Vai al contenuto
TWF - Tex Willer Forum

Diablero

Ranchero
  • Contatore Interventi Texiani

    3093
  • Iscritto

  • Ultima attività

  • Giorni con riconoscenze

    380

Messaggi pubblicato da Diablero

  1. Torno a parlare di Fuga da Anderville nel topic di "tra due bandiere" perché una cosa che ho leggo oggi mi ha fatto tornare in mente un aspetto legato alla "doppia guerra civile" di Tex.

     

    Sto recuperando, un po' alla volta e con MOLTA calma, le cose che ho perso negli oltre dieci anni in cui avevo totalmente abbandonato le discussioni texiane online, e oggi mi solo letto "texiani in libera uscita" numero 13, in particolare l'articolo "Guerra civile texiana".,  che analizza i riferimenti alla guerra civile nelle storie di Tex.

     

    Io sono sempre stato convinto, e l'ho anche scritto in passato, che "Fra due bandiere" fosse non una vera e propria "ret-con", ma una storia anomala, che non aveva posto nella "cronologia texiana" dell'epoca, in cui Tex faceva cose che non avrebbe dovuto fare (l'allevatore???) e veniva spostato cronologicamente di quasi vent'anni: in pratica era una storia totalmente "a sè stante", come un Tex di un mondo alternativo, e inserirla nella cronologia porta a un sacco di problemi (bisogna ipotizzare per esempio che Tex di punto in bianco, dopo che è già stato fuorilegge, rivoluzionario e ranger, abbia voglia di "mettere la testa a posto" e passi qualche anno a fare l'allevatore di cavalli, posticipando la nascita di Kit e quindi, avere un età più avanzata nelle storie "attuali"). E infatti, G.L. Bonelli non l'ha più citata e non ha più parlato di quegli eventi e di quei comprimari.

     

    Quell'articolo mostra che G.L. Bonelli ha fatto che di più: ha continuato a citare eventi e date, nelle storie SUCCESSIVE, ancora aderenti alla "prima" versione della cronologia, in cui le storie di Tex coprivano la guerra di secessione e il periodo immediatamente successivo. Storie scritte DOPO "tra due bandiere" mostrano reduci appena tornati dalla guerra, luoghi devastati dall guerra pochi anni prima, etc.

     

    (sono sempre stato curioso di sapere cosa pensasse G.L.Bonelli, a posteriori, di questa storia. E come era nata. Si era dimenticato delle vecchie storie, o le aveva ignorate intenzionalmente? Perché aveva voluto scriverla? Fu pubblicata a partire dal marzo 1970 quindi probabilmente fu scritta nel 1969, in piena contestazione contro la guerra del Vietnam. Bonelli voleva "entrare" a suo modo nell'argomento? E poi, perchè la ignorò tornando a scrivere storie con il Tex quarantenne ambientate subito dopo la guerra di secessione? Purtroppo non ho mai letto una sua intervista, o un intervento o una testimonianza al riguardo di qualcun altro che ne parlasse...)

     

    Comunque, tornando alla cronologia: per tanti anni, anche dopo, Fra Due Bandiere rimane un corpo estraneo. I riferimenti nelle storie di Tex anche successive, elencati nell'articolo, continuano a considerare in pratica "canonica" la prima versione.

     

    Fino a Nizzi, e a "Fuga da Anderville".

     

    Già Nizzi, per preferenza personale verso storie più "gialle", poliziesche, urbane,  tende a rappresentare un west di un epoca più tarda, con gli indiani già tutti chiusi nelle riserve, ma oltretutto, per la prima volta, inizia a considerare "canone" la storia Fra Due Bandiere. Ed è il primo autore a farlo.

     

    Qui sto prescindendo dal valore della storia in sè, sto parlando dell'effetto sulla cronologia texiana. È "Fuga da Andarville" che sancisce, dopo quasi 200 numeri (oltre 15 anni...) che ORA il "canone" è "Tra Due Bandiere", e non, come in tutte le altre storie di G.L.Bonelli, "gli sciacalli del Kansas".

     

    La vera Ret-Con, la fa Nizzi, non G.L.Bonelli.  Fino a "Fuga da Anderville", sistemare la cronologia di Tex era facilissimo: bastava ignorare Fra Due Bandiere, dire che era una licenza poetica che non toccava le altre storie, e tutti era più facile e coerente. Adesso no, Nizzi ha citato la cosa anche in storie successive, cominciano a diventare tante da ignorare. Le storie "fiacche" dell'ultimo Nizzi sono passate e saranno facilmente dimenticate, ma questo "spostamento di Tex quindici anni dopo" che ha portato... quello è un cambiamento definitivo, che segnerà per sempre la testata.

     

    Ogni volta che adesso dovete ingollarvi l'idea che il Tex di "L'eroe del Messico" si sia messo per anni a fare il tranquillo allevatore di vacche (dopo che aveva rinunciato alla sua eredità e a un mezzo ranch pur di evitarlo!), o che rimpiangete i tempi in cui le storie erano più "selvagge" e non ancora ambientate vicino al 1880, date la colpa al vero responsabile...  :P

    • +1 1
  2. Qui sono davvero indeciso...Big Nose Kate? Kate Warne? (interessante il fatto che sono entrambi personaggi storici ed entrambi si chiamano Kate...). Ma anche la versione di "Mefisto giovane" apparsa su Tex Willer è notevole...

    Alla fine dovendo sceglierne uno opto per Kate Warne, ma li vedo tutti e tre praticamente a pari merito...

  3. Però dai, va bene il post-trauma da nizzate per anni, però adesso non è possibile che se Carson fa fuori SOLO un bandito e mette in fuga l'altro, da solo, venga paragonato a Tiger Jack che sente un rumore, mette la testa fuori tipo "cucù" a dire "sei tu, Tex?" e di becca una botta in testa dal primo scalzacani di paese che gli era arrivato a un metro senza farsi sentire...  :craniate:

     

    In un fumetto, in generale, c'è una "scala di intensità della piccionaggine": , l'eroe può avere un piccolo momento di debolezza, può magari fare un errore, aumentando la piccionaggine può causare danni di cui si dovrebbe pentire, aumentandola ancora diventa un fallito, aumentandola ancora diventa ridicolo, aumentandola ancora si arriva alla nizzata, l'eroe è sempre ridicolo e ed è beffato da tutti per decenni. Sentire paragonare ogni situazione in cui un eroe non stravinca tutto alle "nizzate" mi fa la stessa impressione del sentire chiamare "un immane catastrofe per tutta l'umanità" un gol sbagliato in una partita di calcio...  :wacko:

     

    Sull'evasione, Rauch "bara" un po': non fa mai vedere esattamente DOVE si erano appostati i banditi, a che distanza dal penitenziario, però mi pare strano che sia stato costruito vicinissimo ad una comoda postazione su una collina per sparare ai soldati da breve distanza.

     

    A parte questo momento che mette a dura prova la sospensione dell'incredulità, per me la storia fila lisca, almeno per adesso. Ho apprezzato la maniera in cui Rauch è riuscito a spiegare le cose tre volte (il fatto che il galeotto ha probabilmente un tesoretto nascosto) utilizzando dialoghi abbastanza "naturali" senza spiegoni..  :lol:

     

    Non ho letto molte storie di Rauch su Zagor, testata che compro ormai molto saltuariamente (anzi, credo di averne letto non più di un paio), e quelle poche non mi avevano impressionato favorevolmente, erano storie in cui Zagor e Cico andavano là, combattevano contro un mostro, poi andavano qui, e lo facevano di nuovo, e così via per un bel po' di pagine, sembravano allungamenti del brodo (non arrivava comunque all'infimo livello delle pagine e pagine di "bang bang zip zip vecchio cammello satanasso mangiamo patatine" di Faraci, questo bisogna dirlo)

     

    Qui, almeno nel primo albo, se è vero che ancora vedo gente andare qua e là per tutto l'albo, non c'è quell'impressione. Si prende i suoi tempi, fa "respirare" la storia, con le giuste pause fra un accelerazione e l'altra. Il voto per adesso è in sospeso in attesa della conclusione, ma il primo albo mi fa sperare bene.

    • Mi piace (+1) 1
    • Grazie (+1) 1
  4. 3 minutes ago, Barbanera said:

    Beh, quella era una specialità di Nolitta, mio caro :rolleyes:

     

    E infatti a me il Tex di Nolitta non è mai piaciuto...

     

    3 minutes ago, Barbanera said:

    Non è così... Tex non esce sconfitto da tale avventura.nel finake recupera il rispetto per il giovane Walcott e la reazione rabbiosa contro il Vecchio Walcott è del tutto giustificata dal fatto che Tex è sconvolto dalla notizia terribile del tradimento tra zio e nipote...che doveva fare Tex?sparare a Walcott senior?!:D o prendere a pugni un vecchio malato di tumore?!

     

    Appunto.

     

    Tex non può fare più niente, se non strillare al vecchio e andarsene. Che fa, gli spara? Il vecchio l'ha fregato, e lui lo sa.

     

    Il vecchio ha condotto il gioco, ha totalmente gabbato tutti (compreso Tex) e si sarebbe goduto i frutti dei suoi crimini, se non fosse che si è ammalato.

     

    Se ne "I delitti del lago ghiacciato" il cattivo riuscirebbe a fregare Tex, se non avesse avuto un colpo di sfortuna (e lo dice pure a Tex, che si considera il "vincitore morale"), comunque il colpo di sfortuna l'ha avuto e Tex l'ha beccato.

     

    In Fuga da Anderville, il colpo di fortuna non arriva. Tex viene gabbato e il cattivo vince. Devono passare anni prima che altre circostanze spingano Walcott e chiamare Tex e spiegargli, finalmente, come erano andate le cose.

     

    Notare che non sto dicendo che Tex viene ridicolizzato. Erano ancora i tempi in cui Nizzi scriveva bene, quindi il fatto che Tex viene gabbato è comprensibile, non fa idiozie, e non viene salvato da qualcun altro ogni tre pagine. Io sto parlando di COSA TI DICE UN TESTO.

     

    Faccio un esempio. Vedi un uomo e una donna che si baciano. Li conosci, sono marito e moglie da pochi giorni. Che fai? immagino che sorridi e te ne vai senza disturbarli.

    Secondo esempio. La donna stavolta è TUA moglie, e l'uomo è l'idraulico. La scena è esattamente la stessa. Mettiamo pure che le persone siano le stesse. Però è un mondo alternativo dove invece di sposare lui ha sposato te.

     

    La scena NON ti provoca la stessa reazione, vero?  :lol:

     

    La lettura NON è un atto puramente passivo. Noi decodifichiamo ATTIVAMENTE i segni che leggiamo. Riconosciamo personaggi, situazioni, luoghi, etc.  una persona che legge Tex per la prima volta non "leggerà" (percepirà) la stessa cosa che percepisci tu (lui vedrà un ranger, di cui non sa nulla, nemmeno che è capo dei Navajos, magari sconfiggere un bandito. Si preoccuperà dove tu non lo faresti, ma non riconoscerebbe i tormentoni della serie, e magari non capisce chi è quel "vecchio cammello" che nominano sempre...

     

    Quando ho letto per la prima volta Fuga da Anderville,  il fatto che Tex venisse effettivamente sconfitto (ed è la principale sconfitta di Tex fino a quel momento in tutta la sua storia. Tex è stato totalmente sconfitto, ingannato, gabbato, e non ci può fare niente), mi ha spinto ad elevare la figura di Walcott come criminale davvero diabolico.

     

    Dopo aver visto Tex gabbato da tutti per vent'anni rileggere quella storia NON PUÒ darmi la stessa comunicazione. Walcott sarebbe un genio perchè ha gabbato uno che ormai hanno gabbato tutti nel west? E anche se nella storia non c'è nulla che lo renda ridicolo, TI RICORDA QUANTO SIA IN GENERE RIDICOLO nelle storie successive di Nizzi, e fa la figura del piccione.

     

    Hai presente quando, dopo un film pessimo tratto da un romanzo, dicono "il film non ha mica rovinato il romanzo, il romanzo è ancora lì in libreria, uguale a prima".

     

    Beh, è una sciocchezza.

     

    il libro sarà uguale, ma è cambiato il lettore. Invece di partire da zero o con quello che sa del romanzo, il lettore stavolta sarà influenzato dall'aver visto il film o averne sentito parlare. Immaginerà i personaggi del film, e le voci del film. il romanzo sarà ancora uguale, ma l'esperienza di lettura è profondamente modificata.

     

    Leggere Fuga da Anderville CON IL SENNO DI POI, ti comunica cose diverse dalla prima lettura (a me ha comunicato "ammazza, ma Nizzi aveva davvero iniziato presto a far fregare Tex da tutti quelli che passano")...

    • Confuso (0) 1
    • +1 1
  5. Avevo postato questo commento come risposta ad un post nel thread su "fra due bandiere", ma ripensandoci, sta meglio qui:

    ------------------------------

    Temo che anni di nizzate mi abbiano rovinato "fuga da Anderville". All'epoca mi era piaciuta molto, ma l'ho riguardata ultimamente... quel finale, con Tex che strilla, impotente e inutile, all'epoca mi era parso drammatico, perchè era una cosa inconsueta, il fatto che fosse un Tex così irriconoscibile e sconfitto dava maggior forza alla scena.  Ma a rileggerlo oggi.. ci rivedo il tex imbelle di mille nizzate... ne rovescia totalmente la percezione: se quella è un evenienza rara dà drammaticità. Se è una cosa che capita in tante storie... beh, diventa ridicola, e insopportabile.

    Mi ha fatto riflettere su quante volte, anche all'inizio, prima della sua crisi, Nizzi ha usato "Tex che viene gabbato, e ci pensa qualcos'altro - la fortuna o il destino - a fare giustizia" come "colpo di scena",  come cosa che rendeva particolare e memorabile una storia (anche ne "I delitti del Lago Ghiacciato" per esempio). E come era diversa la reazione del pubblico (e anche la mia) allora. Per quante frottole si dicano oggi sull'argomento, il pubblico Texiano all'epoca era apertissimo anche a storie dove Tex veniva ingannato, o prendeva botte in testa.

    Sono stati anni e anni di vedere ripetute queste cose in maniera insopportabile a cambiare tutto questo. Fino al punto che adesso, rileggendo le vecchie storie di Nizzi che utilizzano questi elementi, provo solo fastidio.

    Non penso rileggerò altre storie di Nizzi dell'epoca, preferisco serbarne un buon ricordo.

    • Confuso (0) 2
  6. Temo che anni di nizzate mi abbiano rovinato "fuga da Anderville". All'epoca mi era piaciuta molto, ma l'ho riguardata ultimamente... quel finale, con Tex che strilla, impotente e inutile, all'epoca mi era parso drammatico, perchè era una cosa inconsueta, il fatto che fosse un Tex così irriconoscibile e sconfitto dava maggior forza alla scena.  Ma a rileggerlo oggi.. ci rivedo il tex imbelle di mille nizzate... ne rovescia totalmente la percezione: se quella è un evenienza rara dà drammaticità. Se è una cosa che capita in tante storie... beh, diventa ridicola, e insopportabile.

    Mi ha fatto riflettere su quante volte, anche all'inizio, prima della sua crisi, Nizzi ha usato "Tex che viene gabbato, e ci pensa qualcos'altro - la fortuna o il destino - a fare giustizia" come "colpo di scena",  come cosa che rendeva particolare e memorabile una storia (anche ne "I delitti del Lago Ghiacciato" per esempio). E come era diversa la reazione del pubblico (e anche la mia) allora. Per quante frottole si dicano oggi sull'argomento, il pubblico Texiano all'epoca era apertissimo anche a storie dove Tex veniva ingannato, o prendeva botte in testa.

    Sono stati anni e anni di vedere ripetute queste cose in maniera insopportabile a cambiare tutto questo. Fino al punto che adesso, rileggendo le vecchie storie di Nizzi che utilizzano questi elementi, provo solo fastidio.

    • Confuso (0) 1
    • +1 1
  7. 53 minutes ago, Carlo Monni said:

     

    Sei in buona compagnia.:P

    Ad un noto autore è stato chiesto se davvero Boselli fosse tanto cattivo come si dice. La risposta è  stata: "No, se paragonato all'Inquisizione Spagnola".:lol:

    Ogni autore o aspirante tale sa cosa vuol dire passare sotto le sue forche caudine ma sa anche che alla fine impara parecchio.

     

    Il... "caratterino" di Mauro è ormai leggendario, ma qui ho un filmato di qualcuno che dice, testuali parole, che al confronto dello stare nello "sweatshop" di Berardi, lavorare con Boselli "è il paradiso" (notare la faccia di Civitelli quando sente questo e guarda il pubblico per vedere se si rendono conto della portata dell'affermazione...  :lol: )

    (il discorso in cui viene fatta l'esplosiva dichiarazione va dal minuto 9':35" al minuto 10': 05")

    https://youtu.be/HzS8apKhQ18?t=574

     

  8. 2 hours ago, juanraza85 said:

    In sostanza, comunque sia, questo albo ha ulteriormente rafforzato la mia personale opinione secondo cui il Magazine è, tra le collane texiane, di gran lunga quella di cui avverto meno la ragion d'essere.

     

    No, il Color è di gran lunga più inutile...  Il Magazine ha il "problema" generale della Bonelli, il fatto che di sceneggiatori capaci di scrivere buone storie di Tex ne hanno troppo pochi per la loro iper-produzione di albi, ma in sè non ha nulla di "sbagliato" come formula (e l'aggiunta delle storie brevi dei personaggi secondari gli dà una certa unicità... a proposito,  per "preparare" il suo ritorno ci sarebbe stata bene una storia in solitario di Mefisto...). Il Color è davvero insensato, "perchè non facciamo pagare di più i lettori per pagare una colorazione invasiva che rovini i disegni dei autori?"...

     

    Idea! Un bel sondaggio sulla "serie di Tex piu inutile!"  :lol:

  9. 6 minutes ago, West10 said:

    Ormai hai iniziato ma fossi stato in te avrei preso in considerazione l'idea di prendermi la collezione storica a colori uscita anni fa con Repubblica. Su ebay trovi parecchi annunci, ne ho visto uno a 299 euro per 239 volumi. Sono poco più di un euro a volume. Tieni conto che il prezzo di vendita era di 6,90 e sono dei volumi molto belli. Penso che in ogni caso potresti ancora prendere in considerazione l'idea.

     

    Personalmente (ma è un giudizio estetico personale, non è un problema se a qualcun altro piace...) considero la CSaC un atrocità cromatica e un insulto ai fumetti che hanno sverniciato. Ma a parte queste considerazioni estetiche da purista, c'è un motivo per cui la CSaC si trova su ebay a prezzi stracciati (ne ho viste anche a  meno di 1 euro a volume...): molta gente l'ha iniziata pensando che sarebbero stati pochi volumi, mentre alla fine è (1) lunghissima, (2) pesantissima (la carta usata è molto più pesante di quella dei Tex che ristampa) , (4) occupa uno spazio enorme (i volumi sono contemporaneamente più alto e più spessi dei Tex che ristampano), e così molte gente tende a volersene liberare, molti più di quelli che la cercano ora: da qui il crollo a picchiata dei prezzi (che penso peggiorerà con il tempo, con sempre più persone che la vendono). Tra l'altro, per gli stessi motivi, anche i commercianti non la vogliono (occuperebbe un posto sproporzionato per il suo valore).

     

    Sono tutti motivi (quello che ho elencato dall'1 al 4 + il fatto che il suo valore continuerà a calare) per cui la sconsiglio decisamente. Visto che oltretutto ristampe meno modificate si trovano comunque a prezzi bassi.

    (anni fa speravo che, finalmente, un giorno la Bonelli rinsavisse e pubblicasse per la prima volta una vera ristampa fedele del Tex di G.L. Bonelli, ma dopo aver visto gli scempi che fanno sulle copertine degli albi d'oro penso che davvero non ne sarebbero capaci, chissà che macelli farebbero...)

  10. Due storie abbastanza dimenticabili, specie la prima. Più divertente la seconda, anche il il fatto di essere un avventura in solitario di Pat (la prima) e quindi essere una storia piena di sganassoni e "papagni"...  :P

     

    Insomma, due storie semplici e abbastanza "telefonate", ma la seconda ha sia la novità del protagonista che l'humour che la salva (secondo me Mignacco, pur non essendo mai stato uno sceneggiatore che mi esaltasse troppo, nelle storie umoristiche se la cava un pochino meglio), e pure i disegni di Dotti. Della prima la cosa più benevola che si può dire è che "si legge senza annoiarsi" che più che una vittoria è un pareggio (ci sono tante cose che si possono fare senza annoiarsi...). Niente di scandaloso, quando pubblichi tante storie all'anno non tutte potranno essere belle e ci sta qualche storia fiacca ogni tanto, ma l'eccesso di produzione di storie per Tex fa sì che le collane "collaterali" tipo Almanacco e Maxi siano troppo spesso dedicate a storie come queste...

     

    Sugli articoli: ho apprezzato "Rick e i suoi fratelli" di Colombo, soprattutto perché contiene i manifesti dei film-dentro-al-film da "C'era una volta ad Hollywood) (quando al cinema è apparsa quella sequenza di manifesti in puro stile spaghetti-western, arrivati a "Uccidimi subito Ringo, disse il Gringo" ero piegato in due dal ridere...), oltre ad un sacco di manifesti veri dell'epoca (i manifesti cinematografici attuali non possono davvero competere) mentre mi ha lasciato abbastanza perplesso "Taglia forte = Caccia Grossa" di Luca Barbieri, nel suo mischiare in un unico elenco un accozzaglia di personaggi storici con personaggi di film telefilm o fumetti (e riuscendo a citare davvero di tutto, compreso Star Wars... senza però citare nemmeno un cacciatore di taglie di quelli apparsi su Tex...)

  11. Negli anni 70 in cui la Bonelli smise di vendere arretrati per posta, le edicole venivano rifornite direttamente dal distributore di scatoloni di "serie" di Tex (tutti i numeri in fila), io la mia prima "collezione" di Tex la completai così: andavo in edicola e compravo il numero 1, il giorno dopo il numero 2, il giorno dopo (o quando riuscivo a farmi dare i soldi) il numero 3 (e se all'edicola qualcun altro aveva già comprato il tre di quello scatolone, c'erano altre edicole e altri scatoloni)

     

    Quegli albi, comunissimi negli anni 70 (probabilmente tutti quelli che si sono fatti una collezione allora senza stare a guardare se erano spillati, non censurati o no ne hanno un sacco) erano una ristampa identica della collana tre stelle... senza le tre stelle.  (e quindi come tali,  erano preferiti ai tre stelle "primissima edizione" perchè non avevano le tre stelle in costa). Nessuno cancellava le tre stelle, li stampavano così.

     

    Quindi, non solo esistono tre stelle stampati senza le tre stelle, ma credo siano più comuni dei tre stelle prima edizione. (e molta gente è convinta di avere dei Tex "originali" perchè non hanno le tre stelle, senza sapere che hanno una ristampa di una ristampa...)

     

    Altra caratteristica di quegli albi è che man mano che li ristampavano, la qualità peggiorava (credo che ogni volta o quasi invece di riutilizzare le lastre facessero copie degli albi già pubblicati, per quanto sembri assurdo), quelli da 350 lire per esempio sono stampati molto meglio di quelli da 800 o 1000 lire.

     

    -------------

    Riguardo invece agli albi d'oro, posso dare direttamente una brutta notizia a Letizia: sono censurati. Molto meno che non i Tex Gigante, ma lo sono. Quindi se Mercury ha usato scansioni di quelli, sono censurate anche le sue finto-anastatiche (Mercury ha fatto un casino pazzesco con i termini, chiamando "anastatica" qualunque tipo di ristampa, anche se totalmente modificata, i suoi albi spillati erano meno "anastatici" del Tex Tre stelle...)

     

    Per questo la Golden Comics Club andò incontro ad un "infortunio": quando fecero le ristampe anastatiche di Tex (VERE anastatiche, non quella roba mista sverniciata che ha fatto la Mercury), fecero prima la serie dei Tex Quindicinali, e solo dopo iniziarono a fare le anastatiche degli albi a striscia.  Ora, probabilmente credendo che la serie quindicinale fosse non censurata, nella SECONDA serie a striscia utilizzarono credo gli stessi materiali di stampa, ristampando la serie con alcune piccole censure (e quindi, non è totalmente fedele alle strisce originali)

     

    Qualcuno glielo fece notare (forse io, che glielo segnalai ad una mostra, ma da come risposero dovevo essere il ventesimo che glielo diceva...) e dalla terza serie le anastatiche tornarono ad essere fedeli  (la prima serie a striscia della Golden Comics Club a quanto ne so è identica alle strisce originali, non so se è perchè anche gli albi d'oro non erano ancora censurati, o se per quella non utilizzarono i materiali delle anastatiche dei quindicinali)

  12. 2 hours ago, Dix Leroy said:

     

    Non so voi ma come per altri negozi io ho la mia edicola di fiducia e vado in altre rivendite solo in casi eccezionali.

     

    Anch'io, e non è certo l'edicola più vicina (ce ne sono almeno altre 5 più vicine), ma è quella dove mi danno il servizio migliore.

     

    Per esempio, mi sanno dire se un fumetto è uscito o no, e anche se l'hanno finito me lo procurano in pochi giorni (se il distributore locale ne ha ancora) o al massimo in una settimana o due..

     

    2 hours ago, Dix Leroy said:

    Dove vado io mi tengono gli albi che di solito prendo e li "prenoto" nel caso di speciali (faccio vedere la terza o la quarta

    di copertina con la pubblicità). Poi nel caso di collezioni a dispense o le collezioni storiche arrivano solo le copie che

    i clienti hanno richiesto.

     

    Appunto.

     

    Mi meraviglia invece che navajo warrior sia così "fedele" ad un edicola...  che gli dice che Tex non è arrivato (mentre probabilmente ha finito le copie...  io penso sia impossibile che nessun altro abbia chiesto Tex nel frattempo, e quindi se fosse vero se le sarebbe già fatte mandare dal distributore)

     

    Dopo una cosa simile io più che dirgli "questo numero prendilo altrove" gli direi "prendi TUTTO altrove, in un posto dove ti trattano meglio"...

     

    Proprio in un momento come questo, in cui le edicole sono in difficoltà e un sacco chiudono, credo sia più opportuno premiare chi lavora meglio, anche se magari non è l'edicola più vicina...

     

    2 hours ago, Dix Leroy said:

    Se navajo warrior compra sempre al sabato all'edicola della stazione (che di solito sono le più fornite) è strano che non

    sia riuscito a trovare il suo fumetto.

     

    Non è detto che le edicole delle stazioni siano le più fornite, ormai...  la gente passa il tempo sullo smartphone lungo i viaggi in treno, e per esempio dalle mie parti sono state le prime che hanno chiuso (forse anche per gli affitti alti)

     

    3 hours ago, borden said:

     

    Beh, scusa se te lo dico, ma con abitudini così rigide non lo troverai mai. E' chiaro che a Sondrio è arrivato, ma in altre edicole, evidentemente.

     

    L'edicola sotto casa mia chiude di nuovo. Che faccio? Non compro più il giornale?

     

    Beh, secondo altri autori Bonelli... sì!  Smetti di prendere il giornale!     :lol:

     

    L'ho letta ormai in diverse interviste e interventi in forum e social, ci sono testate che vanno male, e la colpa la danno al calo delle edicole (perchè è ovvio che se una persona non è disposta a fare lo sforzo di andare in un'altra edicola, non è mica colpa del fumetto che per lui non vale quello sforzo, noooooo....  )

     

    A me pare che sia più ovvio e sensato che siano le edicole a chiudere perchè non si vendono più giornali (anche per colpa della liberalizzazione nei supermercati), più che i giornali a chiudere perchè chiudono le edicole...   :rolleyes:

     

     

     

     

     

     

  13. Se leggi il mio commento, anch'io ho giudicato la storia tutto sommato sufficiente (con un primo albo e mezzo che facevano sperare qualcosa di più), soprattutto sul fattore "si legge bene, è dinamica, non annoia e non mi ha fatto arrabbiare) ma...  dire che è "buona" mi pare eccessivo, per una storia dove TUTTI i personaggi agiscono senza alcun senso...

     

    Gli indiani attaccano in maniera assolutamente suicida (conta anche tu i morti, come ho fatto io: auto-citandomi: "nella fuga di Tex e Carson nella notte ne muoiono 7, altri 6 li ammazzano Tex e Carson quando inseguono i soldati, altri 6 li hanno ammazzati i soldati in precedenza) senza scoraggiarsi un minimo. Questi hanno perso 20 uomini per... cosa? Per qualche scalpo? Per uccidere gli ultimi 3-4 soldati dopo che hanno già vinto la battaglia mettendoli in fuga? Perché non vanno ad assaltare qualche fattoria meno difesa? Sembrano folli o suicidi. - Nella battaglia finale, sempre per parlare dell'eccesso di "Tex spara e indiano fa Aaaaahhh", ho contato TRENTANOVE indiani uccisi, quasi tutti da Tex...  se all'inizio erano "una cinquantina" (come detto a pagina 65), a quel punto c'erano una dozzina di indiani (per l'esattezza Filippucci ne disegna 13 in fuga), superstiti dopo la morte di 59 loro compari, uccisi quasi tutti dallo stesso uomo, che continuavano ad assaltare senza il minimo dubbio un gruppo di superstiti che ormai era quasi più numeroso di loro... "

     

    Insomma, erano 32-33, e ne muoiono circa 20. E rimangono lì. Arrivano altri 40 indiani, attaccano di nuovo allo scoperto e in pieno giorno, da indiani suicidi da film anni 20,  e ne muoiono altri 39, siamo a circa 60 morti, e gli ultimi TREDICI continuano ad attaccare senza alcun senso, e fuggono solo quando arrivano i soldati (perchè? Fino a quel momento erano votati al suicidio per uccidere i bianchi, chissà perchè... e in quel momento e solo allora si ricordano di voler rimanere vivi?

     

    Ma con gli altri personaggi non è meglio. Il Gambler si innamora della ragazza. Perchè?Si sono parlati pochi minuti. Soprattutto, lei si innamora di lui e agiscono come se fossero fidanzati da tempo. Perchè? il figlio impazzisce e si suicida attaccando gli indiani, e lì magari un motivo potrebbe avercelo, ma tutta la scena comunque suona gratuita. Idem per l'azione del padre alla fine.

     

    Non c'è motivazione, costruzione, nulla, nelle azioni di questi personaggi. Fanno cose solo "per smuovere la trama", e basta.

     

    Il "mestiere" di Nizzi si vede ancora, nella costruzione delle singole scene, e nei dialoghi (che ho apprezzato, a differenza di Andrea67), e quindi anche per questo dicevo che la cosa migliore di questa storia è che "si legge bene" (e non fa arrabbiare), ma dietro questa patina... non c'è nulla.  La storia non mi ha lasciato nulla, e me la dimenticherò credo in pochi giorni (cosa che è comunque un miglioramento rispetto a certe storie di Nizzi del passato che ricordo bene e mi fanno ancora arrabbiare dopo anni... "non mi sfuggirai, o non mi chiamo più Tex Willer"... "Oh, mi è sfuggito...")

    • +1 1
  14. Le storie della prima guerra civile (in ordine di pubblicazione, è "fra due bandiere" la ret-con) avvengono con il gruppo dei pards "quasi" formato, con un Kit già teenager e un Carson già con pizzetto e capelli bianchi, se la collana "Tex Willer" arrivasse fino a quel periodo diventerebbe praticamente un "doppione" della serie originale.

    Visto che oltretutto c'è un lunghissimo periodo di diversi anni (fra il matrimonio e l'albo "il figlio di Tex") praticamente inesplorato, tranne pochissime storie, penso sia più probabile che, se e quando ci si arriverà, si "fermi" il tempo in quel periodo come è successo per la serie originale, mantenendo la distanza fra le due serie.

    Se ricordo bene (non ho la cronologia sotto mano) ci dovrebbero essere prima:

    - il resto del periodo da fuorilegge, fino all'incontro con Marshall

    - il periodo da "ranger in incognito", fino all'incontro con Mefisto

    - il periodo di nuovo da fuorilegge, e da rivoluzionario messicano.

    - il periodo da tranquillo allevatore che non cerca guai...  :D

    - la guerra civile

    - il ritorno in Messico (e, se mai ci arriveremo, spero un sacco di avventure della coppia Tex - Lupe Velasco)

    - il periodo di nuovo da Ranger.

    - il matrimonio e "aquila della notte"

    - il periodo da "cavaliere solitario" con il fido indiano Ton...ehm, Tiger Jack

    Insomma, prima di esaurire tutto questo, ce ne sono di storie da raccontare...

    • +1 1
  15. Insomma, il Tex della serie regolare sarebbe stato inseguito per due albi dallo sceriffo? Notare che in questa storia i mormoni "cattivi" sono scenografici e si fanno odiare bene, ma non presentano grandi problemi per Tex. I problemi gli vengono dallo sceriffo e dai suoi vice che, ignorando completamente una ragazza rapita con rapitori che hanno lasciato chiarissime tracce di un carro, insistono a dare la caccia a Tex, aiutando i rapitori (inconsapevolmente, ma in realtà se ne fregano, il vice NON VUOLE sapere...) , per incassare la taglia.

     

    Serie regolare: anche se Tex fosse da solo senza i pard, se lo sceriffo non corre a fare il suo dovere, gli strappa la stella e gli fa mangiare la polvere, con la piena autorità di farlo per legge (che questa cosa è un po' strana, è vero che è una tradizione dai tempi di G.L. Bonelli e che Tex è un ranger "speciale", ma davvero Tex ha l'autorità per rimuovere sceriffi e agenti indiani come fa in un sacco di storie?), e la storia durava 30 pagine...

     

    Insomma, i punti chiave della storia sono:

    - Tex DEVE stare in incognito e non farsi notare, per questo aiutare i mormoni è un grave rischio.

    - Lo sceriffo dovrebbe inseguire i rapitori, ma se ne frega PER INCASSARE LA TAGLIA SU TEX.

    - Tex, come ricercato, non solo non ha alcuna autorità sullo sceriffo ma qualunque cosa dice non viene creduta.

    - Tex dovrebbe FUGGIRE per non essere UCCISO O ARRESTATO, invece sceglie di rimanere e di cercare di salvare le donne. Una scelta "eroica" che lo è SOLO PERCHÈ È RICERCATO, altrimenti era il suo lavoro.

     

    "Storia che si poteva fare tale e quale con il Tex famoso Ranger con autorità su tutti gli sceriffi"?   :unsure:  :dubbioso:  :lol:

  16. Letto anche il secondo albo. Giudizio finale più che positivo, anche se

     

     

    ... vi appare il gruppo di vicesceriffi (con Sceriffo) più stupido di tutta la storia di Tex, mi sa (tanto che alla fine mi è dispiaciuto che ne sia sopravvissuto uno, dopo che per due albi sono stati capaci solo di mettere in pericolo innocenti senza muovere un dito per le prigioniere...) 

     

    Sulla storia non ho altri commenti, è una classica "Tex arriva e  sbaraglia tutti", ben scritta e ben disegnata, con un bel cast di personaggi ben caratterizzato (persino le diverse reazioni delle due prigioniere...). Di quelle che lasciano il lettore soddisfatto anche se magari non vinceranno mai le Pattumiere D'oro riservate ai fumetti pallosi ed educativi...

     

    Due righe in più sul formato:

     

    Il formato di questa serie mi sta piacendo sempre di più. Alla Bonelli di questi tempi le stanno provando tutte, fra l'aggiunta di costosi e inutili colori, formati pseudo-"comic book" che gli edicolanti non sanno dove mettere (così come gli audace) ma in generale sembrano puntare a scuse per giustificare prezzi più alti. Invece il formato di Tex Willer mi sembra una buona idea, e forse più adatta ai tempi.

     

    Quando si è diffuso il formato "Bonelli" i lettori stavano passando dall'infanzia senza una lira all'avere più soldi, più tempo e più voglia di conservare i fumetti. il passare dalle strisce a volumoni "collezionabili" è stata un ottima idea, ma oggi invece la gente ha sempre meno tempo e case sempre più piccole e scansie sempre più zeppe. Io vedo che i Maxy li leggo dopo settimane "quando avrò tempo", e diventa sempre più difficile trovare posto per i volumoni in libreria. Questi Tex Willer invece li leggo subito, appena comprati, e li posso mettere nella stessa scansia dei Tex della serie regolare. Ovvio che la qualità della scrittura e dei disegni conta parecchio (e se non mi piacesse il fumetto che contengono, non lo prenderei e basta, il problema del quando leggerlo non si pone nemmeno), ma anche la praticità del formato ha la sua importanza...

  17. "i magnifici sette" era un film americano che si "ispirava" ad un film giapponese di cui la stragrande maggioranza del pubblico non aveva mai nemmeno sentito parlare.

     

    Non si sono rimessi a rifare "Ombre Rosse" scena per scena...  :lol:

     

    È vero che "dipende come lo fai". È un remake dichiarato? È una risposta all'opera originale (magari cambiando il finale)? È un "rendere propria" una componente che ti piace di un film (come faceva per esempio Nolitta con il mostro della laguna nera, prendendo l'immagine e l'habitat ma cambiando tutto il resto e rendendo "Nolittiano" - cioè umano - il mostro?)

     

    No, l'operazione di questo texone è stranissima, e non appartiene a nessuna di queste categorie. Totalmente "nascosta" (non c'è traccia di ammiccamento ironico al lettore, che potrebbe benissimo non accorgersi di nulla, cioè come tecnica pare un plagio), e totalmente palese (la cosa è smaccatissima, davvero scena per scena, e non potrebbe essere più palese di così per chi ha letto la Ballata).

     

    Ho quasi il dubbio che Nizzi l'abbia fatto come provocazione, per vedere (1) se se ne accorgevano e (2) come reagivano (Bonelli e Canzio, intendo)

  18. Stavo leggendo l'interessantissimo articolo di Ymalpas su Tex Willer Magazine 14, e riguardo a questo texone leggo...

    "Nello scrivere la storia, senza dirlo all'editore, Nizzi si diverte infatti a ricalcare intere sequenze e personaggi di "Una ballata del mare salato" di Hugo Pratt, che per lui è la più bella storia a fumetti. Ne Sergio Bonelli, ne i lettori, si accorgono di niente."

     

    Eh... gli piacerebbe...  i lettori se ne accorsero, eccome!  (magari non la maggioranza, visto che probabilmente la maggior parte dei lettori di Tex non ha mai letto Pratt, ma abbastanza da postare un sacco al riguardo su vari forum e protestare negli incontri con il pubblico...).

     

    Più che altro il fatto che non se ne accorsero nè Bonelli nè Canzio, che di sicuro "la ballata" la conoscevano, fa capire con quale attenzione seguissero le trame dei Tex di Nizzi (e fa capire come Nizzi riuscisse a far passare tante nizzate...), mentre magari controllavano cose tipo la simiglianza dei visi o la lunghezza delle gonne...  :rolleyes:

     

    Impressionante anche il fatto che ricordo diverse recensioni di "critici" che scrivevano su riviste cartacee all'epoca che non notarono la cosa, assolutamente evidente dalle primissime pagine...   :lol2:

  19. -----

    Più che altro, l'articolo di ymalpas spiega un peculiare "mistero": come mai molti disegnatori di "Texoni" che poi sono passati alla serie regolare, lì disegnavano meglio, o comunque, come mai diversi dei primi Texoni non sfruttavano assolutamente il formato. Paradossalmente il primo, non essendo stato pensato per una data di pubblicazione precisa, è uno dei più curati, nonostante fosse pensato per la serie regolare. I successivi sono stati fatti in tutta fretta, a ridosso delle scadenze, e purtroppo spesso si vede (non si vede giusto in quello di Zaniboni, disegnatore che probabilmente su Diabolik era abituato a disegnare ancora più in fretta, e che con il Texone realizza uno dei suoi fumetti più belli). Dall'articolo i primi fatti mettendoci il suo tempo sono quelli di Ortiz e Magnus...  :huh:

  20. Scopro con ritardo l'interessantissimo articolo di ymalpas, con un sacco di notizie che non conoscevo!   :Ave:

     

    Sul primo texone...  anche se capisco le perplessità dei tanti lettori che conoscevano solo Tex o al massimo i fumetti Bonelli e si trovarono spiazzati da Buzzelli, non le condivido minimamente.

     

    Anche perchè...

    1) io ero già un fan di Buzzelli, da quando l'avevo scoperto su "Alter Alter", avevo cercato tutte le sue opere a partire da "La rivolta dei racchi" (probabilmente la prima vera e propria graphic novel italiana...) e i suoi fumetti li compravo già a scatola chiusa.

    2) Sapevo dell'esistenza di una storia di Tex disegnata da Buzzelli da prima ancora che l'avesse finita, e l'idea che fosse relegata in un cassetto mi pareva assurda. (e la cosa era generalmente nota, tanto che Bonelli era tormentato dai fan che gli chiedevano "quando pubblicherete la storia di Buzzelli?)

     

    Quindi quando mi trovai il texone fra le mani, nessuna sorpresa, nessun spiazzamento, ho solo pensato "finalmente!" e mi sono letto e riletto la storia più volte (che anche la storia è una delle mie preferite del Nizzi pre-crisi...)   :lol:

     

  21. Per chi dice che questa storia è una "banale" storia dei "soliti" banditi che "come al solito" cercano l'oro dei Navajos, vorrei ricordare che, come hanno già scritto altri, questa è la PRIMA apparizione del tesoro dei Navajos, e la prima spiegazione di come faccia Tex a non avere mai problemi di soldi... in quanto tale, è una delle storie fondamentali per la "costruzione" del personaggio, forse ancora più del "Passato di Tex" (che alla fine ci dice solo che Tex da giovane era già Tex...)

     

    (e poi a me è sempre piaciuta anche come storia a sè)

     

    Essendo la prima, fa da impostazione a tutte quelle che la seguono, ponendo già il problema base di queste storie: NESSUNO DEVE TORNARE VIVO. Nessuno deve poter svelare il segreto dei Navajos (impostazione rispettata da tutti, fino a Nizzi, che con la sciattezza e faciloneria che caratterizzava le sue ultime storie, in una fa vedere Tex semplicemente consegnare allo sceriffo banditi che sanno perfettamente l'ubicazione del tesoro e potranno raccontarlo alle migliaia di assassini e rapinatori di diversi penitenziari...)

×
×
  • Crea nuovo...

Informazione importante

Termini d'utilizzo - Politica di riservatezza - Questo sito salva i cookies sui vostri PC/Tablet/smartphone/... al fine da migliorarsi continuamente. Puoi regolare i parametri dei cookies o, altrimenti, accettarli integralmente cliccando "Accetto" per continuare.