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Dario
Me and Tex
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In questo caso, la mia scelta è caduta (è il caso di dire...) su Il segreto del Morisco. Indubbiamente, una storia piena di elementi quanto meno dubbi, fin troppo tirata per le lunghe, ma fra quelle proposte, mi è alla fine parsa quella preferibile a motivo degli ottimi disegni di Letteri, che ho sempre amato per il suo tratto e che mi ha fatto "digerire" anche questa storia davvero ostica. In Giungla crudele non ho mai potuto sopportare la presenza dell'infido Phil/Kirk Douglas, oltre allo spunto narrativo di un Kit quanto mai lamentoso e che poi ha bisogno di consolazioni/distrazioni...
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Curiosa definizione di questo sondaggio... Mi domando se sia stato scelta solo per alludere ad una competizione a fasi, oppure... ai cerchi danteschi, visto che per molti leggere le storie di Tex targate Nolitta sembra essere una specie di tortura/punizione!
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La storia di cui parli inizia nel n. 193 ed è intitolata "Trapper!", scritta da Bonelli e disegnata da Erio Nicolò. L'episodio che citi è connesso alla "corsa della freccia", che dà anche il titolo al terzo albo della storia, il n. 195. La tribù di cui sono prigionieri si chiama "Snakes" e il capo tribù Piccolo Tuono, che appunto scorge la collana "Wampum" al collo di Tex e gli "propone" questa sfida al posto della morte al palo.
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@joe7 Premetto che non stiamo disquisendo di somme e imperiture opere d'arte, patrimonio dell'intera umanità, ma di fumetti. Tuttavia, non riesco a capire come tu possa lanciarti in questa analisi partendo solo da una citazione che riporta le ultime due vignette della storia di Boselli/De Angelis e quindi confrontarla con quella di Bonelli/Galep. Voglio dire, se avessi letto questa versione più recente, avresti potuto vedere che, sempre a p. 66 (l'ultima dell'albo, perché chiaramente Boselli ha scelto di sospendere l'azione proprio su questa scena altamente drammatica), ci sono altre due vignette che la precedono: nella prima, un avventore del saloon grida a Tex "Attento a Tom Travers!" (sostituendo la funzione svolta da Marie nella versione "riveduta e corrotta" dell'originale) mentre ancora Tex si trova in equilibrio precario. Nella successiva vignetta si vede solo Tex ormai rialzato in piedi, che sta dirigendo la mano verso la fondina (ma è ancora lontano da essa) e che pronuncia la classica esclamazione: "Peste!". Solo a questo punto subentrano le due vignette riportate sopra, che vedono protagonista Marie Gold. Quindi non è affatto corretto dire "la scena di Boselli e De Angelis fa vedere solo Marie e il tizio ammazzato, tanto che chi vede solo questo penserebbe subito a un omicidio a sangue freddo, invece di un caso di difesa della vita di un altro". Ci sta tutto che tu non desideri acquistare gli albi della serie Tex Willer, ma se ti spingi in analisi delle sue storie, forse dovresti almeno dargli un'occhiata più approfondita...
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@Letizia Hai fatto bene a puntualizzare il tuo pensiero. Sono d'accordo con te che è proprio una scelta di Boselli (in questo, differente dall'originale di Bonelli), ma a mio avviso non è una scelta riprovevole. Mette in ancora maggiore rilievo (rispetto all'originale) che Marie è disposta ad uccidere pur di salvare Tex. E questo non riesce a rendermela antipatica.
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Francamente, ho apprezzato il personaggio di Marie Gold - almeno per quanto visto in questo primo albo. Senza dubbio, graficamente. De Angelis la rende molto più vicina rispetto ai canoni odierni e più attraente (e la stessa cosa, forse anche di più, a mio avviso vale per Joan): la versione di Galep, oltre ad essere un po' dissimile nel suo volto nelle varie vignette, soprattutto nell'acconciatura dei capelli mostrava quel tipo di bellezza più in voga in quegli anni. Io non la vedo antipatica: è una donna che cerca di dirigere un saloon in una città piena di attaccabrighe e persone poco raccomandabili. Il suo rapporto con Lowett per ora è solo accennato: certo, si capisce che è una donna arrivista, disposta a molto pur di farsi largo in un contesto di questo tipo. Boselli esplicita qualcosa che GL Bonelli lasciava solo intuire, ma non mi pare che abbia stravolto il carattere di Marie. Ci fa vedere una donna che sente il bisogno di avere un uomo forte accanto a sé, che la protegga anche quotidianamente (al di là della presenza più ambigua di Lowett): per questo, dà esplicitamente un incarico a Jeff che nella storia originale non c'era. Tuttavia, la donna calcolatrice sembra riprendere il suo ruolo "antipatico" quando dice esplicitamente a Jeff di non darsi troppe arie, aggiungendo "Non batterei ciglio neppure se ti vedessi cadere stecchito davanti ai miei occhi". Ma credo che questa frase sia stata inserita da Boselli proprio per rimarcare la differenza del comportamento che invece terrà con Tex in condizioni di estremo pericolo. Per questo, non condanno la scena finale. Da come è disegnata, Tex è chiaramente impossibilitato a sparare prima che Travers faccia fuoco (mentre nell'originale Tex e Marie sono girati verso Tom e vedono che cosa sta per fare - tanto che nella seconda versione, senza stravolgere troppo il disegno, è Tex che fa fuoco e Marie si limita a un avvertimento verbale). In questo senso, l'attuale versione recupera il ruolo dato a Marie, anche se ne accentua la decisione facendole far fuoco immediatamente sapendo che altrimenti Tex ci lascerebbe le penne (De Angelis ci fa vedere la mano di Tex ben lontana dalla fondina, altro che rapido come un fulmine). Alcuni si lamentano del Tex recente (personaggio e rivista) troppo "politically correct" nel linguaggio e nei gesti. Ma allora non dovrebbero essere scontenti di questa scena. In questa situazione, Marie non aveva scelta. Avremmo preferito farle fare la parte della donna morigerata e piena di scrupoli, che poi piange sul cadavere di Tex dicendogli: non potevo sparare, mi voltava le spalle, sarebbe stato un turpe omicidio? Rispetto a Jeff, qui Marie, impressionata dalla personalità di Tex, non intende assistere inerte ad una sua eventuale dipartita da questo mondo (a differenza di quanto aveva cinicamente detto a Jeff). E in questa scena presenta un lato emotivo meno antipatico, forse mostra di avere dei sentimenti che le fanno salvare Tex ad ogni costo. E' così riprovevole? Quante scene in Tex possono essere paragonate a queste (ossia, l'uccisione di una persona che sta chiaramente per sparare per ammazzare Tex e che deve essere freddato per impedirgli di portare a segno il suo progetto)? Io non vedo questo scandalo (tanto più che la scena si riferisce ad una donna che non è presentata come un modello di virtù).
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Sulla natura e intensità dei sentimenti di Tex nei confronti di Florecita ci sta che si possano avere interpretazioni o illazioni diverse. Però sul fatto che Tex sappia, poco prima dell'incontro con il Marshall, che Florecita è prigioniera, non serve alcuna sfera di cristallo. Lo si può facilmente inferire da quanto viene detto da Jeff esplicitamente a pag. 41 "Tex ha dato la sua parola alla figlia del Diablo. Ora è in pericolo... E io so dove la tengono prigioniera!". Vuoi che Jeff dica al Marshall queste cose e invece non le abbia riferite a Tex? Certo che non vediamo delle vignette in cui i due si parlano di questo argomento (ma poi si accusa Boselli di essere inutilmente verboso). Qui ci fa sapere di quello scambio di informazioni tra Tex e l'altro ranger indirettamente. Quale traccia precisa starebbe allora seguendo Tex ora che è ripartito di gran carriera con Dinamite? Il fatto che abbia sottolineato le parole sul ricordo "imperituro" di Tex deriva anche qui da una citazione dell'ultima vignetta della storia a pag. 66 ("nemmeno io potrò mai scordarti, Florecita!"). Ho romanzato e fantasticato tutto riguardo a cose mai dette? A me non pare...
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A me a volte sembra che certi lettori siano più bravi ad interpretare negativamente le storie (vedendo cose che sulle pagine in realtà non ci sono) di quanto siano gli sceneggiatori a scriverle. Ad ogni modo, nel mio post (che non ha certo ambizione di esprimere verità definitive, ma solo di illustrare il mio punto di vista), mi pare di avere fatto delle affermazioni con dei precisi rimandi alla storia in questione. Poi uno può essere in disaccordo con le mie opinioni - e ci sta tutto - ma non mi pare di essermi inventato nulla...
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@Letizia Possiamo discutere all'infinito se queste ultime storie abbiano guastato i nostri ricordi degli episodi a suo tempo sceneggiati dal "papà" di Tex, ma nella scelta narrativa assunta da Boselli, che mette molta maggiore enfasi sul personaggio di Florecita e abbozza un legame di attrazione sentimentale fra Tex e la ragazza messicana (con un accenno di interesse anche da parte di lei nei suoi confronti - che ovviamente non c'era nella storia originale), questa sua relativa fretta a me pare del tutto giustificata. Anzitutto, Tex non può non avvertire un senso di colpa per avere ucciso il padre della ragazza da cui si sente attratto, sapendo di averle arrecato un enorme dispiacere (in qualche misura, è comunque dispiaciuto di avere ferito mortalmente El Diablo anche nell'episodio originale, pur sapendo che era un emerito farabutto, ma che, in quanto padre a suo modo sollecito di Florecita, ha assunto ai suoi occhi una connotazione nuova e non negativa). Ma qui, nella storia di Boselli, Tex è decisamente in lotta contro il tempo: ancor prima dell'incontro di Tex con il Marshall e con quella sua "storica" investitura a ranger, si vede che il suo pensiero è rivolto costantemente alla ragazza che sa essere prigioniera e quindi in serio pericolo. Per questo, freme di poter sapere qualcosa di più sul suo destino ed è intenzionato a precipitarsi sulle sue tracce perché intende salvarla (e si rende conto che la deviazione che lo ha portato a sistemare definitivamente le sue pendenze con la giustizia, è stata però un'importante perdita di tempo nel suo piano di salvezza). Perché dovrebbe desiderare di intrattenersi con i famosi Kit Carson e Arkansas Joe? Mi pare che le sue priorità siano chiare e comprensibilissime. Certo, questo Tex "innamorato" di Florecita è un'aggiunta vera e propria: può darsi che questo sviluppo non piaccia, ma allora andrebbero anche bocciate le ultimissime vignette in cui Tex, in modo totalmente inutile sotto il profilo pratico, ma per nulla incomprensibile sotto quello sentimentale ed emotivo, chiede esplicitamente perdono a Florecita per non averla salvata affermando tra sé che non dimenticherà mai la ragazza messicana (del resto, nessuno di noi può sapere che cosa passi nella mente di Tex a proposito di Florecita, Lupe ecc. - persino quando entrerà in scena Lilyth). Francamente, questo tipo di impianto narrativo che Boselli ha scelto mi è piaciuto, stante la sua decisione (discutibile ma non incomprensibile) di ripercorrere esplicitamente alcuni passaggi narrativi che a suo tempo Bonelli aveva svolto e dovendo quindi introdurre qualche elemento narrativo nuovo. A me pare strano che qualcuno possa definire la storia "arida" - anche dal punto di vista emozionale - quando mette in chiara evidenza i sentimenti di Tex (molto di più che nella storia originale). Che poi uno possa pensare che la ragazza messicana non meritasse tante attenzioni da parte di Tex, è un'altra storia. Per i miei gusti, questo tipo di sviluppo narrativo è stato interessante e coinvolgente.
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[Speciale Tex Willer N.8] Stella d'argento
dario63 replied to MacParland's topic in Le storie inedite
Uno Shepard è apparso abbastanza di recente nel Texone di Boselli-Villa Tex l'inesorabile. E' il proprietario di un trading post di Aguas Coloradas in cui si svolge un'animata scena (che avrà come protagonisti Tex e Carson) - e compare da p. 27. Tuttavia, è un "pesce piccolo", un personaggio poco significativo. Invece continua a frullarmi nella mente un Sam Shepard che mi sembrava essere un personaggio ben più negativo, ma non riesco a rammentare in quale storia sia apparso (però direi in una piuttosto vecchia). Nelle nebbie della mia mente, mi sentirei di associarlo ad una storia illustrata da Erio Nicolò. Ma può benissimo darsi che mi stia sbagliando clamorosamente... -
Impossibile valutare un "Texone" solo dalle vignette di anticipazione, ma sinceramente il Tex disegnato da Palumbo a me piace veramente poco. Nella prima pagina qui riportata in cui compare, c'è una vignetta in cui Tex spara ed è ritratto dal basso verso l'alto, ma con un'espressione sul viso che a me ricorda una tartaruga... Sarà che rimpiango il Tex disegnato da Erio Nicolò, ma questo mi sembra davvero legnoso e ben poco espressivo. Anche la copertina non mi sembra delle migliori viste. Spero che almeno la storia possa essere avvincente...
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[Tex Willer N. 64/66] Le cinque dita della Mano Rossa
dario63 replied to MacParland's topic in Tex Willer
Fermo restando che, a mio avviso, la lettura di questo tipo di storie è in qualche modo condizionata dalla conoscenza dell'antecedente scritto da GL Bonelli e quindi il coinvolgimento emotivo risulta di fatto minore (tanto più che si sa già come "andrà a finire"), però ritengo che Boselli abbia saputo mantenere la componente di Tex come "lupo solitario" (o come "primula rossa" imprendibile), ma innestando questo elemento su una dimensione ugualmente molto intrigante, proprio nelle ultime pagine dell'albo. Infatti diventa l'occasione per presentarci un dinamico Kit Carson che intende mettersi sulle tracce dell'inafferrabile Tex con l'atteggiamento di chi sa bene che si tratta di un individuo molto abile nel non farsi "mettere il sale sulla coda", ma con il gusto di assumersi questa esaltante sfida sapendo di poterla superare. E questo, tutto sommato, prepara bene, anche se in poche battute, uno dei passaggi essenziali della saga, facendo pregustare quell'incontro e quella fondamentale amicizia che legherà per sempre i due personaggi. -
[762/764] Il Mistero del Monte Rainier
dario63 replied to Sam Stone's topic in Le Storie dal 701 al 800
Interessanti gli spunti di confronto offerti da questo blog portoghese, per quanto ormai superati dalla scelta definitiva. In effetti, pur non considerando certamente inadeguata la copertina impiegata, la decisione di raffigurare i lupi con gli occhi rossi allude già ad una loro configurazione "soprannaturale", che però avrei evitato di enfatizzare ulteriormente con delle proporzioni dei corpi davvero esagerate (se rapportate ai due personaggi umani in primo piano). In questo senso, la seconda bozza mi piace di più, perché introduce un elemento dinamico con la corsa frenetica di questa "masnada" di lupi, che fanno da elemento separatore tra Tex e Gros-Jean, di cui emergono solo i torsi. Comunque, questi rilievi sono assolutamente marginali... -
[762/764] Il Mistero del Monte Rainier
dario63 replied to Sam Stone's topic in Le Storie dal 701 al 800
Condivido sia l'apprezzamento per l'uscita anticipata di un giorno dell'albo, sia per la sua complessiva configurazione. Effettivamente, questo primo numero sembra far prevalere la sua funzione introduttiva, con ampi richiami alla precedente avventura ambientata sempre sul monte Rainier, ma non ho trovato faticosa né fastidiosa la serie di spiegazioni o di riepiloghi (necessari per chi non avesse letto l'episodio antecedente e che fanno capire come Tex e pards possano già ambientarsi rapidamente e senza diffidenze/incredulità in una situazione ampiamente "extra"... ). Bocci rappresenta, a mio gusto, uno dei migliori disegnatori presenti al momento su Tex, con la sua capacità di rendere in modo molto accurato sia scene diurne sia notturne e anche molto bene i volti dei personaggi. Per chi fosse infastidito dalla sua tendenza a "riempire" di dettagli le vignette (io non sono fra questi), segnalo che ce ne sono anche una quindicina in cui compaiono le persone, ma con sfondo totalmente bianco (più altre in cui lo sfondo è estremamente stilizzato)... A mia volta, ricordo la prova grafica ugualmente molto valida di Bocci, sempre secondo il mio gusto, effettuata con La regina dei vampiri (dove compariva ancora El Morisco). -
Trovo che questo sondaggio sia palesemente impostato in maniera poco equilibrata. La scena da "giudicare" è di certo molto discutibile, ma le due frasi proposte tra cui scegliere sono appositamente formulate in modo tale da indurre la stragrande maggioranza dei lettori a optare per la seconda, dal momento che valutare quella sequenza di vignette come emblematica dell'intera personalità di Tex sarebbe chiaramente da persone che ignorano la storia di Tex. Un Tex solo arrogante e prepotente proprio non esiste, neppure nelle storie di Nolitta. Suvvia, ma chi potrebbe sottoscrivere quella prima frase così caricaturale??? Pur non avendola apprezzata mai, anche nella sua prima lettura, quella breve e infelice scena non l'ho mai considerata paradigmatica, ossia come il criterio da cui partire per leggere (o rileggere) l'intera serie di Tex. Oltretutto, per quanto si possano valutare le storie di Tex scritte da Sergio Bonelli come nettamente diverse da quelle del padre e considerarle in termini negativi, sono convinto che questa scena non sia neppure esplicativa di tutto ciò che Nolitta intendeva comunicare a proposito del suo Tex. infine, pur ribadendo che non mi è piaciuta, non considero qui l'atteggiamento di Tex come quello di un prepotente (fra l'altro, non è lui che fa sparire brutalmente dalla scena il prestigiatore), piuttosto ha la parvenza di un "gaudente" che chiama a gran voce delle ballerine che, fra l'altro, finirà per non degnare neppure di uno sguardo quando compariranno sul palcoscenico, dal momento che il suo unico scopo - con le modalità sgraziate che Nolitta gli fa assumere - è quello di togliersi dalla vista una figura che gli ha fatto ricordare il suo acerrimo nemico Mefisto. Non mi piace affatto, ma non mi fa neppure gridare allo scandalo e non mi pare neppure il caso di montare un dibattito acceso su una questione di questo tipo.