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Apache.kid

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Messaggi pubblicato da Apache.kid

  1. Non solo la copertina, albo spettacolare e ritmo incalzante fino all'ultima pagina. 

    Complimenti vivissimi a Mauro Boselli per come è riuscito a tenere alta la tensione fino all'ultimo, storia e disegni impressionanti per bellezza, e complimenti anche a Carnevale, perché la sua arte e perfetta per l'atmosfera della storia. 

  2. Storia adrenalinica, una caccia all'uomo di quelle senza un attimo di respiro dalla rapina fino all'ultima pagina, valorizzata anche dai disegni di Ortiz dinamici e in un chiaroscuro più scuro che chiaro che ben si addicono ad un western sporco e cattivo come quello di questa storia.

  3. GLB come autore e Tex come personaggio sono stati sempre all'avanguardia secondo me, basta pensare che una pietra miliare come Sangue Navajo è datato 1961 come prima uscita in edicola, quindi precorrendo di un decennio quello che sarebbe stato un punto di vista innovativo e dalla parte dei nativi visto poi in tanti film. Ma allo stesso tempo Tex è un personaggio integro, che ha basi solide e certe, su cui ruota il suo universo, quindi immutabile e quindi anche integralista. Uguale Boselli, che con la sua sensibilità è si innovativo ma nel solco di una tradizione e di una linea guida che è Tex, nudo e crudo, puro. Pur Nizzi che visualizza un West più classico ha introdotto stilemi nuovi nella sua versione di Tex, anche se poi ha abusato abbastanza secondo me di alcuni cliché da diventare ripetitivo in seguito. Insomma Tex è un classico, ma da sempre è stato anche innovativo, quindi integralista e all'avanguardia allo stesso modo, sia per i testi che per i disegni, da sempre. 

  4. A me piace soffermarmi più sui disegni, che erano la vera novità dei Texoni. Qui ho ritrovato un Giolitti molto diverso rispetto alla prima apparizione su Tex, nelle prime pagine della storia iniziata nell'albo 188 della serie. Un tratto molto più sporco, marcato, ma anche più dinamico, si, un West sporco, tosto e polveroso che si fa leggere piacevolmente anche se preferisco disegnatori dallo stile più pulito e chiaro.  

  5. Di questa storia la cosa che ricordo di più sono proprio i disegni di Del Vecchio, davvero belli. All'altezza dei migliori e che successivamente ci avrebbe regalato quella perla che è Nueces Valley. Un autore all'altezza sia che disegni il Tex maturo che il giovane Tex Willer. 

  6. Io invece ricordo che aspettavo l'uscita del Texone proprio per i disegni, per vedere come Buzzelli aveva interpretato Tex, e debbo dire che ne rimasi entusiasta, sia dei disegni che del nuovo formato che dava agli stessi un respiro più ampio.

  7. Just now, borden dice:

    Ah, credevo che fosse più grande, io non ce l'ho. Strano!

     

    Io ho la versione normale, ma ne esiste anche una seconda versione variant, ma credo sia uguale in tutto e per tutto, anche nel prezzo, tranne per la copertina che è di Palumbo.

    A proposito di Palumbo, c'è la possibilità in futuro di vederlo su Tex? Il suo segno mi piace molto e mi intrigherebbe molto vederlo all'opera con il nostro Ranger, inoltre al Comicon a Napoli una scorsa edizione gli chiesi cosa ne pensasse a proposito di un Texone e la sua risposta fu di sponsorizzare la sua candidatura direttamente con te, che eri in giro per la mostra, infatti, avevo avuto, poco prima, l'onore e l'occasione di conoscerti e salutarti personalmente.

  8. Just now, borden dice:

    Improbabile farlo ora. In grande esiste già l'edizione Bao.

     

    Ma proporrò di  farlo per Carnevale. DOPO l'uscita in edicola!

     

    Buon pomeriggio Mauro.

    L'edizione Bao che ho io di Frisenda è della stessa grandezza dei Texoni, ne esiste un'altra versione?

    O forse intendi l'introvabile del Texone di Magnus?

    Se uscirà quello di Carnevale sicuramente sarà gradito e lo acquisterò, grazie.

     

  9. <span style="color:red;">2 ore fa</span>, Loriano Lorenzutti dice:

    Ma volendo, è fattibile?

     

    Penso che tecnicamente non ci siano problemi e sia fattibile, bisogna vedere poi se ne varrebbe la pena economicamente per la casa editrice. Non so quanti siano disposti ad acquistare una riedizione in grande formato, per L'Inesorabile di Villa alla fine c'era la grande attesa e il fatto che quando hanno realizzato il volumone con la copertina rossa la storia era inedità e sicuramente è stato uno stimolo all'acquisto da parte dei lettori.

    Io sicuramente acquisterei entrambi per gustarmi le tavole in formato gigante sia di Magnus che di Frisenda, sarebbe un piacere per gli occhi.

  10. <span style="color:red;">33 minuti fa</span>, virgin dice:

    Dawn ha (purtroppo) già avuto l'onore di un ritorno...

    La rivedremo. Nelle anteprime del tabellone delle storie di Tex in lavorazione Sandro ha scritto:

     

    EREBUS

    2021

    GIOVANNI BRUZZO

    Tra le baie dell'Artico, una terribile minaccia pesa su alcuni amici di Tex e Jim Brandon partiti alla ricerca dell'Erebus di Franklin perduta tra i ghiacci nel 1845. Nella storia anche Dallas e Kathy Dawn.

  11. Sinceramente io la metto a pari merito, se non un gradino sopra a "Fuga da Anderville", grandissima storia, grandi personaggi e sopratutto Dawn, un comprimario di cui tantissimi chiedono il ritorno, che mi par di ricordare avverrà sulla storia ambientata nel grande nord disegnata da Bruzzo, però poi ognuno di noi ha i suoi gusti (insindacabili) come io i miei. 

  12. <span style="color:red;">22 minuti fa</span>, Leo dice:

    Veramente magnifiche! Ma la trama qual è?

     

    Strani feticci, presagi di morte, ombre che uccidono nel buio…. Sulle tracce di due killer gemelli, gli imprendibili fratelli Fortune, Tex e i suoi pards s’imbattono nel messaggio lasciato a un morto da un’indovina scomparsa: vi si parla dei kedaghe, gli spiriti-ombra… E così iniziano a seguire, per le praterie di Oklahoma e Kansas, la pista del misterioso “Indian Carnival”, una fiera viaggiante dove artisti e personaggi bizzarri sono tutti di origine indiana… Shado, Coyote, Skeleton, la Strega Ragno, Storm il lanciatore di coltelli, la bella Tesan-Wih e tutti gli altri sono davvero innocui artisti circensi? Che cosa nascondono, in realtà? E che cosa succederà, quella domenica pomeriggio di ottobre, durante lo spettacolo sotto il tendone ai piedi della Ghost Hill, agli spettatori innocenti?

    • Grazie (+1) 1
  13. <span style="color:red;">43 minuti fa</span>, pecos dice:

    Su un punto in particolare credo che Diablero abbia ragione: chi ha iniziato a leggere Tex da ragazzino, tenderà a "mitizzare" quelle letture giovanili da cui ha iniziato - chiunque ne fosse l'autore - perché, almeno è quello che succede a me, durante le riletture successive subentrano sempre elementi personali e soggettivi, ricordi e nostalgia. Ma è anche questo il piacere di riprendere in mano una vecchia storia.

     

    Anch'io, come Virgin, sono cresciuto col Tex di GLB, di Nizzi e di Boselli :lol: Ho iniziato comprando in edicola il 401, era il lontano 1994; pochi giorni prima, il mio primo Tex era stato "La legge del più forte", recuperato in uno scatolone di mio padre. Da lì ho iniziato la lettura dell'intera serie, procedendo in parallelo con i vecchi Tex riletti in ordine cronologico, e con le nuove storie della fascia 400, in cui si alternavano Nizzi e Boselli.

    Devo ammettere che non ho mai prestato troppa attenzione all'autore delle sceneggiature. Mentre mi divertivo a riconoscere i vari disegnatori storici che si alternavano nelle storie, forse non ero nemmeno consapevole che c'erano diverse persone che quelle storie le scrivevano. Me le gustavo, e basta. Sapete quando ho iniziato a fare attenzione al nome dello sceneggiatore sul tamburino? Proprio nella fascia 500. Ormai leggere quel "Nizzi" mi infastidiva, e anche qui mi ritrovo perfettamente con Virgin che si "predisponeva a una lettura meno appassionante e divertente". Ero talmente nauseato che negli anni successivi non ho mai ripreso quelle storie, quando rileggevo qualcosa di quella fascia stavo ben attento a scegliere le storie di Boselli e non di Nizzi. Tutto questo ben prima di iniziare a frequentare i forum; il giudizio me lo ero fatto da solo. E nonostante quel Nizzi fosse lo stesso Nizzi che mi aveva divertito con "La leggenda della vecchia missione" e "L'uomo con la frusta".

     

    Cos'era che mi nauseava? Io, onestamente, non mi sono mai preoccupato del Tex piccione, dei cinturoni slacciati, del personaggio "tradito". Non credo nemmeno di averci mai fatto troppa attenzione. Quello che non sopportavo erano le sceneggiature. Terribili, vuote, senza idee, piatte, banali. Da un certo punto in poi, pur se con qualche sempre più rara eccezione, le sceneggiature sono diventate il trionfo della banalità. E qui mi ricollego ad un post precedente di Diablero, che notava come in questo periodo la produzione di Nizzi fosse pure aumentata rispetto al periodo pre-crisi! Per forza: sono pagine scritte col pilota automatico, senza guizzi, senza lo sforzo di inventarsi qualcosa; se si arriva a un punto di stallo, ci mettiamo un origlione e facciamo andare avanti la trama; se manca qualche pagina per arrivare alla fine del secondo albo, aggiungiamo un bello spiegone; e così via... Per me, il problema non era il "tradimento" del personaggio, che non era più il Tex di GLB; il problema erano le storie, che erano storie brutte.

     

    E proprio per questo - adesso dico una cosa forte :capoguerra: - a me il Tex di Nolitta è sempre piaciuto! E questo (per smentire Diablero) nonostante io non abbia certo iniziato a leggere Tex con Nolitta, ma è stato forse l'ultimo autore a cui sono arrivato. Sono belle storie! Non fanno cagare! :lol: E, forse, all'epoca mi facevo molte meno pare e quello che mi bastava era la lettura di una bella storia ;)

     

    Pecos ti quoto in toto, mi ritrovo anche io in quanto scritto sopra, e le mie impressioni sono state le medesime. Nizzi gran professionista, che ha scritto tante belle pagine di Tex, ma da un certo punto in poi è andato avanti troppo solo di mestiere, mestiere che conosce come pochi, con scarsa vena, idee ripetitive e poco cuore. E purtroppo i risultati sono stati quelli che tutti sappiamo nonostante il mestiere che purtroppo da solo non basta.

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