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Cosa vorreste in regalo?
dario63 ha risposto nella discussione di demetrio pubblicata in La Serie e i Personaggi
Sinceramente, sono alquanto refrattario a questa idea delle celebrazioni di Tex per vari e ravvicinati anniversari. Ancora di più all'idea che ci "debba" essere un regalo per i lettori di Tex. Sono convinto che i lettori appassionati di Tex (come già emerso da qualche intervento precedente) vogliano anzitutto delle belle storie - ma questo prescinde da qualsiasi ricorrenza "una tantum". Di gadget inutili e spesso di cattivo gusto, ne faccio decisamente a meno! L'ultima avventura di Tex con Rick Master, invece, mi pare che vada nella direzione giusta. -
[776/777] New Hope
dario63 ha risposto nella discussione di natural killer pubblicata in Le storie inedite
Sì, storia intrigante nella sua partenza, sicuramente grazie ai disegni molto originali e ben fatti di Gomez. Tuttavia, un dettaglio mi ha dato un po' di fastidio. POSSIBILE SPOILER Tex e Carson giungono al Trading Post sotto un vero e proprio diluvio, le strade sono fangose e l'acqua è abbondante per terra. Poi entrano, scovano il cadavere di Mauricio e quindi, comprensibilmente, pensano di seppellirlo. Peccato che quando iniziano questa pia opera - si presume subito dopo il macabro ritrovamento (il mormone infatti dice "Dobbiamo ripartire immediatamente. New Hope potrebbe già essere sotto attacco!" e Carson chiede al mormone se abbia una pala sul suo carro) - d'incanto la pioggia battente è cessata, il cielo è in gran parte rasserenato e i dintorni sembrano del tutto asciutti. In così poco tempo? Incongruenza che non mi fa gridare allo scandalo, ma allora qual è stato l'intento narrativo nell'insistere così tanto per inscenare quelle condizioni meteorologiche estreme per abbandonarle subito dopo in modo così poco verosimile? -
Toto-Nome personaggio misterioso storia "Rick Master, detective"
dario63 ha risposto nella discussione di Doudou pubblicata in Sondaggi Texiani
Anche a me parecchi dettagli fanno pensare, per quel che possono valere queste illazioni estive, che il misterioso "mister Dark" sia Joan Fischer, alias la figlia di Cora Gray. Al di là degli occhi chiari, dell'impiego dello stesso disegnatore dell'eccellente storia sulla figlia di Satania, al di là dell'evidente odio/desiderio di vendetta contro Tex e Carson, penso che ci siano diversi dettagli nel "modus operandi" che ritornano rispetto a quella precedente storia. In primis, un'organizzazione criminale molto efficiente e articolata e specializzata in odiosi rapimenti/estorsioni. Ma anche la capacità di Joan di servirsi di persone, sedotte dalle sue grazie e devote fino alla morte, per rafforzare il suo spregiudicato dominio. Inoltre, alcuni ambienti contraddistinti da arredi tipicamente femminili, cui non riesce, nonostante tutto, a rinunciare. Certo, stavolta mancano gli animali selvatici e quella presenza orientale nei suoi sottoposti, ma d'altra parte, se fosse davvero lei, rimarrebbero pure parecchi dettagli pratici da "spiegare" (ad esempio, chiarire come possa essere evasa dal carcere cui doveva essere destinata dopo la cattura precedente, come abbia potuto in così "breve" tempo, mettere in piedi un'organizzazione potente e ramificata - con quali mezzi economici di partenza? Come ha fatto a diventarne il capo - al di là del carisma di un presunto uomo mascherato?). Ma ha senso "pretendere" tutta questa serie di spiegazioni? A mio avviso, no. E, in ogni caso, continuare sulla strada inaugurata da questo nuovo post non può far altro che contribuire a mettere in piedi un castello di carta che, tra le altre cose, potrebbe benissimo essere smentito da Boselli (non ora, chiaramente) con scelte che magari sono ancora in divenire e che potrebbero pure imboccare nuove strade, lasciando i lettori in sospeso fino al prossimo, rivelatore episodio. E tutto sommato, perché non gustarci questa sospensione (tra le tante possibili), senza pretendere di sviscerare tutto adesso? -
[Tex Willer N. 77/81] La Banda del Boia
dario63 ha risposto nella discussione di Sam Stone pubblicata in Le storie inedite
Sempre interessante poter effettuare una breve incursione nel processo creativo che sta a monte delle copertine di Tex (Willer)... Personalmente, apprezzo molto la scelta finale, con una scena molto dinamica e che fa cogliere il tempismo di Tex, che prende alla sprovvista quel terzetto di indiani in sella al fido e possente Dinamite, mentre quella lodata da @Jeff_Weber, pur avendo un tono forse più "epico" (e rimanendo comunque bella, da quel che si può intuire), mi pare un po' meno originale. Tra l'altro, la raffigurazione di Arkansas Joe, come si vede in quel bozzetto, a me fa un po' venire in mente, come fattezze fisiche, un Kit Willer che è ben al di là da venire. L'unico vero disappunto lo esprimo tra la differenza di colorazione dell'ultima bozza e la copertina andata in edicola. Al di là della perdita di definizione delle montagne sullo sfondo e l' "uccisione" della chioma della pianta dalla cui macchia esce all'improvviso Tex, sono i colori molto meno naturali e più forzati come tinte a far perdere non poco al fascino della versione originale. Peccato davvero, perché la tavola originale di Dotti era molto più bella rispetto a quella, pur notevole, che abbiamo la possibilità di vedere sull'albo -
Nuovi Aumenti albi Bonelli 2025
dario63 ha risposto nella discussione di Sam Stone pubblicata in La Serie e i Personaggi
Concordo con i due contributi citati. Forse a @virgin potrei suggerire un'ulteriore rilettura di "Via del Campo", ma solo per un eufemismo alternativo a quello da lui adoperato... E chissà che, rispetto alla "strategia" attuale della Bonelli, la loro logica complessiva sia presentata nell'ultima strofa... -
Cosa vi piaceva del Tex di Gianluigi Bonelli?
dario63 ha risposto nella domanda di demetrio pubblicata in Domande dei lettori
In effetti, di situazioni e di espressioni memorabili ce ne sarebbero tante. Ne menziono una sola, collegandomi ai miei ricordi da poco più di bambino in cui, letto il n. 93 "Terrore sulla savana", rimasi folgorato da questa storia piena di "magia nera". In particolare, quando "Colui che ha mille facce, mille forme e mille nomi", evocato da Mefisto e con le fattezze deformate di Otami, entra nel villaggio seminole e sbeffeggia il povero stregone indiano piegato a terra, dicendogli "E tu, facitore di inganni! Non vuoi più parlare con coloro-che-vivono-nella-notte?" A parte il fatto che, da bambino, non penso di avere dato peso al quel termine "facitore", di cui non colsi la patina arcaica. Ma, ripensandoci, è decisamente significativo e coerente con il personaggio che questa manifestazione demoniaca accusi di falsità un altro. Si potrebbe proprio dire, è il caso del bue che dà del cornuto all'asino... Comunque, tutta l'atmosfera di quell'albo è davvero unica e irripetibile... -
LA MIGLIOR STORIA DI NOLITTA - GIRONE 2
dario63 ha risposto nella discussione di MacParland pubblicata in Sondaggi Texiani
In questo caso, la mia scelta è caduta (è il caso di dire...) su Il segreto del Morisco. Indubbiamente, una storia piena di elementi quanto meno dubbi, fin troppo tirata per le lunghe, ma fra quelle proposte, mi è alla fine parsa quella preferibile a motivo degli ottimi disegni di Letteri, che ho sempre amato per il suo tratto e che mi ha fatto "digerire" anche questa storia davvero ostica. In Giungla crudele non ho mai potuto sopportare la presenza dell'infido Phil/Kirk Douglas, oltre allo spunto narrativo di un Kit quanto mai lamentoso e che poi ha bisogno di consolazioni/distrazioni... -
LA MIGLIOR STORIA DI NOLITTA - GIRONE 1
dario63 ha risposto nella discussione di MacParland pubblicata in Sondaggi Texiani
Curiosa definizione di questo sondaggio... Mi domando se sia stato scelta solo per alludere ad una competizione a fasi, oppure... ai cerchi danteschi, visto che per molti leggere le storie di Tex targate Nolitta sembra essere una specie di tortura/punizione! -
Cerco storia - Tex prigioniero
dario63 ha risposto nella discussione di howtired pubblicata in Cerco una storia!
La storia di cui parli inizia nel n. 193 ed è intitolata "Trapper!", scritta da Bonelli e disegnata da Erio Nicolò. L'episodio che citi è connesso alla "corsa della freccia", che dà anche il titolo al terzo albo della storia, il n. 195. La tribù di cui sono prigionieri si chiama "Snakes" e il capo tribù Piccolo Tuono, che appunto scorge la collana "Wampum" al collo di Tex e gli "propone" questa sfida al posto della morte al palo. -
[Tex Willer 71/73] La regina del fiume
dario63 ha risposto nella discussione di MacParland pubblicata in Tex Willer
@joe7 Premetto che non stiamo disquisendo di somme e imperiture opere d'arte, patrimonio dell'intera umanità, ma di fumetti. Tuttavia, non riesco a capire come tu possa lanciarti in questa analisi partendo solo da una citazione che riporta le ultime due vignette della storia di Boselli/De Angelis e quindi confrontarla con quella di Bonelli/Galep. Voglio dire, se avessi letto questa versione più recente, avresti potuto vedere che, sempre a p. 66 (l'ultima dell'albo, perché chiaramente Boselli ha scelto di sospendere l'azione proprio su questa scena altamente drammatica), ci sono altre due vignette che la precedono: nella prima, un avventore del saloon grida a Tex "Attento a Tom Travers!" (sostituendo la funzione svolta da Marie nella versione "riveduta e corrotta" dell'originale) mentre ancora Tex si trova in equilibrio precario. Nella successiva vignetta si vede solo Tex ormai rialzato in piedi, che sta dirigendo la mano verso la fondina (ma è ancora lontano da essa) e che pronuncia la classica esclamazione: "Peste!". Solo a questo punto subentrano le due vignette riportate sopra, che vedono protagonista Marie Gold. Quindi non è affatto corretto dire "la scena di Boselli e De Angelis fa vedere solo Marie e il tizio ammazzato, tanto che chi vede solo questo penserebbe subito a un omicidio a sangue freddo, invece di un caso di difesa della vita di un altro". Ci sta tutto che tu non desideri acquistare gli albi della serie Tex Willer, ma se ti spingi in analisi delle sue storie, forse dovresti almeno dargli un'occhiata più approfondita... -
[Tex Willer 71/73] La regina del fiume
dario63 ha risposto nella discussione di MacParland pubblicata in Tex Willer
@Letizia Hai fatto bene a puntualizzare il tuo pensiero. Sono d'accordo con te che è proprio una scelta di Boselli (in questo, differente dall'originale di Bonelli), ma a mio avviso non è una scelta riprovevole. Mette in ancora maggiore rilievo (rispetto all'originale) che Marie è disposta ad uccidere pur di salvare Tex. E questo non riesce a rendermela antipatica. -
[Tex Willer 71/73] La regina del fiume
dario63 ha risposto nella discussione di MacParland pubblicata in Tex Willer
Francamente, ho apprezzato il personaggio di Marie Gold - almeno per quanto visto in questo primo albo. Senza dubbio, graficamente. De Angelis la rende molto più vicina rispetto ai canoni odierni e più attraente (e la stessa cosa, forse anche di più, a mio avviso vale per Joan): la versione di Galep, oltre ad essere un po' dissimile nel suo volto nelle varie vignette, soprattutto nell'acconciatura dei capelli mostrava quel tipo di bellezza più in voga in quegli anni. Io non la vedo antipatica: è una donna che cerca di dirigere un saloon in una città piena di attaccabrighe e persone poco raccomandabili. Il suo rapporto con Lowett per ora è solo accennato: certo, si capisce che è una donna arrivista, disposta a molto pur di farsi largo in un contesto di questo tipo. Boselli esplicita qualcosa che GL Bonelli lasciava solo intuire, ma non mi pare che abbia stravolto il carattere di Marie. Ci fa vedere una donna che sente il bisogno di avere un uomo forte accanto a sé, che la protegga anche quotidianamente (al di là della presenza più ambigua di Lowett): per questo, dà esplicitamente un incarico a Jeff che nella storia originale non c'era. Tuttavia, la donna calcolatrice sembra riprendere il suo ruolo "antipatico" quando dice esplicitamente a Jeff di non darsi troppe arie, aggiungendo "Non batterei ciglio neppure se ti vedessi cadere stecchito davanti ai miei occhi". Ma credo che questa frase sia stata inserita da Boselli proprio per rimarcare la differenza del comportamento che invece terrà con Tex in condizioni di estremo pericolo. Per questo, non condanno la scena finale. Da come è disegnata, Tex è chiaramente impossibilitato a sparare prima che Travers faccia fuoco (mentre nell'originale Tex e Marie sono girati verso Tom e vedono che cosa sta per fare - tanto che nella seconda versione, senza stravolgere troppo il disegno, è Tex che fa fuoco e Marie si limita a un avvertimento verbale). In questo senso, l'attuale versione recupera il ruolo dato a Marie, anche se ne accentua la decisione facendole far fuoco immediatamente sapendo che altrimenti Tex ci lascerebbe le penne (De Angelis ci fa vedere la mano di Tex ben lontana dalla fondina, altro che rapido come un fulmine). Alcuni si lamentano del Tex recente (personaggio e rivista) troppo "politically correct" nel linguaggio e nei gesti. Ma allora non dovrebbero essere scontenti di questa scena. In questa situazione, Marie non aveva scelta. Avremmo preferito farle fare la parte della donna morigerata e piena di scrupoli, che poi piange sul cadavere di Tex dicendogli: non potevo sparare, mi voltava le spalle, sarebbe stato un turpe omicidio? Rispetto a Jeff, qui Marie, impressionata dalla personalità di Tex, non intende assistere inerte ad una sua eventuale dipartita da questo mondo (a differenza di quanto aveva cinicamente detto a Jeff). E in questa scena presenta un lato emotivo meno antipatico, forse mostra di avere dei sentimenti che le fanno salvare Tex ad ogni costo. E' così riprovevole? Quante scene in Tex possono essere paragonate a queste (ossia, l'uccisione di una persona che sta chiaramente per sparare per ammazzare Tex e che deve essere freddato per impedirgli di portare a segno il suo progetto)? Io non vedo questo scandalo (tanto più che la scena si riferisce ad una donna che non è presentata come un modello di virtù). -
[Tex Willer N.67/70] El Diablo
dario63 ha risposto nella discussione di MacParland pubblicata in Tex Willer
Sulla natura e intensità dei sentimenti di Tex nei confronti di Florecita ci sta che si possano avere interpretazioni o illazioni diverse. Però sul fatto che Tex sappia, poco prima dell'incontro con il Marshall, che Florecita è prigioniera, non serve alcuna sfera di cristallo. Lo si può facilmente inferire da quanto viene detto da Jeff esplicitamente a pag. 41 "Tex ha dato la sua parola alla figlia del Diablo. Ora è in pericolo... E io so dove la tengono prigioniera!". Vuoi che Jeff dica al Marshall queste cose e invece non le abbia riferite a Tex? Certo che non vediamo delle vignette in cui i due si parlano di questo argomento (ma poi si accusa Boselli di essere inutilmente verboso). Qui ci fa sapere di quello scambio di informazioni tra Tex e l'altro ranger indirettamente. Quale traccia precisa starebbe allora seguendo Tex ora che è ripartito di gran carriera con Dinamite? Il fatto che abbia sottolineato le parole sul ricordo "imperituro" di Tex deriva anche qui da una citazione dell'ultima vignetta della storia a pag. 66 ("nemmeno io potrò mai scordarti, Florecita!"). Ho romanzato e fantasticato tutto riguardo a cose mai dette? A me non pare... -
[Tex Willer N.67/70] El Diablo
dario63 ha risposto nella discussione di MacParland pubblicata in Tex Willer
A me a volte sembra che certi lettori siano più bravi ad interpretare negativamente le storie (vedendo cose che sulle pagine in realtà non ci sono) di quanto siano gli sceneggiatori a scriverle. Ad ogni modo, nel mio post (che non ha certo ambizione di esprimere verità definitive, ma solo di illustrare il mio punto di vista), mi pare di avere fatto delle affermazioni con dei precisi rimandi alla storia in questione. Poi uno può essere in disaccordo con le mie opinioni - e ci sta tutto - ma non mi pare di essermi inventato nulla... -
[Tex Willer N.67/70] El Diablo
dario63 ha risposto nella discussione di MacParland pubblicata in Tex Willer
@Letizia Possiamo discutere all'infinito se queste ultime storie abbiano guastato i nostri ricordi degli episodi a suo tempo sceneggiati dal "papà" di Tex, ma nella scelta narrativa assunta da Boselli, che mette molta maggiore enfasi sul personaggio di Florecita e abbozza un legame di attrazione sentimentale fra Tex e la ragazza messicana (con un accenno di interesse anche da parte di lei nei suoi confronti - che ovviamente non c'era nella storia originale), questa sua relativa fretta a me pare del tutto giustificata. Anzitutto, Tex non può non avvertire un senso di colpa per avere ucciso il padre della ragazza da cui si sente attratto, sapendo di averle arrecato un enorme dispiacere (in qualche misura, è comunque dispiaciuto di avere ferito mortalmente El Diablo anche nell'episodio originale, pur sapendo che era un emerito farabutto, ma che, in quanto padre a suo modo sollecito di Florecita, ha assunto ai suoi occhi una connotazione nuova e non negativa). Ma qui, nella storia di Boselli, Tex è decisamente in lotta contro il tempo: ancor prima dell'incontro di Tex con il Marshall e con quella sua "storica" investitura a ranger, si vede che il suo pensiero è rivolto costantemente alla ragazza che sa essere prigioniera e quindi in serio pericolo. Per questo, freme di poter sapere qualcosa di più sul suo destino ed è intenzionato a precipitarsi sulle sue tracce perché intende salvarla (e si rende conto che la deviazione che lo ha portato a sistemare definitivamente le sue pendenze con la giustizia, è stata però un'importante perdita di tempo nel suo piano di salvezza). Perché dovrebbe desiderare di intrattenersi con i famosi Kit Carson e Arkansas Joe? Mi pare che le sue priorità siano chiare e comprensibilissime. Certo, questo Tex "innamorato" di Florecita è un'aggiunta vera e propria: può darsi che questo sviluppo non piaccia, ma allora andrebbero anche bocciate le ultimissime vignette in cui Tex, in modo totalmente inutile sotto il profilo pratico, ma per nulla incomprensibile sotto quello sentimentale ed emotivo, chiede esplicitamente perdono a Florecita per non averla salvata affermando tra sé che non dimenticherà mai la ragazza messicana (del resto, nessuno di noi può sapere che cosa passi nella mente di Tex a proposito di Florecita, Lupe ecc. - persino quando entrerà in scena Lilyth). Francamente, questo tipo di impianto narrativo che Boselli ha scelto mi è piaciuto, stante la sua decisione (discutibile ma non incomprensibile) di ripercorrere esplicitamente alcuni passaggi narrativi che a suo tempo Bonelli aveva svolto e dovendo quindi introdurre qualche elemento narrativo nuovo. A me pare strano che qualcuno possa definire la storia "arida" - anche dal punto di vista emozionale - quando mette in chiara evidenza i sentimenti di Tex (molto di più che nella storia originale). Che poi uno possa pensare che la ragazza messicana non meritasse tante attenzioni da parte di Tex, è un'altra storia. Per i miei gusti, questo tipo di sviluppo narrativo è stato interessante e coinvolgente. -
[Speciale Tex Willer N.8] Stella d'argento
dario63 ha risposto nella discussione di MacParland pubblicata in Tex Willer
Uno Shepard è apparso abbastanza di recente nel Texone di Boselli-Villa Tex l'inesorabile. E' il proprietario di un trading post di Aguas Coloradas in cui si svolge un'animata scena (che avrà come protagonisti Tex e Carson) - e compare da p. 27. Tuttavia, è un "pesce piccolo", un personaggio poco significativo. Invece continua a frullarmi nella mente un Sam Shepard che mi sembrava essere un personaggio ben più negativo, ma non riesco a rammentare in quale storia sia apparso (però direi in una piuttosto vecchia). Nelle nebbie della mia mente, mi sentirei di associarlo ad una storia illustrata da Erio Nicolò. Ma può benissimo darsi che mi stia sbagliando clamorosamente... -
[Texone N.40] Sierrita Mountains
dario63 ha risposto nella discussione di MacParland pubblicata in Texoni
Impossibile valutare un "Texone" solo dalle vignette di anticipazione, ma sinceramente il Tex disegnato da Palumbo a me piace veramente poco. Nella prima pagina qui riportata in cui compare, c'è una vignetta in cui Tex spara ed è ritratto dal basso verso l'alto, ma con un'espressione sul viso che a me ricorda una tartaruga... Sarà che rimpiango il Tex disegnato da Erio Nicolò, ma questo mi sembra davvero legnoso e ben poco espressivo. Anche la copertina non mi sembra delle migliori viste. Spero che almeno la storia possa essere avvincente... -
[Tex Willer N. 64/66] Le cinque dita della Mano Rossa
dario63 ha risposto nella discussione di MacParland pubblicata in Tex Willer
Fermo restando che, a mio avviso, la lettura di questo tipo di storie è in qualche modo condizionata dalla conoscenza dell'antecedente scritto da GL Bonelli e quindi il coinvolgimento emotivo risulta di fatto minore (tanto più che si sa già come "andrà a finire"), però ritengo che Boselli abbia saputo mantenere la componente di Tex come "lupo solitario" (o come "primula rossa" imprendibile), ma innestando questo elemento su una dimensione ugualmente molto intrigante, proprio nelle ultime pagine dell'albo. Infatti diventa l'occasione per presentarci un dinamico Kit Carson che intende mettersi sulle tracce dell'inafferrabile Tex con l'atteggiamento di chi sa bene che si tratta di un individuo molto abile nel non farsi "mettere il sale sulla coda", ma con il gusto di assumersi questa esaltante sfida sapendo di poterla superare. E questo, tutto sommato, prepara bene, anche se in poche battute, uno dei passaggi essenziali della saga, facendo pregustare quell'incontro e quella fondamentale amicizia che legherà per sempre i due personaggi. -
[762/764] Il Mistero del Monte Rainier
dario63 ha risposto nella discussione di Sam Stone pubblicata in Le Storie dal 701 al 800
Interessanti gli spunti di confronto offerti da questo blog portoghese, per quanto ormai superati dalla scelta definitiva. In effetti, pur non considerando certamente inadeguata la copertina impiegata, la decisione di raffigurare i lupi con gli occhi rossi allude già ad una loro configurazione "soprannaturale", che però avrei evitato di enfatizzare ulteriormente con delle proporzioni dei corpi davvero esagerate (se rapportate ai due personaggi umani in primo piano). In questo senso, la seconda bozza mi piace di più, perché introduce un elemento dinamico con la corsa frenetica di questa "masnada" di lupi, che fanno da elemento separatore tra Tex e Gros-Jean, di cui emergono solo i torsi. Comunque, questi rilievi sono assolutamente marginali... -
[762/764] Il Mistero del Monte Rainier
dario63 ha risposto nella discussione di Sam Stone pubblicata in Le Storie dal 701 al 800
Condivido sia l'apprezzamento per l'uscita anticipata di un giorno dell'albo, sia per la sua complessiva configurazione. Effettivamente, questo primo numero sembra far prevalere la sua funzione introduttiva, con ampi richiami alla precedente avventura ambientata sempre sul monte Rainier, ma non ho trovato faticosa né fastidiosa la serie di spiegazioni o di riepiloghi (necessari per chi non avesse letto l'episodio antecedente e che fanno capire come Tex e pards possano già ambientarsi rapidamente e senza diffidenze/incredulità in una situazione ampiamente "extra"... ). Bocci rappresenta, a mio gusto, uno dei migliori disegnatori presenti al momento su Tex, con la sua capacità di rendere in modo molto accurato sia scene diurne sia notturne e anche molto bene i volti dei personaggi. Per chi fosse infastidito dalla sua tendenza a "riempire" di dettagli le vignette (io non sono fra questi), segnalo che ce ne sono anche una quindicina in cui compaiono le persone, ma con sfondo totalmente bianco (più altre in cui lo sfondo è estremamente stilizzato)... A mia volta, ricordo la prova grafica ugualmente molto valida di Bocci, sempre secondo il mio gusto, effettuata con La regina dei vampiri (dove compariva ancora El Morisco). -
"Fuori le ballerine" nel numero 203 è una scena perfettamente Texiana?
dario63 ha risposto nella discussione di Diablero pubblicata in Sondaggi Texiani
Trovo che questo sondaggio sia palesemente impostato in maniera poco equilibrata. La scena da "giudicare" è di certo molto discutibile, ma le due frasi proposte tra cui scegliere sono appositamente formulate in modo tale da indurre la stragrande maggioranza dei lettori a optare per la seconda, dal momento che valutare quella sequenza di vignette come emblematica dell'intera personalità di Tex sarebbe chiaramente da persone che ignorano la storia di Tex. Un Tex solo arrogante e prepotente proprio non esiste, neppure nelle storie di Nolitta. Suvvia, ma chi potrebbe sottoscrivere quella prima frase così caricaturale??? Pur non avendola apprezzata mai, anche nella sua prima lettura, quella breve e infelice scena non l'ho mai considerata paradigmatica, ossia come il criterio da cui partire per leggere (o rileggere) l'intera serie di Tex. Oltretutto, per quanto si possano valutare le storie di Tex scritte da Sergio Bonelli come nettamente diverse da quelle del padre e considerarle in termini negativi, sono convinto che questa scena non sia neppure esplicativa di tutto ciò che Nolitta intendeva comunicare a proposito del suo Tex. infine, pur ribadendo che non mi è piaciuta, non considero qui l'atteggiamento di Tex come quello di un prepotente (fra l'altro, non è lui che fa sparire brutalmente dalla scena il prestigiatore), piuttosto ha la parvenza di un "gaudente" che chiama a gran voce delle ballerine che, fra l'altro, finirà per non degnare neppure di uno sguardo quando compariranno sul palcoscenico, dal momento che il suo unico scopo - con le modalità sgraziate che Nolitta gli fa assumere - è quello di togliersi dalla vista una figura che gli ha fatto ricordare il suo acerrimo nemico Mefisto. Non mi piace affatto, ma non mi fa neppure gridare allo scandalo e non mi pare neppure il caso di montare un dibattito acceso su una questione di questo tipo. -
[Magazine N.10] La valle dell’ombra - Un pittore nel West
dario63 ha risposto nella discussione di MacParland pubblicata in Almanacchi
Mi stupisce che tu abbia dovuto attendere fino a questo albo per poterti togliere questa soddisfazione a proposito di Tex... Ma allora, pensi forse che Kit sia stato portato dalla cicogna? -
[Magazine N.10] La valle dell’ombra - Un pittore nel West
dario63 ha risposto nella discussione di MacParland pubblicata in Almanacchi
Davvero un albo ben riuscito, con una storia ("La Valle dell'Ombra") molto ben articolata, con la sua struttura adatta a compiere una rassegna di personaggi che hanno svolto insieme a Tex, (come avversari o suoi sostenitori), una parte importante della sua epopea. A mio avviso, molto apprezzabile come Boselli, con sapienza e arguzia, sia riuscito a gestire benissimo questa operazione senz'altro dagli intenti celebrativi ma anche condotta con fermezza e buon gusto. Forse avrei preferito, anziché vedere Ticci all'opera in quella storiellina aggiuntiva, graziosa ma molto breve e non particolarmente coinvolgente, autore di un ulteriore spezzone della storia sopra citata, magari (esprimo, ovviamente, un discutibilissimo parere di parte) facendo spazio alla riesumazione della coppia Guaimas- Mitla in quel viaggio irto di difficoltà che Tex deve affrontare. In ogni caso, la storia è molto bella e la prova finale è il momento più intenso e toccante. Molto bello vedere all'opera, in sequenza così ravvicinata, disegnatori con stili e tratti anche molto diversi fra di loro, ma tutti, mi pare, a proprio agio in questa vicenda, ognuno con un contributo prezioso e che fa anche apprezzare l'abilità con cui sono stati reclutati, nel corso degli anni, sulle pagine di Tex disegnatori di grande talento. Per quanto abbia apprezzato moltissimo la parte conclusiva, affidata giustamente a Claudio Villa, devo dire che la sua Lilith in alcune tavole mi ha dato l'impressione di assomigliare un po' troppo a Fiore di Luna. Sotto questo aspetto, preferisco la Lilith qui disegnata da Bocci, più giovane e originale come tratti fisici. Ma ovviamente si tratta di gusti personalissimi e che comunque non fanno venir meno l'alto apprezzamento per il disegnatore lombardo, sempre molto accurato nelle sue tavole. -
Integralismo E Avanguardismo Dei Lettori Di Tex
dario63 ha risposto nella discussione di Anthony Steffen pubblicata in La Serie e i Personaggi
Tutto dipende a quali erbe ci si riferisce... 😇 -
[756/759] La Tigre colpisce ancora
dario63 ha risposto nella discussione di MacParland pubblicata in Le Storie dal 701 al 800
Albo insolitamente uscito dalle mie parti con un giorno di anticipo rispetto alla data comunicata! Mi permetto solo di dire che, a mio avviso, la ripresa del personaggio della "Tigre nera" è stata effettuata con grande cura e con spiegazioni che riescono a rendere plausibile, senza forzature eccessive, il recupero del personaggio. Si preannuncia quindi una storia ricca di emozioni, avversari insidiosi e con scenari piuttosto vari: questo lo si coglie bene già nel primo albo. Per quanto preventivamente fossi un po' scettico su questa operazione di ripescaggio del personaggio, avendo letto questo albo mi devo completamente ricredere (e questo mi fa solo piacere!). Molto buoni i disegni di Venturi