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SaWi

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Messaggi pubblicato da SaWi

  1. Io la domanda l'ho intesa se sono favorevole ad ampliare la famiglia Willer (Tex o Kit) o dei loro comprimari (Carson o Tiger) 🤔

    Ho risposto "sì" perché sarei favorevole ad una compagna fissa per Kit, mentre sono di parere contrario riguardo gli altri pards.

    Se per comprimari invece si intendono vecchi e nuovi avversari sono in linea con il pensiero di Boselli.

  2. Cosa altro aggiungere dinanzi a cotanta bellezza in puro stile western, nel suo formato più classico. Nel leggere questo Texone ho avuto come l'impressione di trovarmi al cinema e di vedere un western statunitense d'epoca ma proposto in full HD, grazie alle tavole dell'immenso Villa che addirittura migliorano con il passare delle pagine. Boselli si mette al servizio,  e che servizio, per il suo regista con una sceneggiatura piena di atmosfere di attesa nella prima parte e di azione nella seconda.

    I pard sono in gran forma e fanno davvero gioco di squadra, lo sceriffo Rupert è caratterizzato molto bene, i "cattivi" sono davvero tali, Harry Logan è così reale che sembra uscire dallo schermo.

    Che altro dire, texone da avere assolutamente, fra le punte di diamante di Boselli punto più alto di Villa. 

    • +1 1
  3. Mi è piaciuta davvero tanto questa storia "misteriosa" proposta ormai molti anni fa. È stata la prima storia di questo genere che ho letto e devo dire che mi ha entusiasmato dall'inizio alla fine per quanto riguarda entrambi i filoni principali della storia. La ricerca della banda di Deadman si svolge più su un filone classico con Tex al centro della trama coadiuvato da Kit che riesce ad uscire dall'ombra del padre e ritagliarsi un ruolo importante. La ricerca di Colorado Belle da parte del fratello predicatore è invece la novità di quest'albo ed è ottimamente sceneggiata con un finale di cui sono riuscito ad intuire qualcosa solo verso la fine, nella scena dello specchio. 

    Ottima la prova di Font nel ricreare le atmosfere lugubri della ghost town e dei paesaggi del Colorado, qualche appunto sulle figure intere dei personaggi,  Tex compreso, spesso troppo minuscole.

     

    9 il mio voto complessivo 

  4. Continua positivamente la saga del giovane Tex Willer, qui alle prese con una storia un po' di passaggio con una faccenda staccata dalla stretta continuity. 

    Rauch sviluppa molto bene un soggetto semplice, il racconto fila via liscia che è un piacere con Tex che pian piano si avvicina sempre di più sulla via di diventare un ranger dopo la vicenda che lo mette sulla tracce di un certo Garner (che mi ha ricordato Tuco de "il buono, il brutto e il cattivo") colpevole di aver ucciso una persona che aveva appena conosciuto e sulla quale iniziava a nutrire delle simpatie. 

    Splendida si conferma la prova alle matite di De Angelis, in particolar modo i suoi paesaggi montuosi del West sono una gioia per gli occhi. 

  5. Acquistato e sfogliato il nuovo albo. Credo che leggerò la storia tutta insieme fra tre mesi ma curiosando i disegni devo dire che li trovo ottimi sia a livello di paesaggi che di rappresentazioni dei personaggi, Dawn è identica a quella di Font, forse devo calibrare un attimo l'occhio su Carson...

    Non capisco invece perché nella bellissima copertina di Villa (che riprende quella storia di "tamburi di guerra") Tex abbia i capelli nerazzurri. 

     

  6. Ma che bel Texone! Era un po' di tempo che mi girava fra le mani ma prima dovevo finire altre storia.

    Da subito mi hanno catturato le tavole della Zuccheri, prima disegnatrice all'opera su Tex. Ho apprezzato moltissimo il suo lavoro, a mio avviso a livelli molto alti. L'unica pecca a mio avviso la poca personalizzazione di Tex, soprattutto nella prima parte. Altrimenti ho trovato un lavoro sublime,  molto western e di atmosfere crepuscolari.

    Meravigliosa anche la sceneggiatura del Bos, che mescola splendidamente realtà e finzione con un trama intricata e molto cinematografica. Non mi sono chiari alcuni passaggi quindi urge rilettura, che affronterò molto volentieri.

    Giudico quindi "Doc" fra i migliori "Texoni" di sempre sia per disegni che per storia.

  7. Per quanto riguarda i giudizi sulla storia di Nizzi mi trovo sostanzialmente d'accordo con i commenti precedenti. Un ottimo soggetto con una buona sceneggiatura al netto di qualche forzatura. Mi aspettavo più una storia cittadina incentrata a Washington invece sono rimasto favorevolmente colpito dai continui cambi di ambientazione che partono dal classico west e man mano mutano fino a diventare urbani.

    Più che buoni a mio avviso i disegni di Ortiz. 

    Non ho ben capito invece riguardo l'errore nélla sola pagina 95. Si dice che Ortiz abbia confuso il Campidoglio con la Casa bianca. Io vedo disegnata la cupola del Campidoglio (cupola di cui è sprovvista la Casa bianca) anche in tavole successive e anche nella cover di Villa (Tex 450 inedito)

  8. Ho letto questa storia grazie alla ristampa appena pubblicata su "Tex Willer extra" e la considero un capolavoro sotto tutti i punti di vista a partire dal soggetto, passando alla sceneggiatura per arrivare ai disegni pienamente western di Andreucci. Se il Tex maturo è figlio di Galep IMO il Tex ventenne è copyright di Andreucci.

    Il lavoro di Boselli è superlativo, lo trovo senza freni e coraggioso avendo forse meno alcuni vincoli che ha sulla serie regolare. Mi è piaciuto questo Tex spavaldo e con un po meno di esperienza, non pesa per nulla l'assenza dei suoi storici pard anche se l'avventura parte si in solitaria ma man mano si aggiungono al nostro giovane eroe altre figure "amiche". Questa storia riesce anche ad emozionare, personalmente mi sono piaciuto soprattutto il primo incontro con Cochise e la tavola finale, perfettamente in stile cinematografico.

     

    Voto complessivo 9,5

     

     

    • +1 2
  9. Stuzzicato dal fatto che "sull'alto Missouri" sarebbe stato una sorta di per quel de "il passato di Carson" (la mia storia preferita) ho deciso di acquistare questi cinque albi ed approcciarmi per la prima volta alla serie del giovane Tex.

    Sono rimasto soddisfatto, un prodotto fresco, snello, molto western e disegnato splendidamente da Del Vecchio.

    La storia mi è piaciuta parecchio,  anche se non si arriva a toccare le vette raccontate con la banda degli innocenti, ma le due storie di Tex e Carson si sviluppano molto bene ed arrivano quasi ad incrociarsi nell'ultimo albo. Stupenda la descrizione degli indiani Blackfoot e Crow da una parte, emozionante le rivedere Lena e Ray Clemmons dall'altra.

    Ho deciso quindi di seguire, almeno nei suoi capitoli più importanti, la giovane serie. Sto acquistando gli albetti della ristampa de "il magnifico fuorilegge " ( a proposito, grazie Borden per questa iniziativa)e mi regalerò per il compleanno il cartonato "vivo o morto "

     

    Voti

    Copertine 9,5

    Sceneggiatura 8,5

    Disegni 9

  10. Storia che mi lascia un po' perplesso, in particolar modo la parte riguardante il rapporto fra Manuela e Kit. Oltre alla troppa verbosità dei loro dialoghi non si capisce mai quali siano le vere intenzioni di entrambi. Non ho letto l'altra storia che vede protagonista la ranchera, quindi non posso giudicare il cambiamento di carattere della ragazza.

    Ben congegnata invece la parte della rapina in banca dove Tex e Carson, ottimo il suo coinvolgimento, adottano un'ottima strategia per sconfiggere i rapinatori.

    Per quanto riguarda i disegni mi allineo con la maggior parte dei commenti precedenti.

     

    In generale è da un po' che sulla regolare non si leggono ottime storie, speriamo che si riesca ad invertire il trend, ho grandi speranze per "Erebus".

  11. Sto pian piano recuperando le storie del passato e questo Maxi mi intriga molto, grazie anche ai commenti letti nel topic.

    Avrei quasi l'idea di regalarmi (per il compleanno) l'edizione cartonata a colori, qualcuno la possiede? Pareri?

    Grazie in anticipo. 

  12. Soggetto decisamente sfruttato male, anche se non è stata approvata l'idea di Civitelli si poteva narrare il ritorno di Tex nella regione della sua adolescenza con più enfasi ed epica. Invece dopo un buon inizio, giudizio forse "falsato" per i splendidi disegni, la sceneggiatura risulta piuttosto banale con Tex che nonostante i dubbi del figlio su alcune possibili trappole si fa fregare più volte. La caratterizzazione dei protagonisti e antagonisti sarebbe anche buona ma sarebbe andata bene per molte altre storie, non per questa. 

    Ho notato anche alcuni errori storici. Fra tutti, dando per buono lo speciale tex willer n2 alla fine del quale alla fine Sam decide di abbandonare il ranch di famiglia per recarsi in un altro ben distante dalla Nueces Valley.

    Nulla da dire invece per i disegni del maestro Civitelli, stupendi.

  13. Un ottimo Texone ma che non raggiunge le vette del suo precedessore "Patagonia". 

    Anche in questo capitolo il nostro Tex va in missione fuori dalla sua "conforto zone" e dopo una prima parte ambientata in Louisiana si reca, insieme a Montales ma senza alcun pard, nell'isola di Cuba nella quale deve liberare il figlio di un amico di Montales. Nel mentre nelle terre di Cuba avviene la ribellione dei cubani verso il governo spagnolo per una maggiore autonomia. Fra questi vi sono anche dei praticanti della magia nera del voodoo che rapiscono il figlio di un generale di Guerra con lo scopo di ottenere in cambio armi per combattere i volontari spagnoli. 

    Continuando il paragone con il Texone precedente devo dire che mi ha affascinanti maggiormente l'ambientazione Argentina a questa, anche la sceneggiatura seppur di ottimo livello non mi ha rapito per tutto l'arco della storia di cui ho comunque preferito la seconda parte rispetto alla prima. 

    Lo stesso posso dire per i disegni che raccontano meglio Cuba della Louisiana e trovo che Suarez abbia man mano preso più dimestichezza nel rappresentare anche Tex, invece non mi ha convinto Montales. 

     

    I miei voti su soggetto, sceneggiatura e disegni oscillano fra l'8 e l'8,5

  14. Capolavoro, una storia magnificamente drammatica raccontata splendidamente e altrettanto ben illustrata. 

    Tex esce dalla sua confort zone ed insieme a suo figlio Kit è protagonista di una storia simile, anche se più spietata, alle sue abituali ma con uno sfondo completamente nuovo, la pampa e il "desierto" argentino. 

    Riccardo, maggiore dell'esercito argentino ma ex aiutante di Montales in Messico, chiama Tex in suo aiuto per risolvere le faide fra coloni e i vari indiani della Patagonia. I suoi saldi principi di onesta, amore per la patria e giustizia sono messi a dura prova durante questa storia. I suoi dubbi e le sue decisioni difficili sono molto ben descritti. Il rapporto di Kit Willer è Tex sono raccontati in modo quasi emozionante dall'ottimo Boselli. La scelta che Tex compie ad un certo punto della storia mi ha convinto appieno, dimostrando ancora una volta il suo senso di giustizia. 

    Capitolo disegni decisamente all'altezza della storia, uno spettacolare uso di neri e ombreggiatura, drammaticità a massimi livelli che a volte sfiora l'horror. Proprio a voler essere pignoli non mi hanno convinto alcuni volti frontali di Tex e Kit mentre sono di un'espressivita esemplare quelli di Mendoza e degli indiani d'Argentina. Sontuosi alcune scene iniziali della fossa e dei vari fortini. 

    Tirando le somme, al momento il mio Texone preferito (ne ho letti una ventina) che per mio gusto supera per media anche quelli di Magnus, Ortiz e De la Fuente. 

     

    Soggetto e sceneggiatura 10

    Disegni 9,5

     

     

    • +1 1
  15. Bellissima storia, GLB è riuscito a condensare in un albo una storia che sembra lunga almeno due. Spettacolarmente drammaticamente le prime sequenze dell'assalto delle giacche blu al campo indiano. Di Bonelli padre avevo letto solo "tra due bandiere" e leggendo i commenti sul forum riguardo il Tex Bonelliano mi aspettavo un'Aquila della Notte più istintivo, invece l'ho trovato sì deciso, ma comunque saggio e riflessivo. Il rispetto e la stima che riscuote sia fra gli indiani che fra molti membri dell'esercito fa si che sia il regista della vendetta ma raramente lo vede protagonista in prima linea. Una cosa non mi ha convinto a pieno, ossia la troppa ottusaggine del colonnello, pare anche poco probabile che non abbia nessun "leccapiedi" alle sue dipendenze.

    Favorevolmente colpito dai disegni di Ticci, conoscendo solo alcune sue opere "recenti" non avrei capito che fosse lui alle matite se non leggendo i crediti. Devo dire che, con particolare riguardo ai volti, tendo adesso a preferire il primo Ticci al secondo.

    Nessun commento sulle copertine letto lo speciale che raccoglie più storie. Copertina dello speciale appena sufficiente 

  16. Al netto di un finale non dei migliori trovo "wild wild west" un'ottima storia. Di solito reputo le storie anche per la caratura degli antagonisti e in questo caso il Maestro, Ladykiller e Squeezy li ho trovati ben centrati e caratterizzati. In più abbiamo la "guess star" Buffalo Bill proprietario del wws e la sua protagonista principale Annie, ottima tiratrice la quale si lega particolarmente a Carson in un rapporto sceneggiato ambiguamente. Un Carson comunque in forma e meno brontolone, mentre ho trovato un Tex più spiritoso del solito ma meno ottimista riguardo alla soluzione dei pericoli messi in atto dal maestro. Buona anche l'azione di Nat, più incisivo di altre volte. 

    Un Letteri migliore rispetto alla storia "La lunga pista" che avevo letto recentemente, forse si è sentito più a suo agio nel descrivere l'ambiente cittadino di New Orleans.  

     

    Soggetto 9

    Sceneggiatura 8 (perde un voto per il finale che non mi ha convinto) 

    Disegni 7,5

    Copertine 9 (splendida la 436)

  17. <span style="color:red">9 minuti fa</span>, Piombo Caldo dice:

    Leggendo la rubrica di Boselli, mi sono accorto  che forse ho sparato una cavolata, quando ho detto che questa storia è precedente di pochi mesi  a quella del Passato di Carson. Nella rubrica infatti si dice che non c'era ancora nessuna città di bianchi  a parte Fort Owen e non si era ancora scoperto l'oro.  In che anno  è ambientato allora  il Passato di Carson?🙋‍♂️

     

    Se ben ricordo 1862

  18. Ho letto i tre albi e mezzo in quattro giorni e devo dire che la storia mi è andata giù come un bicchiere d'acqua. Una lettura snella e interessante accompagnata da disegni molto buoni di Biglia. Il sapore finale è stato si piacevole ma non mi ha lasciato in eredità più di tanto. Devo dire che le ambientazioni centro americane non sono le mie preferite, sono stato più coinvolto nella faccenda politica dei due Kit (anche se poi la situazione non regge più di tanto) che da quella d'azione di Tex e Tiger. Bene la figura di Montales, mentre i cattivi non mi hanno convinto fino in fondo.

    Riassumendo quindi Ruju confezione una buona storia, godibile ma che non rimarrà nella memoria per tanto. 

     

    Voti

    Ruju 7/7,5

    Biglia 8

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