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TWF - Tex Willer Forum

Pedro Galindez

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Messaggi pubblicato da Pedro Galindez

  1. Tra le storie maggiormente rappresentative del periodo potrei indicarti le seguenti:"Una stella per Tex" ( nn. 180 - 183 ), la quintessenza del western cittadino secondo GLB;"Caccia all'uomo" ( nn. 183 - 185 ), la prima storia scritta da Guido Nolitta ( alias Sergio Bonelli;"El Muerto" ( nn. 190 - 191 ), la seconda storia nolittiana, che presenta un antagonista rimasto "storico" nella saga texiana, malgrado appaia solo in questa vicenda;"L'idolo di cristallo" ( n. 200 ), per molti la migliore storia "centenaria" di Tex;"I ribelli del Canada" ( nn. 203 - 207 ), una vicenda epica che si svolge nel grande Nord;"Guerra sui pascoli" ( nn. 217 - 219 );"La piramide misteriosa" ( nn. 228 - 229 ), in cui GLB mescola il western con la magia e l'esotismo egiziano;"Il clan dei cubani" ( nn. 229 - 232 ), forse la migliore delle sceneggiature texiane ambientate a New Orleans;"Il cerchio di sangue" ( nn. 233 - 236 ), un classico del filone "guerre indiane""Giungla crudele" ( nn. 250 - 252 ), in cui Nolitta fa agire Tex e Kit Willer nella zona dell'istmo di Panama;"Un ranger del Texas" ( nn. 285 - 287 ), forse il miglior "giallo western" texiano;"Fuga da Anderville" ( nn. 297 - 299 ), una delle migliori sceneggiature texiane tra quelle ambientate durante la guerra civile americana.

  2. Ho letto anch'io questo Maxi e devo dire che mi sento abbastanza incline a una valutazione negativa. A livello di sceneggiatura la sequenza ( quasi ) casuale di episodi on the road ricorda "Lungo i sentieri del West", in cui però vi era, a mio parere, una maggiore leggerezza e freschezza, che ne rendeva assai più gradevole la lettura. Al contrario, i momenti in cui Tex tiene la guardia abbassata e "fa la cosa sbagliata" sono IMHO assai di più in "L'ora del massacro" che nel precedente Maxitex. In sede informatica altri lettori hanno provveduto a farne un elenco dettagliato; per quanto mi riguarda, mi limito a sottolineare che è abbastanza duro da digerire per un lettore texiano vedere il nostro ranger catechizzato sui possibili mandanti dell'agguato per liberare gli evasi da un povero ubriaco come il giornalista - giudice di pace Norton. Per quanto riguarda i disegni, Ortiz mi pare si difenda abbastanza bene alle prese con queste atmosfere da spaghetti western; mi sembra tuttavia difficile negare che gli anni passati da "La grande rapina" si sentono tutti. In sintesi, a mio avviso:soggetto 6--sceneggiatura 5disegni 6,5

  3. Ho letto anch'io questo primo albo. Anche a me, come ad Artiglio Nero, la scelta di Boselli di intrecciare due vicende in apparenza irrelate ha ricordato l'analoga scelta di Manfredi in "Sei divise nella polvere". Altri parallelismi ( comunque IMHO casuali ) tra le due vicende sono costituiti dal soggetto "classico" ( lo scontro con una banda di desperados per Manfredi, l'attività non troppo legale di alcuni bianchi in un territorio "sacro" per gli indiani e a loro garantito da trattati con il governo Usa per Boselli ) e, almeno per ora, dal fatto che la presenza di un discreto numero di personaggi interessanti ( in questo caso il protoecologista Langford e i suoi possibili finanziatori ) non mette affato in ombra Tex e i suoi pards, sempre all'altezza della loro fama nelle varie situazioni ( per quanto Carson, anche qui secondo una linea di sviluppo del personaggio abbastanza seguita negli anni recenti a partire dal Texone di D'Antonio, si mostri un pochino troppo acido con le povere reclute del 5° Cavalleria ). Per quanto riguarda i disegni, invece, mi pare si possa dire che Piccinelli stia cercando di trovare un suo tratto tipico, distinto da quello di Villa, cosa che IMHO rende talora sgraziati i volti dei personaggi, come si può vedere nel Carson delle vignette delle pagine 14 e 15. Insomma, le premesse per una storia di livello piuttosto alto mi pare ci siano....

  4. Questa è la copertina del volume 239 ( e ultimo ) della "Collezione Storica a colori", in edicola da domani con il titolo "Nella tela del ragno" : conterr? la parte finale di "Caccia Infernale" ( nn. 606 - 608 ). Mentre il titolo ha chiare ascendenze cinematografiche, la copertina di Claudio Villa si rif? ad un momento del n. 608.



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  5. Ecco la copertina del volume 236 della "Collezione Storica a colori", da domani in edicola con il titolo "Ombre nella nebbia": comprender? la parte finale de "La prova del fuoco" ( nn. 598 - 599 ), "I demoni del Nord" ( n. 600 ), e l'inizio de "I giustizieri di Vegas" ( nn. 601 - 602 ). Il titolo e la copertina di Claudio Villa si riferiscono alla seconda vicenda.

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  6. Ecco la copertina del numero 235 della "Collezione Storica a colori", da domani in edicola con il titolo "Un nemico ritorna": comprender? "Oltre il fiume" ( nn. 596 - 597 ) e l'inizio de "La prova del fuoco" ( nn. 598 - 599 ). La copertina di Claudio e Villa ed il titolo ( modellato su quello del n. 566 della serie regolare ) si rifanno alla prima delle due storie.

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  7. Questa è la copertina del volume 234 della "Collezione Storica a colori", in edicola da domani con il titolo "Chi ha ucciso Wild Bill"; comprender? la gran parte de "La mano del morto" ( nn. 593 - 595 ), cui ovviamente fanno riferimento il titolo e la copertina di Claudio Villa ( che, in maniera tutt'altro che scontata, mette in evidenza il valore simbolico che nel corso di questa vicenda assumono le carte da gioco ).

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  8. Ecco la copertina del volume 233 della "Collezione Storica a colori", uscito ieri con il titolo "Uomini ed eroi": contiene le ultime pagine de "La rivolta dei Cheyennes" ( nn. 589 - 590 ), "L'uomo di Baltimora" ( nn. 591 - 592 ) e le battute introduttive de "La mano del morto" ( nn. 593 - 595 ). Il titolo e la copertina ( molto evocativa ) di Claudio Villa fanno riferimento alla seconda vicenda.

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  9. Questa è la copertina del volume 232 della "Collezione Storica a colori", da domani in edicola con il titolo "Scontro finale"; comprender? la conclusione de "L'artiglio della Tigre" ( nn. 587 - 588 ) e la quasi totalit? de "La rivolta dei Cheyennes" ( nn. 589 - 590 ). Il titolo e la drammatica copertina di Claudio Villa si riferiscono alla prima delle due storie.

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