Jump to content
TWF - Tex Willer Forum

Bob Rock

Cowboy
  • Posts

    110
  • Joined

  • Last visited

  • Days Won

    3

Bob Rock last won the day on November 11 2022

Bob Rock had the most liked content!

About Bob Rock

  • Birthday 01/22/1966

Profile Information

  • Gender
    Maschile
  • Interests
    Fumetti, disegno, cinema, serie televisive, libri, calcio, tennis
  • Real Name
    Roberto

Me and Tex

  • Number of the first Tex I've read
    125
  • Favorite Pard
    Kit Carson
  • Favorite character
    Mefisto

Recent Profile Visitors

2,458 profile views

Bob Rock's Achievements

Enthusiast

Enthusiast (6/14)

  • Dedicated
  • First Post
  • Collaborator
  • Conversation Starter
  • Week One Done

Recent Badges

21

Reputation

  1. Non intendo controbattere punto per punto il tuo post, anche perché finirei con lo scriverne uno altrettanto lungo, se non di più, ed anche perché se si continua sulla linea del “tu hai detto, ma io dico” non se ne esce più, ma un paio di cose desidero chiarirle: È una visione molto limitata della retcon, e anche qui, i FATTI ti smentiscono tranquillamente: ci sono Retcon volume per una gran varietà di ragioni (se ne è parlato recentemente nel forum persino con l'autore!), mica solo fatte "per errore"... anzi, direi che quelle fatte per errore sono più l'eccezione che la regola. Avevo già parlato abbondantemente di retcon ed è proprio per questo motivo che, per non stare ad elencarle nuovamente, ho semplificato il discorso dicendo che l’autore, soprattutto quando è un altro rispetto a colui che ha sceneggiato l’episodio cui fa riferimento, può incappare nell’errore (magari per sciatteria come nel caso di “Ritorno a Culver City” di Nizzi) o nell’incongruenza (o contraddizione) che si ha quando si modifica qualcosa rispetto a quanto narrato nella storia precedente, quindi la maggior parte delle retcon sono incongrueze, (l’esempio classico è proprio l’ormai famigerato incontro tra Padma e Mefisto), ma, e non ho intenzione di fare l’immodesto, su questo topic sono stato l’unico a dire che ci sono diversi tipi di retcon e lo davo, ormai, per appurato: Per quanto riguarda il secondo punto che desidero chiarire mi riferisco a questo passaggio: Boselli stesso ha negato che il suo romanzo sia "canonico" per la serie, e la serie Tex Willer seguirà una cronologia diversa... Premetto che quando si scrive tanto in generale, e su un forum in particolare, può capitare che non si ricordi quello che si è scritto in precedenza e ci si può contraddire (contraddirsi è una pratica diffusa oltre che umana e quindi perdonabile) ma Borden nel Topic “Tex Willer N. 0” aveva dichiarato questo: Il 18/10/2018 at 09:44, borden dice: No, anzi una cronologia ufficiale c'è, quella, del romanzo. Ed è la mia. Quindi dovresti accettarne l'ufficialità, no? Anche perché NON contraddice nulla di quanto già scritto. Contraddice solo l'idea (sbagliata) che ti sei fatto tu e quella (secondo me discutibile, ma non impossibile o incoerente) di Monni e altri. Il 18/10/2018 at 15:06, borden dice: Ehm. Se non sbaglio sono io il gestore ufficiale della property intellettuale Tex per la Casa editrice e per gli aventi diritto... Quindi, se non io, CHI? Il romanzo non l'ho citato prima perché tutti lo sapevano già che la MIA cronologia è lì dentro. Tutti tranne te, a quanto pare. E, nel topic “La biografia di Tex” ha continuato così: Il 23/10/2018, borden dice: E ridagli! Lo vuoi o no capire che non c'era NESSUNA cronologia attendibile né tantomeno "accettata" (da chi?) di Tex e che gli "studiosi" come Mondillo rappresentano solo se stessi?! Quindi non ho effettuato nessuno "stravolgimento" perché non c'era nulla da stravolgere! Ho messo ordine, semmai, per quanto si possa, E riguardo alle accuse di presunte retcon apportate dalla cronologia del suo libro e che, secondo altri, ci sarebbero state anche sulla neonata testata “Tex Willer”, si è espresso così, sempre sul thread “Tex Willer N. 0”: Il 18/10/2018 at 15:06, borden dice: In quanto a retcon e recton, m'informerò su questo termine per me nuovo, ma, alla nausea, ti devo dire che la serie NON CAMBIERA' NIENTE degli avvenimenti passati e che Tex non incontrerà Buffalo Bill, Mefisto, Carson e Montales in altro modo o PRIMA del momento in cui li incontra nella serie. Comunque, che tu non sia d’accordo con quanto da me espresso lo trovo legittimo da parte tua, perché i forum nascono per un confronto di idee tra i vari utenti e non si deve per forza avere lo stesso punto di vista, ma non ho mai detto né pensato che GL Bonelli non fosse bravo, però se tu hai percepito questo tipo di sentimento da parte mia, evidentemente, significa che esprimo male le mie argomentazioni e, di conseguenza, vengo travisato.
  2. Non sono d’accordo con questa affermazione, in quanto non vi sono diversi tipi di continuity, semplicemente ogni personaggio ha la sua continuity che corrisponde alla propria vita vissuta, narrata nel corso degli albi a lui dedicati, e per forza che la continuity di Dylan Dog non è quella della storia del West ma nemmeno di Zagor e Mister No, che c’azzecca? Prendiamo Tex, ad oggi ha un vissuto che inizia con il “Totem misterioso”, dove aveva più o meno una ventina d’anni (dettaglio precisato da Boselli e non da GL Bonelli che non ha mai dato un’età specifica a Tex, almeno che io ricordi), fino a quello attuale che dovrebbe avere circa 45 anni e, tutto quello che è stato raccontato nel tempo, i vari dettagli del suo passato narrati attraverso flash back o con pubblicazioni parallele, gli incontri con personaggi comprimari o ricorrenti, che a loro volta hanno un proprio passato, dà forma alla sua continuity. Tutto Questo comporta che più aumenta la quantità di personaggi e dettagli inseriti in un fumetto seriale, più diventa difficile tenere sotto controllo la sua continuità narrativa e, per quanto l’autore possa esser preciso e fedele alla continuity (per non parla quando gli autori si succedono e sono costretti a sapere quello che hanno scritto gli altri), può incappare, prima o poi, in un errore o un’incongrueza che non sfuggono al lettore più attento ed ecco che si palesa la tanto mal sopportata retcon. Boselli, negli ultimi anni, ha contribuito non poco all’ampliamento della continuity di Tex raccontando, finanche, le sue origini con “Nueces Valley” (prima di lui non si era mai vista questa parte del passato di Tex) e, oltretutto, ha aperto l’universo narrativo di Aquila della notte facendovi entrare i Tre Bill e Zagor creando, di fatto, una specie di multiverso bonelliano perché ormai si può ben dire che esista anche quello. Ah e ci sono anche le storie fuori continuity come il cartonato di Serpieri che somiglia alle storie di realtà alternative o ai What-if supereroistici. Si è già detto che GL Bonelli non fosse interessato a dare una continutity a Tex, ma all’epoca l’idea di continuità in un personaggio dei fumetti italiani era pressoché sconosciuta e, probabilmente, GLB non ne aveva mai sentito parlare visto che negli USA il concetto di continuity ha cominciato a germogliare negli anni 40 con il fumetto supereroistico ma ha avuto il suo vero e proprio inizio con la prima storia dei Fantastici Quattro nel 1961 che ha decretato la nascita del Marvel Universe (almeno si tende a considerare quello l’inizio della continuity marveliana). L’esempio che ho fatto sulla datazione alla rinfusa nelle prime avventure di Tex, tipo che “la Mano Rossa” è ambientata nel 1898 e due albi dopo l’ambientazione è durante la guerra messico-statunitense che si svolse tra il 1846 ed il 1848, sta a significare proprio che GL Bonelli non seguisse un’unica linea spazio-temporale per le avventure di Tex ma che scrivesse le sue storie a prescindere dal periodo cronologico in cui si svolgevano, quindi questi salti temporali non possono considerarsi delle retcon, infatti non ho mai detto che li considero tali, anche perché senza continuity non possono esserci le retcon. Ed è qui che entra in gioco Boselli che ormai da tempo ha messo mano alla continuity di Tex per darle anche un ordine cronologico coerente (infatti la guerra messico-statunitense, quando la vedremo su “Tex Willer”, diventerà quella dell’invasione francese in Messico del 1861/1867 e, immagino, che stavolta Mefisto dovrà fare la spia contro i francesi e non più contro l’esercito statunitense) e a tal proposito ha scritto addirittura un libro “Tex Willer il romanzo della mia vita” che “aggiusta” la storia del Ranger e fa diverse retcon che giuste o sbagliate che siano, a seconda dei punti di vista del lettore, Boselli le ha, evidentemente, ritenute necessarie, anche perché, detto da lui, il suo romanzo é da prendere come riferimento per la cronologia ufficiale. Questa è una retcon che sconfessa totalmente quanto raccontato la prima volta in “Un piano ardito” dove Tex ha il figlio adolescente e conosce già da tempo Carson e Tiger Jack e non partecipa attivamente alla guerra civile, mentre, in “Tra due bandiere”, dice di vivere ancora al ranch del padre (se ricordo bene) è un ventenne o poco più, anche se non si direbbe vedendo come lo raffigura Galep, e non conosce ancora i suoi futuri pards. Io non penso che il motivo di questa retcon sia soltanto perché GL Bonelli volesse scrivere una storia contro la guerra ma, siccome Tex cominciava ad avere una sua continuity, si deve essere reso conto che se Kit era adolescente durante la guerra di secessione non poteva essere un ventenne negli anni 80 del 19° secolo, periodo in cui, più o meno, erano e sono ambientate le altre storie, ed ha deciso di apportare un cambiamento radicale nella continuity texiana modificando il passato che conoscevamo. Per concludere, ogni cambiamento del passato di un personaggio è una retcon, poi che siano appropriate o meno sta al lettore deciderlo, perché ci sarà sempre quello che non ci fa caso più di tanto e quello più puntiglioso che invece si accorge del minimo cambiamento apportato alla storia del personaggio.
  3. Devo farti i miei complimenti @F80T, era questo tipo di intervento che mi auspicavo quando ho aperto questo topic, sapere cioè cosa ne pensavano anche gli altri del fatto che ormai Tex ha una sua continuity e che di conseguenza ci siano anche delle retcon e tu hai detto delle cose pertinenti, oltre che interessanti facendo anche gli esempi giusti e dimostrando una certa competenza fumettistica nel senso che sapevi quello che stavi dicendo al contrario per esempio di @andreadelussu74@gmail.com che come un novello Forrest Gump non si sa mai quello che vuole dire. P.s.: Andrea, spero che non te la prenda, scherzavo sul fatto che il tuo t9 ti fa spesso scrivere il contrario di quello che pensi
  4. Oddio, ora si che sono in confusione totale, quindi, per capire, se una cosa non viene narrata sulla serie regolare non fa parte della continuity di Tex? E allora quanto raccontato, ad esempio, nel Maxi “Nueces Valley” (con un Tex addirittura bambino) o nel Texone “Il magnifico fuorilegge” (con il famoso patto di sangue tra Tex e Cochise) cosa sarebbero? Racconti apocrifi? Storie di Terra 2? What if ? o dei veri e propri reboot? La continuity, in pratica, non è altro che il vissuto del personaggio e quando si scrive del suo passato, anche con pubblicazioni diverse (non si deve considerare una sola pubblicazione ma tutte quelle collegate e l’esempio massimo di continuity su varie testate sono i comics supereroistici), si sta alimentando l’universo narrativo di quel personaggio e si sta ampliando la sua continuity (la continuity di Tex, una volta quasi inesistente, oggi proprio grazie alle storie pubblicate su albi diversi si è molto ampliata con nuovi personaggi che hanno un loro vissuto) quando si aggiungono o si cambiano dettagli a quanto già si sapeva si tratta di continuità retroattiva e cerco di spiegarmi meglio: la continuità retroattiva, o retcon, è quando alcuni dettagli di una storia di finzione, come un film, una serie televisiva, un libro o un fumetto, vengono aggiunti, modificati o ignorati in una parte successiva della serie. Può accadere per diversi motivi, come ad esempio per riparare un buco nella trama o per sbarazzarsi di un dettaglio che non piaceva a molte persone. Ci sono alcuni tipi principali di retcons: Il primo è l'aggiunta. Si tratta di un nuovo dettaglio aggiunto per dare al lettore o allo spettatore una nuova comprensione della storia. Questo dettaglio non sarebbe stato pianificato al momento della realizzazione di una serie. Un caso di retcon aggiuntiva, come ho già detto, è quella relativa alla morte di Mefisto ne “Il figlio di Mefisto”, la morte di Coffin vista in Tex Willer o il patto di sangue tra Tex e Cochise in “Il magnifico fuorilegge”; Il secondo è l'alterazione. Questo è un dettaglio che va contro i dettagli già dati. Questa si chiama contraddizione. Un caso tipico, visto ultimamente, è l’incontro Padma Mefisto in “Sierra Nevada” (ma, insisto, anche il Mefisto di Pinkerton Lady); Il terzo è la sottrazione. Questo è un dettaglio che viene ignorato o dimenticato in seguito in una serie. Qui ci metterei il Tex della guerra di secessione di “Tra due bandiere” che rinnega, del tutto, quanto raccontato nella precedente rappresentazione della guerra nell’albo “Un piano ardito”. Detto questo desidero far presente che ho aperto questo topic perché avevo trovato molto interessante la discussione sulla retcon di Boselli su Padma e Mefisto e pensavo si potesse parlare più approfonditamente di continuity e retcon su Tex, in generale, ma non è, assolutamente, mia intenzione avere la presunzione che ciò che scrivo sia il verbo, anzi, ci sono utenti molto più competenti di me e volevo semplicemente leggere il loro parere in merito e discuterne con loro. P.S.: Mi scuso con i moderatori perché ho scoperto, tardivamente, la presenza di un topic sulla continutity e, magari, se lo ritengono appropriato, possono accorpare questo topic a quello esistente.
  5. Boselli ha sempre affermato che con “Tex Willer” voleva riscrivere le prime avventure di Tex senza intaccare, però, i sacri testi di GL Bonelli, per poter raccontare nuove storie che si andavano ad incastrare tra quelle già conosciute e questo, per me significa ampliare la continuity inserendoci anche personaggi che non ne facevano parte. Se a questo ci mettiamo le storie (già pubblicate), per fare un esempio, che ci fanno vedere Damned Kid e Rod Vergil giovani o il passato di Sam, il fratello di Tex, o le varie storie del giovane Carson, per non parlare del Mefisto di “Pinkerton Lady” e di ”Mefisto le origini del male”, bè io queste le considero retcon che aggiungono e completano la continuity e i personaggi interessati. Ecco perché ho detto che Boselli sta cercando di dare, giusto o sbagliato che sia a seconda dei punti di vista, un senso di completezza alla continuity di Tex, non intendevo assolutamente dire che la serie “Tex Willer” è completa o migliore ma, semplicemente, che ciò che vi viene narrato si inserisce nella continuity del personaggio Tex e questo, per me, è un dato di fatto.
  6. La tua segnalazione, @Jeff_Weber, è molto interessante, ben articolata e dimostra una certa conoscenza, da parte tua, dei fatti storici “Bonelliani” ma permettimi di farti notare che è leggermente off topic in quanto l’argomento della mia discussione non è assolutamente la cronologia negli albi di Tex ma la continuity e le relative retcon. Come ho già accennato, la continuity, nei fumetti, è quella linea spazio-temporale in cui si svolge l’azione e che serve a collegare tra loro i diversi episodi di una pubblicazione o anche di diverse pubblicazioni come nel caso degli universi narrativi dei fumetti supereroistici ed è proprio per questo motivo che andando a riprendere vecchi episodi o personaggi si rischia di fare qualche tipo di retcon, si, perché, come ho spiegato nel post precedente, ci sono vari tipi di retcon che non sto a ripetere. La cronologia, invece, serve a chiarire i rapporti temporali dei vari fatti storici, specificando la collocazione di ciascuno di essi nel tempo, scandendo l’ordine secondo il quale si succedono determinati fatti e collocando i personaggi storici utilizzati nel giusto contesto cronologico. La continuity prescinde dalla cronologia vera e propria, infatti, nel caso di Tex, abbiamo una continuity che, soprattutto con GL Bonelli, non teneva conto della collocazione cronologica dei vari personaggi, un esempio classico è la presenza anacronistica di Cochise nell’universo di Tex visto che, nella realtà, è morto nel 1874 e non dovrebbe poter interagire con Tex, le cui avventure si svolgono, all’incirca, negli anni 80 del 19° secolo, invece negli albi lo ritroviamo invecchiato e con i capelli Bianchi ma ancora bello arzillo e pronto all’azione. Ma ce ne sono altri di casi del genere, come quando Tex cerca di salvare Apache Kid da quella morte che nella realtà è avvenuta nel 1894, quando Aquila della notte avrebbe ben più dei circa 45 anni canonici che gli vengono attribuiti. L’esempio che ho fatto riguardo alle date riportate nei primi albi di Tex, nella discussione precedente, che, evidentemente, ha catturato il tuo interesse, era proprio per sottolineare quanto, evidentemente, GL Bonelli desse poca importanza, almeno inizialmente, alla continuity del suo personaggio che, ricordiamolo, all’epoca nessuno immaginava sarebbe stato così longevo, ma con oltre 70 anni di storia editoriale anche Tex ha la sua continuity, non paragonabile con quella dei personaggi dei supereroi, ma ce l’ha eccome, anche perché come hai detto anche tu, GL Bonelli, all’epoca, scriveva di getto e, probabilmente, non gli interessava particolarmente rimanere fedele alla sua prima interpretazione del personaggio (come è vero pure che i lettori degli anni 50/60 non si facevano troppe domande come quelli attuali che, inoltre, hanno un'arma non indifferente come i social per esprimere le proprie critiche), mentre gli sceneggiatori attuali non se lo possono più permettere e devono stare più attenti e, anche se con le dovute licenze poetiche, devono valutare bene quali fatti storici far vivere a Tex e ai suoi pards. Proprio per questo motivo, come ho detto già nel post precedente, Boselli con la collana “Tex Willer”, e aggiungerei anche Maxi e Texoni, sta cercando di riallacciare i vari fili sospesi lasciati da GL Bonelli dando un senso di completezza alla continuity di Tex collocando cronologicamente le avventure del giovane Ranger grazie, anche, all’utilizzo di personaggi storici attinenti al periodo narrato (tipo Juan Cortina). Per concludere, @Jeff_Weber, visto che dai tuoi vari post si evince la grande passione e la buona conoscenza che hai per i fumetti, mi piacerebbe conoscere la tua opinione sulla continuity e le retcon su Tex, sulla cronologia no, l’hai già espressa (scherzo naturalmente ). P.S.: penso che un post dopo 5, 6 righe perda di interesse e non si faccia più leggere quindi, se nessuno riuscirà a finire questo, capirò
  7. Nel topic dedicato a “Sierra Nevada” si è discusso tanto di retcon, soprattutto relativamente a Padma ed al suo primo incontro con Mefisto e, oltre ad aver trovato la discussione molto interessante, mi sono reso conto che se vengono effettuate delle retcon significa che su Tex esiste una sorta di continuity, alla quale, probabilmente, GL Bonelli non ha mai dato grande importanza, infatti in alcune vignette dei primi albi vi erano date di fine ottocento, poi Tex si ritrova il figlio adolescente durante la guerra di secessione (per poi rinnegare tutto con “Tra due Bandiere”) e per finire ne “Il Giuramento” sul quotidiano nel quale Tex legge di Brennan e Teller è riportata, se ricordo bene, una data dei primi del novecento (tutte date poi eliminate nelle ristampe) ma poi è arrivato Boselli che con “Tex Willer” ha cercato di mettere ordine creando una vera e propria linea spazio-temporale, con la definizione dei periodi storici di riferimento, che collega episodi e personaggi all’interno dell’arco narrativo che va dal giovane Tex al Tex adulto. G.L. Bonelli non ha lavorato su una linea spazio-tempo ben precisa e dopo il salto temporale successivo alla morte di Lilyth, con il quale, nel giro di un albo, ha fatto diventare il Kit bambino un adolescente, con il conseguente invecchiamento di Tex e Carson, ha cristallizzato o quasi il periodo temporale in cui si svolgono le storie del Ranger e l’unica vera continuity presente nelle sue storie è, probabilmente, solo quella relativa a Mefisto, personaggio che si è evoluto nel tempo e da giovane e maldestro prestigiatore è invecchiato ed è diventato il negromante che ben conosciamo nel corso di diversi anni trascorsi sia dal punto di vista del personaggio che di quello editoriale. GL Bonelli, all’interno di questa continuity, quando ha ripreso il personaggio non ha modificato quanto raccontato in precedenza tranne quando lo ha riproposto dopo il finale della Gola della morte, dove Mefisto sembra essere morto, per farlo resuscitare nel “Drago rosso” apportando, di fatto, una modifica di ciò che aveva narrato precedentemente. In effetti l’espediente di far credere che un personaggio sia morto per poi rivelare, a distanza di tempo, che in qualche modo è sopravvissuto è una soluzione narrativa molto utilizzata nei fumetti, soprattutto in quelli sui supereroi, ed è una retcon alterativa, che dice al lettore: “quello che hai visto o che pensi di avere visto, in realtà, non è mai accaduto” al contrario di quanto fatto, sempre da GL Bonelli, con “Il figlio di Mefisto” che riprende il finale di “Black Baron” e lo completa facendo vedere ciò che è successo nei sotterranei del castello di Baron Samedi dopo la sua demolizione, con una retcon che aggiunge ma non modifica niente della storia precedente. Con Tra due bandiere, invece, GL Bonelli ha effettuato la più famosa e drastica delle retcon con la quale ha sconfessato la versione precedente presentandoci un Tex più giovane, che non ha ancora incontrato i suoi pards Kit Carson e Tiger Jack, non è ancora padre e partecipa alla guerra come esploratore dell'esercito unionista insieme al suo amico Damned Dick del quale, sino a quel momento, non se ne conosceva neanche l’esistenza. Proprio per alcune di queste incongruenze, probabilmente, Boselli, come ho accennato all’inizio, sta cercando, soprattutto con “Tex Willer”, di mettere ordine creando una continuity con un arco temporale molto lungo e che coinvolge diversi personaggi, sia già esistenti che nuovi, facendo, prevalentemente, una retcon che, principalmente, non contrasta quanto precedentemente stabilito da GL Bonelli, ma "riempie" con dettagli mancanti o mai narrati in precedenza e cercando di aggiungere senza modificare. Ecco secondo me Boselli ha provato a non fare retcon evidenti ma non sempre ci è riuscito (di sicuro lo ha fatto consapevolmente) come, per esempio con il Mefisto di “Pinkerton Lady” che ha più personalità e poteri rispetto allo Steve Dickart di “Fuorilegge” e, anche se ha cercato di porvi rimedio con la storia “Mefisto le origini del male”, rimane, sempre a mio avviso, una retcon alterativa perché da molti lettori (me compreso) tale retcon è stata interpretata come un cambiamento del personaggio e non come un’aggiunta di qualcosa di cui non si era a conoscenza e che sarebbe servita a completare il personaggio (come appunto l’incipit de “Il figlio di Mefisto"). Inoltre, una retcon recente ed alterativa di Boselli (della quale se ne è già parlato tanto nel topic “Sierra Nevada”) è proprio quella relativa all’incontro tra Padma e Mefisto con la quale Boselli ha dato una spiegazione a quella che riteneva, evidentemente a suo parere, un’incongruenza, cambiando, di fatto, quanto raccontato da GL Bonelli. Io penso che dove c’è una continuity lunga molti anni, ed in Tex c’è, andando a ripescare vecchi episodi, pubblicati diversi anni prima, l’autore che riprende tali episodi (che può non essere sempre lo stesso) si ritrova, probabilmente, a dover fare una qualche retcon (che sia motivata da nuove esigenze narrative, dal dover correggere qualche incongruenza o per adattare un personaggio alle proprie esigenze o per attualizzare un contesto che può risultare superato a livello narrativo) che diventa, comunque, un’operazione delicata perché il lettore, soprattutto quello di vecchia data, che ricollega gli eventi delle storie attuali a quelli delle storie precedenti, può percepire negativamente il cambiamento rispetto alle storie originali e, di conseguenza, non riuscire ad apprezzarlo.
  8. Io penso che Boselli, con questo ritorno di Mefisto avesse intenzione di regalarci qualcosa di epocale e monumentale (ben 7 albi totali), con il consueto intreccio narrativo affollato da un nutrito numero di comprimari (sua cifra stilistica), con location accattivanti e scene ben orchestrate ma, secondo me non vi è riuscito appieno, ho avuto l’impressione che, già a partire dal terzo albo dei Cestaro, sia rimasto prigioniero di un plot complesso e un po' macchinoso e che, per uscirne fuori, abbia utilizzato soluzioni che mi hanno lasciato qualche dubbio, tipo le mosche infernali che attaccano e uccidono solo il messicano e l’indiano papago senza neanche toccare i quattro pards ed il Morisco o il frequente uso della “pistola laser” da parte di Padma per risolvere le situazioni pericolose. Personalmente ho trovato che questa seconda parte del ritorno di Mefisto sia un po' lenta e prolissa, anche perché, sembra quasi che Boselli debba attenersi ad una regola non scritta in cui bisogna sopperire all’uso, ritenuto ormai demodé, delle didascalie con dialoghi, per l’appunto, didascalici (se si sente il bisogno di spiegare le cose con dialoghi ripetitivi e ridondanti, tanto vale usare le care vecchie didascalie che faranno anche fumetto anni ’70 ma risulterebbero meno pesanti). E proprio a causa di questo eccessivo spiegazionismo, come sottolineato nei post precedenti anche da altri utenti, se la storia risulta un po’ verbosa ma, a mio parere, non lo è soltanto per la quantità, forse, eccessiva di dialoghi, ma anche per la qualità degli stessi che non raggiunge il livello cui ci ha abituato Boselli. Una scrittura avvincente rende la lettura piacevole e scorrevole, che poi è quello che mi sembra sia un po’ mancato a questi tre albi, ed è, probabilmente, proprio per questo motivo se alcuni frequentatori di questo forum nutrono molte aspettative sull’ultimo albo con la speranza che riesca a “salvare tutto il resto“ (cit. @Jeff_Weber), ma un bel finale dovrebbe essere la naturale conseguenza di una storia bella e avvincente e non una sorta di esame di riparazione per salvare il risultato degli albi precedenti. Per quanto riguarda i disegni di Civitelli sono sempre di altissimo livello, l’unico difetto, per me, è che sono troppo puliti, a volte quasi asettici, soprattutto se paragonati a quelli dei Cestaro, più cupi e sporchi e, probabilmente, più adatti a questo tipo di storie.
  9. Veramente ho detto che, le varie incongruenze, errori o come altro li vogliamo chiamare, o non le ho proprio colte o nonostante altri le avessero sottolineate non le ho trovate particolarmente rilevanti , infatti avevo detto questo: A parte la liberazione dal tavolaccio di legno, dove oltre ai disegni, dai quali sembra che il braccio si possa sfilare senza sforzo, Tex, ad un certo punto, dice che deve allentare il legaccio di cuoio e questa si che è una scelta narrativa, criticabile o meno dal lettore, ma si tratta di scelta narrativa dell'autore. Il mio post riguardava, proprio, la disattesa delle mie aspettative per come si sarebbe potuta sviluppare la storia , ma ho sottolineato che erano le mie aspettative e che nel terzo albo non ho trovato quello che mi sarei aspettato perchè la scelta narrativa adottata da Boselli non mi ha soddisfatto ed ho anche spiegato perchè. Quindi se ho criticato qualcosa erano le soluzioni narrative utilizzate e non le incongruenze, gli errori o come altro li vogliamo definire. Purtroppo, @borden, le volte che rispondi ai miei rari post non cogli il senso di quello che intendo dire, probabilmente perchè mi spiego male oppure perché intervengo spesso dopo tutti gli altri e tu, stufo delle varie critiche lette precedentemente, te la rifai con me che intervengo sempre per ultimo
  10. Premetto che Mefisto è in assoluto il mio personaggio preferito e, proprio per questo motivo, quando ho saputo del suo ritorno dopo quasi vent’anni di oblio, le mie aspettative erano molto alte, se poi aggiungiamo che l’evento era ancora più epocale dato che avremmo visto, per la prima volta, Yama e Mefisto insieme, bè le mie aspettative erano decisamente altissime.
  11. Da quando frequento questo forum ho spesso letto, da parte dei moderatori ma non solo, che si devono argomentare le recensioni o le opinioni che si esprimono in merito ad una storia, un personaggio o un autore per evitare di fare spam o di appesantire i thread con interventi pressoché inutili e, proprio per questo motivo, quando ho sentito la necessità di dire la mia ho cercato, sempre, di attenermi a queste linee guida. Riguardo al mio intervento di ieri, che può essere condivisibile o meno, credo di non essere stato, peccherò di presunzione, superficiale e minimalista anche perché le mie considerazioni partivano da un presupposto valido e cioè da quanto dichiarato, in merito alla querelle poteri si, poteri no di Mefisto, non da un forumista qualunque ma dall’autore curatore di Tex: Il 23/7/2020 at 11:46, borden dice: E intendo Mefisto. Su questo qualche ragione forse l'avete, ma se non avessi dato qualche potere in più a Mefisto sarebbe stato impossibile farne un personaggio carismatico degno del vero Mefisto che conosciamo e imbastire una storia decente. Le ragioni della narrazione vengono prima di qualunque cosa e di ogni obiezione da "fanzinaro", come avrebbe detto autorevole e sprezzante (e come diceva) Decio Canzio, Il Mefisto di GL visto con Montales soffre del fatto di essere nato senza -ovviamente- la conoscenza del futuro. Quando ci arriverò, conto di tirare fuori il classico coniglio dal cilindro per quadrare il cerchio. Ma se non vi fidate, è chiaro che manca la necessaria complicità tra autore e lettore, anche se poi dite che la storia vi è piaciuta... E questo non lo capisco. Credo che quanto affermato da Borden fosse abbastanza chiaro e inequivocabile e proprio da queste parole nasceva il mio intervento e cioè che non fosse solo un problema di poteri dati prima del tempo ma soprattutto sull’averne fatto un personaggio carismatico e con una diversa personalità rispetto a quello di GLB che, comunque non era un signor nessuno, altrimenti non sarebbe diventato la nemesi più longeva di Tex, solo, ho ribadisco e sottolineo mio parere, sono personaggi con caratteristiche differenti. E dopo avere espresso la mia opinione e averla articolata come da regolamento e sulla quale si può essere d'accordo o meno, ecco la risposta di Borden: Onestamente, a me sembra più questo un’intervento banale e superficiale e quando @ggaaco lo sottolinea con il suo post: ecco la risposta: A onor del vero c’è da dire che Borden ha specificato che non intendeva affatto dare dell’ignorante a tutti quelli del forum che non hanno il nick @Letizia: Il mio intento non è quello di essere polemico, assolutamente, però se il botta e risposta è fatto in un certo modo può e deve essere costruttivo, altrimenti diventa un esercizio sterile e a volte offensivo facendo passare tutta la fantasia di scrivere su un forum, che non sarà per educande (come spesso è stato sottolineato) ma nemmeno per rissosi e litigiosi cronici.
  12. Si è fatto un gran parlare dei poteri che ha Mefisto in “Pinkerton lady” rispetto a “Fuorilegge” e molti, se non tutti, considerano questa cosa un errore/svista da parte di Boselli, in realtà l’autore era consapevole di quello che stava facendo e la caratterizzazione che ha dato a Mefisto era assolutamente voluta, infatti lo ha ammesso anche in un post di un paio di anni fa nel thread relativo a “l’agente federale”: Il 23/7/2020 at 11:46, borden dice: E intendo Mefisto. Su questo qualche ragione forse l'avete, ma se non avessi dato qualche potere in più a Mefisto sarebbe stato impossibile farne un personaggio carismatico degno del vero Mefisto che conosciamo e imbastire una storia decente. Le ragioni della narrazione vengono prima di qualunque cosa e di ogni obiezione da "fanzinaro", come avrebbe detto autorevole e sprezzante (e come diceva) Decio Canzio, Il Mefisto di GL visto con Montales soffre del fatto di essere nato senza -ovviamente- la conoscenza del futuro. Quando ci arriverò, conto di tirare fuori il classico coniglio dal cilindro per quadrare il cerchio. Ma se non vi fidate, è chiaro che manca la necessaria complicità tra autore e lettore, anche se poi dite che la storia vi è piaciuta... E questo non lo capisco. Borden, secondo me, commette un errore quando dice che ha dato dei poteri in più a Mefisto per renderlo un personaggio carismatico degno del Mefisto che conosciamo… ma lo Steve Dickart di GLB non era così carismatico e, aggiungerei, non era neanche affascinante e tantomeno un elegante affabulatore come quello che ci è stato mostrato in “Pinkerton Lady”. Boselli, oltre ai poteri ipnotico/magici, ha dato al personaggio un carattere ed una personalità che non aveva assolutamente palesato in “Fuorilegge” (e nemmeno successivamente), il primo Mefisto non era per niente diabolico anzi la vera mente diabolica, in realtà, era Lily che, per giustificare i vari spostamenti da una città all’altra, sfruttava la “presunta” attività da mago di paese del fratello, e, con il suo fascino ammaliante, adescava giovani ufficiali dell’esercito per carpire loro informazioni da rivendere ai messicani. Probabilmente la prima cosa che aveva in mente Boselli, quando ha scritto “Pinkerton lady”, era quella di fare di Mefisto un grande personaggio (ed a mio avviso c’è anche riuscito) con “più carisma e sintomatico mistero” (come cantava il grande Battiato in Bandiera bianca) senza, probabilmente, preoccuparsi più di tanto dell’enorme differenza caratteriale che c’era tra il suo Mefisto e quello di GLB e, quando qui sul forum gli hanno fatto notare l’incongruenza, si è trovato costretto a dire che avrebbe tirato fuori il classico coniglio dal cilindro per far quadrare il cerchio ma, così dicendo, stava ammettendo di essere uscito fuori dalla caratterizzazione data al personaggio da GLB e che si sarebbe dovuto inventare qualcosa per tornare, il più possibile, alle caratteristiche primordiali del personaggio. A me il Mefisto di Boselli piace tanto (del resto è il mio personaggio favorito), rimane il fatto, però, che ci sono due Mefisto, quello di G.L. Bonelli e quello di Borden, che sono molto diversi e distanti tra loro e quando questi due personaggi dovranno coincidere su Tex Willer toccherà a Boselli far quadrare, appunto, il cerchio perché se con GLB Steve Dickart da illusionista da sagra del bisonte si evolve in un mago che padroneggia con abilità le arti occulte e la magia nera, pervaso, però, da una, non sempre, lucida follia nata dalla sete di vendetta nei confronti di Tex, con Boselli, sia in “Pinkerton lady” che nell’attuale ciclo di storie iniziato col “Manicomio del Dottor Weyland”, Mefisto ha carattere, fascino, carisma, una forte personalità e non dimostra alcun segno di follia, anzi, è fin troppo lucido ed intelligente. Per concludere, ho volutamente tralasciato qualsiasi paragone con la versione Nizziana di Mefisto in quanto Nizzi, cercando di farlo somigliare, il più possibile, al Mefisto originale, lo ha reso, anche grazie alla caratterizzazione grottesca che gli ha dato Villa, una macchietta priva di qualsiasi carisma.
  13. Potrebbe anche essere che Boselli ha spoilerato un falso titolo per tenerci nascosto quello vero: "Il trionfo di Tex"
  14. Perdonami @borden ma, probabilmente, non hai colto la mia ironia nei confronti dell' albo di Magico Vento infatti, quando dico: è un'evidente presa in giro delle scopiazzature che per pudore vengono considerate "citazioni". E' chiaro che tu sia libero di citare chi e cosa vuoi, ci mancherebbe altro, e se su un albo di un'altra casa editrice ti citassero riproponendo, con un loro personaggio, stesso titolo e copertina di un tuo Tex, magari ne saresti anche orgoglioso, ma se lo facessero su un'altra testata della Bonelli, come l'esempio che ho fatto precedentemente: avresti una reazione comunque positiva? Io sono dell'idea che copiare un'altra opera, se fatto bene, non è per niente una cosa di cui vergognarsi, se poi, come diceva Picasso (forse, in realtà non ce n'è la certezza) "gli artisti mediocri copiano, i geni rubano", allora ben venga un mondo fatto di citazioni.
  15. Io la penso esattamente come LedZepp, anche perchè spesso, in ambito artistico, le copiature e la poca originalità vengono considerate "citazioni" ed il caso di Magico vento, che copia pari, pari sia il titolo che locandina del film Bedlam, rientra in questa categoria (purtroppo non so come inserire la locandina del film ma si trova facilmente) ma nel caso di Tex, visto che rifà una citazione già fatta, oltretutto su un albo di un personaggio della stessa casa editrice, si può parlare di mancanza di originalità e non mi sembra che si possa considerare un'accusa oltraggiosa, c'è sicuramente di peggio. Sempre per venire al senso del discorso di @LedZepp, faccio un esempio, se uscisse un albo di Zagor dal titolo "il giuramento" ed in copertina il protagonista venisse raffigurato accovacciato davanti ad una lancia conficcata su una pietra tombale cosa penserebbero i lettori di Tex?
×
×
  • Create New...

Important Information

Terms of Use - Privacy Policy - We have placed cookies on your device to help make this website better. You can adjust your cookie settings, otherwise we'll assume you're okay to continue.