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james

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Messaggi pubblicato da james


  1. Mi lascia un po' perplesso questa osservazione. Mi riferisco alla presunta massima abilità di Mondego. Che sia presentatato com un avversario pericoloso, è vero. Però, inviterei a osservare e rileggere l'inizio della storia, in cui Mondego elimina un gunman americano che voleva osservarne il cadavere. Ebbene, dopo averlo eliminato cogliendolo di sorpresa con uno stratagemma, cosa dice il super Mondego all'avversario? Cito a memoria: ho dovuto ricorrere ad un trucco perchè eri troppo veloce per me.
    Mi sembra, perciò, ovvio che, per quanto pericoloso, sia ben lontano dal poter essere un avversario con una qualche possibilità di battere - in duello leale - Tex (o Carson).

  2. Storia grandiosa, atmosfera struggente, uno squarcio di luce sul passato di un personaggio - Kit Carson - che meriterebbe più spazio (accanto a Tex e/o con numeri speciali), comprimari notevoli. E' un'opera che svetta decisamente sopra la media delle altre storie. E anche come disegni, si percepisce una perfetta sintonia tra gli intenti di Boselli e la traduzione grafica di Marcello. Magari se ne traesse un film! Magari ci si costruisse un romanzo!

  3. Non so se ho già votato, comunque sono favorevolissimo ad un ritorno ciclico di Lena e Donna. Sicuramente l'elemento sentimentale andr? calibrato attentamente, lasciando il giusto spazio, prevalente, alla dimensione eroica e avventurasa. Però, io non ci vedo nessuna incompatibilit? tra un Kit Carson innamorato/amante di Lena e un Kit Carson eroe del West. Del resto, le prove che fino ad ora Boselli ha dato (purtroppo solo 2!), sono una conferma di quanto ho detto.

  4. Non so se vada considerata una incongruenza. Si tratat, più precisamente, di un errore grossolano di "montaggio" delle vignette. Nell'albo Il solitario del west, provate a guardare la scazzottata delle pagg. 45-48 e vi renderete conto dell'errore commesso. In sostanza, uno degli avversari di Carson gli sferra un pugno, che il ranger schiva, poi "stacco" su Tex che sta atterrando un altro marinaio. Poi c'è una tregua nella rissa, con Tex e Carson in piedi, per cui il lettore pensa che l'avversario di Carson sia stato steso, senza però mostrarlo, privilegando l'azione di Tex. In realtà, proseguendo nella lettura, si vede che la rissa riprende, ma vengono inserite due vignette con Carson e il primo marinaio che sarebbero state nella sequenza di pag. 45.

  5. Giusta osservazione. Il che la dice anche lunga su quali dovessero essere le condizioni di vita in Cina, se anche una vita dura come quella che li attendeva in America poteva esser vista come un miglioramento. E' anche vero che Tex non è incline ai risvolti politici e sociali dei tempi e dei luoghi in cui agisce (per fortuna), però ricordo una frase, messa in bocca ad un vecchio cinese, in un albo dei tempi di GLB o, al massimo, di Nizzi (forse, Lo sceriffo di Durango) che suona pressapoco così: quando si è trattati come vermi, poi si agisce da serpenti. Non male per un autore che in genere utilizzava i cinesi solo come memebri si pericolose sette criminali.

  6. La mia opinione è abbastanza semplice (per qualcuno, forse, potrebbe apparire sempliciotta...). Se la storia non mi piace, la vorrei il più breve possibile, se mi piace, vorrei "non finisse mai" (si fa per dire, naturalmente). Penso che Tex non sia - o non sia più - un personaggio da "bang - bang" e via. Potrebbe essere utile il paragone con il cinema western di un tempo. Avete presente igrandi film western di John Ford' E, invece, quelli semplici semplici degli anni 30, spesso con i cowboys canterini? Questi, in un'oretta potevano terminare degnamente la loro modesta missione. Non così, però, per Sentieri Selvaggi, L'uomo che uccise Liberty Valance, I cavalieri del Nord Ovest ecc

  7. Lo so Juan, le maggiori incongruenze cronologiche e storiche sono collocabili nella prima parte della saga. Dopo, gli autori hanno cercato di raggiungere un minimo di coerenza (certo, non assoluta, come oramai è evidente a tutti). Però mi meraviglia lo stesso la disattenzione che ho segnalato, perchè deriva da albi molto più recenti. Probabilmente, quando Nizzi scrisse il ritorno di Mefisto pensava veramente potessero essere passati 30 anni? Allora perchè in Alcatraz Willer vene accreditato di soli 40 anni?Sia chiaro, nulla di grave. Volendo, si potrebeb dire che Lily ha semplicemnte esagerato, arrotondando il periodo trascorso (che non dovrebbe esser più di 22-23 anni).

  8. Mi sono ricordato di un'altra incongruenza. Nell'albo Mefisto, che segna l'ultimo ritorno del diabolico negromante, Lily - durante una seduta spiritica a Parigi - di non avere più notizie del fratello da 30 anni!Strano, allora sarebbero passati 30 anni dal primo incontro tra Tex e Mefisto?Impossibile, anche perchè, ne Il passato di Carson, la storia degli Innocenti viene collocata 25 anni prima, e prima dell'incontro con Tex. Del resto, se fossero passati 30 anni dall'incontro con Steve Dickart, Tex dovrebbe ora avere 50 anni.

  9. Ai precedenti commenti, aggiungo solo che sono rimasto perplesso nell'apprendere che da Terra promessa sarebbero passati ben 10 anni. Molto strano: quella storia era già collocata, gosso modo, nell'eterno "presente" texiano, con Carson cinquantenne, tex quarantenne e Kit (csebbene nella storia mi pare non compaia) che all'epoca aveva già sui 18-20 anni!E allora, come possono essre passati 10 anni?Certo, qualcuno può estrarre il coniglio dal cilindoro e dire che la storia Terra promessa si collocava nel passato. Ma allora, Carson non appariva troppo canuto?E' vero che che KC è stato "colpito" da canizie precoce, con i capelli ingrigiti quando aveva l'odierna età di Tex, però l'aspetto era veramente quello attuale.

  10. Carlo Monni, mi pare giustamente, indica alcuni attori del western americano classico (Wayne, per Tex, Ward Bond, per Carson), per le frequenti atmosfere e "citazioni" fordiane nelle storie di Boselli. Personalmente, ritengo che il personaggio di Kit Carson giovane sarebbe stato magnificamente interpretato da Errol Flynn, nei suoi tempi d'oro (quello, per intenderci, de La storia del generale Custer: basterebbe scurirgli i capelli e sarebbe un perfetto giovane Carson). Anche Joel Macrea sarebbe andato bene (ai tempi del suo Buffalo Bill). Charlton Heston (degli anni '60 e '70) e Clint Eastwood (degli anni '70 e '80) avrebbero potuto interpretare il Tex maturo. Anzi, in coppia avrebbero potuto interpretare entrambi: il primo Carson e il secondo Tex. Tra gli attori viventi, Tom Selleck sarebbe perfetto per il Kit Carson maturo, basta immaginarlo in Carabina Quigley, con i capelli grigi, e il gioco è fatto.

  11. E' una delle storie migliori di Boselli (e non solo). Stupenda la valorizzaizone di Carson, che sembra vero protagonista anche nel duello finale. Che differenza rispetto agli innumerevoli duelli in cui il Vecchio Cammello si limita a guardare le spalle!E poi, è sempre interessante e coinvolgente il tema dei vecchi amici o conoscenti che poi si trovano sui lati opposti della barricata. Tex e Carson conoscono da tempo i loro avversari ed esiste una certa familiarit? e un certo rispetto reciproco.

  12. Non so se la discussione è già stata fatta. Nella sezione delle domande a Boselli, l'argomento è toccato. Quali attori (tra i viventi o quelli del passato) avrebbero potuto interpretare Tex e i pard' Carlo Monni, mi pare giustamente, indica alcuni attori del western americano classico (Wayne, per Tex, Ward Bond, per Carson), per le frequenti atmosfere e "citazioni" fordiane nelle storie di Boselli. Personalmente, ritengo che il personaggio di Kit Carson giovane sarebbe stato magnificamente interpretato da Errol Flynn, nei suoi tempi d'oro (quello, per intenderci, de La storia del generale Custer: basterebbe scurirgli i capelli e sarebbe un perfetto giovane Carson). Anche Joel Macrea sarebbe andato bene (ai tempi del suo Buffalo Bill). Charlton Heston (degli anni '60 e '70) e Clint Eastwood (degli anni '70 e '80) avrebbero potuto interpretare il Tex maturo. Anzi, in coppia avrebbero potuto interpretare entrambi: il primo Carson e il secondo Tex.

  13. Concordo con Leo, anche nel giudizio entusiasta della storia. Per cui, caro Mauro, non vedervi una critica, ma un apprezzamento. L'appunto su Carson deriva dal grande amore per il personaggio che io, e penso molti altri lettori, hanno, e che spesso è stato piuttosto frustrato (ma mai da te).

  14. Tralasciando le incongruenze storiche, perchè su queste già molto è stato scritto, ricordo una frase pronunciata da Tex ne I sette assassini, mentre è a tavola con Lena, Donna e gli altri. Parlando di Carson ad un'ospite della pensione, dice che ha dato al figlio lo stesso nome, in onore del suo vecchio amico e maestro. Maestro di Tex? Ma quando mai! magari fossero andate così le cose, come sarebbe stato naturale! In realtà, se ci si limita ai primi 9 albi di Tex, sfido chiunque a vedervi una qualche traccia di un rapporto tra "maestro"/ "allievo". Per carit?! Tex ventenne mostra già caratteristiche, capacità e atteggiamenti da uomo vissuto!E, aggiungo, è un gran peccato. Spero che, prima o poi, qualche autore (magari Boselli), rinarri quei tempi, sviluppandoli meglio (come è stato fatto per Batman e Spiderman, ad esempio).

  15. E' vero Leo, stona molto il rifiuto di Carson di accompagnare Tex. Anche per me, Carson è il pard preferito (a volte, quasi più di Tex), però, la storia è talmente bella che si può perdonare questo colpo basso al vecchio cammello. Tra l'altro, è una vera e propria incongruenza, dato che mai Kit Carson si sarebbe tirato indietro di fronte al pericolo. Con gli anni, l'unica cosa che è cambiata è che prima di lanciarsi a capofitto nella mischia, ama lamentarsi un po'. Comunque, tornando alla storia, è davvero grande, così come è molto riuscita la citazione del finale de Il mucchio selvaggio. Inoltre, queste storie con degli "agganci" all'Europa, mi fan sempre tornare il desiderio di vedere, prima o poi, Tex e Carson - e, perchè no? -anche Kit e Tiger, nel vecchio mondo.

  16. Però bisogna tenere presnete che Tex e Tiger hanno "consacrato" la loro vita alla memoria di due grandi amori (anche se, rileggendo le storie scritte da GL Bonelli, si resta un po' imbarazzati: a volte Tex sembra quasi "anaffettivo" verso Lilith) perduti drammaticamente. A volte, si potrebbe pensare che, se le cose fossero andate diversamente, Tex e Tiger si sarebbero ben presto "ritirati" a vita privata, con le rispettive famiglie. Ben diversa la situazione di Carson (ricordate la risposta di Carson alla domanda di Tex circa possibili spose indiane, nel n. 8?). Kit Carson si presneta come un uomo amantedell'avventura (nonostante i brontolii che - a volte in modo stucchevole ed eccessivo - gli vengono affibbiati). Carson è una specie di D'Artagna del Far West, un guascone dedito all'avventura, sempre per una buona causa, intendiamoci (e infatti è già eroe, quando Tex entra in scena), profondamente amante dell'azione e del combattimento. Non ha mai pensato di accasarsi, neppure nel pieno della passione per Lena (e, chissà, forse di qualche amore intenso precedente, non ancora raccontato), neanche quando la ritrova dopo 25 anni!

  17. Anche a me piace molto Tiger. E' un grande combattente ed è un vero "ponte" tra il mondo dei nativi e quello dei bianchi. Però, attenzione a dire che è al pari di Tex - e a volte anche di più - perchè in diversi albi gli avversari affermano che i due più pericolosi del quartetto sono Tex e Carson.

  18. Le possibilità sono molte. Oltretutto, si potrebbe immaginare storia "finale" come una sorta di speciale fuori serie. Una specie di sguardo sul futuro, tornando poi alla serie regolare. Alcuni esempi:1) primi del '900: la frontiera è oramai finita. Tex non è più agente della riserva. I 4 pards affrontano un'ultima epica battaglia, contro il nascente gangsterismo (un po' come nel film L'uomo dai sette capestri) o qualche altra minaccia per il popolo Navajo;2) stessa epoca: i pards si ritirano nella riserva, solo Kit Willer resta in attività, come ranger, ma agendo in un contesto diverso (automobili, cinema, mano nera, lotte sociali, ecc...);3) 1917: Kit Willer è diventato un ufficiale dell'esercito, ora è un colonnello, sui 50 anni, e partecipa alla Prima Guerra Mondiale. Durante gli orrori della guerra di trincea, Willer figlio ricorda le passate avventure sulle piste del West con Tex, Carson e Tiger, rievocando anche le loro ultime drammatiche imprese;4) 1910 circa, Kit Willer è stato assassinato a tradimento. Tex e Tiger, sui 65 anni, e Carson, con una decina di anni in più (opportunamente Boselli, nel romanzo, trona a ridurre la differenza di età, che era stata dilatata a 15 anni), stanno diventano l'ombra di quel che erano stati, oggetto di umiliazioni un tempo impensabili. Ma viene il tempo del riscatto: per contrastare un'atroce ingiustizia, oppure, per non deludere un giovane ammiratore che sperava di trovare gli stessi eroi della sua infanzia, ritrovano l'antico orgoglio e affrontano l'ultima battaglia, senza speranza. 5) stessa epoca: i 4 pards vengono invitati da Buffalo Bill a partecipare alle riprese di uno dei suoi film sul vecchio West. Ben presto la finzione diventa realtà. Dalla farsa, un po' umiliante, della recitazione, i vecchi combattenti devono riprendere le armi per affrontare una gang che spadroneggia nella zona.

  19. I disegni di Nicol', secondo me, son piuttosto gradevoli. Le figure umane, in particolare, hanno una certa eleganza. Ecco, magari si potrebbe dire che i volti non sono molto espressivi. In più, Tex appare molto, molto giovane, mentre Carson, sembra il padre. La storia è ben costruita. Capisco le perplessit? sul finale, però nel complesso è una storia originale. E' stato già detto che prende spunto da fatti storici (che, tra l'altro, sono stati alla base anche di un bellissimo albo de La storia del West, con protagonista un giovane Bill Adams e l'iracondo piccolo scozzese di cui ora mi sfugge il nome). Nel apprendere i rimaneggiamenti dei testi, per ragioni di "opportunità" (per intenderci, il famigerato "politically correct"), devo dire che rimpiango i tempi in cui non vigeva la somma ipocrisia delle parole, imperante oggi."Muso rosso", "palla di neve", "muso di catrame", "muso giallo": vi sembrano epiteti improbabili in bocca a uomini in lotta con bande di indiani ostili (salvo, poi, difendere intere tribù dalle angherie dei bianchi), o a uomini in lotta con sette di negri o di cinesi. S?, allora il linguaggio era libero dagli onanismi moderni. Non esistevano i neri, ma i negri: ma quando mai il termine "negro" ha avuto un senso spregiativo, in italiano? Neglu ultimi anni, qualcuno, affetto da provincialismo acuto, deve aver orecchiato che negli Usa, il termine negro (comunque migliore di "nigger") aveva assunto una valenza spregiativa, in favore del neutro "black". Peccato che "negro" significhi esattamente "nero". Ora, però, chiudo: mi rendo conto che ho divata troppo.

  20. In poche parole, si tratta di una storia magistralmente disegnata e più che dignitosamente scritta e sceneggiata. Tra l'altro, torvo particolarmente interessanti tutti gli spunti che mettano in collegamento il mondo texiano con la vecchia Europa. Resta anche a me, come han detto Leo e Ymalpas, assolutamente incomprensibile la ragione per cui si è voluta far fare a Carson una tale figuraccia. Insomma, che Tex sia un po' più forte (non fosse altro che per l'età) è ragionevole, ma vedere Kit Carson atterrato senza fatica da un avversario, che poi viene invece sconfitto da Tex, lascia davvero l'amaro in bocca. E c'è da chiedersi perchè mai? E soprattutto, come fare a ristabilire un minimo di coerenza tra situazioni di questo tipo ed altre storie in cui il vecchio Kit sembra valere "quasi altrettanto" (cito una frase pronuciata da un lugubre segretario del boss di turno, mi pare che l'abo sia Mexico o Il sicario)?Ripeto, se si vuole evidenziare che nello scontro fisico Tex supera Carson, non occorre sbattere in faccia al lettore una tale "disfatta" del secondo, a fronte della (scontata) vittoria del primo. Ultima nota curiosa, in un'altra storia, precednete al 400, sempre disegnata da Civitelli, ci fu un'analoga situazione, con Carson battuto da un bullo da saloon e Tex che interviene per evitargli troppi lividi. Spero che queste trovate appartengano al passato.

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