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TWF - Tex Willer Forum

Bruzz

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Messaggi pubblicato da Bruzz

  1. Ciao Poe, ma ciao anche a Virgin e a tutte/i. 

    Era da molto che non bazzicavo questi lidi. Ma ora, visto che sono a letto con una bruttissima gastroenterite, devo fare passare un po' il tempo...

    Leggo dei vari scoppiazzamenti... Certo!

    Mi spiego:

    Tex è un personaggio ormai iconico. Quello di Ticci è stato la molla che ha fatto scattare in me la passione quando ancora leggevo sottolineando col dito ogni parola. A volte, mi siedo al tavolo e leggendo la sceneggiatura mi ritrovo a visualizzare una vignetta già esistente e presente nella mia memoria, che andrebbe a pennello per la scena descritta. È una vignetta talmente iconica che per me è una goduria mettercela. 

    Se in un albo contenente una media di 550 vignette, 10 risultano +o- copiate, non è che non sono in grado di disegnare questo o quello, ma godo proprio nell'inserirle. Più è iconica e riconoscibile meglio è. 

    A qualcuno non piace? Pazienza, me ne faccio una ragione ma continuerò a farlo. 

  2. Anche tu, caro Bruzz, come quasi tutti i disegnatori texiani venuti dopo di lui, hai "subito"(termine sempre più orribile!), l'influenza di Giovanni Ticci. Vorrei chiederti:in cosa maggiormente lo stile di Ticci ti ha colpito(paesaggi, personaggi o altro)?E cosa del suo stile hai maggiormente "portato" nelle tue tavole texiane?Mi piacerebbe anche sapere:quale periodo di Ticci ti è più caro?E cosa ne pensi del suo ultimo periodo?ps. scusami per l'eccesso di domande! :trapper:

    Caro Paco, dopo la cinese, la messicana e tante altre, ecco in arrivo l'influenza ticciana :-) S?, io l'ho piacevolmente subita. Da ragazzino, ricordo che leggevo la mia prima storia di Tex: "Sulle Piste del Nord" (Ticci) e quasi contemporaneamente "Diablero" (Letteri) e "Il Ritorno di Montales" (Galep). Erano tutte e tr? storie staordinarie. Avventure in grado di conquistare le fantasie ed i sogni di un ragazzino. I disegni erano tutti veramente belli (tralaltro, ricordo che quando con mio fratello giocavamo ai cowboys, sceglievo come mia fidanzata La Regina della Notte :-) e lui mi prendeva in giro... ne ero follemente innamorato). Però, i disegni che rapirono completamente i miei occhi erano quelli di Ticci. Il suo modo così realistico ed allo stesso tempo sintetico di rappresentare l'ambiente del nord, la natura, i fili d'erba che sembravano essere mossi da una brezza leggera. Gli indiani erano davvero indiani. I personaggi e la loro recitazione meglio di un film. L'atmosfera in generale era resa in modo da farti sentire dentro alla storia. Trovavo tutto ciò veramente magico e mi domandavo "ma come cavolo fanno a disegnare così?!?". Su qualche vignetta c'era la firma G. Ticci e mi domandavo per cosa stesse quel "G". Era Giuseppe, Giacomo o... Giovanni? Come me! In quel periodo leggevo anche Tarzan, ed un giorno, con grande stupore, aprendo un piccolo e nuovo albetto trovai in fondo una breve storia con dei disegni che somigliavano tantissimo a quelli di Ticci. Cominciai a cercarne degli altri. Poi, dopo tanti anni seppi che quei disegni erano di Giolitti ed anche che era il maestro dello stesso Ticci, ma per me a quei tempi erano semplicemente di Ticci. Beh, come vedi ero proprio conquistato dal suo modo di disegnare. Nelle mie tavole ho voluto portare il suo Tex (e pards), ma anche ambienti ed un certo modo, direi quasi empatico, per creare atmosfera. Come avrai capito, il suo periodo a me più caro, è proprio quello di "Sulle Piste del Nord". Non tanto per una questione prettamente stilistica, ma per il legame affettivo. Il suo ultimo periodo trovo che sia incredibile. E' un segno in continua evoluzione. Sembra che non si debba fermare mai, e per me migliora sempre. Ad oggi, una delle cose che gli invidio di più, è il suo essere così calligrafico ed istintivo, così poco controllato. Completamente libero. Sicuramente ha ridotto drasticamente il numero dei particolari nelle sue vignette, però il fatto di essere così veloce, istintivo e sintetico, lo ha portato a creare ancor più atmosfera. Per me resta il numero 1. Inarrivabile!!!Saludos Amigo!
  3. Io invece Giovanni, vorrei domandarti se per la caratterizzazione grafica di lord Hodson hai avuto precise indicazioni da Faraci o se hai avuto mano libera, una volta lette le caratteristiche del personaggio in sceneggiatura....

    Hai fatto diversi studi o schizzi prima di giungere alla versione definitiva?


    Immagine postata

    Carissimo Anthony Steffen, le indicazioni di Tito a riguardo di Hodson sono state quelle di un Lord inglese con capelli neri ben pettinati e con barba corta e curata. Vestito elegantemente con tanto di bombetta in testa. Mi ha descritto brevemente il carattere. Io inizialmente mi sono immaginato una specie di Lord nel bel mezzo di una caccia alla volpe tra verdi colline inglesi, con stivali alti a tacco basso, pantaloni chiari con sbuffi laterali e giacca rossa... ma mi pareva un p? troppo azzardato :-)... così ho deciso per quello che è uscito fuori in queste tavole. Riguardo agli schizzi, ne ho fatti un paio a matita. Li ho cercati perchè volevo postarteli qui, ... ma credo di averli buttati via... Pazienza! cmq, se escono fuori li inserir? prossimamente


    Beh, in procinto proprio no... a dir la verità l'ha iniziata da un bel p? di tempo... visto che questa l'ha finita da un bel pezzo. Fu Faraci stesso ad annunciarlo in un incontro coi forumisti di TWO nel giugno scorso. Fatti un p? di conti, Bruzzo dovrebbe essere almeno a pag. 50, se non oltre.

    In effetti hai ragione... ho superato tavola 50... anche se mi piacerebbe essere oltre la 100 :-)


    QUOTE (Bruzz)
    QUOTE 
    Riguardo Carta matite, pennelli pennini o penne a china, che materiali usi?
    Hai un tuo blog o un sito dove posti i tuoi "work in progress"?
    Più difficile disegnare Tex, "Mister No" o "Brad Barron" è


    Jim Davis, la carta che uso è normalissimo F4 liscio. In quanto al resto uso china e pennello ma anche pennarelli brush, pennarelli vari. Ad alcuni modifico la punta con una lametta. Il pennino mi piace molto, però l'ho abbandonato parecchio tempo fa per una questione di comodit?. Ti posso dire inoltre che non ho un blog o roba del genere e per la verità preferisco non averlo. Infine, Tex è sicuramente più difficile di Mister No e Brad Barron. Prossimamente, in un'intervista che comparir? sul blog portoghese di Tex del nostro Zeca, spiegher? nel dettaglio proprio questo tipo di differenze.



    Premetto che non ho ancora l'albo (spesso mi arriva in ritardo...), ma in questa tua risposta c'è un punto che mi ha "sorpreso".

    Magari è un aspetto talmente usuale che la maggior parte degli artisti non lo dicono, ma sino ad ora ho sentito solo Civitelli parlare di modifiche ai pennarelli.

    La mia è quindi una curiosità legata a quest'aspetto. Come sei giunto alla modifica della punta dei pennelli? Parlando magari una volta con Civitelli stesso? Oppure a seguito di risultati "insoddisfacenti" ottenuti con i pennelli classiciò



    Inoltre, come curiosità "personale", come hai scoperto il forum? Tramite Tito o lo conoscevi già?

    Dear TexFanatico, il fatto della modifica a pennelli, pennarelli ecc, credo sia una cosa abbastanza comune tra i disegnatori. Ne ho sentite e viste di vario genere. Ognuno cerca un determinato effetto che dia soddisfazione. A qualcuno serve avere un pennello sottile ma più rigido, qualcun'altro si trova meglio con un pennello più grande ma con una punta più sottile per fare in modo che anche la minima pressione determini un maggior inspessimento del tratto o che lo si possa modulare a proprio piacimento. Personalmente ho iniziato ad intervenire sulla punta di un pennello quando, circa a 17 anni cercavo di creare un effetto tipo retino. Sporcai il pennello, lo spettinai e ne tagliai le punte. Mi serviva per creare quel grigetto che Dino Battaglia o Alberto Breccia usavano tantissimo relizzandolo con cotone e spugnette.

    Comunque io mi riferivo alla punta dei pennarelli che mi servono per creare il tratto. A volte taglio la punta in diagonale per creare un effetto tipo pennino.

    Riguardo a come ho conosciuto il forum... Ho digitato Tex Willer forum su Google et voil'.


    Infine voglio ringraziare davvero tutti quanti per i bellissimi complimenti!
    Alla prossima!!!!

  4. Saludos amigos!ringrazio tutti per il calorosissimo benvenuto. Mi ha fatto davvero piacere. Rispondo alle vostre domande:

    Giovanni, avrei una domanda da farti: hai detto che per prepararti a disegnare questa storia hai guardato vari film western e riletto alcuni Tex risalenti al periodo della tua infanzia: hai scelto dei film e dei numeri di Tex particolari che si avvicinassero come ambientazione e trama a "L'Uomo di Baltimora"?

    AtTheRocks, no, non ho cercato solo film che avessero ambienti sul genere della sceneggiatura. Più che altro mi è servito per entrare in ambiente western. Riderai, ma all'inizio ascoltavo musica western per lo stesso motivo. Comunque sono partito dai classici di John Ford per passare poi a Sam Peckinpah e finire con tutte le interpretazioni western di Clint Eastwood e Charles Bronson.

    Riguardo Carta matite, pennelli pennini o penne a china, che materiali usi?Hai un tuo blog o un sito dove posti i tuoi "work in progress"?Più difficile disegnare Tex, "Mister No" o "Brad Barron" ?

    Jim Davis, la carta che uso è normalissimo F4 liscio. In quanto al resto uso china e pennello ma anche pennarelli brush, pennarelli vari. Ad alcuni modifico la punta con una lametta. Il pennino mi piace molto, però l'ho abbandonato parecchio tempo fa per una questione di comodit?. Ti posso dire inoltre che non ho un blog o roba del genere e per la verità preferisco non averlo. Infine, Tex è sicuramente più difficile di Mister No e Brad Barron. Prossimamente, in un'intervista che comparir? sul blog portoghese di Tex del nostro Zeca, spiegher? nel dettaglio proprio questo tipo di differenze.

    Caro Giovanni, il tuo post di ieri mi ha davvero colpito... davvero,? molto bello sapere che un disegnatore di Tex, che contribuir? a mandare avanti la "baracca" in futuro, ama il personaggio da sempre, tanto da essere cresciuto a "pane e Tex". Mi sembra quasi un marchio di garanzia per il tuo lavoro, un affidare Tex in buone mani. Io ho criticato il tuo lavoro, e me ne sono pentito dopo aver letto il tuo post:infatti immagino che per chiunque non deve essere facile affrontare Tex-e figuriamoci quanto deve essere difficile per uno che lo legge da una vita:percui se imprecisioni o indecisioni ci sono state davvero, per quanto mi riguarda sono più che giustificate!Su una cosa, come tu stesso dicevi, non ci possono essere dubbi:il west che hai disegnato in "L'uomo di Baltimora" è puro west, realizzato graficamente come meglio non si potrebbe!!Quindi:avanti così Giovanni!!

    paco ordonez, non pentirti! le vostre critiche sono davvero uno stimolo a migliorare. Oltretutto le ho condivise sinceramente quasi tutte. Comunque ti ringrazio. Credo tu abbia capito in quali problemi sono incappato. A presto!
  5. Un saluto a tutti gli accanitissimi lettori forumisti! Voglio dirvi innanzitutto che sono daccordo quasi su tutte le vostre critiche. Ma vorrei anche spiegarvi alcuni "perchè":1) Quando ho affrontato Tex, lui aveva due pistole ed io solo una matita... (e lui aveva il sole alle spalle), quindi potete capire tutte le mie paure. Sono del '61 e di conseguenza sono cresciuto a pane e Tex. Ho sempre avuto un certo timore reverenziale verso il nostro ranger. Nel momento di iniziare a disegnarlo mi sono imballonato come fosse la prima sceneggiatura che affrontavo. Ho studiato i cavalli e la loro anatomia in movimento andando a schizzarli dal vivo, mi sono guardato vari film western, mi sono riletto i tex della mia ifanzia. Niente da fare, non riuscivo proprio a trovare la libertà della scioltezza avuta con Mister No e Brad Barron (un p? meno con Dampyr). Ho comunque dovuto iniziare perchè il mio conto in banca cominciava ad urlare. 2) Quando ho comprato "L'uomo di Baltimora" me lo sono sfogliato e mi sono detto: "bene, bravo, bella rumenta che hai disegnato! l'unica cosa ottima sono la stampa e la storia". La cosa che mi ha fatto crollare di più l'umore, sono state le facce di Tex e Kit e le differenze di stile dovuto a sperimentazioni alla ricerca di un Tex che mi desse soddisfazione. 3) Per me, il Tex che mi ha conquistato durante l'infanzia è quello di "Massacro" e "Sulle piste del Nord", e quindi di Ticci (uno dei responsabili della piega professionale della mia vita). Qindi trovo assolutamente normale il fatto di partire proprio dal Tex del senese. Confesso che nei momenti di maggiore difficolt? ho lavorato con 3 o 4 suoi albi aperti davanti a me.4) Mi pare che nel prossimo numero alcuni problemi li abbia un p? limati (ma è una mia impressione. Sono certo che ne troverete altri che mi saranno sicuramente di stimolo per migliorarmi). Riguardo alle tavole in anteprima, tranquilli, la qualità della scansione da un'immagine un p? sporca, ma vi assicuro che nella realtà non è così (o almeno non mi pare)5) A mio giudizio, la nota positiva dei miei disegni sta nell'atmosfera Western (che trovo non debba mai essere troppo pulitina) creata a seconda degli ambienti e nella recitazione (d'altra perte credo che un fumetto vada letto e non guardato come si guarda un'illustrazione o un quadro).6) Complimenti a Tito. Mi pare che questo, anche se non è il suo primo uscito, sia in realtà la sua prima sceneggiatura del ranger. Io l'ho trovata ottima. Un p? come in alcuni film nei quali il primo tempo è usato per costruire trame che nel secondo tempo diventano più esplosive. Per tutto il resto lascio a voi l'arduo compito di darci stimoli e dritte per migliorarci. A presto

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