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TWF - Tex Willer Forum

Ulzana

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Messaggi pubblicato da Ulzana

  1. cavolo leggendovi mi pento di non avergli dato dieci!Gli do nove e mezzo... per me è un capolavoro. Poi è la prima storia di Tex che lessi, i primi tre albi comprati da mio padre in una bancarella... quanti ricordi... certo che leggere una storia del genere a sei anni può essere meraviglioso e a tratti inquietante. Inquietante perchè non avevo mai letto qualcosa di simile. Troppo, troppo adulto Tex! Che differenza con i miei tanto amati fumetti di Blek, Miki, Mark, Il Piccolo Sceriffo, che leggevo a cinque anni. Leggere Tex fu un'iniziazione. La storia parla da sè. Discorsi a parte sull'atipicit? di Nolitta, sul Tex bonelliano o meno, questa storia si legge che è una goduria. Innovative sono le ambientazioni. La giungla è un elemento raro nelle storie di Tex. Inoltre Nolitta riversa in queste storia parte della sua magia di narratore di luoghi esotici che già si era vista nelle sue storie più mature per Mister No. Certo che Nolitta ha scritto secondo me dei capolavori assoluti. La curiosità per questa storia è che per anni ho creduto fosse di Gianluigi Bonelli. Come saprete tutti, cari pards, nessuna ha firmato le storie di Tex prima degli anni novanta, Per anni ho letto questa storia con sospetto. Da piccolo non capivo, non potevo vedere le differenze ma da "grande" mi accorsi che qualcosa "stonava", che la caratterizzazione dei personaggi era diversa e insolita rispetto ai modi bonelliani. Quando scoprii su una rubrica di Tutto Tex la verità, che l'autore di molte storie texane era lo stesso Sergio fu una vera emozione. Da allora rivedevo gli albi della mia collezione per cercare di capire quali numeri potessero essere, quali le storie sceneggiate da lui. Per esempio "La Vendetta di Tiger Jack" mi fu subito chiara l'impronta nolittiana. La curiosità stava nel fatto che nel frontespizio non compariva la scritta testi di G. L. Bonelli. Considerazioni e ricordi a parte, credo che questa di "Il Selvaggio West" sia una pietra miliare sia per la saga di Tex sia per le storie nolittiane, uno dei punti più alti della sua produzione. Anzi, nell'ottica dell'affezionato lettore e cultore di Tex, credo che le storie di Nolitta vadano rilette (dai profani e nuovi lettori) con una attenzione in più, vadano riscoperte e discusse per quelle gemme preziose quali sono, per quel riuscito e azzeccato mix di avventura, caratterizzazione più umana del personaggio Tex, atipiche dimostrazioni di stile e sceneggiatura esemplare, di profondit? nella trattazione di dialoghi, temi e paesaggi sai del west e non. Storie con la S maiuscola come questa che abbiamo tutti unanimemente votato come tra le migliori di tutti i tempi nella saga pluridecennale del nostro amatissimo ranger.

  2. Io gli ho dato nove. Troppo epica, monumentale... la gara, gli agguati su ponti traballanti, scene commoventi, la stessa storia che vede i pard divisi in due gruppi, cosa rara nelle storie di Tex degli sceneggiatori odierni che primeggiano o solo la coppia Tex Carson e, salvo eccezione, tutti e quattroi pards uniti. Certo, possono esserci alcune mancanze ma leggerne storie così!Galep ancora immenso.

  3. Tex vive e vivr? fin quando lo compreremo. Nessun fumetto resiste agli autori. Lo spettacolo va avanti. Niente di più semplice. Sul discorso sceneggiatori si aprirebbe un vespaio ma sinceramente a me adesso poco importa: nessuno potr? mai scrivere come Bonelli padre così come nessuno imiter? Borden perchè lavorare con la fantasia è una cosa seria, ognuno ha i suoi stili. Certo, una cosa bisogna garantirla e cioè la qualità che merita la serie, visti i fasti del passato. Se si mantiene questa qualità (e mi sembra che stia accadendo) allora Tex non morir?.

  4. voglio solo dire e precisare che non sei tenuto a rispondermi. Come io non sono tenuto a stare zitto se questa cosa magari mi ha infastidito. Chiedo in anticipo scusa alla pazienza di Paco per questo mio post e l'altro. Tu dici sfigato... io dico interessato. Se cerco di scrivere delle recensioni sulle tue storie è normale che svolgo delle ricerche e la domanda su Pilot era pertinente e anche quella sul teatro. Non me le cerco le domande per fare l'originale Borden, sia chiaro almeno questo!!Che dire, ti ringrazio delle risposte, mi dispiace aver abusato della tua pazienza. Sei un autore, leggiamo le tue storie, io magari per passione leggo la tua opera fumettistica e se cerco di farlo al meglio pongo le domande, se cerco di scrivere un piccolo articolo sulla tua storia zagoriana (ne sto preparando uno su "Le Sette Città di Cibola") non è che posso sempre venire da te e dire: da cosa hai preso ispirazione, mi parli di quella storia, che ha significato per te scriverla eccetera... cerca di capirmi. Non mi piace abusare del tempo delle persone. Chiedo ancora scusa e grazie per le risposte e chiedo scusa ai moderatori. Lascio lo spazio alle domande degli altri utenti.

  5. ahhh ok che faccioè Un'altra domanda con ulteriore speranza di risposta? Piccola premessa: Devo essere antipatico io se ogni cosa che chiedo viene sistematicamente ignorata. Ma non è così, sarebbe banale. Anche se le ultime mie quattro domande, credo non hanno ricevuto risposta. Premetto che non vorrei, n° pretenderei, che mi si dedicasse tempo, per carit?, il tempo è prezioso, è denaro, è inesorabile eccetera... ma si sa, gli autori hanno la facolt? di non rispondere ma non penso sia un tribunale ma un forum dove scambiare idee. Comunque sia è proprio vero che la passione per un autore può essere smorzata da certi comportamenti. Le storie stanno l', i capolavori ne hai scritti, e le storie di Zagor sono meravigliose (nel topic di Zagor sto scrivendo piccole recensioni su quelle storie, recensioni da dilettante sia chiaro, non sono un autore io) però non capisco questa cosa. Se non vuoi rispondere mi va bene, ma se ignori ciò che dico la chiamo sufficienza. Se non hai tempo per rispondere, se la domanda ti stressa, se magari occorre tempo per articolare una risposta, almeno dillo. Non faccio polemica, ma se ho una curiosità sul tuo lavoro a chi devo rivolgermi se tu sistematicamente non rispondi? Forse sbaglio io a fare le domande? Sono domande noiose? Come si fa una domanda interessante? Come si diventa padroni del mondo?

  6. per non parlare del Carson di Nolitta. Se ricordate la storia epica "La Vendetta di Tiger Jack" ha anche una solida carriera nell'esercito. Però, riflettendo l'altro giorno su quanto detto da tutti voi e rileggendo la storia di Nizzi "Fuga da Anderville" è davvero un peccato che Nizzi abbia negli ultimi anni sfornato storie molto mediocri. Perchè se vediamo le storie di Tex dal numero 300 (ma già da prima) sino al 400 sono tutte targate Nizzi (a parte le storie crepuscolari - come le definisco io - dell'ultimo Bonelli e una incursione di Nolitta nella storia "Il Segreto di El Morisco") il nostro ha scritto davvero un Tex sublime. Anche a cavallo tra le prime storie dopo il numero quattrocento (che vede poi l'esordio di Borden) ha scritto buone storie (ricordo "Morte di un Amico", "Il risveglio del Vulcano", "Yucatan", "Il Ritorno della Tigre Nera") e altre ottime ("L'uomo senza Passato", "Congiura contro Custer", "Il Presagio") che si lasciavano decisamente leggere. Poi dopo il numero cinquecento c'è stata un'inversione totale, un cambiamento di rotta. Storie molto già di tono, quasi sempre difficile da apprezzare, e molto spesso deludenti. E per tornare in topic con titolo della discussione se c'è stato un capro espiatorio il nome di Nizzi è quello che è ricorso più di tutti sulla bocca dei lettori. E a me dispiace sinceramente perciò, come ho scritto anche a West10 qualche post fa, avrei preferito una scelta più ponderata dalla Bonelli Editrice di farlo ritirare, o al massimo di vedergli ridotta la quantit? di storie che invece gli richiedevano. O l'impressione che Nizzi si sia "bruciato". Ed è triste come cosa. Davvero. Perchè possedendo anche le sue storie di Nick Raider, lo ritengo uno dei migliori sceneggiatori classici d'Italia.

  7. sai Thazay spesso ho riflettuto sugli ultimi anni della saga di Tex... effettivamente come scrivi tu non ci sarebbe molto da salvare eppure molte storie di Boselli sono autentiche perle. Però non sono d'accordo sul fatto che l'"Ombra di Mefisto" sia inferiore a "Mefisto" di Nizzi e Villa. Ma questi sono gusti. Però sul concetto del linguaggio mi trovo totalmente in accordo con te e l'ho scritto anche qualche post fa. E' irripetibile, ci sta poco da fare.

  8. guarda West10 sulla mediocrit? di "L'Ombra di Mefisto" ci sarebbe da discutere, poi tu dici che è una storia dignitosa e leggibile e hai detto niente! Forse non è la più ispirata di tutto il ciclo di Mefisto, certo. Poi non credo proprio che ci sia retorica nella storia "Tra due Bandiere". Mi spiego. In fondo, Tex è sempre stato dichiaratamente contro le guerre e i politicanti. E' sempre stata una scelta ben chiara di Bonelli e non credo sia stata fatta per retorica. Certo tu citi un caso per evidenziarne un altro ma riflettendoci tutti gli eroi potrebbero apparire retorici. Mi trovo d'accordo con te di non erigere tutta la produzione bonelliana a capolavoro assoluto e quanto questa cosa sia errata da fare.

  9. Forse sono stato frainteso e mi ripeto. Non dir? mai che le storie di altri autori siano prive di anima. L'ho pure scritto. Io adoro il Tex nolittiano e quanta stima nutra per Boselli lo dimostrano le mie piccole recensioni (più impressioni che critiche vera e proprie, capiamoci) sto facendo di tutte le storie zagoriane del Borden nel trhead di Zagor. Detto questo ci riferiamo a professionisti, ragazzi, gente che scrive per mestiere. L'unico che ha ripetuto il linguaggio bonelliano è stato il Nizzi che va da "Valanga d'Acqua" alle storie prima del numero cinquecento. Poi c'è stato un declino evidente e lo sappiamo. Le storie di Nolitta sono meravigliose e alcune veri capolavori. Atipiche? E allora? Sono grandi storie e Tex è Tex per dirla come Paco. Lo stesso Borden ci delizia con sceneggiature perfette, ci mancherebbe e alucne storie sono davvero molto ben fatte di altre del grande vecchio. Ma sarebbe assurdo il contrario non trovi West10?Quello che mi sforzo di dire è che nessuno scriver? come Bonelli. Non vuol dire che nessuno potr? scrivere una storia "giusta", ma ci mancherebbe. E poi vorrei dire: ma prendete in mano i primi duecento numeri di Tex. Sinceramente anche nella storia più floscia di Bonelli c'è un patos diverso. Se rileggo i primi numeri ritrovo sempre qualche elemento che me lo fa amare ancora di più. Rileggendo con occhio critico penso che anche storie mosce come Satania siano avvincenti. Molte storie del periodo iniziale di Tex sono pionieristiche e ricche di elementi che oggi ci sogniamo di vedere: donne con minigonne, vamp assassine, dinosauri nascosti in caverne sotterranee, scienziati pazzi, gorilla assassini, Tex che si maschera, che lascia il corpo dei rangers, che lavora per la pinkerton, che ha un figlio piccolo che poi cresce, che sfida l'esercito degli stati uniti eccetera eccetera... insomma quel "primo" Tex è pieno di elementi notevoli. Certo poi le storie che tutti osannano sono venute negli anni seguenti e specie nel momento che la striscia fu sostituita dall'albo gigante che tutti noi conosciamo. Però il linguaggio di Bonelli è imprescindibile, è come la voce di Freddie Mercury. I Queen potranno fare quello che vogliono, chiamare anche il cantante attualmente più bravo di tutto il mondo ma niente e nessuno sostituir? Freddie. Mi spiego adesso??Quindi ripeto... si scrive per emozionare. Non è solo un mestiere. Nizzi lo ha fatto nei primi anni, ha emozionato con storie come "Sioux" "La Tigre Nera" "Furia Rossa" eccetera... e poi? Poi ha eseguito solo un lavoro e i risultati si sono visti. Scusate ma perchè per anni molti si sono scagliati su di lui? Forse che Nizzi non era un professionista? A parte i gusti ma il lettore affezionato se ne accorge quando chi scrive gioca a fare il furbo. Non si tratta di bravura ma di ispirazione. Se Nizzi non era più ispirato perchè scrivere ancora? Doveva mangiare anche lui, per carit?, ma non ditemi che le storie sue dal numero cinquecento in poi qualcuno abbia voglia di citarle di fianco a "Furia Rossa". Invece prendete le ultime storie di Bonelli, anche le più ripetitive. Ebbene qualcuno di noi quelle storie le metter? in conto, credetemi, e non si tratta di religiosit? ma di onest?. Sulla questione della credibilit? la ritengo assurda come cosa: mettersi a pensare cosa Tex possa fare e cosa sia plausibile, sfida le leggi della fantasia fumettistica, del patto che il lettore fa con l'autore. Se Tex e Carson fermano una carica indiana con l'aiuto di pochi valorosi "Buffalo" Soldier è perfettamente in linea con quel Tex e Carson che nel numero otto "Due Contro Cento" affrontano un'intera cittadina; oppure che nel bello "Il Ritorno di Montales" con pochi uomini riescono a tener testa a interi battaglioni messicani!!! Insomma il pregiudizio è da aborrire.

  10. No West10 non dico che le sue storie debbano piacere a prescindere... parlavo di anima. Anche il grande vecchio ha scritto storie sotto tono però a me come a tanti piaceva l'idea di dire: <<Oh cavoli è una storia di Bonelli!>> una storia con la sua anima. Spesso scrivo anima e forse non mi spiego bene... voglio dire che Boselli e tutti gli altri, quando scrivono grandi storie di Tex, noi ci entusiasmiamo come è giusto che sia; però quell'anima di cui parlo è l'anima di chi il personaggio lo ha creato, è un qualcosa di unico. Anche gli altri autori ce l'hanno quest'anima, per carit?. Ma quello che riusciva a mettere dentro le sue storie Bonelli è diverso. Non migliore ma diverso. Lo sento dentro di me mentre leggo... è un fatto personale giustamente. Lui è un autore che scrive Tex gli altri sceneggiatori sono degli interpreti di un mondo scritto da lui. Boselli ne è un interprete eccelso per esempio. Ha ragione anche Pallino... nel senso che nessuno vuole mitizzare Bonelli padre. Il semplice fatto rimane l'affezione. Mi sforzo di dire da molto tempo a tutti gli appassionati che penso sia il linguaggio, il modo di essere Tex Willer che solo l'autore giustamente sapeva dare. Ho scritto che Boselli come sceneggiatore e scrittore può essere anche più abile (vedete la quantit? e la qualità dei temi trattati nelle tre serie di fumetti che sceneggia da anni ormai) di Bonelli. Però Tex è Bonelli e non Boselli penso che sia scontato come fatto. Come anche un altro fatto ovvio era che pure il grande vecchio qualche volta non imbeccava una grande storia... ma ciò non vuol dire che gli altri dopo di lui non debbano scrivere grandi storie anzi... è l'esatto contrario secondo me.

  11. un bravissimo disegnatore, capace di saltare da una storia di Zagor e una di Tex, mantenendo uno standard sempre alto specie nelle scene d'azione. E' stato autore delle migliori storie del primo Boselli. "Il Passato di Carson" per Tex e "L'Esploratore Scomparso" per Zagor sono le migliori storie che questi due personaggi abbiano avuto negli ultimi venti anni.

  12. dio mio la figlia di Satania... davvero non ho idea che questa storia possa appassionare. Be' scrivila e mi sorprenderai. Domanda veloce. In molte tue storie (specie per Zagor) ho visto che tendi a dare una certa teatralit? nei dialoghi e nelle situazioni. Mi spiego meglio. Mi accorgo che c'è molto teatro nel modo in cui scrivi (penso alla storia "Ladro di Ombre" della serie Zagor nella fattispecie lo scambio di battute tra Mary Ann e le ragazze nella bottega a Pleasant Point). Mi sbaglier?, forse. Se non mi sbaglio puoi dirmi se hai qualche autore in particolare che ti piace. Cmq sia fai buon anno. E fa tornare Lupe altro che la figlia di Satania!!!

  13. certo @Cheyenne Tex esce dai canoni classici ma quando? Le storie fantastiche non escono ormai da secoli e parlo di storie come "Diablero" "i Fiori della Morte" e tutta la saga Mefisto Yama. Forse col prossimo gigante con El Morisco il Borden porter? una ventata nuova anche in quel senso. Io ho ventinove anni e leggo Tex da quando ne avevo sette. L'ho sempre visto molto più maturo dei vari Miki Blek Zagor Mister No eccetera... questa maturit? era data dal modo in cui venivano trattate le storie. Bonelli padre poteva trattare i medesimi temi e ti incollava alla pagina. Reputo molto più abili sceneggiatori come Boselli che dopo sessanta e passa di anni trova ancora delle idee!!Alla fine quando m rileggo le storie di Nizzi dell'ultimo periodo (I Fratelli Donegan) e rileggo le classiche storie di Tex di Bonelli anche le più mal riuscite vedo una cosa: nelle prime non c'è anima, sembra un prodotto preconfezionato; nelle seconde, riesco a cavalcare con Tex, bevo insieme a lui il caff?, impreco con Carson e mi esalto in una sparatoria. Questa è la differenza. Poi tra venti anni (sperando che il signore ci faccia stare tutti in salute) diremo che le vecchie storie di Borden erano migliori (c'è già chi lo fa eh) e che adesso è l'ombra di se stesso eccetera. Tutto cambia. Tutto può ambire a diventare cult. Il punto è l'anima. Mi sforza da una vita di chiarire questo concetto. Quando dico anima è come quando ascoltate una canzone di Mogol-Battisti. Vi accorgete che anche la "canzonetta" LA MIA CANZONE PER MARIE E PER ROSA può essere sublime. E poi noi lettori ammiriamo sempre l'autore originale, colui che ha creato il personaggio. Ciò avviene anche negli altri media come i serial televisivi, i cartoni animati, le opere teatrali... se per esempio nella serie X Files c'era un episodio scritto da Carter (il creatore della saga) tutti noi appassionati eravamo l' pronti a gustarci lo spettacolo. Lo stesso con Bonelli, si crea quasi una mistificazione. Alle volte mio padre legge le nuove storie e mi dice sempre "Bella ma manca qualcosa". Ragazzi è inevitabile questa cosa. Sta solo a noi non creare capri espiatori.

  14. credo sinceramente che l'unica cosa che differenzia Bonelli da tutti è il linguaggio. Se qualcuno di voi si prende la briga di leggere i fumetti degli anni quaranta e cinquanta si accorger? di come quell'uomo sia stato avanti e innovativo sotto ogni punto di vista. Questo è un dato di fatto. Prendete ora Boselli. Certo è uno sceneggiatore forse ben più capace di spaziare nei temi, di rendere le trame originali, di poter affrontare situazioni di ogni tipo e dare un'originalità alle sue storie però non potr? mai ripetere quel linguaggio. L'ombra di Bonelli però non deve offuscare quello che di buono c'è oggi. A chi dice che anche le storie del grande vecchio siano state ripetitive e fosche posso dire che sè è vero... però che linguaggio ragazzi, che Tex!! Oggi non ci resta che lasciare spazio ai nuovi sceneggiatori. E dargli fiducia. Noi lettori siamo molto ortodossi. Francamente, diciamocelo. Le storie di Bonelli padre solo perchè portano la sua firma le cataloghiamo come intoccabili, la colpa è nostra. Nizzi ne è l'esempio più fulgido. Fin quando scriveva secondo il "canone" andava bene. Poi doveva o ritirarsi (cosa da fare) o cercare di crearsi un suo stile come ha fatto Boselli. Non è andata così e per anni si è detto di tutto e di più sulla sua antitexanietà. Boselli per esempio è molto più presuntuoso, rivoluzionario e saccente eppure vi dir? fino alla nausea che lui rispetta il Tex come lo ha ideato l'autore. E lo fa in parte ma poi continua con le sue sperimentazioni. Se così non facesse si ridurrebbe a un prodotto stitico come l'ultimo Nizzi. Qualcosa senz'anima. Meglio di no, credo. Nolitta... e vogliamo parlare di lui? L'atipico per eccellenza. Le sue storie non sono Tex ma qualcuno storce il naso davanti a capolavori come "El Muerto" "Il Segno di Cruzado" "I Ribelli del Canada" "Il Solitario del West"? Eppure quello non è Tex nel senso originale ortodosso del termine. Che ci possiamo fare? Conta saper raccontare un'avventura e lui lo faceva. E i nuovi sceneggiatori? saranno i prossimi capri espiatori? Ruju, Faraci, Manfredi e Secchi saranno i prossimi condannati al plotone d'esecuzione?Alla fine non so dove sia la verità. Di certo nelle letture contano tanti fattori come molti di voi hanno detto: l'età in cui si legge, il periodo, quel particolare momento... poi gli anni passano. Magari oggi rileggo certe storie di Bonelli Padre e mi accorgo che in fondo qualche difetto c'era... ma ragazzi quanti cazzotti volavano. Tex era Bonelli punto! Gli altri non potranno ripetere quest'alchimia. E' successo lo stesso con Dylan Dog. Senza Sclavi è qualcosa di diverso non il Dylan che conoscevamo eppure il fumetto deve continuare a uscire, è inevitabile. In fin dei conti conta solo l'avventura. Spero che i nuovi autori ce ne diano.

  15. sinceramente a me non entusiasma una storia sulla figlia di Satania (ammetto che sarei però curioso di leggerla non si sa mai!!) mentre quella sul Tex periodo rodeo eccome se mi garba. Alla fine se proprio devi scrivere una storia su figli di personaggi passati potresti far tornare Lupe... magari lei può avere un figlio che si è cacciato in qualche guaio... e l'aiuto di Tex e pards sarebbe giusto. Ma naturalmente sei tu lo sceneggiatore. A parte ciò, ho una domanda: ho riletto un vecchio passaggio di un'intervista a Nizzi dove spiega che il tuo atteggiamento verso Tex sia fuori da un certo canone bonelliano e che tutto ciò sarebbe una cosa non positiva, anzi - per usare parole sue - pericolosa. Adesso che sei tu il principale sceneggiatore di Tex cosa pensi di queste vecchie affermazioni? Non c'è polemica nella mia domanda vorrei solo sapere per caso tra te e Nizzi c'è stato un "chiarimento" oppure lui è ancora convinto (come molti utenti anche in questo forum per dirla tutta) che tu non sia in linea con quello che viene chiamato canone. Anche la storia I Lupi Rossi viene spesso contestata come "non Tex". Ma allora se lui, dico Nizzi, era un convinto sostenitore di questa linea perchè negli ultimi anni e soprattutto nelle ultime storie ci mostra un Tex meno arrogante, che si fa mettere i piedi in testa che cade in agguati stupidi... allora che succede? Anche Nizzi è fuori dal "canone"?

  16. certo che la copertina di "Tamburi di Guerra" è meravigliosa. *__*Storia epocale. Come già detto nel topic della miglior storia canadese, qui ci troviamo davanti a una di quelle avventure con la A maiuscola. Difficile non leggerla tutta d'un fiato. E poi le ambientazioni.... arte pura. Immenso Ticci. Pensare che questa era la sua terza prova texana.@Calvera come non sorridere leggendo quello che hai postato! Sono questi dialoghi e questo senso sprezzante e duro che ci ha fatto tanto amare Tex Willer! :)

  17. io gli ho dato un bel nove. Certo sono stato generoso ma rileggendo la storia per l'ennesima volta mi sono lasciato catturare dalla grande capacità di linguaggio di Bonelli padre. E come mischiava azione e esoterismo in modo impeccabile dimostrando che il western è il GENERE per eccellenza con cui si possono convergere i più svariati stili e generi narrativi. Grande Letteri ricorda Phil David in una maniera eccezionale secondo me.

  18. forse sbagliamo a porre la questione. Tex è sempre lo stesso, più o meno, ma a scriverlo sono diverse teste. Diciamo che il linguaggio, quel fare sprezzante che aveva il Tex di G. L. Bonelli è legato a quell'autore che aveva un'idea chiara di Tex, lo "sentiva" così, insomma. Gli altri autori devono seguire quella linea e Borden, come gli altri, ci mette del suo ma non discostandosi troppo dalla matrice. Io preferisco Tex quando è sprezzante e duro con i cattivi e i politicanti, lo ammetto. Interessante il quesito di @Marvel. Potremmo dire che Tex di Manfredi è più vicino all'originale. Ricordate la vicenda di "Massacro" e il suo finale? Ma ci sono anche innumerevoli storie di Bonelli padre in cui il nostro ranger affida il tutto alla giustizia e agli avvocati. Ricordo molte avventure dove i cattivi vengono per così dire catturati e lasciati al giudizio della corte senza che Tex abbia "calcato" la mano, per così dire. Diciamo che Tex è come noi: una persona in grado di dare, anche in circostanze uguali, una diversa interpretazione dei fatti, di non rinchiudersi in una imbecillit? da pensiero univoco, insomma anche gli eroi si comportano come meglio gli pare!!

  19. sè ma vorrei sapere qualcosa su questo soggetto o meglio: di cosa tratta? Ne "sentii" parlare ma alla fine non frequentavo il forum all'epoca. Borden me lo puoi dire o devo leggermi tutto il topic dedicato al grande Claudio?:) Un'altra domanda veloce: hai mai letto qualche storia di Martin Myst?re? Ti occupavi della posta mensile dell'albo, se non sbaglio. Se sè, cosa pensi sia del personaggio sia di Castelli come sceneggiatore.

  20. Borden non so se ne avete già parlato (non posso leggermi più di ottanta pagine di post) dell'uso delle didascalie nel fumetto di Tex. Rileggendo le tue vecchie storie ne facevi uso anche tu. Quello che vorrei sapere non è sull'uso di quelle temporali che io non amo tanto e cioè "in quel momento", "il giorno dopo" "la sera stessa" eccetera... io parlo di un tipo di didascalie più letterarie. Ne useresti? Del tipo che usava Gianluigi per esempio, vedi il finale di "Il Veliero maledetto" o "Massacro" dove le didascalie erano davvero delle opere d'arte degne di un romanziere. Forse non le puoi usare, non ti piacciono, non si possono utilizzare?

  21. e poi, aggiungo su quanto dice giustamente Ymalpas, sappiamo bene che l'elemento femminile in saghe come quella di Tex non era e non è visto di buon occhio. Gianluigi fece lo stesso con Lilith e anche Nizzi non poteva esimersi. Naturalmente anch'io all'epoca avrei voluto vedere e leggere il classico "lieto fine" ma nel meccanismo bonelliano ma soprattutto per Tex e per l'avventura in genere la presenza della donna è inutile. Interessante da leggere è il parere che lo stesso Bonelli Padre in un'intervista contenuta poi nell'albo "Audace Bonelli" che sta ripubblicando ora l'Espresso, alla domanda dell'intervistatore sull'elemento femminile nelle storie di Tex Bonelli, lapidario come non mai, dice: "Le riassumo il problema della donna di Tex. O la donna entra nella trama come elemento narrativo - per esempio nel ruolo di "cattiva" - oppure non la faccio apparire. Non mi va di farla vedere mentre macina il grano o d' il latte al bambino. Al lettore non interessa. A proposito lo stesso discorso vale per i bambini. E non parliamone più!"Ecco più chiaro di così... anche il bambino (Kit Willer) compare in una sola avventura perchè è stato rapito e quindi d' l'occasione a Tex di cimentarsi in un'impresa diversa dal solito, non la "normale" caccia a un bandito o il solito gruppo di bellicosi indiani ma la paura che ti possano colpire in ciò che più hai di caro, un elemento quindi che coinvolge di più sia Tex che il lettore. E lo stesso fu per Lilith... poche volte è apparsa dopo il matrimonio con Tex salvo poi "ritornare" soltanto per dare l'agio a Tex e a Bonelli di narrare la vicenda del Giuramento e la conseguente vendetta. Perchè per Bonelli Padre l'eroe è vendicativo e giustiziere. Premetto che non sono d'accordo ma davvero trovo difficile che nelle storie ci sia spazio per avventure sentimentali. Non è successo in sessanta e più anni salvo un'occasione non credo che ciò si ripeter?.

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