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james

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Messaggi pubblicato da james

  1. Secondo me Carson è morto nel 1898, dopo aver sgominato da solo un banda di fuorilegge che aveva rapito Donna Parker e il figlio, ucciso a tradimento dall'unico sopravvissuto dei suoi avversari. Da solo, perché in quel periodo Tex era a Cuba. Kit Willer, infatti, si era arruolato, al seguito di Teddy Roosevelt e dei suoi Rough Riders, in qualità di capitano. Il gen. Nelson Miles, vecchio amico di Tex, cede alle insistenze di quest'ultimo (contrario alla partecipazione del figlio ad un guerra di cui non comprende la ragione) e fa in modo che questi possa raggiungere il figlio. Tiger resta nella riserva, insieme a Carson. Sembra che ai due tocchi l'incarico meno rischioso, e invece il vecchio ma inossidabile Kit Carson deve sfoderare nuovamente le colt e correre verso la sua ultima avventura,

  2. Condivido tutte le osservazioni di LEO. Aggiungo che il romanzo inizia nel 1899. Tex ha 61 anni (questo lo possiamo dedurre ora, dopo Nueces Valley). Carson ne avrebbe 71, ma è già morto. Dunque, non arriva da un età veneranda. E' anche probabile immaginarne una morte non per cause naturali, in azione..... Verrà mai narrata? da un lato, lo vorrei, per curiosità, ma dall'altro, da carsoniano sfegatato, l'idea è decisamente disturbante...

  3. 1) Pat ritorna in Irlanda per il funerale del padre e una volta là, scopre che il vecchio Mac Ryan è morto di crepacuore per le innumerevoli angherie subite da un locale signorotto. Pat cerca di fare giustizia, a modo suo, a suon di cazzotti e ... finisce in carcere. Condannato al carcere duro, in un penitenziario sperduto nella brughiera, ha una sola speranza, anzi ... quattro, in arrivo dall'Arizona.

     

    2) Un amico fraterno di Jim Brandon, ufficiale dell'esercito canadese, lo convince ad accompagnarlo in una missione nella Colonia del Capo. Ufficialmente, la missione consiste nello scambio di esperienze militari, nel quadro delle operazioni della guerra anglo-zulù. Brandon ,a sua volta, convince Tex e Carson ad accompagnarlo. Tex, Carson e lo stesso Brandon, pur non nutrendo simpatia o ingenue illusioni sulla natura del regono (imperialista) degli Zulù, ne proveranno poca anche per la guerra imperiale britannica. Cercheranno di sganciarsi e, con varie peripezie, si troveranno a Isandlwana e si copriranno di gloria a Rorke's Drift. Conosceranno anche Paul Kruger e le avvisaglie della prima guerra anglo - boera.

     

    3) Un vecchio compagno d'armi di Carson, ex ranger ed ex ufficiale dell'esercito statunitense, è a capo di una formazione di mercenari, provenienti da tutto il mondo, per portare a termine un colpo di mano che metta il mondo davanti al fatto compiuto de ... l'indipendenza dell'Alaska. Potenze straniere hanno già, ufficiosamente, anticipato che non mancherà il loro riconoscimento del nuovo stato. Ma le strade di John Cameron (questo, il suo nome) incroceranno di nuovo, e per l'ultima volta, quella del suo amcio d'un tempo, Kit Carson e di Tex Willer.

  4. Inutili polemiche sulle vere o presunte incongruenze cronologiche texiane. Io, invece, aspetto con gioia la nuova serie. Boselli ha ridotto al minimo le inesattezze storiche e le incongruenze. Ne restano? e chi se ne .... importa! Il risultato è una grande saga, un grande fumetto!! Boselli, nel riempire i vuoti dei primi anni (e forse non solo di quelli, dato che la sensazione di bruschi salti, la si percepiva anche dopo, per esempio nel pieno dell'epoca "matura", ai tempi de "Sangue Navajo", per intenderci....). rispetterà, manterrà, i PALETTI Bonelliani. Se Tex ha incontrato Carson in quel modo, in quel modo verrà ripresentato l'incontro. Solo, mi è parso di capire (e sinceramente lo spero), Boselli arricchirà il PALETTO, il punto fermo, di molti particolari, antefatti, seguiti, mai narrati prima. 

    So che mi ripeto, ma ad esempio, Carson quando ha incontrato per la prima volta Montales? Rileggendo il Ritorno di Montales, qualche dubbio viene...

    E poi, è credibile che per 20 anni Tex e Montales non si siano più visti? Forse sì, però...

    Buffalo Bill è un po' problematico perché ha ben 8 anni meno di Tex. Di conseguenza, anticiparne le avventure, significa raffigurarlo adolescente. Il che non è impossibile, però, bisogna pur sempre rispettare un altro dei famosi VINCOLI bonelliani, ovvero il primo incontro con Tex ai tempi della costruzione della ferrovia. Probabilmente, o verrà inserita una storia di Cody in veste di protagonista indipendente, oppure un'avventura collocata dopo il primo incontro con Tex.

    E anche a questo riguardo: ma quando diavolo si sono conosciuti Buffalo Bill e Kit Carson? In Wild West Show è evidente che i due si erano già conosciuti. E non solo per la fama pluridecennale del Vecchio Cammello....

  5. <span style="color:red;">7 ore fa</span>, Leo dice:

    Lo sai, lo sai... Io ci spero, e come me tantissimi che amano il Vecchio Cammello. Lungi dal voler influenzare, vi chiediamo (a te e ai tuoi collaboratori) di tenere conto di questa istanza, molto sentita (vedasi il successo per l'appunto del tuo esordio o della stessa I Giustizieri di Vegas, un piccolo capolavoro). Ma queste cose già le sai ;)

    Buon sabato 

    Sottoscrivo ogni parola di LEO, nell'augurarmi di vedere un Kit Carson all'altezza delle vette citate da LEO. Vette, purtroppo, non molto numerose nei tempi andati, un po' più frequenti ora sotto la guida di Boselli.

    Vorrei, insomma, che si mostrasse il GRANDE KIT CARSON , l'eroe di cui il giovane Tex aveva sentito magnificare le gesta...

    E soprattutto, che si mostrasse ciò che, purtroppo, GL Bonelli non mostrò, ovvero il periodo in cui Carson fu la guida e il maestro di Tex.

  6. Ottimo inizio!!!! Trama coinvolgente, ampio respiro che, si spera, consentirà di gustare molte situazioni e personaggi. Insuperabile l'impatto tra Tex e Carson (soprattutto di Carson, perchè più loquace al riguardo) con la metropoli per eccellenza. Per il momento, poi, buono anche il ruolo svolto da Carson nella storia. Mi meraviglia che qualcuno storca il naso per le espressioni di Tex: evidentemente il morbo della "correttezza politica" dilaga. Chi è l'ottuso che crede che un uomo di fine ottocento, pronto a combattere le ingiustizie, lo schiavismo, le prepotenze, , per ciò stesso non potrebbe aver avuto l'abitudine di pronunciare coloriti epiteti sui gialli, rossi o neri? mai snetito parlare di senso storico? Va bene che, considerato che oggi molti vorrebbero epurare il dizionario, sull'altare della politically correctness, non c'è di che stupirsi.

    Comunque, ripeto, davvero ottimo inizio. Ho trovato intrigante anche il prologo, seppure non abbia alcuna simpatia per Nick Castle.

  7. Ricordo perfettamente la storia e, soprattutto, rammento l'emozione che provai quando uscì, intorno alla metà degli anni '70.  Inoltre, fateci caso: Carson viene valorizzato come raramente, molto raramente, è stato fatto, prima dell'era di Boselli. 

    Piccola notazione personale: alcuni mesi prima avevo scritto alla casa editrice, lamentando il fatto che a Kit Carson venisse troppo spesso riservato un ruolo da Frankie Bellevan o, comunque, da spalla comica, decisamente surclassato da Tex. Feci l'esempio delle scazzottate, quasi sempre riservate a Tex. Ebbene, forse sarà stato un caso, però .... quando uscì questa storia, a me parve un regalo personale!

  8. On 10/8/2018 at 22:05, Salvi83 dice:

    Nel romanzo di Tex,Kit Carson è morto (probabilmente di vecchiaia se no ricordo male) e forse, prima poi, quel momento dovrà arrivare -purtroppo- anche nel fumetto (e Kit è il mio pard preferito per distacco)

     

    Il romanzo scritto da Boselli inizia con un Tex dai capelli brizzolati e con Carson morto (da molto? non si sa) ed è collocato nel 1899. Ora,  oramai - grazie a Boselli (e alle acute ricostruzioni di Monni) - sappiamo che Tex è nato nel 1838. Nel 1899 ha solo 61 anni. Carson è nato circa 10 anni prima. Dunque, nel romanzo non raggiunge i 71 anni. Direi, perciò, che è più probabile una morte violenta....

    Ma speriamo di non vederla mai, sulla serie regolare. A meno che non si tratti chi chiuderla.

  9. Trovo ridicolo, se non grottesco, l'eccesso di "filologismo" con cui si vorrebbe giudicare le storie di Tex. Un conto è far notare errori marchiani, evidenti, che saltano all'occhio e, pertanto, sono immediatamente fastidiosi, altro è spaccare il capello in quattro e magari andare a verificare se una data espressione era in uso a quel tempo e in quei luoghi.

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  10. A me la storia è piaciuta parecchio. Mi è piaciuta la trama e l'intreccio delle vicende, la rievocazione della passata tragedia. Sempre interessante vedere aspetti dei ranger che, in genere, nella storie ordinarie, non emergono spesso. Mi è piaciuta la scazzottata: simulata ma vera nella dinamica! Non trovo che il citare nomi o luoghi che poi non vengono mostrati sia un difetto, anzi. In caso contrario, bisognerebbe che ogni storia fosse una sorta di mondo a parte, avulsa da tutto. Mi piace sempre, poi, vedere Carson agire in autonomia. Anche i disegni mi sono piaciuti, a parte qualche vignetta in cui, effettivamente, i lineamenti vengono deturpati. Le scene notturne sono magistrali. 

    In conclusione, per me è un'ottima storia e ... scordavo: nello scontro di Kit con Carson, il primo pronuncia offese che, sotto sotto, i "carsoniani" come me paventano spesso, forse memori di quando, in effetti, Carson rischiava davvero di apparire "un utile idiota", "cameriere di Tex", "schiavo di Tex". Ecco, in quelle offese, ho percepito una specie di liberazione, come se Boselli urlasse ai lettori, ciò che, invece, il suo Carson non sarà mai.

  11. <span style="color:red;">1 ora fa</span>, Dix Leroy dice:

    Ci sarebbe anche un altro periodo che sarebbe molto divertente sbirciare.

    Lo ricorda proprio Carson a Tex, quando sgrida il piccolo e disubbidiente Kit.

    Parlo di quando erano assieme al reparto dei rangers (presumo per l'addestramento)

    e il futuro Aquila della Notte era un disastro nell'obbedire agli ordini

    e portare una divisa!

    Verissomo!

  12. Premetto che apprezzo moltissimo la linea di Boselli: nuove storie che gettano luce (e arricchiscono) il passato, approfittando dei molti salti temporali e delle innumerevoli "sintesi estreme" (fatti che oggi verrebbero, giustamente, sviluppati in un albo, bruciati in poche pagine o vignette). Bravo Boselli, avanti così!

    Ciò detto, però, ammetto che il suggerimento di Bob Rock (che avevo avanzato anche io), lo trovo estremamente stimolante. Pericoloso, certo, ma anche affascinante e promettente (nelle giuste mani: Boselli). Se non sbaglio, sarebbe il cosidetto reboot. Confesso che avere una nuova versione, arricchita sia in dimensione sia in stile narrativo, di episodi cruciali, quasi buttati lì per caso. Ad esempio, l'incontro di Tex con Carson fa il paio dell'omicidio dei genitori di Bruce Wayne...

     

  13. Il difficile rapporto dei giovani coi fumetti, e in particolare con Tex, può dipendere da diverse ragioni:

    1) disinteresse per il genere western, a meno che non sia "geneticamente modificato o ibridato" con horror o grandguignol (oggi, splatter)

    2) disinteresse per gli eroi positivi, cioè i personaggi che hanno valori e combattono per essi, specialmente se si tratta di valori "tradizionali" (pur se declinati con lo spirito del tempo) come la giustizia, la lealtà, la difesa dei deboli

    3) predilezione per le modalità di visione/lettura da device, fulminea, frammentaria

    4) assuefazione a ben altri livelli di violenza e verosimiglianza, grazie (o per colpa) dei video giochi.

  14. Io ho molte aspettative, perchè le anticipazioni mostrano diversi aspetti inconsueti. Lo scontro fisico, anche se simulato, tra i due Kit. L'entrata in scena di un amico di Ken Willer, dalla cui grinta si deduce non sia pronto per le pantofole, l'azione in autonomia di Carson rispetto a Tex.

    Tutti elementi che mi spingono già ad anticipare un giudizio positivo!

  15. Mauro, nella storia de I sette assassini, ti sei ispirato a qualche personaggio della letteratura noir per il giovane incappucciato e ringhiante, convinto di essere deforme, di cui solo alla fine si scopriranno i lineamenti assolutamente normali? Se sì, sarei interessato al titolo del romanzo/racconto

  16. A prescindere dal modo di rendere i volti di Tex e Carson, a me pare una storia molto promettente. La trovata di fare scontrare Carson e Kit è molto interessante e intrigante. Sia che si tratti (molto probabile) di una messinscena, sia che, invece, i due abbiano davvero litigato (improbabile, però, che arrivino al punto di ricorrere alle armi...), il fatto è di per se stesso interessante!

    Ottima anche la scelta dell'azione separata dei pard.

    Anche la trama promette molto bene!

  17. Sì, in effetti credo che Ymalpas abbia ragione, circa la mia idea.

    Ne butto lì alcune altre, precisando che sono semplici spunti:

    1) Tex e Carson devono indagare - su invito della Pinkerton - su una serie di attentati commessi da un'organizzazione segreta irlandese, che ha deciso di usare il terrorismo in nome dei minatori irlandesi, in Pennsylvania. Durante le indagini incontreranno un loro vecchio amico che ora fa il minatore e che temono faccia parte dell'organizzazione. In questa storia non starebbe male anche la partecipazione di Pat.

     

    2) Tex e Carson (meglio se il quartetto al completo) sono coinvolti nelle ennesime operazioni militari di confine contro apaches ribelli. In questa occasione incontrano Emilio Kosterlitzky (a cui GL Bonelli aveva già fatto un fugace cenno in una storia, mi pare, dedicata ad Apache Kid). Nasce una nuova amicizia con il "messicano cosacco".

     

    3) Tex e Carson incontrano un giovane Theodore Roosevelt nel territorio del Dakota, alle prese con razziatori di bestiame e rancher locali ostili al nuovo venuto.

     

    4) Tex decide di accompagnare una delegazione di capi indiano presso la Casa Bianca, per perorare la loro causa. Durante la permanenza a Washington, alcuni delitti rischiano di mandare a monte la missione diplomatica.

     

    5) Tex e Carson accettano l'invito di Buffalo Bill e si aggregano al Wild West Show in un tour nella vecchia Europa. Pare che sia stato ordito un complotto per attentare alla vita della Regina Vittoria (oppure del futuro Kaiser, Guglielmo II), durante gli spettacoli dello show.

     

    6) Un amico fraterno di Jim Brandon parte volontario per partecipare alla campagna milatare inglese contro gli Zulù, in Sudafrica. Costui viene poi accusato di diserzione e condannato a morte. Brandon parte, insieme a Tex e Carson, alla volta del Sudafrica per aiutare l'amico. Si troveranno così a partecipare all'epica difesa di Rorke's Drift.

     

    7) Tex rievoca la sua partecipazione alla battaglia di Camerone, in cui combattè insieme all'eroico capitano Jean Danjou.

  18. Bene, fornisco anche io il mio piccolo contributo.

    1840: un dodicenne, fuggito da un orfanotrofio, arriva nel west. Incontra un mountain man, piuttosto temuto e rispettato, Aaron McGrath, che incarna ai suoi occhi, il vero eroe del west. Questi lo prende a ben volere e se ne prende cura. Passa qualche anno, il ragazzino è diventato un ragazzo. Il suo nome è Kit Carson. L'apprendistato di Kit, al seguito del mountaneer e della sua allegra e indisciplinata banda si svolge in 5 anni. Nonostante il forte legame - padre-figlio adottivo - che lega i due - Kit è sempre più disgustato della crudeltà di Aaron verso i pellirosse. A 17 anni, Kit se ne va, salvo reincontrare Aaron 3 anni dopo. Kit si è innamorato di una giovane indiana che vive in un piccolo villaggio lungo il Missouri. Arriva la banda di Aaron, oramai sempre più cacciatori di indiano che di pellicce. E' un massacro. Nessuno sopravvive. Kit scopre l'accaduto e l'autore del massacro. Scontro tra i due, duello, Kit vince. Tra i presenti, anche uno dei giovani figli di Aaron, Jeb, di 10 anni. Sono i primi passi verso la leggenda. 35 anni dopo: un giovane uomo sta rapidamente facendosi un nome, nelle cittadine e nei villaggi del west, come tiratore, passando vittorioso di duello in duello. E' Phileas, il figlio di Jeb, cresciuto nell'odio per Carson, con la promessa solenne di farne crollare il mito, sfidandolo, battendolo e umiliandolo davanti a tutti. Non è il solito "sparatutto" da quattro soldi. E' una vera belva, scattante, precisa, veloce. Carson è ancora sulla breccia. E' diventato l'inseparabile pard di Tex. Ma è in grado di affrontarlo? Tex, che ha assistito ad un duello del giovane, cerca di dissuadere Carson: tutto inutile, ovviamente. Decide, allora, che la vita del suo amico è più importante della stessa amicizia e del suo orgoglio. Tex è intenzionato ad affrontare direttamente Phileas. Carson, però, accortosi delle intenzioni dell'amico, lo precede. Nonostante tutto, Kit Carson vince, pur uscendone ferito. Ma è solo l'inizio, ben presto si scopre che Jeb McGrath ha radunato una nuova banda di cacciatori di indiani ed è intenzionato a condurre una sua privata guerriglia ai danni dei navajos, in quanto amici di Carson.  Il dolore per la perdita del figlio, lo rende ancora più feroce. scontro finale collettivo. Vittoria dei nostri.

  19. Capisco le osservazioni di Borden, ma a me l'idea di Letizia non pare assolutamente male. Certo, un duello con uccisione di uno dei due pard, va reso credibile. Dovendo essere uno stratagemma, deve essere in grado di ingannare la gente. In altre parole, non deve apparire assurdo (tipo, il divertissement che ho visto, tempo fa, di non ricordo quale disegnatore, in cui i quattro pard si fan fuori a vicenda per una prostituta di saloon dall'aspetto simile alla Monroe). Andrebbe arricchito e fatto precedere da contrasti e tensioni tra i due amici, da divulgare, magari con la complicità di qualche giornalista.

     

    Anche le ambientazioni europee mi attirano. Certo, mi rendo conto che in questi casi il rischio, a mio parere, non è tanto quello dello snaturamento del personaggio (un'avventura è un'avventura, ovunque si svolga), bensì quello della "cornice", del "contesto". Insomma, in Europa, perlomeno in Europa occidentale, non è ipotizzabile un'avventura che sia imperniata solo su - e si risolva solo grazie a - sparatorie e/o scazzottate....

  20. On 9/4/2018 at 17:02, Otami dice:

    Mi trovo a molti Km di distanza dai miei Tex, ed avrei bisogno dell'aiuto di un esperto per rispondere al seguente quesito: in che albo si trova la seguente scenetta, che e' uno dei pochi esempi di comicita' in Tex?

    Tex e Carson stanno bivaccando, quando qualcuno arriva inaspettato, e Carson gli chiede se vuole un caffe'. Mentre Tex parla col tizio, si vede Carson armeggiare, e quando il tizio inizia a sorseggiare il caffe' gli si imperla la fronte di sudore. Quando il tizio se ne va, Carson spiega a Tex che aveva fatto il caffe' coi fondi del caffe' precedente, allungandolo poi con del whisky.  

    Ok, qualche dettaglio puo' essere non corretto, ma la scena piu' o meno e' quella, ed io l'ho sempre trovata molto gustosa (Tex non ci vizia certo coi siparietti comici!)

    La tua ricostruzione è correttissima. Ricordo la scenetta. Purtroppo non ricordo l'albo o la storia. Di certo, è precedente al 400...

  21. On 7/4/2018 at 19:28, ymalpas dice:

     

     

    Con la recente "Jethro" , che è una bellissima storia, sei riuscito in maniera convincente, con il flashback, a riportare in vita Glenn Corbett per la seconda volta. Se posso suggerire una mezza idea di soggetto su una nuova storia ambientata nel passato di Carson, piuttosto che metterlo di fronte a nuove bande di innocenti o a chissà quale nuovo nemico, si potrebbe seguire un po' la via tracciata nella tua prima storia, ovvero dargli un pard che non sia ovviamente Tex  (ne Clemmons), un pard più vecchio o giovane quanto lui, che rappresenti un po' quello che Corbett è stato per Tex, con le loro strade che si dividono per tornare a incrociarsi anni e anni dopo, non un pard che sia una vecchia gloria del west (come nella breve di Medda del color), ma un pard sufficientemente caratterizzato, con una sua storia alle spalle, con cui sia difficile fare i conti venti o trent'anni dopo anche per via di quello che è stato in passato! Un pard che potrebbe anche essere una donna, una squaw indiana o quello che la tua fantasia ti consiglia.

    Ottima idea. Aggiungo che mi sembrerebbe interessante vedere la progressiva "formazione" dell'eroe Carson, un po' come in Nueces Valley. Inoltre, nelle varie storie con il giovane Tex, io suggerirei di inserire Kit Carson come "presenza virtuale". Mi spiego: visto che Kit Carson ha una decina d'anni più di Tex ed  è già leggendario quando incontra il giovane Willer, sarebbe ragionevole che durante la sua giovinezza Tex ne abbia già sentito raccontare le gesta.

    Infine, se Tex è nato nel 1838, Carson sarebbe nato nel 1828: ciò renderebbe plausibile molte avventure con un giovanissimo "Vecchio Cammello" sullo sfondo della guerra col Messico o della Febbre dell'Oro. 

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