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TWF - Tex Willer Forum

Wasted Years

Ranchero
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Messaggi pubblicato da Wasted Years

  1. I sospiri di Ozieri, signor serpente. Cosa c'entra il Sulcis con il dolce per eccellenza del Monteacuto non so.

     

    I dati delle vendite dei sospiri di Iglesias te li comunico io. meno 176 mila.

  2. Nizzi ha scritto tante belle storie, e i siparietti di storie come "la leggenda dell'antica missione" tanto per dirne una sono da scompiscio. Però ha scritto anche un sacco di storie in cui il vecchio cammello non faceva un figurone la prima delle quali, secondo me, è quella famosa missione a boston in cui Carson viene trattato come un sacco di patate e lui e Tex fanno ripetutamente la figura dei burini. Ecco, quella è una storia di Willie Coyote, non di Tex.

    Ricordo molti episodi che hanno fatto brontolare anche Sandro, pertanto forse, oggi, non siamo d'accordo su quanto Nizzi abbia ecceduto, non sul fatto che lo abbia fatto. E di certo l'ironia nella serie non l'ha inserita lui.

    Ha dei meriti ma non dimentichiamo i demeriti.

    <span style="color:red;">4 ore fa</span>, Barbanera dice:

     

    Questa è la tua idea,per me sbagliata.Carson con Nizzi non mi sembra proprio un povero deficiente,bensi il contraltare perfetto per Tex.è da 25 anni che leggo e rileggo le storie di Tex,per cui non credo di conoscerlo cosi poco.d altra parte,basterebbe che tu leggessi qualsiasi intervista a Sergio Bonelli in cui c è scritto che Nizzi ha salvato la serie da sicura chiusura...

    Amico mio bello, conosco perfettamente le interviste che citi, e se leggi il mio contapost, ti renderai conto che ho scritto e letto molto anche forumisticamente. Sergio Bonelli aveva buone ragioni per essere grato a Nizzi, perché gli aveva levato la serie dalle spalle e lui non amava scriverla, come ha ammesso molto candidamente.

    In ogni modo non credo che dicesse "da sicura chiusura", visto che Tex prosperava. Nizzi aveva semplicemente preso il testimone, che in sua assenza avrebbe preso qualcun altro, perché Nolitta non ce la faceva. Ha espresso gratitudine, ha fatto un buon lavoro, ma dal 414 in poi ne ha azzeccate sempre meno.

    In seconda battuta, non mi interessa se leggi tex anche da 39 anni, come il sottoscritto, ma se affermi determinate cose, traspare il fatto che non parli con grande cognizione di causa. Se dici che l'ironia in Tex è arrivata con Nizzi, secondo me non hai letto i primi 270 numeri, dove l'ironia c'è eccome, firmata GLB e Nolitta financo, che produce una storia spassosissima ad es. in giungla crudele.

    Sei arrivato qua come una bomba, stai scrivendo a macchinetta, ma direi che trattare i tuoi interlocutori come un rullo compressore non giova alla discussione. Adori Nizzi? Va bene, argomenta senza trattare il prossimo da sprovveduto.

     

     

  3. Barbanera, secondo me tu conosci ben poco il Tex del padre di Tex, GIAN LUIGI BONELLI. I siparietti con i pards ci sono sempre stati e Tex era sempre un simpatico bontempone. Una storia emblematica è grand canion, dove Carson è uno spasso dall'inizio alla fine. Fare di Carson un vecchio rimbambito è stato un errore clamoroso, il vecchio cammello è un personaggio amatissimo ed usarlo come stomaco ambulante alla cico o come povero cretino che deve far risaltare il raziocinio di Tex ha fatto arrabbiare molto i fan. Gian Luigi Bonelli non amava le trame infabulate in maniera ricercata, era uno scrittore di pancia ma la magia la facevano i personaggi. E su questo Nizzi ha finito per farla molto molto fuori dal vasino.

  4. Io oscillo tra l'idea che si stia cucinando Tex in tutte le salse per cercare di soddisfare tutti i gusti dei nuovi e dei veterani, e l'idea che siccome tra dieci anni saremo tutti rimbecilliti in quanto matusa tanto vale mirare ai nostri soldi ora che non ci hanno ancora interdetto. Forse siamo nel mezzo, con una strizzata di occhio e una di limone a chi soffre di compulsioni collezionistiche e soffrirebbe troppo senza una cassetta che sembra contenere un vino mignon. E invece contiene la nostalgia curata il tanto che basta da essere peggio di quanto edito una settantina d'anni fa. Del tutto non sono certo, come si nota, è che non riesco a smaniare appresso a cento rivoli. Quale sarā l'albo per me?

  5. ricordo anche io frasi come "un pranzo lubrifica gli affari" o roba simile, oppure "la bellezza senza intermediari convince da sola gli occhi degli uomini". Ho iniziato a discutere nello shout perché sono francamente spiazzato dalla pletora di offerte che la Sbe sta mettendo sul mercato. La mia edicola di fiducia pullula letteralmente di Tex. Tanti Tex, molto Tex giovane, strisce stampate su carta da 13, mi chiedo se questo sia il tanto paventato segnale che la casa editrice legga la serie come una risorsa da spremere nel tentativo di rinnovarsi. Come dire, lasciamo che sia il buon Tex ad immolarsi per finanziarci la ricerca del gusto dei giovani. E mi è venuta voglia di rileggere i vecchi Tex incerottati, pieni di incongruenze ma limpidi e editi da un signore che negli anni ho imparato a sentire molto vicino a me lettore. Lupe nuda a parte, mi sento frastornato da questa situazione. Vorrei raccogliere pareri e stati d'animo per vedere di chiarirmi le idee.

  6. Barbanera è un personaggio assolutamente negativo, un mercenario, un prezzolato, un prepotente, un uomo privo di scrupoli. Non è un sadico assassino e nemmeno un pazzo invasato. Appartiene ad una categoria di cattivi tipica del padre di Tex, pronti a tradire i complici e ad infrangere tranquillamente la legge, senza essere Mefisto e nemmeno la Tigre Nera.

    Un nemico incidentale, minore.

  7. Contiene spoiler presumibilmente.

     

    Boselli confeziona una storia interessante ed intrigante, disegnata magnificamente. Tex è di nuovo guascone come da giovane, in quanto giovane, e la trama è leggera e mancano i consueti passaggi mazzosi e mattonosi tipici del nostro. Ciò premesso, non è tutto oro quello che luccica. Non mancano le solite note stonate, quali ad esempio il ripetersi della parola "piedidolci" e del termine (orripilante) old timer fino allo stremo. Ma fosse solo questo ci firmerei. Invece eccoti il solito personaggio boselliano che non sa chi è, schizofrenico oltre il massimo sindacale. Figlio di papà, si vuole far ammazzare in un duello, tradisce come un signore e si rivela un pusillanime, no, un eroe, no, uno da stare all'altezza del nostro e un amicone. Unu mancante, in limba sarda. E Tex di Boselli non si smentisce, si vanta e fa vantare fino alla nausea e siamo al ritornello del mito mitico e mitologico, proprio il nostro, a mio giudizio non lo concepisce diversamente. Più forte di lui. Pazienza, almeno stavolta è all'altezza, in parecchi passaggi.

    Comunque quando si mette a scrivere un Tex classico è bravo, ci pecca ma è bravo e il suo lavoro va apprezzato. E difatti lo apprezzo e mi piace, non ho buttato i soldi nella spazzatura.

    I disegni solo belli, bellissimi, emozionanti ed evocativi, uno spettacolo.

    Odio mettere voti ma un ottimo acquisto.

     

  8. Beh, il complotto è una storia che ha un inizio al fulmicotone, l'inseguimento e l'interrogatorio del tizio della carrozza sono uno spasso, poi il divertimento si affievolisce fortemente. GLB ci ha abituato ad inizi scintillanti seguiti da finali molto più mosci, ad esempio la storia di TUCSON parte a tutta birra poi finisce in sordina, e la storia di "uomini senza paura" ha due albi finali da sbadigli, dopo avere entusiasmato moltissimo nei primi. Nizzi scrive, invece, una storia spassosissima, con intermezzi comici fenomenali, un carson in forma smagliante, ed una storia molto coinvolgente, in cui la vita dei pard e non solo viene messa fortemente a rischio da una minaccia imprevedibile. La storia tiene alta la tensione ed il divertimento, e lo fa fino alla fine.

    tra il 300 e il 400 Nizzi scriveva con un'ironia davvero MITICA. Davvero un peccato che l'abbia persa nel tempo.

     

  9. ok, rimaniamo pure schierati come all'inizio dell'incontro.

    Mi sto organizzando per il rientro al lavoro, ci risentiamo il weekend.

     

    <span style="color:red;">28 minuti fa</span>, valerio dice:

    Comunque se è vero che Nizzi vira molto sul "giallo" rispetto a GLB, non è però vero che non usi fuoco e dinamite. Gli esempi sono tantissimi, mi fermo all'ultimo che ho letto ieri, ossia il bellissimo "la maschera dell'orrore" in cui Tex da fuoco alla baracca delle armi del trafficante e la fa esplodere. La dinamite poi è usata spessissimo anche nelle storie di Nizzi.

    Non confondiamo il calo qualitativo delle sceneggiature con una diversità della sostanza.

    Yes, non dico che non è vero, però l'accento è spostato. Nella parola prìncipi e princìpi le lettere sono le stesse, cambia il significato perché cambia l'accento.

    Sbirro e non giustiziere.

  10. Ma per quadrato, genericamente e fuori dal vocabolarietto di repubblica, si intende una persona anelastica e pignolesca, mica un personaggio ponderato. Che poi di ponderato ha poco colui che prende a cazzotti in faccia uno sconosciuto perché esce minacciando da un ufficio. L'uso non è univoco, si adopera come quasi sinonimo di INQUADRATO oppure di SQUADRATO, cioè con la testa quadra.

    Il tex di GLB non ha niente di ponderato, molto sbilanciato. E molto poco inquadrato.

     

    • +1 1
  11. Incredibile, sono d'accordo con paco ordonez e con Boselli.

    Cambio vita e mi faccio monaca.

    Scherzi a parte sono d'accordo con paco, ha ragione da vendere, quel Nizzi è improponibile proprio perché stravolge il personaggio fino ad addolorare il lettore.

    per Boselli, lo so che non lo fai apposta. l'ho detto mille volte che ognuno di noi suona con il suo stile perché quello stile lo rappresenta. Il Tex di Boselli è Tex, qualche volta le sue storie prendono dannatamente all'anima, ma a me e magari non ad altri, per come le suona lui. A volte sono pure bellissime.

     

  12. None, quadrato lo vuoi tu. Tex è classico nel senso che esce pulito da un pantano ed è profondamente manicheo, niente sfumature, gentiluomini o farabutti. Ma è anche uno che non si perita di infilare un secchio sulla testa di un avvocato e di sparare a uno sceriffo corrotto. E di fare la guerra ad uno stato di cui è funzionario, non scordiamo.

    Certo non è Mister No, ma il  Tex di GLB era parecchio avanti. Addirittura antirazzista pur esprimendosi con tutto il vocabolario razzistico possibile, dovuto all'epoca storica.

    Di quadrato nulla, trasgressione pura

    per BORDEN

    Ho detto che se vuoi e quando vuoi scrivi un Tex classico incredibilmente convincente, dialoghi a parte che non mi hanno mai convinto. Quindi non mi meraviglia che determinate cose le sappia ben meglio di me che insegno matematica in prima elementare.

    Sul resto abbiamo avuto tempo e disaccordi per confrontarci e sai come la penso.

     

    • +1 1
  13. vabbé, ho compreso. Ti attacchi alle sfumature di significato ma non entri nel merito di quello che ti viene risposto. imho è tempo sprecato discutere così.

    All'epoca di glb Tex è uno dai metodi poco ortodossi, un provocatore che va per le spicce e un personaggio che domina la scena. In Nolitta la domina ancora meglio tanto che è sempre senza Carson e Kit e Tiger vengono regolarmente uccellati quando ci sono. In Nizzi pensa e ripensa, deve scoprire il nemico nell'ombra e si attenua fortemente il suo carattere ribelle e il suo naso si raffredda, caratteristiche che vedo parallele in Nick Raider. Nizzi abusa delle indagini, dove Tex spaccava tutto ora indaga tutto. A me il suo Tex "poirot" urtava il sistema nervoso. Poi è venuto il Tex esistenzialista e comprimario e ciao belli. Ma la sostanza resta. Il degno erede era già da subito diverso e antitetico al ranger che lo precedeva, anche se ci sono storie divertentissime.

    di più non so, se entri nel merito ne discutiamo, se spacchiamo il capello non ha senso.

  14. 2 ore fa, Texan dice:

    Mi chiedo come si possa oggi avere di Tex una considerazione così lontana e personale... come si è arrivati a questo "relativismo texiano"? Cosa o chi l'ha permesso?

    Abbi pazienza, si chiama libertà di pensiero e ognuno di noi è libero di esprimersi, quando non arriva uno a dirti "che sei sempre il solito e sei già stato bannato per 5 anni e se continuerai così... bla bla", come mi dicevano i prof a scuola". Io Tex lo conosco e lo amo da quando imparai a leggere per leggerlo e mi ricordo sempre metodi poco ortodossi, il pagamento di una finestra prima di averla rotta, il fuoco dei magazzini dupré, la distruzione di un bar e di una bisca galleggiante gestita dal voodoo, con tanto di lancio di dinamite al finto cieco sulla porta, comperata per "accedersi le sigarette o tenere lontane le zanzare". Questo austero signore tanto ligio alle leggi e deciso a passare inosservato deve essere in un'altra serie che io non conosco, onestamente.

     

    Ah, ho letto che Boselli concorda con me. Sono contento, e sono anche convinto che se riuscissimo a bercela insieme ed ad immortalarci in una foto, cosa che non è mai avvenuta per colpa mia, l'accordo sarebbe anche più stretto. Anche se non ICHNUSA, esiste di meglio. XD

  15. Secondo me non ti farebbe male riguardarti bene i primi duecento albi. Tex non si è mai peritato di usare il fuoco per certi suoi scopi, e nell'albo black baron Carson stesso dice che il loro sistema prende a calci leggi e regolamenti. Tex è un giustiziere che ha dichiarato guerra agli stati uniti, in sangue navajo, prendendo prigionieri dei soldati e bruciando un forte. Fuorilegge nel senso che adopera sistemi illegali, incendiario nel senso che mette fuoco ai magazzini del ladro di pellicce, guascone nel senso che scatena una rissa nel saloon senza ragione. Lo sbirro è di Nolitta e Nizzi, quello di Glb era uno che la legge non la sapeva leggere.

  16. Ripeto, io ho vissuto l'avvento di Nizzi da lettore e quel nome sui crediti ha iniziato presto a significare storie in una tonalità diversa da quelle che avevo imparato a conoscere. Si dice che Nizzi sapeva imitare perfettamente glb, è una cosa non del tutto vera, ha iniziato subito con lo sbirro investigatore, manco fosse Nick Rider, e dallo stesso è saltato fuori il "soffia", ogni volta Tex brancolava nel buio e andava guidato. Non condivido il giudizio positivo sulla sua prima produzione, ripeto, era simpatico e in alcune storie, come la pluricitata vecchia missione, era da scompisciarsi, ma in generale scriveva di un poliziotto e non di un fuorilegge incendiario guascone e intuitivo. Orribilmente sbirresco.

    Lo detestavo ma non ero pronto alla sua involuzione, certamente no.

    Di Boselli ho amato alcune storie, tra cui la splendida Wild West Show, e so che quando si mette a scrivere in stile classico è pure bravo a farlo. E prometteva di diventare un fenomeno. Invece ha preso l'abbrivio di costruire trame che sovraccaricassero la memoria di lavoro di un povero individuo, mentre la scrittura di dialoghi brillanti non è proprio nelle sue corde, mai letti dialoghi brillanti di Boselli. Complessivamente avrei preferito che scrivesse altro vista la riuscita e viste storie come "buffalo soldiers" e "i lupi rossi" che considero un spreco di danaro per un lettore di Tex, forse utili per un amante della storia dell'West, ma su Tex, mah.

    E poi è una questione di prodotto, se una stratocaster ha 3 single coil e fiotti di intenditori mi diranno che è meglio con tre humbuckers, beh, spiacente per essi ma quella è una ibanez o al limite una gibson, ma GIAMMAI una strato.

  17. A me Nizzi non è mai piaciuto, nonostante apprezzassi il suo umorismo, al suo Tex mancava  l'intuito ed era un piccione che si faceva rapire le fanciulle davanti al naso e non riconosceva uno spione manco se lo vedeva col cornetto acustico. E giustamente si faceva uccellare dalle vecchiette e quando parlava di una faccenda segreta lo faceva nel più affollato dei saloon. Ma riconosco che vicino al cupissimo Tex di Boselli e alle sue trame cervellotiche era certamente meglio e più vicino alla tradizione.

    Poi chiaramente esistono sempre quelli che preferiscono "così parlo Zaratustra" perché è incomprensibile e pesante a "tre uomini in barca" perché è divertente e fresco, ma costoro sono liberi ma non ci vincolano.

    Nizzi è stato un male necessario, oggi lo ritengo da rimpiangere.

  18. Contiene Spoiler

     

    Letto e digerito questo Texone che mi era sfuggito a suo tempo, come quello di Civitelli.

    I disegni di un Tex senza occhi e di un carson con la barba mi hanno fatto storcere il naso, devo dire, anche perché non sono un grande fan di Roi neanche nelle altre collane, mi sembra che "gratti" i disegni e che alcuni disegni siano maschere viste attraverso l'acqua. Andrà bene su Dylan Dog, non ricordo perché non lo leggo da tempo pur avendo suoi lavori, ma su Tex non mi ha convinto molto. Devo dire però che non mi è spiaciuto vederlo in azione e che ho speso bene i miei soldi.

    La storia di un gigantone che tratta Carson come se non avesse il midollo e che para i cazzotti con una cotta di maglia (cosa che si viene a scoprire dopo, quando la stessa ferma per ben due volte una pallottola, tanto varrebbe usare una carta velina, ci vuole ben altro) direi che mi è sembrata un poco forzata, non capisco a che pro sterminare una carovana per comprare le terre di chi si è terrorizzato, l'inizio è insensato. Ad uno lo mollano così com'è, ad un altro gli cavano gli occhi secondo umore, peraltro.

    Tex non sente puzza di bruciato quando lo speculatore terriero e il terrorizzatore esibiscono lo stesso accento, e si fa uccellare da una bella gitana che poi sistema il cattivo al posto suo, dopo che Tex non controlla se è defunto. Ha ragione Tex, il giubbotto antiproiettile di Kevlar ancora non esisteva, quindi è colpa di Ruju.

    Una trama che complessivamente non funziona ed è piena di pecche, con disegni stranissimi per Tex. In fondo un buon lavoro, coinvolgente, nonostante tutto.

    Una larga sufficienza ad entrambi gli autori di questo scempio ben riuscito.

  19. Disegnata da DIO, scritta come si deve senza che Boselli la renda a tutti costi un polpettone indigesto. Sbaglia Borden a dire che è una storia tradizionale, è una storia leggera e non UNA MAZZARANGA come altre. Siccome il mio maestro Roberto Giobbi ha sempre detto che occorre un grande lavoro per rendere semplice qualcosa, noto tanto impegno, una volta tanto da parte del soggettista sceneggiatore. Ho gradito Kit Willer protagonista, la scenetta romantica, il fatto che Eusebio diventi protagonista e Morisco il suo contorno, la bella indiana che chiaramente cita la MITLA di Letteri. La storia è inverosimile e leggermente contraddittoria, una vera storia di Tex. Belli i tempi distesi, bello il fatto che non ci debba essere solo azione a tutti i costi. Effettivamente la storia ti rilassa e ti intriga insieme, guidandoti verso una lettura davvero piacevole.

    I disegni sono un gioiello, Civitelli strepitoso.

    Po ti narrere, in cunfidenzia meda e manna, i disegni di Civitelli fanno la barba e i capelli a quelli di Breccia, e sto dicendo poco. Con buona pace di chi si ostina a tappare la bocca a chiunque critichi mister nasi camusi.

    That'all, folks :D.

  20. ... tanto passivi e smorti sono i personaggi che vanno incontro al destino quasi guidati dal joystick di un videogiocatore. Ci sono altri passaggi psicologicamente più coinvolgenti, ma la sensazione di aver voluto privilegiare i "fondali" resta forte in ME.

    E' vero, tutto il Texone è tinteggiato con una sorta di opprimente fatalismo fino all'ultima tavola, quella della prigione dove Tex incontra Capitan Jack, prossimo a pagare i suoi debiti con la giustizia. Però sembra una scelta voluta, questa volta, quella dello sceneggiatore, così come hai sicuramente visto giusto anche con le tavole a mo' di illustrazione. D'altronde con un artista del calibro di Breccia, rincorso da Sergio Bonelli fin dal lontano 1994 che accettando l'incarico  nel 2011 aveva precisato che il Texone avrebbe dovuto avere una certa ambientazione western, è normale che la SBE abbia voluto puntare molte delle sue carte su un Texone spettacolare sfruttando la bravura e la nomea dell'artista.

    Mi sono espresso male, avevo fretta e me ne scuso. Intendevo anche io dire che molto della sceneggiatura è IMHO dovuto all'esigenza di far rendere al meglio la spettacolarità dei disegni. Ed in questo, fatalmente, si è persa un po' d'aria nei dialoghi e nello spessore dei personaggi, che sembrano attirati da una calamita per scegliere la direzione dove andare. Questo è certamente in parte dovuto anche al confronto con la STORIA scritta maiuscola, ma la storia, dal punto di vista dei personaggi, non è affatto come mi aspetto che sia una storia di Tex. Personalmente avrei dato un po' più di spazio ai personaggi e meno ai grandissimi paesaggi, e avrei esplicitato meglio le ragioni e la personalità di ognuno, mentre mi sembra necessario leggersi l'introduzione per comprendere lo spessore dei personaggi.
    Nel complesso vedo un'opera tagliata su misura sull'illustratore e non sul personaggio, che non dovrebbe essere in quanto un fumetto è storia+disegni.
    Mi sbaglierò ma dà questa impressione.

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