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Josey Wales

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Messaggi pubblicato da Josey Wales

  1. Una di quelle storie che restano indelebilmente impresse nella memoria. Divertimento allo stato puro. Chi se li scorda quei dialoghi è Per non parlare dei pard che fanno saltare in aria decine di alligatori, e tante altre scene memorabili. E che tenerezza quel Generale La Rochelle, il più grande stratega dopo Napoleone... I disegni di Fusco, poi... Voto: 10

  2. Storia molto bella. Noto che anche in questo caso si discute della non centralit? di Tex. Per me non è un problema, quando la vicenda lo richiede ( e se risulta interessante ). Qui il personaggio centrale, Mitch, è uno di quelli ottimamente riusciti, e così pure la Vedova, o gli altri comprimari come Boydon. Se poi aggiungiamo che si tratta di uno speciale, il problema dell'oscuramento parziale di Tex non me lo pongo nemmeno. La storia mi piace molto, i disegni non mi entusiasmano. Non mi piace granch? quello stile, e non apprezzo molto quelle figure che sconfinano spesso e volentieri nel caricaturale e nel quasi grottesco. Devo dire però che i disegni di questo texone non li trovo sgradevoli, e comunque anche qui vale il discorso dell'albo speciale, la cui natura rende di per sè interessante ogni interpretazione grafica personale. S?, insomma, basta che non arrivi un disegnatore con uno stile cubista che rappresenti Tex con entrambi gli occhi sullo stesso lato del volto e la bocca al posto dell'orecchio... Voto 9

  3. Ho letto questa prima parte. Per adesso posso dire che ne sono rimasto soddisfatto, ma la lettura è stata molto veloce. A dir la verità avevo l'intenzione di aspettare fino al mese prossimo per aprire l'albo insieme al successivo, ma poi non ho resistito alla tentazione. Considerata l'importanza particolare di questo episodio, voglio averlo tra le mani nella sua interezza per poterlo leggere con attenzione e farmene un'idea precisa. Non ho badato troppo neanche ai disegni, contrariamente al solito. Rimando impressioni e commenti a storia conclusa.

  4. Per anni Nizzi ha rappresentato la tradizione, Boselli l'innovazione.

    Dir? di più...

    Prendo in prestito un concetto espresso qualche pagina fa - da Cheyenne, credo - che si presta magnificamente a sintetizzare la situazione così come la vedo io:
    "Non si tratta di volere questo o quello, ma questo e quello".
    E infatti, per quanto mi riguarda, il migliore dei mondi texiani possibili sarebbe quello narrato da un "dream team" Boselli-Nizzi
    ( Nizzi dei tempi d'oro, claro ).
    Con l'alternanza di questi due signori ai testi e la compresenza dei loro stili differenti, forse sarebbero soddisfatti un po' tutti.
    Io certamente lo sarei. Avrei tutto quello che cerco in Tex.
    Più propriamente, diciamo che manca un erede dello stile nizziano, stile che io non ritengo affatto demod'. Se in squadra ci fosse anche un elemento del genere, sarebbe la quadratura del cerchio.
    Allo stato attuale infatti la serie mi appare arricchita per molti versi, ma contemporaneamente anche depauperata di alcune caratteristiche che mi piacevano un sacco.

  5. Chiedo scusa se vi sono parso un po' offensivo, :indianovestito:

    Ma dai... nessuna offesa, figurati. :trapper: Magico Vento è già un'altra cosa. Non dovrei parlarne perchè non l'ho seguito ed è buona regola non parlare di ciò che non si conosce, ma per quanto ne so si tratta di una serie in cui l'elemento para-soprannaturale è una delle leggi interne su cui si regge quell'universo narrativo, che pertanto ha la sua coerenza. Ma nel caso di Tex si tratta di incursioni assai sporadiche in settori fantastici lontanissimi dal suo mondo abituale. La quasi totalit? delle storie riguarda temi e scenari tipici del normalissimo e canonicissimo western. Perciò, il fatto che ogni tanto Tex debba occuparsi di chiudere i cancelli delle sette porte nere dei sette cerchi blu dei sette inferni rossi, ecco, mi manda in cortocircuito. Questo per spiegare la mia pesonale avversione. Però capisco perfettamente che a molti altri lettori tutto ciò risulti gustoso e avvincente.
  6. IMHO l'evoluzione è su un crinale pericoloso, dove il confine tra giusto limite e snaturazione è molto sottile.....

    S?, capisco il timore, ma sarei fiducioso su questo, Per esempio, qualche tempo fa lo stesso Boselli, a qualcuno che lo interrogava sull'eventualit? di inserire alcune tematiche in almeno una storia, rispondeva: "Questa cosa è adatta a Ken Parker, non a Tex". Sempre Boselli, accennando alla triste fine di Mister No, la attribuiva al fatto di averlo voluto trasformare in qualcos'altro. E se non ricordo male aggiungeva addirittura che è preferibile chiudere una serie piuttosto che stravolgerla. Mi sembra quindi che lassè abbiano idee abbastanza chiare in proposito. L'idea che mi sono fatto io è che agli autori sia concesso di muoversi liberamente all'interno di un recinto che però è proibito attraversare ( più o meno come il recinto di piloni sonar di Lost, eh eh ). Personalmente quindi non mi preoccupo che Tex possa essere stravolto, penso sia uno scenario molto improbabile. Ciò che mi spiace è che si siano un po' perse o ridimensionate alcune peculiarit? ( soprattutto del personaggio ) che non penso siano di per sè in conflitto con gli stili di scrittura moderni, la maggiore attenzione alle figure secondarie, l'accresciuta complessit? delle trame.
  7. certi lettori non capiscono niente! (...) sinceramente questi lettori che amano solo gli indiani e i baanditi sono così noiosi.

    Eh, eh, avrei da ridire... Essendo uno di quei lettori noiosi che non capiscono niente perchè in un contesto western, anche fumettistico, amano vedere "solo" banditi e indiani ( ma anche tutti gli altri numerosi ingredienti tipici del genere ), ti rispondo. Che dire è A me non sembra una posizione così illogica e strampalata. Amo il western classico, il western crepuscolare, il western-spaghetti, persino il western-sberleffo di Hill-Spencer... ma il western-abracadabra o il western-zombie proprio no, sorry. In ogni caso, condivisibile o no, è una opinione come un'altra. Non vedo motivo perchè qualcuno debba accoglierla con insofferenza. In linea del tutto generale, io vorrei sentirmi libero di dire la mia riguardo un prodotto che acquisto regolarmente come gli altri 209.999 lettori che, ciascuno con la sua scienza e i suoi gusti, costituiscono il variegato pubblico di Tex. E' lo scopo di un forum, no è :trapper:
  8. ... per me queste modificazioni non ci sono state.
    (...).
    Nelle sue caratteristiche essenziali (coraggio, lealt?, eroismo, antirazzismo) Tex è rimasto uguale.

    Qui non ti seguo.

    La riduzione all'essenza di Tex che hai appena fatto mi sembra estrema. Equivale a svuotarlo di ogni specificit?, riducendolo al classico stereotipo dell'eroe senza macchia e senza paura comune a tutta la narrativa mondiale... A questo punto Tex, di diverso dagli altri eroi ha solo il nome.
    Mi domando allora cosa abbia inventato realmente, di suo, G. Bonelli. Il fumetto non l'ha inventato lui, il western con le sue figure e i suoi scenari neanche, i temi delle sue storie sono tutti tratti dalla letteratura d'avventura generale e western particolare. Se anche il suo personaggio è soltanto un eroe generico, uguale a tanti altri...

    Forse il tuo è un discorso soggettivo, cioè volto a rimarcare ciò che a te importa di Tex, e allora mi va benissimo.
    Però, un conto è dire "A me del personaggio Tex importa che sia un coraggioso che difende i deboli e gli oppressi, tutto il resto poco mi interessa", altro è sostenere che Tex non ha subito modificazioni ed è rimasto uguale, il che non è esattamente vero. Non è stato snaturato, concordo su questo, ma non è rimasto uguale.

    Tornando ad una prospettiva soggettiva - la mia, in questo caso - proprio perchè sono molto interessato alla caratterizzazione dei personaggi, non posso certo considerare accessori gli aspetti che costituiscono il carattere e la personalit? del personaggio principale !...

  9. Ma soprattutto l'uso della parola "ritorno" riferita a Nizzi (non credo sia stata buttata l' tanto per fare), parrebbe prefigurare uno scenario che nessuno di noi finora aveva preso in considerazione...!
    (...) non penso che sia impossibile trovare una soluzione per un rientro nella serie di Nizzi, e, detta tutta, non mi dispiacerebbe affatto.

    A chi lo dici...!

    Se Nizzi avesse riacquistato la vena, il suo rientro in squadra garantirebbe la presenza di un filone old style di cui sento la mancanza.
    E per quanto mi riguarda, si tratterebbe di un arricchimento prezioso.
    Però ci sono troppi "se"... Bisogna vedere se Nizzi ha ripreso a scrivere come un tempo, se quella parola "ritorno" ha davvero il significato che auspichiamo, se potr? appianarsi qualche divergenza che a quanto ho capito c'è stata in SBE...
    Comunque sperare non costa nulla.

  10. Assai interessante, questo topic. Riassumendo in modo molto spiccio, riguardo l'argomento di fondo del topic mi pare che finora si siano delineate grosso modotre posizioni:- C'è chi del vecchio Tex rimpiange tutto, ma proprio tutto ( dal linguaggio al carattere, dalla centralit? assoluta del personaggio alla scrittura, didascalie comprese ).- C'è chi rimpiange alcune cose ( nel caso del sottoscritto: una certa caratterizzazione del personaggio che è stata modificata, una maggior presenza dei pard, le storie lunghe e un tasso di ironia/umorismo sensibilmente diminuito ), ma accoglie con favore la maturazione in termini di scrittura, di disegno, riconoscendo che finora si è trattato di una evoluzione naturale, sempre contenutaentro i giusti limiti e mai spinta verso i confini della snaturazione.- C'è infine chi non rimpiange assolutamente nulla, o perchè preferisce il Tex moderno rispetto a quello vecchio, oppure perchè negli anni il suo approccio alla saga è cambiato di pari passo con l'evoluzione della stessa. Io rientro nel secondo dei casi classificati, ma anche se magari non condivido questa o quella argomentazione addotta a sostegno di qualche tesi, penso che tutti e tre gli approcci siano ugualmente validi. Perchè ognuno di noi ha in mente il proprio Tex, ama questo fumetto per determinate caratteristiche piuttosto che per altre, e di conseguenza ha la propria idea su come la saga dovrebbe essere portata avanti. Perciò trovo particolarmente interessante la discussione, e mi farebbe piacere che anche altri si aggiungessero.

  11. Bella storia: fresca, avvincente e divertente. La trovata dei falchi è ovviamente quella che rimane più impressa nella mente. E' una di quelle storie "sempreverdi", che si rileggono sempre con immutato piacere a dispetto degli anni che passano. L'ambientazione cittadina va bene per i disegni semplici e discreti di Letteri. Voto: 8

  12. A tutti piacerebbero sempre storie con i quattro pards o comunque le varie rotazioni, ma se un autore non se la sente perchè obbligarlo?

    :

    Se un autore non è capace di gestire i personaggi centrali della saga, allora vuol dire che non è all'altezza.

    Sono professionisti, quindi devono essere in grado di farlo.
    Siccome nessuno può dubitare delle capacità di Manfredi, quel "non se la sente" cui ti riferisci va allora inteso come non vuole occuparsi di Kit e Tiger. Forse perchè ritiene che siano figure non tanto interessanti ( se fosse così, potrebbe leggere "Salt River" per cambiare opinione ).
    O magari non gli va per ora, ma in futuro potrebbe ripensarci.

    Non so se abbia ragione Paco a dare della primadonna a Manfredi, però neanch'io riesco a capire un approccio a Tex tipo "A me Kit e Tiger non piacciono e non li tratto, tanto c'è Boselli che se ne occupa"... D'accordo, non è strettamente necessario che Manfredi scriva storie con tutti e quattro i pard fintanto che c'è qualcun altro che lo fa, ma, come posso dire, IMHO questo modo di approcciarsi non denota un grande coinvolgimento da parte di un autore.
    Secondo me, gli autori chiamati a scrivere per Tex dovrebbero sforzarsi di immergersi nella saga appropriandosi di tutti i suoi aspetti.

  13. Solo nel numero di gennaio, tanto per dire. c'erano le "didascalie geografiche" e alcuni di voi hanno anche applaudito un siparietto umoristico. Va bene che la memoria scarseggia, ma insomma...

    (...)
    PS Siccome NESSUNO ha commentato questo post, lo rimetto. Delle due l'una: Non lo avete visto. O sono invisibile!
    Ce n'? una terza: le opinioni e i post degli autori contano MENO degli altri.?? ; ) Eh! Eh!

    Commento anch'io questo post, allora.

    In realtà, non mi sento tirato in causa se non marginalmente, per il fatto di esser stato tra coloro che hanno salutato con favore i siparietti umoristici nella storia "Salt River".
    Ma visto che ci sono, ne approfitto per tornare sulla questione del carattere di Tex.

    E' vero che i vari elementi che definivano il carattere di Tex - l'ironia, alcuni atteggiamenti, certi modi di fare - spuntano fuori tuttora,
    in questa o in quell'altra storia, ma è innegabile che il tutto sia molto ridimensionato e dosato con il contagocce.
    Per cui nel complesso, storia dopo storia, il Tex degli autori attuali risulta un personaggio dal carattere molto diverso da quello esuberante e fuori le righe che identificava il Tex dell'era Bonelli-Nizzi. Questo mi sembra un dato di fatto.
    E mi sembra una scelta artistica precisa più che una necessit? imposta ( il linguaggio è un altro discorso, invece ).
    Ciascun lettore potr? poi accogliere questo cambiamento positivamente, oppure avvertirlo come una perdita. Ma il cambiamento c'è, e si nota.
    Almeno credo... Non penso di essermelo sognato.

    Delle didascalie, così come di mappe, sigarette e chiacchierate con i cavalli, non sento la mancanza. Non è una critica verso chi lamenta queste assenze, sia chiaro.
    A me personalmente, ciò che manca di più è quel carattere di Tex. E poi le altre cosette che ho elencato negli altri miei post.

  14. Gli altri autori (...) stanno perdendo ( ...) quella che era la principale peculiarit? del Personaggio: il linguaggio particolarissimo e certi atteggiamenti che pure rendevano simpatico il Ranger.

    Io farei un distinguo.

    - Quanto al linguaggio, mi sbaglier?, ma temo che se i nuovi sceneggiatori tentassero di recuperare quel linguaggio specifico,
    riprendendone "paro paro" le espressioni e innestandole in una visione narrativa, la loro, lontana anni luce da quella di GlB e di Nizzi,
    non ne uscirebbe niente di soddisfacente.
    Per cui, nonostante mi manchi molto il linguaggio di Nizzi, posso capire le perplessit? nel riproporlo.
    - Diverso è il discorso sulle caratteristiche del personaggio.
    Gli autori, se lo volessero, potrebbero tranquillamente ridare a Tex la sua ironia e le sue arie da padreterno in tutte le sue manifestazioni, restituendoci un personaggio meno monocorde di come è diventato. Ma evidentemente hanno un'altra idea di come deve essere Tex.


    A proposito, devo sottoscrivere un'altra lamentela nel "quaderno delle doglianze".
    Sono assolutamente d'accordo con quanto dicono Leo e Anthony sulla mancanza di storie lunghe ( le "storie-Kolossal", come le ha chiamate Anthony ).
    E' sicuramente un'altra assenza che si fa sentire.

  15. Vediamo un po'... Nello specifico:

    - Mi mancano ironia, linguaggio e battute tipiche, che erano un vero spasso.
    S?, mi mancano gli "idioti calzati e vestiti", le smargiassate varie, le preoccupate riflessioni di quei galantuomini che, commentando l'imminente arrivo di Tex, lo presentano con pittoresche descrizioni tipo: "I becchini si fregano le mani quando lo vedono arrivare,
    e i costruttori di lapidi ballano dalla contentezza !"
    Capisco che questo tipo di linguaggio è irrimediabilmente perduto e non lo si può recuperare per varie ragioni, anche valide.
    Però, pur senza far ricorso ad esso, nulla vieta di aggiungere un po' di ironia ad un personaggio che specie i nuovi sceneggiatori tendono a rappresentare un po' troppo cupo e rigido.

    - Mi mancano anche le figure antagoniste di spessore, i nemici che si fanno ricordare a lungo.

    - Ancora, vorrei una maggior frequenza di storie con tutti e quattro i pard. Tex è diventato troppo solista, molto meglio quando suona
    in duo con Carson o in quartetto.

    - Di sicuro non mi mancano le incursioni nel mondo del mistero, se con esso si intende soprannaturale, horror ed esoterie varie.
    Se si potesse invece avere qualche giallo in più, sarei molto contento.

  16. Dal mio punto di osservazione soggettivo di semplice fruitore:

    1 - Invece di puntare sulla quantità ( di sparatorie, di cattivi, di uccisioni, di cambi di scena, di episodi-riempitivo ) sarebbe preferibile cercare idee interessanti.
    Una sola idea forte su cui costruire una trama, per me è molto meglio di tanta carne messa a cuocere.
    Altrimenti, storie come "L'inseguimento" risultano pure abbastanza gradevoli durante la prima lettura, ma poi non ti lasciano niente. Appena finite di leggere, te le dimentichi.

    2 - E' già stato fatto presente, ma voglio sottolinearlo anch'io: manca l'ironia. Non dico che si debba tentare di imitare il grande
    ( anzi sommo, direi a questo punto ) Nizzi, ma un po' di ironia ogni tanto non può che far bene.
    E anche la presenza di Carson fa sempre bene di per sè, a prescindere.

    3 - Non condivido il suggerimento di Havasu sui Cestaro.
    Cioè, è vero che, grazie ai loro disegni, una storia come "Sotto scorta" appare migliore di quanto non sia.
    Ma considerato che per varie ragioni ( loro lentezza intrinseca, dirottamenti su altre serie come Dylan Dog, e altro ) i Cestaro li vedremo ogni morte di papa - chissà poi se entrambi, o uno solo, o nessuno dei due -, io vorrei che a questi splendidi disegnatori venissero ora affidati soggetti più sostanziosi. Meritano di lavorare a qualcosa di più importante. Le storielle leggere affidiamole ad altri.

    4 - Curiosità. A Faraci piacciono gli attacchi dei puma. Anche in "Evasione" c'è la stessa scena.

    - OT - Peccato che nè Mastantuono nè Ortiz abbiano brillato nel realizzarla.

    A dir la verità, Ortiz quantomeno aveva centrato abbastanza bene l'espressione di un puma che ruggisce ( "Evasione", pag. 58 )...
    Ma subito dopo lo rappresentava sgangherato e per giunta enorme quanto una tigre siberiana ( è come se un cavallo venisse disegnato due volte più grande del normale ). Brutto e tirato via anche il puma di Mastantuono.
    A me piacerebbe che fossero disegnarli con cura, gli animali, e non solo i cavalli.
    Si veda invece il puma di Andreucci ( "Salt River" pag. 48, nella vignetta in cui Kit solleva il micione ): sono quelle le corrette proporzioni di un puma !

  17. Secondo me, il problema del volto di questo Tex è che Mastantuono ne d' versioni troppo diverse, sia per la fisionomia ( a volte azzeccata, a volte irriconoscibile ), sia perchè la cura e l'attenzione con cui viene disegnato non sempre sono il massimo. Per esempio, delle due immagini inserite da Anthony, trovo che quella a sinistra sia inguardabile, quella a destra invece accettabilissima.

  18. Letta anche la seconda parte. Non è che abbia molto da dire. Brutta non ?, tuttavia non c'è niente che mi abbia particolarmente colpito o che abbia saputo divertirmi. Avevo qualche aspettativa, dopo il primo albo. Invece questa storia non è riuscita ad accendere il mio interesse ( che, per inciso, non cresce proporzionalmente alla quantit? di proiettili consumati e al numero di cattivi impiombati ). Insomma, dopo le due precedenti storie, ottime, con quest'ultima mi sembra si sia tornati a livelli più modesti. A questo punto attendo quei "soggetti robusti e complessi" di Faraci che ci sono stati preannunciati da Carlo Monni in una delle sue anteprime. Mastantuono, pur non essendo uno dei miei disegnatori preferiti, non mi dispiace. Un buon Tiger il suo, però un qualche intervento sul volto di Tex gioverebbe, secondo me. Nel complesso, 6.

  19. (...)Yama l'ho sempre considerato una copia sbiadita di Mefisto.

    Infatti... Era semplicemente questo confronto tra i due che intendevo fare. Cioè, mettendomi per un attimo nei panni di chi ama il genere, riesco a capire che Mefisto appaia come una figura dotata di un certo appeal... ma il suo clone ritardato non mi sembra un granch? come personaggio. Boh...

    Ehm... chiedo troppo se spero che i futuri Antagonisti Ricorrenti siano persone normali, magari straordinarie nella loro normalit? ma normali?(...)Che siano giovani capi indiani in cerca di gloria, affaristi corruttori o politici corrotti, militari in carriera, ma non maghi vampirizzati o licantropiù

    Questa sarebbe anche la mia speranza, ma non ci conto troppo.
  20. E sè, va riconosciuto che quella di Mefisto è stata un'invenzione azzeccata, considerando il successo che riscuote tuttora.

    Per quanto mi riguarda, faccio mie le parole dello stesso Tex ( numero 501, pag. 72 ):
    "Mefisto che torna dall'aldil'... Neanche nel pieno di una sbornia una persona riuscirebbe a digerire una panzana del genere !".
    Però Mefisto piace assai alla maggior parte dei lettori, ed è normale che si sfrutti la cosa preparando nuove apparizioni.
    Non condivido la passione di molti texofili nei confronti di questo personaggio, ma riesco a comprenderla.
    Quello che per me resta ancora un mistero è quale fascino ed attrattiva possa esercitare Yama...

  21. Sarà solo una impressione, ma anche a me pare che più di qualche finale risulti affrettato e compattato oltre misura, e che sovente vengano inseriti episodi poco funzionali alla vicenda solo per allungare il brodo. Per cui non mi dispiacerebbe affatto se si tornasse allo schema libero, svincolato dalla lunghezza prefissata. E anche qualche storia ben più lunga degli ormai canonici due albi non guasterebbe. Per i miei gusti, ovvio.

  22. Accolgo molto favorevolmente una notizia come questa, ma a caldo un piccolo dubbio mi viene.
    Non vorrei dire fesserie perchè non mi intendo di stampa n° tantomeno di stampa di su carta ecologica... Perciò, professo la mia ignoranza e candidamente espongo il mio dubbio: possiamo stare tranquilli sul fatto che l'uso di carta ecologica non comprometta la qualità grafica degli albi e soprattutto la loro tenuta su lungo periodo ( assorbimento dell'inchiostro, variazioni di colore delle pagine ecc. ) è
    Dato che questo tipo di carta viene sottoposta ad un trattamento diverso da quello standard, ciò che da profano mi chiedo è se essa abbia poi la medesima resa della carta normale, per quanto riguarda la stampa dei fumetti.

    Chiedo lumi a chi si intende un po' di queste cose.

  23. E' nella Top 5 dei miei episodi favoriti. Come storia, la ritengo il punto più alto mai raggiunto in tutta la serie, insieme a "Fuga da Anderville" e "Gli invincibili". Davvero, a questi livelli non vedo proprio quale altro episodio possa competere. Che posso aggiungere, che è una di quelle storie che non ti stanchi mai di rileggere è E' troppo poco... Non solo non ti stanchi mai di rileggerla, ma non ti stanchi neppure di pensarci, perchè anche il solo richiamarla alla memoria ti scatena sensazioni forti. E' bellissima, esaltante. Marcello è un interprete in perfetta sintonia con le atmosfere della vincenda. Magari sarà tecnicamente meno agguerrito rispetto ad alcuni disegnatori di generazione più recente, ma che suggestioni riescono ad evocare le sue tavole... "Il passato di Carson" è fuori concorso. Inserisco il voto nel sondaggio giusto per formalit?.

  24. Perbacco !Eh sè, un gran bel Carson... Mi viene da pensare, peccato che Cascioli lavori per Nathan Never, serie che non seguo. Stando a ciò che vedo, lo vorrei su Tex, ma immagino che i lettori di NN non siano d'accordo ( e come dar loro torto è )P. S. Non lo si potrebbe invogliare a regalarci qualche altro disegno riguardante Tex e il suo mondo ?

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