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  1. Queste sono le "nizzate" e purtroppo ce le dobbiamo tenere. Però la storia non è proprio bruttissima. Tex è vero che non fa niente però è sempre al centro dell'attenzione, prende decisioni difficili ma ponderate e adesso va verso il pericolo maggiore insieme a Kit. Per questo spero che il secondo albo sia bello come il primo con Tex in primo piano. Spero solo che non arrivi Carson con la cavalleria a salvare capra e cavoli!! originally edited by STEFANO 3 (1/9/2006, 11:48)
  2. Ho cominciato a leggerlo, è più 'fluido' nello scorrere della trama, ma i dialoghi son sempre gli stessi, iperpolissi e privi di nerbo e stile ... originally edited by MISTER P (31/8/2006, 00:02)
  3. Hai detto bene Ymalpas. Credo che ultimamente le critiche rivolte a Nizzi abbiano avuto un effetto costruttivo e sicuramente sono arrivate grazie alla potenza della rete alle orecchie degli addetti ai lavori. Io stesso mi sono lamentato per la cattiva gestione che ultimamente erano sottoposti i pards, tenuti troppo spesso in secondo piano e finalmente in questa storia qualcosa si e' mosso. Speriamo che tutto cio' non venga smentito nel secondo albo. originally edited by ANTHONY STEFFEN (22/8/2006, 14:42)
  4. L'immagine che apre questa nuova storia di Nizzi, è una di quelle che i lettori di Tex conoscono bene per la sua classicit?: un carro con il suo pesante carico e un manipolo di trafficanti d'armi si inerpicano faticosamente lungo una pista di morte. Un gruppetto di comanches, guidati da un indiano storpio, prende in consegna i sessanta fucili, quindi li decima tutti senza pietà, tutti salvo uno. Non so se avete in mente la copertina di Kento non perdona, ma è proprio così che Tex e i suoi pards ritrovano il comanchero superstite. Inizia così il flashback della triste storia di Puma Zoppo, della sua disavventura dieci anni prima nel piccolo villaggio minerario di Alamita, della morte dell'amico Cuore d'Orso, del Giuramento sul suo corpo ormai inerte, già nel dirupo, che tanto ci ricorda, per l'affinit? tematica quello del nostro satanasso sulla fredda tomba di pietra di Lilith. Il leit motiv della storia, l'avrete capito, è quello della vendetta, che nella mente di un indiano accecato dall'odio non può che tradursi in un desiderio di sangue del nemico bianco. Kit Willer confessa di capire ( ma non accettare ) le violente aspirazioni stragiste di un personaggio che per la sua crudeltà ci ricorda da vicino il nolittiano Cruzado. Date queste premesse, col richiamo a personaggi e situazioni che come dicevo in apertura, in questo fumetto possono solo definirsi è classiche è , difficile, veramente ardua la scrittura di una nuova avventura che non presenti il sapore del d'j? vu per il lettore. Le storie di Tex sono fatte di corsi e ricorsi, per ogni buon sceneggiatore il metro del giudizio dovrebbe essere quello dell'originalità, della misura, dell'equilibrio e in ultimo dell'eleganza. E in questo il buon Nizzi è ancora capace di stupirci. Una sceneggiatura la sua che è fortemente originale, misurata ed equilibrata ( nel senso che finora è comunque lontana dagli eccessi di nolittiana memoria ). Una storia forse non troppo elegante, questo bisogna ammetterlo, ma la colpa è sempre quella delle 220 tavole, che impediscono la libera ed emancipata espressione a livello di immaginazione creativa e i testi finiscono tout court per risentirne sistematicamente. La scena del saloon, troppo sommaria, frettolosa, quasi esasperata nella sua approssimazione, ne è l'ideale esempio. Vorrei soffermarmi adesso sul ruolo di Tex e dei suoi pards, finalmente riappropriatisi del loro destino, quello cioè di miti veri e intramontabili. I calunniatori del nostro ranger, certo si tureranno il naso davanti alla scena del ritrovamento del comanchero. Un Tex buonista in delle vesti per lui direi insolite, un satanasso che vale la pena ricordare, con i mercanti di fucili e whisky non è mai stato tenero. Non dimentichiamo però che il nostro diavolo, la sua lezione, sepolto vivo sotto un sole tremendo, con le pareti rocciose che aumentano all'infinito nella sua mente il senso della calura, la dura lezione l'ha già avuta? Confesso che prima della lettura dell'albo la copertina che vede Tex impedire al soldato di sparare sull'indiano in fuga, mi aveva lasciato perplesso nelle varie interpretazioni che avevo formulato. E invece niente a che vedere col ?politically correct? che imperversa impunito ormai da un decennio sulle pagine del nostro fumetto. Il colpo di genio di Nizzi, invece, quello che non ti aspetti, quello che, inoppugnabile, ti restituisce Tex, l'eroe superiore e indiscusso, che ricercheremo inutilmente negli albi di Boselli! Ottima anche la gestione degli altri pards, con dei ruoli da protagonisti, sfruttando abilmente le loro capacità individuali. Devo dire che il timore di vedere Tiger fatto prigioniero nel campo di Puma Zoppo era molto forte, ma Nizzi sembra aver finalmente capito gli errori passati e superato questa tanto discussa fase. Lo stesso dicasi di Carson, ritornato il vecchio cammello di una volta: spara ( senza contare le munizioni, quello che non guasta ) e soprattutto riflette. Durante l'assedio del ponte sul rio Tinto, è il vecchio scout che usa la testa, che si anima e impedisce la disfatta? zompando poi ultimo sul treno, ultimo come i capitani sulla nave che affonda. Semplicemente perfetto. Un ruolo minore, da comprimario, quello riservato a Kit Willer. Comunque sinceramente sarebbe stato troppo vederlo nei panni del sergente, nella divertentissima scena della requisizione del treno a White Rock. In questa storia, i nostri, compreso Piccolo Falco, sono protagonisti assoluti, determinati e determinanti. è questo quello che conta. Malgrado vi sia da ridire su qualche difettuccio espressivo, su qualche dialogo ridondante, questa è la vera caratteristica irrinunciabile ed imprescindibile per i veri amatori del fumetto Tex. E in questo, senz?ombra di ironia, Nizzi si può ben definire il degno erede di Gianluigi Bonelli. originally edited by YMALPAS (22/8/2006, 11:53)
  5. Premesso che ancora non ho avuto l'occasione di leggere l'albo (biblio comunale chiusa per ferie) temo che la relativa piacevolezza del primo albo lascer? il passo, come è già successo col vecchio episodio, al solito finalino alla Nizzi, magari non con qualche trovata di sceneggiatura atroce, ma nel migliore dei casi banale. Sarà prevenuto, ma negli ultimi 4 anni solo due o tre volte Nizzi ha smentito questa regola. originally edited by MISTER P (20/8/2006, 17:16) Chi lo sa, stavolta sono più fiducioso di altre, anche perchè in genere, quando lavora con Ortiz, Nizzi riesce a dare il meglio di sè (che però di questi tempi non è un granch?, ok... Accontentiamoci!) originally edited by RIMATT (21/8/2006, 15:29) Puo' darsi, ma penso che Nizzi e Ortiz in passato hanno raggiunto dei buoni livelli con storie come "Gli uomini che uccisero Lincoln", ma da un po' di tempo a questa parte ci sono state solo delusioni per "Puerta del diablo" ( che in sostanza non è male) ma il seguito "Il tesoro della miniera" è a mio parere il peggior albo della serie 500..... originally edited by FRANK IL BARO (21/8/2006, 19:31)
  6. dopo una prima lettura devo dire che Nizzi mi ha stupito... dopo anni di inenarrabili schifezze questa è un bel soggetto, non originale, certo, ma ben condotto e con buone idee... non è certo immune da pecche e cadute di stile (gli indiani logorroici che devono raccontare a tutti i loro progetti sono un po' troppo minchioni), ma se guardiamo all'insieme è una bella prova. spero non mi smentisca nel prossimo numero, magari con qualche trovata idiota (tipo tex che racconta per 50 pagine il suo piano di battaglia). :sick: i disegni sono magnifici, sporchi al punto giusto originally edited by GIUBBE ROSSE (20/8/2006, 16:36)
  7. Sono completamente d'accordo con te, mi hai tolto le parole di bocca! Comunque credo che per questa volta il secondo albo possa essere solo migliore ma ho un terrore: speriamo che Carson non venga con uno squadrone di cavalleria a salvare Tex e gli altri, ma che sia Tex con un colpo di genio a salvare la situazione! Quanto ai disegni di Ortiz trovo anch'io un p? di bianco e forse anche non molta accuratezza nei dettagli, ma è un fatto dovuto sicuramente alla velocit?, non dimentichiamo che ha disegnato questa storia i appena un anno! Resta però uno dei miei disegnatori preferiti e credo che per vederlo appieno in tutta la sua bravura con i neri dovremo aspettare il secondo albo dove mi sembra ci sia una scena di notte con Tiger. Il suo Kit (che tra l'altro è la prima volta che disegna) mi sembra un p? troppo bamboccio, ma in fondo mi piace originally edited by STEFANO 3 (10/8/2006, 20:40)
  8. Vorrei tanto sapere come mai sono usciti in edicola due storie con soggetti praticamente simili uno dopo l'altro. Entrambi con un indiano in cerca di vendetta, prima Santos e ora Puma Zoppo. Tornando all'albo in edicola questo mese, anche se il soggetto e' tutt'altro che originale, e i dialoghi non sono un granche', ci sono alcuni punti positivi che si possono apprezzare. Tiger & Carson sono ben impiegati e hanno un ruolo importante per il proseguo della storia. Il primo riesce ad avvicinarsi al campo di Puma Zoppo dopo aver seguito le tracce di un indiano. Il vecchio Kit invece insieme a quattro soldati dell'esercito riesce a rendere vano il tentativo da parte di un piccolo gruppo di indiani di distruggere il ponte dove passa il treno, ed e' un piacere rivedere un Carson in una forma smagliante che da tempo non si vedeva. Discorso diverso per quanto riguarda Kit Willer, ma gia' rivederlo in un albo e' gia' qualcosa. Per quanto riguarda Tex, l'unico momento d'azione che lo riguarda e' l'episodio illustrato da Villa nella cover, ma in quest'albo lo vediamo nelle vesti di regista dando ordini sia ai suoi pards che all'esercito. Sicuramente sara' determinante nella seconda parte della storia, speriamo insieme a suo figlio. Comunque sia una buona prova per Nizzi, ma prima di dare un giudizio complessivo e' meglio aspettare la conclusione della storia nel prossimo albo Strada Sbarrata (che titolo!!!!). I disegni di Ortiz come avrete sicuramente notato sono meno scuri del solito, dovuto sicuramente alla fretta con cui ultimamente disegna. originally edited by ANTHONY STEFFEN (10/8/2006, 15:37)
  9. Letto l'albo. Superiore a tutte le mie aspettative ma non privo di difetti. Prima nota positiva: Nizzi ce la mette tutta, per sfornare una storia bella e movimentata. Credo che chiunque legger? l'albo potr? confermare questa mia mia impressione. Però (prima nota negativa) ce la fa solo fino a un certo punto. Il soggetto è davvero ben congegnato (seconda nota positiva), e d' modo ai pards di giustificare la loro presenza (terza nota positiva). E in generale, nelle 110 pagine dell'albo non manca certo l'azione (quarta nota positiva). D'altro canto, Tex è quasi del tutto assente dall'azione... Ma per ora non direi che questo sia un difetto, anche perchè presumo che nel prossimo albo sarà protagonista assoluto (assieme a Kit). I problemi sono altri: prima di tutto, l'innaturalezza di alcuni dialoghi (non tutti, fortunatamente). Paradossalmente, in questo contesto sono proprio gli interventi più puramente texiani a risultare quasi stonati. Ed è proprio qui che si ha l'impressione che Nizzi proprio non ce la faccia a far meglio di così: ma come, Claudio, costruisci una storia dall'ossatura robusta e avvincente e poi rischi di sciupare tutto perchè non riesci a rendere vivi i dialoghi? E questa è la seconda nota negativa. La terza (e ultima) è la tendenza (e anche stavolta credo si tratti di un difetto ormai nel dna di Nizzi) a tirare troppo per le lunghe alcune scene, mentre il ritmo ne gioverebbe se il tutto fosse un po' più spiccio e veloce. A conti fatti, si tratta di un albo con più luci che ombre, complessivamente convincente ma di certo non impeccabile. Però si tratta pur sempre di una lettura divertente e gradevole. Niente di che, ma a pagina 114 ci si arriva in fretta e, soprattutto, si ha una certa voglia di vedere come andr? a finire. Ortiz è sempre lo stesso: io lo ritengo troppo veloce e approssimativo, specie nei volti dei pards, ma rimane comunque un disegnatore di gran classe. originally edited by RIMATT (8/8/2006, 15:29)
  10. Soggetto e sceneggiatura : Claudio Nizzi Disegni: Josè Ortiz Periodicità mensile: Agosto 2006 è Settembre 2006 Inizia nel numero 550 e finisce nel numero 551 Da cosa nasce l'odio viscerale che Puma Zoppo nutre nei confronti dei bianchi? Tutto ebbe inizio in una tragica giornata di dieci anni fa, quando il giovane comanche Puma Rosso si rec?, in compagnia dell'amico Cuore D'Orso, nella città di Alamita. I due ragazzi vennero presi di mira da alcuni bianchi e il drammatico gioco in cui vennero coinvolti si concluse con il grave ferimento a una gamba del primo e con la morte del secondo? Oggi, Puma Zoppo è in cerca di vendetta e inizia a compiere selvagge scorrerie in compagnia dei suoi indiani fuggiti dalla riserva. Tex e i pards tentano di mettere in salvo l'ignara popolazione della zona? © Sergio Bonelli Editore
  11. Staff Forum

    [Maxi Tex N. 10] Il Veleno Del Cobra

    Emoziona un po' rivedere il tratto di letteri, uno dei miei disegnatori preferiti, anche se la mano non è più quella di una volta. piuttosto il saluto di letteri non meritava una delle storie più insulse e avvilenti di nizzi, da rogo. ma come si fa a riprendere il filone cinese di tex (sapendo che era uno dei cavalli di battaglia di GLB) e stuprarlo in questo modo? nizzi non regge un albo normale, figuriamoci se deve tenere un maxi la storia non ha ne capo ne coda, non ha suspence, scorre annoiata tra pagine di parole inutili (tipo il cinese che racconta in tre pagine quello che tutti hanno già visti dieci pagine prima... aio! ma siamo tutti pirla?) l'acquisto vale solo perchè sono le ultime tavole di letteri come sostengo da tempo nizzi andrebbe denunciato per vilipendio ad un mito e con lui SB che ne avvalla le azioni originally edited by GIUBBE ROSSE (24/10/2006, 10:29)
  12. Staff Forum

    [Maxi Tex N. 10] Il Veleno Del Cobra

    Si intuisce subito, dai cappelli, che il cobra è un vecchio e dato che sullo scacchiere non ci sono altre pedine... La maschera gli copre solo il viso, insomma Nizzi avrebbe potuto inventare qualche copricapo simile a quello dell'Artiglio Nero... originally edited by YMALPAS (17/10/2006, 09:12)
  13. Staff Forum

    [Maxi Tex N. 10] Il Veleno Del Cobra

    Cosa intendi dire? L'identit? del cobra è IMO ben intuibile, ma non mi pare che venga direttamente svelata prima del suo "smascheramento". Mi è forse sfuggito qualcosa? originally edited by RIMATT (16/10/2006, 19:36)
  14. Staff Forum

    [Maxi Tex N. 10] Il Veleno Del Cobra

    La prima parte della storia è monotona, la seconda spumeggiante, ricca di emozioni e colpi di scena, da brividi l'ultima vignetta nelle acque della baia di Frisco. Disegni di Letteri sulla media dell'ultimo periodo. Fin troppo evidente la volont? dell'autore di rendergli omaggio, proponendo soluzioni narrative imparentate a quelle bonelliane degli anni '70, dall'anello del cobra che sostituisce il laccio nero, ai sicari, che sbagliano e pagano con la vita i loro errori. L'identit? del cobra è subito svelata ( sin dalla prima vignetta ) e questo è un peccato, perchè il doppio, triplo gioco orchestrato a livello di sceneggiatura, per il lettore, ovviamente onniscente, non ha nessun sapore . Nizzi si rifarà più avanti, con l'agguato nella taverna e la comparsa finale delle "lanterne blu" che chiudono in modo avvincente la storia. Ottimo il recupero di Tom Devlin e Mike Tracy, c'è un velo di tristezza nel lettore nel vederli riapparire dopo così tanti anni. Un maxi che vale senz'altro l'acquisto, ma è solo un pallido riflesso dei grandi capolavori del passato che avevano visto le sette cinesi protagoniste. Mi sa tanto di crepuscolo... è davvero tempo di voltare pagina! originally edited by YMALPAS (16/10/2006, 18:08)
  15. Staff Forum

    [Maxi Tex N. 10] Il Veleno Del Cobra

    Questo Maxi,? sicuramente uno dei meglio riusciti. Questa volta Nizzi non ha deluso i lettori, accompagnato da Letteri, e alla fine da Della Monica, il terzetto ha "partorito" una storia niente male, anzi....! "IL VELENO DEL COBRA" ci riporta un po indietro nel tempo("SAN FRANCISCO")e ci fa rivivere una storia con i cinesi, un "giallo" che scorre bene, e vede Tex molto attivo, accompagnato da Carson, sempre pronto a tutto. Il volto del Cobra, era quasi facile indovinarlo, ma la scena finale mi ha sorpreso, anche non mancano gli "origliatori", ma la cosa non danneggia la "fatica"di Nizzi. I disegni di Guglielmo(gli ultimi) sono all'altezza della situazione. Voto storia:7,5 Voto disegni:8 originally edited by MANO GIALLA (13/10/2006, 10:23)
  16. Staff Forum

    [Maxi Tex N. 10] Il Veleno Del Cobra

    Maxi più che sufficiente, accettabili i disegni di Letteri e Della Monica nelle ultime 30 pag. fa un buon lavoro, ci sono alcune cose che non mi tornano che dir? fra qualche giorno Comunque questa storia risulta piuttosto buona anche se Tex e Carson per tutto l' inizio fanno un po' da spettatori Quindi, in complesso: STORIA 6,5 DISEGNI 6+ originally edited by GIUDICE COLT (11/10/2006, 15:08)
  17. Staff Forum

    [Maxi Tex N. 10] Il Veleno Del Cobra

    Sono d'accordo con chi dice che è uno dei migliori soggetti scritti da Nizzi negli ultimi anni, sarà che le sette cinesi mancavano da molto tempo ma la storia è molto affascinante ATTENZIONE, TALE PEZZO RISULTA ESSER UNO SPOILERil colpo di scena dell'identit? del Cobra è stato discreto anche se abbastanza prevedibile, gli altri 2(taverna e lanterne blu) veramente efficaci, grande storia allora?No purtroppo no, ciò che fa scendere il giudizio ad un discreto sono l'incredobile spiegazionismo, ogni azione compiuta viene detta 2 o addirittura 3 volte col solito gioco dei io so che lui sa che io so tipico dell'ultimo Nizzi, in edicola in questi giorni c'è la ristampa dei primi 3 numeri di Dylan Dog, ebbene io vorrei tanto che Nizzi si rileggesse certi fumetti per capire cosa significa una sceneggiatura "incalzante"....FINE SPOILER Per quanto riguarda il discorso incongruenze: ATTENZIONE, TALE PEZZO RISULTA ESSER UNO SPOILERAssurdo che Tex sapendo di cadere nell'agguato del barcone si porti con se solo lo sceriffo e non si cauteli con altri poliziotti pronti ad intervenire all'esterno della nave. Appare inverosimile che chi decide di di fare affogare un uomo con un masso al piede non lo avvolga in un sacco al fine di evitare che il corpo spolpato dai pesci venga a galla, per non parlare poi della prontezza di Tex che mentre affonda nel buio riesce a trovare la lucidit? di tagliare le corde, vabb? che tex è un eroe ma non facciamogli fare cose da supereroe marvelliano...FINE SPOILER Per concludere i voti STORIA 7,5 DISEGNI 6,5 P. S. Grazie di tutto GUGLIELMO LETTERI originally edited by CULO DI GOMMA(10/10/2006, 12:41)
  18. Staff Forum

    [Maxi Tex N. 10] Il Veleno Del Cobra

    anche io l'ho finito, a me invece la vera identit? del cobra ha lasciato di stucco, non mi ero scervellato per capire chi fosse ed è stata una sorpresa... ATTENZIONE, QUESTO PEZZO RISULTA ESSER UNO SPOILERsono d'accordo con anthony, è impossibile riuscire a tagliare la corda di un masso che ti trascina a fondo e riuscire a addirittura a fare lo stesso con il proprio pardFINE SPOILER
  19. Staff Forum

    [Maxi Tex N. 10] Il Veleno Del Cobra

    Letto finalmente ques'ultima fatica di Letteri che ci lascia con una storia di ambientazione cinese tanto care a lui. Il soggetto come si sa non e' originale, ma era da tanto che sulle pagine di Tex non leggevamo storie di sette cinesi sulla scia di Chinatown. Ma se qualcuno crede di leggere una storia qualitativamente simile a quella scritta anni fa da G. L. Bonelli si e' illuso. Non che sia una brutta storia ma ci sono alcuni episodi strani che purtroppo Nizzi ultimamente ci ha abituato. Non c'e' suspence nel conoscere l'identita' del "cobra" perche' lo si capisce abbastanza presto. ATTENZIONE, TALE PEZZO RISULTA COME SPOILERUn episodio molto discutibile e' quando i due pards riescono ad uscire da una situazione difficile ovvero dopo essere stati drogati e buttati nel lago con un masso nel piede. Cio' che non mi aspettavo invece e' stato il colpo di scena finale dove Won-li capo della setta delle Lanterne blu uccide il Cobra per vendicare suo marito.FINE SPOILER Comunque un gradino superiore ai precedenti Maxi sceneggiati da Nizzi anche se il confronto e l'ombra di Chinatown diventa imbarazzante. Un Maxi che poteva avere un titolo diverso, che ne so, "La setta cinese" , perche' alla fine il veleno non e' che sia cosi' importante in questa storia. Infine una parolina da spendere per quest'ultima fatica di Letteri che non immaginavo avesse disegnato 303 pagine, credevo di meno. I suoi disegni in questo maxi sono migliori rispetto ai suoi lavori nella serie regolare, cio' grazie all'ambientazione della storia, e comunque sia anche se si avverte la difficolta' e la fatica e' da apprezzare questo artista che ci ha regalato moltissimi capolavori indimenticabili. originally edited by ANTHONY STEFFEN (7/10/2006, 12:15)
  20. Staff Forum

    [Maxi Tex N. 10] Il Veleno Del Cobra

    Be', presto detto: è decisamente inferiore. Come decisamente inferiori sono i disegni di Letteri. Quelle storie erano tra il buono e l'ottimo, questa è più che sufficiente. Ma Il veleno del cobra è IMO superiore agli ultimi due Maxi Nizziani, soprattutto per quel che riguarda dialoghi e caratterizzazioni, e lo considero in senso assoluto una lettura dignitosa. originally edited by RIMATT (6/10/2006, 18:54)
  21. Staff Forum

    [Maxi Tex N. 10] Il Veleno Del Cobra

    Rimatt, non tenermi sulle spine... Rispetto alle storie precedenti sui cinesi, mi riferisco alla bonelliana IL LACCIO NERO e alla nizziana BERSAGLIO TEX WILLER [ # 324 e ss ], come si pone questo Veleno del cobra ? originally edited by YMALPAS (6/10/2006, 16:51)
  22. Soggetto e sceneggiatura: Claudio Nizzi Disegni: Guglielmo Letteri e Raffaele Della Monica Periodicità annuale : Ottobre 2006 Aquila della Notte deve affrontare la setta del Loto Verde che, da anni, taglieggia e opprime gli immigrati cinesi di Virginia City... Ma qual è la vera identit? del capo della setta, il misterioso Cobra, il cui morso letale punisce con la morte chi osa contrastare i suoi folli piani di potere? [ Nota: il messaggio iniziale di questa discussione è stato modificato per consentire l'inserimento dei dati della storia ] Sarà sincero: il Maxi l'ho acquistato per una sorta di omaggio nei confronti del grande Guglielmo Letteri, che ha firmato con Il veleno del cobra la sua ultima prova Texiana. Non nutrivo grosse aspettative nei riguardi della storia, eppure... ... eppure ho letto le 330 pagine di questo malloppone in una sola seduta (a dire il vero mi sono interrotto per guardare i Simpson, ma subito dopo ho ripreso in mano l'albo). Non che si tratti di una lettura spettacolare, d'accordo, ma in compenso la storia fila e, a parte qualche momento di stanca, si arriva in fondo al volume con facilit?. La sceneggiatura, strano ma vero, fila piuttosto bene, con un Tex e un Carson che non saranno quelli dei tempi migliori (anzi, in alcuni momenti sono più spettatori che attori), ma se non altro riescono a togliersi d'impaccio con le proprie forze dai guai in cui si sono infilati. I dialoghi, poi, in certi momenti sono addirittura VIVACI! So che dovrebbe essere il minimo, trattandosi di Tex, ma l'ultimo Nizzi non è certo brillante, sotto questo punto di vista. Insomma, la vicenda è sostanzialmente interessante, e si snoda piuttosto bene lungo le 330 pagine dell'albo; peccato che Tex e Carson non siano attivi e intuitivi come vorrei che fossero, e che in qualche momento i balloons siano fin troppo gonfi, ma questo non basta a rovinare una lettura sostanzialmente piacevole. E ora i disegni: obiettivamente, Letteri appare affaticato, ed è raro vedere una vignetta che non sia più o meno pasticciata (specie quando i personaggi sono disegnati in piccolo); non riesco però a non apprezzare la grande dedizione con cui il disegnatore si è dedicato a questa storia, proseguendola fino all'ultimo, e questo riesce a fare passare in secondo piano i difetti di cui sopra: insomma, anche stavolta trovo che sia il caso di ringraziare Letteri per l'impegno e per l'evidente amore nei confronti del nostro amato Ranger. Una curiosità: in una sequenza di pestaggio (poco prima di pagina 200, se non erro) sono stati riciclati dei vecchi disegni di Letteri risalenti - a occhio - al periodo 100/150. L'apporto di Della Monica è limitato alle ultime 30 pagine, ed è comunque molto buono. Riassumendo, Il veleno del cobra è una lettura pienamente sufficiente, e personalmente non rimpiango i quasi sei euro investiti nell'acquisto del Maxi. Bravo Letteri e, perchè no, bravo anche Nizzi! originally edited by RIMATT (6/10/2006, 15:44)
  23. Storia migliore ( per ora ) rispetto alle due scorse storie ( Documento d' accusa e Un treno per Redville ). Come già detto i dialoghi sono molto meno spiegativi rispetto alle scorse volte e c'è una partenza col botto ( Cosa che non accadeva da molto tempo nelle storie di Nizzi ), i disegni di Milano si rifanno un po' troppo a Venturi ma va bene comunque. Speriamo che il giuda non sia colui che appare in terza di copertina e che Milano rimanga su queste prestazioni. La copertina di Villa è fantastica come sempre VOTI (PARZIALI) TRAMA 7 DISEGNI 7 originally edited by GIUDICE COLT (22/10/2006, 21:03)
  24. Torno in topic commentando l'albo (letto solo oggi): niente di che, mi è letteralmente scivolato tra le mani (in nemmeno mezz'ora l'ho concluso), ma è stata una piacevole lettura. Una storia semplice, gradevole e veloce come un b-movie, con dialoghi migliori del solito (di certo migliori di quelli di Un treno per Redville) - ma non certo perfetti - e dei bellissimi disegni. Milano ricorda Jean Giraud, e scusate se è poco! Molto bravo ed efficace: il suo Tex va migliorato, ma ha grinta. Se la storia si conclude con un altro albo di questo livello, grido al miracolo. originally edited by RIMATT (19/10/2006, 19:41)
  25. La definizione è azzeccata, nessuno disegna Tex come Civitelli. In una storia La città corrotta [ # 323 ] una delle ultime di GLB ( con la collaborazione di Sclavi ), il suo tratto si integra perfettamente con l'atmosfera "eslosiva" di quell'avventura, i "duri" di città, che vengono ben bene spazzolati da Tex e Carson, sono impareggiabilmente rappresentati. Civitelli eccelle nelle storie cittadine, mi piace meno ( molto meno ) in quelle tipicamente western, come quella che hai citato. D'altro canto far disegnare a Ortiz una storia come Gli uomini che uccisero Lincoln ambientata nel suo ultimo albo a Washington, è stato un obbrobrio editoriale. originally edited by YMALPAS (18/10/2006, 14:34)
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