo e fra gli indiani, e non solo fra loro, a quel tempo era del tutto normale comportarsi in quel modo. Bene ha fatto Nizzi a presentarlo così, ogni altra scelta sarebbe apparsa sicuramente falsa. Voto 10 e lode a storia e disegni.

    quoto! Aggiungo che rilegger? la storia una di queste sere. Disegni magnifici ma si sa, Ticci è una garanzia. Riflettevo vedendo le copertine di questa avventura, e ricordandomi del periodo in cui usc?, che tutte le storie di Nizzi dal numero 301 al 400 sono capolavori assoluti. Davvero sono storie indovinate, perfettamente texane e bonelliane. In questa avventura Nizzi riesce a coinvolgere il lettore in una classica avventura western di indiani con un giovane Tex e un finale drammatico. Pensare che in quei mesi usc? anche la prima storia con la Tigre Nera... qua, sinceramente, Nizzi è intoccabile.
  12. Resto del mio parere che il peggioramento sia evidente. Il tratto non è più bello definito ma lascia trasparire molte incertezze e imprecisioni. Il peggioramento è ancora più evidente nella seconda parte della storia dove i disegni risultano particolarmente scarni e poveri. Comunque questa è solo la mia opinione che potete benissimo non condividere.

    rispetto moltissimo la tua opinione però, caro Tigre Nera, davvero non vedo questo peggioramento di cui tu parli. E' vero, siamo di fronte alle ultime storie di Galleppini dopo anni e anni di avventure ma secondo me per vedere questo declino (dovuto purtroppo a una malattia che gli impediva di usare bene le mani) bisogna andare secondo me nelle ultime quattro storie, dove il tratto ha subito davvero delle pesanti ripercussioni in negativo. Quindi in questa avventura con Yama noto un tratto delizioso. Se magari fai qualche esempio per farmi capire dove vedi questa penuria di particolari... Dopo questa avventura, se controlli i disegni di "La vendetta di Tiger Jack", vedo invece un tratto maturo e ricco di particolari. I disegni delle scene di sparatoria con gli indiani, le foreste, il Tex con la barba o il volto fiero di Tiger al momento della sua vendetta, il ponte sospeso che crolla eccetera, sono elementi che dimostrano una maturit? di Galleppini. Quello che dici tu succede, a mio parere, con l'albo gigante numero tre, "Il Segno del Serpente" dove purtroppo il tratto ha subito un impoverimento (causa malattia) e i disegni sembrano meno definiti.
  13. La storia l'ho letta per la prima volta pochi giorni fa ed ero molto curioso perchè era una delle poche dell'accoppiata Mefisto-Yama che non avevo letto. Ha buoni spunti ed è tutto sommato interessante la prima parte della storia, quella ambientata a Tampa, mentre la seconda, quella in Messico, fa fatica a stare in piedi. C'è anche da dire che i disegni di Galep non sono più quelli di una volta.

    non sono d'accordo. I disegni per me sono molto buoni, maturi e precisi. La sequenza nel mondo sotterraneo fatto di pipistrelli e cascate, con Mefisto che parla a Yama è molto bello. E cosa dire della scena nell'oceano, con il veliero che ospita Tex e pards in balia delle onde? Stesso dicasi per le splendide scene di rissa coi neri del vudoo. Pure la brutta strega che gioca il malefico tiro a Tex è ben rappresentata nei lineamenti e un El Morisco così ben disegnato io non lo avevo mai visto. E poi in quel periodo sono uscite anche due altre storie scritte da Nolitta e splendidamente disegnate da un Galep molto maturo. MI riferisco a "Il Vendicatore Mascherato" e ala storia di "La Vendetta di Tiger Jack". Albi posteriori a questi ma disegnati in modo esemplare. Il declino purtroppo c'è stato nelle ultime due tre storie ma qui, sempre per me, Galep è ai massimi livelli.
  14. plagio o ricalco? Citazione o copia? Un autore odierno verrebbe subito scoperto. All'epoca di Galep si era meno attenti. E dunque? Sarebbe scoppiata la diatriba che è successa ultimamente sul web tra Paolo Di Clemente e alcuni disegnatori della Bonelli su questioni inerenti a plagio o ricalco?Quesito interessante quello posto in questa discussione però penso che tutti siamo d'accordi e sosteniamo la tesi che Galep era un artista immenso. Lo dimostrano le sue innumerevoli copertine, le sue magnifiche tavole a fumetti, i suoi quadri, i suoi paesaggi western, i fumetti pubblicati negli anni trenta e quaranta prima di Tex e chi più ne ha più ne metta. Non penso che qualche ricalco possa lenire la sua arte ma era giusto porre all'attenzione questa cosa.

  15. Ciao Paco, mi dispiace che Boselli stia scrivendo una storia su Yama: capisco che Mefisto sia uno dei nemici più amati, ed è sicuramente il più famoso, quello il cui nome è noto anche ad un pubblico non propriamente texiano. Purtroppo, io cerco in Tex la verosimiglianza, e mi infastidiscono le storie dove invece è presente l'elemento soprannaturale. Sia chiaro, io leggo Dylan Dog e ho comprato diversi Dampyr, quindi non sono a priori contro il soprannaturale. Ma in Tex proprio non riesco a vederlo: se compro Dylan Dog, so cosa mi aspetta, se compro Tex voglio leggere storie western, non horror-western. Poi, lo so che Mefisto e il soprannaturale, essendo stati introdotti da GL Bonelli, appartengono ai canoni "classici" texiani, ma, per l'appunto, speravo restassero "classici", senza ritorni futuri... Comunque, al di l' di questa mia pregiudiziale, se a tanti appassionati queste storie piacciono, è giusto che gli autori ne tengano conto. Io, quando uscir? la storia con Yama, seppure del grande Boselli, non so se la comprer?...

    Eppure ti direi almeno di provarci a leggere la storia di Yama scritta da Boselli. Penso che i disegni stratosferici (perchè saranno stratosferici) di Civitelli renderanno onore a quella che è una delle storie più attesa dai fan. Sul discorso verosimiglianza... beh, capisco che se dici che vuoi leggere Tex vuoi leggere delle "solite" rapine alla banca, indiani delle riserve che giocano a fare in banditi, spedizioni in Messico e così via però mettiamoci nei panni degli sceneggiatori: ogni tanto cambiare scenario e tematica (senza tradire lo spirito avventuroso della serie) ci deve stare. Che non siano la regola ma l'eccezione. Secondo me anzi si dovrebbe optare peer storie maggiormente che richiamino all'anima più sottilmente fantastica del nostro amato Tex,Per la storia "Mefisto"... confesso che attesi quella storia con ansia. All'epoca non esistevano forum (credo) su Tex ed internet non era sviluppata come ora. Vedere l'annuncio sul Giornale di Sergio Bonelli del ritorno del nemico numero uno di Tex fu un fulmine a ciel sereno per me (avevo venti anni che bello). I disegni di Villa sono semplicemente straordinari e vorrei presto rivederlo sulla serie (dopo l'annunciato gigante s'intende ma chissà quanto tempo dovremo aspettare). La sceneggiatura di Nizzi, almeno nella parte iniziale è molto ben congegnata. Purtroppo cade nello scontato già a partire da metà del secondo albo. Cioè, dopo la resurrezione di Mefisto (vero fulcro della storia) la narrazione diventa sciatta e banale anche se scritta con mestiere e tanta attesa, come spesso accade, viene delusa. I soliti trasformismi di Mefisto, il solito tentativo di rapire i pards sa di già visto. L'autore non riesce a mettere quel senso dell'ignoto e della magia che si respira in ogni pagina del capolavoro Bonelliano-Galleppiniano "Il Figlio di Mefisto". Ecco, anche se gli ultimi due (specie il secondo) capitoli della grande saga di Mefisto-Yama (mi riferisco a "Il Ritorno di Yama e "L'Ombra di Mefisto") non sono particolarmente riusciti nessuno può levare che Bonelli riusciva ad amalgamare molto bene il realismo western dell'azione con elementi horror e magia che in una storia del genere devono esserci. Nella storia nizziana s'intravede tutta l'incapacità di Nizzi di scrivere storie di questo tipo dove l'elemento fantastico dovrebbe essere più predominante. Anzi, il finale dell'albo (deludente, come molti hanno annunciato in questo forum) Mefisto fugge con un banale trucco rende ancora più triste una storia che poteva entrare nella top ten delle avventure di Tex. Peccato!Spero e sono sicuro che Boselli (già perfettamente a suo agio con storie molto fantasiose. Leggetevi le sue saghe marinaresche, oppure lo special "Il Principe degli Elfi" della serie Zagor oltre agli innumerevoli episodi del suo Dampyr per prenderne atto) farà un ottimo lavoro. Aspetteremo. Ma stavolta senza, almeno per me, l'aspettativa eccessiva che c'è stata per il ritorno di Mefisto ma soltanto con la curiosità di chi vuole leggere un'ottima - si spera - storia.
  16. Queste tavole sarei tentato di tenerle solo per me, come faccio con gli oggetti preziosi, se non mi sentissi colpevole nei vostri e nei suoi confronti. Si tratta, a mio giudizio, del suo capolavoro, che merita di essere apprezzato.

    Meno male che non lo ha fatto, sarebbe stato un vero peccato non vedere queste tavole!!! :inch:
    straquoto... e poi questa storia è indimenticabile, l'ultima vera storia nolittiana di Tex scritta dal nostro Sergio.
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