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Don Fabio Esqueda

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Messaggi pubblicato da Don Fabio Esqueda

  1. Punto 4) Su questo punto vorrei chiedere una cosa a Borden: premesso che rispetto ed accetto la tua scelta, ma ci puoi spiegarne il motivo? Perchè non vuoi vedere Tex barare, anche qualora ciò potesse sembrare giustificato? Solo per curiosità. Grazie.

    I CATTIVI barano. Tex lo può fare solo per necessit? assoluta. Ma nelle storie di GL l'ha mai fatto? Non credo. Ergo...
    Beh, ne "L'ultimo poker" - credo la partita più famosa della saga - succede proprio questo: Tex conserva per il momento opportuno quattro donne e un asso, fregando il baro Chris Hogan con i suoi stessi mezzi. :indianovestito:
    PESTE! :inch: Gianbart, fammi posto nel tuo banco!
    Ehehe... succede così, quando si rilegge da poco una storia!Comunque, in quel caso, Tex bara a fin di bene, per risarcire il povero Louis Cardigan dalle malefatte dei suoi avversari! ;)
  2. Punto 4) Su questo punto vorrei chiedere una cosa a Borden: premesso che rispetto ed accetto la tua scelta, ma ci puoi spiegarne il motivo? Perchè non vuoi vedere Tex barare, anche qualora ciò potesse sembrare giustificato? Solo per curiosità. Grazie.

    I CATTIVI barano. Tex lo può fare solo per necessit? assoluta. Ma nelle storie di GL l'ha mai fatto? Non credo. Ergo...
    Beh, ne "L'ultimo poker" - credo la partita più famosa della saga - succede proprio questo: Tex conserva per il momento opportuno quattro donne e un asso, fregando il baro Chris Hogan con i suoi stessi mezzi. :indianovestito:
  3. Stasera, con più tempo e calma, ripercorrer? tutto il corso di questa discussione, che peraltro tocca tanti punti già toccati in altre sedi. Nel frattempo, mi soffermo sulle parole di Ted, che, dal mio punto di vista, non poteva essere più chiaro.

    Faccio un esempio: se io compro Tex voglio leggere di Tex; voglio leggere storie che hanno Tex e le sue caratteristiche di fondo come protagoniste e i diversi comprimari e le loro storie come co-protagonisti. La caratterizzazione di questi ultimi, le loro storie personali e le loro evoluzioni vanno benissimo, purch? restino confinate nell'alveo del ruolo di "comprimario". Quando leggo una bellissima storia (da premio oscar), con tanti comprimari ed un intreccio di vicende diverse tra di esse legate, voglio potere assengare ai comprimari l'oscar per il "migliore attore non protagonista", e a Tex l'oscar per il "migliore attore protagonista". Non so se sono riuscito ad esprimere quello che intendo.

    Sembra quasi che conservare un elemento cardine della scrittura di Gian Luigi Bonelli come la centralit? del personaggio Tex debba significare scarsa cura dei comprimari. Non ho mai sostenuto nulla di simile e credo non sia mai stato nelle intenzioni di chi è stato spesso vicino alle mie idee (tra cui mi pare di poter citare almeno Cheyenne, Anthony Steffen, Calvera e, ultimo arrivato, Gianbart). Ciò che rimprovero ad alcuni autori, e in particolare a Boselli, non è certo la creazione di personaggi solidi (nelle sue storie migliori, mentre di solidit? ne ho vista ben poca in storie come "Caccia infernale"), bensì di averli collocati come protagonisti. Come se Tex non abbia qualcosa da dire in proposito. Del resto, sono altrettanto critico nei confronti dell'ultimo Nizzi, che secondo me ha avuto il torto opposto: pur conservando una scrittura molto più aderente a quella di Gian Luigi Bonelli, si è purtroppo basato troppo sovente unicamente su clich?, privando le storie di linfa vitale. Ed è fondamentalmente il motivo per cui - a mio personalissimo giudizio - Tex, se non è morto, lo è quasi. O quantomeno, va svegliato. Il discorso legato alle vendite è ben diverso, e onestamente, finch? non si corre il rischio di chiusura, mi interessa poco.
  4. Curiosamente, nel passato, i nomi tornavano più spesso.

    Don Fabio, perchè non apri una discussione dedicata a questo argomento, sarebbe interessante andare a spulciare nella memoria (ed anche negli albi, perchè no, non è mica una gara) a ritrovare vecchi personaggi e nomi ricorrenti, magari allargando la ricerca anche ai nomi dei saloons, degli alberghi o di altre situazioni.... L'idea carina è stata tua, a te la palla!
    Ehehe, mi vuoi far sgobbare! Ad ogni modo, sono quasi certo che esista già un topic siffatto... il guaio è che non riesco a trovarlo...
  5. Curiosamente, nel passato, i nomi tornavano più spesso. Benavides, ad esempio, compare sia in "El Morisco" (dove è un ufficiale dei rurales), che in "Chinatown" (un fazendero-trafficante messicano), che in "La legge del più forte" (anche qui un losco individuo): il tutto in neppure venti albi. Peraltro sempre in storie di Letteri: chissà che non vi sia una ragione pratica in ciò. Larrimer è sia un marine traditore in "Giungla crudele" che il principale vilain in "Le colline della paura". Sono certo che il nome compaia anche in almeno un'avventura di GLB: l'ho notato in una storia che ho riletto recentemente, anche se non ricordo ora quale. C'è poi un John Walcott sia in "L'aquila e la folgore" che in "Fuga da Anderville" di Nizzi. Ad ogni modo, tornando in topic, i disegni di Repetto, che pure non è in assoluto tra i miei preferiti, mi sembrano assolutamente di buon livello, dinamici ma anche precisi. Quanto alla trama, aspetto a leggere prima di commentare. Devo tuttavia notare che, onestamente, per quanto sia chiaro e legittimo che Faraci prediliga la scelta di un Tex solitario, mi sembra una soluzione ormai un po' abusata dall'autore. Dopo quasi dieci storie secondo me sarebbe ora di osare un po', inserendo Tex nel suo solito contesto (tra i pard).

  6. l'idea e' molto buona, ma sviluppata troppo in fretta a mio avviso, trovo molto bello ed attuale il discorso che fa' il capo indiano a tex sul caso della vita di citta'.... noche le critiche al treno , tra l'altro secondo voi tex porta a testimoniare capi di tribu' molto piccole o minori non trovate??? anche i cattivi poco incisivi e poco numerosi una machinazione del genere messa in piedi solo da 3 tipetti??'e' poco credibile dai !!per gli esperti, in quanti albi compare il diplomatico indiano amico di tex???

    Andando a memoria:Attentato a Washington (prima apparizione)Una pallottola per il presidente. Me ne sfugge sicuramente un paio che non ricordo.
    Dunque, la prima apparizione non è in "Attentato a Washington". Se non ho clamorosi cedimenti di memoria, la prima apparizione mi sembra sia in "Tucson!" (nn.211-213), su testi di GLB. Segue, sempre su testi del "pap?" di Tex, "Il complotto" (nn.219-220). Domani, dopo una controllata (alla mia memoria, non agli albi, che non ho qui a portata di mano), apporto eventuali aggiunte e correzioni.
  7. Penso di essere dotato di un sano realismo: prima o poi - si spera più poi che prima - tocca a tutti. L'importante è vivere bene e lasciare qualcosa agli altri: e, da texiano, posso dire che mi continuerà a godere "Il cavaliere solitario", che è un'opera magnifica! :indianovestito:

  8. SEMIFINALE CHIUSA

    Dunque, ecco la classifica (in verde le qualificate alla finale):

    "I ribelli del Canada" 22
    "Giungla crudele" 19
    "Sasquatch!" 3
    "Le colline della paura" 1

    Qualche considerazione personale. Nel mio articolo per il quinto numero del magazine non mi sono soffermato su "I ribelli del Canada". E' una storia di cui probabilmente non ho compreso la profondit?, considerato che utenti che stimo molto la considerano eccelsa. Se da un lato mi è parso di vedere un Tex snaturato, pur in linea con la visione personale della'autore (e qui penso alla fuga del ranger, che abbandona i soldati al proprio destino tra gli albi 204 e 205), dall'altro ho sempre trovato piuttosto banale la dicotomia tra l'ingenuo sognatore Roger Goudret e il cinico e violento Big Bear. La rilegger?.
    Quanto alle due eliminate, vorrei soffermarmi un attimo su "Sasquatch!", della quale ho davvero sbagliato a non parlare nel magazine. In linea col cinema di Spielberg (penso a "E. T. - L'extraterrestre"e ancor più a "Incontri ravvicinati del terzo tipo"), rappresenta un continuum con la riflessione iniziata con "Caccia all'uomo". Se nella storia di Fusco abbiamo la storia di un'amicizia possibile ma resa nulla dalla realtà violenta dei fatti, qui ne abbiamo un compimento: lo straniero, ciò che è altro da noi, è in realtà un amico che sa dialogare.
    Non male anche "Le colline della paura", ma di questa, che ho meno fresca nella memoria, parler? dopo una rilettura.

  9. Uh, purtroppo (solo in quanto non posso attingere alla mia collezione :indianovestito: ) sono in Toscana al mare e non ho modo di rileggere gli albi in questione. Tuttavia, ricordo bene la storia e non posso che trovarmi concorde con Paco. Lo stesso Nolitta, nelle vesti di editore, ebbe a scrivere di queste sue pagine in occasione di un editoriale dedicato a Galep, appena scomparso (se non erro, in seconda di copertina dell'albo n.402). Raccont? di aver scritto molte pagine, pressato dallo stesso disegnatore sardo (al quale, come noto, era stata originariamente affidata questa storia), in attesa di trovare idee per lo sviluppo della trama. Mancanza di idee che, purtroppo, si nota tutta: Tex e Carson paiono due comari del mio paese in Abruzzo (sono mezzo aquilano): chiacchiere e controchiacchiere. Peraltro, secondo l'attendibile fonte di Carlo Monni (ne parlammo al raduno di Milano), Nolitta aveva inserito i due ragazzotti (di cui ora non ricordo i nomi) senza pensare a un loro rientro nel finale (cui ha provveduto, giustamente, Boselli). In sintesi, a mio giudizio, il primo albo è esempio del Nolitta prolisso, senza che la lentezza del ritmo sia utile ai fini narrativi. P. S. Naturalmente non avevo letto il post di Ymalpas, che cita direttamente l'editoriale di cui parlavo.

  10. Il paragone con Miranda Barrera IMHO non regge in alcun modo: la bionda figlia del "tagliatore di teste" ha sè il torto di non denunciare il padre, ma è vinta dall'affetto e dalla pietà verso di lui, e comunque cerca di evitarne in ogni modo gli atti criminosi. Ben altra situazione è quella di Sarita, la quale, responsabile direttamente e indirettamente di vari delitti, ha cercato di uccidere anche El Morisco e Eusebio, solo per non essere scoperta. Passi che Tex le conceda la fuga, ma è veramente assurdo che le lasci l'oro. Molto zuccheroso il dialogo con Wallace: questa è una caratteristica che trovo spesso in Boselli e proprio non mi piace. Ciò detto, è davvero un dettaglio, che non inficia il giudizio molto positivo che ho sulla storia.

  11. Non ho letto "Mezzosangue" ma ho comunque dato un'occhiata ai disegni. In ottima sostanza, concordo con Pedro: non vedo segni di decadimento come in Ortiz (che ho adorato in storie come "La grande rapina" e "Sulla pista di Fort Apache" ma che ora tuttavia non vorrei più vedere su "Tex"), bensì la conservazione di uno stile totalmente inadatto alle pagine del nostro ranger. Ciò che trovo più sgradevole è l'interpretazione dei protagonisti. L'espressione di Tex è sempre la stessa, tanto dolciastra - non saprei come meglio definirla - da essere stucchevole, mentre Carson pare il classico vecchietto degli Spaghetti Western, di quelli, per intenderci, doppiati da Lauro Gazzolo. Sul gusto, dunque, sono pienamente in sintonia con Ymalpas e i critici di Font. Tuttavia, sul discorso di "legittimit?" - non si è usata questa parola, ma la sostanza mi pare questa - di un'interpretazione di Tex rispetto ad altre, mi pare che l'unico canone sia costituito dalle scelte di redazione e direttamente di Sergio Bonelli, quando era ancora tra noi. Di sicuro non mi pare che esista quel canone fisso di cui parla Ymalpas, canone che peraltro Fusco - ora considerato uno dei disegnatori storici - avrebbe totalmente infranto, con le sue sproporzioni volute.

  12. Scusate se rompo le scatole, ma avrei bisogno di una dritta cinematografica. In quale (o quali) western compare una scena di lotta tra galli (o "cock-fight", per dirla in inglese)?Ero convinto si trovasse in "I magnifici sette", ma mi sbagliavo. Beh, mi servirebbe per una citazione: chi ha informazioni sarà ricompensato in oro (direttamente dai monti Navajo :indianovestito: )!

  13. Sono solito commentare le storie solo quando le ho appena rilette, e quindi non entro nel merito. Tuttavia, ho trovato molto interessante la disamina di Leo, specie a riguardo del bel personaggio di May-Ling. Da notare la fortissima analogia con il personaggio di Mayumba, la bella quanto inquietante assistente di Juan Barrera in "La voce misteriosa".

  14. Non sono molto d'accordo. In "Sangue navajo" Tex "frena" la Storia più di sconfiggerla. Adesso son pigro, ma nel dialogo con un ufficiale (uno di quelli messi a "pascolare" nella riserva), è quest'ultimo a chiedere a Tex se avesse intenzione di dichiarare guerra agli Stati Uniti. E il capo navajo, in modo secco quanto saggio, gli risponde che gli basta punire Hope e Barlow (si chiamano così gli uccisori dei giovani cavalieri, o me lo sto inventando?). "Documento d'accusa" è una storia IMHO molto nolittiana, ma del Nolitta migliore: il protagonista si trova in un ingranaggio più grande di lui. E' un antieroe, ma non direi un inetto. Un happy ending, IMHO, non sarebbe stato per nulla coerente: è una storia crepuscolare e come tale finisce malissimo.

  15. Più tardi intervengo in modo più approfondito su questa storia, che ho appena riletto. Mi limito, qui, a dissentire dall'argomentazione dell'Ammiraglio, secondo cui Nizzi, non essendo - a quanto ne so - Natay e Santos personaggi realmente esistiti, sarebbe stato libero di creare un finale in cui Tex non fosse spettatore. E' del tutto chiaro che Natay e Santos sono solo il simbolo della fine di un mondo, quello delle popolazioni native. E Tex, come sappiamo, non può battere la storia. Non può che essere spettatore. Il finale per me è stupendo: non c'è più speranza. P. S. Nizzi si è chiaramente ispirato a "L'ultimo apache", dal quale si differenzia per il finale amaro: e tuttavia l'happy ending del film di Aldrich, imposto dalla produzione (in pratica dallo stesso protagonista Burt Lancaster), appare tanto posticcio da far risaltare la tragicit? della vicenda narrata.

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