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  1. Da quanto non si vede uno sceriffo così? L'ulitmo che ricordo è quello di "Ritorno a Culver City", ma non mi ha mai convinto. L'ultimo simile a quello di orrore viene da "A sangue freddo"!Questa è una storia che lessi anch'io da bambino. All'inizio non capivo perchè "il cattivo" si strappasse i vestiti e minacciasse Herbert, ma man mano mi fu chiaro. Magnifica storia! Una volta scrissi a Medda complimentadomi per questi capolavori e lui mi rispose che tanta gente glielo dice adesso come sono belle le sue storie di Tex.

  2. In un altro topic ho detto che la coppia Boselli-Font non ha mai deluso. Questa storia ne è la dimostrazione. Font ci racconta il Grande Nord con la maestria di Fusco e Ticci, mentre Boselli ci narra una storia che non può non essere ricordata!Col metro di misura svizzero prendono un 6 più che pieno!

  3. Immagine postata



    Ernesto Garcia Seijas nasce a Ramos Mej?a, in provincia di Buenos Aires (Argentina), il primo giugno del 1941.

    All'età di dodici anni entra nella scuola delle Belle Arti, che abbandona poco dopo per una generale mancanza di interesse verso tutte le altre materie che non fossero il disegno. Si iscrive quindi all'Accademia Pitman, dove studia disegno fino all'età di diciotto anni.

    Inizia a lavorare per la Editorial Fascinacion e quindi fa il suo vero esordio a diciassette anni, disegnando per la rivista Totem la piccola storia Bill y Boss.

    Nel 1958 inizia a lavorare per la rivista ?Bucaneros, el gigante de la historieta? disegnando i pirati che davano il nome alla rivista.

    Negli anni sessanta realizza fumetti e illustrazioni per numerosi editori argentini.

    Per la Acme disegna numerosi episodi della serie Robin Hood.

    Collabora quindi nel corso degli anni, con testate come Frontera, Hora Cero ( per la quale illustra le storie di Tom de la Pradera, su testi di H?ctor G. Oesterheld ), Misterix ( per la quale illustra nel 1963 Leon Loco, una storia di adolescenti sempre scritta da Oesterheld ), Rayo Rojo e infine Intervalo. Per quest?ultima rivista femminile, edita dalla Editorial Columba, Seijas illustra una serie interminabile di storie romantiche e numerose adattazioni di classici del cinema di quel periodo. è la volta quindi di Helena, un personaggio di Robin Wood, che rappresenta sicuramente la produzione più valida espressa dalla Intervalo.

    Inizia quindi la fruttuosa collaborazione con la Ediciones Record, con la creazione di serie come Black Soldier, Skorpio, Mandy Riley, El pequeno Rey, La estirpe de Josh, Los aventureros, El hombre de Richmond ( su testi di Andrea Mantelli), Bruno Bianco ( sceneggiata da Carlos Trillo ).

    Per la rivista Nippur ( della Editorial Columba ) disegna invece il personaggio di Kevin.

    Nel 1987 per il quotidiano Clarin disegna la serie El negro blanco, e il personaggio ( di grande successo ) Flopi, ideato da Carlos Trillo.

    Negli anni novanta collabora alla rivista Espectador della Editorial Perfil, disegnando per il suo supplemento una storia horror. Per La Prensa, Seijas crea una serie di storie incentrate sul personaggio Bardo. Sempre per un altro quotidiano, La Nacion, sta attualmente disegnando una storia intitolata Especies en peligro.

    Nel 1999 per il mercato italiano realizza Radzel su testi di Eduardo Mazitelli, pubblicato dalla Editoriale Eura. Radzel è un angelo picaresco e ingenuo, dolce e irascibile, che è scappata dal cielo attratta dalla vita terrena.

    Nel 2005, fa il suo esordio alla Sergio Bonelli Editore con il numero 80 di Julia.


    Immagine postata


    Attualmente Seijas fa parte dello staff dei disegnatori di Tex.


    Immagine postata

    Una vignetta disegnata da Seijas



    [ Nota: il messaggio iniziale di questa discussione è stato modificato dall'Amministrazione del forum per permettere l'inserimento della biografia dell'autore ]



    ? in dirittura d'arrivo questo grandissimo autore.

    Tra i suoi personaggi spiccano Helena, El negro Blanco e Flopi.
    Ha collaborato, in Italia, per Skorpio.
    Appena ho tempo posto qualche tavola di "Helena".

    Per ora vi rimando al sito: http://www.garciaseijas. com. ar/

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    Soggetto e sceneggiatura: Giovanni Luigi Bonelli
    Disegni: Giovanni Ticci
    Periodicità mensile: Marzo 1980 - Giugno 1980
    Inizia nel numero 233 a pag. 65 e finisce nel numero 236 a pag. 80



    Un paio di trafficanti d'armi e di whisky si accordano con Big Cisco del trading post di Oraibi per spacciare le loro merci ai rabbiosi Utes di Cane Giallo… e Big Cisco convince il sakem ad attaccare i Navajos e il loro capo Aquila della Notte! In seguito ai massacri compiuti dagli Utes di Cane Giallo, alleati con i feroci Hualpai, i Navajos iniziano a ritirarsi, lasciandosi dietro terra bruciata! Intanto, Tex e Carson, dopo aver sbatacchiato ben bene Big Cisco per fargli sputare i nomi dei suoi complici, danno alle fiamme il posto di scambio di Oraibi. Poi puntano su Farmington, covo dei lestofanti. Nel frattempo, i Navajos in fuga resistono eroici sul Devil Pass ai furibondi attacchi degli Hualpai e degli Utes, facendo strage di nemici. Mentre Kit Willer e Tiger Jack, al fianco dei Navajos di Tanito, respingono al Devil Pass gli agguati degli Utes di Cane Giallo e degli Hualpai di Kaiba, Tex e Carson setacciano Farmington per stanare il sinistro Tom Colter e la sua banda di velenosi trafficanti che forniscono armi e whisky agli indiani ribelli. I pards si appoggiano a Tad Fletcher, un amico ranchero che naviga in cattive acque a causa delle mire di Colter sui suoi terreni. Dopo aver sistemato il losco mercante, i pards abbordano il barcone che sta portando fucili e liquori a Cane Giallo. Persi i rifornimenti di armi e rimasti senza cavalli in seguito alle incursioni dei pards, gli Utes e gli Hualpai ribelli – ormai in trappola – vengono sbaragliati dalla Cavalleria: Cane Giallo, che voleva sterminare i Navajos e togliere lo scalpo ad Aquila della Notte, viene sconfitto in duello, rasato a zero e poi abbandonato in mezzo al deserto.



     © Sergio Bonelli Editore

  5. Immagine postata



    Mauro Boselli nasce a Milano il 30 agosto 1953, dove tuttora vive e lavora.

    Lettore onnivoro, fin da ragazzo matura la vocazione del narratore, inventando storie per gli amici, che racconta durante le lunghe e noiose estati estive.

    L'incontro con Giorgio Bonelli gli permette di entrare in contatto con la Sergio Bonelli Editore, per i conteggi del famoso referendum degli anni settanta e per rispondere alle lettere dei lettori.

    Traduttore di professione, inizia a lavorare stabilmente presso l'editore Bonelli nel 1984, come redattore della rivista "Pilot", allora diretta da Tiziano Sclavi. Subito dopo è redattore di "Orient Express" ( che eredita dalla Bonelli con l'acquisizione dell' Isola Trovata ) e traduce vari fumetti francesi nonchè l'unico comic book mai pubblicato dalla Bonelli, la serie americana di Indiana Jones prodotta dalla Marvel.

    In una recente intervista Boselli ha avuto modo di chiarire meglio il suo ruolo all'interno della casa editrice in quei primi anni di apprendistato: ?Io ho lavorato per un paio d'anni, più o meno, come segretario-assistente di Gianluigi, In realtà era un lavoro di tutto riposo perchè io lo guardavo scrivere, lui chiacchierava con me e mentre scriveva mi insegnava qualche cosa. E? ci raccontavamo delle cose? io leggevo? cercavo dei soggetti per lui, spulciavo i vecchi numeri di ?True West?? la rivista??

    Pian piano assume il ruolo di redattore factotum interno della Bonelli, occupandosi sia della revisione di tavole e sceneggiature, che della stesura dei redazionali e delle rubriche di molte delle testate. In particolar modo sue sono le rubriche ai librini allegati agli speciali estivi, di cui spesso è revisore e autore. Firmati da lui sono Spettri mostri e creature, Gli esploratori dell'Amazzonia, Terre immaginarie, Guida a vudu e macumba, La letteratura horror dall' A alla Z e altri. Boselli cura anche alcuni degli articoli e dei dossier pubblicati nella collana almanacchi.

    Al fumetto vero e proprio arriva nel 1986 con una storia di Tex, La tragedia della "Shangay Lady" [ # 309 / 10 ], su soggetto di Giorgio Bonelli e co-sceneggiato da Gianluigi Bonelli, i disegni sono di Letteri.

    Nel 1990 la sua prima sceneggiatura in solitaria: si tratta del secondo episodio di River Bill, personaggio creato da Guido Nolitta per la serie TuttoWest che fino al n° 36 ( maggio 1990 ) ha ospitato le ristampe di alcuni personaggi storici della Bonelli ( El Kid, Kociss, Hondo, Il Giudice Bean, Davy Crockett, I Tre Bill, ecc...) originariamente pubblicati nel classico formato a striscia. Dal n.37, appunto, inizia invece ad essere proposto l'inedito River Bill, il cui primo episodio è sceneggiato dal solo Nolitta: Boselli affianca Nolitta già dal secondo episodio e si occuperò della serie fino alla sua conclusione, con il n° 45 del febbraio 1991 ( in totale la serie arriver? a contare soltanto 9 episodi ). I disegni sono di Gamba e Buffolente.

    Nel 1991 si situa il suo esordio su Zagor: si tratta del quarto speciale, La fiamma nera, per i disegni del veterano Gallieno Ferri. L'arrivo di Boselli nella serie coincide con un ritorno marcato alle tematiche fantastiche ed orrorifiche che fin dalle origini hanno costituito uno dei punti di forza della serie. La sua collaborazione a Zagor proseguirò accanto al prolifico Moreno Burattini: a loro due va riconosciuto il merito di aver attuato una vera e proprio rivitalizzazione del personaggio di Nolitta.

    Nel 1992 Boselli rende omaggio anche al Piccolo Rangers con lo speciale Il ritorno dei Rangers, disegnato da Francesco Gamba, uscito in occasione del trentennale della serie.

    Nel 1993 il vecchio progetto di Alfredo Castelli di inaugurare una serie parallela al suo Martin Myst?re, ha trovato la concretizzazione nella pubblicazione, nell'aprile del 1992 di Zona X. Sulla testata regolare non trovano però posto le progettate riduzioni di alcuni classici della letteratura fantastica che Castelli aveva incluso nel suo progetto iniziale. Le storie già realizzate vengono quindi dirottate sulla rivista L'Eternauta edita dalla Comic Art: la sceneggiatura di Boselli, una riduzione del racconto La lente di diamant di Fitz-James O'Brien, illustrata da Corrado Roi, verr? ristampata nel n.17 della collana Best Comics.

    Sempre nel 1993 scrive il soggetto e la sceneggiatura di un albo di Mister No, Capitan Vendetta, disegnato da Fabio Civitelli ed ospitato nell'Almanacco dell'avventura 1994, quindi l'allegato Mister Bluff allo speciale n° 4 del Comandante Mark.

    Nel 1994 arriva il sospirato debutto di Boselli ai soggetti di Tex: Il passato di Carson [ # 407 / 409 ] . Boselli continuerà a scrivere soggetti e sceneggiature per il ranger, alternandosi a Claudio Nizzi.

    Tra il 1995 e il 1999 i suoi impegni redazionali, per anni è stato il principale curatore dei testi del Giornale di Sergio Bonelli pubblicato in appendice agli albi, vengono ridotti sempre più a favore della sua attività di sceneggiatore a tempo pieno per Zagor e Tex.

    Nel 2000 esordisce nelle edicole il primo personaggio da lui creato ( con la collaborazione dell'amico Maurizio Colombo ): Dampyr. I disegni dei primi numeri della nuova serie sono affidati alle matite di Mayo ( Mario Rossi ), Luca Rossi, Nicola Genzianella, Maurizio Dotti, Marco Torricelli, Stefano Andreucci, Alessandro Baggi, e Giuliano Piccinninno, mentre le copertine sono ad opera del talentuoso Enea Riboldi.

    Sempre nel 2000 debutta anche ai testi di un episodio di Dylan Dog: L'isola dei cani, disegnato da Giampiero Casertano.

    Tra il 2000 e il 2005 le sceneggiature di Dampyr ( e Zagor ) lo impegnano sempre più, solo tre sono infatti le storie che scrive per Tex, ma nel corso dell'anno seguente appaiono altre tre storie del ranger, che sembrano invertire la tendenza e destinarlo al ruolo di primo soggettista e sceneggiatore.




    [ Nota: il messaggio iniziale di questa discussione è stato modificato per permettere l'inserimento della biografia dell'autore ]



    Boselli: un nome, una garanzia. L'uomo che ci ha regalato storie come "Il passato di Carson", "Eroe per caso" e "I lupi rossi". Parlatene e, se fate i bravi, parlategli.

  6. E fatevi gli originali, poffarbacco :lol: !

    Riuscissi a trovarli a basso prezzo!!!!!Ti faccio qualche esempioTexone numero 1 : dagli 80 ai 60 euro numero 2 : 40 euro :rolleyes::rolleyes::rolleyes:
    Anche se siamo parecchio OT, dico che io ho comprato il primo a 50 franchi (30 euro) ed il secondo a 20 (13 euro)
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    Soggetto e sceneggiatura: Claudio Nizzi
    Disegni: Victor De La Fuente
    Periodicità annuale: Giugno 1992



    Gli spietati Volontari dell'Arizona, guidati dall'infame Dan Latimer e appoggiati dai pezzi grossi di Tucson, hanno l'obiettivo di spazzar via gli Apaches dalle loro terre e non esitano a compiere massacri di inermi pellerossa! Tex e Carson intervengono perchè non scoppi una guerra indiana fatale per i nativi e l'unico modo per evitarla è convincere il capo ribelle Delgado a incontrare un uomo di Washington, l'onesto John Adams, sensibile ai problemi delle riserve. Ma Adams viene ucciso da chi vuole un'Arizona popolata soltanto da bianchi!


     

    ©  Sergio Bonelli Editore

     

     

     

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    Un missionario di pace accompagnato da Tex e Carson Un gruppo di progressisti pronti ad ucciderlo. Un generale impaziente. Se non bastassero questi ingredienti per invogliare alla lettura, si può "ripiegare" agli ottimi disegni di De La Fuente.


    Tex e Carson, diretti a Tucson per incontrare Adams (il missionario inviato dal governo), sventano un massacro ai danni della tribù di Naiche, nella riserva di San Carlos, da parte di un gruppo di volontari capeggiato da Dan Latimer.
    L'appetito vien mangiando, si dice. Questo ne è un esempio pratico! Nizzi ci fa conoscere i progressisti (pezzi grossi di Tucson), mette nero su bianco che il tenente Carleton (scorta di Adams fino all'arrivo dei due rangers) è un doppiogiochista "troppo pieno di aristocratico per intascare la mazzetta senza avvolgerla nella carta argentata delle giustificazoni morali" (pag. 67). Adams, colla sola compagnia di Carson e Tex, si avventura verso la zona indiana, per trattare con Delgado.
    Ed ecco un primo stacco. Messico, prigione di Janos, Ojo Blanco (un bandito indiano cieco da un occhio) viene fatto scappare.
    Torniamo ai tre, che nel frattempo si sono stabiliti (per la notte) nella capanna di un vecchio stregone, Corno Rosso, che li accoglie nella capanna con una frase sibilina: "Questo è un grande giorno per Corno Rosso!... Egli è ormai prossimo alla morte, perciò è felice di poter salutar per l'ultima volta il grande capo dei fratelli navajos!". Un'innocua scena, che però ci mette una pulce nell'orecchio.
    Ed ecco che gli eventi precipitano: mentre i due rangers lasciano la capanna per andare ad incontrare Delgado, Ojo Blanco (l'indiano liberato dal carcere poche scene prima) ammazza i due rimastivi, su ordine di Latimer, che porter? poi il corpo di Adams al generale Crook incolpando Delgado. Tutto questo, evidentemente, per scatenare la guerra. Nel frattempo, Tex, Carson e Delgado giungono alla capanna del vecchio steregone. Aquila della Notte fa in tempo soltanto a sentire il nome di Ojo Blanco dalle labbra del morente Corno Rosso, che i soldati di Crook entrano nella capanna coi fucili spianati. I due rangers non possono far altro che coprire la fuga del capo indiano. Convintissimi che quello carcerato a Janos non possa essere Ojo Blanco, i due rangers giungono alla prigione e si devono ricredere!
    Ora tutto viene messo in dubbio! Un mix perfetto! Nessuno è più sicuro di niente!
    Come finisce? Scopritelo! Bisogna soltanto ammettere che Tex e carson faranno fuoco e fiamme sull'Arizona, pur di riscattare Delgado.

    Uno dei migliori texoni di Nizzi, scritto con grande maestria. Come già detto, un mix perfetto, con botta e risposta perfette tra i pards (uno per tutti, a pagina 172), ed un uso prorompente di didascalie che non disturbano affatto!

    Disegni? C'è poco da dire... De La Fuente è uno dei migliori artisti spagnoli, ed il suo ranger è il più personale in assoluto, ma comunque è Tex. Con un tratto che ritrae la polvere che ci sentiamo indosso leggendo l'albo, non può che incantare anche i più conservatori. I suoi cavalli li sentiamo scalpitare! Un uso dei bianchi e dei neri che lascia a bocca aperta! Anche dal punto di vista grafico, uno dei migliori texoni! Una delle più spettacolari copertine (anche se il pollice sinistro di Tex è fuori posto).

    Note: è la prima storia di Tex (forse di tutta la produzione Bonelli) dove compare una vignetta verticale su tre strisce (pagina 196). è la prima storia in cui Tex incontra Volpe Grigia, il generale Crook. Tex non porta i classici stivali (quelli col collo che finisce a "V"), ma alcuni classici, come quelli di Carson. Anche i taschini della camicia non sono i soliti, infatti si trovano sotto la stoffa, e non sono a parte come quelli più classici. Altro particolare: Nizzi usa i colonnini per alcune didascalie.

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