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TWF - Tex Willer Forum

Calvera

Cowboy
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Messaggi pubblicato da Calvera

  1. Font è uno dei miei disegnatori texiani preferiti, da sempre: ritengo che da "Colorado bell" in poi ha prodotto autentici capolavori.

    De Gustibus... Font è uno dei peggiori disegnatori su Tex... i 4 pards sembrano delle statuine (guardare i disegni no?)... di seguito Mastantuono, che penso si ispiri a Font...

    L'Ortiz del texone è un grande, ma il resto non mi piace.

    Ortiz mi è sempre piaciuto... il suo tratto sporchissimo, chili di inchiostro... bel western!
  2. Ho letto la storia dell'Almanacco... La sensazione a fine lettura è stata: "Ok, quando inizia la storia?"Veramente... trama molto esile... per carit? le scene vengono descritte bene ma la storia non ha n° capo n° coda... Cioè Tex salva il doc dai banditi e basta... Io sono un fan delle storie brevi... Ci sono numerosi esempi anche di Storie con meno di cento pagine fatte in modo egregio... Insomma rimane l'amaro in bocca... I disegni: ho letto commenti negativi sull'altro forum... non capisco... a me sembrano ben fatti, puliti, un tratto magari ancora un po' acerbo ma promettente... io sporcherei di più il tratto ma non si può dire che disegna male. Come on!La presenza di Carson nel finale si poteva evitare eh! :indianovestito:

  3. Secondo me è una questione anche di come uno si è formato su Tex... con quale fascia...100-200 o 300-400 ecc. Non è una questione dei vecchi lettori e basta... Io per esempio ho iniziato a leggere Tex da bambino quando iniziava ad uscire la "Nuova Ristampa". Quindi ho iniziato con il Tex di GLB. Poi sapevo che usciva anche il mensile e ho iniziato a prenderlo. In quel periodo uscivano Nizzi, le ultime di Nolitta, e Boselli. Però quella "Nuova Ristampa"... cavolo... era tutto un'azione continua, un Tex che sbatacchiava tutti, che non guardava in faccia a nessuno, con quell'ironia e sfacciataggine, con quell'ottimismo travolgente, quasi sfacciato (avercelo l'ottimismo di Tex!). Successivamente ho saputo che in realtà quegli albi erano a loro volta ristampe di scrisce che uscivano settimanalmente. Chiaro che in quelle (circa) undici pagine che ne uscivano per ogni albetto di trentadue strisce l'autore doveva far si che ci fosse almeno una scena d'azione... Però l'impressione del Tex frenetico c'è sempre stata nelle storie di GLB. Con il cambio di mano, a cominciare da Nolitta, si è visto un Tex più umano diciamo... cosa gravissima un Tex dubbioso... anche se Nolitta, come Nizzi, sapevano ricreare un dialogo fedelissimo all'originale... Solo loro però... Gli altri autori, come Boselli, si sono distaccati oltre che con una certa impostazione anche dall'utilizzo del linguaggio proprio di Tex. è questo che è morto diciamo, alcune caratteristiche fondamentali...

  4. Inserisco un commento tra parentesi, la storia in generale non s'intitola "i sabotatori" bensì "Mondego il killer".
    che secondo me è molto più bello come titolo. :)

    Personalmente preferisco usare il titolo di uno degli albi e quindi "I sabotatori" mi sta benissimo.
    Anche io preferisco "I Sabotatori". Infatti di solito i titoli rispettano solamente il numero di pagine fino alla fine di un determinato albo. La storia inizia con il titolo "Mondego, il Killer" nell'albo "La terra delle pietre fumati", e infatti in quelle poche pagine si parla solamente di Mondego e non della storia della compagnia ferroviaria, che è il punto centrale della storia (qui i sabotatori sono la compagnia ferroviaria concorrente che alla fine non c'entra niente, cmq è il titolo che rispecchia la storia).


    Ci sono numerosi esempi clamorosi:

    La storia "Il ritono del Carnicero" (che è il titolo di un albo ed è rappresentativo della storia) inizia con il titolo "Sull'orlo del baratro", ma non c'entra niente con Il Carnicero. Infatti in quelle pagine si vede Tex e Kit Willer che inseguono un coguaro e rischiano di cadere in un burrone (= baratro).

    Oppure anche la storia "Sioux" è il titolo dell'albo che rappresenta la storia anche se inizia con "Uno strano incontro" (cioè con il pivello e il senatore che tentano di impallinare Carson).

    Oppure "I ribelli del Canada" con "Missione a Great Falls" (che non rappresenta la totalit? della storia ma solo quell'esiguo numero di pagine durante l'evasione di Roger Goudret).

    Di solito quando hai una storia di un tot preciso di albi, il titolo della storia è rappresentato dal primo albo. Se la storia inizia in mezzo all'albo il titolo rappresentativo è l'albo successivo a meno che l'albo in cui inizia non si chiami come la storia. Facile no?

    Poi vabb? chiamatela come volete ... :trapper:

    Mi unisco ai commenti positivi... una volta tanto un Tex e Carson degni di questo nome... ma personalmente metterei prima "Sei divise nella polvere" e "Verso l'Oregon" come storie recenti. Ma un terzo posto ci sta...

    Ciao.

  5. Un flash sul Carson rimbambito citato da qualcuno:a un certo punto GLB ha dovuto far prevalere l'intelligenza di Tex rispetto agli altri, in fondo è Tex l'eroe o no?Ci sono molte situazioni GLBonelliane in cui Carson propone una via da seguire: Tex gli fa notare che è quella sbagliata, Kit Willer dice "P? ha ragione, Zio Kit" mentre Tiger se ne esce con un "Ugh!". Carson poi dichiara: "Tutti contro di me?". Non è che Carson sia rimbambito (un po' si dai) però è giusto che sia Tex quello che prende in mano la situazione. Che schifo se ci fosse qualcuno (ma è già successo) che propone il piano d'azione e Tex annuisce e basta...

  6. GLB disse in una intervista che nessuno avrebbe scritto Tex come lo ha scritto lui. E aveva ragione. Era il suo personaggio e gli ha dato ?la sua visione del mondo?. Ha detto di Nizzi e Nolitta di essere bravi sceneggiatori. E ci mancherebbe!Quando Nizzi inizi? a scrivere Tex gli fu imposto di seguire il modello di Bonelli e non quello di Nolitta (parole di Nolitta/Sergio Bonelli). Quindi lo stesso Sergio sapeva che lui scriveva Tex in una maniera ?diversa?. Invece, da quanto si sa, Boselli non ha avuto paletti in questo senso. Forse è per questo che osa di più, è più sciolto in qualche maniera.? chiaro che non regge la critica che Nizzi scriveva secondo una determinata formula. Insomma glielo avevano imposto! Però cavoli, scriverne di storie (con questa formula tanto detestata da alcuni) tipo ?Fuga da Anderville?, ?Sioux?, ?La tigre nera?, ?Furia Rossa? è Devo continuare? Molti dei quali sono dei Capolavori. Con le centinaia di storie che ogni autore scrive è ovvio che molte storie risultavano superiori (in quanto a soggetto e azione) a molte di GLB. La già citata ?Fuga da Anderville? (Nizzi), o ?Il passato di Carson° (Boselli) o ?El Muerto? (Nolitta). Quello che importa è che il personaggio sia rispettato. In parte tutti gli autori lo hanno fatto. Dico in parte perchè ci sono quelle caratteristiche del Tex del passato che ultimamente non si vedono più. Parlo dei dialoghi scoppiettanti, chiamati ?dialoghi texiani?, quell'ironia dei pards, che va al di l' delle bistecche e patatine. Insomma, inutile stare qui a spiegare, basta leggere un semplice albo (non solo di GLB) per capire cosa intendo. E non sono caratteristiche secondarie! Non sono d'accordo con chi dice che il Tex di GLB non deve essere messo in discussione (riguardo alle storie). Molte sono ripetitive o noiose e mica sempre capolavori! Cosè come penso si debba mettere in discussione anche il Tex di Galep. è vero che aveva ritmi di lavoro impressionanti, ed è anche vero che è stato lui a dare una fisionomia al nostro Tex, però le critiche ai suoi disegni devono essere fatte come lo sono (a volte in maniera alquanto esagerata) verso gli altri disegnatori. Per la cronaca, io penso che il Tex di Villa sia migliore in quanto a maturit?. A volte il Tex di Galep assomiglia a ?John Wayne? nei primi piani (fateci caso). Anche il fatto di esaminare al microscopio ogni dialogo per trovarne le incongruenze o addirittura rileggere le storie vecchie (che ad una prima lettura erano sembrate buone) solo con l'intento di dimostrare (secondo qualche pretesto) che anche allora c'erano talune incongruenze, mi sembrano delle vere stupidate. (Ogni riferimento ai vari recensori (non) è volutamente casuale).

  7. Volevo chiedere a Roberto:hai pensato di inserire nel libro qualche ?immagine?? Tipo qualche pagina di sceneggiatura di Nizzi. Sarebbe un peccato se non ci fossero: infatti, oltre ai dialoghi che uno può leggere tranquillamente negli albi, sarebbe interessante leggere la descrizione delle vignette. So che era meticoloso. Ticci ha detto che ogni tanto, quando la scena era difficile da descrivere, gli mandava anche dei ?story board' alla GLB. Non sarebbe male avere una tavola di sceneggiatura pure della storia di Kubert. Infatti mi piacerebbe sapere cosa ha detto in proposito. Grazie!Ciao.

  8. Sulle piste del nord

    Se la gioca con ?Tra due bandiere? per il primo posto (chiaramente secondo me)

    In questa storia è presente anche la scena più divertente, che dimostra come Tex non si fa (o non dovrebbe) farsi mette i piedi in faccia da nessuno.

    Carson: Ne avremo ancora per molto?

    Tex: Già stanco di viaggiare su un comodo treno che ci farà risparmiare tempo e fatica?

    Carson: Comodo?!... Per giove, ho tutte le ossa rotte da questa infernale panca di legno!

    Tizio 1: Li senti?

    Tizio 2: Certa gente non dovrebbero nemmeno lasciarla salire sui treni! Oltretutto, a forza di vivere con gli indiani, finiscono per puzzare anche loro come??!

    TUM (sberla di Tex)

    Tex: Chiedo scusa, simpaticone. Ti spiacerebbe ripetere quello che hai appena detto? Sono un po' duro d'orecchi, purtroppo, e prima di farti svolazzare dal finestrino vorrei esser ben certo di aver sentito bene!

    Tizio 1: Al diavolo!... Dovevi credete di essere?

    Tex: Alla presenza di una coppia di immensi idioti, boriosi e screanzati! Una coppia che non immagina nemmeno lontanamente i guai che sta per passare! Dunque, fratello. Vogliamo ripetere quella tal frase circa una certa puzza?

    Tizio 2: Puzza? Mai detto niente del genere, mister.

    Tex: Strano! M?era sembrato di sentirti dire che da queste parti c'è aria irrespirabile e siccome non è affatto da escludere che voi due pellegrini vi siate recentemente imbattuti in qualche grossa puzzola, così intendevo darvi un consiglio.

    Tizio 1: E sarebbe?

    Tex: Di tener chiuse quelle vostre maledette boccacce fino alla prossima fermata dove, se avete ancora un grammo di buon senso in zucca, vi affrettereste a scendere per sparire definitivamente dalla mia vista. Mi sono spiegato, testa di manzo?

    Tizio 2: Non°Non intendevo offendervi, mister.

    Tex: Il che dimostra che la tua testa non serve affatto per contenere un cervello, ma solo a dare alloggio a un mucchio di grosse pulci!

    Carson: Non sprecare altro fiato, Tex! Con certi tipi non serve.

    Tex: Forse hai ragione! Comunque, voi due non dimenticate il mio consiglio. Ci guadagnerete in salute!

  9. Capelli... il topic è chi ha scritto le storie più belle dopo GLB. Storie di Tex!Non devi votare altri solo perchè l'autore che secondo te è stato il milgiore dopo GLB (Nizzi) poi ha scritto storie mediocri o non all'altezza delle tue aspettative. Mi sa che hai avuto un travaso di bile leggendo "Le tigri di Lamont". Mi piace sottolineare quello che ho scritto: "Storie di Tex!" (ci siamo capiti, no? laughing )Io ho votato (ovviamente) Nizzi. Poi scriver? un post con argomentazioni. ::evvai::

  10. indiana della tribu dei Dakotas,.

    Praticamente una Sioux termine che è meglio non usare, perchè vuol dire"meno di un serpente", per cui il termine corretto è quello di Ymalpas ovvero Dakota... interessante perchè tale alleanza di tribù viveva dalle grandi pianure centrali degli Stati Uniti alle regioni meridionali del Canada e qu? con Gros-Jean i conti tornano...:)fonte wikipedia:http://it. wikipedia. org/wiki/Sioux
    Visto che grazie a Tex mi sono appassionato agli indiani d'america dico la mia. Dakota è il vero nome dei Sioux (tra l'altro, come ricordava pallino, termine spregiativo quest'ultimo), però su Tex a quanto si capisce quando ci si riferisce ai Sioux si intendono i Lakota (Teton) mentre i Dakota sarebbero i Santee (che è anche giusto linguisticamente)... ora spiego:Infatti i Sioux si dividevano in 7 gruppi:di questi 7, 4 formano i Santee (Dakota), 1 i Teton (Lakota), 2 gli Yankton (Nakota). Tra parentesi ho messo la pronuncia del nome Dakota, infatti alla fin fine si possono dividere linguisticamente in questi tre gruppi. Sta di fatto che i Teton (che pronunciavano quindi il nome Dakota come Lakota) sono il gruppo più popoloso anche se si mettono assieme i restanti 6. A loro volta si dividono in 7 gruppi (i più conosciuti sono gli Hunkpapa, Oglala, ...). Quindi direi che Gros-Jean visto il termine Dakota, si identifica ai Santee, o meglio a uno dei 4 gruppi: (vado a memoria scusate)-Mdewkanton-Sisseton-Wahpetu-WahapetukeEcco, Gros-Jean dovrebbe appartenere a uno di questi... Chiaro che non è importante, ma mi sono divertito a rispolverare le tribù indiane :trapper:
  11. Ho riletto questa avventura veramente divertente. Tex spaccone come non mai. I 4 pards veri maestri del clarinetto.
    Essendo le ultime storie recenti poco divertenti, con un Tex serio, volevo rispolverare, grazie a questa storia, un po' di dialoghi texiani.
    La seguente lista di espressioni è interamente tratta dall'avventura ?Il clan dei Cubani?.

    I complimenti
    Specie di pipistrello (riferito ad Hanubi)
    Niente coltelli babbuino
    Tu non fai parte della gente tu sei solo un bel vestito cialtrone e dove vivo io le facce come la tua si usano per pulire la strada.
    Pezzo di idiota
    Specie di verme parlante (questa è veramente forte!)
    E adesso sgombra furbone
    Tipi come te non possono avere una parola, ma solo segatura nel cervello e puzza di cimitero addosso.

    Dimostri di essere ancora più scemo di quanto si possa supporre.

    I Negri
    Palla di neve
    Buffone incatramato
    Tortorella
    La strada è piena di ometti neri

    Le raccomandazioni
    Certe divergenze di opinione si possono risolvere pacificamente con le mani.
    Eviterete cosi di diventare inquilini fissi al camposanto e potrete esercitare altrove la vostra nobile professione di bari e tagliagole
    Stanco di vivere?
    Arrivo subito! Prima lasciami finire la chiacchierata con questo candidato al camposanto.
    Ti farà schizzare attraverso l'inferno cosi alla svelta che non avrai nemmeno il tempo di scottarti.
    Niente merce per il cimitero. (rivolto ai pards, mentre sparano alla carrozza di Hanubi)

    Scene divertenti:
    Kit Willer: Sempre deciso a lasciarmi fuori insieme a Tiger?
    Tex: Certo. E lo faccio per il tuo bene, Kit. I bravi giovanotti non devono bazzicare certi locali.
    Carson: Spudorato mentitore.

    Scene ironiche:
    Quando Nat si dà per vinto:
    Carson: Posso mettermi a piangere?
    Kit: Serve un fazzoletto?
    Oppure
    Carson: è La sola idea che tu ti possa preoccupare della legalità mi tocca il cuore.  (riferito a Tex)
    Tex: Niente lacrime vecchio cammello.

    Gli immancabili insulti:
    ?Figlio di vecchie puzzole?
    ?Furfante?

    Gli interrogatori:
    Se non parli ti riempio di botte e ti seppellisco in un barile di catrame.

    Per maledire qualcuno:
    Che l'inferno lo inghiotta!

    Per confortare qualcuno:
    Allegro!

    Secondo voi c'è qualche autore recente che potrà valorizzare dialoghi di questo tipo nel Tex del futuro o dovremo fare i conti con il solito musone delle ultime storie?

    Io Tex lo intendo così, deve parlare così perchè è stato costruito così. Chi non si diverte a leggere questi dialoghi scoppiettanti?

    :indianovestito:

    • Grazie (+1) 1
  12. E' proprio vero che il mondo è bello (anche) perchè è vario!
    Pensa che secondo me:

    1) i dialoghi delle storie di Borden sono già brillanti (e sicuramente Texiani);

    Non sempre sono brillanti,West10. Non sempre. Non mi dilungo a fare esempi perche' non ne ho voglia data l'ora tarda in cui sto scrivendo, ma se dobbiamo definire "brillanti" i dialoghi nelle storie di Boselli allora quelli di Manfredi (belli, secchi, frizzanti e texiani) come li dobbiamo definire?
    Quoto quanto detto da Capelli d'argento e da Anthony Steffen. Io li definirei dialoghi normali che, ovviamente, non si adattano a Tex, visto che ha un linguaggio ben preciso... mancano i dialoghi brillanti!


    2) Nelle storie di Borden Tex è protagonista, almeno quanto basta e senza per questo annullare completamente tutti gli altri personaggi di una storia;

    Qui mi trovi in disaccordo nella maniera piu' totale. Questa e' la caratteristica che piu' odio di Boselli in assoluto. Un vizietto, questo del Tex/comparsa o offuscato dai comprimari di turno che porta avanti da troppo tempo per i miei gusti."Caccia selvaggia" ne e' la prova piu' recente, ma la lista delle storie e' lunga, troppo lunga . Speriamo che si raddrizzi un po' il tiro, perche' cosi' non va'. Sempre secondo la mia sensibilita' di lettore texiano, ovviamente.
    Diciamo che l'attenzione è focalizzata su altro (sui comprimari). Ogni tanto si sente la presenza di Tex ma, paradossalmente, le storie potrebbero risultare migliori senza la presenza del ranger.


    3) Spero proprio che lo stuolo di personaggi comprimari nelle storie di Borden rimanga tale, ossia numeroso

    Io invece spero che si faccia un bel taglio con questo esercito di PROTAGONISTI (si possono definire tali i comprimari nelle storie boselliani) presenti in ogni storia. Leggendo la storia io li dimentico dopo aver girato la pagina.


    In definitiva, tanto per restare in tema,Boselli e' l'unico in grado di curare una testata prestigiosa come quella di Tex, ma non ditemi che il nuovo corso debba avere le caratteristiche citate dall'amico West10 perche' non mi trovate assolutamente d'accordo. Va bene apportare qualche novita', una ventata di freschezza, il ripescaggio di qualche nemico o amico storico o la presenza piu' frequente di personaggi femminili, ma solo questo.

    Anche nel Tex di Segura (che a me piace molto) ci sono tanti personaggi, ma la figura di Tex non è offuscata. è lui che tiene in pugno la situazione.


    Passi la presenza di più personaggi (non un esercito), ma almeno scrivere dialoghi degni del vecchio Tex!

  13. 1) La storia in cui il giovane Tex, allora fuorilegge, affronta ed uccide lo sceriffo Mallory di Culver City, storia a cui si accenna nel finale de "Il passato di Tex". So per certo che Boselli aveva un soggetto al riguardo.

    Interessante. Ma la storia deve essere proprio originale, infatti lo sceriffo alla fine era un semplice tirapiedi. Oltre ad una sparatoria in un saloon cosa puoi aggiungere?


    2) La storia, sempre ambientata nel passato, quando Kit era appena un bambino, in cui Tex accompagna il nero Jethro in Alabama per fare giustizia degli uomini del Ku Klux Klan che ne hanno massacrato la famiglia. Storia a cui si accennava in "la grande invasione".

    Mah, io vedrei bene storie ambientate nel vecchio Sud. Il Ku Klux Klan è quasi d'obbligo. Pu? essere interessante l'utilizzo di questo Jethro, basta che non siano le solite smancerie e complimentini fra gli interessati.


    3) Il sacrosanto ritorno di Lena Parker e sua figlia Donna con o senza la rivealzione della vera paternit? di quest'ultima. Sono passati più di 123 anbni dalla loro ultima apparizione, è ora di rivederle. Se Boselli volesse, credo che farebbe ancora il tempo ad inserirle nella storia che Font sta disegnando e che vede, a quanto pare, il ritorno di Kid Rodelo.

    Mah, dovresti spiegare perchè se ci sono Tex e Carson con Lena e Donna ci deve per forza essere Kid Rodelo. Cioè, non può essere in Oklahoma a coltivare grano? Non vedo perchè debbano ritrovarsi tutti i componenti in una storia...



    4) L'ancor più sacrosanto ed atteso di persoanggi femminili come Tesah?

    La bella Tesah è bello rivederla nei primissimi albi. Sinceramente non vorrei una storia con la bella indianina. Sono quei personaggi storici, alla Gunny Bill, che poteva usare, se voleva, solo GLB. E infatti non li ha più ripresi. Un po' come l'utilizzo di Damned Dick -_nono



    5) L'ultima cavalcata di Dinamite, ovvero: che fine ha fatto il mitico cavasllo che ha accompagnato Tex nei primi 16 anni di carriera?.

    Interessante. L'ultimo albo in cui compare Dinamite?


    6) La figlia di Satania. Mi piacerebbe davvero che Boselli provasse a scrivere questa storia a suo tempo bocciata sin dal titolo. Confesso che sono incuriosito da cosa si potrebbe tirar fuori da un'idea simile.

    Questo sono d'accordo. Un po' come la storia di Tom Rebo con il figlio. è una storia nuova ma con un rimando al passato di Tex.

    La figlia di Satania che addestra scimmioni? Troppo grottesco?


    7) Il ritorno di nemici storici come Proteus o più recenti, ma non meno classici, come il Maestro.

    Proteus lo vedrei bene.



    8) Un uso adeguato alle loro poitenzialit? di Kit Willer e Tiger Jack anche da parte di sceneggiatori diversi da Mauro Boselli, che sembrano più concentrati sulla coppia Tex e Carson.

    Io punterei sul terzetto dei pards. Anzi a tal proposito non sarebbe male aprire un topic con le preferenze tra

    Tex-Carson-Tiger
    Tex-Carson-Kit Willer
    Tex-Kit Willer-Tiger

    ? vero che Nizzi prediligeva l'utilizzo dei due tizzoni d'inferno, mentre Faraci il Tex in solitaria (non sempre facile da gestire), però spiegatemi cosa diavolo c'entra Kit Willer nella storia in edicola, a parte insultare Carson dandogli del "nonno". Tiger invece ha un senso in una storia di indiani. Si può confondere tra gli altri ed è un buon cercatore di piste.
    Io direi di approfondire il terzetto.

  14. Riletto sulla colleziona storica... Bella storia, non la classica guerra tra indiani, ma ci sono intrighi e complotti, proprio come piace a me. Pezzi grossi che cospirano ai danni dei poveracci indiani ma che, puntualmente, vengono scoperti e sbatacchiati dai nostri pards. Interessante anche lo spunto storico (Massacro di Camp Grant) per costruire o continuare la storia. Disegni di De la Fuente buoni. Nelle storie successive il suo tratto diverr? (secondo me) insopportabile. Peggio di lui solo Font.

  15. Discorsi interessanti, ma a prescindere dal fatto che non li condivido oggi, come non ero d'accordo nel 1970, direi proprio che se il nuovo curatore sarà Boselli, che della regola dei multipli di 110 pagine  è stato sempre il più convinto assertore, le possibilità di un suo annullamento sono praticamente nulle. :colt: Diverso è il discorso fatto da Cheyenne sull'opportunità. In casi piuttosto sporadici potr? forse accadere di programmare storie che durano più di 220 pagine e meno di tre, ma sempre in modo che alla fine il' cxnto di albi completi torni. Se poi Don Fabio non riesce a capire quali siano i vantaggi editoriali della formula ad albi completi, è un suo problema. A me sta bene così e tanto mi basta. P. S. Al settantentennale ed al successivo n° 700 (che coinvolgeranno 6 albi in tutto) mancano meno di sette anni e non più di 10. Il che vuol dire comincsaire a programmrli tra non più di 4 anni.  :old:

    Sul primo punto: se uno sceneggiatore trova utile "la regola del 110" la adotti, senza che altri sceneggiatori siano obbligati a fare altrettanto. Il tutto mi sembra paragonabile alle posizioni dei teodem, che parlano di "diritto alla vita", quando dovrebbero parlare di "obbligo alla vita". Sul secondo punto, son talmente cretino che non riesco a capire i vantaggi editoriali di suddetta regola. Spiegamela, ma non tirare in ballo i numeri celebrativi, altrimenti sfidi la mia intelligenza. Parliamo di numeri ai quali bisogner? pensare tra quattro anni (e quarantotto numeri), e i numeri che li precederanno non hanno ragione di essere inscatolati come tonni, come tanto ti aggrada (perchè?). Sul terzo punto, ho risposto nel secondo. P. S. Mi sembra che Tex abbia già convissuto coi numeri celebrativi, senza le tue tonnare.
    Quoto, anche a me sono sempre piaciute le storie di lunghezza variabile, soprattutto quando in un albo avevi la possibilità di finire e di iniziare subito una nuova avventura. Ti invogliava alla lettura. Non è vero che attira il lettore occasionale la scelta del multiplo di 110. Cioè se la lunghezza è variabile, il lettore può cmq iniziare la storia (che ne so a pagina 70) e, caso mai, recuperare la storia che finiva nelle pagine precedenti, mentre invece se uno si becca il secondo albo di una storia di 220 pagine beh, si è fottuto (scusate il termine) le prime 110?chiaro che il lettore si incazza!Almeno fino al Tex 400, le storie diciamo erano di lunghezza variabile. Cmq sia, anche ammesso che (come ho sentito dire) le storie per Civitelli o altri erano programmate di 257 pagine (tanto per fare un esempio, però bisogna controllare) beh, è chiaro che la storia finiva in mezzo ad un albo comunque e quindi, se c'era un anniversario (o un centinaio) si adattava la storia precedente per farla terminare esattamente a fine albo. Oppure si scrivevano storie brevi: mai sentito parlare di ?A sud di Nogalesè o ?La lettera bruciata?? (domanda per i detrattori)Chiaro che per scelte redazionali il multiplo di 110 pagine può essere utile visto che avendo la storia a blocchi uno la può spostare nel periodo che vuole a piacimento. Dove starebbe il problema se uno scrive una storia con un numero di pagine variabile quindi (secondo la redazione)? Beh, probabilmente se la storia finisce a pagina 113 o già di l', è molto più opportuno scrivere pagine riempitive per terminare l'albo, oppure finisce a pagina 9, sarebbe meglio tagliare qualche pagina?se finisce a pagina 50 è tutto ok! (per noi).
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