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TWF - Tex Willer Forum

Bob Rock

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Messaggi pubblicato da Bob Rock

  1. Finalmente sono riuscito a leggere, con colpevolissimo ritardo, Fuga da Anderville e, nonostante avessi già letto tutti gli entusiastici commenti fatti su questo forum, l’ho trovata una bella storia ma non un capolavoro. Fuga da Anderville ha tutte le potenzialità per essere un capolavoro ma sono rimaste, forse, un po' inespresse, il soggetto è ben congegnato e con diversi colpi di scena ma manca di quell’epicità che aveva, invece ,"Tra due bandiere". Il legame dei tre Walcott poteva essere più approfondito e sviluppato meglio e, probabilmente, avrebbe assunto toni più drammatici se John e Leslie fossero stati fratelli e di conseguenza figli di Howard. Un padre che arriva ad uccidere il proprio figlio (piuttosto che uno zio il nipote), anteponendo gli interessi legati alla propria carriera politica al sangue del suo sangue, avrebbe dato tutto un altro senso all’epilogo della storia. Una cosa che mi ha lasciato perplesso, poi, è che nonostante il legame di profonda amicizia creatosi tra loro, Tex non abbia dubbi sulla colpevolezza di John senza cercare, minimamente, prove della sua innocenza ma tenendosi dentro, per anni, tale convinzione. Per quanto riguarda Howard Walcott ho trovato banale la motivazione che lo ha portato a raccontare tutta la verità a Tex, in realtà ha dimostrato di non essersi pentito, soverchiato dal peso del rimorso per quello che aveva fatto, ma, semplicemente, sapendo di dover morire, si è solo tolto il peso di un segreto custodito per anni. Una cosa, inoltre, che non mi ha convinto è la reazione quasi isterica di Tex quando viene a sapere la verità dal Senatore Walcott, l’ho trovato un comportamento poco texiano. Sempre secondo il mio parere, inoltre, questa storia manca di una scena che la faccia ricordare per sempre, come ad esempio quella con Tex sulla tomba di Lilyth ne “Il giuramento” o quella della morte di Mefisto ricoperto dai topi ne “Il figlio di Mefisto”, solo per citarne due tra le più memorabili. Detto questo, ritengo Fuga da Anderville una buona storia, sicuramente una tra le migliori di Nizzi, ma capolavoro proprio no.

  2. <span style="color:red;">4 ore fa</span>, Grande Tex dice:

    Carson riceve un telegramma da una vecchia   amica. Tex gli chiede  spiegazioni e Carson gli racconta una storia. Durante la Guerra Civile, pur non simpatizzando per la causa schiavista, Carson, essendo del Sud e per amor di patria, si arruola nell' esercito confederato. Quando  quest' ultimo è  prossimo alla fine, Carson si trova in Giorgia, a combattere contro il generale Sherman, e a difendere Atlanta, insieme  ad un suo caro amico di infanzia, che nel frattempo  si innamora di una donna di Atlanta. Nel frattempo, i Nordisti, tra cui la brigata del perfido colonnello Milton, espugnano la citta, incendiandola. Tra mille difficoltà, Carson cerca di portare in salvo il suo amico e la sua donna, ma l' amico è  ucciso da Milton, che a sua volta  viene  colpito da Carson, convinto di averlo ucciso. Riesce pero a portare in salvo la donna. Ora lei gli ha scritto un telegramma,  perché su un avviso di taglia ha riconosciuto  lo stesso uomo che ha ucciso il suo amato: ora, insieme  ad alcuni suoi vecchi  commilitoni,  spietati  quanto lui, comanda una banda di banditi. Tex e i pards partono per affrontarli, e alla fine di molte peripezie sarà  Carson ad uccidere il colonnello, avendo la sua vendetta.

    Grande Tex, siccome una promessa è una promessa, anche se in ritardo, ti dico la mia riguardo al tuo ultimo soggetto, secondo me tendi a scrivere le tue storie in maniera leggermente caotica, dovresti cercare di sintetizzare un po' di più senza dettagliare troppo, altrimenti diventa una sceneggiatura, e, inoltre, dovresti evitare di giungere al finale e te lo dice uno che le prime due storie che ha postato erano lunghe e col finale ed ha, giustamente, incassato le prese in giro di Borden. Per intenderci, hai presente le trame dei film pubblicate sui giornali o su internet? i soggetti da presentare in questa sezione dovrebbero essere qualcosa di simile, raccontare la storia senza svelare niente, poi, se si rivelano interessanti  si può anche provare a svilupparli rendendoli una vera e propria sceneggiatura. Ma tutto, sempre, a livello di divertimento e per creare interazione con gli  altri forumisti grazie alle loro critiche ed argomentazioni. Penso che l'idea base di Ymalpas fosse questa, non cercare di inventarsi una carriera da sceneggiatori da un giorno all'altro. Comunque tu continua a scrivere i tuoi soggetti, a me piacciono:D 

  3. La compagnia ombra:

    Tex ed i suoi pards sono alle prese con una banda di comancheros che sta vendendo armi dell’esercito americano agli indiani. Sgominati i comancheros Tex viene a sapere che dietro il traffico di armi c’è un’organizzazione criminale, nota come “la compagnia ombra”, formata da ex militari agli ordini di un ex ufficiale cacciato dall'esercito conosciuto come il “Colonnello” che, sfruttando la loro preparazione e conoscenza dell’ambiente militare, rubano le armi dell’esercito ed organizzano rapine a diligenze e treni portavalori. Per scoprire il più possibile sulla compagnia ombra Tex decide di proseguire le indagini seguendo due piste differenti e, per fare ciò, divide il gruppo in due coppie distinte, lui e Tiger da una parte e i due Kit dall’altra. Quando il Colonnello scopre di avere Carson e Kit sulle sue tracce capisce che Tex, che lui conosce bene, gli è ormai alle costole. A quel punto i due pards vengono attirati all’interno di un piccolo villaggio del New Mexico dove gli viene teso un agguato al termine del quale Carson, creduto morto, viene abbandonato sul posto dalla compagnia ombra che lascia il villaggio con Kit come prigioniero per usarlo come esca per attirare Tex in una trappola mortale.

    • +1 1
  4. <span style="color:red;">53 minuti fa</span>, Letizia dice:

    Mi dispiace, ma il soggetto della frase, secondo la grammatica e la sintassi italiana, può essere solo "io".

    A parte il fatto che nelle frasi precedenti non c'è un soggetto unico e il soggetto "critiche" non compare mai, una cosa taglia la testa al toro.

    "La lista è lunga. Ma su molte cose sono d'accordo".

    La frase incriminata, dove il verbo potrebbe essere inteso sia "io sono" sia "essi/e sono", è immediatamente preceduta dalla frase "La lista è lunga".

    Quindi, se si omette il soggetto nella frase successiva, questo può solo essere riferito all'ultimo soggetto precedente, che è "lista".

    Ma il verbo sarebbe dovuto essere "è".

    Ergo l'unico soggetto ammissibile per il verbo "sono" è ovviamente "io".

    Se non è così, il soggetto non può essere omesso.

    Quindi sei tu che hai sbagliato a esprimerti e non gli altri che hanno capito male.

    Inoltre le parole sono macigni e, se fai una ricerca "Tex fa #*@*#" (nota che non usato la tua parolina, indovina perché), il primo risultato è questo forum.

    Quindi niente da dire sulla libertà di opinione ma, se fossi al tuo posto, chiederei agli amministratori di modificare il titolo della sezione come suggerito da Bob.

    Brava Letizia, hai fatto un'analisi logica ineccepibile:ok:

    • Haha (0) 1
  5. Io penso che Malunacio, quando ha iniziato questa discussione, fosse in buona fede e volesse solo creare un topic nel quale parlare della presunta crisi di Tex riscontrata in giro per il web. Sicuramente la scelta del titolo non è stata felice, sarebbe bastato dire: "Tex è in crisi?" e probabilmente la discussione sarebbe stata presa meglio da tutti gli altri forumisti. Malunacio è stato forse attaccato molto duramente da qualcuno e le sue intenzioni sono state probabilmente fraintese, anche perché, da come ha scritto il suo primo post, fa  capire che è d'accordo con la maggior parte delle critiche che vengono mosse nei confronti fi Tex:

    <span style="color:red;">7 ore fa</span>, Malunacio dice:

    Ma su molte cose sono d'accordo: la staticità dei personaggi, dei disegni, l"assenza di profondità e invicibilita' dei protagonisti. La non evoluzione dell storia tentando un paragone con gli americani. Ad oggi, mentre domani la Bonelli farà uscire il numero di novembre di Dylan Dog con allegato i tarocchi perché non sa più come sollevare la testata, e mentre la stessa si presentera' al "free comics" con un solo prodotto (Attica), io mi domando  dove sta sbagliando la Bonelli? Dove invece dovrebbe insistere? Ha ancora senso comprare Bonelli? Tex andrebbe cambiato? Ha ancora senso comprare Tex?

     

    per poi asserire che lui non ha espresso la sua opinione ma ha riportato soltanto quelle di altri:

    <span style="color:red;">6 ore fa</span>, Malunacio dice:

    Ripeto non ho espresso la mia opinione personale, ma  ho riportato ciò che gira. Comunque sia permettimi di dissentire su l'equazione più venduto= migliore.

    Diciamo che Malunacio, in maniera ingenua, ha pagato lo scotto da novizio del forum e che, comunque, invece di fargli il processo alle intenzioni, si poteva tranquillamente discutere sulla veridicità o meno delle critiche da lui lette e riportate. Del resto è vero che sul web si leggono diverse critiche negative su Tex e, quasi sempre, vengono fatte da vecchi lettori delusi che si sentono in qualche modo traditi dal nuovo corso dell'intera linea editoriale presa dalle pubblicazioni di Tex, ma questi rimangono giudizi soggettivi che si ha il diritto di fare e ci sarà sempre chi esprimerà giudizi negativi sulle storie, sui disegni, sugli autori ecc., e, come normale conseguenza, ci sarà chi è d'accordo e chi no, altrimenti sai che noia se tutti la pensassimo allo stesso modo e vedessimo solo rose e fiori? 

    • +1 1
  6. 5 ore fa, juanraza85 dice:

    Al fine di confutare la tua riflessione, ieri sera prima di coricarmi mi sono andato a rileggere Il magnifico fuorilegge, dove avviene il primo incontro tra Tex e Cochise, con il capo Chiricahua che chiede al giovane fuorilegge di diventare suo fratello di sangue, poiché Tex nei giorni precedenti, a prezzo di non indifferenti peripezie e rischi, ha salvato la nipote del condottiero apache dalle grinfie dei comancheros che infestavano la regione. 

     

    A me sembra, dopotutto, un motivo sufficientemente valido affinché un apache decida di stabilire un patto di fratellanza con un bianco, sia in virtù del gesto di per sé, sia forse per via di retaggi culturali, sia soprattutto per ragioni di contesto: ovvero, il fatto che un bianco si fosse scomodato a liberare e riportare a casa una giovane della sua tribù doveva a quei tempi costituire per forza un evento eccezionale, più unico che raro. Se a ciò si aggiunge il fatto che Il magnifico fuorilegge, nella cronologia texiana ormai quasi unanimemente accettata, anticipa di poco Vivo o morto!, direi che dal mio punto di vista la fiducia incondizionata che Cochise ripone da subito in Tex ha piena ragion d'essere, a maggior ragione nell'economia narrativa :ok:.

     

    Ma si, ci sta tutto, nel mio ultimo post ho detto, infatti, che non ricordavo quanto letto nel magnifico fuorilegge prima di esprimere la mia perplessità, e comunque, per me, rimaneva un peccatuccio veniale, niente di più'.:ok:

  7. Non mi sarei mai immaginato che per un piccolissima critica avrei scatenato discussioni su quanto si fosse UOMINI a 20 anni nel selvaggio west con varie dissertazioni su precocità e prospettiva di vita nell'ottocento. Premesso che è risaputo che molti personaggi noti e meno noti del west avessero già ucciso un uomo a 15/16 anni (e forse anche prima), la mia perplessità non era data dall'età di Tex, e su quanto fosse già maturo, ma dalla velocità con la quale ha guadagnato la fiducia di Cochise  e, a tal proposito,  vi riporto lo stralcio di quanto da me asserito nel post precedente:

    <span style="color:red;">9 ore fa</span>, Bob Rock dice:

    Se si pensa che questo incontro é avvenuto, presumibilmente,  nel periodo precedente a questa storia e cioè dopo che il "nostro" ha lasciato il suo ranch ed é diventato re del rodeo prima e fuorilegge poi,  viene difficile credere che a 18/19 anni Tex abbia avuto il tempo e l'occasione di farsi conoscere e stimare da Cochise al punto di diventare suo fratello di sangue

     

    La mia perplessità nasceva dal fatto che il grande condottiero Apache, secondo me, avrebbe avuto bisogno di conoscere bene ed avere grandi prove di fedeltà e coraggio da parte di un giovane bianco prima di stringere, addirittura, un patto di sangue con lui che, nel frattempo, era prima impegnato nei rodei e poi a vendicare padre e fratello e a sfuggire alla giustizia.  

    Ammetto, però, che quando ho scritto il mio intervento non ricordavo che Boselli avesse già narrato,  nel Magnifico Fuorilegge, il momento in cui Tex e Cochise si sono conosciuti e diventati fratelli di sangue.  Comunque, ribadisco, che era solo per trovare il pelo nell'uovo nella storia Vivo o morto, niente di più:azz:

    p.s.: Comunque l'unico che ha capito quello che intendevo è stato Kevin51:inch::cowboy:

    Scusate, Ken51:D

  8. Anche il mio giudizio non può che essere positivo, oltre che per la storia (le premesse sono più che buone), soprattutto per l'iniziativa/progetto editoriale che rappresenta questa nuova collana. Era da tempo, e lo avevo già rappresentato su questo forum in tempi non sospetti, che mi auspicavo(lo dico citando le parole usate da Boselli sul n. zero), una "riscrittura moderna, ma, allo stesso tempo, fedele all'originale, senza prescindere dai sacri testi del grandissimo G.L. Bonelli" invece della solita riproposta delle solite ristampe ormai viste e riviste in tutti i formati e colori. Con questa collana la SBE propone un Tex nuovo e graficamente moderno che può avvicinare lettori che non conoscono il personaggio ma che sa anche di antico per chi Tex lo "legge da una vita" e può ritrovarvi ambientazioni e personaggi delle primissime storie completate e arricchite da antefatti a suo tempo solo accennati  (come ad esempio l'accenno a Bill il rosso fatto da Tex a Tesha nelle prime vignette e che ora vedremo nel prossimo albo) con l'aggiunta di nuovi personaggi e nuove avventure. Riguardo alla parte grafica mi unisco a tutti gli altri che hanno apprezzato i disegni di De Angelis aggiungendo che, secondo me, è stato straordinario per l'uso, magistrale, di inquadrature e sequenze dal taglio cinematografico che hanno reso il primo numero, passatemi il termine, un fumetto animato. Un piccolo neo nella storia, a mio parere (un difettuccio  bisogna pur trovarlo no?), è che trovo difficile immaginare che un ragazzo appena ventenne sia già da tempo, nella storia non viene specificato da quanto, fratello di sangue di Cochise. Se si pensa che questo incontro é avvenuto, presumibilmente,  nel periodo precedente a questa storia e cioè dopo che il "nostro" ha lasciato il suo ranch ed é diventato re del rodeo prima e fuorilegge poi,  viene difficile credere che a 18/19 anni Tex abbia avuto il tempo e l'occasione di farsi conoscere e stimare da Cochise al punto di diventare suo fratello di sangue. Ripeto, è solo per trovare un difettuccio alla storia, non è certo una cosa di vitale importanza, il primo numero mi è piaciuta e se il buon giorno si vede dal mattino possiamo solo pregustare cosa potremo leggere con le storie che seguiranno.         

     

     

  9. <span style="color:red;">27 minuti fa</span>, Texan dice:

    Facendo un po' di conto, con il Tex Classic n. 46 iniziano le storie pubblicate sugli Albi d'Oro III Serie. L'ultimo numero dell'VIII e ultima serie Albi d'Oro dovrebbe combaciare con il n. 102 del Classic. Poi che succederà? Si adatteranno le strisce? E a conclusione di queste? Mmmm... non credo ad un aumento di foliazione che renderebbe il prezzo troppo alto, forse faranno fare delle copertine inedite (ma la scelta sarebbe davvero poco "Classic"...)

    Probabilmente proseguiranno con le copertine degli albi a striscia, così avrebbe un senso anche il fascione con l'intestazione che copre più di un terzo dello spazio totale. Quando termineranno le storie relative agli albi a striscia (tale termine corrisponde, se non ricordo male, al n. 95 del gigante "La carovana dell'oro") allora bisognerà vedere se cambieranno foliazione tornando al formato classico delle 110 pagine utilizzando le copertine, appunto, dal 95 in poi o terranno sempre le 64 pagine ed allora ci sarebbe un problema di copertine. Comunque prima di arrivare alle storie indite ci vorrà ancora qualche anno e, se non ci hanno già pensato, hanno tutto il tempo decidere cosa fare.

  10. Ai tempi degli albi a strisce tutti i disegnatori della Bonelli, Galep, Letteri ed anche Ferri con Zagor disegnavano le singole strisce (ed infatti accanto ad ogni striscia c'è il numero del relativo albo segnato a matita che in fase di stampa sparisce) che poi sono state attaccate insieme successivamente per la stampa di una tavola intera (per essere presumibilmente tagliate dopo la stampa) ed aggiungevano, ritagliato ed incollato il numero a fondo pagina (Albi d'oro), ricordo che le dimensioni tavola disegnata, tavola stampata non sono di 1 a 1 ma vengono ridotte proporzionalmente. Galep, Letteri e Ferrri hanno continuato a disegnare, per un certo periodo, le singole strisce anche dopo e, soprattutto Letteri so che ha continuato con quel metodo fino al suo ultimo albo o quasi perché ormai era abituato così e non riusciva a fare una tavola intera.  Purtroppo non so come allegare le foto, ma il web è pieno delle i tavole che avrei voluto allegare.

     

     

  11. Leo, tutto è partito dal fatto che, secondo me, sei così bravo nell'argomentare storie e personaggi che vai oltre le stesse intenzioni dell'autore, il mio era un complimento a te ed una critica a Boselli, non ti accuso assolutamente di piaggeria, se stimi Borden ed asserisci che è il tuo mito è normale che, anche senza volerlo tu difenda il suo operato. Concludendo, a te è piaciuta tantissimo L'ultima vendetta, a me un po' meno, non credo che questo si possa annoverare tra i peccati mortali :).

     

    P.S: mi sono soffermato sul marito di Lupe per fare un parallelismo con Keegan, ma anche per me, come penso per molti altri, il secondo albo è parecchio bruttarello, per usare un eufemismo :censored2::D

  12. <span style="color:red;">1 ora fa</span>, Leo dice:

    Esattamente. Quelli di Borden sono indizi, non spiegoni. Ti fa intuire, ma poi il lettore si fa delle domande, e si dà delle risposte. Indotte dall'autore, in modo sottile e quasi invisibile, ma indubbiamente indotte dall'autore.  

     

    Borden, in verità, non è un grande baro. Dissemina sempre le storie di indizi. Solo un suo personaggio, per me, è stato un pugno nello stomaco: "il caro, vecchio Ray"...

    Al di la delle riconosciute abilità di scrittura di Boselli e del fatto che fa in modo che il lettore vada oltre quello che scrive materialmente, il succo del mio discorso è che, a mio modo di vedere, è un personaggio poco riuscito, se fosse altrimenti non ci sarebbe bisogno che tu continui a trovare elementi di interesse nel comportamento di Moss Keegan giustificando ogni suo comportamento, non te la prendere, ma sembra che tu voglia convincermi che Borden non può sbagliare un personaggio. Per esempio anche nel ritorno di Lupe, i dialoghi sono poco riusciti, al contrario di altre volte, ed il personaggio del marito di Lupe é a dir poco il banale se non il risultato del solito cliché: prima è buono, poi diventa cattivo e prima di morire ritorna buono.

    Succede a tutti ed è successo anche a GLB di scrivere storie  e personaggi non convincenti, se così non fosse scriverebbero tutti dei capolavori.

     

    <span style="color:red;">4 ore fa</span>, borden dice:

    Ah, giusto. Però sei in errore. Il personaggio è proprio come dice Leo, per me è ovvio. Ci sono tutti gli indizi, il suo odio per Tex nato dalla frustrazione, il suo aggrapparsi all'informazione che ora è un delinquente ecc... ecc... Ma è trattato  con leggerezza, mica volevo che facesse ombra a Tex. Che dovevo scrivergli, il monologo d'Amleto, per farti capire il suo  travaglio interiore?  :laugh:

    Scusa Borden, con tutto il rispetto, ma solo perché ho criticato un tuo personaggio (anche l'intera storia non mi ha entusiasmato) e non lo vedo come lo descrive Leo sarei in errore? Sarà capitato anche a te di leggere un libro o vedere un film che non ti sono piaciuti, eri in errore anche tu o avevi il sacrosanto diritto di non farteli piacere? Se tutte le volte che qualcuno non è pienamente soddisfatto di una storia di Tex, e prova dirlo, deve sentirsi dire che non ha letto attentamente, che deve vedere la storia più in profondità, che il suo punto di vista è sbagliato, vuol dire che non c'è più il diritto di critica.    

  13. <span style="color:red;">13 minuti fa</span>, pecos dice:

    Fatico un po' a comprendere il tuo punto di vista: le conclusioni di Leo sono tratte proprio a partire da quanto raccontato nella storia. Solo che lui non si è fermato a una lettura superficiale, ma si è chiesto il motivo per cui tale personaggio agisse in un determinato modo. È chiaro che ad una lettura superficiale Moss Keegan può sembrare un semplice personaggio-banderuola, con un'identità non definita e pronto a passare dal bene al male in un batter di ciglia; ma analizzando quelli che possono essere i motivi delle sue azioni ne esce un personaggio a tutto tondo.

     

    Inoltre non capisco sulla base di che cosa puoi affermare che l'interpretazione di Leo non fosse proprio quello che aveva in mente l'autore (soprattutto dopo che lui stesso sembra confermarlo con la risposta data poco sopra). Perché il tutto è lasciato implicito? Ma certo andare a scavare nella psicologia del personaggio all'interno del fumetto non sarebbe stato possibile. Borden ha descritto Moss Keegan solo mostrandoci le sue azioni, sta al lettore - se vuole - domandarsi chi egli sia realmente.

    Se non sbaglio anche tu ti sei ricreduto dopo la disamina fatta da Leo, questo significa che anche tu non avevi approfondito la personalità di Moss Keegan come, invece, fatto da Leo. Se  un personaggio piace o meno non è dovuto solo ad una questione di lettura superficiale, stiamo parlando di un fumetto di 110 pagine, non di un romanzo come Guerra e pace, da sempre nei fumetti ci sono personaggi riusciti ed altri no (a volte il personaggio è ben scritto ma, magari, i disegni non gli rendono giustizia), per me Moss Keegan è un personaggio debole e senza una spiccata personalità e se di ogni personaggio dovessimo fare una lettura introspettiva analizzandone la psicologia appena abbozzata dall'autore, tanto al resto ci pensa il lettore, non avremmo più personaggi ben scritti ed altri no. Dal mio punto di vista Leo (bravissimo, se avesse scritto lui L'ultima vendetta Keegan sarebbe stato un personaggio indimenticabile) su Moss Keegan ha fatto un lavoro di psicanalisi, dandogli una caratterizzazione che non ho riscontrato leggendo l'albo la prima volta e neanche alla successiva, che, dal mio punto di vista, non ha fatto nemmeno l'autore. E poi mi spieghi perché siccome ho espresso un giudizio diverso dal tuo e da quello di Leo significa che io l'ho letto superficialmente? ognuno di noi i libri, i film o, appunto i fumetti li interpreta e li capisce in maniera del tutto personale senza vederci, per forza, le stesse "sfumature" che ci vedono gli altri, ho detto una cosa banale ma la realtà è questa.

    <span style="color:red;">23 minuti fa</span>, borden dice:

    Of course. Ma ormai Ken non mi perdona niente

    Mi permetto di citare una risposta tipica di Borden: "non hai letto attentamente", il post è mio non di Ken51:D

  14. <span style="color:red;">20 ore fa</span>, Leo dice:

    Io credo che Keegan voglia pensare di essere in buona fede. Qui entriamo nella psicologia e gli altri utenti potrebbero prendere per matto anche me. Corro il rischio e spiego il mio punto di vista: Keegan in cuor suo ha risentimento verso Tex, ma non lo odia. Non è un cattivo. Quando apprende che Tex è caduto in disgrazia, e che invece lui, Keegan, può risollevarsi grazie a Coffin e company, a Keegan conviene pensare che sì, sta partecipando ad un tiro mancino, ma contro un criminale e per aiutare la legge, in quel momento incarnata dallo sceriffo Mallory, che Keegan non può sospettare essere un farabutto. Forse sto sbagliando a tradire l'uomo che in fin dei conti mi ha salvato la vita, ma è un assassino, e io sto solo aiutando la legge. Questo può aver pensato Keegan. Poi secondo me intuisce che qualcosa non torna, ma tacita la sua coscienza, ripetendosi nella mente le parole riportate sopra in corsivo o qualcosa del genere. Sto facendo la cosa giusta, sto facendo la cosa giusta, si dirà incessantemente nella sua testa. Gli conviene crederlo. Ha bisogno, di crederlo.

    Leo, che tu abbia il piacere di scrivere argomentando sempre i tuo interventi in maniera approfondita, è innegabile, ma penso che la tua eccellente disamina di  Moss Keegan, con un'introspezione ed una psicanalisi del personaggio che lo descrivono come un uomo dall'identità complessa, combattuto da un forte conflitto interiore e per niente amorale, sia addirittura superiore alle intenzioni dell'autore stesso. Forse hai studiato ho sei appassionato di psicanalisi, perché con l'identikit che ne hai fatto lo hai reso un bel personaggio, interessante e dalla personalità sfaccettata, tutto il contrario di come, in realtà, è risultato in "L'ultima vendetta" e cioè banale, superficiale ed incapace di "empatizzare" col lettore. Io penso che Boselli, pensando a Moss Keegan, avesse solo un'idea embrionale rispetto a quanto da te sviluppato, perché leggendo l'albo è molto difficile vedervi il bel personaggio che ci hai visto tu e se così fosse ora avremmo un grande comprimario e non il solito antagonista alla Borden a cavallo tra il bene ed il male che passa, repentinamente, da avversario ad alleato di Tex.    

         

  15. 2 ore fa, Mister P dice:

    Rispondo solo ora, Tex vende oltre 180mila copie. I più venduti sono sicuramente alcuni francobelgi che esauriscono sùbito prime tirature da due o trecentomila copie e alcuni manga in Giappone.

    Che il mio 120.000 fosse un errore era chiaro, visto che ho inserito due link che parlano di 200.000 copie e comunque la mia precisazione era dettata dslla tua ironia sulla mia affermazione che Tex fosse il fumetto tra i più venduti al mondo visto che se confermate le 180.000 copie al mese significa oltre 2 milioni l'anno. I fumetti francobelgi, che io sappia, non sono mensili, quindi, in un anno vendono meno di Tex. Io comunque non intendevo fare il sapientone, volevo solo constatare che Tex ha numeri che escono fuori dal confine nazionale e tu hai ironizzato su quanto ho detto dicendo, più' o meno "da quando il mondo inizia a Bolzano e finisce a Enna"  ed ora  scopro che anche tu sei a conscenza dei dati di vendita di Tex e mi correggi a distanza di giorni quando ci aveva già pensato Carlo  Monni. Questo mio intervento solo per precisare, senza nessuna polemica naturalmente:)

  16. <span style="color:red;">3 minuti fa</span>, Mister P dice:

    Da quando il mondo comincia a Bolzano e finisce a Lamperdusa?

    Che Tex venda addirittura più dei fumetti di supereroi in America non lo dico io è una questione di dati di vendita che puoi tranquillamente trovare sul web, Tex con le sue oltre 120.000 copie vendute del mensile (senza contare tutte le altre sue collane) se non è il più venduto al mondo ci manca poco e Borden su questo dato credo possa confermare.

    http://www.elleppi.it/tex-e-dylan-dog-in-cima-alla-classifica-degli-albi-di-fumetti-piu-venduti-in-italia/

    http://www.bestmovie.it/news/fumetti-italiani-industria-del-cinema-box-office-indaga-sul-rapporto/584277/

    <span style="color:red;">31 minuti fa</span>, borden dice:

    Devo dissentire, Bob Rock.SENTIMENTALMENTE Tex appartiene anche ai lettori, ci mancherebbe. Ma poi la Casa editrice ha il diritto di farne ciò che vuole. Ci vuole un manico, per dirla volgarmente. Là fuori siete 200.000. Che cosa dovremmo fare? Le votazioni online a la Grillo? Andiamo...

    Siamo fortunati che Davide non abbia venduto, che io e altri abbiamo ancora voglia di scriverlo, e che tantissimi hanno ancora voglia di leggerlo. Tutti e tre questi punti hanno  il loro peso, ma Tex non è interattivo. Anzi, lo è, un po', ma non al punto che gli autori siano schiavi dei giudizi (quali, poi?) di tutte le teste che lo leggono. E men che meno di una cronologia e di libri CHE IO NON HO MAI LETTO e che non sono affatto tenuto a leggere. Mondillo probabilmente in futuro dovrà aggiornare la sua cronologia tenendo contro dei nuovi dettagli che vengono dalla fonte unica autorizzata, ossia la Bonelli.

     Io non ho detto che la Casa editrice non possa farne ciò che vuole del suo personaggio, ci mancherebbe altro, ne tantomeno che Tex debba essere interattivo, ho semplicemente affermato che bisogna tenere conto dei lettori perché è grazie a loro se Tex è così longevo, cosa che per esempio non è accaduta per Adam Wild o, andando indietro nel tempo, a Judas e a Bronco e Bella che sono durati solo 16 numeri, e questo significherà pur qualcosa, no? Quello che ho detto è che il compito degli autori, che si sono alternati e che si susseguiranno nel tempo, è che debbano proseguire nel solco tracciato da GLB e scrivere belle storie ad uso e consumo dei lettori e che se  ci sono persone, che per passione o altro, studiano il fenomeno Tex, pubblicando saggi o cronologie, debbano essere rispettate per il lavoro fatto anche se poi non vengono prese in considerazione per la linea editoriale da seguire da parte della SBE, come è giusto che sia.   

  17. <span style="color:red;">15 ore fa</span>, borden dice:

    il personaggio che piace a tutti noi non appartiene a te, Mondillo e De Falco, o ai lettori, me compreso, ma alla Casa editrice (che però io adesso rappresento), a Bonelli e a Galep. Solo quello che viene da queste tre fonti ha senso, anche quando non ce l'ha.

    Mi permetto di dissentire sul concetto espresso da Borden, e cioè che Tex non appartiene ai lettori, ora dirò una banalità, ma senza le migliaia di appassionati che comprano tutto quello che viene pubblicato su Tex, e negli ultimi anni le pubblicazioni sul ranger sono aumentate a dismisura compresa la prossima in uscita "Tex Willer",  il personaggio Tex smetterebbe inevitabilmente di esistere e se ha raggiunto i 70 anni editoriali lo deve solo a loro, ai lettori. La Casa editrice ne detiene i diritti e lo pubblica a piacimento, ma Tex appartiene ai sui creatori (GLB e Galep che lo hanno formato caratterialmente e graficamente) ed a tutti lettori, i collezionisti, gli studiosi del personaggio, che ne perpetuano il successo comprandolo tutti i mesi e sviscerandolo in tutte le sue sfaccettature. Tutti gli altri autori dovrebbero semplicemente proseguire sulla via tracciata da GLB, cercando di non snaturare il personaggio e di "accontentare" i lettori, e per accontentare intendo che hanno l'obbligo di scrivere storie che non piacciano solo a loro ma che incontrino, soprattutto, il gradimento di chi di Tex ne fa una passione vera.

     

    <span style="color:red;">16 ore fa</span>, borden dice:

    Solo quello che viene da queste tre fonti ha senso, anche quando non ce l'ha. Tutto il resto è divertissement, non può avere valore di legge.

    Quando Borden, dice che tutto il resto è divertissement o che Tex è solo un fumetto (tutto vero, per carità) dovrebbe ricordarsi che sta parlando del fumetto più venduto al mondo e che quasi da solo ha reso la SBE la casa editrice che è oggi, e che quando parla con gli appassionati di questo forum, e ce ne sono di tipologie diverse (alla Ken51, ma anche alla Ymalpas, alla Carlo Monni o alla Leo) dovrebbe cercare ascoltarli invece di controbattere riducendo il tutto ad un perentorio "decido io e chi se ne importa di tutto il resto", perché, come dice Ken,  gli autori passano Tex resta, e, aggiungo io,  anche i lettori restano se non li si allontana dal loro personaggio preferito.

     

     

  18. Due giovani Navajos hanno lasciato la riserva da alcuni giorni e non vi hanno ancora fatto ritorno quando Tex, preoccupato, incarica Tiger Jack di andarli a recuperare. Seguendo le loro tracce Tiger giunge in una piccola cittadina e scopre che i due giovani Navajos sono stati arrestati dallo sceriffo Bill Tielman (un uomo arrogante oltre che razzista e violento) e dal suo vice Ed Tanner e nel tentativo di risolvere la situazione viene arrestato a sua volta. Tiger si ribella all’arresto, uccide accidentalmente il vice sceriffo e, neutralizzato Tielman, libera i due Navajos e fugge con loro sulle montagne circostanti. Lo sceriffo vuole i tre indiani morti e forma una posse per dare loro una caccia spietata. Tiger, una volta sui monti, avvisa Tex con i segnali di fumo e combatte gli uomini dello sceriffo utilizzando trappole e tecniche di guerriglia indiana. Quando Tex giunge sul posto vi trova anche l’esercito chiamato ad intervenire, nel frattempo, dallo sceriffo. I tre Navajos, accerchiati e messi alle strette dai soldati, per sfuggire alla cattura si gettano nel fiume sottostante facendo un volo di 20/30 metri. Tex, che non ha fatto in tempo a fermare i soldati, fa esplodere la sua rabbia nei confronti dello sceriffo e dell’ufficiale in comando. Uno dei due ragazzi rimane ucciso in seguito al salto nel fiume e Tiger, rimasto illeso, ha tutte le intenzioni di tornare in città e prendersi la sua vendetta.

     

  19. Partendo dalla doverosa premessa che mettere d'accordo i cultori di Tex sulla sua cronologia è come cercare di mettere d'accordo interisti e juventini su calciopoli, credo che  ci sia una grande differenza tra mettere un certo ordine cronologico sulle diverse incongruenze temporali scritte da GL Bonelli, ( ed ognuno, come ho già detto, ha la sua cronologia che risulta essere diversa da quella degli altri) e cambiare alcuni avvenimenti così come concepiti dallo stesso. Io non ho letto il romanzo di Boselli ma, da quanto scritto su questo forum da parte di alcuni di voi, ci sono alcuni episodi importanti che Borden ha sostanzialmente riscritto rispetto agli albi originali (esempio tipico l'incontro con Carson) e se, tutto questo, rimane circoscritto al solo romanzo è un discorso, ma se lo ritroveremo anche sul nuovo mensile Tex Willer allora ha ragione chi asserisce che questa collana non è un remake perché si dovrebbe considerare un vero e proprio reboot, una riscrittura della storia che conosciamo.   

  20. <span style="color:red;">22 minuti fa</span>, Texan dice:

    In fondo, quello che stiamo facendo è un gioco, una sorta di puzzle in cui mettere i vari pezzi sparsi (possibilmente) ciascuno al loro posto.

    Sono d'accordo con te, questa tua biografia va comunque presa con una certa leggerezza, potrà non essere "puro Vangelo" (come direbbe il buo Carson), ma è comunque importante per tutti coloro che amano il personaggio, del resto chi di noi non si è fatto la propria cronologia di Tex? Io, per esempio, ho sempre immaginato Tex diciottenne allo scoppio della Guerra di secessione e che il periodo della stessa  coincidesse col  Tex ranchero con il padre ed il fratello e che il Tex re del rodeo e poi fuorilegge fosse successivo. Questa tesi, tra l'altro, mi si è rafforzata con Nueces Valley dove un Tex di16/17 anni conosce Damned Dick e con il quale porta una mandria in California. Se  ha continuato a fare questo lavoro ancora per un certo periodo ecco che assume un senso ritrovarlo durante la guerra ancora insieme a Damned Dick ed una mandria. Ripeto, questo è quello che ho voluto capire io a suo tempo, con "Tra due bandiere" ma immagino che confrontandoci l'un con l'altro non ci sarebbe una "teoria" cronologica uguale all'altra. :D   

  21. Anche io devo farti i complimenti Texan, per il lavoro certosino e minuzioso che stai facendo sulla biografia di Tex (in effetti è una vera e propria biografia, più che una semplice cronologia). Penso che tale compito sarebbe complicato da fare anche per gli autori stessi che, anzi, possono utilizzare la tua biografia come promemoria per le loro future storie sul passato di Tex. Ti meriti tutti questi complimenti perché solo un appassionato di Tex con la "A" maiuscola, che, evidentemente, non solo possiede tutte le varie pubblicazioni del Ranger ma le ha lette con attenzione e le ha trattate come testi storici, poteva concepire un lavoro come quello che stai portando avanti.    

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