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TWF - Tex Willer Forum

Apache.kid

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Messaggi pubblicato da Apache.kid

  1. Certo che il fratello maggiore vive una bella parabola all'interno della storia, perchè per come riferisce il complice sopravvissuto Tooley, Harry considera, anzi si vanta, che i fratelli siano più in gamba di lui e alla fine, forse per l'atteggiamento tenuto dal fratello maggiore Manuel di fronte ai 4 pards, per uno come lui che è privo di scrupoli, tanto da farsi scudo a tradimento tranquillamente del loro complice Quincy pur di avere una chance di successo, lo vede come un atto di vigliaccheria, totalmente contrario al suo modo di essere da fargli rinnegare e ritenere indegno il fratello, non all'altezza della sua fama. 

  2. <span style="color:red;">11 ore fa</span>, Gulliver... dice:

    Ho letto con interesse tutta l’ultima decina di pagine. Da una parte dispiace vedere come i toni un po’ troppo accesi talvolta sfocino in attacchi personali, dall’altra nessun dubbio sul fatto che discussioni così sono il sale di un forum. Dall’esterno, mi sono molto divertito, forse anche perché io personalmente mi trovo in mezzo ai due grandi partiti, i pro e gli anti-Nizzi. Non credo ci sia da parlare per nessun forumista di pregiudiziali verso l’autore, perlomeno in senso spregiativo, credo però che l'approccio di Nizzi si presti ad essere di per sé divisivo. Anzi, forse è proprio per questo che Boselli lo ha fatto tornare a scrivere Tex, perché una certa fazione radicale di lettori quella chiave di lettura l'apprezza e la considera la più classica dell’epoca moderna, mentre si sente sperduta di fronte a quasi tutte le altre. Mi sembra corretto che anche questo gruppo dai gusti così conservatori venga accontentato, ogni tanto, e che la gestione di un personaggio passi dalla volontà di raccontarlo secondo approcci differenti, talvolta anche contraddittori tra loro.

    Per quanto mi riguarda, io credo che di Nizzi ci siano almeno tre fasi di carriera, non due.

     

    -La prima fase è quella coperta dalle copertine di Galep, diciamo, anche se credo che (generalizzando) al suo interno vi si possano distinguere altre due diverse fasi. Inizialmente, infatti, le sfumature da romanzo giallo sono tanto marcate che le storie di western hanno quasi solo la cornice: a salvarne, come storie di Tex, è il manierismo di andare a riprendere con insistenza vecchi nemici, vecchi amici, vecchie battute e vecchie trovate. E’ solo successivamente, direi dal 320 circa, che Nizzi acquista un’effettiva padronanza del genere western. Aumentano le storie con gli indiani, i nuovi nemici e si canonizza anche uno stile che guarda sì al GB dell’epoca d’oro ma insieme lo rinnova, involontariamente e probabilmente inconsapevolmente. Due differenze tra le altre, quelle che ai miei occhi più risaltano, sono la mancanza di atmosfere soprannaturali e una maggiore freschezza di sceneggiatura, che mi rende la lettura dei suoi Tex molto più leggera di quella dei Tex degli anni ’60/’70 ma ha un rovescio della medaglia nella mancanza d’epicità. Si crea, insomma, una nuova routine, uno stile neo-classico aggiornato ed efficace, con i suoi limiti ma ben nascosti. I risultati, in tutta questa fase dagli esordi al 400, sono perlopiù ottimi, in piena coerenza con i grandi risultati di Nizzi su Mister No e Nick Raider: gli anni '80 sono il culmine qualitativo dell'autore.

     

    -La seconda fase va dal ritorno di Nizzi a Tex dopo la crisi del ’93 alla tanto temuta mefistolata, che a me personalmente non dispiace ma che aprì gli occhi a molti sull’involuzione dell’autore. E’ un decennio, più o meno, caratterizzato da pochi alti, pochi bassi e molte storie mediocri. Ricordo al riguardo un commento sul vecchio forum che potrei quotare parola per parola, se ancora ci fosse: il topic credo fosse quello di commento a “Al di sopra della legge” (456/7), Tommaso forse l’autore. Vi si diceva, in sostanza, che le debolezze di quegli albi, e io direi di tutto il periodo, erano gli stessi che poi avrebbero caratterizzato il centinaio successivo, ma diversa era la capacità di nasconderli perché c’era una quota di mestiere ancora indubbio. Dunque si assiste a un impoverimento fortissimo delle soluzioni narrative, ma in costruzioni dove l’impianto generale ancora regge, la verosimiglianza rimane e le sceneggiature tappano ulteriormente le pezze. Concorreva poi a nasconderle anche una benevolenza ancora molto forte tra i lettori: Nizzi, come dicevo, fino alle delusioni del 500 e di Mefisto nelle varie fanzine online era perlopiù difeso, su UBC per dire andarono avanti a oltranza a parlare di sfida ad armi pari tra lui e Boselli, e generalmente chi si mostra critico su questo periodo lo fa a posteriori. D’altra parte, comprendo anche chi lo bocciò sin da subito, perché è qui che fa la comparsa una rilettura dell’universo texiano personalissima, che mescola a uno stile di sceneggiature che rimane ancorato a GB un concetto subdolamente filo-nolittiano (Tex e Carson diventano più fallibili che con GB, ma laddove Nolitta puntava quasi a fare degli anti-eroi organici con Nizzi si hanno solo degli eroi incapaci): le cause sono la maggior autonomia accordata a Nizzi nella casa editrice e il suo scarso feeling con Tex, l’effetto uno slittamento sempre meno silenzioso dei personaggi principali verso un sovvertimento dei loro caratteri naturali.

     

    -La terza fase è quella del definitivo declino. Non è vero, come diceva Diablero, che il Nizzi post-’93 va preso tutto insieme perché ad essere andata in crisi era la sua volontà di rispettare le caratteristiche di un personaggio che non ha mai amato sino in fondo. Nel periodo della svolta post-500 non affonda più solo Tex: l'albo unico a colori d'epilogo per Nick Raider, personaggio creato dallo stesso Nizzi quasi vent’anni prima, è stato uno dei punti più bassi del fumetto Bonelli del nuovo millennio, e lì non ci sono volontà di rispettare il canone, poca congenialità o pigrizia che tengano. L’involuzione di quest’autore è dunque deflagrante, ed è un’involuzione tutta tecnica. C’è sì la lettura personalissima del mondo texiano già proposta negli anni precedenti, e che già mandava in bestia i lettori più legati al Tex eroe di GB, ma si moltiplicano anche le incongruenze e le sceneggiature si fanno sempre più logore e banali. Solo alcune storie si salvano, soprattutto con il diradarsi delle pubblicazioni, anche se non abbastanza per pensare a un ritorno di Nizzi in pompa magna sulla scena.

    Contemporaneamente, dal 2002 in poi, nei forum si radicalizza il conflitto tra pro-Nizzi e pro-Boselli: quest’ultimo è in grado di proporre una versione aggiornata agli anni duemila del Tex tutto-eroe GBonelliano, che ha nell’epicità e nelle mancanze storiche di Nizzi i suoi punti di forza, l’altro invece è il paladino di quei lettori che del Tex di GB vogliono sia rispettata un’unità d’azione di sapore aristotelico e una routine seriale nelle sceneggiature cui Nizzi, effettivamente, sembra venire incontro. Il confronto, tuttavia, è bacato in partenza, perché pone a confronto un autore nel pieno del suo vigore creativo a un altro ormai irrimediabilmente sul viale del tramonto. Poiché due differenti sono alla base i modi d’intendere Tex, il confronto non trova né vincitori né vinti, nonostante lo squilibrio enorme di qualità a favore dell’attuale curatore. 

     

    In ultima analisi, le valutazioni sul secondo e sul terzo Nizzi sono inficiate da uno scadimento delle sue capacità tecniche che non ci permette d’avere una visione chiara del “suo” Tex, se non a spanne. E se, purtroppo, nella vulgata il “suo” Tex rimane insolubilmente legato alle poco fortunate prove dell’autore in cui questo ci viene mostrato, a scanso di equivoci io credo davvero che nel giudicarle dal punto di vista artistico non si possa prima non chiarire in quale apprezzamento si tenga l’approccio teorico di questo Nizzi al personaggio Tex.

    @GULLIVER - QUOTO IN TOTO QUANTO DA TE ESPLICATO, UN'ANALISI CHE CONDIVIDO IN TOTO E DAVVERO DETTAGLIATA SECONDO ME.

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  3. Inizio storia con un ritmo davvero incalzante e scoppiettante, dalla prima all'ultima pagina dell'albo, ne vediamo di tutti i colori e si respira l'aria delle prime mitiche avventure di GLB, soprattutto l'episodio in cui era presente Marie Gold in 1 contro 20, se continua su questi ritmi serrati e su questi livelli è davvero un livello altissimo.

  4. Non per difendere qualcuno, anche perché credo Borden non abbia bisogno della mia difesa, ma finora oltre ad essere stato il curatore di Zagor ed ora di Tex e Dampyr, scrive regolarmente per le stesse serie, e credo che curare due testate come Dampyr e Tex porti via tanto tempo anche alla scrittura, scrive per "le storie", ha scritto il romanzo di Tex, e tanto altro, e sempre con una qualità costante e alta. Ha dato nuova linfa a Tex con la serie dei cartonati e di Tex Willer, oltre a trovare il tempo per interloquire anche con noi. È tanta roba, e  ce n'è davvero per tutti i gusti, si vede che si diverte a scrivere e che ha una cultura immensa che riversa in tutte le cose che scrive con grande naturalezza. Lo ammiro, così come è da ammirare quello che ha fatto Nizzi per Tex, ed è grazie a loro per quanto hanno fatto e a noi che continuiamo a seguire Tex con passione che oggi ancora esiste questo fumetto straordinario. Bisogna tener conto che ognuno di noi filtra Tex secondo i propri gusti, le proprie esperienze e il proprio modo di vedere e pensare, e questo personalizza, influenza e rende unica la nostra visione di Tex. Non esiste un Tex uguale ad un altro e ognuno di noi ha il suo Tex. E questo è solo grazie al grande lavoro fatto di cui dobbiamo solo ringraziare. Hanno dimostrato di essere due grandi e io me li tengo così, nel bene e nel male, anche perché il primo è altamente sovrastante rispetto al secondo. 

  5. On 16/7/2011 at 20:00, Carlo Monni dice:

    Ho deciso di commentare tutte le storie più vecchie di Tex che non avevo ancora commentato.
    Quale punto migliore della primissima storia?

    Un inizio fulminante (in medias res, come dicono quelli colti :old: ) una ragazza in pericolo ed un cavaliere che interviene a soccorrerla, solo che non ha armature o lance, ma due micidiali sei colpi che non esita ad usare come e quando si deve. Il suo nome è Tex Willer, ma c'è chi lo chiama Tex il fuorilegge, Tex il giustiziere solitario, Tex l'uccisore (Tex the Killer, come quello che avrebbe dovuto essere il suo cognome nelle intenzioni originarie dell'autore). A quanto pare lo conoscono tutti: lo sceriffo che lo stava inseguendo e di cui non si sapr? mai nulla, Coffin, che si è già scontrato con lui ed è sopravvissuto per raccontarlo (e per sapere come e perchè i due si conoscono dovremo aspettare ben 18 anni) e soprattutto Tesah, la giovane indiana Pawnee figlia del capo Orso Grigio, che Tex ha conosciuto quando era una bambina.
    Il plot è semplice, per non dire semplicissimo: Tesah ha la mappa di un tesoro e Coffin la vuole.
    Quello che è sorprendente è quante cose accadono nell'arco di quelle che in termini odierni sono solo 32 pagine. Tex si scontra tre volte con Coffin, sfugge due volte alla morte e si vendica in un modo tipicamente da feuilleton.
    Da una trama così oggi anche il più scarso degli autori saprebbe trarre senza problemi una storia di almeno 220 pagine, eppure qui non si avverte la mancanza di niente, i tempi ed i ritmi sono perfetti.
    Dovrebbe rileggerla chi sostiene che Tex non è adatto per le storie brevi.

    Quanto ai disegni, buona la prova di Galep, il quale dovrebbe essere stato aiutato per le chine da un suo giovane allievo di nome Angelo Corrias (oggi ultraottantenne). Di una cosa sono certo, pur mancando di competenze tecniche specifiche: la tecnica di inchiostrazione non è quella tipica di Galep. Se sia dovuto ad una questione, diciamo così, di pura e semplice evoluzione o se anche in questa, come nelle storie immediatamente successive, c'è l'assistenza di Corrias, cosa molto probabile, non so dirlo con sicurezza.

    Alcune notazioni, per così dire, a margine:

    1) Tex dice di aver incontrato per l'ultima volta Tesah dieci anni prima, quando lei era solo una bambina. All'epoca una nota simile non creava alcun problema, ma col prosieguo della saga qualche piccolo imbarazzo lo crea, a mio parere: quando e come Tex ha incontrato Tesah? E quanti anni aveva? E che ci faceva nel Kansas o nel Nebraska, terra dei Pawnee (sempre che non sia stato Orso Grigio a viaggiare a Sud con la figlia per motivi suoi, ma è meno verosimile del resto, per me)? Tenendo per buona l'attuale cronologia, dieci anni prima di questa storia ci portano a prima della Guerra Civile, quando Tex era solo un ragazzino e se pensiamo che l'abbia conosciuta durante la guerra, quando, in effetti, bazzicava per il Kansas, ci salta il riferimento ai 10 anni. Sono molto contento di non doverci pensare io a districare la matassa, se mai qualcuno vorr? farlo.

    2) Che ci sia stato o meno qualcosa fra Tex e Tesah è aperto a dibattito. Di certo c'è un'evidente tensione sessuale tra i due e credo che GLB abbia anche pensato, almeno per un po' a farne la compagna stabile di Tex per poi rinunciarvi quasi subito (Tesah riapparir? solo un'altra volta, infatti).

    3) Non so voi, ma io ho sempre avuto la curiosità di sapere chi fossero i Sanderson di S. Thomas da cui Tex spedisce Tesah. Che ci sia una storia dietro degna di essere raccontata?

    4) Nell'attuare la sua vendetta finale contro Coffin Tex usa una tecnica (gli avvertimenti teatrali con tanto di bigliettino) che sarà usata spesso in seguito ed ora è caduta in desuetudine (a c'è sempre la speranza che autori come Boselli e ne ricordino ancora come è accaduto in ?A sangue freddo?).
    5) Domanda peregrina: ma il ranch di Coffin, che viene incendiato nel finale della storia non sarà proprio quello che Tex già incendi? ne ?Il passato di Tex? e che apparteneva Tom Rebo (di cui in questa storia Coffin che sembra aver preso il posto a Culver City?) e prima ancora a Sam Willer? Se è così, è proprio un ranch maledetto. :lol2:

    6) Per anni mi sono chiesto: e se Coffin non fosse morto nell'incendio? Di una cosa sono certo: per decidere di ripescarlo dopo tanti anni ci vorrebbe un'idea veramente forte.

    E con questo ho cncluso.

    Quante domande che poi hanno ricevuto risposta nella nuova collana TEX WILLER. Oggi grazie ad essa ed al n. 700 delle serie abbiamo scoperto come Tex e Tesah si sono conosciuti, chi sono i Sanderson di S. Thomas, che Coffin non è deceduto nell'incendio del ranch e tanti altri retroscena.

    Però la prima storia mantiene intatto il suo fascino ancora oggi a distanza di 70 anni ormai. Perfetta in tutto, un mito inossidabile. Non poteva esserci miglior inizio, con un ritmo incalzante e una capacità di essere talmente avanti che la storia è attuale ancora oggi, tanto da poterci scrivere uno splendido contorno e includerla pari pari nella prima storia della nuova serie.

    On 16/7/2011 at 20:00, Carlo Monni dice:
  6. TUTTE LE MIGLIORI STORIE DI TEX PER CENTINAIO

    001 - 100

     101 - 200

    201 - 300

    301 - 400

    401 - 500

    501 - 600

    601 - 700

    Il totem misterioso

    (Bonelli/Galep)

      

    Chinatown

    (Bonelli/Letteri)

    I ribelli del Canada 

    (Nolitta/Fusco)

     La taverna sul porto

    (Nizzi/Civitelli)

    Il passato di Carson 

    (Boselli-Marcello)

     Mefisto!

    (Nizzi/Villa)

     Giovani assassini

    (Boselli-Font)

    La gola della morte 

    (Bonelli/Galep)

    Sulle piste del Nord

    (Bonelli/Ticci)

     Tucson

    (Bonelli/Letteri)

     Sioux

    (Nizzi/Ticci)

     Delitto nel porto

    (Nizzi/Civitelli)

     I lupi rossi

    (Boselli/Font)

     Il ritorno di Lupe

    (Boselli-Piccinelli)

     La mano rossa

    (Bonelli/Galep)

     Il figlio di Mefisto

    (Bonelli/Galep)

     L'idolo di cristallo - Tex 200

    (Bonelli/Galep)

     Nelle paludi della Louisiana

    (Nizzi/Fusco)

     Cercatori di piste

    (Boselli-Marcello)

     Colorado Belle

    (Boselli-Font)

     I demoni del nord

    (Boselli-Ticci)

     Sangue Navajo

    (Bonelli/Galep)

     

    Diablero 

    (Bonelli/Letteri)

     Gli eroi di Devil Pass

    (Bonelli/Ticci)

     La leggenda della vecchia missione

    (Nizzi/Ticci)

     L'uomo senza passato

    (Nizzi/Villa)

     Spedizione in Messico

    (Boselli-Spada)

     El Supremo

    (Boselli-Dotti)

      Pueblo Bonito

    (Bonelli/Galep-Cormio)

     In nome della legge

    (Bonelli/Nicolò-Gamba)

     Santa Cruz

    (Bonelli/Ticci)

     Le rapide del Red River

    (Nizzi/Fusco)

      Gli invincibili

    (Boselli-Marcello)

     Omicidio in Bourbon Sreet

    (Boselli/Bianchini e Sanrucci)

    Winnipeg

    (Boselli-Font)

     

     La sconfitta

    (Bonelli/Galep)

     Terra Promessa

    (Bonelli/Ticci)

     Giungla crudele

    (Nolitta/Ticci)

     La congiura

    (Nizzi/Villa)

    Sulla pista di Fort Apache

    (Boselli-Ortiz)

     Morte nella nebbia

    (Boselli-Font)

     Luna insanguinata

    (Boselli-Mastantuono)

     Incubo

    (Bonelli/Galep-Cormio)

     

     Odio senza fine

    (Bonelli/Letteri)

    L'oro del Colorado

    (Bonelli/Ticci)

     Il segreto del Morisco

    (Nolitta/Letteri)

    I sette assassini

    (Boselli-Marcello)

     Buffalo Soldier

    (Boselli-Ticci)

    I Rangers di Lost valley 

    (Boselli-Biglia)

    L'eroe del Messico

    (Bonelli/Galep)

     

     Tra due bandiere

    (Bonelli/Galep)

    Missione suicida

    (Nizzi/Letteri)

     L'uomo con la frusta

    (Nizzi/Fusco-Civitelli)

    La strage di Red Hill

    (Nolitta-Giolitti e Ticci)

     

     Missouri

    (Boselli-Mastantuono)

     Il segno di Yama

    (Boselli-Civitelli)

     Vendetta indiana

    (Bonelli/Ticci)

     

     Il giuramento

    (Bonelli/Galep)

      Il clan dei cubani

    (Bonelli/Fusco)

     La Tigre Nera

    (Nizzi/Villa)

    Il ritorno del Morisco

    (Boselli/Letteri)

     La mano del morto

    (Boselli-Font)

     Jethro

    (Boselli-Mastantuono)

    Terrore sulla savana

    (Bonelli/Galep)

    El Muerto 

    (Nolitta/Galep)

    Fuga da Anderville 

    (Nizzi/Ticci)

     Furia Rossa

    (Nizzi/Ticci)

     La grande invasione

    (Boselli-Marcello)

     Terre maledette

    (Boselli-Font)

     L'ombra del Maestro

    (Boselli-Dotti)

  7. Che dire di questa storia, tenuto conto che quasi 50 anni fa il numero 5 Satania, prestato dal fratello di un amico e compagno delle scuole materne, è stato il primo albo di Tex letto (in realtà solo per immagini visto che avevo 4 anni) e su cui ho imparato a leggere spinto dal desiderio di dare voce ai disegni che tanto mi avevano entusiasmato. Vi lascio immaginare quanto aspettassi questa storia che per fortuna sarà pubblicata in anticipo sul calendario previsto. 

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  8. Anderville richiama e si rifà più che altro al campo prigione di Andersonville, realmente esistito, c'è un bell'articolo sul cartonato a colori "Fiamme di guerra" tratto da questa storia. Sicuramente richiama alla mente anche "Il buono, il brutto e il cattivo" di Sergio Leone. Ma penso l'autore abbia voluto mettere l'accento più sulla condizione storica dei prigionieri, per questo anche nel nome il rimando al vero nome. 

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