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TWF - Tex Willer Forum

JohnnyColt

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Messaggi pubblicato da JohnnyColt

  1. <span style="color:red;">4 ore fa</span>, Satan dice:

    In merito a Carson vedrei bene una sua miniserie stile Cico.  

    Esattamente, è proprio li che volevo arrivare! Sono anni che dico che Carson necessita di una serie, o miniserie, tutta sua per evitare che il personaggio si cristallizzi ad una macchietta... Lo sostenevo 4 anni fa e lo sostengo con sempre più convinzone oggi!

    Se ci pensate Carson paradossalmente è il pard di cui conosciamo meno...

    Senza contare che uno spin off su Carson non emulerebbe la testata principale perchè  conterrebbe teoricamente maggiore ironia e "leggerezza" in questioni sentimentali. 

    Se la Bonelli è riuscita a fare 137 albi su un personaggio come Legs Weaver, dovendolo rivoluzionare completamente e approfondire determinate questioni, che in Nathan Never non erano neppure fonte di interesse, non mi sembra un'operazione impossibile fare una miniserie su Kit Carson, magari pure a puntate aperiodiche.

  2. Io penso che un approfondimento riguardante il passato dei Willer sia solo positivo e benaccetto, a patto che non si stravolga il passato dell'eroe già scritto da anni.

    Mi va bene raccontare buchi personali dei 3 pards (Kit Willer non lo conto perchè è palesemente legato a man doppia colla storia del padre), l'importante è che i personaggi fondamentali non mutino, rimangano. Credo che aggiungere qualche filarino dei 4 non sia poi tanto male, fa sempre parte del loro passato ma non muta alcuna vicenda.

    Appurato che Donna "Carson" Parker sia la figlia del buon Kit Carson, perchè non includerla in qualche altra storia? Ho già scritto di non essere per gli stravolgimenti radicali ma, considerando che la storia è uscita da anni ed è, a mio dire, un'ottima storia, perchè non annunciare ufficialmente il fatto? Credo che il cambiamento già lo abbiamo metabolizzato senza tante paturnie, tornare indietro ed evitare la storia non si può perciò mi chiedo: "Perche non ufficializzare il fatto della figlia di Carson con una nuova e bella storia?"

    Io inoltre continuo a ribadire che serve almeno una miniserie da qualche puntata sul passato di Carson o su Carson in generale, questa non guasterebbe al filone principale o alla continuity... 

  3. Vi presento due opere di un blogger che ho scoperto recentemente... Il blog si chiama "Avventure di carta" (http://nedbajalica.blogspot.it/) ed è gestito da Nedelijko Bajalica, un disegnatore svizzero che ha collaborato pure con Jacovitti e che, a quanto ho capito, dovrebbe essere specializzato in fumetti umoristici.

    Il tratto è molto personale e ancora decisamente grezzo ma non mi sembra affatto malaccio...

    Queste due vignette vi garbano? A me sì!

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  4. Phil Turner  è un personaggio che mi piace parecchio, viscido, indecifrabile per gran parte della storia. La sua morte poco eroica è molto nolittiana e poco bonelliana ma l'apprezzo ugualmente... Anche Timothy O'Sullivan l'ho apprezzato molto, è un personaggio davvero ben fatto.

    La carriera di Nolitta con Tex ha avuto alti, rappresentati secondo me da "El Muerto" e da "Giungla Crudele", e bassi che non vogliono dire per forza brutte storie ma che con Tex c'entrano relativamente, nel complesso credo che abbia sempre capito poco il personaggio. 

  5. <span style="color:red;">11 ore fa</span>, ymalpas dice:

     

    Per fortuna il digitale non vale neanche lontanamente il formato cartaceo. Io seguo Tex e Zagor e niente altro, di loro ho tutto e compro regolarmente gli inediti alla loro uscita in edicola. Non mi è mai passato per la mente di passare (scusate la ripetizione) al digitale. 

    Se, per ipotesi, la SBE smettesse insensatamente di stampare copie cartacee per vendere solo copie digitali, considererei Tex morto.

    La SBE deve continuare a puntare esclusivamente al cartaceo.

    Concordo con te, per me sarebbe impensabile prendere una copia in digitale... Tutte le sensazioni che da il cartaceo non sono trasferibili su un ereader, io sono per questo sono vecchia scuola ma oggettivamente non tutti sono come me è sicuramente ci sono persone che, vuoi per spazio, vuoi per comodità, vuoi perche adorano il formato digitale (esistono ma sono una brutta razza) si troverebbero comodi a vedersi il proprio fumetto in digitale. 

    E' anacronistico fossilizzarsi sul mero cartaceo, bisogna affiancare a tutti i costi il digitale... E ripeto affiancare, non sotituire con il digitale...

    <span style="color:red;">10 ore fa</span>, Dix Leroy dice:

    Ostinarsi a non voler affiancare al fumetto stampato la sua copia digitale per me è anacronistico. Se compro un disco in vinile all'interno quasi sempre trovo un bigliettino per scaricare dal sito ufficiale gli mp3 a buon livello e rimanendo sulla musica l'unico rimedio ai bootleg è sempre stato l'album dal vivo.

    Esattamente quello che dico io, le due cose non perforza si devono escludere a vicenda, sono due mercati paralleli che saltuariamente si incontrano... Il problema è che tanta gente è troppo attaccata al cartaceo e reputa il digitale inutile quando però potrebbe essere utile per tantissimi. Se vuoi il digitale vai sul digitale, se vuoi il cartaceo vai sul cartaceo. E' coe scegliere tra una berlina o una Station Wagon: ognuno va sulla versione che lo aggrada maggiormente ma sostanzialmente il prodotto è quello.

    Ripeto, io sono al 100% per il formato fisico, sia per fumetti sia per libri sia per album, però oggettivamente le versioni digitali offrono vantaggi non da poco:

    • non hai bisogno di spazio fisico, puoi accumulare giga e giga su un supporto piu piccolo di una moneta;
    • se sei all'estero, ma anche se sei in Italia, il trasferimento è immediato e puoi leggere il fumetto 10 min dopo il suo caricamento online;
    • solitamente il prezzo è nettamente inferiore;
    • puoi portarti con te decine di fumetti nel telefono;
    • puoi avere magari una libreria più lineare ed organizzata rispetto al cartaceo.

    Sono due visioni. Punto. Non bisogna girarci attorno. Realizzando versioni digitali si accontenterebbero sia i "vecchi", tra cui rientrerei pure io ma vabbè :D, legati alla carta e i "nuovi" tutti digitali e connessi col mondo. Urge una versione digitale perchè non tutti i lettori sono così attaccati alla carta come noi. Come sempre, sotto questo punto di vista, la SBE è distante anni luce.

     

  6. <span style="color:red;">8 ore fa</span>, borden dice:

    In quanto al digitale, c'è già. Pirata.

    Sul digitale io sono al 100% concorde con Dix, credo sia doveroso affiancare alle cartacee delle versioni digitali perchè mi spiace dirlo ma i tempi lo richiedono, la carta per fortuna credo che non sparirà mai ma sarebbe stupido non riconoscere il potere del digitale (ufficiale). Riguardo la questione "copie pirata" mi spiace ma devo oppormi al pensiero di Boselli, è vero che ci sono ma sono copie, spesso illegali, fatte da appassionati. Non si dovrebbero giustificare proprie mancanze (perche oggettivamente, apparte qualche albo di MM, il digitale è una carenza madornale della Bonelli) dicendo che vi sono già su internet copie digitali dei fumetti perchè quelle fanno parte di un mondo leggermente distaccato dalla case editrici, sono pubblicazioni meticce e a livello amatoriale, probabilmente di qualità poco elevata. Non dico di dover pubblicare digitalmente tutti gli episodi dal '48 ad oggi (sarebbe oggettivamente una sfida madornale che potrebbe risultare inutile) ma si dovrebbe almeno iniziare ad affiancare gli inediti cartacei con gli inediti digitali e, perchè no, inserire ogni tanto episodi passati e significativi random, logicamente a pagamento... Il ragionamento di Boselli non regge perchè ragionando in quel modo sia le versioni da Kindle dei libri e le versioni mp3 degli album musicali risulterebbero inutili, e lo dico da amante del supporto fisico che non mollerà mai, si tratta di guardare oggettivamente le cose come stanno.

    Per quanto riguarda la carta piu sottile sono totalmente contrario... Non per fedeltà alla tradizione ma semplicemente perche l'albo sarebbe, come mi ha preceduto Borden, di qualità pessima, decisamente poco porosa e adatta all'inchiostro di qualità...

    E poi boh, gli albi che ogni tanto si trovano all'estero, che sono ristampe nelle rispettive lingue delle nostre pubblicazioni, sono di una qualità imparagonabile alla nostra, oltre ad avere pagine simili a cartavelina ho notato più volte che l'inchiostro scivola sulle dita e si scolla la costa. Dix, involontariamente, ci ha dato l'esempio lampante per cui gli albi è giusto che rimangano così come sono: 

    Cita

    Durante un viaggio ho comprato un albo di Tex in turco stampato su una patinata leggerissima che rendeva l'albo di spessore almeno

    la metà di quello a cui siamo abituati.

    Tanto per cominciare la qualità degli albi turchi a fumetti è famosa per non essere elevata, la patina legerissima (divertente il fatto che venga chiamata "patina") non è certo un segno di qualità come anche lo spessore ridotto.

    Il probema essenzialmente è questo: più si risparmia sui materiali più l'enorme lavoro svolto da professionisti e artisti viene sminuito perchè viene messo su supporti totalmente inadatti il cui prezzo non è detto che scenda, anzi è probabile che rimanga costante... Nel giro di poco tempo il personaggio andrebbe a morire, purtroppo....

  7. <span style="color:red;">13 ore fa</span>, Dix Leroy dice:

    A questo punto me ne devo uscire con una richiesta assurda per i più, ma pensateci un secondo anche voi

    e ditemi il vostro parere.

    Mese dopo mese il limite massimo di capienza per la mia collezione di Tex si avvicina.

    Penso che ogni appassionato sia arrivato a pensare "arrivato al 700 smetto" perchè

    non so più dove metterli!".

    Durante i tanti anni di uscita dei fumetti Bonelli è accaduto che per carenza di carta, gli

    albi venissero stampati con carta più sottile e durante un viaggio ho comprato un albo

    di Tex in turco stampato su una patinata leggerissima che rendeva l'albo di spessore almeno

    la metà di quello a cui siamo abituati.

    E poi c'è la questione della versione digitale, che ancora non si vede all'orizzonte.
    Insomma, avete capito dove sto andando a parare...

    Devo seguire al grande Borden, personalemnte non ho capito? Vorresti comperare versioni digitali degli albi di Tex che però non esistono?

    <span style="color:red;">16 ore fa</span>, ymalpas dice:

    Le storie di Tex che leggeremo nei prossimi anni  denotano una pianificazione equilibrata da parte del curatore Mauro Boselli nel fare spaziare la narrazione tra i generi più disparati. Non sempre è stato così, e ciò mostra un grande dinamismo in seno alla testata.

     

    Il western, resta, com’è ovvio, quello più preponderante, con i rangers (il texone del prossimo anno “Corpo speciale” di Majo), i fuorilegge (il texone “Eagle Pass” di Villa) e gli indiani ( “Cuore apache” di Ginosatis e “Sangue misto” di Venturi ), i vecchi personaggi che qualche volta ritornano per redimersi (la seconda parte della storia “Il ragazzo rapito” di Acciarino) o più semplicemente per dare altre noie ai quattro pards ( il machiavvellico Proteus, con qualche sorpresa come nel caso della rediviva Tigre Nera, personaggi che ci parleranno del loro passato nelle avventure di Ramella e di Venturi ), personaggi ripresi addirittura da altre serie ( i bonelliani “Tre Bill” nel maxi su cui da quest’anno è al lavoro il sempre più bravo Piccinelli ). E ancora, come altri ingredienti, le sparatorie (l’avventura “Sull’orlo dell’abisso” di Rossi), le mandrie al pascolo (il cartonato di Milano), il sole che incendia la prateria ( le miniere a cielo aperto nel Mojave Desert illustrate dal campano Nespolino), per finire con la frontiera ( il maxi “Verso il confine” degli inossidabili Ticci e Nizzi, di ritorno sulle pagine di Tex).

     

    Un nuovo capitolo, quello tutto dedicato a raccontare la giovinezza di Tex, che da qualche anno vede impegnato soprattutto Mauro Boselli a svelare i segreti celati nel passato dell’eroe, è al centro di circa una decina di western stories che saranno pubblicate già a partire dal prossimo anno nelle varie serie ( la resa dei conti contro lo sceriffo Mallory e il ritorno di Tesah, eletta la più bella donna mai apparsa sulla serie qualche anno fa in un sondaggio condotto su i due principali forum italiani, per i pennelli dei veterani Ticci e Civitelli, negli albi che festeggeranno prima i settant’anni della vita editoriale di Tex e quindi il traguardo dei 700 numeri pubblicati, un altro record per un personaggio che si mantiene sempreverde ). Per la gioia dei lettori ritorneranno anche altre eroine che hanno segnato la vita di Tex nei primi numeri pubblicati in Italia nei primi anni cinquanta del secolo scorso, dalla sfortunata Lilyth ( nel cartonato “Snakeman” di Breccia in cui vedremo Tex vestire di nuovo i panni scheletrici dell’uomo della morte) alla figlia di Satania ( in una storia illustrata dal quasi esordiente Benevento ). E ancora, a proposito del passato del ranger, l’ultima eredità lasciata da Sergio Bonelli nell’idea di raccontare di un giovane Tex coinvolto nella terza guerra dei seminoles, non lontano da Fort Myers in Florida, disegni del promettente, è dir poco, Rubini.

     

    Non mancheranno, naturalmente, quelle storie, particolarmente amate dai lettori in cui i quattro pards si trovano costretti a sorbirsi lunghissimi viaggi lungo la rotta del Canada e del polo nord ( con Jim Brandon alla ricerca della spedizione dell’“Erebus”, in una lunga e glaciale storia disegnata da Bruzzo ) o nelle tumultuose acque del Pacifico per sventare il complotto dei russi che tentano di appropriarsi della California, potendo contare però sulle doti di un vero lupo di mare come capitan Barbanera ( in una storia su cui molto presto si metterà al lavoro il grande Andreucci ). Più nutrito il numero delle storie ambientate invece in Messico (tra le quali figurano la promettente  “L’assedio di Mezcali” di Nizzi e Filippucci e il color “Piombo e argento” di Scascitelli). All’appello sarà presente anche l’amico Montales che a Chihuahua si unirà a Tex e Carson in un’avventura che li porterà addirittura nella giungla del Guatemala.

    Ritonando negli States, questa volta nelle grandi e popolose città, leggeremo storie ambientate nella calda ed esotica Louisiana ( “Sulle rive del Mississipi” di Rotundo ), nel cuore di New York, per la precisione a "Manhattan", per contrastare i piani omicidi del Maestro ( un’epopea illustrata da Dotti ), a Chicago in una breve storia per il momento ferma a causa dei malanni del disegnatore Repetto, in chissà quale città invece altre storie ( tra cui “La grande congiura” di Nizzi e Alessandrini, che ripresenterà sulla serie i diabolici intrighi dei politicanti.

     

    Un'altra pagina di non minore importanza è rappresentata da quelle storie in cui la componente magico-esoterica la farà da padrone. Oltre alle due storie di Yama e Mefisto che concluderanno il ciclo recentemente inaugurato dalla storia di Civitelli, altre storie promettono spettacolo a scena aperta, in particolare il texone di Carnevale e la storia di Manfredi e Bocci con El Morisco... che si candida ad essere il capolavoro manfrediano sulla serie, almeno tanto quella di Biglia nel centro America che testerà le possibilità di Ruju.

     

    Insomma, grande vitalità e non certo il raschiare il fondo della pentola come molti lettori pessimisti sembrano suggerirci. E Boselli è lontano dallo sbottonarsi con altre epiche storie che proprio in questi giorni stanno vedendo la luce.

     

    Beh che dire... Di storie avvincenti in cantiere che promettono di fare fuochi e fiamme ve ne sono anche in abbondanza, cavoli. E' diverso tempo che sento la gente dire che Tex sta ammuffendo, sta dormendo sugli allori e non produce più albi al livello di quelli anni '60. Non so, sarà perchè io gli anni '60 e '70 purtroppo non li ho vissuti ma non mi pare proprio che la SBE stia gestendo male il personaggio. Queste critiche mi sembrano decisamente campate in aria da qualche nostalgico che è fermo a "Nel west dicevano così".                            Personalemente io sono totalmente soddisfatto, per esempio, da questo anno che è quasi finito perchè ho letto, devo dirlo, capolavori come il Texone e varie storie ottime, se non eccellenti, sparse qua e là. Il livello dell'attuale Tex è alto, e si sta alzando sempre di più vedo. Non ho assolutamente nulla da recriminare alla gestione Boselli che per ora se ne è uscito con idee molto valide e particolari per avvicinare nuovi lettori, e quindi clienti. Aspetiamo il prossimo anno e vediamo cosa ha in serbo per noi il buon Borden...

     

    Speriamo ci sia qualcosa anche in croato :D

  8. Volevo proporvi alcune storie di Tex pubblicate nell'esteuropa nelle rispettive lingue...

    I disegni sono pressochè identici alle versioni originali, tralasciando la saturazione dei colori, ma fanno specie titoli cosi particolari

    Tex Gigante n° 541: "Blago iz rudnka" ("Il tesoro della miniera") - SERBIA

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    Tex Gigante n° 548: "Dokazivanje optuzbe" ("Documento d'accusa") - SERBIA

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    Maxi Tex n°19: "Texova pravda" ("La giustizia di Tex") - CROAZIA

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  9. On 28/1/2017 at 15:11, natural killer dice:

    interpretazione satirica di Tex

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    Divertenti paginette... Da dove le hai prese se posso chiedertelo? Presumo da Sbam Comics ma non ne sono sicuro

    Questo è un simpatico omaggio ai due Rangers da parte del grande Leo Ortolani fattomi alla Fiera di Lugano qualche anno fa...

     

    Questo è un simpatico omaggio ai due Rangers da parte del grande Leo Ortolani fattomi alla Fiera di Lugano qualche anno fa...

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  10. Rispondo ora a questi messaggi perchè credo che dopo diversi anni dall'introduzione della Rubrica di Frediani la situazione di scontento nostro sia immutata, o almeno da parte mia...

    Nata come idea carina questa rubrica è fin da subito diventata una paginetta in cui si parla di altri albi, "anticipazioni" conosciute e pubblicizzate da mesi, spot di vario genere per altre testate ecc.

    Alcuni di voi rimpiangono la pagina degli arretrati, o le belle pubblicità in 4^ di copertina, grosse e a colori. 

    Vi dico la mia, oramai la nota rubrica la salto sempre perchè, anche se ultimamente si parla più spesso di Tex rispetto al passato, la trovo superflua, non approfondisce nulla. Non ho nulla contro al povero Frediani che da anni viene attaccato da tutti i fronti per la sua rubrica mensile ma oggettivamente il lavoro da lui svolto è inutile e logorante per gli appassionati che preferirebbero vedere quella facciata utilizzata meglio. 

    Personalmente non sento particolarmente la mancanza del listone arretrati (sarà perchè sono della generazione del "so tutto ma solo con connessione wi-fi"), mi piacerebbe invece non vedere più questo tipo di rubrica. E' da quando ho iniziato a leggere Tex, dall'11, che mi piacerebbe vedere quella pagina sfruttata non tanto per anticipazioni future ma per uno sguardo al "making of" della storia, al diero le quinte, come è nata e quali spunti/influenze hanno avuto sceneggiatori e disegnatori. 

    Non credo sia stata la morte di Sergio a far precipitare certe piccolezze ma sostengo semplicemente che molti processi gestionali siano stati tralasciati per convenienza, e non parlo delle storie sempre eccelse o del recente marketing a mio avviso positivo. Come vi ho già detto, mi piacerebbe vedere una rubrica, magari gestita sempre da Frediani, su tutto ciò che sta dietro alla storia, aneddoti e curiosità. Vorrei rivedere la copertina dell'albo successivo in quarta di copertina, a colori e con le due vignette di anticipazione.

    Per dare un bel rilancio mediatico e di pubblico a Tex credo fermamente che, oltre alle già citate operazioni di marketing comunque sempre valide, si debbana radrizzare certe piccolezze che i lettori notano, riuscendo in primis a far interagine la carta stampata con i "new" media. Oggettivamente la SBE è Tex perciò credo che la CE debba avere un occhio di riguardo per questo personaggio che per troppi anni è stato lasciato a sè, senza alcuna innovazione organizzativa.

    La gestione per anni fallace ed arretrata credo che stia scemando velocemente e questo per alcuni tratti penso che sia una cosa positiva affinchè la serie viva ancora per decenni con storie qualititivamente elevate. Tex da fumetto di massa ma di alta caratura è diventato oramai di nicchia, non è un male ma volente o nolente Tex ha bisogno dei giovani per vivere perchè quando "la vecchia guardia" sparirà credo che avrà vita non facile, oggigiorno già opposta alla massa fumettistica statunitense e nipponica. E' ora che la SBE si svegli e riprenda in mano per bene la gestione dela collana, e non solanto con la vendita di quattro statuine dorate o di Monopoly dedicati.

  11. <span style="color:red;">5 ore fa</span>, Landi dice:

    Dopo un ottimo primo albo, a cui avevo dedicato entusiastiche recensioni, la seconda parte mi lascia allibito. La storia di Lupe così come è raccontata non mi mancava proprio, sinceramente l'avrei lasciata nel paradiso dei fumetti dove l'aveva collocata il buon G.L.B. Salvo i disegni del bravo Piccinelli, che qui raggiungere alte vette artistiche. 

     

    Non posso che quotare, a me ha lasciato parecchio deluso e con l'amaro in bocca... Mi spiace troppo!

     

  12. <span style="color:red;">11 ore fa</span>, Carlo Monni dice:

    Spero che tu mi possa spiegare in maniera sensata perché un'idea del genere sarebbe così assurda. Perché, ad esempio, non si potrebbe narrare un'avventura di Kit Willer mentre Tex e Carson sono altrove? E perché non una di Jim Brandon in Canada?

    Credi che se ne stiano tutti fermi a non far nulla in attesa che accada qualcosa che richieda la presenza di Tex?

    Il mondo narrativo in cui vive Tex esiste indipendentemente da lui possiamo dire e se c'è abbastanza domanda di avventure in solitaria dei pards e dei comprimari, perché non fare un albo apposito? Io lo comprerei.

     

    A me è sempre piaciuta l'idea di uno spin-off, magari una bella miniserie tipo "Cico Story". Io, prima, avevo individuato Carson e Tiger perchè sono i personaggi prossimi a Tex le cui storie potrebbero distaccarsi nel modo giusto dalla serie madre, per evitare l'effetto "copia" che ha portato alla decisione di scartare la serie su Kit (Willer) anni fa...

    Devo dirvi la verità? Io ho una voglia matta di vedere brevi miniserie sul ranger Carson giovane e donnaiolo,  sul Navajo Tiger Jack e sul mondo indiano o su Tom Devlin alle prese con qualche omicidio a Frisco...

    Il mio sogno sarebbe vedere una miniserie di 5 albi all'anno, ogni anno su un personaggio diverso (buono o cattivo) legato al mondo di Tex, magari in periodi storici e ambienti differenti. 

  13. Avevo già risposto a questa discussione parlando di quanto fosse bello "Il ritorno di Lupe" ma purtroppo il messaggio si è perduto insieme a chissà quanti altri scritti.

    Non fa nulla, ricomincio e ringrazio chi ha permesso la riapertura del forum e il contenimento dei danni ad esso...

    Il primo albo di questa splendida storia mi ha lasciato decisamente affascinato ed estasiato: "Capolavoro!" ho pensato alla prima lettura e "Capolavoro!" lo penso tutt'ora...

    Prima parte di una storia che poi entrerà nel vivo solo con l'albo successivo e che potrebbe essere quasi considerata autonomamente. Un intreccio particolarissimo e davvero tante le emozioni per il ritorno di uno splendido personaggio che tantissimi da decenni volevano rivedere.

    Personalmente reputo l'albo tra i 3 migliori di quest'anno: la tempra sempre inossidabile della cara Lupe, il coraggio dei due bimbi che stranamente si inseriscono alla perfezione nella vicenda (anche perchè saranno loro i veri protagonisti di "La prigioniera del deserto"), la struttura frenetica ma entusiasmante delle scene d'azione e il gioco di ruoli fra i personaggi reso in maniera eccelsa basterebbero per rendere favoloso l'albo in questione ma trovo impossibile non ricordare le scene riprese pedessiquamente da GLP/Galep, il bellissimo layout della pagina 25, i favolosi sguardi di vegliarda tenerezza di Carson verso la giovane ragazza e le scene in cui Tex e Lupe rimangono soli nella loro "intimità" e nella loro comune caratteristica: essere entrambi vedovi. Favoloso il finale in cui non sappiamo (ma possiamo ben intuire) cosa sia successo a Lupe dopo il volo. Dentro di noi sale un pensiero chiudendo l'albo: "Lupe non può essere morta, Lupe non deve essere morta!"

    Bello tutto, nessuna sbavatura, testi armoniosi con i disegni magistrali di un Piccinelli che secondo me qui ha davvero dato il meglio di sé. Copertina di un Villa che non si smentisce mai e che ci regala ogni pese un'opera d'arte.

    Passiamo alla seconda parte di questa storia, "La prigioniera del deserto". Che dire...?

    Se per il primo albo avrei dato complessivamente un bel 9, in questo albo posso benissimo dare un modestissimo 6,5 a causa non tanto della trama della vicenda principale quanto per la velocità del tutto (storia decisamente caratterizzata e ben esposta ma che forse avrebbe meritato qualche pagina in più) e per il finale poco convincente. Ora mi spiego meglio.

    L'effetto WOW del primo non l'ho ritrovato nel secondo, la trama è molto ben congeniata ma l'enorme buco temporale che ha permesso la trasformazione da buono a cattivo di Don Ricardo non mi è piaciuta, troppo frettolosa e forse azzardata (la vedo dura che il boss di un appezzamento così importante non riesca a sapere dal soprastante certi loschi traffici). Anche il finale, che mi ha deluso non poco, non l'ho visto molto particolareggiato o azzeccato. Il continuo cambio di posizione Buono-Cattivo-Buono di Don Ricardo mi ha infastidito e ripeto, reputo assurdo e totalmente impossibile, il suo "non sapere". Quest'ultimo elemento si è riproposto nel figlio di Lupe ma qui ho ritrovato una maggiore plausibilità. Anche il finale pecca sul ritmo, troppo accelerato: in 20 pagine i Nostri entrano abbastanza facilmente nel carcere, fanno fuori la maggior parte degli uomini di guardia,  liberano Lupe (ricordo rinchiusa nella cella più nascosta e buia dentro alla montagna) e scoprono anche un traffico di schiave (tanto per cambiare ignorato da Don Rodrigo). No, se la trama sulla carta poteva anche starci la sua realizzazione mi ha lasciato deluso. Ultimo fatto: anche credendo alla versione innocente di Ricardo personalmente non lo avrei fatto morire, lo avrei fatto sopravvivere con l'obbligo di avere un legale processo accompagnato dalla classica buona parola di Tex. Per dirla tutta lo avrei voluto marcire in galera e almeno farsi qualche annetto.

    Per carità non è una brutta storia, anzi, mi piace tantissimo il personaggio di Ruben (le scene alla missione, quella dello stallone nero, che personalmente avrei allungato, la sua vita all'ombra del patrigno), mi piace il personaggio di Rodrigo, cattivo a tutto tondo, la testardaggine di Luz pari solo a quella della madre. Qui semplicemente Borden ha perso la grinta che aveva messo nel primo, ha perso quella fluidità narrativa che sempre lo ha caratterizzato positivamente.

    I disegni ricalcano la qualità del precedente albo, chiaroscuri e inquadrature molto belle, azzeccata la scelta di modificare la fisionomia di Ricardo tra la prima e la seconda parte (per intenderci, il taglio della barba e dei capelli).

    Ci sta, nulla è perfetto e questo albo non è rinnegabile, è un albo godibile con ottimi disegni. Mi spiace davvero tanto perchè l'albo precedente lo ripeto rimane un C-A-P-O-L-A-V-O-R-O e la storia, che poteva dimostrarsi se gestita meglio la seconda parte una tra le migliori degli ultimi anni, ha lasciato nel finale parecchio amaro in bocca.

    Una domanda: Perchè ultimamente si continuano ad incastrare le storie nei classici due albi mensili invece di dedicare il giusto spazio alle storie e "rubare" 20-30-40 pagine all'albo successivo come è successo per 50 anni?

     

  14. Come già affermato in passato, sono totalmente favorevole alle storie ambientate nel passato perchè queste potrebbero mostrare un Tex sì più giovane ma anche, e soprattutto, un Tex meno pragmatico, con costante voglia di imparare dagli anziani e con meno certezze che lo legano (Ranger, capo e agente indiano). Vedere recuperati personaggi dei primi 10 anni della "Collana del Tex" è sempre una cosa gradita che lascia per forza di cose due domande nella mente: "Come sarà il nuovo rapporto con Tex?", "Che cosa ha fatto nel frattempo questo personaggio?". Queste storie inoltre, se gestite molto bene rispettando e valorizzando al 100% la tradizione di GLB, hanno un fascino unico, tutto loro, che poche altre storie texiane "moderne" possono avere. 

    Cosa mi piacerebbe vedere? Ken, Tex e Sam Willer alle prese con una banda di indiani che attaccano il rnach, un Carson con baffi e capelli scuri, il periodo della giovinezza di Kit, momenti con Lylith e suo Padre...

    Una cosa fondamentale per la buona uscita di un albo ambietato nel passato però credo sia anche la caratterizzazione grafica del Tex giovane, irruento e totalmente imprevedibile tipico dei primissimi albi e delle storie ambientate nel passato. 

    Tutto ciò che ho scritto deve avere una sceneggiatura magistrale ma ciò non lo voglio far pesare più di tanto perchè lo reputo scontato vedendo la qualità degli albi usciti fin'ora dalla "Gestione Boselli" e ritenendo la maggiorparte delle vere e proprie chicche. Boselli, lo ripeto e lo ribadisco, ultimamente ci sta regalando delle storie eccelse e per tale ragione sono contento di dare carta bianca ad un autore così serio (lo dimostra il suo interssemante ai lettori) e di qualità. Personalmente è da 3 anni a questa parte che sono sempre più contento e orgoglioso di seguire Tex perchè sta raggiungendo dei livelli davvero davvero alti.

    PS. Due veloci domande a Borden: Quante possibilità ci sono che possa ricomparire Freccia Rossa con il suo Popolo? In redazione si è mai pensato di realizzare magari uno spin off su Carson o su Tiger?

  15. Comprato il giorno stesso dell'uscita ma letto solo ieri... 

    Che dire, lo reputo un capolavoro, uno dei 5 migliori albi degli ultimi 10 anni...

    FA-VO-LO-SO

    Una storia spiccatamente retrò e nostalgica architettata alla meraviglia da un Mauro Boselli che non cessa mai di stupirci e da un'Andreucci che ha realizzato dei veri e propri dipinti in Bianco&Nero!

    Non dico altro, già dalla prima lettura questo albo si mostra per quello che è, una chicca, una vera Perla...

    Non lo avete ancora letto? Leggetelo perchè è davvero, a mio parere, il miglior albo dell'anno!

    Vi metto qualche vignetta:

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  16. Mi unisco a voi dicendo che anche io ho trovato l'inizo di questa storia molto godibile e scorrevole... Ad un primo colpo d'occhio semprerebbe solamente una ben fatta storia classica ma potremmo trovarci diversi elementi particolari e "nuovi" che sembrerebbero sfruttati bene. Molto accattivante e coinvolgente il rapporto tra i membri della famiglia Forrester, ognuno ben caratterizzato e totalmente diverso dagli altri, aspetto visibile molto bene a pagina 21. Tex e Kit gestiti bene, quest'ultimo più serioso e duro rispetto al normale...

    Filippucci sempre bravissimo e ha reso il west con tratti di grande impatto ma secondo me dovrebbe migliorare la fisionomia di Kit, la reputo leggermente incostante... 

  17. Questa immagine l'avevo gia vista su Facebook l'anno scorso e mi ha colpito particolarmente perche sono sempre più rari i disegni colorati ad acquerello. Questa tecnica mi ha sempre affascinato per la sua "leggerezza"e per la sua dinamicità qui, utilizzata magistralmente, rappresenta la "ciliegina sulla torta". 

    Bravissimo Maestro!

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