Vai al contenuto
TWF - Tex Willer Forum

Ulzana

In Memoria
  • Contatore Interventi Texiani

    1238
  • Iscritto

  • Ultima attività

  • Giorni con riconoscenze

    9

Messaggi pubblicato da Ulzana

  1. mi unisco al dolore di tanti appassionati... è difficile dire in questo topic qualcosa sull'autore Sergio. Analisi a parte, texanietà, se così si può dire, dall'altra io penso che sia stato un autore avventuroso, di quelli che ti incollano alla pagina, autori della vecchia guardia capaci di farti credere in quello che leggi. Le sue storie scritte nelle domeniche e nei giorni festivi o nelle ore della notte lontano da quella che considerava la sua attività di editore, il suo VERO lavoro (e lo è stato. Guardiamo alla mole di lavoro che ha prodotto e ai tanti suoi dipendenti che lavorano per lui per farcene una seppur minima idea), quelle storie appassionate e diverse dal padre ma non meno emozionanti e avventurose. Ecco, il canone in questo caso è stato rispettato: seppur meno duro e sbruffone, meno "supereroe" il suo è un Tex umano ma con lo spirito avventuroso e leale. Le sue storie vanno rilette per capire quanto le sue sceneggiature per l'epoca siano state innovative in una saga che contava un unico e insostituibile autore capace di creare un linguaggio purtroppo irripetibile. E Sergio ne era consapevole. Alle volte penso a quelle sue storie e penso alle parole di mio padre quando mi dice che dentro c'era un'anima... e certo che c'era! L'anima di Sergio Bonelli e la sua passione per l'avventura!Vorrei dire inoltre discostandomi solo un attimo dall'argomento, che Sergio ci ha regalato anche gli almanacchi, pubblicazioni così innovative, splendido mix di cultura e storie a fumetti. Ecco, dobbiamo essere orgogliosi di quanto quest'uomo ha fatto per tutti noi e per l'Italia.

  2. quello che salta agli occhi è l'avventura che si respira a piene mani in questa storia, oltre che i paesaggi superbamente tratteggiati da Ticci dove, del Grande Nord, è notevole e ormai abilitato autore, fanno di questo un degno albo centenario. I cattivi indiani della storia ricordano un pochino gli "Uomini Lince" di una storia del "Grande Blek" degli anni cinquanta da me letta quando ero un bamboccio e chissà che non sia stata letta anche dal Borden. E' ora i voti!Sceneggiatura: 8.5Disegni: 8.5Colori 9

  3. le storie brevi di Nizzi sono veramente divertenti. Quella dove Tex è pensieroso e Carson allude ciò alle molteplici attività dell'amico (essere capo-tribù, ranger e agente indiano) mentre in realtà motivo di tanto sconforto sono le sconfitte a poker contro lo stregone (e, insomma, vincere a carte contro uno stregone, quindi mago, è impresa impossibile anche per uno come Tex!!!) è stata davvero esilarante!

  4. grande Ymalpas!!! Ecco, questa storia magnificamente disegnata mi allieta gli occhi! Il color fest, come ho già detto nel topic apposito, dovrebbe secondo me essere qualche cosa del genere (oltre, certo, a pubblicare storie lunghe) ma secondo me variare un po' con lughezza delle pagine, colori e tipo di storia andrebbe bene. Tornando in topic mi piacerebbe comprarla anch'io in versione cartacea questa gemma di Civitelli!

  5. e aggiungo comq solo un'altra cosa... che a parte le opinioni, io rispetto il lavoro di ogni disegnatore. La qualità ce l'hanno tutti a prescindere dai gusti personali. Diso è un grande disegnatore così come Muzzi e gli altri che abbiamo citato. Penso a Franco Donatelli, per esempio... il suo stile scarno apparentemente potrebbe fuorviare però rivediamoci le splendide copertine del Piccolo Ranger. C'è da dire che alle volte le esigenze del fumetto ha fatto sè che i disegnatori non lavorassero al meglio, presi com'erano dalla velocit? delle consegne, dalle dimensioni delle vignette eccetera, ma sono tutti artisti.

  6. Non penso di aver fatto confusione, forse mi sono spiegato male. Ortiz sarà un bravo paesaggista ma disegnando velocemente non garantisce qualità a ciò che fa, giusto? Su Diso: l'ho amato molto su Mister No si figuri (ho ventotto anni, sono giovane e devo mangiare tante "tozze" di pane ma leggo Mister No da una vita, ho cominciato a leggere fumetti come Falco Bianco da bambino e altri dell'epoca d'oro degli anni cinquanta. Ricorda Il Piccolo sceriffo? Disegni orrendi, se uscisse al giorno d'oggi nessun editore le pubblicherebbe, ma erano altri tempi quelle e amen. Eppure le storie erano anche affascinanti, scritte da Torelli. L'apoteosi furono le prime storie di Capitan Miki, l' sè che i disegni erano eccezionali cosa ne pensa?) ma l'albo Fort Sahara, la prego, se lo sfogli con cura e mi dica. Che sia un ottimo disegnatore non ci piove ma la velocit?, si sa, (non sempre però come dice Yampalas) non garantisce qualità (quasi in tutti i campi) Io poi non collego la lentezza con la mancanza di Bonelli, signor Monni. Perchè allora tante storie disegnate bene (Venturi nella storia dell'ultimo ritorno della Tigre Nera ad esempio) non sono riuscite altrettanto bene di storie passate magari disegnate frettolosamente, come lei dice, per garantirsi i soldi necessari per sopravvivere visto che all'epoca i disegnatori erano pagati meno? Se lei legge attentamente io mi riferisco che all'epoca tale pochezza (chiamiamola così) poteva essere sopperita dalle storie di Bonelli che erano straordinarie. Per Muzzi, il discorso è diverso. Lei sapr? che, come spieg? Sergio Bonelli, il volto di Tex non gli riusciva tanto bene e lo stesso Gamba o Lino Jeva oppure Rafaele Cormio venivano "usati" per far respirare Galleppini (mi riferisco al periodo delle strisce in cui il grande Galep disegnava quasi tutta la saga di Tex) e per garantire l'uscita dell'albetto in edicola. Muzzi era lento, benissimo, ma le storie a me piacevano. Le faccio un esempio: una storia come Montezuma di Nizzi- Fusco lei dove la colloca? Sembra apparentemente una di quelle brevi storie che Muzzi disegnava ma non è stata stroncata da tutti qui nel forum? Mi sbaglio forse? I disegni di Fusco non sono dei migliori ok ma se la sceneggiatura fosse stata più accorta e più bella? Perchè invece amiamo tanto le storie di Muzzi? Perchè anche se qualitativamente sono inferiori (mi riferisco ai disegni, se paragonati allo staff di disegnatori odierno impallidisce) la sceneggiatura era fatta con mestiere. Ecco spero di essermi spiegato con lei, signor Monni, che ammiro per tutte le news che ci d' su Tex! Una stretta di mano!

  7. amo queste storie "polvere da sparo" (quelle che ho soprannominato, ovvero le avventure disegnate da Muzzi e Galleppini, veloci scattanti incisive come una revolverata!) L'ho riletta in questi giorni e mi è piaciuta molto la scansione iniziale di Bonelli che ci mostra un bandito e i suoi figli che rapinano una banca e il sacrificio del loro pard nero, la figura del cacciatore di taglie spregevole come pochi... insomma una sceneggiatura solida, una storia che se non può essere annoverata come capolavoro ci mostra però le qualità di Bonelli padre che, con pochi e decisi elementi, è capace di farti sembrare diversa la solita storia di una rapina andata a male e il conseguenziale inseguimento dei banditi. Voto 7.5

  8. storia immensa, azione, disegni mozzafiato e dialoghi perfettamente Bonelliani ci mostra anche un Tex molto "cinematografico" sia per la particolare brevit? della storia che non si perde in lungaggini, sia per le splendide tavole del ticci che davvero sembra "inquadrare" le scene. Finale da romanzo alla King oserei dire!Voto 9.7

  9. sinceramente... la storia è bella, il mestiere c'è. Però voglio fare un paio di considerazioni. Primo, che l'utilizzo di acquerelli come ha detto qualcuno, e un formato più grande, sarebbero davvero appetitose come novità ma non conosco i costi di un'operazione del genere; penso che la colorazione elettronica sia meno costosa ma sono un profano e non metto becco. Seconda osservazione: dal mio punto di vista mi piacerebbe che questi special fossero davvero "diversi" e mi spiego. Perchè Carson non poteva morire davvero? Cioè alla fine si tratta di storie fuori serie e lo so, sto dicendo eresie, ma sarebbe interessante vedere storie alternative. La spiegazione di come Carson si sia salvato m'era già chiara, basta confrontare gli abiti del suo avversario mentre lottano prima di cadere nel fiume è la spiegazione con cui Boselli ci propina alla fine, per chi ha dimestichezza con le storie a fumetti, era già pronta nella mia mente. Boselli davvero non poteva fare di più e quindi mi chiedo se non fosse stato interessante vedere un finale di storia in cui davvero Carson è morto, e i suoi pards che, in un tramonto d'estate, piegati sulla sua tomba, gli danno un ulteriore saluto. Ma penso che questa mia provocazione non piaccia a nessuno. Allora ne faccio un'altra. Se questi special annuali (di cui davvero non se ne sente il bisogno, almeno per me) appurato che il colore è una bella cosa ma perchè non sperimentare, come detto, con colorazione più classiche (il già citato acquerello, o le tempere o chissà che) e non farne storie brevi tipo Dylan Dog Fest? Ci pensate brevi e secche storie di trenta pagine che mostrerebbero lati diversi della saga Texana... che so, la vita privata di Tiger quando è da solo nella riserva, un'avventura del giovane Tex, una breve storia con protagonisti i soli Navajos... storie alternative dove magari Kit diventa un fuorilegge, Tex partecipa all'assedio di Alamo. Insomma dopo maxy e giganti non si sente la necessit? di altre storie canoniche ma penso che questa mia considerazione non trover? adito n° tra i lettori e figuriamoci tra la redazione...

  10. classifiche a parte resta un disegnatore con controfiocchi e inoltre il suo Tex era un po' triste, malinconico... molto diverso dal Tex di Fusco, Letteri, Ticci e gli altri. Comunque un signore artista.

  11. Nizzi non ha anima... almeno le ultime storie. Rimarr? nella storia per aver continuato Tex dopo l'abbandono di Gianluigi Bonelli (lo sappiamo tutti che se non fosse stato per lui aallora la chiusura della serie sarebbe stata forse meno impossibile del solito) Ha scritto storie bellissime, avrà sempre la mia stima, ma le ultime storie erano prive di anima, di magia, di sentimento e soprattutto di azione!

  12. la bravura di Medda non si discute. Penso che su Tex non stia a suo agio mentre sarei curioso di vedere Burattini o Recchioni. O qualche talento nuovo. Alla fine per il discorso Tex andr? avanti ancora per anni con Boselli e Faraci (ottimi sceneggiatori) e qualche incursione di Ruju (che però tra miniserie e Dylan Dog è troppo impegnato) ma il futuro lo temo... spesso si parla di Manfredi che però non mi sembra attratto dall'idea di lavorare come fa Boselli a tempo pieno per Tex (anche se il Borden sceneggia Dampyr e alle volte anche Zagor) ma il futuro, ripeto, quello mi fa paura. Trovare altri sceneggiatori in gamba che aiutino Boselli sarà la sfida dei prossimi anni.

  13. E' innegabile che la qualità non coincide con la velocit?. Prendete Diso, veloce come Ortiz ma confrontate le tavole (due maestri per carit?) di un Villa, un Civitelli i i fratelli Cestaro con quelle di questi due. Naturalmente le storie adesso specie quelle Boselliane, sono ricche di dettagli che porta via tempo al disgnatore. In passato c'erano delle storie quelle del duo Muzzi e Galleppini che si vede erano disegnate in fretta e furia per tappare i vari ritardi dei disegnatori. Le storie erano semplici, i paesaggi inesistenti o soliti e pochi dettagli. Non voglio dire che erano brutte storie ma confrntiamo la mole di lavoro che ad esempio il duo Bianchini e Santucci hanno fatto per la storia di Boselli "Omicidio in Bourbon Street". Anche il grande Galep doveva affrettare i tempi all'epoca ma ricordate la mini storia del numero 134 "Gli Sterminatori"? Disegni strepitosi! Per concludere le storie di una volta erano più fruibili (ricordate quelle di Letteri? Chiare lineari nitide) ma adesso tutto ciò è impensabile. La qualità oggi inverosimilmente è aumentata anche se i fan amano più le storie del passato. Nei bei tempi si potevano avere storie come quelle di Galleppini o Ticci (penso a "Il ritorno di Montales" come a "Giubbe Rosse") dove i disegni straordinari si univano alle sceneggiature mozzafiato ma l' l'affezione è dovuta alla magia di Bonelli padre. Oggi i disegnatoti sono molto più professionali, è innegabile, ma forse manca la magia alle volte, manca Bonelli. Le storie di Boselli con Font o Piccinelli sono capolavori grafici. E' doveroso dirlo. Ma dobbiamo accontentarci della lentezza se almeno vogliamo la qualità se no aumentiamo le collaborazioni tra disegnatori e vediamo cosa ne esce.

  14. il distacco tra Nizzi e Bonelli è davvero minimo... nel forum di Moreno Burattini non ricordo chi cont? (!!!) tutte le pagone sceneggiate da Nizzi e da Bonelli e il distacco tra i due era davvero minimo. A parte la briga di contare tutte quelle pagine bisogna aggiungere che dal canto suo Nizzi ha sè sceneggiato anche altri fumetti, inventato serie come Leo Pulp e soprattutto Nick Raider ma Bonelli padre ha sceneggiato un'infinit? di fumetti. Ecco, uno dei miei sogni sarebbe quello di catolagare tutto, ma proprio tutto, ciò che ha sceneggiato per il mondo dei fumetti, dai cineromanzi degli anni trenta al "Medaglione Spagnolo" Un impresa dura dettata dal fatto che molte pubblicazioni di serie sono molto difficili da reperire. (Piccolo off topic) Sarebbe bello che tutte queste storie non appartenenti a Tex siano presentate a un pubblico moderno di lettori. Prendete i cineromanzi... andrebbero riportati nelle edicole. So che inziative del genere non coinvolgono i lettori (ricordate Tutto West?) ma mi piacerebbe l'idea. (Cmq scusate l'off topic).

  15. in Italia capita che il giornalismo dei fatti informi invece sui non fatti (fatti male, malissimo, vedendo come siamo ridotti con certi pseudo-professionisti) e che i fatti che non erano veri ma che vengono fatti passare per tali non siano poi smentiti con la stessa efficacia con cui vengono sbandierati ai quattro venti. Io non ho mai conosciuto Sergio Bonelli... mi sembr? un sogno vederlo su you tube in qualche intervista alle fiere dei fumetti o in qualche rarissimo intervento televisivo. Devo scrivergli assolutamente con la speranza che mi risponda perchè sono un suo ammiratore convinto. La sua carriera, e il fatto che si preoccupi della sorte di centinaia di dipendenti (disegnatori, sceneggiatori, letteristi, magazzinieri, segretari eccetera) che lavorano per lui, ci dice tutto sul conto di un galantuomo! Un signore!

  16. Penso che questa sia la storia meglio riuscita di Tex. La serie si può dividere in due grandi filoni, ovvero: le storie western classiche (indiani, banditi, assalti alle diligenze eccetera) e quelle che hanno il fascino del mistero, del sovrannaturale. Questa stupenda storia appartiene alla seconda categoria e risulta secondo me la più riuscita in questo tipo di tematiche fatte di magie ed esoterismo. Gusti personali me la fanno anche incoronare come la migliore di tutte le storie e spiego le motivazioni. Primo: del tutto personali. Quando cominciai a collezionare Tex (ero lettore di Miki e Blek della Dardo) mio padre mi comprava albi sporadici (il primo fu "Il solitario del West" e chi s' 'o scorda!!!), di cui spesso mi mancavano i numeri per completare la storia, con mio grande rammarico. Ciò però contribuiva alla spensierata ricerca degli albi mancanti nei negozi di fumetti che per me, all'epoca, erano come luoghi di sogno. La storia del figlio di Mefisto, invece, fu il primo Tutto Tex che comprai in edicola e, in capo a due mesi circa di trepidante attesa presi tutti e quattro i volumetti. Erano gli anni novanta (il '92 per essere esatti, l'anno in cui Michael Jackson stupiva il mondo con il suo meraviglioso "Dangerous Tour", e chiedo scusa per l'off topic ma concedetemelo, sono ricordi d'infanzia!!) e avevo appena dieci anni. Quindi la prima motivazione per cui la incorono "migliore storia texana" è di carattere affettivo. La seconda è dovuta a molti ragionamenti che vorrei esporre in libertà. Prendiamo in esame la sceneggiatura. Si parte con un lungo flashback che non solo recupera sapientemente il montaggio del precente scontro con Mefisto (numeri 93-94-95 se non erro) ripronendo le vignette con cui si concludeva la storia, ma si riaggancia al seguito, mostrandoci cosa sia accaduto all'infernale Mefisto dopo il crollo del castello. E qui, signori del forum, si entra nel campo della grande sceneggiatura. Esemplare l'odio con cui Mefisto trasmette al figlio Yama tutta la sua rabbia contro Willer e pars e la disperazione di tante sconfitte cui è incappato per colpa di Tex. Da antologia la scena dell'assalto dei topi che risulta essere uno dei momenti più drammatici dell'albo ma anche di tutte le storie della saga del nostro ranger. La sceneggiatura prosegue in modo inedito per l'epoca ponendo i riflettori, per quasi cento pagine, sul solo Yama. Innovativo per una serie dove il protagonista è sempre stato ben presente quasi in ogni pagina. C'è quindi da parte di Bonelli padre l'esigenza di creare qualcosa di "diverso". Se, quindi, abbiamo una sapiente sceneggiatura che dire dei dialoghi d'annunziani che abbondano in ogni pagina, dei continui rimandi a gironi infernali, gran signori dell'inferno e creature della notte? Irripetibile. Inoltre la storia è ricca di tematiche di tipo horror come la discesa nel limbo infernale (la famigerate terra delle pietre) da parte di Yama, le creature monolitiche con cui egli parla, gli incantesimi cui vengono sottoposti Tex e compagni sul battelo nel secondo albo, e lo zombie... dio lo zombie e chi se lo scorda! Con tutto ciò Bonelli padre riesce anche a stupire gli stessi Tex e pards che credono di lottare contro un redivivo Mefisto ma, alla fine di "Magia Nera", è memorabile e d'antologia la scena dei pards rinchiusi nelle rovine del castello e di Yama che rivela la propria indentit?:YAMA "E' un'eternit? che aspetto questo momento... il momento della mia vendetta! La vendetta di Yama, figlio di Mefisto!"Immenso... Naturalmente noi lettori sappiamo tutto di Yama e di suo padre ma è sempre bello veder Tex e pards sorprendersi, rimanere sbigottiti una volta tanto di fronte a un nuovo nemico. Rileggendo a distanza di tempo la storia è affascinante e ottocentesca la didascalia finale che chiude la stessa (lasciando comunque campo aperto alle future storie, ai ritorni e ai nuovi scontri e per una sottospecie di "continuity" che oserei chiamare mefistiana) con il veliero lanciato a vele rotte in alto mare mentre la tempesta imperversa e al timone compare una misteriosa figura scheletricache sembra prendere apparentemente il controllo dell'imbarcazione, lasciando a bocca aperta i lettori. Ecco la didascalia:"Ma se questa storia fin° presto nell'oblio, non tard' a sorgerne un'altra... quella che i marinai della costa ovest della Florida raccontavano a bassa voce nelle fumose taverne dei porti... la storia di un veliero nero dagli alberi spezzati, che nelle notti di tempesta accostava le navi, sino a lasciar scorgere una alta e sinistra figura avvinghiata al timone, e poi si allontanava velocissino scomparendo presto nelle tenebre!"Sublime... Nella saga di Tex, a mio avviso, non si sono mai visti tanti colpi di scena, sequenze mozzafiato (certo la scena sulla tomba di Lilith è grandiosa ma il resto della storia ?, con tutto il rispetto, nulla di eccezionale) e dialoghi di tale efficacia, oltre che una sapiente regia e una sceneggiatura priva di pecche, lungaggini e ripetizioni. E per eleggere questa migliore storia di tutti i tempi vado ad aggiungere, cari e illustri membri westerofili del forum, che i disegni di Galleppini sono irripetibili, magici e evocativi. Guardate le sequenze nel castello della Florida con Mefisto lancinante e assalito dai topi, osservate le oniriche scene del viaggio di Yama nelle terre del popolo della pietra, lo zombie che assale Tex nel cuore della notte, il volto del gorilla che sghignazza nell'obl' della nave, le foreste tratteggiate con rapidi ed efficaci chiaro-oscuri dove la luna sembra fuoriuscire dalle vignette e annunciare morte e situazioni di paura e, se non vi bastasse ancora, ammirate la vignetta finale, col veliero dove è intrappolato Yama, abbandonato alla tempesta e la taverna che sembra uscita da un romanzo di Stevenson e allora, signori miei, se anche questa varietà di ambientazioni, di disegni straordinari ed epici, uniti alla sceneggiatura esemplare, se tutto ciò non fa di essa la migliore delle storie allora io vivo su di un altro pianeta!Questa storia non merita voti... il dieci è troppo poco!Adios!!! :)

    • +1 1
  17. l'analisi del signor Monni è ineccepibile e anche quanto detto da altri... alla fine conta l'avventura, e qui ce n'? a piene mani. Pensate che al giorno d'oggi una storia con questo mordente, dotata di tutto questo fascino e mistero, è praticamente improponibile. Forse su Zagor (infatti il Borden pare ha scritto una storia di futura pubblicazione proprio per lo spirito con la scure con i famigerati dinosauri). Amo molto questo lato "sperimentale" dei primi cinquanta albi di Tex, dove Bonelli padre amava cambiare le carte in tavola e inserire sempre nuovi schemi narrativi (vedi la guerra di seccessione, Tex che diventa prima agente poi capo dei Navayos, la nascita di Kit, il periodo di indagini per conto della Pinkerton eccetera). La storia è pienamente riuscita. I disegni... davvero ha ragione lei signor Monni: chissà Galep con unb formato più grande cosa avrebbe fatto. Si potrebbe ripubblicarla magari ingrandendo le vignette e colorandole. Per concludere amerei rivedere questo genere di avventure spensierate e fantasiose sul Tex serie regolare...

×
×
  • Crea nuovo...

Informazione importante

Termini d'utilizzo - Politica di riservatezza - Questo sito salva i cookies sui vostri PC/Tablet/smartphone/... al fine da migliorarsi continuamente. Puoi regolare i parametri dei cookies o, altrimenti, accettarli integralmente cliccando "Accetto" per continuare.