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Messaggi pubblicato da TexFanatico

  1. Finalmente la seconda storia di Tito Faraci!

    O migliore, davvero la prima storia di Tito Faraci :trapper:
    Verissimo Zeca. Tito stesso l'ha detto nella "mini-intervista" :lupod: Concordo pienamente anche con chi dice che il genere non lascia spazio a chissà quali trame, ma come dice bene Tito:

    Ma c'è anche altro. C'è il mio modo di raccontare la storia. Ci sono i personaggi che ho creato. C'è il Tex che ho voluto raccontare, in un modo che fosse mio seppure nel rispetto della tradizione. E poi nel western, spesso, il COME si racconta diventa anche più importante del COSA.

    Come già detto, personalmente leggo sempre con piacere le storie scritte da lui/te. Inoltre, i disegni dei fratelli Cestaro visti sin'ora contribuiranno sicuramente a creare un clima unico. :indianovestito:
  2. E rieccoci con qualche piccola domanda a Tito, in vista della nuova uscita

    <hr>

    TF

    Ciao Tito.

    ? da un po' che non ti scrivevo più, onde evitare di disturbare la tua ferv? creativa e per evitare di farti domande alle quali probabilmente non avresti ancora potuto rispondere. Dato che, ormai, manca un mesetto alla comparsa in edicola di "Lo Sceriffo Indiano" (click), la tua seconda storia di Tex che verr? pubblicata.

    Sono quasi passati due anni dall'uscita di "Evasione!" (click) e, se la scaletta sarà rispettata, quest'anno dovremmo poter leggere anche "In corsa con la morte" (titolo suggestivo) e magari due Maxi: "La legge di Starkey" ed un altro disegnato da Diso, il cui titolo non è ancora conosciuto... oppure puoi sciogliere questo mistero?


    Tito:

    Caro amico,

    grazie della lunga e interessante mail, che mi fa molto piacere.
    Purtroppo, sono a letto con l'influenza.
    Ti chiedo scusa, quindi, se ti sto rispondere un po' telegraficamente.
    Vorr?...

    Confido che potrete leggere In corsa con la morte (che però è solo un titolo di lavorazione), e il maxi disegnato da Diso.
    Ma non conosco l'esatta programmazione fatta dalla casa editrice.

    Ma non iniziamo subito a perdere la via... Personalmente nella trama che la SBE ha pubblicato per presentare ai lettori "Lo sceriffo indiano", ho visto una qualche similitudine con il texone di Nizzi e Capitanio (Il soldato Comanche), e quindi la prima domanda è proprio la seguente: com'? nata l'idea di questa storia? C'è effettivamente un collegamento a quella storia, oppure è un puro caso?

    Puro caso. Il tema è classico.
    Lo sviluppo, credo (spero), originale.

    Non avevo minimamente in testa quella storia, quando ho scritto la mia, bench? naturalmente l'avessi letta. Quindi non mi ha influenzato.

    Dicevi di voler scrivere un po' di storie per conoscere Tex. Come abbiamo visto, non sono poche quelle in attesa d'uscire in edicola e quindi, presumo, già terminate o ad ottimo punto. "Lo sceriffo indiano" lo consideri ancora come un albo di prova o ormai pensi di aver inquadrato il personaggio? La storia ci viene presentata come un "western puro" e tu avevi promesso di rimettere in bocca a Tex espressioni tipiche, come detto dai Cestaro "Tito ha confessato di voler riportare il personaggio agli albori, anticipandoci di volergli mettere in bocca qualche espressione tipica gergale degli inizi e restituirgli una certa ?scanzonatura? e sbruffoneria che aveva in passato figlia dell'autore Bonelli padre. Contiamo di divertirci molto nel realizzarla perchè è una storia con molto ritmo". Sei riuscito a raggiungere il tuo intento oppure ti sei trovato costretto a tenere una linea gergale più soft, forse maggiormente in tema a quanto ci vien presentato attualmente?

    Devo dire di avere scritto questa storia con grande libertà e serenit?.
    Non capisco cosa intendi con linea "soft"... non credo sia quella di Boselli, per esempio, attuale autore leader della serie.

    Dopo questa storia dovremmo poterne avere una con padre e figlio, mentre nel maxi con Diso, ricco di flashback secondo le anticipazioni, probabilmente sarà nuovamente Tex il protagonista unico (non preoccuparti a contraddirmi in caso ). Mistero assoluto per "La legge di Starkey" invece. Puoi rilasciare qualche newsè Almeno in grandi linee: vedremo solo Tex o ci sarà anche qualche altro pard' In "Evasione!" si era in Texas; in "Lo sceriffo indiano", dai disegni dei fratelli Cestaro, si direbbe che ci si trova al Nord o nelle rocky mountains, passando quindi da un territorio brullo ad uno fitto di vegetazione... per il texone e le altre storie in lavorazione ti sei cimentato con altre realtà, al fine di abituarti anche a storie cittadine o magari fluviali, oppure questo cambio d'ambientazione non aveva niente a che vedere con il tuo lavoro di avvicinamento a Tex?

    Finora non ho fatto storie cittadine. Semplicemente perchè non mi è venuta un'idea giusta al riguardo.
    Per il resto, dopo una primissima fase caratterizzata da storie con Tex "solista", ora sto allargando il raggio.
    Me ne manca un con tutti e quattro i pards... ma ci arriver?.

    Hai anche un blog (click) e alcuni utenti del forum lo seguono, io compreso. Tempo fa, più precisamente il 10/12/2008, pubblicasti un intervento intitolato "Seduti al bar". Come hai già notato sul tuo stesso blog, è stato un po' come gettare un sasso in uno specchio d'acqua... Ebbene, anche sul nostro forum se ne è parlato un po' (click). è vero, chi scrive su un forum è solo una piccola parte e, di solito, composta da quelli un po' più "sfegatati". La domanda che ti pongo è la seguente però: fermo restando che, come detto, si è tra gente con una fissa, non è proprio per questo motivo che il partecipare ad un forum, da parte di un autore, potrebbe risultare comunque interessante sedersi a chiacchierare? Mi spiego meglio: su un forum sicuramente troverai degli interventi inutili, ma è anche vero che ci saranno tanti interventi scritti da qualcuno che, malgrado tutto, conosce l'argomento.

    Io ogni tanto - per la verità, sempre più di rado - mi siedo al bancone, ordino un caff?.. Scambio quattro chiacchiere con il tizio al mio fianco, o con il barista.
    Ma poi torno a casa. Perchè ho da lavorare.

    Questo è quello che avevi scritto in conclusione all'articolo sopracitato... Bhè, c'è un saloon del west che rimane sempre aperto e lo troverai sicuramente pieno di gente curiosa, pronta ad offrirti qualche birra o una montagna di patatine con una bistecca alta tre dita, pur di aver la possibilità di discutere con te, specialmente in vista di tutte queste storie che stanno aspettando da un bel po'.

    Volente o nolente, in un qualche modo sarai sempre presente in quel saloon di frontiera, specialmente in occasioni quali l'uscita delle tue storie, a te scegliere se risederti al bancone con noi, per scambiare quattro chiacchiere..

    E infatti sono appena intervenuto, con piacere! (ndr.: click)

    Prima di salutarti, avrei una piccola domanda: personalmente tra le storie che hai scritto o che hai in scaletta, qual'? quella che preferisci e, se puoi sbilanciarti, perchè?

    La mia preferita è Lo sceriffo indiano. Perchè è stata la prima. E i Cestaro hanno lavorato splendidamente.

    Bhè, penso d'averti rubato anche troppo tempo, e se sei arrivato sin qui probabilmente avrai dovuto berti un caff?.

    Ti ringrazio e, lo dico sinceramente, spero di poter nuovamente discutere con te.

    Saluti

    Ciao
    Tito

    <hr>

    Nuovamente grazie a Tito per la sempre cortese disponibilit?, il quale ci lascia ancora barcollare nel buio per quanto riguarda il titolo del Maxi di Disio... vedremo in seguito :indianovestito:

  3. Finalmente la seconda storia di Tito Faraci!

    La trama, per certi versi, si ricollega a mio parere al texone "Il Soldato Comanche":

    Charlie Kid è nei guai! Il giovane comanche, adottato dal sergente Brickford e da lui introdotto alla carriera militare, è accusato di aver ucciso la donna che amava. Lizabeth, figlia del colonnello Connelly e fidanzata al tenente Allister, si era innamorata di Charlie Kid ed era fuggita con lui. Poi la giovane fu rinvenuta massacrata e il soldato indiano catturato e condannato all'impiccagione. Brickford, sicuro della sua innocenza, l'ha fatto evadere, gli ha trovato un sicuro rifugio e si rivolge ai suoi vecchi amici Tex e Carson per scovare il vero colpevole!

    Infatti ci si ritrova con un nativo più o meno inserito in una realtà "bianca":

    Charlie Kid è nell'esercito (più o meno accettato), Jerry Norton è in una cittadina (sembrerebbe ben inserito)

    Il "problema" è estremamente simile:

    Charlie Kid è accusato d'aver ucciso la donna che lui amava, Jerry è accusato d'aver ucciso anch'egli una donna

    La "soluzione" ?, pure qui, più o meno la stessa:

    La fuga


    Il legame con Tex è anch'esso estremamente simile:

    L'amicizia... Tex aiuta Charlie Kid perchè chiamato da un amico, Tex aiuter? Jerry perchè amico.




    L'idea di fondo quindi non risulta essere così innovativa, ma conoscendo lo stile di Tito penso che potremo assistere comunque a dei bei colpi di scena ed azione, abituato com'? a scrivere storie per Diabolik e Brad Barron.

    Vedremo un po' cosa ne uscir? :)

    ... specialmente con quanto Ym ci ha già "anticipato" nella discussione sulle storie in lavorazione:

    La storia è ambientata tra le montagne nevose di Window Rock. Come recita il titolo provvisorio, ha come singolare protagonista un U. S. Marshall indiano. Faraci, in una vecchia intervista parla di questa avventura: "Tex è centrale nella storia. Assolutamente centrale. Il cardine centrale della storia in senso totale. Non c'è n° Kit Carson n° nessuno dei pards. E? in solitario. Non vuol dire che non sia circondato di personaggi importanti, anzi mi sono inventato dei personaggi importantissimi, per certi versi classici, altri meno classici. Ma è una storia in cui lui è in scena molto. Ed è determinante, assolutamente determinante, anche se deve superare delle prove dure". I fratelli Cestaro in un'altra intervista aggiungono qualche interessante particolare: "Abbiamo già disegnato i due Nick Raider con sue sceneggiature ( di Faraci, n. d. a. ) e, nel caso di Tex, ci ha spiegato che sarà una grande storia di azione con un po' di poliziesco (grande passione di Tito), molto movimentata, in ogni caso. Tito ha confessato di voler riportare il personaggio agli albori, anticipandoci di volergli mettere in bocca qualche espressione tipica gergale degli inizi e restituirgli una certa ?scanzonatura? e sbruffoneria che aveva in passato figlia dell'autore Bonelli padre. Contiamo di divertirci molto nel realizzarla perchè è una storia con molto ritmo".

  4. Sicuramente il mio voto va a "L'uomo con la frusta". Una storia che, dai miei ricordi, risulta piena d'intrighi e subdole mosse. Certamente sia "La Tigre Nera" che i "Lupi del Colorado" sono storie di buon livello (ed il mistero ne "La Tigre Nera" è pure presente), ma la storia che ha ricevuto il mio voto rimane, sempre secondo me, ad un livello superiore.

  5. Scrivo poco, per questioni di tempo. Mi riprometto di scrivere di più al ritorno dal servizio. Nizzi ha ancora delle belle idee, che forse non sono più come alcune storie passate, ma sempre buone. A dargli il tempo che "vuole", si potrebbe aver ancora delle storie che risultano estremamente interessanti da leggere. Un autore può piacere o no, in ogni caso è stupido negare che il livello di prima è stato più alto di quello attuale, al che penso che a concedergli fiducia (con, appunto, il tempo che necessita), Nizzi potrebbe ritrovare la strada buona.

  6. Che ci crediate o no Natale mi ha permesso di leggere anche gli ultimi 2 albi di questa storia. Difficile trovare ora qualcosa da "aggiungere" a quanto già detto tra i vari interventi. Da parte mia sono contento d'aver avuto ragione a sospettare, nel primo albo, di Robinson (rimando al mio messaggio dedicato al primo albo per i più scettici, consigliando lo spoiler :Dclick). Collegandomi mentalmente al messaggio di Tito relativo all'inutilit? dei forum come campione valido, e ad alcuni messaggi letti in giro, mi rendo conto di quanto non sia facile esser degli "autori". Siamo dei pelouovisti incredibili :sConcordo con Boselli quando dice che la genetica fa strani scherzi: pensate che ad una coppia di bianchi è nata una bambina nera (dopo accertamenti vari -a seguito delle chiare accuse da parte del marito e la costante proclamazione di buona fede della moglie- si è scoperto che una trisavola della donna era una nera) ma è anche vero che non m'aspettavo l'uscita del "mezzo-sangue". Robinson definisce i choctaw la sua nazione, allora perchè:1) agire mascherato?2) parlare in inglese?Voglio dire, personalmente credo che un membro della tribù avrebbe maggior ascendente sui suoi "fratelli" che un bianco, senza dimenticare che poteva forse esser una piccola carta in più da utilizzarsi in questi piccoli misteri che costellavano la storia, permettendo al tempo stesso di rendere meno "brutale" la carta del "mezzo-sangue". Per quanto riguarda la presenza della donna nella storia, personalmente non ci ho visto niente di male, anzi, ha permesso di ritrovare in un certo senso il vecchio Carson: dongiovanni ma anche pronto a farsi valere. Dire che è una figura "inutile" sarebbe come dire che erano inutili i Cajuns che hanno accompagnato i pards e Nat attraverso la palude... che senso c'era metterli nel gruppo solo per farli morire? Semplicemente il fatto che i nostri Pard si devono per forza di cosa muovere in un mondo nel quale ci sono altre persone, le quali possono essere "importanti" o no, ma ci sono. Inoltre non dimentichiamoci che Mercedes ha provveduto a liberare dai legacci i rangers. A voler parlare di "incongruenze", ma si tornerebbe ad essere dei pelouovisti, citerei la frase di Carson presente alla pagina 54:

    Da costui non ricaverai più nulla! Chi andava a pensare che fossero dei tali fanatici da portare con sè del veleno?...

    Ma se hanno ammazzato quasi tutti i Cajuns con delle freccette avvelenate?! (a pagina 28 "scoprono" i dardi avvelenati)Personalmente ho giudicato la storia molto ben pensata, ricca di dettagli e vicende finemente collegate. Niente da ridire sulla presenza di Nat che, come presupponevo, ha preso man mano che la storia avanzava maggior peso. Voto 10 per premiare la storia che, malgrado "l'immortale" (rammento a tutti che è un parere umilmente personale, ma non mi piacciono le cose "irreali" in Tex), risulta esser la migliore di quest'anno. Infatti il sovrannaturale sebben presente in tutto l'albo non è stato "pesante", lasciando fino alla fine unicamente una parvenza di "leggenda". Non posso quindi esser troppo critico per due paginette. Inoltre non va dimenticato il lavoro a livello grafico, ampiamente apprezzato, specialmente pensando che si tratta di una prima (e, ahimè, unica) su Tex.


  7. Messaggio di moderazione:

    Ciao Ferruccio :)

    Ho letto con attenzione il tuo messaggio e posso dirti che si, puoi votare (tutti gli iscritti possono votare :)). Ti suggerisco anche di spiegare perchè ritieni che ubc abbia scritto "un mezzo trattato condito di stupidaggini", elencando magari i passaggi sui quali non concordi motivandoli.

    Io ad esempio, sino ad oggi non ho ancora avuto l'occasione di leggere quanto detto da UBC, e quindi con un messaggio come il tuo non capisco bene "da che parte stare".

    In altre parole, portando esempi puoi far nascere magari anche delle riflessioni interessanti da parte di altri utenti :)

    N. B.: il messaggio è scritto in pubblico in quanto lo reputo interessante ed utile anche per altri utenti o futuri partecipanti al forum :)

  8. Tex, senz'ombra di dubbio.

    Se non fosse per il politicamente corrotto degli ultimi anni che hanno fatto si che la dinamite sparisse quasi completamente dagli albi, lo vedremmo ancor oggi utilizzare dei candelotti per sfoltire un gruppo troppo folto di nemici.

  9. Mh?... inizialmente mi chiederei se Tex faccia ancora parte dei Sakem o meno (nel senso: ci troviamo di fronte ad un'ennesima trasformazione di un personaggio tipo con Gros Jean che da tiratore diventa un impedito, oppure Kit Carson che diventa sempre più spalla comica, tranne per l'ausilio di alcuni sceneggiatori che riescono a rivalutarlo!!). Detto questo, sino a che punto Tex è pragmatico? Le illusioni di Mefisto, per quanto incredibili esse siano, gli risultano sempre più che reali. Come ben ricordato da qualcuno, Tex aveva anche i bracciali magici di Nuvola Rossa, ed anche in questo caso aveva ben capito che erano la soluzione al problema che gli si era presentato in quella famosa cabina del battello. C'è in fondo a tutto un gran problema: com'ha fatto a diventare uno sciamano/stregone? (non ricordo una storia dove si svelasse questo fatto, al che se qualcuno avesse un albo di riferimento che non esisti a comunicarmelo)Voglio dire, non si diventa così per caso un membro di tale cerchia estremamente ristretta quanto gelosa dei propri segreti (ed ancor meno se ne può diventar "membri onorari"), quindi nell'ottica di Bonelli padre Tex dev'essere riuscito in un modo o nell'altro ad apprendere i segreti della medicina nativa. A questo punto potremmo lasciarci andare anche ad una considerazione del tipo: "Tex riconosce l'efficacia di alcuni trattamenti, seppur non crede alle varie invocazioni dei totem protettori", ma allora come si spiegherebbe quanto visto con Mefisto, Yama, Zehnda,...? E gli zombie?Tex è stato catapultato suo malgrado (e la maggior parte per tristezza mia) in situazioni collegate al sovrannaturale, passando dalle illusioni mefistofeliche giungendo sino ad entrare in contatto con il credo del Baron Samedi (Voodoo), senza dimenticare --> ancora non ho avuto la possibilità di leggere il secondo albo della storia attualmente in edicola <-- l'alchimia. Gli autori sembrano perdersi in questi giochi, mettendogli in bocca frasi consone ma facendolo agire al tempo stesso in maniera guidata dagli aspetti fantomatici: segue sempre quanto Nuvola Rossa gli dice, non rifiuta un amuleto, non vuole sapere come El Morisco fa i suoi "trucchi" e a volte agisce anche lui sfruttando i misteri, come ad esempio quando si 'trasforma' in uno scheletro. Tex sembra riprendere, per mano degli autori, una realtà umana: tenta di non credere nell'esistenza di qualcosa che non riesce a spiegarsi concretamente, ma al tempo stesso agisce considerando quanto capita, seppure "strano".

  10. Il mio invece è per "Nelle rapide del Cimarron". Una copertina atipica (non si vede spesso Tex a fare il "buon samaritano") che però tra tutte le presenti di questo girone --> e si, quando avremo finalmente il numero chiuso faremo anche i vari spareggi <-- (se cliccate su "Miglior copertina Repubblica" vedrete tutti gli altri) è l'unica che riesca a colpirmi veramente. Adoro come Villa giochi con l'acqua riuscendo a creare un senso di movimento in quello spazio ristretto dedicatogli nella copertina. L'unica cosa che non mi quadra molto è la colorazione dello sfondo, ma non è "colpa" di Villa.

  11. Dal sito SBE:


    Cari amici,
    ancora una volta, devo confermare quanto mi avete sentito affermare spesso: il popolo dei lettori di Tex è davvero unico al mondo e tutti noi di Via Buonarroti non gliene saremo mai abbastanza grati. Fedele alla tradizione, e quindi al segno grafico ?classico?, ma disponibile ad accettare la proposta di nuovi disegnatori, entusiasta di fronte a una storia ben fatta, ma anche tollerante quando (come succede inevitabilmente nel corso di una lunga serie) qualche avventura non gli sembra particolarmente riuscita, il ?Texiano? che attende mensilmente il suo albo ha sempre incoraggiato le molte iniziative ?parallele? che vedono protagonista il Ranger creato da Gianluigi Bonelli: alludo ai ?Texoni?, ai Maxi Tex e ad altri ?Speciali?. E mi riferisco anche alla recente ristampa cronologica a colori che, ogni settimana, appare nelle edicole abbinata al quotidiano ?Repubblica? e al settimanale ?L'espresso?, proprio come vuole una recente consuetudine italiana. Confesso che ho dovuto superare non pochi dubbi personali prima di accettare l'idea di apporre il colore a delle pagine che erano state, invece, concepite per quel bianco e nero che piace tanto a me e che costituisce l'orgoglio di tutta la produzione della nostra Casa editrice, ma, mese dopo mese, ho dovuto ricredermi. Avrebbe dovuto essere composta da soli cinquanta numeri, la nuova collana, e ci avrebbe offerto anche la possibilità di verificare gli eventuali cambiamenti di tendenza e di interessi avvenuti tra i nostri ?aficionadosè. Bene, il responso della gente di Tex, che non avrebbe potuto essere più favorevole e più rasserenante, ha portato la diffusione della ?Collezione storica a colori? a livelli mai raggiunti da nessun'altra iniziativa dello stesso genere: insomma, un nuovo, memorabile ?record' di popolarit?! Come resistere, quindi, alla tentazione di andare oltre questa prima fase, aggiungendo il colore anche a quelle storie che, per la maturit? dei soggetti e per la qualità dei disegni, vengono considerate da sempre il ?periodo d'oro? di Tex? Ed ecco allora che, in pieno accordo con i colleghi di ?Repubblica? e ?L'espresso?, la ?Collezione storica a colori? si arricchir? di altri avvincenti volumi, per la gioia di tutti gli amici che, ogni sette giorni, vogliono confrontare il ?vecchio? con il nuovo Tex.

    Sergio Bonelli

    Chissà quali saranno le prossime copertine quindi :D

  12. Nemmeno uno tra quelli che prenderei io :s1) Tra due bandiere: come sapete, è certamente quella che io metto al primissimo posto. Una storia unica che ci mostra la personalit? di Tex, in un contesto estremamente movimentato.2) La banda del teschio: primo Tex che ho in mente d'aver visto/letto. Un ricordo particolare mi lega quindi indissolubilmente ad esso3) Furia rossa: impossibile dimenticare un'altra pietra miliare nella saga, storia che ci mostra la nascita di un legame d'amicizia tra Tex e Tiger, che si protrarr? sino... di sicuro sino ad ora4) Il passato di Carson: sarà forse monotono, ma tutte queste storie che scoprono momenti salienti o comunque importanti nella vita d'almeno uno dei pards m'affascinano molto, e questa storia, legata ad un fatto storico, è estremamente gradevole alla lettura.5) Nei Territori Del Nord Ovest (ammesso che i Maxi valgono, altrimenti direi "La strage di Red Hill"): storie indimenticabili per la maestria di chi le ha sceneggiate e per il contesto. Per l'altra metà bho.... direi (6) Congiura!, (7) La tigre nera, (8) Giubbe Rosse, (9) Chinatown e per finire, (10) L'uomo con la frusta

  13. Sinceramente non mi ricordo quando Dinamite è sparito dalla circolazione. I motivi, tutti estremamente "ipotetici", possono essere effettivamente variegati come avete detto. Da parte mia ne vedo uno che, forse -e scusate la mia immodestia :D-, è la causa maggiormente probabile:- era troppo difficile gestire le storie con Dinamite. Pensiamo un po' alle volte che Tex deve cambiare il cavallo per recuperare terreno al fine di prendere i fuggitivi. Se cavalcava Dinamite, avrebbe dovuto ogni volta tornare indietro a prenderlo, mentre da una storia all'altra ci si sposta a volte di un bel po'. Sarà forse stupida come idea a pensarci bene, però penso che possa essere una delle più plausibili (assieme ai problemi dei cavalli morti)

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