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Don Fabio Esqueda

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Messaggi pubblicato da Don Fabio Esqueda

  1. Personalmente su Font sono diviso: adoro la sua capacità di creare atmosfere vivide, non mi hanno mai convinto - eccetto Kit - l'interpretazione e la recitazione dei pard.

    Ciò detto, Anthony ha semplicemente detto che A SUO GUSTO Font è indigeribile e che la sua speranza è di non vederlo più su Tex; e, premesso che non son convinto del fatto che una maggiore conoscenza del mezzo tecnico garantisca una migliore qualità della critica, non mi pare proprio che il suo fosse un giudizio assoluto su Font. Offesa? Linguaggio irrispettoso?

  2.  

     

    A pag 69 a Randy rispunta un braccio.

    In un blog dove si spacca in quattro un semplice filo d'erba (=grande merito dei commenti!), il passare sotto silenzio (o quasi....) l'ERRORACCIO del disegnatore, significa che la lobby interna funziona a meraviglia.

    In questo caso, purtroppo, nemmeno l'intervento del Settimo Cavalleria di stanza ad Arezzo potrebbe lenire lo sconforto.

     

    A mio giudizio, questo sfortunato episodio dimostra che questa volta TUTTI quanti in redazione abbiano avuto voce in capitolo nei controlli si sono dimostrati assolutamente APPROSSIMATIVI.

     

     

    Io sinceramente l'erroraccio come lo chiami tu, non l'ho neanche notato.

    Probabilmente mi è sfuggito o ero distratto, comunque non ci vedo tutto questo scandalo, all'epoca di Galep c'erano personaggi che da una vignetta all'altra avevano i capelli lunghi o rasati, avevano la barba e la perdevano, poi tornava.

     

     

    Non è certo da questi dettagli che valuto una storia - e questa finora mi ha lasciato piuttosto interdetto, per varie ragioni di cui parlerò ad avventura completata - ma onestamente il paragone di Sam mi sembra alquanto improprio: erano anni in cui Galep e lo stesso GLB non avevano il tempo praticamente di mangiare e dormire, in cui era sempre buona la prima (vignetta). Oggi è tutto diverso, c'è una redazione ampia, spazio e tempo per revisioni, etc, e dunque francamente certi errori lasciano con la sensazione di un lavoro svolto con poca cura. 

  3. Io invece credo che la discussione sarebbe stata interessante. Peccato sia stata creata solo per rompere ad arte i cosiddetti. Tempo fa, in occasione del sondaggio sul miglior disegnatore texiano, risposi in modo duro a John Deere; in seguito mi pentii, ipotizzando di essermi sbagliato sulle sue intenzioni, ma ora mi accorgo che ci avevo visto giusto. Che senso ha perdere il proprio tempo rompendo il cazzo agli altri? Si vive una volta sola, e il proprio tempo andrebbe speso meglio. 

    A maggior ragione, se un (molto presunto) esperto di Tex non sa che, con l'oro dei Navajo, è stato ricostruito il raso al suolo Fort Defiance: Sangue navajo canta.

  4.  

    Mauro, complimenti per come stai o state gestendo la pagina facebook di Tex. Puoi dirmi se il titolo di lavorazione della prossima storia di Piccinelli è semplicemente "Lupe" ? Ciao e grazie!

    No, è "Il ritorno di..."

     

    Lupe - e basta - è secondo me tuttavia più efficace ed evocativo. Sarà che son stato influenzato dalla magnifica locandina di Piccinelli...

  5. Letta anch'io, e sono un po' diviso. Pregi e difetti. Ruju dimostra personalit? nel soggetto, gestisce bene i due pard, imprime un ottimo ritmo al racconto (serrato senza essere accelerato) anche grazie a dialoghi ottimamente calibrati, crea un alone di fascino misterioso su Vladar - l'apertura, con il nemico che appare e scompare sulla collina, è magnifica - e sul Principe Florian. Molto efficace l'uso dell'elemento violento, molto presente ma mai fine a sè stesso. Roi, che fino a ieri non conoscevo, sceglie di mantenere uno stile espressionista. Sorge il dubbio che dietro ciò ci sia poca cura - Tex e Carson, ma anche gli altri personaggi, sono spesso talmente abbozzati da non essere riconoscibili - ma, anche considerando i presupposti per cui la collana dei texoni è nata e le tinte gotiche della storia, è una scelta che risulta efficace. Ad un certo punto IMHO la storia tuttavia perde mordente, con Ruju che non riesce assolutamente a sviluppare le psicologie degli antagonisti: da dove nasce la sete di sangue di Vladar, da dove la brama di potere di Florian° Quella che sembrava una sfida tra Highlander si risolve in una del tutto improbabile truffa. Altro che personaggi ben riusciti, si rivelano montagne che partoriscono il classico topolino. E ancora: del tutto inconsistente la figura di Zaira, le cui arti divinatorie tanto decantate si perdono in una spiegazione ad uso e consumo dei pard e del lettore. Il finale, con la doppia resurrezione di Vladar, rasenta, o meglio raggiunge in pieno, l'assurdo: possibile che nessuno, e specialmente Tex nel secondo caso, si accorga che il nostro è ancora vivo e vegeto? Si potrebbe aprire la consueta discussione sulla sospensione dell'incredulità, e io vi dico che c'è una fantasia credibile e una fantasia non credibile. La chiusura ad effetto, peraltro, non è neppure efficace (che fine fanno gli altri personaggià), ed è texiana quanto io, per citare un noto film di Leone, sono il nipote di Lincoln. Voti difficili, come sempre quando bisogna mediare tra estremi. Ad ogni modo, in sintesi: Soggetto: 6,5Sceneggiatura: 6Disegni: 6,5 Complessivo in stelle: 3/6 ** Ho scelto una modifica nella scala del mio giudizio complessivo: da cinque stelle passo a sei. Colpa di Grillo? :indianovestito:

  6. Bisogna distinguere: ci sono storie non ambientate nel Grande Nord in cui la neve ha un ruolo fondamentale - e, in aggiunta all'ottimo elenco di Pedro, citerei anche Il ragazzo selvaggio (nn.317-319) e Il segno di Cruzado (nn.242-245) - e al contrario storie in cui la neve o è assente o ha poca rilevanza narrativa, seppur ambientate tra gli Stati Uniti settentrionali e il Canada. A questo secondo proposito possiamo citare Il grande re (nn.53-55) e La strage di Red Hill (nn.431-435).

    Edito: la neve è forse la vera protagonista di Missione a Boston (nn.414-416).

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