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TWF - Tex Willer Forum

borden

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Messaggi pubblicato da borden

  1. Borden, tra le tante storie di Tex che hai scritto, qual'e' stata quella piu' difficle da sceneggiare?

    Il passato di Carson, forse, perchè era una storia importantissima e "delicata" per la natura dellla vicenda, ma anche per la mia carriera, e non la dovevo sbagliare! Oltre ad avere, come spesso mi accade, un plot complesos e intricato. Da questo punto di vista la più difficile da condurre è stata forse "Gli assassini", il Texone per Font. Borden
  2. Borden, intanto auguri di un felice anno.

    Ho riletto in questi giorni "Spedizione in Messico" e seguente e oltre all'ottima storia ho apprezzato molto lo spirito di gruppo dei quattro pards nonche' le loro potenzialità individuali dimostrate in tutto l'arco dei due albi.
    Insomma quattro autentici tizzoni d'inferno.

    E' stata sempre una tua caratteristica quella di ridare al quartetto una certa rivalutazione che negli ultimi anni si era un po' persa.

    Vorrei chiederti se ci sono altre storie "in costruzione" con la squadra al completo e soprattutto con queste caratteristiche...?

    Non so quali siano le "caratteristiche", comunque nella storia che ho appena iniziato per Piccinelli i quattro pards sono insieme fin dll'inizio e nelle mie intenzioni dovrebbero fare il diavolo a quattro (letteralmente :indianovestito:).


    Borden

  3. Borden una curiosità:quanto tempo hai impiegato per scrivere la sceneggiatura della storia dell'alchimista?

    Forse non sai che io scrivo sempre una quindicina di storie contemporaneamente. Quindi come faccio a calcolare? Ti posso dire che scrivo di media almeno 150-160 pagine al mese (nel tempo libero dal lavoro redazionale che mi impegna tutte le mattine). Ieri pomeriggio, per esempio, ho scritto dieci pagine della storia "Città di ombre" (Dampyr per Andreucci). Adesso sto scrivendo "Il ritorno di Cain" (Zagor per Rubini), ma sono in un'impasse, altrimenti non mi sarei collegato per distrarmi. Borden
  4. In quanto alla sua origine Choctaw, Carfax la intuisce solo perchè conosceva la storia di Delosuches, che Tex invece ignorava. Fisicamente Robinson ha i tratti somatici di un bianco e così è stato disegnato.

    Questo è interessante - Robinson/Delouches era stato concepito fisicamente con tratti caucasici al 100%? Oppure si è deciso di non insistere graficamente su questo particolare?Visto che il fumetto è in bianco e nero, è ovvio che al lettore sfuggano particolari come la pigmentazione della pelle, ma ad esempio, anche se a un lettore che prendesse in mano per la prima volta un numero di Tex dove non venga esplicitamente citato il fatto non verrebbe mai in mente che Kit Willer sia mezzo Navajo, ai personaggi del fumetto il particolare non sfugge mai (Quanti "Sporco mezzosangue!" ecc. ha rimediato Kit dai cattivoni di turno?)Poi certo, l'autore può proporre al lettore un patto finzionale in cui il personaggio metà indiano sia fisicamente un bianco al 100%; a quel punto resta al lettore l'accettare tale patto oppure no. :) Quanto al fatto che Robinson parli Choctaw, difficilmente si poteva intuire visto che in una vignetta esorta i suoi ad "Ammazzare i cani bianchi" in inglese - penso che il messaggio potesse essere benissimo trasmesso nella lingua degli indiani. Forse (non lo so per certo, mi limito a fare un'ipotesi che può essere tranquillamente smentita) la cosa era pensata come "indizio" per il lettore, ma a quel punto si poteva far funzionare anche la situazione facendo riconoscere a qualcuno il timbro della voce del personaggio. Mi è rimasto a questo punto un dubbio: visto che, nel patto finzionale, non c'è alcun tratto fisico di Robinson che possa farne intuire l'origine Choctaw, come ha fatto Carfax a ricostruire la connessione Robinson/Delouchesè Poteva averlo visto da piccolo, ma crescendo la gente cambia... e, posto anche che Robinson fosse la fotocopia del padre, l'abbigliamento e i modi possono mimetizzare alla perfezione eventuali somiglianze (tra un pirata e un distinto studioso c'è la stessa distanza che corre tra un porporato e un venditore di caldarroste).
    Conoscevo una famiglia etiope, padre bianco e madre nera, così ripartita: figlio maggiore nero nero, sorella bianca (ma bianca!) e fratellino caffelatte. La genetica è così. Anche Kit Willer e Delouches hanno tratti caucasici. C'è il 25 per cento di possibilità che ciò accada. Come poi abbia fatto Carfax a intuire la sua identit?, mica era poliziotto per niente!BordenPS In quanto alla critica di uBC non è che mi abbia fatto piacere, è ovvio, anche se sono il primo a non trovare un capolavoro questa mia storia. Credo anche io che Dampyr non c'entri nulla. Il fantastico è in stile Tex, a mio parere, tanto varrebbe allora scomodare Dylan Dog o i Ghostbusters! Ma la critica che trovo "strana" è quella su Tex che non è abbastanza Superman. Forse nel finale non è risolutivo del tutto, è vero (come fosse la prima volta!) e anch'io ne sono consapevole, ma è andata così.. Però ammazza una ventina di cattivi e distrugge una casa da gioco... E non ho dimenticato che un anno fa la stessa uBC, a proposito di Spedizione in Messico, mi accusava, invece, di aver fatto un Tex troppo Superman! Ma chi ?, qui, che ha le idee poco chiare? :indianovestito::trapper:


  5. Ripeto quanto avevo detto tempo fa: il soggetto della storia è molto buono anche se probabilmente avrebbe funzionato altrettanto bene e forse meglio senza Tex, magari in una lunga graphic novel indipendente (e magari un detective meno granitico e più permeabile a tratti di ironia, un po' come il Johnny Depp di "Sleepy Hollow" - approfitto per dire che a me il gothic piace alla Tim Burton). In altre parole, sicuramente memorabile come storia, ma non come "storia di Tex": ricorderemo mai una parola, un gesto, una situazione gestita dal ranger in questi albi? Credo di no, mentre sicuramente ci verranno in mente Cairfax, Langrange, l'ambiguo Robinson e magari anche Doudou e Lin Yang (Mercedes proprio no, si è confermata ciò che prevedevo: il soprammobile con le concavit? haha ).

    (Personalmente). Mentre leggevo la storia mi è venuto naturale swicciare da Tex ad altro. Altro qui è rappresentato da "tutt?altro": Ken Parker. :generaleN:

    Si, Parker più che Dyd o Dampyr, perchè mi sembra che Ken ben si accosti a questo giallo-alchimistico. Anzi, sarebbe stato fantastico.

    Mi domando se tu conosca davvero Tex e Ken Parker! Ma quando mai c'è stata una storia fantastica in Ken Parker?????? Invece in Tex ce ne sono molte. Ho scritto una storia in linea con la tradizione texiana e sfido a dimostrare DAVVERO il contrario. Ken Parker (!!!!) Dampyr o Zagor non c'entrano una mazza!



    Borden :colt: :capoInguerra:


    :indianovestito:

    Ehi amico, facciamo lo stesso lavoro solo che io scrivo musica!

    Però non ho l'abitudine di piccarmi quando qualcuno non la sente come la sento io.
    E non gli do lezioni di musica. Anzi.
    Beh, menomale che ho usato le parentesi all'inizio del mio post. La prossima volta ci metto un paio d'occhiali :generaleN: .

    Tutto il fumetto è fantastico: anche Tex e Ken Parker lo sono stati.

    Ps comunque complimenti per la storia, cui se non 10 ho dato 9 di sicuro. (già, perchè ho scritto anche questo)

    Ma se t'avessi detto che i Beatles sono un gruppo heavy metal, almeno mi avresti tirato le orecchie, no? Ed è quel che ho fatto io... :generaleN:

    Nun t'arrabbia'! Diritto di critica, diritto di replica. E poi in questo forum ci sono a disposizione pistole, bisonti e poche faccine sorridenti, altrimenti ne avrei messe di più! :indianovestito:

    Borden

    PS "Tutto il fumetto è fantastico" ?, scusami, una facile scappatoia. Qui non si parla di FICTION, ma di genere fantastico, mostri e simili. E in Ken Parker NON ci sono. Sorriso, strizzata d'occhio ecc...

  6. Dare una valutazione complessiva di questa storia non è facile: a mio parere vi sono infatti diversi elementi pregevoli, ma non mancano anche particolari discutibili e criticabili. Tra i primi possono essere citati in generale i disegni ( anche se, come altri hanno detto, si avverte un lieve calo passando dal n. 576 al 577 e uno un po' più marcato nell'ultimo numero ), il crescendo dell'azione passando da un albo all'altro e la caratterizzazione di alcuni personaggi, in particolar modo di Carfax (che, malgrado il suo passato non troppo limpido, sul quale peraltro non si insiste particolarmente, assurge quasi a protagonista assoluto ), ma anche, in misura minore, Nat ( molto più attivo della media ), i due boss Gaston Lagrange e Diamond Johnny e il ladruncolo Doudou. Tra i secondi, invece, bisogna innanzi tutto rilevare, anche qui come è stato già detto da altri, il fatto che l'incidenza sull'azione di Tex e Carson tende a ridursi man mano che si va avanti, finch?

    , giunti all'epilogo, malgrado cerchino affannosamente di intervenire, la situazione viene risolta da Carfax; anche nelle altre circostanze in cui i due pards si sono dovuti confrontare con Robinson e i suoi Choctaw , hanno sistematicamente la peggio ( nella scena della bettola finiscono con Carfax in una cantina a lento allagamento, salvandosi grazie al tempestivo intervento di Nat e, in misura minore, ai superpoteri di Carfax; nello scontro tra le paludi, gli indiani stanno per avere la meglio quando arriva in buon punto Lagrange allertato da Doudou ). E' vero che Tex e Carson fanno faville con la banda di Diamond Johnny ( il secondo però, dopo il suo show nella bisca, si fa mettere in trappola in maniera davvero ingenua ) ma, se si considera che i malavitosi neri sono complessivamente ai margini della trama, la cosa finisce per apparire IMHO una specie di premio di consolazione per i nostri eroi, destinato a ricordare il loro valore al lettore ( a tale scopo rispondono pure le non poche dichiarazioni di elogio nei loro confronti da parte dei membri delle due gang )
    . E' vero che gli avversari dei pards sono ( relativamente ) inconsueti, al pari del loro ambiente, ma, in altre circostanze del genere ( come ne "I figli della Notte", citata del resto nel n. 578 ) Tex ( malgrado in quel caso i suoi avversari disponessero di poteri magici non irrilevanti ) riusciva a portare lo scontro su un terreno a lui favorevole, mentre qui, se dipendesse solo da lui, il "cattivo" potrebbe vincere su tutta la lineaAnche l'atteggiamento di Tex nei confronti di Gaston Lagrange può apparire un po' strano e comunque poco giustificabile ( anche se
    finisce indirettamente per salvare la vita a lui, Carfax Carson, Nat e l'agente Chabrol, intervenendo contro i Choctaw
    ): sebbene si tratti di un gangster, il nostro ranger sembra esserne affascinato, lo tratta con molto rispetto, lo mette a parte di segreti che potrebbe benissimo non confidargli
    esplorando insieme a lui il passaggio segreto della casa di Robinson che porta alle paludi
    e alla fine
    nonostante Lagrange volesse liquidare lui e i suoi amici, una volta arraffato il tesoro di T?n°bres ( in un ironico rovesciamento della situazione di poco prima, è Robinson con i suoi indiani ad evitare che ciò accada )
    perora addirittura la sua causa presso Nat, assicurandolo che nel gangster di origine francese "c'è del buono" ( IMHO, ha ragione lo sceriffo a fare fatica a notare questo "buono", dato che l'unico titolo di superiorit? di Lagrange su Diamond Johhny sono le sue maniere raffinate ). Vi sono anche alcune altre sbavature, anch'esse in gran parte già segnalate da altri lettori, come
    il fatto che Tex non capisca che Robinson ha origini in parte indiane ( lo capisce, invece, Carfax ); l'uso da parte di costui dell'inglese per dare ordini ai suoi indiani ( strano che Robinson non capisca la lingua di sua madre, e abbia così tanto ascendente sui Choctaw ); il fatto che Nat e l'agente Folsom dicano poi, alle pp. 36 - 37 del n. 578, che T?n°bres aveva un grande prestigio presso i Choctaw giunge al lettore del tutto inaspettato e non ha alcuna influenza nell'epilogo, in cui, malgrado Robinson stesso dica che Carfax è T?n°bres, gli indiani non esitano a colpirlo con i proiettili avvelenati, scappando a gambe levate soltanto quando lo vedono, diciamo così, "avvizzire"
    , ma rivestono tutto sommato una importanza minore. Insomma, IMHO:soggetto 7,5sceneggiatura 7 +disegni 7,5
    I tuoi appunti sono legittimi e in parte condivisibili, anche se credo che Tex e Caosn se la sarebbero cavata comunque... Ma chi ha detto che Robison non capisca il Choctaw? E' una tua illazione! In quanto alla sua origine Choctaw, Carfax la intuisce solo perchè conosceva la storia di Delosuches, che Tex invece ignorava. Fisicamente Robinson ha i tratti somatici di un bianco e così è stato disegnato. Borden


  7. Ripeto quanto avevo detto tempo fa: il soggetto della storia è molto buono anche se probabilmente avrebbe funzionato altrettanto bene e forse meglio senza Tex, magari in una lunga graphic novel indipendente (e magari un detective meno granitico e più permeabile a tratti di ironia, un po' come il Johnny Depp di "Sleepy Hollow" - approfitto per dire che a me il gothic piace alla Tim Burton). In altre parole, sicuramente memorabile come storia, ma non come "storia di Tex": ricorderemo mai una parola, un gesto, una situazione gestita dal ranger in questi albi? Credo di no, mentre sicuramente ci verranno in mente Cairfax, Langrange, l'ambiguo Robinson e magari anche Doudou e Lin Yang (Mercedes proprio no, si è confermata ciò che prevedevo: il soprammobile con le concavit? haha ).

    (Personalmente). Mentre leggevo la storia mi è venuto naturale swicciare da Tex ad altro. Altro qui è rappresentato da "tutt?altro": Ken Parker. :generaleN:

    Si, Parker più che Dyd o Dampyr, perchè mi sembra che Ken ben si accosti a questo giallo-alchimistico. Anzi, sarebbe stato fantastico.

    Mi domando se tu conosca davvero Tex e Ken Parker! Ma quando mai c'è stata una storia fantastica in Ken Parker?????? Invece in Tex ce ne sono molte. Ho scritto una storia in linea con la tradizione texiana e sfido a dimostrare DAVVERO il contrario. Ken Parker (!!!!) Dampyr o Zagor non c'entrano una mazza!



    Borden :colt: :capoInguerra:


    :indianovestito:

  8. Borden, intanto complimenti per la trilogia dell storia dell'alchimista. Nella sterminata saga di Tex si son toccati spesso temi molto profondi come il razzismo, la tolleranza verso gli altri, la guerra ed etc. scritti con maestria sia da GL. Bonelli, da Nizzi e anche da te. Quando da sceneggiatore di fumetti ti trasformi da lettore, cosa preferisci o quali sono per te gli elementi piu' importanti per giudicare una storia, l'eventuale messaggio che trasmette o il valore spettacolare? o una combinazione di entrambi?

    Del messaggio per la verità non m'importa un accidente! :capoInguerra: Borden
  9. Una curiosità: lo scontro finale T?n°bres - Delouches, oltre ad avere, come ho scritto in un precedente post, la stessa funzione narrativa del repentino colpo di scena che porta al lieto fine de "Il segreto del Morisco", presenta altresè uno stretto parallelismo con il finale di un'altra storia di Nolitta, ovvero "Le colline della paura".
    Infatti

    Il capitano Larrimer è vissuto nelle Blue Hills dando vita alla leggenda dello    Spirito delle Colline esattamente come T?n°bres - Carfax, coi suoi ritorni a New Orleans ha dato origine alla leggenda del Vecchio di Mezzanotte; nella storia di Nolitta Tex & C. verrebbero sicuramente fatti a pezzi dai Sioux di Mahonga se Larrimer non riprendesse la sua vecchia maschera, mettendoli in fuga in virt? della loro superstiziosa paura; nella storia di Boselli Tex & C. verrrebbero uccisi dai Chochtaw di Robinson - Delouches se T?n°bres - Carfax non si valesse della sua incipiente metamorfosi nel Vecchio di Mezzanotte per convincerli che hanno a che fare con uno spirito; infine, come Mahonga, pur spaventato, tenta di resistere e, prima di morire, riesce a colpire a morte Larrimer, così Robinson - Delouches, prima di avere l'osso del collo rotto dall'avversario, gli infligge una letale coltellata
    .

    Anche stavolta, comunque ( come già era capitato, a mio avviso, in "Cercatori di piste" e "Il fuggiasco" ) Boselli cambia notevolmente di segno gli spunti presi da Nolitta.
    IMHO, infatti, mentre le colpe di Larrimer sono messe in piena luce, quelle di T?n°bres sono in gran parte occultate ( per usare un facile gioco di parole ) da una fitta tenebra

    si ricorda semplicemente, e in maniera obbligata, che è stato un pirata; certo, il padre dell'agente Chabrol, nel flashback del n. 578, si dichiara convinto che egli compisse "riti innominabili e perversi", ma il lettore, che ha di fronte l'affabile, decisa e intelligente figura dell'agente Henri Carfax si può sentire perfettamente autorizzato a trattare questa affermazione come una superstizione del popolino
    .

    Di conseguenza, mentre il finale della storia nolittiana è amaro e malinconico, quello di "Omicidio in Bourbon Street" riesce a mio parere consolatorio e, almeno in parte, catartico.

    Mi sento di specificare che non non ho neanche un lontano ricordo della storia Lo spirito delle colline (mea culpa) e che non bisogna (lo dico per i critici) confondere le funzioni narrative e le trame (che sono le stesse fin dall'epoca dell'Odissea e quindi si possono reiterare) con fantomatici "spunti" presi qua o l' da storie di altri autori. E ribadisco che per precisa scelta, pur apprezzando le storie molto personali del grande Nolitta, se proprio devo prendere uno "spunto" lo prendo solo da GL Bonelli in quanto autore principale e creatore di Tex.


    Borden

  10. Nessuno aveva intenzione di attribuire a te ( o a Carlo Monni, se è per questo ) la responsabilità di ( eventuali ) imprecisioni altrui, Ymalpas ( specie nel caso in cui si dovessero alla casa editrice, che in effetti ha scritto sull'anticipazione comparsa nel n. 578 e sul sito Web "San Raquel", oppure allo sceneggiatore; ad ogni modo "Rachele" si dice in spagnolo "Raquel" e "Santa" si dice e si pronuncia come in italiano ); si tratta comunque di un particolare minimo e di pura curiosità ( a quanto pare anche Manzoni, ne "I Promessi Sposi" non sempre ha maneggiato correttamente lo spagnolo ).

    Per la verità, Le campane di San Raquel è il titolo di una vechcia canzone swing ed era una citazione. Il titolo di lavorazione era quello, sgrammaticato, ma poi l'abbiamo cambiato in San Rafael. Borden
  11. buongiorno borden, spero di poterti dare del tu , avrei una domanda, potrei sapere se è in lavorazione qualche nuova storia con el morisco??Ti ringrazio in anticipo per il tempo che spero mi dedicherai!!! :D  :D  :D  :D  :DCavallo Giallo

    Di lui invece si hanno notizie... e alquanto tenebrose... :trapper: Borden
  12. Borden, tra qualche giorno, apriremo in questo forum, nello spazio a te dedicato, una sezione che parler? di tutti i personaggi e i comprimari nelle storie di Tex scritti da te(e sono tanti). Nell'attesa, puoi dirci chi, tra i tanti inventati dalla tua penna, secondo te e' colui che e' venuto meglio caratterizzato?

    Davvero non saprei...(questo a riprova che, nonostante le apparenze, io mi concentro su Tex e i pards e che i personaggi ulteriori SERVONO solo a scrivere determinate storie)Borden
  13. Ciao, Mauro. Sono sempre Doudou. Ho sentito dire che vorresti far tornare Dinamite nella serie di Tex e ti volevo chiedere in che ambito ce lo farai ritrovare dopo la prematura scomparsa. Se puoi rispondere, mi faresti un grande piacere. Grazie mille per la risposta.

    Per il momento l'idea è stata respinta. Borden
  14. Caro Mauro ( spero di poterti dare del tu...) è da un po' di tempo che mi pongo una domanda alla quale spero che tu, in qualità di primo sceneggiatore texofilo di casa Bonelli, possa dare una risposta. In tutti questi anni di vita editoriale, Tex ha incontrato diversi tipi di criminalit? organizzata ( le tong cinesi, il Ku-Klux-Klan ecc... ) tuttavia non si è mai scontrato con una, purtroppo per noi tristemente famosa, organizzazione criminale ossia la malavita italo-americana. Secondo te c'è una motivazione di fondo o è solo un caso? A tuo parere una storia con un soggetto del genere potrebbe mai funzionare sulle storie di Tex o verrebbe accusata di appoggiasi a lughi troppo comuni?

    Credo che l'argomento sarebbe troppo delicato e non "canonico". Oltretutto l'immigrazione di massa italiana in Nordamerica è lievemente posteriore all'epoca classica del West. Già con l'introdurre la famigerata rissa tra italiani e irlandesi de "Gli invincibili", ho rischiato una mezza crisi interna... Non intendo ripetermi. Borden
  15. Il 2009 di Tex, viene inaugurato con una storia in due albi scritta da te, e segna il debutto sulle pagine del nostro ranger di Piccinelli.

    Vorrei chiederti, come e' stato lavorare con lui?
    quando scrivi storie, come nel caso di Piccinelli,Spada,Santucci, ai disegnatori nuovi della serie, dai particolari suggerimenti rispetto a quando scrivi per i veterani?

    Mah, probabilmente li seguo di più, è chiaro... Devo dire però che, a parte Letteri e Ticci, non mi sembra di aver lavorato mai con dei "veterani". Anche Font e Marcello era nuovi a Tex, quando li ho presi in carico io,


    Borden

  16. Anche se questo è un forum dedicato a Tex, non e' vietato fare qualche domanda su Dampyr, l'altro personaggio a fumetti di cui Borden ne scrive le storie nonchè suo creatore. Sono un lettore anche di Dampyr nonchè collezionista sin dal primo numero, e vorrei chiederti se ci saranno nel 2009 storie slegate dalla continuity e quindi d'atmosfera e di evocazione ambientate in Italia, o perlomeno se sono in lavorazione...?

    Ci sarebbe il forum di Dampyr... Comunque le storie non troppo complesse e non troppo legate alla continuity saranno la maggioranza nel 2009 e sono scritte da Ruju, Cajelli, Di Gregorio e Mignacco. In Italia (tra Grado e Aquileia) è ambientata una storia scritta da me e disegnata da Majo che esce in febbraio. Borden
  17. Ciao Borden sono Doudou. Volevo chiederti che tipo di suggerimento hai dato a Claudio per la copertina di "Tornado". Grazie per la futura risposta.

    Tex che cavalca verso di noi fuggendo dal tornado che devasta una baracca ale sue spalle ecc.... Non serve di più. Naturalmente ogni volta Claudio ha in mano le pagine più significative dell'albo del mese. Borden
  18. Borden, una curiosità:Negli albi di Tex scritti da te, le copertine sono frutto di un tuo suggerimento o e' sempre la redazione a decidere la scena e quindi lo spunto per poi farne la copertina?

    Da Il passato di Carson a Rurales! nascono da miei suggerimenti (le MIE, ovviamente e solo quelle). Da Buffalo Soldiers in poi è tornato a occuparsene Bonelli, con l'eccezione di "Tornado". Borden
  19. Su Morisco ho un soggetto già approvato che verr? assegnato a gennaio al celeberrimo disegnatore... non lo dico per scaramanzia!

    Vuoi vedere che si tratta proprio di... ma dai non ci credo, sarebbe una bella novità se questo disegnatore "misterioso" disegnasse una storia di magia dato che c'e' la presenza di El Morisco. ;) Sarebbe un altro traguardo di una straordinaria carriera!!Cambiando discorso, la storia incentrata sui libri di alchimia, attualmente in edicola, ha un impronta molto simile alle storie di Dampyr. Secondo te poteva essere adattata anche per lui?
    Per niente! E poi le storie non si "adattano" ai personaggi. NASCONO GIA' ADATTE per quel personaggio. Almemo così lavoro io. Borden
  20. E gli spioni, secondo te, sono un errore? Che cosa direbbe Ian Fleming?(Se non sai chi ?, ha inventato 007!)Che cosa mi tocca sentire? Anche nell'Odissea ci sono gli dei che si travestonto per spiare gli umani! Perchè cavolo dovrebbe essere sbagliato???

    Si, effettivamente ero a conoscenza del fatto che Ian Fleming abbia inventato 007. La spiegazione non era necessaria ;). Io non ho detto che gli spioni sono SBAGLIATI. Ma non mi sono mai piaciuti nelle storie di Tex. Ho notato che questo fatto è spesso stato rimproverato a Claudio Nizzi, mi domandavo perchè in questa storia non fosse stato notato da nessuno. Rispetto il lavoro di Borden, per carit?, e gli faccio i complimenti per alcune sue storie che ho molto gradito, cionondimeno ritegno che porre in discussione alcuni aspetti delle sue storie sia più che legittimo. Per fare un esempio Nolitta è un ottimo autore, ma fa spesso in modo che l'eroe rimanga vittima di suoi errori o sue ingenuità. Ecco, per me in Tex questo sistema non va. E lo dico a chiare lettere, dico la mia opinione senza paura. Perchè è la mia ed è detta con pacatezza. In questo stesso senso esprimevo la mia opinione anche su questa storia ed più in generale sul rapporto dei lettori con gli autori. Quindi credo che seguiter? a dire la mia senza preoccuparmi di Stevenson e delle sue capacità, di Ian Fleming e dei suoi amici spioni, spie ed agenti segreti. Solo con la mia testa.
    Qui non è questione di opinioni. Se a te nelle storie di tex non piacessero gli sceriffi, putacaso? O gli orfanelli? O i muli? O i serpenti? E potrei continuare... I cattivi dovrebbero rinunciare a un'arma essenziale come la SPIATA solo perchè a te non piace? Ma andiamo!Borden :trapper:
  21. Ciao Borden e, comunque, complimenti! La storia, fino a questo punto, è bella ed a me è piaciuta. :indianovestito:Tuttavia, mi chiedo se l'incredibile indifferenza mostrata da Tex verso le doti sovrumane di Carfax, comprese le cicatrizzazioni pressoch? istantanee, è solo apparente (cioè il nostro non ha bisogno di sentire cosa ne pensa il dottore perchè già sa ed ha capito, non mostra di stupirsi della forza de francese - superiore alla sua! - per un suo disegno al momento a noi oscuro, ecc...), oppure si tratta di una piccionata?E poi, possibile che solo uno studioso sia in grado di cogliere l'accento locale di Carfax? Detto questo, per me è una delle più belle storie tue che ho letto, magnifica addirittura. E non ho alcuna propensione per il soprannaturale ...

    Accento locale??? E un accento FRANCESE!BordenPS Grazie dei complimenti. Ma aspetta il finale per decidere se saranno fiori o pomodori marci...
  22. Mah... La storia sembra ancora molto buona, anche se non mancano piccionate e spioni, che naturalmente ho visto negli albi e non nei post, forse perchè la storia non è firmata da Claudio Nizzi. Aspetto il prossimo albo per dire la mia interamente. In ogni caso

    Sono convinto che il volto che non si vede del vecchio Tenebres peser? molto nel finale. Se così non sarà, Boselli sarà riuscito a spiazzarmi. Forse Boselli accentra i sospetti su qualcosa che non va di Carfax proprio per sviarci da altro.
    La storia seguita a girare ed a complicarsi senza trovare capo. Spero che nel finale tutto si sciolga, ma dovr? essere un finale davvero al fulmicotone. Vedremo. Nel frattempo aspetto e rifletto.
    E gli spioni, secondo te, sono un errore? Che cosa direbbe Ian Fleming?(Se non sai chi ?, ha inventato 007!)Che cosa mi tocca sentire? Anche nell'Odissea ci sono gli dei che si travestonto per spiare gli umani! Perchè cavolo dovrebbe essere sbagliato??? :capoInguerra: :colt: Scusate la veemenza, ma queste affermazioni non stanno n° in cielo n° in terra. L'infiltrato che spia (cosa diversissima dall'origliatore) è un elemento della REALTA' oltre che della FINZIONE ed è presente in tutte le tradizioni narrative, come ben sa chiunque sia anche un modesto lettore o spettatore di cinema (o conoscitore di Storia e di cronaca). E poi, lasciatemi dire, anche l'origliatore (elemento che per puro caso io non ho ancora usato) non è sbagliato in SE', ma solo per l'uso o l'abuso che se ne può fare. Una scena FONDAMENTALE de " L'isola del tesoro" mostra Jim Hawkins che origlia i pirati nascosto in una botte. E allora??? Stevenson non sapeva forse scrivere?Borden
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