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  1. Diamine!, mi ero perso questo originalissimo topic! Dunque, per me la somiglianza Tex-Gemma c'è ed è pure palese. Per il film ce lo vedo perfetto, sia fisicamente che "visivamente" (nel senso della somiglianza del viso). L'unica pezza di Tex, nel film, era il colore della camicia originally edited by DOC HOLLIDAY (30/7/2006, 20:48)
  2. In un intervista Galeppini disse che il viso di Tex era un p? il suo, perchè quando lo disegnava, ad esempio per ricreare certe espressioni del viso ( Tex che ride, che si arrabbia... ) si serviva di uno specchio che rifletteva ovviamente le sue espressioni facciali. La domanda del giornalista per inciso era: come mai i volti dei quattro pards si assomigliano tutti e sembrano ricalcare uno stesso volto con qualche leggera modifica ? Evidentemente questa tecnica, il grande Galep l'applicava anche nel disegnare gli altri personaggi. A questo punto servirebbe fare il raffronto anche con qualche fotografia del disegnatore. datata... Questo nulla toglie ovviamente all'analisi singolare di Anthony, che è sempre più convincente... originally edited by YMALPAS (27/6/2006, 09:15)
  3. A me no... la prima img si, ma la seconda per niente! originally edited by DUE (26/6/2006, 17:03)
  4. Mi stai convincendo ... originally edited by MISTER P (26/6/2006, 15:15)
  5. Che ne pensate? originally edited by ANTHONY STEFFEN (26/6/2006, 14:30)
  6. Non sono un cultore di spaghetti western, mi dispiace quindi di non poter dire la mia in questa originalissima discussione A parte il classico "El Muerto" di Nolitta sarebbe comunque interessante scoprire qualche altra scena che si rifaccia a questo genere. Quanto al film, un'omaggio piuttosto malriuscito a Tex. La scelta di Giuliano Gemma non mi aveva convinto, non tanto per la questione della somiglianza fisica, che paradossalmente tu Anthony metti oggi in risalto, quanto per la sua capacità interpretativa di calarsi nelle vesti di un personaggio, che con gli spaghetti western, per quel che ne so, aveva poco da condividere. Va comunque detto che il passaggio dalla carta stampata al cinema sarebbe stato traumatico per la maggior parte degli attori. Forse quello che più mi deluse nel film, fu però anche dovuto all' impreparazione di un bambino che si ritrovava finalmente il suo eroe preferito davanti agli occhi in carne ed ossa, ma non come se loera sognato. Le aspettative erano state tante, mi ricordo che se ne parlava con grande curiosità per la strada, dovevano fare un film su Tex, c'era insomma grande attesa per un avvenimento che sentivamo di portata storica. originally edited by YMALPAS (26/6/2006, 10:12) Più guardo le due immagini che Anthony ha postato è più mi rendo conto che ha ragione, la rassomiglianza dei due volti è davvero notevole! originally edited by YMALPAS (26/6/2006, 11:54)
  7. Mister P. non e' coincidenza. In una trasmissione presentata da al Bano e Romina Power, Galep e Giuliano Gemma furono ospiti e il disegnatore ammise che mentre negli anni '40 e '50 il suo Tex s'ispirava a Gary Cooper a meta' dei '60 la sua ispirazione fu proprio Gemma. L'avevo pure registrato ma ormai la cassetta non la trovo piu'. Cmq ci sono ancora molte copertine che testimoniano cio' che Galep disse e tempo permettendo faro' altri confronti. originally edited by ANTHONY STEFFEN (25/6/2006, 16:27)
  8. A parte una vignetta in EL MUERTO in cui c'è un PP di Tex nella baracca degli Ordonez in cui sembra che abbia i tratti di Gemma, credo che si tratti di pura coincidenza. Per le copertine a volte Galep s'ispirava ai manifesti cinematografici, forse questo spiega il busillibus. originally edited by MISTER P (25/6/2006, 16:17)
  9. La trasposizione cinematografica di Tex avvenuta nel 1985 con il film "Tex e il Signore degli Abissi" come noi tutti sappiamo non ha avuto un buon riscontro di pubblico ne e' stato risparmiato da critiche sia da parte dei fan del fumetto piu' longevo d'italia e sia dal suo editore Sergio Bonelli. I motivi di tali critiche sono state le piu' svariate;sbagliata la storia su cui e' basato il film, il basso budget, regia frettolosa ecc ecc. La critica di Sergio Bonelli in particolare si basava sul fatto che il regista di quel film(Duccio Tessari) era stato uno degli artefici dello straordinario boom degli spaghetti western e che quindi aveva trasportato lo stile di quel genere nel film di Tex. Non essendo stato Sergio Bonelli un fan di quel filone cinematografico e dopo aver ammesso per anni che Tex si era sempre basato sui temi e lo stile dei western hollywoodiani non gradi' questo Tex in versione "Sartana/Sabata/Ringo ecc. Un altra critica fu fatta per quanto concerne la scelta dell'attore che doveva interpretare il Ranger:Giuliano Gemma. Guarda caso la massima espressione degli Spaghetti Western. L'attore negli anni del massimo splendore del genere ne giro' a decine diventando una vera e propria star oltre che in italia anche all'estero. Molti contestarono questa scelta non considerandolo adatto nell'interpretare il ruolo di Tex, c'e' chi disse che Gemma non assomigliasse per niente al personaggio. Ma proprio in questo punto vorrei soffermarmi mostrandovi questo confronto: Non so voi cosa ne pensate ma a me sembrano identici. Galep negli anni 60/70 e anche 80 disegnava il suo Tex molto simile a Gemma forse perche' influenzato dalla popolarita' dell'attore in quel periodo;non lo so ma e' cosi'! Che ne pensate? originally edited by ANTHONY STEFFEN (25/6/2006, 16:00)
  10. Osservando le immagini che raffigurano il volto di Carson, mi sono accorto che i tratti somatici del viso cambiano e mi trasmettono un'impressione della personalit? del personaggio che cambia a seconda del disegnatore. La fisionomia di una persona che non conosciamo, attraverso i suoi tratti predominanti, ci trasmette cioè una certa idea preconcetta, che può rivelarsi del tutto errata allorch? si è acquisita una maggiore conoscenza dell'individuo? solo per limitarci ad un esempio, la faccia d'angelo di un assassino. Noi tutti abbiamo un'idea chiara del personaggio Carson, la sua personalit? non ci è sconosciuta, ma è soprattutto il testo e non l'immagine ad averla ben definita nella nostra mente. Se dovessimo cioè lasciar parlare solo le vignette, ogni volto ci trasmetterebbe l'idea di un personaggio diverso. Voglio proporvi perciò un gioco. Limitandoci solo ai disegni, quelli che potete vedere sopra, cerchiamo di esprimere, analizzando i vari volti, le nostre impressioni sul personaggio, servendoci di una serie di aggettivi. Questi: Duro, cupo, severo, austero, sprezzante, cinico, altezzoso, presuntuoso, sfrontato, inflessibile, serio, ironico, irrequieto, spavaldo, triste, teso e irriverente. Distaccato, riflessivo, innocente, paterno, savio, bonario, gioviale, solare, sereno, affabile, sorridente, buontempone, festaiolo, gioioso, vitale, energico, canzonatorio? Queste le mie impressioni: Galep, solare, gioviale e affabile. Muzzi, teso, austero, irrequieto e savio. Letteri, distaccato, festaiolo, ironico, irriverente e canzonatorio. Ticci 1, distaccato, sereno e affabile. Ticci 2, riflessivo, serio, teso e affabile. Nicol', austero, triste, savio, altezzoso, distaccato e vitale. Fusco, sorridente, festaiolo, affabile, vitale e ironico. Monti, triste, teso, riflessivo, cupo. Civitelli, riflessivo, paterno, affabile e bonario. Blasco, presuntuoso, ironico, irriverente e sfrontato. Villa, gioioso, ironico, buontempone, vitale e spavaldo. Giolitti, serio, savio, riflessivo, triste e teso. Marcello, bonario, paterno, sereno e savio. De la Fuente, innocente, puro, sorridente e buontempone. Ortiz, distaccato, austero e serio. Venturi, festaiolo, solare, vitale e spavaldo. Capitanio, gioviale, festaiolo, vitale e gioioso. Repetto, savio, riflessivo, sereno, bonario e paterno. Cestaro, affabile, sorridente, gioviale e spavaldo. Brindisi, inflessibile, presuntuoso, ironico. Font, distaccato, altezzoso e ironico. originally edited by YMALPAS (3/9/2006, 15:26)
  11. Il vecchio cammello a differenza di Tex e' piu' facile disegnare e rispetto a lui il suo volto disegnato dai vari artisti non si discosta molto. Comunque l'evoluzione piu' evidente e' quella di Ticci;il suo Carson dei primi anni '70 non sembra neanche disegnato da lui. Quello di Nicolo' sembra forse un po' troppo anzianotto, come quello di Ortiz. Quello di Fusco,Monti e Galep sempre gradevole. Il Carson improponibile e' quello di Font e soprattutto De la Fuente per non dire che fa venire il voltastomaco!!!!!!!! Il migliore e' come sempre quello di Villa dove il suo Carson sembra che parli veramente. originally edited by ANTHONY STEFFEN (3/9/2006, 02:51)
  12. Su Carson volevo preparare un articolo. Tralasciamo il Carson di galep e quello di Muzzi e fiondiamoci in quello di Letteri. Il suo Carson non cambia molto, dal primo all'ultimo albo è sempre lui. Cambia leggermentwe lo stile di disegno, ma Carson rimane uguale. è Ticci il primo che d' un parere personale (complice lo stile) ricostruendolo. Nicol' tiene fede a quello galeppiniano, vestendolo con la camicia a frange pure sulle spalle e cinturone sopra, mentre Fusco e Monti vengono nettamente influenzati dal mitico ranger di Ticci. tocca poi a Civitelli, che, sulla falsa riga del primo Ticci, ne rielabora un volto, mentre Blasco lo rivoluziona completamente: riferendosi al primo Carson, riporta elementi scomparsi (ricordate i capelli lisci lunghi dietro, che gli valsero il suo primo nome indiano "Lunghi capelli"?). Il primo Villa si riferisce a Ticci, ma parte poi per la sua strada. Ed ecco che il grande Glibert aggiunge al ranger un bel fazzoletto, che lo rende ancor più western! Gilbert si riferisce al suo primo Carson, quello in coppia con Ticci. Il ranger di Marcello ha alle spalle un sacco di diversi interpreti e, pescando da tutti, ne esce un mix evidente tra Ticci e Letteri, collo stile del mitico disegnatore. De La Fuente disegna semplicemente un vecchietto con baffi e pizzo, mitico ricciolo, ma iltutto non delude affatto! Quello stile Ortiz è pure un mix, preso soprattutto da Ticci, quello di venturi ?, invece, Ticci, sputato. Il complicato inizia ora... Repetto prende da Ticci e Galep, i Cestaro da Villa e Ticci, Brindisi pure. Gli "indefinibili" sono quelli di Font e Capitanio. ? comunque curioso vedere come Carson riprende, a dipendenza dei disegnatori, il ciuffo pettinato, i capelli mezzo lunghi, i riccioli e che abbia sempre e sopracciglia nere (tranne che per i Cestaro, cui sembra più vecchio...)! Il Carson più "accattivante" e "aggressivo" resta comunque quello di Capitanio, parimerito con quello di Font. originally edited by DUE (2/9/2006, 20:16)
  13. L'evoluzione grafica di Kit Carson. Nota: Accanto al nome del disegnatore, indico il numero o la fascia di provenienza dell'immagine. Galep [ # 3 e fascia 200 ], Muzzi [ # 82 ] Letteri [ # 68 ], Ticci [ #146 e fascia 300 ], Nicol' [ fascia 200 ], Fusco [ fascia 300 ], Monti [ # fascia 300 ] Civitelli [ # 349 ], Blasco [ # 370 ], Villa [ # fascia 400 ] Giolitti [ fascia 300 ], Marcello [ fascia 300 ] De la Fuente [ # 458 ] Ortiz [ fascia 400 ], Venturi [ # 451 ], Capitanio [ #488 ] Repetto [ fascia 500 ], Cestaro [ # 518 ], Brindisi [ # 519 ] Font [ # 523 ] originally edited by YMALPAS (2/9/2006, 17:13)
  14. Ticci è quello di cui ho visto maggiormente un cambiamento nel corso della sua carriera su Tex. Se, per esempio, confrontiamo la storia "Terra Promessa" con "A sud di Nogales" o con "Fiesta di morte" o con "La pattuglia sperduta" il cambiamento è palesissimo! Posta posta - se puoi - che vorrei vederli :lol: originally edited by DOC HOLLIDAY (18/8/2006, 15:31)
  15. Galep e' l'artista che nel corso degli anni e' cambiato piu' di tutti. Il suo Tex migliore e' quello della seconda meta' degli anni '70. A partire dagli anni '80 il suo tratto e il volto di Tex divenne sempre piu' impreciso. Nei primi Tex di Ticci invece possiamo vedere il volto di Tex (e non solo) allungato. Poi man mano con gli anni modifico' il suo volto fino a divenire secondo me il miglior disegnatore degli anni '80! originally edited by ANTHONY STEFFEN (18/8/2006, 11:44)
  16. Verissimo, ho postato di lui la prima immagine che mi è capitata sotto mano... Repetto, dei nuovi venuti, è quello che mi convince di più. Si dovr? senz'altro postare qualche altra immagine per rendergli giustizia... Il topic si dovrebbe sviluppare nel modo seguente: 1 ) Evoluzione di Tex nella serie gigante attraverso tutti gli artisti che si sono avvicendati nella sua realizzazione. 2 ) Evoluzione stilistica del Tex di Galep, Ticci, Fusco, Letteri ecc nel corso degli anni... 3 ) Il Tex delle serie speciali ( maxi, almanacchi, texoni ). 4 ) Evoluzione grafica dei vari pards, nonchè di alcuni personaggi storici di particolare spessore. Sarebbe davvero una bella discussione. Io però mi interesso solo all'inedito... non ho proprio materiale da postare! originally edited by YMALPAS (18/8/2006, 09:40)
  17. Quella di Tex bambino se la potevano risparmiare... Comunque mi piacerebbe vedere il Tex di Moebius e Majo, se possibile... Per rispondere in topic... secondo me quelli che si discostano di più dal canone generale della fisionomia del nostro Ranger sono De la Fuente, Capitanio, Brindisi (lo rappresenta troppo giovane) e Blasco (? strano il suo Tex, ma mi piace). Invece credo che l'immagine postata di Ymalpas riguardo il Tex di Repetto non sia adeguata per poter giudicare l'operato dell'argentino, che nel frattempo ha maturato un suo stile nel disegnare Tex che è diverso da quello che vediamo nell'immagine sopra e senza dubbio più vicino allo stile classico. Il Tex dei Cestaro è a mio avviso molto strano, quello che vedo nell'immagine è diverso da quello della loro prima prova, "Pioggia", in cui vidi un Tex giusto e vagamente Villiano. Per poter approfondire ancor di più la disamina dell'argomento, bisogna a mio avviso mostrare anche i lavori di Magnus, Zaniboni, Wilson, Sommer, Diso, Buzzelli, Bernet, De Angelis, Della Monica, Kubert, Milazzo, Parlov. D'accordo che sono autori che hanno dato solo una prova su Tex (eccetto Della Monica e Sommer), però credo che sia doveroso prendere anch'essi in considerazione, così da rendere questo bel topic davvero approfondito. originally edited by DOC HOLLIDAY (17/8/2006, 22:12)
  18. In occasione di "Napoli Comicon 2000" è uscito un albo (che farà storcere il naso ai puristi) nel quale il ranger viene interpretato da 160 dei maggiori autori italiani ed internazionali. Tanto per fare alcuni nomi, le versioni passano da Marini a Moebius, da Sicomoro a Majo, dalla Casotto a Crosa. L'albo in questione è edito dalla Glamour International Production e s'intitola "I mille volti di Tex", a cura di Riccardo de Marino ed Antonio Vianovi. Un assaggio? PS: le immagini "serie" sono molte di più, ma al momento lo scanner non va! originally edited by DUE (17/8/2006, 14:18)
  19. Il Tex di riferimento, per i primi disegnatori, è stato ovviamente quello Galeppiniano. Quasi una copia perfetta per Uggeri, Jeva e Zamperoni, un riferimento più o meno lontano per Gamba e Muzzi (spesso corretti dallo stesso Galep), Nicol' (le donne gliele rifaceva Gamba), Letteri e Ticci. Quest'ultimi hanno dato un timbro personale al ranger solo grazie a Sergio Boneli, che decise di mandare sul campo dei veri e propri talenti del fumetto ad aiutare Galep, lasciandoli in totale libertà, a patto che fosse comunque Tex (seconda di copertina di un Tex, mi pare il secondo di Fusco). Ed ecco che così, innovandolo, il ranger prende forma. quello di Ticci, l'autore più copiato, è forse il più ?personale, tanto che diventa il riferimento prima per Fusco e poi per Monti (un perfetto esempio della copia che diventa originale). Entrano, poi, nella scuderia texiana pure Civitelli, Villa e Blasco. I primi due già conosciuti dai lettori della Bonelli (anche se di Civitelli ho qualcosa ancora precedente), richiesti a più riprese dagli stessi lettori (ho letto, una volta, che qualcuno leggendo i Mister No di Civitelli o i Martin Mist?re di Villa si era detto "Ecco, questo andr? su Tex!") ed il terzo il primo grande straniero. Civitelli e Villa adattano i rispettivi stili perfettamente a Tex, entrambi sembrano aver studiato a fondo quello ticciano, mentre Blasco, con un disegno perfetto entra in sintonia in un modo strano, col rompitasche texano. è la prima vera e propria versione diversa (straniera?) di Tex in qui molti lettori non si riconoscono. Il suo uso dei neri mette in difficolt? il pubblico non allenato, che lo liquida con un "non è bravo". Ogni contributo di queesti autori apre una nuova strada a Tex, dandogli possibilità di avere un volto personale. Grazie ad un apporto di Marcello, un altro grande autore aggiuntosi ad un Galep ormai stanco (che sente il peso dell'età e del lavoro... il suo Tex è spesso diverso, paradossalmente il più diverso dell'originale!), dando un altro volto al ranger. Ed ecco che Sergio Bonelli decide di aprire la collana degli speciali, famigliarm?nte chiamati "texoni", poich? si ritrova con una stria di Buzzelli troppo innovativa dal punto di vista grafico, per essere pubblicata sugli albi mensili. Ed è col secondo texone che i texoni diventano (oltre che una serie per guest-star) anche un trampolino di lancio per la serie normale per i VIP. Il primo è Giolitti (anche se aveva già iniziato una storia di Tex, poi finita da Ticci - Tex # 188 e seguenti). Molti altri grandi che si susseguono sui texoni esordiscono su altri speciali: De La Fuente, Capitanio e Font sugli almanacchi (rispettivamente '95, '97 e '00); Ortiz sui maxi (dal '97). Brindisi esordisce direttamente sulla regolare, finendo l'ultima storia di Monti (Tex # 519), come Sommer (Tex # 546). Anche i maxi e gli almanacchi permettono di sperimentare autori per Tex. Il primo è Calegari (almanacco '94), poi c'è Venturi (almanacco '96), seguito da Gattia-Dotti (almanacco '98), Repetto (almanacco '99), Andreucci (almanacco '03), Diso (maxiTex '03) e Rossi ('05). Di questi soltanto Venturi (usato ancora spessissimo sugli almanacchi) e Repetto hanno esordito sulla regolare. Diso ha fatto un almanacco e Rossi sta disegnando un'altra storia. Ultimo acquisto esordito direttamente sulla regolare (non capitava dal '91, l'esordio di Marcello) sono i fratelli Cestaro. Tutto questo per dire che Tex i mille volti li ha avuti, li ha e li avrà sempre! Ma non verr? mai snaturato! Tex è Tex, indipendentemente dal fatto che sia Milano a disegnarlo piuttosto che Font, Villa piuttosto che Galep. originally edited by DUE (10/8/2006, 12:11)
  20. Bel topic, Ymalpas: cmplimenti! Per quanto mi riguarda, Tex dev'essere diverso, senno' sarebbe un po' come Alan Ford o Topolino (tranne alcuni casi): non si distingue il disegnatore perchè non ha un segno preciso. Anzi, si potrebbe perdere la voglia di leggerlo... Dico... c'è gente che si avvicina ad un personaggio perchè piace un dato disegnatore e, se poi la storia è bella, potrebbe comprare albi di altri autori. Non so se il paragone può reggere, ma io ero scettico nei confronti di Magico Vento: lo presentavano come horro-western! Mi sono detto "Chissà che brodaglia!", ma ha iniziato ad interessarmi per le cover di Mastantuono. Cosè ho preso un numero a caso (il 41), dopo averlo sfogliato ed aver visto i disegni, parecchio interessanti (ci credo, erano di Sicomoro!). Ed ecco che m'? piaciuta anche la storia, e non mi pento di aver comprato il resto della collana. Tutto grazie ad un disegnatore! Questo per dire cosa? Secondo me, quando Villa si trasfer? su Tex (o, al più tardi, quando inizi? Dylan Dog) dei lettori affezionatisi al suo tratto si sono detti "Ma si, va'! Vediamo come se la cava in un fumetto che non sa Martin Mist?re". Ed a qualcuno sarà piaciuto anche il nostro ranger. Cosè com'? successo, in maniera più drammatica, con Magnus (riposi in pace): qui ?, anzi, andata bene alla SBE, poich? quella è stata l'ultima opera di un uomo più volte acclamato, che su Tex ha passato i suoi ultimi anni (8?). Credo che lo scopo dei texoni sia poi anche questo: portare Tex in america? Che mezzo migliore c'è di farlo tramite un vero uomo-culto? Difatti Bonelli voleva anche Thot. Pensate che ora Tex non sarebbe conosciuto negli USA? In sintesi, io trovo fondamentale che Tex non sia come "Buddy Longway": deve avere disegnatori diversi, nuove fonti! Se qualcuno ha avuto la pazienza di leggere il mio post (neanche tanto lungo, ma lo so, non ci siete abituati), lo ringrazio, e mi scuso se u? sembrare confuso. PS: Ymalpas, se tu tieni conto solo della regolare, dovresti aggiungere perlomeno Gamba e Sommer. Forse anche Jeva! originally edited by DUE (10/8/2006, 09:39)
  21. Aggiunto anche Ortiz. Mancano alcuni minori, come Della Monica, Gamba ecc. nonchè l'ultimo arrivato, Sommer. Le interpretazioni meno convincenti restano nell'ordine: De la Fuente, Blasco e Font. Avrei voluto inserire per qualche disegnatore più di un immagine, perchè avendo disegnato il personaggio per lunghi anni, c'è stata un' evoluzione stilistica e non delle minori. Pensiamo al Galep degli esordi e a quello del declino, ma lo stesso vale per Letteri, Ticci, Fusco e direi anche Claudio Villa, che ci ha comunque presentato in ogni sua storia, un Tex diverso, graficamente sempre miglorato. originally edited by YMALPAS (10/8/2006, 09:20)
  22. Secondo me ci vuole la diversit? nei tratti e sono contento che ci sia in Tex. Non fa niente ammirare un Fusco spigoloso o un Civitelli pulitino, basta che ci sia questa diversit? per non rendere noiosa la lettura originally edited by STEFANO 3 (9/8/2006, 20:56)
  23. La diversita' dei volti di Tex e' un problema reale. Ogni artista ha una sua interpretazione del personaggio. Devo dire che tra tutti i volti quelli che si discostano di piu' sono Capitanio e Giolitti. Paradossalmente entrambi gli artisti mi piacevano molto, pero' il volto di Tex era troppo diversi dai canoni tradizionali. Una parola voglio spenderla anche per Ticci. Ultimamente ha qualche difficolta'nel disegnare i volti, non solo quello di Tex che sembra troppo invecchiato, ma di tutti in generale. Quello di Font si commenta da solo...... Civitelli troppo mascellone,Fusco un Tex sbruffone,Nicolo' un Tex bello,Galep il volto ufficiale, ed infine Villa La Perfezione. Ymalpas hai dimenticato Ortiz ma non ci perdiamo niente!!!! originally edited by ANTHONY STEFFEN (9/8/2006, 18:29)
  24. In un fumetto che si appresta a celebrare il suo sessantenario, il problema della coerenza grafica del personaggio, attraverso il tempo e i disegnatori che si si sono mano a mano avvicendati nel compito di dare un volto al personaggio principale della serie, si pone ancora più concretamente ai nostri occhi, quasi con prepotenza, dato soprattutto l'alto numero di nuovi artisti chiamati oggi dalla redazione in seno allo staff... Nelle immagini seguenti, il volto di Tex dal 1948 ai giorni nostri ( accanto al nome del disegnatore trovate il numero del primo albo da loro disegnato ). Questo spazio è aperto alle vostre riflessioni. Galep [ #1 ], Muzzi [ # 44 ], Nicol' [ #63 ] Letteri [ # 68 ], Ticci [ #91 ], Fusco [ # 169 ] Giolitti [ # 188 ], Monti [ # 262 ], Civitelli [ #293 ] Blasco [ # 308 ], Villa [ # 311 ], Marcello [ # 371 ] De la Fuente [ # 441 ], Venturi [ # 451 ], Capitanio [ #488 ] Repetto [ # 504 ], Cestaro [ # 518 ], Brindisi [ # 519 ] Ortiz [ # 449 ], Font [ # 523 ] originally edited by YMALPAS (9/8/2006, 17:24)
  25. Due pistole per Jason [ # 433 ] Nolitta, in questa tavola di Giolitti, ci propone una scenetta che mostra il diverso atteggiamento di Tex e Carson verso le prostitute, un siparietto assai interessante, che ribadisce la situazione già verificatasi nell'albo La caccia. L'atteggiamento di Tex riguardo a questo tipo di compagnia femminile, in generale, è molto ambiguo. Ad esempio ne Il cowboy senza nome egli ci appare molto meno scettico su una possibile avventura con queste donne dalla vita torbida e nel numero 520, Appuntamento con la morte, favorir? addirittura l'unione di un giovane ragazzo con una di queste ragazze. Serve forse una maggiore coerenza. Carson invece è sempre lo stesso, ogni gonnella è un'occasione! La battuta di Tex sull'età del vecchio cammello, mi porta a postare questa vignetta del Carson di Albertarelli: come vedete, quanto a donne, i due hanno davvero poco in comune... originally edited by YMALPAS (20/9/2006, 17:08)
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