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TWF - Tex Willer Forum

Bob Rock

Cowboy
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Messaggi pubblicato da Bob Rock

  1. <span style="color:red;">38 minuti fa</span>, borden dice:

    Già fatto. Nel romanzo. Non sei stato attento-

    In realtà ho detto questo:

     

    <span style="color:red;">40 minuti fa</span>, borden dice:

    se nel romanzo vi è la cronologia ufficiale basta riassumerla sul forum in modo da farla conoscere anche a chi il libro non lo ha letto

    Se la cronologia la elenchi sul forum a beneficio di chi non ha letto il romanzo, te ne saremmo tutti grati e finirebbe ogni polemica.

  2. A parte le varie polemiche che spesso vengono generate dai post di Ken51, quello che lui chiede a Borden, e cioè di mettere un po' d’ordine nella cronologia di Tex non è proprio sbagliato, perché un personaggio che viene pubblicato da 70 anni è normale che abbia degli appassionati che desiderano sapere tutto di lui, spulciando ogni dettaglio e non facendosi sfuggire le varie incongruenze che, di volta in volta, si presentano nelle storie del ranger. Al contrario della maggior parte dei personaggi dei fumetti che hanno da sempre la stessa età o comunque sono invecchiati pochissimo nel corso della loro storia editoriale (Diabolik, Dylan Dog, Zagor, Tin Tin), Tex, caso forse unico, nel giro di 6 numeri del gigante, dal “Il patto di sangue”, dove si sposa con Lilyth, al “Il figlio di Tex”, dove Kit è ormai adolescente, si ritrova invecchiato di almeno 15 anni. Se attualmente Tex, come molti pensano, ha circa 45 anni e suo figlio Kit almeno 20, vuol dire che dalla sua prima apparizione ad oggi, per lui, sono trascorsi almeno 21/ 22 anni. Per determinare l’epoca in cui si svolgono le sue avventure non si può, però, prescindere dalla guerra di secessione e GlB con “Tra due bandiere” ci ha fatto sapere che la stessa è avvenuta prima del “Il Totem misterioso” (almeno così l’ho interpretata io) correggendo l’errore fatto con “Gli sciacalli del Kansas” dove allo scoppio della guerra Kit Willer era già poco più che adolescente. L’autore, quindi, deve solo decidere quali avvenimenti sono precedenti e quali successivi al conflitto bellico determinando, così, la presunta età di Tex nei momenti salienti delle sue storie, tutto sempre con una certa dose di libertà di scrittura e di “fantasia fumettistica” dello sceneggiatore.

    Fare un po' di chiarezza per accontentare gli appassionati lettori di Tex non dovrebbe essere così complicato e Borden invece di dire che Bonelli se ne fregava e quindi, per osmosi, anche lui, dovrebbe cercare di essere un po più ragionevole e cercare di venire incontro alle richieste dei lettori che sono e rimangono la linfa vitale del nostro ranger e se nel romanzo vi è la cronologia ufficiale basta riassumerla sul forum in modo da farla conoscere anche a chi il libro non lo ha letto. Certo Ken51 forse è troppo pignolo e pretende che tutto torni con estrema precisione, e questo è sicuramente impossibile, ed anche sui personaggi che possono o non possono coesistere con Tex non dovrebbe cercare il pelo nell’uovo, anno più anno meno se l’epoca in cui ha vissuto il personaggio in questione è quella del tardo ottocento, quindi la stessa di Tex, può andar bene così.

  3. Vabbè ragazzi, mi arrendo, che se no co' sta storia del rifacimento non se ne esce più. A questo punto, però, mi aspetto che Borden abbia fatto un buon lavoro, se no ricomincio con la solfa del remake e lo prendo per sfinimento:D

  4. <span style="color:red;">14 minuti fa</span>, natural killer dice:

    No Bob, la lettura tra le righe va ben oltre le intenzioni.

    "chi se ne importa di quello che pensi tu" è un concetto che non mi appartiene e non mi sognerei di esprimerlo neanche tra le righe, anzi il mio lavoro mi porta ad ascoltare e cercare di capire le ragioni degli altri, che si tratti di pazienti, familiari, colleghi o collaboratori

    Per cui continua tranquillamente a esprimere il tuo punto di vista senza pensare che io possa non averne rispetto.

    Il mio  "basta che ci sia Tex" altro non era che un auspicio che quello che leggeremo sia il Tex che tutti conosciamo e riconosciamo.

    E non ho dubbi che con Boselli questo sia garantito.

    Scusami tu se ho percepito quel tipo di messaggio, ma visto che sei uno di quelli del forum che stimo di più, per i tuoi interventi ed il tuo comportamento sempre corretti, ci ero rimasto un po' male.

    Amici come prima:) 

  5. Se il periodo delle storie parte da il totem misterioso, o è un remake o, come nei supereroi, si tratta di un universo parallelo, perché se si scrivono storie che ripartono dalle origini, e nel caso di Tex il totem misterioso rappresenta le sue origini, si parla di rifacimento, non fedele, come ho già detto, ma sempre di rifacimento si tratta, perché non descrive un periodo temporale come quello di Nueces Valley mai raccontato prima ma di un arco temporale del quale è già stato scritto.

  6. Scusa Gilas2, mi sembra che tu dica le stesse cose che dico io ma affermi che non si può considerare remake,  ma se le storie che leggeremo sono comprese, temporalmente, tra il totem misterioso e oggi, si devono per forza di cose considerare un rifacimento perché oltre a nuovi avvenimenti, ci saranno albi in cui rivedremo cose già narrate, l’incontro con Carson, quello con Lilyth, l’arco narrativo di Montales ed il conseguente primo incontro/scontro con  Mefisto, se non è riscrivere quanto già fatto 70 anni fa dimmelo tu cos’è. Molti del forum pensano che dire “remake di Tex” sia un anatema, io non la vedo così ed era questo tipo di operazione che mi auguravo venisse fatta dalla Bonelli, e Borden, volente o nolente mi ha accontentato. 

  7. Con tutto il rispetto, NK, ma la tua risposta “asco’......basta che ci sia tex....” la trovo poco consona, perché, mi sbaglierò, ma tra le righe ci leggo: “chi se ne importa di quello che pensi tu, la sola cosa che conta è Tex”. Se ad ogni post tutti rispondessimo così non avrebbe senso di esistere neanche il forum, che ne parliamo a fare, l’importante è  che ci sia Tex. 

  8.  

    Quando ho visto la tavola su Tesha del nuovo mensile Tex Willer, ho sorriso, perché, senza volerlo, nel mio topic "il remake di Tex si può fare?", avevo descritto la stessa scena

    On ‎25‎/‎05‎/‎2018 at 08:52, Bob Rock dice:

    se si vuole raccontare quello che non ha scritto Bonelli nelle prime storie, si possono rinarrare senza alterarle, ma cambiando semplicemente il punto di vista. Per esempio, conosciamo a memoria le prime vignette de la mano rossa con Tex che scorge gli uomini di Coffin, ma si puo’ rifare la stesa scena, senza cambiare il senso di quanto scritto da GLB, semplicemente partendo dal punto di vista di Tesah, inseguita, che vede arrivare Tex in suo aiuto fino ad arrivare a descrivere l’epilogo di Coffin.

     

    ed ho capito anche perché Borden in quel topic avesse dato risposte piccate e sbrigative sulla possibilità di un remake di Tex, visto che era già in cantiere la collana Tex Willer e, probabilmente, aveva paura che venisse svelato in anticipo il nuovo progetto. Comunque, molti non saranno ancora d'accordo con me ma il nuovo mensile è proprio quello che intendevo con il mio topic, si, perché Tex Willer é un remake a tutti gli effetti visto che le nuove storie che verranno raccontate sono all'interno dell'arco temporale che va dal totem misterioso in poi e si andranno, inevitabilmente, ad incrociare con le storie che già conosciamo, con protagonisti come Carson, Montales, Mefisto, Lupe, Lilyth  e delle quali sappiamo già l'esito, ma che  saranno sviluppate, evidentemente, in maniera diversa dalle originali. Il Remake, che tradotto significa rifare,  può essere fedele all'originale con la sola differenza dei disegni (ed è quello che, erroneamente, hanno pensato la maggior parte dei forumisti e probabilmente anche Borden) o presentare delle differenze come lo sviluppo di storie a suo tempo appena accennate, nuovi personaggi e nuove situazioni che si vanno ad amalgamare con quanto già narrato da Gl Bonelli. Molti considerano le storie che leggeremo su Tex Willer come quelle del giovane Tex, in realtà l'arco narrativo del giovane Tex è da intendersi quello che va da Nueces Valley fino al Totem misterioso, e del quale conosciamo ancora poco o niente, mentre quello successivo è il Tex classico  del quale sappiamo tutto, più  giovane di quello attuale ma che maturerà col tempo diventando marito di Lilyth, , padre di Kit, capo dei Navajos e tutto il resto.

     

     

     

     

     

     

  9. Bisogna ammettere che quando in un post interviene Kershaw la discussione diventa quantomeno stimolante visto che alcuni utenti pur di controbatterlo vanno a rileggersi vecchie storie di Tex o vanno su Wikipedia per verificare se quanto da lui asserito corrisponde al vero. Comunque in questo clima da uno contro tutti mi sento di dire che riguardo  alla storia sono d’accordo con quanto detto da Ken51, Wasted e Kershaw, e cioè che è una storia esile con i soliti cliché (uno a caso: nel giro di pochi numeri, sia su cuore apache che l’ultima vendetta, abbiamo visto la stessa soluzione da parte di Tex, prima ha malmenato l’agente indiano e poi lo ha sostituito la prima volta con un perfetto sconosciuto e poi con un vecchio nemico/amico) che non definirei, come ha fatto qualcun altro, eccezionale o capolavoro. Se si desse un voto da 1 a 10 a questa storia, chi l’ha definita eccezionale significa che la considera da 10 o comunque almeno da 9 e, francamente, non mi sembra che sì meriti un voto così alto, gli stessi che hanno definito eccezionale l’ultima vendetta che voto darebbero, per esempio, ad un capolavoro conclamato di Boselli come il passato di Carson? Sul dare giudizi troppo entusiastici a tutte le storie di Boselli, senza la pur minima critica negativa, sono pienamente d’accordo con wasted e kershaw sul fatto che si ha l’impressione, 

    da parte di alcuni utenti, che si voglia osannare a tutti i costi il curatore di Tex solo perché segue ed interviene su questo forum. Boselli ha scritto tante storie godibili (tipo nueces walley o il magnifico fuorilegge) ma può toppare anche lui è con l’ultima vendetta non si è superato, per me è una storia da sufficienza striminzita.

  10. Una storia nel complesso da 6,5/7, Il soggetto era molto interessante, purtroppo la sceneggiatura non è stata all’altezza per renderlo una grande storia visti gli ingredienti a disposizione. Boselli sa scrivere fumetti, lo fa bene da oltre trent’anni, ma credo che ultimamente le sue storie, che partono sempre da ottimi soggetti, spesso anche originali, hanno subito un calo qualitativo probabilmente dovuto al fatto che le sue sceneggiature non subiscono revisioni da parte di altri, infatti, nei primi anni le storie del suo Tex erano spesso molto belle e appassionanti forse perché soggette alla supervisione di Sergio Bonelli che, verosimilmente, correggeva quei piccoli errori che oggi sono sempre più frequenti. Credo, per fare un esempio col cinema, che gli stia succedendo la stessa cosa che è accaduta a Carlo Verdone e Leonardo Pieraccioni che, avendo sempre scritto, interpretato e diretto i propri lungometraggi, dopo i primi lavori di successo hanno avuto un progressivo calo qualitativo che ha portato a diversi insuccessi. Su questo Texone sono state fatte tante disamine sulla sceneggiatura, più o meno azzeccate, e sono stati trovati tanti peli nell’uovo sui quali si può, francamente, sorvolare senza essere troppo pignoli (per esempio Tiger da dove ha tirato fuori l’arco per scagliare le frecce incendiarie? E Brooks che prima viene ferito alla mano destra da Kit e due pagine dopo impugna la pistola sempre con la stessa mano? ma chi se frega), il problema è che se nasce una lunga diatriba sull’utilizzo di utile idiota, Lipan o papagno è solo perché la storia non è stata avvincente come facevano presupporre le premesse, ed è questo che, piuttosto, va imputato a Boselli, perché se la storia fosse stata bellissima nessuno avrebbe fatto caso alle varie incongruenze presenti nella sceneggiatura. Per concludere vorrei dare la mia opinione sulla querelle tra Kershaw e Borden, io penso che Kershaw sia uno dei forumisti più competenti ed appassionati e lo ha dimostrato con diversi suoi interventi, il problema è che spesso ostenta la sua cultura western e cinematografica divenendone, quasi, ostaggio, ma, nonostante ciò, credo la sua opinione meriti lo stesso rispetto che meritano le opinioni degli altri senza scagliarglisi contro solo perché ha contraddetto Borden. Per quanto riguarda Boselli, se mi passate il gioco di parole, i suoi interventi sono spesso “Borden line”, ed un autore, su un forum formato da appassionati lettori, dovrebbe essere più neutrale e meno coinvolto, altrimenti si ritrova invischiato nelle tipiche discussioni “faziose” tra tifosi al Bar dello sport.

  11. Il soggetto di questa storia é interessante, anche se poi non così innovativo visto che il tema dell'indiano adottato dai bianchi era già stato trattato nel film Gli inesorabili di John Huston del 1960 e da Giancarlo Berardi con il  suo Ken Parker, ma è la sceneggiatura che è un po' deboluccia per via di alcune ingenuità o banalità già ben evidenziate dai vari Ymalpas, Leo e Kershaw ( per nominare quelli che hanno sottolineato gli errori più evidenti) Ruju, secondo me, non ha toccato adeguatamente, ma solo sfiorato,  la profondità del problema interrazziale non riuscendo a sottolineare l'incompatibilità delle due culture differenti e la difficoltà, per chi ha sangue indiano nelle vene di tornare alla radice delle proprie origini che, in realtà, non conosce affatto. Anche il rapporto padre-figlio adottivo non ha è stato approfondito con il giusto pathos e drammaticità che la situazione richiedeva. In un altro topic ("Tex come le fiction televisive" ignorato da tutti tranne per due risposte alla Borden di Borden) era proprio questo che intendevo, che  a prescindere dalla lunghezza delle storie, dal ruolo di Tex o da chi sia il vero protagonista, é la scrittura che è fondamentale perché una storia diventi un capolavoro o comunque una bella storia e non le solite sceneggiature appiattite dagli  stessi cliché sempre presenti nelle storie degli ultimi anni tranne qualche sporadica eccezione. Molti di voi sono convinti che il problema principale sia la lunghezza degli albi, io credo che un albo in più può migliorare una sceneggiatura ben fatta ma peggiorare una sceneggiatura fatta male, come nel caso di Cuore Apache. Ora voglio fare un esempio, ma se qualcuno di noi avesse scritto nel topic dei soggetti una trama pressappoco così: "Tex entra in un emporio e vedendo dei sacchi di farina con scritto Flour U.S. prende a cazzottoni il proprietario perché é la prova che sta vendendo merce destinata agli Apache e, per fare arrestare il furbacchione, all'arrivo dello sceriffo mente dicendo che la farina é avariata" ve li immaginate i commenti quantomeno irridenti di Borden?  Per finire con i tanto osannati disegni di Ginosatis, nel complesso, e soprattutto nelle scenografie, non sono male ma le pose dei personaggi risultano spesso statiche, legnose e quindi poco dinamiche, ma il problema principale del disegnatore sono gli occhi dei comprimari ai quali spesso non disegna le palpebre col risultato di sembrare attaccati direttamente a delle sopracciglia improbabili e col risultato di dare loro delle espressioni spiritate; un esempio di quello che dico lo potete ammirare a pag. 86 del primo albo.      

    • +1 1
  12. <span style="color:red;">8 minuti fa</span>, borden dice:

    Ma, insomma, Tex è uguale o no? Perché se tu dici che è sempre uguale, allora tutti i detrattori che criticano dicendo che ormai è DIVERSO rimangono scornati :lol:- Se invece stai dicendo che è diverso, ti contraddici da solo in un solo post... :rolleyes: Ben confuso, tra l'altro. Se qualcuno ci ha capito, per favore mi spieghi. ;)

     

    Che cosa avrà voluto dire?:blink:

    Semplicemente intendevo dire che anche Tex, come le fiction, a prescindere da chi lo scrive, sembra scritto sempre allo stesso modo, ho specificato anche che non può avere la personalità che gli dava GLB (e comunque ha scritto diversi capolavori raramente replicati dai successori), ma forse per colpa di certi paletti e scelte editoriali la struttura narrativa, spesso, sembra sempre la stessa con poca qualità e tanta banalità, naturalmente questa è la mia opinione, ma non mi sembrava di essere stato così criptico.  

  13. Uso questo parallelismo perché credo che a Tex stia succedendo quello che succede ormai da anni alle fiction televisive italiane che, seppur prodotte da Rai o Mediaset, sembrano tutte uguali tra loro, come se fossero scritte e dirette sempre dalle stesse mani nonostante registi, sceneggiatori e attori cambino di volta in volta (anche se poi alla fine sono più o meno sempre gli stessi a rotazione). Addirittura anche la colonna sonora sembra sempre la stessa, questo perché c’è la convinzione che allo spettatore medio piacciano solo determinate storie, confezionate sempre allo stesso modo, con il solo risultato di omologare e, di conseguenza, appiattire il prodotto finale. Ecco, la mia impressione è che anche con Tex stia succedendo la stessa cosa, con la scrittura delle storie, e non intendo le trame, sempre uguale a se stessa che ha il risultato di produrre albi spesso noiosi o, come è stato asserito in un altro post, impubblicabili. Anche i disegni hanno subito la stessa omologazione, si è passati dall’epoca d’oro con i quattro tenori (Galep, Letteri, Ticci e Nicolo’) ognuno con uno stile unico e personale, ai nuovi disegnatori che per la caratterizzazione grafica di Tex pensano di doversi ispirare unicamente a quello di Villa o di Ticci risultando poco distinguibili l’uno dall’altro. Molti rimpiangono il Tex di GLB, ma il problema è che i personaggi sono il proprio autore, hanno la vita vissuta, l’intelligenza e la cultura di chi li ha ideati, Tex era Bonelli, Zagor e Mister No erano Nolitta, Corto Maltese era Pratt, Ken Parker era Berardi, quindi quando questi personaggi diventano seriali e sopravvivono ai propri autori è normale che vengano scritti da altri sceneggiatori che hanno il compito di proseguire il lavoro di chi li ha creati. Per questo motivo si può rimpiangere il Tex di GLB ma non si può pretendere che i Nizzi, i Boselli o i Ruju lo scrivano alla stessa maniera, ma si può e si deve pretendere che lo scrivano bene, che scrivano storie che, anche se non originalissime (e dopo 70 anni di vita editoriale e migliaia di film e romanzi western non si può essere sempre originali), abbiano una scrittura di qualità che le renda belle e avvincenti. Per finire il paragone con le fiction italiane, se anche in quell’ambito sono riusciti a produrre prodotti di ottima qualità come Romanzo Criminale, Gomorra o La mafia uccide solo d’estate, si può fare la stessa cosa con Tex e pubblicare cicli di storie ben scritte con bei dialoghi e che non siano infarcite dei soliti luoghi comuni della serialità all’italiana.     

  14. L'Astorina, casa editrice di Diabolik, ha affrontato con successo il remake del Il Re del terrore, la riprova è nelle varie edizioni, in formati diversi, di questo rifacimento. Castelli, sceneggiatore del remake del mitico n. 1 di Diabolik, ha operato sul soggetto originale con profondo rispetto, rimanendo fedele a quella storia pur con qualche licenza più o meno importante, approfittando dello spazio a disposizione non solo per ammodernare dialoghi e ambientazioni, ma anche per dilungarsi sui passaggi meno chiari della sceneggiatura originale.

    Ora, mettiamo per assurdo che la Bonelli rifacesse la stessa cosa con Tex, e, oltre a riscrivere pari, pari, le storie dei primi 3 albi del gigante, completasse quanto non scritto a suo tempo con le cose che intende scrivere  Boselli:

    On 24/5/2018 at 21:51, borden dice:

    Le storie sul  passato di Tex che intendo scrivere sono DENTRO ala saga che conosciamo ma sono quelle non ancora scritte. Tex rivide Tesah? Coffin si salvò? Chi era Bill il Rosso? Che cosa accadde ad Arkansas Joe? Quale fu l'apprendistato di Mefisto? ... e molto altro che non potete immaginare.

     

     

     mettiamo, sempre per assurdo, che questo rifacimento viene fatto disegnare a, che ne so, Villa? (praticamente impossibile, per questo ho premesso per assurdo), siamo sicuri che tutti i presunti "puristi" di Tex non comprerebbero l'albo? Ed ora mettiamo, sempre per assurdo, che l'albo in questione riuscisse a vendere 100/120 mila copie, sicuri che la Bonelli non continuerebbe a fare il remake delle storie succesive? Inoltre molti di voi sono entusiasti del giovane Tex (anche io naturalmente) ma, alla fine, è un altro personaggio rispetto a quello che conosciamo, con dinamiche diverse dal Tex classico, è giovane, non ha i suoi pards, non è ancora sposato, non è Aquila della Notte ecc., è, appunto, un altro personaggio; ed allora, invece di leggere le sue avventure giovanili sempre su albi diversi, il Texone, il maxi ed i romanzi, in formati e colorazioni diverse, perché non fare una collana regolare, magari non mensile, come succede in Francia con la giovinezza di Blueberry? Meditate e fatemi sapere:) 

     

  15. <span style="color:red;">10 ore fa</span>, borden dice:

    Ribadisco. Nessun reboot. Il reboot è una riscrittura che cambia, attualizza, modifica. Le storie sul  passato di Tex che intendo scrivere sono DENTRO ala saga che conosciamo ma sono quelle non ancora scritte. Tex rivide Tesah? Coffin si salvò? Chi era Bill il Rosso? Che cosa accadde ad Arkansas Joe? Quale fu l'apprendistato di Mefisto? ... e molto altro che non potete immaginare.

     

     

    Io non intendevo un reboot vero e proprio nello stile dei supereroi americani dove ogni volta riprendono le origini e le stravolgono, ma se si vuole raccontare quello che non ha scritto Bonelli nelle prime storie, si possono rinarrare senza alterarle, ma cambiando semplicemente il punto di vista. Per esempio, conosciamo a memoria le prime vignette de la mano rossa con Tex che scorge gli uomini di Coffin, ma si puo’ rifare la stesa scena, senza cambiare il senso di quanto scritto da GLB, semplicemente partendo dal punto di vista di Tesah, inseguita, che vede arrivare Tex in suo aiuto fino ad arrivare a descrivere l’epilogo di Coffin. Stessa cosa con Mefisto. Cambiando semplicemente il punto di vista non si distorce quanto già si sa, ma si racconta la stessa storia in maniera diversa senza dover ricorrere sempre agli abusati flashback. Con un’idea del genere si potrebbe fare una miniserie cronologica e riannodare tutti i fili interrotti o in sospeso.

  16. Di Tex esistono ormai innumerevoli ristampe, ultima in ordine di apparizione la Classic che, se non altro, rispetto alle precedenti recupera alcune copertine degli albo d'oro, ma si tratta pur sempre della riproposizione dei soliti albi. Per questo motivo mi sono sempre chiesto se  è  improponibile pensare, come è stato fatto più volte coi personaggi dei comics ed anche con Diabolik, di riscrivere i primi albi di Tex in chiave moderna ed attuale andando a sviluppare quelle storie e quelle dinamiche che nei primi albi GLB aveva un po' tirato via? come la vicenda di Lilyth, per esempio, trattata molto frettolosamente da Bonelli o gli anni della crescita da bambino ad adolescente di Kit. Penso che un bravo sceneggiatore avrebbe tanta "creta" da rimodellare per riproporre in maniere interessante tutte quelle storie che risentono di una certa ingenuità di scrittura del primo periodo del grande GLB prima della sua piena maturità iniziata con sangue Navajo ed esplosa con i tanti capolavori contenuti nei numeri della fascia 100/200.  Magari alla SBE ci hanno già pensato e non l'hanno trovata un'iniziativa proponibile,  voi che ne pensate, vi piacerebbe l'idea di un remake di Tex? 

  17. Comunque la Bonelli ci ha provato ad entrare in maniera importante nell'editoria digitale, ci sono gli ebooks di Zagor, Mister No, Orfani, Martin Myster, al prezzo di €.1,99, ma se andate sui più diffusi eReader vi accorgerete che la pubblicazione digitale è ferma al 2016, evidentemente, nonostante la buona volontà, l'iniziativa non deve avere pagato:

    http://www.sergiobonelli.it/gallery/news/39755/Zagor-anche-in-ebook-.html

    http://www.fumettologica.it/2015/03/orfani-bonelli-formato-digitale/ 

    https://www.ibs.it/search/?ts=as&query=zagor&filterProduct_type=EBOOK&query_seo=zagor&qs=true

    Per quanto riguarda le ristampe anastatiche che propone Ymalpas, penso che molti appassionati, collezionisti o meno, apprezzerebbero, ma immagino sia un'iniziativa di "nicchia", proponibile nelle fumetterie ed in pochi esemplari, altrimenti ci sarebbe l'inflazione delle copie anastatiche. Sulla fattibilità, o meno, di questo tipo di iniziativa potrebbe dirci qualcosa di più Borden.

  18. Io sono d’accordo con Borden, il formato digitale non può essere la soluzione per continuare a vendere fumetti (considerati anche i bassi ricavi), se così fosse gli ebook avrebbero soppiantato i libri cartacei già da qualche anno. Il digitale deve essere un modo diverso di leggere, vista l’immediatezza e la velocità della sua fruibilità, non l’unico. Per questo motivo il settore che è stato realmente danneggiato dal digitale è, sicuramente, quello dei quotidiani, quanti di noi non comprano più un giornale perché leggono le notizie su smartphone o pc, praticamente ovunque, per strada, nelle sale d’attesa, sui bus, in ufficio, e questo in quanto si tratta di una lettura mordi e fuggi che dura pochi minuti. Con i libri ed i fumetti il discorso è diverso e faccio l’esempio di Zerocalcare, la notorietà gli è arrivata con il web, dove pubblicava le sue storie tramite il suo blog a fumetti e grazie al quale ha ricevuto diversi premi e riconoscimenti, il vero successo, però, è arrivato con la pubblicazione dei libri che riproponevano le strisce pubblicate sul web, con conseguente record di vendite dai numeri mostruosi (e vengono  distribuiti solo nelle librerie e fumetterie). Considerato che il pubblico che legge Zerocalcare è molto giovane (fascia 18/30 anni) direi che anche le nuove generazioni di lettori di fumetti preferiscano ancora l’albo stampato a quello digitale perché l'e-book, probabilmente,  non è in grado di restituirgli la gratificazione che regala un albo o un libro appena acquistato.   

  19. <span style="color:red;">4 ore fa</span>, Bob Rock dice:

    Trappola mortale

     Scott, da sudista convinto, non aveva accettato lo scioglimento dei Rangers avvenuto nel 1865 da parte del governo dell'Unione (i Rangers furono poi ricostituiti nel 1870 quando il Texas tornò ad essere uno Stato Federale) e, insieme ai suoi uomini più fedeli, tra cui Miller, creò una “compagnia ombra” con la quale organizzare un redditizio contrabbando d’armi.

    <span style="color:red;">29 minuti fa</span>, borden dice:

    Impossibile perché, nel, mondo di Tex i Rangers non vengono sciolti. Troppa Storia a volte stroppia.

    Se il problema è questo basta omettere il discorso scioglimento del corpo dei Rangers e dire che, comunque, dopo la guerra di secessione ha deciso di passare al "lato scuro della forza" per darsi al crimine. Il punto non è se il particolare storico può essere utilizzato o meno su Tex, ma se la trama nel complesso è interessante o no, se mi dici che, comunque, la storia non ti piace a prescindere, prendo atto ;)

     

     

  20. Trappola mortale

    Carson ha ricevuto un telegramma dal suo vecchio amico John Miller, un ex ranger che non vede da anni, nel quale gli chiede di incontrare sia lui che Tex, a Laredo, per una faccenda di vitale importanza. Tex e Carson, giunti all’appuntamento lo trovano impiccato all’interno della sua abitazione. Tutto fa pensare ad un suicidio ma i due pards si rendono subito conto che si tratta di una messinscena e che l’ex ranger è stato ucciso prima che potesse dire qualcosa di compromettente. Cosa aveva da dire, Miller, di così compromettente, da fargli perdere la vita? Indagando, Tex e Kit, scoprono che era implicato in un grosso traffico di armi con il Messico e che faceva parte di una banda di mercenari agli ordini di William Scott ex comandante di una compagnia dei Rangers del Texas durante la Guerra di secessione. Scott, da sudista convinto, non aveva accettato lo scioglimento dei Rangers avvenuto nel 1865 da parte del governo dell'Unione (i Rangers furono poi ricostituiti nel 1870 quando il Texas tornò ad essere uno Stato Federale) e, insieme ai suoi uomini più fedeli, tra cui Miller, creò una “compagnia ombra” con la quale organizzare un redditizio contrabbando d’armi. La vicenda per i due pards si complica quando Scott, scoperto che Tex e Carson sono intenzionati a smantellare la sua organizzazione criminale, decide di preparare una trappola mortale per liberarsi, definitivamente, dei due tizzoni d’inferno.

  21.  

    <span style="color:red;">5 ore fa</span>, borden dice:

     

     

    Però se trovo qualcuno che COPIA da cima a fondo una storia, lo licenzio!

     

     

    Sono d’accordo con te riguardo al mero copia e incolla che è, assolutamente, da evitare ma non sono contrario al copia e rielabora. Se si prende una storia esistente e le si cambia il “vestito”, attraverso la propria creatività, non ci vedo niente di oltraggioso, un esempio? “Per un pugno di dollari” di Sergio Leone, il film che ha praticamente creato il genere Spaghetti western ed ha lanciato la carriera internazionale di Clint Eastwood, è la copia, praticamente esatta e non autorizzata, del film “La sfida del samurai” del regista giapponese Akira Kurosawa.  Leone, grazie al suo personalissimo stile di regia e a dei dialoghi superbi, lo ha plasmato a modo suo e ne ha fatto un capolavoro.

  22. Io porrei la domanda in maniera diversa, non perché i giovani non leggono più Tex, ma perché i giovani non leggono più i fumetti? Purtroppo la dura realtà è questa, il fumetto è destinato a vendere sempre meno perché non c’è più il ricambio generazionale tra i lettori come, invece, avveniva una volta. I ragazzi oggi sono più “passivi” subiscono le immagini prodotte da TV, Play, Tablet, Smartphone, guardano tutto in streaming e non sono capaci di dedicare 20 minuti a qualsiasi tipo di lettura (non leggono i fumetti, figuriamoci i libri) e non vengono aiutati probabilmente dai genitori che sin da piccoli per farli stare tranquilli li piazzano davanti al televisore o peggio ancora alla Play e non li abituano alla lettura. Quando noi ultra cinquantenni eravamo ragazzini, per tenerci buoni, ci mettevano in mano un giornalino anche se non sapevamo ancora leggere, intanto guardavamo le “figure”. Avete mai provato a dare un giornalino ad un bambino di 8/10 anni? fatelo, vedrete che lo scuote come se fosse una bottiglietta di yogurt e, quando vede che i personaggi all’interno non si muovono ma restano statici, lo buttano via perché non sanno proprio che farci. Discorso diverso, invece, per quanto riguarda il genere Western, che sia a fumetti che al cinema è un genere che non va più ed i fruitori sono sempre gli stessi, quelli che erano bambini negli anni 60/70 e forse primissimi anni 80, cresciuti con gli spaghetti western ed i film di John Wayne che nei suoi film proponeva l’eroe tutto d’un pezzo scolpito nella roccia, proprio come Tex. I bambini degli anni 90 sono cresciuti con i cartoni giapponesi tipo Ken il guerriero o I Cavalieri dello Zodiaco e sono diventati i trentenni che oggi che leggono i manga. I “Millenial”, come dicevo prima, non sono interessati alla lettura ma solo alla tecnologia e questa mancanza di attitudine alla lettura si ripercuote anche nello studio, dove è necessario ancora leggere e non fare semplicemente copia e incolla da Wikipedia. Per quanto riguarda i valori trasmessi da Tex devo dire  che qualsiasi fumetto ben scritto può trasmettere qualcosa, non solo Tex, vero però che tanti lettori Texiani sono “integralisti”, non leggono cioè molto altro, e questo è discriminante nei confronti di altri tipi di fumetto  come i comics o il fumetto franco/belga o quello argentino, per citarne solo alcuni, che hanno prodotto  grandi personaggi, ottime storie e, soprattutto,  grandissimi autori.

  23. Beh, per diventare sceneggiatori bisogna "farsi" una certa cultura e questa la si ha leggendo libri di ogni genere, guardando tanti film, anche poco conosciuti e magari parecchio datati. Questo topic comunque ha il pregio di farci pensare a delle storie ed anche se fare gli sceneggiatori oltre che un mestiere è anche tutta un'altra cosa, almeno ci permette di viaggiare con la fantasia alla ricerca della storia che vorremmo vedere su Tex:D 

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