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TWF - Tex Willer Forum

Cheyenne

Pausa
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Messaggi pubblicato da Cheyenne

  1. Ciò che mi sconvolge non è la censura di Tex che probisce l'apparizione di donne (svestite o meno), ma che nonostante tutto VENDA! Sappiamo tutti che basta mettere in edicola un calendario con una velina un p? svestita per fare 2 milioni di copie vendute... Che Tex nonostante tutto riesca a tenere banco è un mistero!

    Non è tanto un mistero (forse ora con le storie in circolazione si haha), in quanto non è mai stato trattato come fumetto "pornografico" ma come fumetto "western". è il genere che attira a priori, più che il nudo o il sexy al suo interno. Che poi ci siano a volte "belle vignette" (mi scuseranno le Miss presenti) ben venga, ma anche esagerare non sarebbe giusto. Trovo che quanto fatto sin'ora è dunque la miglior scelta che potessero fare.Inoltre si potrebbe tornare a parlare del politicamente corretto... :indianovestito:
    Forse sono un po' di parte, ma credo che il valore di un prodotto (fumetto, birra o macchina che sia) si misuri anche dal fatto che chi lo acquista lo acquista attratto da una sua qualità intrinseca, e non dal fatto che venga pubblicizzato in qualche modo da una biondazza che dimentica di essere una donna.
  2. Capo Piccolo Tuono ha rapito Tex e Tiger Jack per far pagare loro con le torture il fallimento dell'assalto a una carovana della Missouri Fur, ma per i due amici intercede la donna indiana di Linton, che Tex aveva lasciata libera nonostante avesse ucciso il marito.

    E' un vizio che le donne indiane intercedano per i nostri eroi al palo! Ci mancava solo che pretendesse Tiger come marito! :indiano::lol:
  3. L'ho appena ricomprato e riletto a RiminiComix. Raramente una storia così lunga riesce a tenere avvinta l'attenzione del lettore dal principio alla fine. I disegni di Letteri sono un vero capolavoro, e non è da meno l'opera di Berardi. Da 10 e lode, e una spanna al di sopra dei maxi che lo hanno seguito. Per inciso, molto divertente il siparietto tra Tex e Carson sulla mira di quest'ultimo e i conigli salterini :lol:

  4. Classica e solida trama a base di insospettabili (uno fino alla fine) e rispettati uomini d'affari con una personalit? nascosta di banditi. Purtroppo, ma inevitabilmente, i primi cinque banditi/galantuomini vengono scoperti o comunque svelati in tempi rapidissimi, e solo l'identit? del "primo fratello" resta ignota abbastanza a lungo per lasciar vivo un minimo di suspence. Dei disegni di Blasco, che sinceramente non è tra i miei preferiti - anche se non nego la sua bravura - devo dire che mi hanno colpito molto i tratti quasi scolpiti del viso di Stillman. Credo che sia lui, e non l'insospettabile primo fratello, il protagonista in negativo della storia. Il mio voto in questo caso è 7

  5. Quanah Parker, dei Quahadi Comanche, era un meticcio. E tuttavia mi pare che sia diventato un riferimento rispettato (addirittura un capo, forse?) della tribù. Mezzosangue erano anche George e Charlie Bent, dei Cheyenne. Non ho mai sentito parlare, invece, di un bianco che oltre ad essere accolto in una tribù indiana (situazione dopotutto non anomala) ne diventasse capo riconosciuto, potentissimo, senza contrasti a parte quelli di una vecchia strega con un figlio succube, facesse parte di una fratellanza di stregoni ammesso che esistesse, e il cui ruolo e potere fossero riconosciuto da tutte le altre nazioni.

  6. Caro Boselli, scusa se mi intrometto anch'io con una domanda che in verità mi sono sempre fatta leggendo serie ad ampio respiro come appunto Tex. Tu sei ormai un veterano tra gli autori, e forse potrai aiutare la mia curiosità. Quando viene creato un personaggio "secondario", o una storia, esiste già "in nuce" l'idea di dargli un seguito, oppure questa idea nasce da un particolare successo oppure (può accadere, penso) da un momento di stanchezza e di minore fantasia? Mi riferisco non solo a personaggi come Pat Mc Ryan, Gros Jean, o Jim Brandon, o il gruppo di Frisco (Devlin, Bingo, Mike...), ma anche a quelli come El Carnicero, creduto morto e tornato dopo qualche numero.(N. B. Come vedi parlo anche di personaggi creati da altri autori, perchè penso che la tua risposta varr? per un discorso generale). Ti ringrazio fin d'ora per il disturbo che vorrai prenderti nel rispondere a questa domanda. Ovviamente, abbi per scontati i miei sinceri complimenti per il lavoro tuo e degli altri sceneggiatori del nostro Ranger preferito.

  7. Ho finito da poco di rileggere (dopo tanti anni) il n. 6 "Doppio gioco", nell'edizione Nuova Ristampa. Verso la fine dell'albo, Tex - oltre a rivedere Ed Colton e a conoscere Lupe Velasco, incontra anche un messicano che era stato luogotenente di Montales, e che risulta chiamarsi Jorge. Io però ricordo che il suo nome era Drigo... confondo i personaggi o, per qualche motivo che mi sfugge (e che per inciso non credo che condividerò) è stato cambiato il nome?

  8. Appena finito di leggere. Come Wasted Years, aspetto il prossimo albo per esprimere un'opinione. Come storia non mi spiace, ma Tex è più che mai "uno del coro", anche se a volte non fa mancare i suoi acuti di grande solista. Comunque ho la sensazione che uno dei personaggi ci farà una notevole sorpresa. Ovviamente non dico quale, il mese prossimo se le cose saranno andate come penso io ve lo farà sapere.

  9. Oggi leggevo il n. 10 (Il tranello) nella ristampa TuttoTexRicordo che in precedenza, alla fine dell'albo, si vedeva Gros-Jean che si riprometteva di danneggiare "un pochetto" un saloon e il commento "fuori campo" dell'autore era un incisivo e ironico <Gros-Jean danneggia "un pochetto"!>In TuttoTex questo commento è stato cambiato in <Ecco cosa intende Gros-Jean per danneggiare "un pochetto"!>Naturalmente non cambia nulla ai fini dell'economia della storia, ma proprio per questo, che motivo c'era? Io trovavo molto più immediata e simpatica la prima battuta, mentre la seconda mi sa quasi di descrizione enciclopedica.

  10. Concordo con Jim. Il corteggiamento di Lena Parker è qualcosa di totalmente diverso da quello delle varie Mamie e Miss Darling. Forse perchè protagonista è un giovane Carson e non un "vecchio reprobo" ;) . Quel che è certo è che si vede una maggior delicatezza, e credo che non sia un caso che gli autori ci abbiano fatto conoscere anche il frutto di quegli amori.

  11. Ricollegandomi a questo 3d su Letteri, dove Mister P. e Galindez hanno elencato le storie che il grande Guglielmo ha illustrato, mi chiedevo se qualcuno fosse in grado di fare una specie di classifica dei disegnatori, in quanto a numero di storie disegnate. Se poi fosse possibile anche avere i titoli... sarebbe il massimo :inch:

  12. A mio parere, Tex ha perso un fondamento prezioso con Letteri. Non so se usciranno ancora storie con El Morisco, ma non sarà facile trovare un disegnatore che sapesse farle vivere e visualizare come lui. Senza nulla togliere, naturalmente, ad altri episodi illustrati da Letteri. Un grande, senza dubbio.

  13. Ho sempre amato il segno semplice e lineare di questo disegnatore. Forse difettava un po' nei particolari del viso e della persona, ma storie come "La trappola" e "Gilas" sono pietre milliari nella vita di un lettore di Tex. E' tra i miei cinque preferiti (escludendo il fuoriclasse Galep)

  14. Nella storia di Atabaska Lake, ecco Tex il chimico nasale accorgersi del tipo di veleno adoperato per cercare di assassinarli.

    STRICNINA

    Immagine postata

    Il nostro è un grande a riconoscerla dall'odore, poich? essa è INODORE. INoltre è amarissima, quindi se veramente le bistecche fossero state IMBOTTITE di stricnina, i pard, sospettosi per natura, se ne sarebbero accorti, perchè è possibile sentire a gusto concentrazioni anche bassissime (per questo la stricnina è un veleno da caff?, per gli esseri umani).

    Certo che vivere con i navajos gli ha affinato i sensi! Sente perfino gli odori che non si sentono! :inch:

    Che sia anche capace di udire gli ultrasuoni o vedere i raggi ultravioletti? :lol:

  15. Certo, riguardo agli errori o imprecisioni di traduzione, mi fai venire in mente quel guerriero il cui nome significherebbe "I suoi cavalli sono temuti" (nel senso che era talmente valoroso che appena vedevano i suoi cavalli i nemici avevano paura, e che passè alla storia come "Uomo che teme i suoi cavalli"!Il colmo! :blink:

  16. In verità da piccola avevo tentato di "tradurre" il nome del fiero navajo, e dato che anche senza conoscere l'inglese avevo intuito che "Tiger" era "Tigre", senza pensare che Jack fosse un nome decisi che il tutto poteva solo voler dire "Tigre forte". Perchè forte e non altri aggettivi assolutamente non lo so. Riguardo ai manito hai ragione, anche se mi pare che ci fosse comunque, tra queste divinit?, un "Manito" per eccellenza, il famoso "Kiki Manito" di cui si parla in Zagor, o forse meglio "Gitche Manito", e immagino che con questo nome o titolo si identifichi il "Grande Spirito". Ma penso che si riconduca ad una religiosit? tipica dei popoli di origine algonchina, non dei navajos. Dimenticavo: anche per me, naturalmente, era Tiger Iac. Ma dopotutto c'erano anche gli "Apaches" letto esattamente come scritto, e i Navaios, anzi, Navai?s

  17. Bella domanda Ymalpas, su un punto che avevo pensato anch'io di mettere in risalto. In effetti ho sempre trovato strano, se si pensa alla poesia e alla fantasia che si possono sfogare inventando un nome tipicamente indiano, che al pellerossa più famoso della saga sia stato negato l'onore di chiamarsi "Lupo del monte" piuttosto che "Puma coraggioso", o cose del genere. Inoltre, essendo un navajo, ammettendo anche che fosse conosciuto con un nome attribuitogli dai bianchi era più verosimile un nome spagnolo, come fu con gli apaches Geronimo e Mangas Coloradas o i navajos Manuelito e Ganado Mucho. In quanto al fatto che si parli di una "tigre", è vero che non esiste quell'animale in quelle regioni, ma è evidente che soprattutto nei primi numeri della serie Bonelli sacrificava abbastanza la precisione alla fantasia; basti pensare alle molte volte in cui lo stesso Tiger invoca "Manito" o "Manit?", divinit? che se non vado errata apparteneva ad altre popolazioni. E riguardo al fatto che Tiger sia presentato con il nome attuale anche durante il racconto della sua giovinezza, penso che sia per il fatto che non era facile attribuirgli un altro nome sul momento senza spiegare da dove era saltato fuori quello nuovo.

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