Ovviamente mi riferivo a questa, che un lettore distratto può prendere per buona.
Nonostante la tua chilometrica spiegazione, io (come altri che hanno postato) non trovo affatto innaturali i dialoghi di cui parli, che sono OVVIAMENTE un compromesso tra il realismo e la "necessità scenica", come le didascalie parlate dai personaggi di Shakespeare (che paragone, eh?). Se non sei in grado di accettare questi clichès, leggiti un romanzo, dove le descrizioni accompagnano i dialoghi. Il fumetto, come i radiodrammi o il teatro, non ha descrizion, e le didascalie non possono sostituire i dialoghi che talvolta "stabiliscono" il contesto.
Non credo proprio che tutti i lettori siano geni eruditi (di questi tempi, poi) che sappiano dove ci troviamo , a che serve una stazione di posta ecc.. e credo che quasi tutti SALTEREBBERO una pesante e goffa (e mai vista!) didascalia esplicativa introduttiva. Quindi si fa così. C'è chi lo fa meglio e chi lo fa peggio, può riuscire meglio o peggio, ma attaccarsi a questo è , IN MY OPINION, una menata assurda e gratuita da insopportabile pignolo quale ti ritengo da alcuni mesi a questa parte.
Mia opinione, Punto. La chiudo qui, non ho altro tempo da sprecare su un argomento così sciocco e pretestuoso.