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TWF - Tex Willer Forum

borden

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Messaggi pubblicato da borden

  1. Sarebbe solo un'alleanza tattica, durante la quale mefisto già starebbe pensando a come far fuori dopo tex.? poi logico che tutta la mia storia si basa sul presupposto di un rapporto assai stretto tra nonno e nipote, simile per esempio a quello che Mefisto ha con la sorella Lily. La mia proposta nasce poi con l'intento di sbloccare una certa impasse narrativa che c'è in tutte le storie di mefisto, impasse basata sul fatto che ogni storia si basa sui tentativi di mefisto e sull'immancabile e giusta vittoria del nostro tex. Questa mia idea tenta un p? di superare tutto ciò, pur rispettando l'impianto tradizionale del nostro amato tex, in quanto l'"allenza tra tex e mefisto non è una vera alleanza, ma alla fine solo unespediiente narrativo. Saluti topos Ferdinando Ferraioli

    Rispondendo privatamente a Topos sono stato un po' severo, forse troppo, ahimè. In realtà tutto si può fare, ma credo che l'alleanza anche tattica tra Mefisto e Tex sia dura da mandar già, anzi imporoponibile. Però vi chiedo il favore di NON mandare più soggetti in questo modo ma direttamene alla casa editrice, via posta tradizionale. Inoltre io NON sono il curatore di Tex e non posso e non voglio leggere spunti altrui! Putacaso avessi avuto la stessa idea (capita) ora questa idea sarebbe "bruciata"!Borden
  2. In questi giorni mi capita di leggere una rara e appassionante discussione sul Tex di Guido Nolitta su un altro forum, dove vivacemente si analizzano le caratteristiche del personaggio, viste da alcuni in parziale antitesi rispetto a quelle proposte dal padre Gianluigi Bonelli. Insomma si sostiene che il Tex che suda o si preoccupa eccessivamente per il figlio ( come accade ad esempio ne ?Il solitario del west? ), ciò che non a torto si può sommariamente riassumere in un eroe molto più umano e decisamente meno infallibile, sia un Tex è strano, anomalo? ?. Guido Nolitta non avrebbe capito lo spirito del personaggio, ne avrebbe volutamente manipolato le caratteristiche essenziali, proponendone al lettore una versione la cui accettazione si troverebbe condizionata solo dal presupposto che le sue storie restino degli ?unicum? nella serie. Lo stesso Sergio Bonelli ha affermato in diverse interviste il suo sentirsi ?diverso? rispetto al padre e da qui la consapevolezza che tutto ciò si ripercuota irrinunciabilmente nelle sue storie e nel personaggio. Recentemente avendo parlato del fattore della ?texianit?? nelle storie, mi viene spontanea la domanda da farti sull'incondizionata validit? di tali asserzioni, vista anche quella che giudico ( e probabilmente mi sbaglio di molto, perdonami ) una lontana parentela tra alcune tue avventure e certe altre di Sergio Bonelli. Anche alla luce delle collaborazioni che hai avuto con lui, di cui probabilmente avremo il piacere di assaporare l'ultimo frutto nel corso del prossimo anno con la storia dei ?Buffalo soldiersè ( se la memoria non mi inganna ), mi piacerebbe sapere quel che ne pensi del suo Tex, senza scadere in giudizi lapidari che ovviamente non possiamo chiederti di esprimere ( per gli altri che leggono non mi sembra ci sia il bisogno di esprimerne le ragioni ). Io ho molto stima della produzione nolittiana e mi ritrovo talvolta critico entusiasta di alcune sue storie e altre volte ( molte meno ) lettore deluso ( la saga degli ?Uomini giaguaro? in primis ). Mi sembra però difficile chiedere a un autore il rispetto assoluto delle caratteristiche di un personaggio così come l'abbiamo conosciuto con G. L. Bonelli. Anzi credo fermamente che l'umanizzazione e lo spessore di drammaticit? che Nolitta ha donato al personaggio ( ad esempio nella storia de ?Il colonnello Watson° ) siano da vedere esclusivamente in termini di arricchimento, senza le quali cioè, molto probabilmente ci ritroveremo in presenza di un personaggio monco e quasi irreale. Quanto è giusto secondo te allontanarsi dal ?prototipo' originale del personaggio immaginato dal suo creatore e come giudichi in termini quantitativi il tuo apporto in termini di innovazioni alla personalit? di Tex, anche rispetto appunto a quello degli altri autori, Nolitta in primis ?Magari poi se potessi darci qualche piccola ( anche piccolissima ) anticipazione sulla storia in preparazione... Il tema mi sembra molto intrigante!

    Una delle migliori caratteristiche dell'autore Nolitta, che faccio spesso mia, è quella di presentare spesso personaggi sfumati e complessi, incerti tra il bene e il male. Ma i nostri stili sono molto differenti: Lui predilige assolutamente la storia dove l'eroe, meglio se solitario, agisce in prima persona ed è quasi sempre in scena. Come un "io" narrativo da romanzo picaresco. A me questo tipo di storia non riesce bene e preferisco di gran lunga l'INTRECCIO di vari fili narrativi. A parte Zagor e Mister No, dove è quasi sempre magnifico, le mie storie preferite di Sergio in Tex sono Cheyenne Club, El Muerto e il Solitario del West. Ma persino in queste, godibili come storie riuscite "per se", ci sono delle situazioni incompatibili a mio parere con la psicologia del personaggio Tex. Borden
  3. questa è proprio una bella domanda.... :)

    Infatti non so rispondere! Diciamo che è così... Una buona storia è importante, ma temo che i fumetti siano soprattutto DISEGNI! Mi spiego: certe mie sceneggiature discrete sono sicuramente giudicate pessime se i disegni non sono buoni e ottime se i disegni sono ottimi!Borden
  4. Domandina... Tu quando progetti una storia dai anche indicazioni "generali" (tipo paesaggio ecc ecc), se non sbaglio. Ora, a questo punto, il lavoro passa anche al disegnatore, il quale "interpreta" le tue indicazioni. Durante questa fase di interpretazione, che "realazione" c'è tra voi due?Tu controlli e proponi modifiche se non è come te lo immaginavi? Oppure lasci fare come vuole il disegnatore?

    Guardo le pagine che di volta in volta invia (meglio se ancora a matita) e chiedo correzioni nel caso di erori veri e propri, interpretazioni sbagliate, cose che non si capiscono, al di fuori dello stile di Tex, ecc... Borden
  5. Tu hai collaborato attivamente in storie con Nolitta, Colombo, Burattini e altri. Con chi ti sei trovato meglio a scrivere? Con chi hai avuto più libertà o ti sei sentito più in sintonia? Non intendo all'interno di una serie, ma a livello di storie. Con Nolitta hai scritto "Golden Pass" e ne stai realizzando altre, con Colmbo alcuni Dampyr, con Burattini alcuni Zagor.

    Ah sè, hai ragione, scusa! Ma si tratta dell'un per cento della mia produzione! E non si tratta quasi mai di vere e proprie "collaborazioni". Mi spiego. Ho scritto due soggetti per Burattini. Poi la sceneggiatura l'ha fatta lui, ma dopo. Il mio lavoro era gia finito. Ma non mi piace scrivere soggetti o SOLO soggetti. Perciò non l'ho fatto più. Con Colombo ho scritto uno Special Zagor, "Anima Nera" e i Dampyr 1 e 2, ma non scrivevamo su soggetto. Ognuno scriveva da solo la sua scena e poi io mettevo insieme il tutto alla fine, da curatore. Ripeto: non c'era soggetto ma solo brevi conversazioni al telefono. Forse questo è l'unico esempio di vera collaborazione, ma anche in questo caso lavoravamo ciascuno per conto suo. Le altre storie dove compare la firma di entrambi in realtà sono storie solo mie ("Dalle tenebre") o che io ho completato dopo il suo abbandono ("Arizona Killers"), lavorandoci come se fossero storie mie (anche perchè, ripeto, soggetti non ce n'erano!);Forse avrai capito che non mi piace scrivere soggetti... In questo vado a braccetto con molti autori: i due Bonelli, ma anche Dickens e Dumas! :trapper: Anche "Golden Pass" non aveva soggetto. Io semplicemente ripresi la storia interrotta da Nolitta a poche pagine dall'inizio del secondo albo. Lo stesso feci per la prima storia di "River Bill". Quello che si avvicina di più a un soggetto sono le due pagine scritte da Sergio per il futuro "Texone" su Cuba (che io ho intrepretato con libertà, perchè non saprei fare diversamente). Mentre per il Texone sull'Argentina mi ha fornito solo la "location", ma il soggetto è mio. Temo di non essere un buon professionista: non potrei mai sceneggiare un soggetto altrui, veramente! Comincerei subito a metterlo in discussione, avrei altre idee, ecc... Neanche per me stesso scrivo soggetti!!! Preferisco inventare via via... Borden
  6. Domandina che pongo a tutti gli autori di Tex presenti sul forum, per vedere com'? la risposta :D


    Tutti noi lettori stiamo aspettando con una certa impazienza l'opera del neo-autore di Tex: Tito Faraci.


    Ora, la domanda è la seguente: com'? l'ambiente di lavoro quando c'è un nuovo autore che si cimenta con tale opera?



    Non voglio però farvi dare un parere sull'autore, ma proprio sul clima, ossia se si lavora con uno spirito diverso dal solito, ecc ecc.



    Sperando in una risposta, ringrazio e saluto :generaleN:

    Non c? nessuna differenza. Qui siamo DECINE di autori e ciascuno lavora a casa sua.



    Borden

  7. Borden, come si sono evoluti i tuoi soggetti dagli inizi ad adesso? Parlo di tecnica, non di qualità.

    La parola "soggetti" pe r me non ha senso. Non c'è un soggetto distinto dalla sceneggiatura. In genere, se posso evitarlo, come in Dampyr, in Zagor e, per un lungo periodo, anche in Tex, io NON scrivo soggetti, ma direttamente la sceneggiatura! Se dunque ti riferisci all'evoluzione delle sceneggiature, ossia delle storie, beh, non saprei. Non vedo nessuna evoluzione. La mia prima storia di River Bill, o Tex, o Zagor, o Dampyr, era già come quelle che scrivo ora. Anzi, forse era meglio. Un giorno forse potremo parlare di "INvoluzione". :trapper: Borden
  8. Borden (o Bordne , come ti sei firmato , eheh...) in quale ambiente ti piace di più sceneggiare Tex? :lontra:

    Nel mio studio a casa mia? :trapper::trapper::indianovestito: BordenPS Dipende dalla storia! Gli ambienti non sono mica tanti, nel West!
  9. Borden quando scrivi una storia di Tex ambientata ad esempio nel Grande Nord è
    la direzione che ti dice "scrivi una storia di Tex con Jim Brandon nel Canada"
    o sei tu che trovi l'ispirazione giusta e quindi la proponi?

    La seconda, abitualmente. Tranne che per i recenti casi dei Texoni concordati con Sergio su Cuba e l'Argentina.



    Bordne

  10. Borden che effeto fa, dopo aver letto per anni Tex, scrivere le storie per lui?Puoi raccontarci la tua emozione quando ti sei apprestato a scrivere la tua prima sceneggiatura di Aquila della Notte?

    Beh, adesso ci ho fatto abbastanza il callo, ma mentre scrivevo Il Passato di Carson ero in ambascie, perchè sapevo che era la prova del nove (visto che già avevo sofferto le pene dell'infenro, per così dire, quando la prima storia del Maestro era stata respinta e non avevo potuto finirla). Però io ero SICURO di saper scrivere bene Tex. Perdonatemi, ma questa è una conditio sine qua non per fare bene qualsiasi cosa: L'altra regola è quella, però, di non essere presuntuosi e di sapersi sorvegliare e controllare. Altra caratteristica che credo di avere, dato che coltivo l'insicurezza e il dubbio. La crisi arriv? in piena torrida estate alla fine del primo albo, quando termina il primo FBack con la Banda degli Innocenti e Carson giovane. A questo punto feci entrare in campo Tex e mi tirai fuori dal pantano. Come ho già detto, avevo scelto una storia difficile. Ma, anche in questo caso, bisogna sempre osare... :indiano: Comunque è un compito che richiede grande responsabilità e rispetto del personaggio. Se scoprissi che qualcuno scrive Tex con la mano sinistra (e non mi riferisco a NESSUNO degli autori attuali di Tex, sia chiaro!) mi indignerei tantisismo!BordenPS Se poi vi riferite all'emozione, ecc... andiamo in sfere troppo private.
  11. Borden, ricordi del mio 'suggerimento' su una storia che riguardasse una vecchia missione fatta da Tex e Arkansas Joe? Ho trovato anche uno scheletro di soggetto. Se vuoi, te lo posto in pvt, anche per sentirmelo stroncare :lol: .

    Se vuoi puoi mandarmelo. Borden
  12. Borden come tutti sappiamo per te il tema del "passato" ti ?' molto caro e infatti ci hai "sfornato" molti bei personaggi con i loro misteriosi trascorsi.

    Uno su tutti hai splendidamente raccontato un episodio di Kit Carson giovane ne
    "Il passato di Carson".

    Che cosa ne pensi del passato di Tiger jack che Nizzi ci ha raccontato ne "Furia Rossa" e seguiti?

    All'epoca l'avevo letto volentieri: Ma dovrei rileggerlo.



    Borden

  13. Ah, aggiungo che i personaggi di Tex mi piacciono tutti e che non trovo nulla di fastidioso in nessuno di loro. Li accetto. E credo che questa dovrebbe essere un'altra caratteristcia del narratore. Nil humanum a me alienum puto. BordenPS Spero che il latinorum sia giusto! :trapper:
  14. Si, infatti parlavo di "grado" di immedesimazione, più o meno tutti la diamo per scontata, ma talvolta forse è utile conservare anche un certo distacco dal personaggio, diciamo per " osservarlo dall'alto ". C'è poi il discorso ( credo ) imprescindibile della nostra personalit? che può presentarsi come un grosso ostacolo, specialmente quanto si scrivono le storie di personaggi creati da altri autori, nel tuo caso Tex o Zagor. Ecco la domanda più o meno sarebbe questa: il personaggio è saldamente nelle tue mani o qualche volta ti poni dei problemi, magari su certi atteggiamenti o decisioni da fargli prendere è E se ci sono limiti alla "libertà" che come autore ti poni davanti al personaggio, pur nella continuit? della tradizione, quali sono?Insomma è da qualche giorno che ci giro intorno, ma la domanda vera e propria è questa: quale è il tuo rapporto, personale e intimo, con il personaggio Tex e gli altri pards è Cosa apprezzi e cosa invece ti d' fastidio?Ovviamente come lettore io certe domande provo a fartele: sta a te valutare se vuoi ( e come ) rispondere :indianovestito:

    E' che la risposta non la so o non me la pongo! :trapper: Non ho mai dubbi su quello che farebbe Tex, a meno che non li abbia lui stesso (di rado, molto di rado), nel senso che mi pongo nei suoi panni e ragiono e sento con lui. Tu dirai: ma per far questo devi avere un rapporto stretto con il personaggio: Beh, penso di averlo, conoscendo Tex dal 1958 o già di l' e avendo frequentato GLBonelli dal 1964 fino all'anno della sua morte. Tuttavia il Tex che scrivo diventa "mio", ovviamente, cioè una parte di me, come tutti gli altri personaggi che uso, dal più buono alla più infernale canaglia: bisogna trovare in sè una parte di tutti loro, metterli dentro di sè e tuttavia vederli agire da fuori: Come si fa? E che ne so? Se mi metto a ragionarci su, rischio di perdermi! E ricorda che il narratore non è solo i suoi personaggi, ma è anche il DESTINO, il Demiurgo: L'importante è che la storia sia svolta dai personaggi, come accade nella realtà e nelle Storia, e che il Demiurgo non intervenga tipo deus ex machina, meccanicamente dall'esterno. Borden
  15. mi ricollego alla domanda di Anthony. A differenza di Bonelli, sono convinto che Nizzi si immedesimi poco nel personaggio Tex ( d'altronde lui stesso non ce lo ha nascosto ). Quale è invece il tuo grado di identificazione nel personaggio è Quanto ritieni utile questo processo nel mestiere di un autore, considerato anche il numero di characters di cui normalmente ti servi è O credi piuttosto che ogni autore dovrebbe garantirsi automaticamente una qualche forma di "distacco" dalla creatura di cui scrive le gesta ?Scusami le domande noiose, dalle risposte forse troppo scontate :indianovestito:

    Un autore deve cercare di identificarsi in TUTTI i personaggi che scrive o perlomeno sapere come la pensano. E non mi riferisco ai soli protagonisti. Parlo di TUTTI, comprimari, cattivi. Altrimenti la storia viene meccanica. Borden
  16. Caro Borden, a che punto sei con il texone argentino di Frisenda? Grazie e buon lavoro!!

    Frisenda è alquanto lento. Ha realizzato 70 pagine in un anno e mezzo. Borden
    Strano, per MV realizzava un centinaio di pagine l'anno...
    Sarà entrato in crisi per motivi suoi. Alla Bonelli non facciamo psicanalisi. BordenPS Motivi che non c'entrano con Tex, sia chiaro!
  17. Borden, tu e Nizzi avete due modi diversi di affrontare il personaggio di Tex. Questa diversita', secondo te, puo' causare un senso di disorientamento soprattutto per i giovani lettori che iniziano a conoscere il modo di Aquila della Notte?

    Mah! Forse dovrei farmi da parte? :cry: Borden
  18. Per riprendere una vecchia frase di Gianluigi Bonelli: "Io sono un sognatore ma se mi mollano una sberla ne restituisco due".

    Una frase che definisce la personalit? dell'uomo Bonelli. Tu che lo hai conosciuto bene, puoi quantificare la sua identificazione col personaggio Tex ?

    Parlando delle storie in edicola negli ultimi anni, cosa pensi si sia definitivamente perso dello spirito del personaggio ( e dell'autore ) è

    C'è qualcosa che avresti voluto ereditare da G. L. Bonelli ?

    Alla prima domanda posso rispondere che è così al 90 per cento. Bonelli si identificava in Tex.


    Alle altre due domande non so (non voglio, non posso?) risponderti.


    Borden

  19. A proposito di Gros-Jean... Questa è una tavola tratta dal numero dieci.

    Immagine postata

    Quella che segue, invece, è tratta dal tuo maxi.

    Immagine postata

    Non noti nessuna differenza? Come mai, da buon tiratore qual era, il simpatico meticcio è diventato quasi una schiappa, tanto da essere sempre preso in giro dagli altri (vedi anche l'ultima storia di Fusco)?

    Appunto! Se noti, io l'ho fatto ritornare come discreto tiratore. Non è mai stato un BUON tiratore, neanche nelle storie di GL Bonelli e anche quello che posti tu è un suo tiro fortunato.



    Borden

  20. Borden, tu nelle tue storie hai utilizzato gran parte degli amici di Tex.
    Da Jim brandon a Pat McRyan, da El Morisco a Nat McKennet e Montales(il quale aspetto con ansia la nuova storia che hai in programma per lui).
    Se non sbaglio, l'unico ancora che manca all'appello è Gros Jean.
    Hai in programma nel futuro qualcosa che lo riguarda?

    Ho usato anche Gros-Jean, insieme a Brandon.



    Borden

    P. S:


    Le storie future con Montales sono due.

  21. Borden, tu nelle tue storie hai utilizzato gran parte degli amici di Tex.
    Da Jim brandon a Pat McRyan, da El Morisco a Nat McKennet e Montales(il quale aspetto con ansia la nuova storia che hai in programma per lui).
    Se non sbaglio, l'unico ancora che manca all'appello è Gros Jean.
    Hai in programma nel futuro qualcosa che lo riguarda?

    Ho usato anche Gros-Jean, insieme a Brandon.



    Borden

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