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dario63

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Messaggi pubblicato da dario63

  1. <span style="color:red;">1 ora fa</span>, salconte19 dice:

    In che senso, scusa?

    Gran personaggio Janet, ma pare sia deceduta sotto la famosa diligenza.

    Le tre attuali indiziate: Lavinia Jones, Joan e la domestica malese, non hanno molto in comune con lei (a parte la "J").

    Il principale problema è che nessuna delle tre - neppure lontanamente  - ha la fisicità/carisma/personalità della madre Satania o appunto di Janet Brent o ancora di Myra Solano. 

    Da questo punto di vista sono rimasto deluso dall'approccio di Boselli. Va bene il concetto di figlia di Satania, ma non deve far rimpiangere la madre. Inoltre come fa a dire nell'albo: "Conosco perfettamente Willer" (cito a memoria il succo). La banda di Satania fu completamente distrutta, chi può averla introdotta all'odio per Tex, e comunque come si può dire di conoscere molto bene una persona, senza averla mai incontrata?  

    D'altra parte, aggiungo, il fallimento narrativo di Boselli porta ancora maggior lustro a GL Bonelli, che ci ha consegnato splendidi personaggi femminili a tutto tondo (aggiungiamo anche Mitla, Ah-Toy, Manuela, la compagna del tiranno bianco di quell'isola esotica, etc.), benché come sappiamo quasi tutte poi "giustiziate" dal fato (fanno eccezione la Solano e Ah-Toy).

     

    Ferme restando le legittime preferenze e diversità di gusti di ciascuno, sinceramente trovo eccessive le espressioni sopra riportate...

    Parlare di "fallimento narrativo" di Boselli, per di più per una storia che ancora non ha avuto conclusione mi sembra quanto meno un modo affrettato (se non decisamente pregiudiziale) di valutare una storia che, invece, a mio discutibilissimo avviso, risulta piacevole e coinvolgente.

    Nemmeno le storie di GLB, ad un esame minuzioso, si sottraggono talvolta a rilievi critici che ne evidenziano alcune carenze (specie se condotti con una spietata ricerca di ogni minima crepa).

    Per quanto riguarda i personaggi femminili, concordo sul fatto che Bonelli padre abbia creato delle figure narrative molto interessanti e ricche di sfaccettature come quelle citate, però a me sembra difficile negare a Boselli un impegno che forse nessun altro autore/sceneggiatore dopo GLB ha sviluppato, per dar vita a personaggi femminili credibili e complessi e non semplici comparse. Un esempio molto recente lo vedo nell'ultimo "Texone" illustrato da Laura Zuccheri.

    E anche i personaggi di questo episodio incentrato sul richiamo alla figura di Satania a mio avviso sono tutt'altro che scarsi. Bocciare adesso il personaggio della domestica malese (di cui conosciamo l'esistenza solo per una vignetta di anteprima del prossimo albo riportata sul sito Bonelli), rimproverandole scarsità di carisma/personalità mi pare proprio una sentenza senza prove... Almeno, fino ad ora.

    Aspettiamo quanto meno a vedere come verrà completata la storia per esprimere una valutazione più articolata e per vedere se le numerose aspettative che sono state fin qui generate saranno soddisfatte e spiegate bene o meno.

    Aver fatto nascere nei lettori una serie di dubbi, di interessanti e incalzanti richiami al passato di Tex, insieme al desiderio di vedere quanto prima la conclusione della vicenda non penso siano indizi di un fallimento narrativo, direi piuttosto il contrario... 

  2. <span style="color:red;">8 minuti fa</span>, natural killer dice:

     

    La prima donna a laurearsi in Medicina negli Stati Uniti è stata Elizabeth Blackweel nel 1849 presso la Medical Institution of Geneva College di New York.

    La laurea si conseguiva dopo uno o due anni di studi e l'unico requisito per accedere alla scuola era quello di potersi pagare la retta.

    Solo negli anni 70 del XIX secolo tre università (Harvard, e le università di Pennsylania e di Michigan) portarono a tre anni la durata del corso di studio in Medicina mentre in tutte le altre scuole la durata restava di due anni. Questo portava al fatto di vedere giovani medici di età ben inferiore ai 26 anni.

     

    Attualmente negli USA per accedere a Medicina è necessario il diploma della High School (a 17-18 anni) e la frequenza della Premedical School della durata di 4 anni per ottenere il bachelor degree (21-22 anni) e potersi iscrivere alla Med School che dura altri 4 anni e fornisce il titolo di dottore in Medicina (MD) (25-26 anni) considerato come First Professional Degree che non abilita all'esercizio della professione. E' infatti necessario frequentare ulteriormente un periodo di tirocinio di durata variabile presso gli ospedali denominato Residency Training Program (sono i famosi specializzandi che si vedono nelle Med fiction che impazzano sul teleschermo e non corrispondono ai nostri specializzandi) che conferisce finalmente un Advanced Professional Degree che consente di esercitare ad un'età un po' superiore ai 26 anni.

     

    Ottima e particolareggiata precisazione storica! :ok: 

    In effetti, non penso proprio che l'età di Joan rappresenti un elemento narrativo su cui indirizzare delle critiche a Boselli,  e mi sembra che l'aspetto giovanile della dottoressa Fischer sia del tutto compatibile con una sua reale competenza nell'ambito medico, senza che lo svolgimento di questo tipo di studi possa costituire un ostacolo così grave alla verosimiglianza della sua "candidatura" a figlia di Satània - almeno per quanto emerso fino a questo punto.

    Credo che l'abilità di Boselli sia stata quella di inserire tanti elementi e di disseminare dettagli/indizi che accrescono le variabili e i possibili sviluppi che la vicenda prenderà nell'attesissimo epilogo. Penso che tutto questo accentua il fascino della storia e, come diceva bene prima Leo, anche il divertimento di chi si metta a leggerla proprio con l'intento di goderne a pieno varietà e complessità.

  3. <span style="color:red;">1 ora fa</span>, Letizia dice:

     

    Però Alonso come minimo sapeva che il capo è una donna.

    Eppoi, si può essere disperatamente innamorati di una donna senza averla mai vista?

    Potrebbe essere brutta e vecchia (cattiva lo è di sicuro): insomma un'arpia.

    Infine, già l'ho detto, con due candidate, la metà dei lettori indovina di sicuro.

    La sorpresa finale deve essere un'altra.

     

    Infatti, a mio avviso, fino ad ora gli indizi che Boselli ha disseminato puntano tutti su Joan, ma guardando sul sito Bonelli l'anteprima del prossimo fascicolo si vede che c'è una terza, a propria volta affascinante, donna - e per di più orientale - la domestica del dott. Fischer.

    A lei fa cenno la furibonda Lavinia nel suo accesso di gelosia, quando sostiene che Kelly guarda con insistenza quella donna (e sembra insinuare che la tradisca con lei). In questa ottica, la scenata della cantante in questo secondo fascicolo assumerebbe proprio la funzione di gettare un piccolo seme che indirettamente anticipa l'entrata in scena nel gran finale di questa nuova "candidata" al ruolo principale.

    Pertanto, se coup de théâtre ci deve essere al terzo atto, mi aspetto che sia proprio lei a "rovesciare le carte" e a rappresentare la nuova, insospettabile incarnazione della "maschera di cera". Rimane il fatto che anche in questa eventualità Joan difficilmente potrebbe rimanere del tutto estranea alle macchinazioni che avvengono in casa Fischer e, a maggior ragione, il dottore deve essere pienamente inserito nella vicenda. Che la figlia di Satania abbia anche una sorella?? :P

     

  4. Concordo!

    Tanto più che la figlia di Satania ha ampiamente dimostrato di utilizzare i membri della sua setta come semplici pedine che possono essere sacrificate senza rimorsi per giungere al suo scopo finale, ossia la vendetta. Questi suoi tratti così spietati, non solo renderanno ancora più avvincente la parte finale della storia, ma anche serviranno a giustificare una giustizia riparatrice (appunto, una Nemesi) finale che permetta di far uscire di scena una donna e per di più così crudele (anche se sono convinto che questo non accadrà direttamente per mano di Tex, che da parte sua vorrebbe solo catturarla per poi farla processare per i suoi crimini). E proprio questi aspetti così cinici possono più facilmente accostarsi (per contrasto) con la figura di Joan delineata nel secondo albo, così dolce e quasi remissiva, proprio come ulteriore copertura (o, se si preferisce, abile depistaggio da parte di Boselli) della sua vera indole...

  5. Guardando l'anteprima appena apparsa sul sito della Bonelli del terzo episodio "La figlia di Satania", nelle vignette che vengono presentate fa la sua comparsa anche una terza donna (fra l'altro, con dei tratti somatici che sembrano echeggiare non poco il ritratto di Cora Gray visto su "Il club dei Tredici").

    Un ulteriore, abile segno di "depistaggio" da parte di Boselli per rendere ancora più incerto tutto quanto? Oppure lo scrittore si è divertito a lanciare una serie di esche fuorvianti nei due primi fascicoli per poi calare all'ultimo una carta del tutto inaspettata?

    Certo, se così fosse, rientreremmo nel più classico dei cliché (ossia, il colpevole è il maggiordomo!) :P E in un ulteriore, sia pur parziale, richiamo alla storia della "Voce misteriosa" con la "scellerata" coppia Barrera/Mayumba...

    Vedremo! :)

  6. Dopo una prima, veloce lettura (a dimostrazione del fatto che la storia è avvincente e stimola a proseguire per capire quali saranno gli sviluppi successivi), concordo con quanti mi hanno preceduto.

    Buon ritmo narrativo, una serie di elementi che riecheggiano rimandi letterari molto vari (come ben sottolineato da Barbanera) durante il corso dell'albo e che vengono "mescolati" con sapienza da Boselli, impreziosendo la vicenda e che danno al lettore molti stimoli, ben al di là della questione dell'identità della donna a capo dell'organizzazione criminale.

     

    POSSIBILE SPOILER

     

     

     

    Costei, chiunque essa sia, si dimostra persona alquanto cinica, dato che l'intero albo è contraddistinto dai tentativi di estromettere Tex e Carson, ma senza che ci si curi più di tanto dell'incolumità dei membri della setta. Si direbbe che ormai, una volta saputo che i due pards sono giunti a Las Vegas, l'unico interesse della "maschera di cera" sia proprio quello di eliminare questi avversari e dare corso alla sua vendetta a qualsiasi costo. Questa ferma determinazione fa assumere al capo di questa organizzazione un tratto ancora più minaccioso, anche se, a dire il vero, l'eliminazione dei vari elementi (uomini o animali) non è parsa creare ai due rangers eccessive difficoltà.

    Ecco, un eventuale rilievo critico sullo svolgimento degli eventi sta proprio qui: non sembra una setta formata da persone così pericolose, alla prova dei fatti: alcuni sono fanatici e disposti anche a morire in nome del loro capo, ma con dei limiti operativi piuttosto netti.
    Un elemento invece che merita, a mio avviso, un grande plauso, è nella delineazione delle due figure femminili: ormai il dubbio sull'identità sessuale della persona a capo del "club dei tredici" non è più mistero, ma le due fanciulle che sono state presentate già nel primo episodio vengono ora sviluppate in modo alquanto ambiguo, facendo indubbiamente crescere nel lettore i dubbi su quale delle due si celi poi dietro la famosa maschera.

    In particolare, Joan sembra molto dolce, prodiga di complimenti per i due pards e dai modi affascinanti (e infatti il vecchio cammello sembra molto sensibile al suo "appeal"), delicata e fragile, quasi sul punto di svenire una volta che è stata "salvata" dalle grinfie dell'orango (che peraltro, nonostante l'apparente confusione mentale, riesce a identificare senza esitazione e con notevole precisione nella sua provenienza e nella sua peculiarità di individuo eccezionale e quasi estinto). Inoltre, sembra voler estinguere il "debito" con i due rangers invitandoli ad una cena che sembrerebbe voler celebrare la sua eterna riconoscenza nei loro confronti.

    Invece Lavina fa una rapida apparizione, ma è molto acida, scostante: tratta malissimo il suo datore di lavoro/partner, con una scenataccia di gelosia che sembra davvero eccessiva oltre che immotivata. Infine, quando il diverbio fra i due viene improvvisamente interrotto, le sue ultime parole di raccomandazione al suo "caro" sono tutte all'insegna di una propensione all'intrigo se non alla menzogna che non si sarebbero proprio attribuite alla solare cantante incontrata nell'episodio precedente. A questo si aggiunge che il ritratto trovato dai due pards (ma quanto sono rapidi a riconoscere, pure a distanza di molti anni e  senza alcun tentennamento Cora Gray - che evidentemente ha lasciato con la sua notevole bellezza  una traccia molto profonda in entrambi!!) presenta dei tratti somatici più vicini a quelli di Lavinia rispetto a quelli di Joan...

    Tutto così chiaro???

    Insomma, a mio avviso Boselli riesce a rimescolare le carte in modo molto efficace e si conferma molto attento nel trattare i personaggi femminili e la loro psicologia, conferendo ad essi una molteplicità di aspetti e una complessità/ambiguità rilevanti.

    Ora ci aspetta una conclusione di episodio decisamente molto interessante. Mi aspetto che Anatak, resa ormai inservibile la sua cerbottana dai due rangers, si rifaccia vivo sulla scena armato di spada, giusto per far onore al suo nome palindromo... E poi, di sicuro una serie di altre belve. Ma di certo il clou della prossima puntata sarà la spiegazione non solo della vera identità della "maschera di cera", ma soprattutto le sue motivazioni di vendetta (oltre al modo con cui cercherà di svilupparla...).

     

    Da ultimo, mi permetto una digressione sui disegni. Non sempre dettagliatissimi, ma nell'insieme attenti a rendere l'estrema varietà di ambienti e situazioni previste dalla storia scritta da Boselli.

    Un elemento, però, mi pare degno di nota e che, per motivi personalissimi, mi fanno apprezzare decisamente il lavoro di Benevento. Nell'ultimo flashback, quando appunto Tex e Kit osservano il ritratto di Cora Gray, vengono richiamate le due vignette (a suo tempo, disegnate ovviamente da Galep) che segnano l'uscita di scena di Satania. Ora, da ragazzino, quando lessi per la prima volta quell'episodio (ma la sensazione si era confermata anche da letture successive) ero rimasto davvero male che il pur bravo disegnatore di origini toscane avesse realizzato la bella donna (solitamente resa nel resto dell'episodio con fattezze molto attraenti) con un viso decisamente stravolto e brutto (forse per esprimere il disgusto di fronte alla fine del suo disegno criminale e alla sua sconfitta completa), contraddicendo quella dimensione di fascino che invece era sempre promanato da Cora e che indubbiamente era uno degli ingredienti più significativi del suo personaggio. Ora, invece, Benevento ci restituisce una Cora Gray che, anche prima del suo gesto estremo, mantiene intatta la sua carica notevole di attrazione e di bellezza. Mi rendo conto che probabilmente molti la vedranno come una sottolineatura puerile (in parte, lo è), ma lo stesso mi verrebbe da dire, sia pure a distanza di così tanti anni, giustizia è fatta!  

  7. <span style="color:red;">1 ora fa</span>, juanraza85 dice:

     

    In un contesto come quello che ci è stato presentato nel primo albo, in cui nessuno dei personaggi comparsi sembra davvero essere ciò che sembra, tutto può essere plausibile, anche l'ipotesi - già formulata da altri e che anche io ho iniziato a considerare - che Joan e Lavinia possano essere in realtà la stessa persona, oltre che probabilmente nascondersi dietro la maschera dell'enigmatico mister Doom... Attendiamo con impazienza il secondo albo per ogni conferma o smentita ;)

     

    POSSIBILE SPOILER

     

     

     

    Tutto può essere - specialmente in questo clima di fervida attesa dell'uscita del secondo albo della storia, che fa proliferare le ipotesi più varie :D - ma credo che l'eventualità di un'identità di persone da te evidenziata fra Joan e Lavinia sia troppo macchinosa. Anzitutto, fisicamente, il disegnatore le ha realizzate in modo piuttosto diverso (e non solo per il colore dei capelli): va bene che con un sapiente "barbatrucco" si può quasi far di tutto, ma se si osservano i disegni di Benevento, i nasi delle due belle ragazze appaiono nettamente diversi (vedi i ritratti a pag.  50-51 e a pag. 62). Al di là dell'incongruenza somatica, troverei davvero difficilmente giustificabile questo tipo di scelta anche dal punto di vista operativo.

    Francamente, come già hai accennato tu, Joan, con il suo "ritorno" inaspettato risulta forse più indicata per incarnare il misterioso Mr. Doom - a differenza di Lavinia, che, anche per il suo ruolo professionale, è già inserita nella vita cittadina da più tempo: se la maschera di cera è a capo di un'organizzazione attiva da anni, perché proprio ora dovrebbe sdoppiarsi comparendo sotto un'altra personalità? Perché non dovrebbe bastarle più il ruolo di copertura di un'affermata donna di spettacolo? 

    L'ipotesi di Lavinia come personificazione "esclusiva" della "maschera di cera" potrebbe però avere un appiglio in un richiamo al ruolo a suo tempo rivestito come facciata ufficiale dalla madre (Cora Gray), donna che a propria volta si esibiva in un locale e dotata di notevole successo presso i suoi ignari spettatori (in parte, anche dello stesso Tex, in qualche modo affascinato dalla bella donna, in un'epoca "prematrimoniale" in cui gli poteva essere ancora lecito manifestare quel tipo di interesse :)). 

    Infine, entrambe le donne sono oggetto di un attentato che ne mette a rischio l'incolumità personale (e che dovrebbe allontanare da loro i sospetti, inserendoli nel ruolo di innocenti vittime): qui forse un possibile sostegno per dire che Joan e Lavinia sono la stessa persona. A ben guardare, però, mentre l'attentato subito da Lavinia non mette minimamente in pericolo Tex e Carson (e quindi, quale utilità avrebbe, al di là di fornirle un alibi eccessivamente prematuro?), quello che si verifica nelle ultime pagine dell'albo (zona notoriamente deputata a lanciare un innesco per sviluppi significativi per la storia nel numero successivo) il rapimento di Joan sembra proprio fatto per attirare i due pards in una trappola, conformemente agli interessi della "maschera di cera".

    E in effetti, uno dei tratti già resi espliciti nel primo fascicolo della personalità del sedicente Mr Doom è la sua estrema dimestichezza con gli animali (forse da "lei" preferiti agli esseri umani): se il "rapimento" di Joan da parte dell'immane scimmione è un pretesto per far entrare in una zona pericolosa Tex e Kit, questo si accosta meglio con la sua abilità di interagire con gli animali (e nel dare precisi ordini all'orango, prima che Tex si affretti a "salvare" Joan nella sua camera). La presenza dell'animale richiama molto più da vicino quella di Gombo al servizio di Satania, con un aggancio molto più suggestivo (e reso già esplicito) a quell'antecedente rispetto al semplice fatto della professione ufficiale che Lavinia e Satania potrebbero avere.

    Ma mi rendo conto di essermi abbondantemente inoltrato nel campo delle più sfrenate e azzardate illazioni e sono pronto a compiere la più ampia palinodia di fronte alla rivelazione di quanto Boselli ha sapientemente realizzato e che verrà mostrato (almeno in parte) nell'albo che fra due giorni potremo finalmente trovare in edicola. :D

  8. Condivido le aspettative per questo nuovo sviluppo delle vicende del giovane Tex, innescate anche da questa accattivante anticipazione.
    Anche in questa storia, Tex sembra avere a che fare con personaggi femminili di un notevole fascino - vedremo con quale suo livello di interazione/coinvolgimento.

    Per quanto riguarda la relativa "bellezza" di Mefisto, onestamente non ci vedo nulla di male a renderlo fisicamente più accettabile in questa fase iniziale del suo percorso, anche perché la sua successiva presentazione (già con Galep) come uomo ormai piuttosto anziano, con capelli e barba bianchi e con un'evidente accentuazione degli aspetti più "demoniaci" del suo aspetto - vedi anche la scelta del soprannome Anatas - mi pare possano corrispondere non solo ad un approfondimento dei suoi studi di magia nera, ma anche ad una trascrizione a livello somatico ed esteriore di una corruzione della sua personalità segnata da una dedizione al male che lascia tracce evidenti anche nell'aspetto visibile. Un po' come il giovane e affascinante Tom Riddle che poi lascia posto ad un Voldemort decisamente più potente ma sempre più disumano anche nel suo fisico.

  9. <span style="color:red;">1 ora fa</span>, Leo dice:

    Ragazzi, questa storia celebra il ritorno di un vecchio amico. In un'estate di ritorni bonelliani (Jerry e Ned), possiamo riabbracciare anche l'uomo che, in un periodo delicato della vita del ranger, ha salvato Tex e  che in seguito ci ha regalato ore e ore di storie bellissime. 

     

    Senza far torto a Torti :D , questa storia è una rimpatriata, una festa in famiglia, un abbraccio caloroso. 

    Concordo con il richiamo commosso e con il ringraziamento a Nizzi per le tante storie eccellenti da lui scritte negli anni passati (con l'auspicio di ritrovare la sua vena creativa al meglio in questo nuovo episodio).

    Sulla qualità dei disegni, anch'io esprimo più di una riserva: dagli esempi non si può arguire molto di buono.

    Infine, la colorazione in generale mi sembra un dato strutturalmente dolente. Già la copertina di Villa, in sé valida, mi pare stravolta da un uso improvvido dei colori. D'accordo che siamo in estate, ma qui mi pare che si esageri con il beta-carotene! :lol: Inoltre, gli occhi dei due Kit appaiono così male delineati da ricordare l'effetto fosforescente che faceva sugli sfortunati uomini la "pianta-parassita" che semina il panico nei Tex nn. 421-422.
    Peccato, perché - a proposito di colorazione delle copertine - un esempio alternativo che merita a mio avviso un notevole plauso è dato dalla serie "Tex Willer", che si distingue per un uso sapiente ed equilibrato (quindi verosimile) del colore. Ovviamente, i gusti sono gusti, ma per me quel modello meriterebbe un impiego decisamente più ampio.

  10. La storia è davvero interessante e avvincente e il fatto che, a quanto pare, sia articolata su tre albi rende presumibilmente ancora più articolato e complesso lo sviluppo. 

    A prescindere dalla scoperta della vera identità di "maschera di cera", ciò che rende a mio avviso più stuzzicante la sua presenza sono le sue motivazioni: sul suo odio non ci sono dubbi, ma capire in pieno quali radici abbia e quali forme possa assumere il suo desiderio di vendetta stimola la curiosità non poco...
    Staremo a vedere, ma comunque è un inizio molto buono (anche come disegni!) :clapping:

  11. <span style="color:red;">48 minuti fa</span>, Letizia dice:

    Ma non è la maschera di ferro dei 3/4 moschettieri, è solo una maschera di cera.

    Le mie maschere di cartapesta prese a Venezia, quando le metto a carnevale, non alterano per nulla la mia splendida voce.

    Diciamo che è una "licenza poetica", come gli occhiali dell'identità "segreta" di Superman, e siamo tutti contenti.

     

     

    In realtà, tutto l'episodio non è altro che un omaggio indiretto a Celentano e alla sua canzone "Un albero di trenta piani"! :D

  12. <span style="color:red;">1 minuto fa</span>, juanraza85 dice:

     

    La mia stessa sensazione. Del resto, la bionda Joan nel primo albo è sempre sparita di scena con tempistiche quantomeno sospette, ed altrettanto dicasi per suo padre il dottor Fischer, altro personaggio che sembra cusato dire molti scheletri nel suo armadio...

     

    POSSIBILE "SPOILER"

     

     

     

     

    Aggiungerei che la "bionda", quando scende dalla diligenza (sua prima apparizione) suscita sì l'attenzione dell'occhio attento ed esperto del "vecchio cammello" (naturalmente redarguito bonariamente da Tex), ma a osservare bene è lei per prima che ha lo sguardo rivolto verso l'alto - in direzione di un Carson che di certo la "maschera di cera" sa riconoscere per bene.

    Infine, la "maschera di cera" è di certo una persona appassionata di animali, specialmente di gorilla e primati di vario tipo, per cui, come sembra riuscire a comunicare o almeno ad intuire le intenzioni comunicative della sua "scimmietta", così non mi pare poi tanto azzardato che abbia messo in scena il rapimento (= adescamento di Tex e Carson) con la piena collaborazione dello "scimmione", cui può impartire i suoi ordini in modo adeguato. Le motivazioni del rientro all'albergo da parte della ragazza appaiono quanto meno dubbie, dal momento che il portiere dice chiaramente che Joan era tornata per cercare un libro di medicina che però non c'era affatto nella sua stanza. Ergo, si può intuire che la sua presenza sia proprio un pretesto per inscenare il suo rapimento...

    Da ultimo, anche il ruolo del padre (putativo?) mi pare agevoli gli spostamenti della "figlia", coprendone di fatto le mosse... Tutto casuale??

    L'altra "candidata" ad impersonare la "maschera di cera", ossia la cantante Lavinia, non mi pare altrettanto plausibile per quel ruolo. Certo, anche l'attentato contro la sua persona sembra più un pretesto che un tentativo destinato a riuscire, dato che risulta abbastanza agevole sventarlo. Però quando i due pards si presentano a lei dopo averla salvata, pare genuinamente sorpresa, come se li incontrasse davvero per la prima volta  - mentre la "maschera di cera" non avrebbe alcun tipo di meraviglia...

    <span style="color:red;">2 minuti fa</span>, Letizia dice:

    Ma non è la maschera di ferro dei 3/4 moschettieri, è solo una maschera di cera.

    Le mie maschere di cartapesta prese a Venezia, quando le metto a carnevale, non alterano per nulla la mia splendida voce.

    Diciamo che è una "licenza poetica", come gli occhiali dell'identità "segreta" di Superman, e siamo tutti contenti.

     

     

    Ma non è detto che non contenga al suo interno qualche elemento in grado di alterare la voce...

    Certo, visto il clima di questi giorni (e pensando anche a quello che, verosimilmente, dovrebbe esserci mediamente nelle località frequentate da Tex), l'uso di una maschera di cera potrebbe presentare ulteriori inconvenienti - tipo quella di deformarsi involontariamente a causa del caldo... :D

    Scherzi a parte, credo anch'io che la maschera sia un espediente narrativo che serve a creare anzitutto questa "suspence" sulla vera identità del personaggio, senza richiedere eccessivi dettagli sulla completa verosimiglianza di questa "protezione".

  13. La funzione della maschera, fin dai tempi antichi, era proprio quella (duplice) di nascondere il volto, per permettere anche ad attori anzitutto maschi di impersonare figure femminili, ma prima ancora aveva lo scopo molto più concreto di amplificare la voce (e, certo, di distorcerne il timbro).

    Quindi, anche senza un'esplicita menzione nel secondo episodio, non mi sembrava così inverosimile accettare che sotto la maschera potesse celarsi un personaggio femminile senza che gli adepti dell'associazione a delinquere fossero da considerare degli emeriti allocchi sul genere del loro capo. 
    Sull'identità femminile della "maschera di cera", già si è espresso Natural Killer, di cui condivido in gran parte i rilievi "nascosti".

    Io sarei propenso a sbilanciarmi decisamente verso la figlia del dottore... :P

     

     

     

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