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Devo

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  1. Devo

    [Tex Willer N. 37/40] Il Mio Amico Hutch

    Così pochi commenti per la migliore serie Bonelli per distacco? Comunque concordo con il messaggio precedente. Giusfredi è fino a qui molto bravo a boselleggiare, e questo in una serie che si vede ahimè lontano un chilometro quando non è scritta dal papà è un fattore importantissimo. Se l'autore mettesse via la patina postmoderna (molto evidente nel Tex francese di Font) e diventasse ancor più classico sarei un tantino più fiducioso per il post-Boselli (a cui auguro altri 30 anni come editor). Molto gradito il flashback di Gunny Bill con gli scorci della vita e della formazione dell'adorabile texino, a patto che queste scene vadano centellinate negli anni e non diventino inflazionate. Resta alta la curiosità sul prosieguo della storia, con l'inserimento dell'ambientazione carceraria la quale, se ben gestita assieme alla presenza del Giovane Cammello, può dare il la definitivo a una storia da cartonato (semmai continueranno a farli). Disegni ottimi, la linea chiara del Tex Willer ti riconcilia con la vita. Bravi tutti
  2. Ma no, le storie brevi su Tex a me piacciono Passo a un veloce commento, occhio allo SPOILER La terribile banda Molto carina, mi sono piaciute le storie brevi che raccontano l'arrivo di Tex dal punto di vista dei solitamente anonimi abitanti del paese (mi viene in mente quella di Nizzi). Qui abbiamo un ragazzino che vuole entrare nella "terribile banda" del titolo e per farlo è sfidato dal bullo di paese a una prova un po'...particolare. Ottimo e insolito soggetto e sceneggiatura ben calibrata nel poco spazio disponibile, non sembrando come in altre occasioni una storia lunga tagliata per inserirla in 32 pagine. Spero che nessun pedagogo se la prenda per la pistola in mano al ragazzino, mentre un po' più fondata potrebbe l'obiezione che Tex coinvolga nel suo piano un undicenne (ma il portiere dell'hotel, sin dalla sua caratterizzazione, sembra un povero idiota inoffensivo, quindi Tex NON mette in pericolo serio il ragazzino). Davvero buoni disegni e colorazione, su Tex siamo ben abituati. Se ci fosse stata una scena simile a quella gbonelliana del ragazzino esaltato nello stringere la mano a Tex (con la vignetta e la didascalia a sottolinearlo) avrei dato un voto in più. VOTO 7,5 La voce del muto Non ci siamo. Storia esile esile esile, ma esile davvero. Cajelli elabora un soggetto che potrebbe essere tranquillamente per una storia più lunga e lo comprime in 32 pagine, sacrificando i passaggi che avrebbero potuto renderla più avvincente (il muto è un povero idiota catturato con una schioppettata praticamente) e tralasciando quell'elemento caratterizzante/quel quid che ci deve essere per catturare l'attenzione in così poche pagine (non basta un muto-non muto che accoltella un tizio in strada). Il risultato è una storiella prevedibile, esile (mi sa non l'ho ancora detto) che non è salvata dai disegni, che ho trovato "solo" sufficienti. VOTO 5.5 Funerale a Sierrita Generalmente a me non entusiasma Nizzi, ma rispetto a Cajelli (e a tal Mosca) si vede nettamente lo stacco di competenza fumettistica e di conoscenza del personaggio. Qui abbiamo un buon giallo: dalle prime pagine pensavo che la risoluzione dell'enigma (chi ha ucciso lo sceriffo, vecchio amico del ranger) fosse da ricercare tra la pletora di personaggi minacciati dal bandito, ma invece con un bel colpo di scena la colpa è dell'apparente integerrimo vice, che si inguaia da solo non vedendo Tex arrivare in paese. Molto bella la chiosa finale al cimitero. Fate scrivere a Nizzi dei gialli per piacere, non siamo più negli anni '80 e questo tabù credo sia ormai sdoganato. I disegni di Torti a me piacciono sempre più. Li trovai un po' meh nel soporifero maxi nizziano, mentre sono già molto meglio nelle scialbissime strisce burattiniane fino a raggiungere una ottima sintesi (ben) colorate qui nell'albo, senza essere una copia-carbone del solito Ticci. VOTO 6.5 Memorie di un soldato Mah. Ricorda la bella Randy il fortunato, rovesciata ma senza avere il suo brio e la geniale idea di fondo che ha sostenuto la storia di Recchioni. Le tre vicende raccontate dal soldatino sono soporifere, il fatto che ogni volta sia svenuto dopo l'intervento del nostro è implausible ma la telefonatissima, scontatissima e inverosimile apparizione di Tex dal nulla fa precipitare la storia in un baratro di dilettantismo spinto. Classico soggetto da fanzinaro che deve spaccare il mondo non sostenuto da capacità adeguate. Disegni di Russo decisamente all'altezza invece. VOTO 5 La lama del rasoio Ci si riprende un bel po', pur senza gridare al miracolo. È il solito Tex formalmente corretto di Ruju, che sa muoverlo molto bene ma che in genere non mi scalda il cuore. Poco approfondita la figura del barbiere, che fa poco o nulla tranne nel bel finale. Il problema è che la storia l'ho letta l'altro ieri e l'ho già dimenticata. Non brutta come le altre due, non bella come quella di Boselli o di Nizzi. Semplicemente anonima. I disegni iperclassici di Torricelli sono come l'aria di casa, ma me lo ricordavo più galeppiniano. VOTO 6
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