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gilas2

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Messaggi pubblicato da gilas2

  1. Sono onestamente interdetto, perché questa, per come è stata costruita, non è una storia di Tex.

    Il primo albo, una sfilza di situazioni grottesche, è da bocciare tutto intero; in questo secondo c'è invece una delle più grosse assurdità (texianamente parlando) che io abbia mai letto su questo fumetto: Tex in un improbabile, macchiettistico ruolo di pubblico ministero (che infatti recita malissimo).

    Davvero non capisco cosa precisamente Manfredi abbia voluto fare.

     

    O forse l'ho capito: Manfredi ha voluto scrivere una storia più o meno autoriale, con personaggi più o meno interessanti (su tutti la prostituta) e riflessioni vagamente sociali e/o politiche (che siano o non siano condivisibili è un altro discorso). Niente di male. Peccato però che l'autore Manfredi, per fare tutto questo, abbia usato, cioè sfruttato, il fumetto Tex e il suo marchio.

    Che poi, "Inferno a Oil Springs"... "Inferno"? Ma cos'è, davvero una presa per i fondelli? Intitolate "Inferno" un albo piatto ravvivato da una piccola sparatoria nel finale? Mah!

     

    Qualche mese fa Manfredi scriveva, su facebook, una cosa bellissima:

     

    Tex è un personaggio che dura da sessantasei anni, senza interruzioni, e sempre ai massimi livelli di vendita in Italia, oltre che il western più longevo e più diffuso nel mondo. Ha ospitato autentici maestri che hanno fatto la Storia del Fumetto. È entrato nell'immaginario di molte generazioni. Persino in un momento di crisi come questo, le ristampe di Tex in supplemento a Repubblica, hanno venduto in Italia, in quattro anni , ventotto milioni di copie. I lettori lo considerano cosa loro, ed è vero. Hanno contribuito moltissimo, con il loro sostegno e con le loro critiche in certe fasi. Poi ci sono i texiani fondamentalisti, i dissidenti, e quelli che ipotizzano come potrebbe essere. Ma il Tex che conta è Tex. Il Tex che si fa. Il Tex che come personaggio, con la sua autoritá, detta le storie. Il Tex che sopravvive anche a qualche infortunio di autore dei testi o di disegnatore. Il Tex autore di Tex. Il Tex che tutti amiamo. Considerate questo Tex, il Tex concreto. E se pensate che sia facile gestire un personaggio così, beh... Allora non è vero che amate Tex, per cui cosa ne parlate a fare? Dite sinceramente che vi sta sul c*** e che vi è sempre stato sul c***o.

     

    Balle. Ipocrisia pura. Se vuoi piegare il personaggio più amato del fumetto italiano per le tue smanie autoriali, abbi almeno l'onestà intellettuale di dirlo.

     

    Dissento totalmente. Come scrivevo nel mio post precedente, da un lato nel west la giustizia veniva amministrata senza tante formalità, quindi non era necessario essere principi del foro alla perry mason per fare il giudice, l'avvocato od il pubblico ministero. Pensiamo in sessanta e passa anni di Tex a quanti giudici corrotti od ubriaconi o giustizialisti sommari, o a quanti avvocatini di primo pelo appena arrivati dall'est che si convertono rapidamente alla legge della colt, sono passati sulle tavole di Tex - e non apriamo nemmeno il capitolo degli sceriffi e dei membri delle giurie - con processi che forse una volta o due si sono svolti in un'aula di tribunale mentre sono quasi sempre all'interno di un saloon preso a prestito. Dall'altra parte abbiamo un ranger, un uomo di legge che avrà assistito a centinaia di processi, in molti dei quali non solo ha testimoniato ma è stato lui stesso a dare la caccia ed ad arrestare l'imputato, e per forza di cose avrà imparato "una cosetta o due" sui meccanismi processuali da poter utilizzare in questa circostanza. Da Tex non sentiremo mai dire frasi di maniera come "vostro onore mi oppongo" o "posso avvicinarmi al banco" o brandire un codice penale quando brandisce molto meglio una colt! Però nelle circostanze non solo si presta al ruolo di pubblico ministero ma lo interpreta anche in modo egregio, dato che quel che gli serve è la logica stringente - che ha in abbondanza - e la capacità di capire le circostanze ed adattarvisi al volo - che ha altrettanto in abbondanza. Non avrà magari quel che serve per fare l'avvocato in una ricca città dell'est o davanti alla Corte Suprema, ma per un processo in un saloon del west va benissimo.

    Quindi, Tex per una volta pubblico ministero? Promosso a pieni voti! E un applauso a Manfredi per la scelta insolita ed a Boselli per averla avallata.  :ok:

     

    Quanto all'inferno a Oil Springs, mi sarei aspettato un incendio generalizzato dell'intero campo petrolifero invece di alcuni barili, allora sì che sarebbe stato un inferno. Ma c'è un ma: con le tecniche di allora, un intero campo petrolifero a fuoco avrebbe rischiato di devastare l'intera regione per l'impossibilità di spegnerlo quindi effettivamente non era il caso...  :P

  2. Tutta la storia, come già evidenziato dopo l'uscita del primo albo, è scritta su un registro differente dal classico stile narrativo di Tex.

    E la sensazione di trovarsi davanti a una commedia farsesca con enfatizzazione del lato comico, fino in taluni casi al grottesco, rimane e trova la sua sublimazione in un crescendo che va dalla sequenza del processo, resa con magistrale perizia dal disegno di Leomacs che segue alla perfezione la brillantissima sceneggiatura di Manfredi, alla esilarante gag del "fratello scemo" che si autodenuncia inconsapevolmente, fino al drammatico finale in cui anche l'altro Braddock perde il controllo e getta la maschera, rivelando una personalità psicopatica più complessa di Bob, con l'eclatante epilogo in preda a un delirante attacco di schizofrenia non più controllata.

    E per questa storia Manfredi ci propone una galleria riuscitissima di personaggi con una precisa definizione dei caratteri e delle personalità, dai fratelli Braddock alle varie figure che vi compaiono, l'avvocato,il giudice, la prostituta, il pistolero, il frate, il governatore, lo sceriffo, il pentito e così via in una sorta di Spoon River condensata.

    E in questo contesto Tex e Carson si trovano ad agire a loro modo.

    Tex infallibilmente efficace nel portare a termine la sua missione improvvisandosi anche nelle insolite figure di sindacalista nel primo albo e di pubblico ministero nel secondo, dimostrando in quest'ultima circostanza di essere in grado di tener testa dialetticamente anche al principe del Foro parodisticamente rappresentato dall'avvocato Wilson.

    E quando c'è da far cantare le armi Tex è Tex.

    Carson ottimamente caratterizzato come spalla di Tex, apparentemente in ombra per lunghi tratti, ma presente nel momento del bisogno e risolutivo nello scontro finale.

    Storia anomala si, ma riuscitissima, una variazione sul tema più che apprezzabile e una sceneggiatura brillantissima che ben si adatterebbe a una rappresentazione teatrale.

    Dialoghi caratterizzati da un equilibrio di drammaticità e ironia che contribuiscono a rendere appassionante la lettura.

    Ancora una volta Manfredi riesce a confezionare un prodotto originale che personalmente ho apprezzato molto.

    Disegni realizzati con una notevole aderenza al testo. A Leomacs, da parte mia, un voto in più per il famoso braccio di Randy ulteriore nota comica che non stona in una storia che fa dell'ironia un motivo ricorrente e trainante.

    Voto finale 8

     

    Dopo aver appena finito il secondo albo, mi trovo perfettamente d'accordo con Natural Killer qui sopra e, poco prima, anche con Ymalpas.

    La storia - soggetto, sceneggiatura, dialoghi, personaggi - rispecchia quelle che erano state le mie aspettative positive dopo la lettura del primo albo.

    Buona parte del secondo albo in "tribunale"? e perchè no? ci sono stati diversi precedenti al riguardo, dal Texone di Zaniboni alla prima apparizione di Roy Bean: "tribunali" del west, dove la legge non bada tanto alle formalità quanto alla sostanza. E Tex pubblico ministero? e perchè no? Avrà assistito anche lui - o avrà deposto come testimone - in talmente tanti di quei processi che alla fine non gli viene mica chiesto di combattere con commi e codicilli come perry mason, ma di esporre fatti e ribattere a testimonianze dubbie. Si percepisce anche la differenza di stile con gli altri consueti sceneggiatori della serie come Boselli, Ruju o Faraci, ed anche qui: perchè no? Alla fine il catalizzatore delle situazioni rimane comunque e sempre Tex, persino nello smascherare il seme della follia di Jonas Braddock. Ho letto l'albo tutto d'un fiato e a me sta bene così.

    Voto a sceneggiatura, dialoghi e personaggi: 8.

     

    Disegni: qua passiamo forse ad impressioni ed opinioni legate al gusto personale... avevo già espresso perplessità sul tratto di leomacs fin dalla precedente "I sabotatori", ed anche nel primo albo di questa storia: tranne alcune vignette forse meglio curate, il tratto è in genere... sfumato, poco incisivo, poco graffiante, quasi fosse un semplice ripasso della matita e non un'inchiostratura vera e propria, soprattutto negli ambienti e negli sfondi, come vedere i disegni eternamente in una 'nebbiolina' sfocata o sotto un cielo eternamente coperto nella pianura padana. Il Letteri dei primi numeri che disegnò per Tex rendeva perfettamente la prospettiva, i deserti assolati, i panorami al chiaro di luna (Diablero) usando forse la metà dell'inchiostro che usa Leomacs, ma che differenza di resa. Insomma, un altro disegnatore dei tanti attuali al posto di Leomacs con la stessa storia con tutti i suoi caratteri di originalità (anche, per dire, un Font tipo Il Treno Blindato o il Frisenda del recente Giudice Bean) ne avrebbe tratto tutt'altra storia con tutt'altro esito. Così invece mi sembra dal punto di vista del disegno un'altra occasione sprecata.

    Voto ai disegni: 5

  3. Pubblicata sulla pagina facebook ufficiale di Tex:  https://www.facebook.com/TexSergioBonelliEditore?fref=nf

    Illustrazione di Alessandro Bocci.

     

    2m7sn10.jpg

     

     

    Bellissima, inquadratura! Impressionante la sua tecnica nelle mezzetinte! il volto di Tex un pochino diverso rispetto alle altre sue rappresentazioni visti finora, ma comunque una bellissima illustrazione!

    Sono molto curioso di leggere la sua futura storia sul color brevi, ma ancor di più per l'altra breve (in bianco/nero) di cui si è parlato nelle anteprime che andrà sul TEXmag.

     

     

    :Ave:  :Ave:  :Ave:  :Ave:  :Ave:  :Ave:  :Ave:  :Ave:

  4. Appena preso e finito di leggere

     

    Concordo con buona parte delle osservazioni fatte fin qui... 

    per quel che riguarda la sceneggiatura 


    L'idea è originale, sicuramente. Il petrolio e l'importanza storica dell'oro nero per il Texas sono temi toccati forse una sola volta nella pluridecennale storia di Tex, quindi ben venga, anche per far da sfondo ad un cinico affarista (sarà poi davvero tale? non è che i proprietari terrieri interpretati da John Wayne fossero molto diversi nel tutelare i propri interessi da minacce esterne) in contrapposizione a quanto vorrebbe invece realizzare il governatore. Il soggetto quindi è intrigante.

     

    La sceneggiatura vera e propria è anche convincente, a partire dal prologo con la consegna dell'onorificenza che a quanto pare è anche essa parte della storia del Texas - come qualcuno diceva diversi post fa, è facile che Manfredi abbia preso spunto da fatti e dati storici. Al contrario di quanto successo in passato con onorificenze quasi da "presa in giro", come quando regalò la medaglia conferitagli dall'ufficiale trippone baffone ad un indiano che a suo parere la meritava molto di più, stavolta Tex ne pare onorato proprio perchè accettata a nome di tutti i rangers del Texas (sappiamo, oltre che dai primissimi volumi, anche ad esempio dalla storia di Juan Raza o da Verso l'Oregon il legame tra Tex, Carson, e la "truppa" dei rangers texani), e non si fa certo scappare l'occasione per un bel predicozzo pubblico ai ricconi venuti ad applaudirlo. L'indagine a Hellsfire non pare presentare particolari scossoni o comunque fuori dall'ordinaria amministrazione, non ci sono colpi di scena inattesi, e Tex si prende il centro della scena anche nei siparietti di solito dedicati a Carson come le galanterie con la ragazza del saloon (senza gli eccessi del vecchio cammello però)  ;)  Personaggi insoliti, il sindaco babbeo schizofrenico che difficilmente farà una bella fine, ed il frate a capo della sparuta comunità di san jose, che vedremo che sviluppo avranno nel secondo albo; viceversa, l'ubriacone ora sceriffo, la ragazza del saloon ed il cinico affarista sono quasi dei classici della narrativa texiana.

     

    Per quel che riguarda i disegni


    ahimè sono la nota dolente. Già commentando la storia di Mondego avevo detto che il tratto "frammentato" di Leomacs non mi piace, e continua a non piacermi (come non mi è mai piaciuto per lo stesso motivo il tratto di Marcello e, per quel poco che ha disegnato su Tex, anche Della Monica), personalmente su Tex ne farei volentieri a meno. In questo primo albo siamo persino al di sotto delle precedenti storie disegnate da Leomacs, confermo che in diverse vignette dà davvero l'impressione di esser poco invogliato e di "tirar via" alla Diso, non riuscendo quasi mai ad andare oltre il disegno vero e proprio, niente prospettiva, niente profondità, niente "stacco" tra il soggetto in primo piano e lo sfondo. E' tutto molto piatto, per così dire, stridente è il contrasto ad esempio con le atmosfere e le ombre di Piccinelli a casa del Morisco o a Casa Diago, o di Mastantuono sotto la pioggia nel primo duello contro Charvez. Ci sono alcune vignette degne di nota, come la già sottolineata di Carson sul balcone sotto la pioggia di proiettili, ma sono rare eccezioni che confermano la regola. Ci sono alcune trovate grafiche degne di nota, come alcune eccezioni alla rigidità della classica gabbia bonelliana (pagina 19, 49, 55, 85, 95), il che vorrebbe dire che si tratta di un aspetto preso in considerazione, ma la realizzazione finale - il contenuto delle vignette - per i miei gusti (di signor nessuno e che lasciano il tempo che trovano) è purtroppo al di sotto della sufficienza. Ho poche aspettative per un esito diverso nel secondo albo, anche se come detto la storia mi intriga.

     

    Copertina: nella media del pur altissimo livello qualitativo di C.V. 

  5.  

    Certo che soprattutto per il ruolo di Tex trovare un attore oggi come oggi è dura... per esempio il Brad Pitt di Troy o il Matt Damon della trilogia di Bourne hanno la prestanza fisica necessaria e l'età giusta, ma in viso a Tex non assomigliano per niente...

     

    Beh, nel film dell' 85 con Giugliano Gemma, si può dire che Gemma assomigliava a Tex? secondo me per niente, è stato usato perchè aveva esperienza nel campo western... però quel film non fu un successo e se si facesse un nuovo film dovrebbe essere fatto meglio e avere attori più tagliati.

    Io non me ne intendo per nulla di attori... non ho la minima idea di chi possa assomigliare a Tex, ma questo non credo che sia un grosso problema perchè se si volesse fare un film per davvero vedrete che in SBE te li trovano subito attori giusti...

     

     

    Beh all'epoca Tex lo disegnavano praticamente solo Galep, Nicolò, Fusco, Ticci e Letteri... e Gemma qualche somiglianza, magari anche alla lontana, col Tex di Fusco, del primo Ticci e del primo Letteri poteva anche averla, senza dimenticare che lo stesso GLB approvò la scelta ed era a volte anche presente sul set. 

    Il Tex degli ultimi anni - quello di Villa, Civitelli, così come dei più recenti Dotti e Piccinelli - ha un po' abbandonato graficamente i volti dei grandi del cinema hollywoodiano degli anni '50 e '60 (Gary Cooper, John Wayne, Gregory Peck, ecc.) a cui a volte si ispiravano i disegnatori della prima ora, per assumere un tratto più conforme allo stile del disegnatore di turno. Per dirne una, il Tex di Villa - che è anche il copertinista ufficiale, non dimentichiamolo - non assomiglia a nessun attore di fama degli ultimi 25 anni (i primi episodi di Villa apparvero su Tex intorno al 1990-91), italiano o straniero che sia.

     

    Tex viene disegnato come un uomo prestante, alto circa 1,80-1,85, di circa 40 anni, capelli scuri e tendenzialmente lisci, spalle larghe, mascella quadrata (particolarmente visibile in Villa e Civitelli, mentre ad esempio Nicolò e Letteri disegnavano volti meno squadrati), sguardo di ghiaccio. Questo ultimo particolare potrebbe far pensare che abbia anche gli occhi chiari, ma ad esempio il confronto con il sicario tedesco di I Cospiratori / il Giorno della Paura ("Teufel!"), che aveva capelli chiari ed occhi azzurri prima di travestirsi, farebbero pensare che siano invece scuri (particolare che si può comunque adattare con delle lenti a contatto). Pur essendo nato in Texas, non pare avere lineamenti da pellerossa (come ha invece, e nemmeno sempre, il figlio Kit, o come poteva essere per esempio Charles Bronson) o latino/messicani.

    Mentre Carson (capelli, pizzo e baffi bianchi), Tiger (lineamenti tipicamente da pellerossa, capelli lunghi) e Kit (per il quale può andar bene anche un attore dai tratti somatici molto latini) sono facilmente caratterizzabili così non pare essere per Tex.

    Tom Cruise per esempio non raggiunge certo l'altezza richiesta  ;) e mica gli si possono mettere i tacchi di 15 cm  :lol:

     

    Forse bisognerebbe chiedere, così, en passant, un parere a sceneggiatori e disegnatori...  ^_^

  6. Dato che il film più texiano mai uscito al cinema, a detta di Sergio Bonelli, è Terra di confine (open range) come attori vedrei bene Kevin Costner per il ruolo di Tex e Robert Duvall per il ruolo di Kit Carson. Per Tiger vedrei bene Wess Studi mentre per il giovane Willer non saprei.

     

    Sia Costner (60 anni appena compiuti) che Duvall (84 anni) sono troppo... maturi per i rispettivi ruoli di Tex (che di anni ne avrebbe 40) e di Carson (che ne avrebbe 50-55). Idem per Wess Studi che ne ha 67...

     

    Nel cast del Trono di Spade ho scovato il 53enne Iain Glen che di anni ne ha 53 e che sembra proprio adatto al ruolo di Carson:

    tve6632-20110501-2478.jpg

    Come non notare anche la somiglianza con Terence Hill che anche se cavalca ancora come forestale o pedala come Don Matteo però di anni ne ha 75...  :D

  7.  e se fosse vivo il mitico Gary Cooper si potrebbe dargli senza indugio la parte del nostro ranger e utilizzare un classico come "Vendetta Indiana". Sai che filmone ne sarebbe uscito!

    Io avrei visto molto bene nella parte di Tex un Harrison Ford ai tempi del primo e secondo Indiana Jones... ma se partiamo per attori di un tempo non ne usciremmo più  :D

     

     

     

    Un'altra storia che potrebbe avere uno spunto cinematografico (escluderei il filone con Mefisto) potrebbe essere "Terra Promessa" con i Mormoni e i Cheyenne in agguato. Pensando alle location anche "I ribelli del Canada" di Nolitta e Fusco è un capolavoro che vedrei al cinema!

     

    Sono assolutamente d'accordo! Bisognerebbe vedere chi fa la parte, oltre che di Tex, di Carson nel primo e chi Jim Brandon nel secondo  ;)

  8. (boh è saltato un pezzo del post precedente)

     

    ... Yama, tutte le storie con El Morisco, o anche Zhenda la strega, e il recente La Stirpe dell'Abisso

    - il western degli indiani, a partire da Il Patto di Sangue, Le Colline del Vento, I Lupi Rossi e la lista si fa infinita

     

    Un esempio di ottimo taglio cinematografico, a mio personale parere, è proprio Il Treno Blindato.

  9. Per la storia... dipende... in tex ci sono tanti filoni

     

    - il western classico 'cittadino' di provincia (Tombstone, Laredo, Tucson...)

    - il western cittadino di città (San francisco in primis, ma anche Washington)

    - il western del grande nord

    - il western 'messicano' (Adios Amigo, l'Uomo con la Frusta, e ci metto anche la Maledizione di Escondida e il Treno Blindato)

    - il western 'giallo' (tra i tanti mi viene in mente La Locanda dei Fantasmi oppure Orrore, ma anche il Maestro)

    - il western 'magico' o "l'altro Tex" - Mefisto%2

  10. La saga di Tex trae spessissimo ispirazione dalla cinematografia (western, ma non solo).

    L'unico film che a sua volta ne è stato tratto è l'ormai datato "Il signore dell'abisso" (oltre al limitato esperimento di Supergulp fumetti in TV).

     

    Se oggi, avendo (per mera ipotesi, s'intende  :D ) illimitate disponibilità economiche, poteste scegliere:

    - quale storia di Tex vorreste vedere in formato cinematografico (o, volendo, anche miniserie televisiva)

    - quali attori (italiani o anche non italiani) vorreste chiamare ad interpretarne i vari ruoli

     

    :ok:

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