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TWF - Tex Willer Forum

borden

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Messaggi pubblicato da borden

  1. Borden, quando concepisci un soggetto sai gia' su quanti albi sara' sviluppato o
    lo decidi man mano che sceneggià

    "Morte nella nebbia" secondo te poteva comprendere tre albi?

    Non avevo visto questa domanda: Beh, di solito so già quando è programmata la storia e quanto il disegnatore può fare. Quindi decido il soggetto in base alla lunghezza:


    No, non credo che una storia con un inseguimento a Kit possa durare tre albi:


    Borden

  2. Ricordo di avere avuto problemi col finale del Ritonro del Morisco (ci ho pensato un po')

    Dovevi pensarci un po' di più :rolleyes: .(scherzo :P , trattasi in fondo dei miei gusti personali :) )
    Ben detto. Infatti secondo me, avendoci pensato quel tanto che basta, mi è venuta proprio bene! :generaleS: :indianovestito: Borden
  3. Borden, tra le storie che hai scritto per Tex, qual'? stata quella piu' complessa da sceneggiare?perche?

    Diavolo di domanda! Di solito rispondo "Gli assassini", perchè l' in sole 224 pagine dovevo tenere le fila e rendere credibili e a un certo punto intrecciare: le inchieste parallele di Mitch, da una parte, e dei pards, dall'altra, che cercano i Regolatori, quindi indizi per entrambi, piani (possibilmente intelligenti) per entrambi, ecc... ma c'erano anche i Regolatori che cercavano Mitch! E anche loro dovevano essere intelligenti e con una organizzazione complessa e credibile. Inoltre volevo che Font avesse la possibilità di variare locations e fare numerosi set-pieces in vari luoghi del West (delle ministorie nella storia). Complicato... Ma poi mi pare che la storia scorra liscia. Ad alcuni è sembrato un semplicistico sparatutto!:::In ogni caso, ho impiegato un po' di tempo anche con Il Passato di Carson. Anche l' la struttura è complessa e ho dovuto lavorare di bilancino: un po' di passato, un po' di presente, la presentazione dei personaggi, un po' di Tex, un po' di Carson, i colpi di scena, spazio per tutti. Ho fatto un po' di fatica:Poi però tutte le altre storie, anche "gli assassini", mi sono usicte tutte di getto e senza intoppi:Ricordo di avere avuto problemi col finale del Ritonro del Morisco (ci ho pensato un po') e , per Zagori, de "Il clan delle isole" - l'ho scritto due volte, unico caso nella mia carriera!Borden
  4. Borden e' vero che "Morte nella nebbia" inizialmente era stata assegnata a Marcello?

    Vero. Anzi, era stata DISEGNATA da Marcello. :lupod:



    Borden

    Scusate, qualcuno mi toglie la qualifica di "sbarbatello2?


    Non d' autorevolezza! :trapper:


    Borden

  5. Sbagli se credi che io mi sia arrabbiato: A che servono le faccine?Ma penso che tu sia del tutto fuori strada. Episodi di situazioni fratricide esistono in mille storie d'avventua e ricorrono centinaia di volte in Tex e in Zagor, sia nelle mie storie che in quella di Nolitta, Bonelli ecc... Ma non le hai lette?Che poi questo faccia a pugni con l'etnologia... beh, non credo, ma, anche se fosse, è totalmente irrilevante! :indianovestito: Borden

  6. La tua ultima storia, non so se qualcuno te lo ha gia fatto notare, ma credo di essere il primo si dimostra incredibilmente ricca da un punto di vista strutturale, sfruttando a fondo tutte le possibilità narrative sul tema: il cacciatore e la preda. Puoi leggere il breve articolo nel sito http://www.spazioforum.it/forums/texwiller...-1866. html#1866 e dirmi fino a che punto tutto questo è stato da te ricercato e se l'albo del prossimo mese manterr? tutte le promesse è In ogni caso, complimenti.

    L'hai scritto tu? Bravo! S?, le simmetrie non sono casuali, ma volute. Altre ne troverai nel secondo albo, sino alla fine. Ricordati di parlarmene tra un mese. Eh, già, sono un autore raffinato! :indianovestito::trapper: Borden
  7. Immagine postata

    Kit Willer, in una scenetta tratta da una vecchia storia di G. L. Bonelli.

    Caro Borden, noterai sicuramente la peculiarit? del linguaggio e la determinatezza di questo ragazzo, che con gli anni ha perso molto del suo carisma. L'arroganza e la strafottenza del carattere dei due Willer sono due cose, che come hai dichiarato in altre circostanze, non hai mai gradito. Ora un grande elogio va speso per l'opera di recupero del personaggio da te attuata nei confronti di Kit Willer, ma la domanda, provocatoria, te la faccio lo stesso.

    Leggendo l'ultima storia non posso non fare i conti con le numerose dichiarazioni di "dipendenza" psicologica del figlio nei confronti del padre, che a sua volta non si fida delle capacità del figlio, tanto da affiancarli due "angeli custodi". Ora, il Kit Willer di G. L. Bonelli era... un serpentello velenoso quanto il padre, insomma, aveva la stoffa vera dei campioni, come si suol dire. Il personaggio di oggi non d' questa impressione, tuttt'al contrario sembra che tu voglia differenziarlo dal padre proprio manifestando la sua "debolezza" ( detto tra virgolette )... Insomma, se mi sbaglio, dimmi quanto.

    Non tutti la pensano come te, riguardo al carattere di kit in questa storia, che dimostra di sapersela cavare benisismo da solo! Il problema è un altro e riguarda Tex; è lui, in quanto padre, a essere preoccupato!


    Borden

  8. Per rispondere alla tua domanda, al riguardo dell'almanacco che, finalmente, ho letto pure io.


    Ho trovato che sia una storia piacevole, bella la parte dello scambio di battute con il "collega". L'unica cosa che m'ha lasciato un po' in "dubbio" è il fatto che all'inizio il capo della polizia indiana (mi scuso ma non avendo sottomano l'albo non ricordo il nome :D) si dimostra comunque favorevole all'uso della tortura nei confronti del vecchio nativo, per poi esser comunque estremamente rigido nei confronti di chi ha disubbidito un ordine. Il tutto dimostrando al tempo stesso di non esser "venduto" ai bianchi ma d'esser sempre un nativo.

    Meglio di così! :indianovestito:

    Scherzo! Non sono un perfezionista. Ho solo aggiustato come sempre qualche minimo particolare.


    Alla seconda domanda rispondo:

    Appunto. E allora?


    Borden

  9. Legandomi alla risposta appena sopra, ho la seguente domanda: quando la rileggi (ad esempio ora, tre anni dopo), la cambieresti o la terresti sempre com'?? Per rispondere alla tua domanda, al riguardo dell'almanacco che, finalmente, ho letto pure io. Ho trovato che sia una storia piacevole, bella la parte dello scambio di battute con il "collega". L'unica cosa che m'ha lasciato un po' in "dubbio" è il fatto che all'inizio il capo della polizia indiana (mi scuso ma non avendo sottomano l'albo non ricordo il nome :D) si dimostra comunque favorevole all'uso della tortura nei confronti del vecchio nativo, per poi esser comunque estremamente rigido nei confronti di chi ha disubbidito un ordine. Il tutto dimostrando al tempo stesso di non esser "venduto" ai bianchi ma d'esser sempre un nativo.

    Meglio di così! :indianovestito: Scherzo! Non sono un perfezionista. Ho solo aggiustato come sempre qualche minimo particolare. Alla seconda domanda rispondo:Appunto. E allora?Borden
  10. Borden, ti e' mai successo in Tex di far ridisegnare delle tavole perche' il disegnatore a cui e' stata affidata la storia aveva travisato qualcosa o perche' non aveva capito qualche tuo dettaglio?

    A volte sè.
    In che storia?
    In tutte. Borden
  11. Borden, ti e' mai successo in Tex di far ridisegnare delle tavole perche' il disegnatore a cui e' stata affidata la storia aveva travisato qualcosa o perche' non aveva capito qualche tuo dettaglio?In generale quanto liberta' concedi al disegnatore?

    A volte sè. Poca. Borden
  12. Caro Borden, ho appena letto Morte nella nebbia, e mi viene spontaneo porti una domanda (retorica):

    Ma quanto ti trovi bene a lavorare con Font? B)
    Trovo che siate davvero in grande sintonia!

    Mi trovo benissimo con Font come mi trovavo con Marcello. Entrambi sono molto evocativi senza tradire la lettera e lo spirito della storia, e inoltre sono molto personali e creativi e dettagliati e d'atmosfera, ecc... Ma potrei dire lo stesso di molti altri disegnatori bravi e appassionati e professionali con cui mi sono torvato a lavorare nelle varie serie.



    Borden

  13. Borden, quando scrivi la sceneggiatura fai dei disegnini per farti capire meglio dal disegnatore?

    Quasi mai, perchè la sceneggiatura è molto dettagliata e quasi tutti mi fanno vedere le matite per un ulteriore controllo prima del passaggio a china, A volte faccio delle mappe delle situazioni e dei luoghi. Aggiungo, è vero, delle freccette e i nomi, per indicare l'orientamento e le posizioni dei perosnaggi nella vignetta (cose che sono anche scritte in sceneggiatura) ma lo faccio di solito per me, perchè sono solito scrivere venti pagine o più solo col dialogo, prima di tornare a mettere le indicazioni per il disegnatore e devo tenere a memoria la parte visiva (che va di apari passo col dialogo nella mia immaginazione, ovviamente). Borden
  14. Ciao Borden, prendo spunto da una tua recente risposta sulla, dicevi, contestata presenza delle donne nelle tue storie. Ho recentemente aperto una discussione per quantificare il numero e il "ruolo" delle donne nella serie e spero nel giro di qualche mese di trarne dei dati che siano altrettanti spunti di riflessione per tutti noi. Avremo modo di riparlarne. Nel corso dei decenni, la prolungata assenza di figure femminili di peso è stata una scelta editoriale assai discutibile, peraltro la comparsa di Lena e Donna nella serie è stata gestita malissimo. Senza una preparazione adeguata e soprattutto, una volta introdotte, si sarebbero dovute sfruttare meglio e di più. Mi spiego. Se quella di rivoluzionare il rapporto dei sessi in Tex, presentandoci Carson come un autentico "tombeur des femmes" ( pensiamo anche alla Mamie Smith di Nameless Town ), è stata una decisione condivisa a livello redazionale, anche Nizzi si sarebbe dovuto perlomeno adeguare e cercare con le sue storie ( dato che per anni, dal 500 in su tu hai scritto pochissime storie di Tex ), di creare una "continuity", cosa che non è stata fatta. Ci troviamo così con due Tex diversi. Quello di Boselli e quello di Nizzi. Insomma, come gestione del personaggio, non mi sembra proprio il massimo. Inoltre attuando una rivoluzione di questa portata ( per quanto mi riguarda hai fatto bene, quello che contesto, nel mio piccolo, infatti non sono le donne ma il tanto - miele - sparso come condimento ), una rivoluzione, dicevo, mezzo abortita, paragonabile cioè a un vulcano, che oggi sparge ai quattro venti lava e lapilli, e domani se ne torna beatamente a dormire, hai prima osato l'inimaginabile e poi ti sei bloccato. Le due signore o le facevi morire, oppure non ha troppo senso farle sparire per duecento numeri. Non vorrei sbagliarmi, ma si è fatto un passo indietro. Un'occasione mancata. No ?

    Potrei risponderti laconicamenrte: io non sono il curatore di Tex. Ma faccio il bravo e aggiungo: ho fatto il MASSIMO che potevo nell'esclusivo ambito delle mie storie. Lena Parker e figlia sono tornate una volta, di più non credo mi sarebbe stato permesso. Ti dico la verità vera? io stesso non avrei comunque esagerato. Metto le donne nelle storie solo quando servono, come in Sulla pista di Fort Apache, gli Invincibili, Wild West Show - e come vedete si tratta sempre di comprimari femminili, non certo di protagoniste "pesanti". Adesso ho qualche disegnatore in più, ma me lo sono guadagnato anche perchè mi sono "normalizzato" un pochino. N° ho mai avuto intenzione di fare il rivoluzionario ma solo quella di cercare di scrivere delle storie appassionanti. Se avessi scritto solo storie come "I sette assassini", adesso sarebbe qualcun altro a scrivere Tex, probabilmente! :indianovestito: In ogni caso, a storie alquanto tradizionali come "L'ultima diligenza" o " Polizia apache" cercher? di alternarne altre più insolite come "Colorado Belle", "Eroe per caso" o l'imminente "Morte nella nebbia". Storie, cioè, con qualche "guizzo" più personale e originale. Borden
  15. :lol: Ma mica un neonato può essere protagonista d'una storia :) ! Semplicemente un episodio in flashback per un almanacco, ad esempio, in cui compare il rampollo ancora in fasce :trapper: .

    Idem con patate. Mica le donne sono protagoniste:Borden
  16. Borden, c'e' un periodo nella serie, che va dalla nascita di Kit Willer fino alla
    sua adolescenza, di cui e' stato narrato ben poco a parte qualche tua storia
    ("Gli eroi del Texas","Cercatori di piste" e recentemente anche Nizzi
    con la sua "Documento d'accusa");
    come mai non e' sfruttato piu' a fondo quel periodo di vita di Tex di cui si
    conosce ben poco?
    in futuro potrebbe esserci qualche tua storia o perlomeno qualche episodio di
    vita di Aquila della Notte insieme a Lilith con Kit neonato?
    sarebbe davvero ben accetto da noi lettori!

    Del problema di questo periodo ho parlato diffusamente nell'intervista fattami da Carlo Monni per TWO. Non intendo dunque ripetermi qui. L'intervista mi pare interessante e chi vuole se la vada a leggere :trapper:


    Fare una storia con Kit neonato???? Lo escludo, per i soliti ovvi motivi. Ma come è Ci sono lettori che rompono le p.. le perchè trovano delle donne e dei ragazzi e tu vorresti vedere un neonato? :colt:


    Borden

  17. Borden, ne "Polizia Apache" come mai hai voluto affiancare a Tex Lupo Grigio?
    Come mai Tex e' cosi' diplomatico con Farrel durante il loro incontro?
    io da un momento all'altro mi sarei aspettato un bel gancio :)

    Oh, bella! Perchè Lupo Grigio era informato dei fatti, no? Tex aveva bisogno di lui per riconoscere i perosnaggi::: Che strane domande fate a volte...

    Idem, se Tex avesse pestato Farrell, avrebbe compromesso las ua indagine, perchè farrell da subito gli avrebbe mesos Salgado alle costole. Mah!


    Borden

  18. Borden e' nei tuoi piani futuri una storia che vede Tex con Tiger Jack?
    ti domando questo perche' e' da parecchio tempo che non vedo soggetti con loro due, a differenza della coppia Tex/Carson che e' sempre presente.

    Io faccio di frequente storie di tex con Tiger Jack. Una di queste è sul mio tavolo di lavoro.



    Una domandina da parte mia, adesso? Ma voi li leggete, gli albi di Tex? Nessuno, a parte Rimatt, ha letto l'Almanacco?? Sono curioso...


    Borden

  19. Ok, mi rendo conto che si aprirebbe una discussione riguardante i vari stili ed ideali, quindi vediamo di cambiare orientamento. Se tu dovessi prender spunto d'un film western, quale sceglieresti e per quale criterio?Ad esempio il film .... perchè l'attore principale sembra Tex, oppure quello _ _ _ _ perchè i cattivi erano veramente "tosti" e volevi immaginarti come Tex avrebbe sconfitto la banda, ... Lo sè, si salta a tutt'altro genere, ma come detto, non voglio tirare per le lunghe l'altra discussione (per la quale ti ringrazio e dico che ho la stessa idea per quanto riguarda le storie che dovrebbero esser quelle di Tex)

    I motivi che tu elenchi non sono validi motivi. Ci si potrebbe ispirare all'originalità del soggetto, ma i film western sono in genere GIA' ispirati alla STORIA del West. Non ci sono poi tutte 'ste idee originali nel cinema western e neppure nei romanzi. Qualche mio spunto è simile ad altri, qualche altro mi sembra originale. per es. NON ci sono film western simili a Colorado Belle o Lupi Rossi o Cercatori di Piste o Gli Assassini, che io sappia (per citare tre mie storie), mentre ci sono film con diligenze, cavalleria, mucchi selvaggi, bande spietate ecc... come in storie scritte da me, Nizzi, GL Bonelli, D'Antonio e compagnia. Credevo che La luce dallo spazio fosse originale in ambito western, poi uno di voi mi ha deto che non è così (ma poi non mi ha spedito il film, perciò è tutto da verificare :generaleS: . Borden
  20. Hehe.

    Mi sembra d'aver scosso un po' il tutto.


    Allora, solo per chiarire, personalmente capisco -e condivido- l'idea di non fare una storia di Tex al di fuori del west, perchè non è il suo ambiente.

    E questo malgrado il fatto che storicamente almeno un grande del West è arrivato in Italia (v. Cody).




    E questo mi permette di giungere alla vera domanda nascosta da tutto questo, ossia:

    Come mai ci sono storie di fantascienza, così come storie a contatto con Aztechi e altre civilt? pre-colombiane??


    Chiedo questo perchè, personalmente, non sono per niente attratto da queste storie, e vedendo la risposta che speravo avere al riguardo del tema trattato precedentemente (Tex in Italia) rimango ancor più sorpreso dal fatto che sia stato possibile avere storie simili, "storicamente" ancor meno proponibili di quanto proposto da me in precedenza :lollissimo:


    P. S.: mi scuso d'aver preparato in tale modo la domanda :D

    La risposta è MOLTO semplcie: GL Bonelli ha fatto storie del genere! In Tex ci sono anche gli aztechi e gli extraterrestri. Ma non ci sono le trasferte in Europa!



    Borden

  21. Come mai?Il periodo è quello, storie all'infuori dalla prateria ne ha già vissute (vedi città come Frisco), così come pure all'infuori dagli Stati Uniti.

    IN ITALIA?!? Caro Tex Fanatico, se tu (o altri forumisti e appasisonati sempre -legittimamente- pronti a cercare il pelo nel nostro uovo) non ci arrivi da solo al PERCHE', beh, allora credo che Tex sia in buone mani - le NOSTRE, per fortuna! :generaleS: :indianovestito: :capoInguerra: Borden
  22. Tex, lo sappiamo, è stato praticamente sempre negli Stati Uniti. Se ti chiedessero di scrivere una storia del nostro amato ranger in Italia, magari "mascherando" quest'avventura con il "Wild West Show" di William Frederick Cody "Buffalo Bill", come sarebbe la tua reazione e perchè?Rammento che Cody ha vissuto a cavallo della Guerra di Secessione e ha creato il suo famoso Show verso il 1882-3 (non ricordo bene :D)

    Lo troverei assolutamente NON in linea, come un pesce fuor d'acqua. Borden
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