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Ulzana

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Messaggi pubblicato da Ulzana

  1. sì ma Tex non è Storia del West, Carlo... la verosimoglianza storica fino a un certo punto. D'altronde quando si scrivono storie di fantasia gli autori possono concendersi qualche piccola licenza... si tratta di "sbalzi" di pochi anni tra un fucile e l'altro, su ci può stare. Se disegnano le pistole e i fucili in modo più realistico è un di più ma non è quello che cerco. Parere mio naturalmente.

    Ottimo Magazine, raramente ne ho acquistato uno con più entusiasmo.

  2. Magari per i numeri futuri potrebbero ripubblicare qualche altra breve storia di Gl Bonelli western.
    :)

    e ti riquoto ancora! Ho avuto anch'io la stessa idea e spero che alla Bonelli ci pensino su. Materiale anni '50... sarebbe interessante, storie western di GLB brevi e sconosciute... yes.

    Sono sicuro, poi mi sbaglio, che questa idea di pubblicare Cactus City è stata di Boselli... perché lui da cultore della saga sapeva l'esistenza di questa storia. Se non è sua l'idea di inserirla insieme al quella di Bocci(creando una sorta di omaggio nell'omaggio a Carson), sarei curioso di capire chi ha avuto in redazione la felice intuizione di riproporla in edicola.

  3. ah guarda @Red Arrow. quel Comix Archive sfiora proprio il ridicolo. Ma poi è anche supponente e cattivo. Alle volte mi fa pensa quel sito.
    Invece se trovo articoli interessanti in rete li leggo, non ho problemi.

    Poi naturalmente il mio post non vuole essere contro chi fa il lavoro del recensore. Negli ultimi tempo preferisco affidarmi al mio giudizio,  non perché io capisca qualcosa, anzi, ma perché voglio sbagliare io. Senza farmi guidare da nessun esperto. L'ho fatto per i libri, lo faccio per i film e lo voglio fare anche per i fumetti.

  4. Quando ero piccoletto io i videogiochi non esistevano... giocavo a pallone in strada e leggevo fumetti...:old:
    le recensioni forse esistevano, ma io beatamente le ignoravo :rolleyes:

    secondo me era meglio. Ignorare, dico. Oggi ci affidiamo agli esperti di non so cosa per film, musica, libri e perdiamo il nostro gusto di sorprenderci o no quando compriamo una storia a fumetti. Certamente la recensione può indirizzarti, farti capire se quel tipo di prodotto rientrerà nei tuoi gusti, ma alla fine il critico deve riempire le pagine, lo pagano per questo, qualcosa deve dì... non può uscirsene con "è bello, o è brutto", alle volte non li invidio. Ma certamente, in alcuni casi, sono ridicoli.
     

  5. naturalmente a suo tempo quando Bonelli inventò personaggi come Mefisto e il "brujo" Morisco lo fece per cambiare tema e non scrivere le "solite" storie western. E fece bene, secondo me, perché molte delle sue migliori sceneggiature (vedete, per esempio, Il figlio di Mefisto, El Morisco, Diablero) sono proprio avventure più inusuali e fantastiche rispetto al canovaccio di stampo western tradizionale tanto amato (giustamente) dai lettori di ieri e di oggi.

    Anzi, io oserei dire che Il figlio di Mefisto è una delle storie più belle di tutti i tempi! Per non andare off topic dico solo che il viaggio iniziatico di Yama in quella specie di inferno presente nella prima parte della storia è da antologia! Bonelli era un cultore del genere fantastico e horror, e se si potessero ristampare alcuni vecchi cineromanzi che ha scritto prima di Tex ce ne potremmo rendere conto. Ma la casa editrice non ne vuole sapere di riproporli nelle edicole e vabbeh... spero che almeno Boselli recuperi quella componente fantastica, quel sense of wonder e di atmosfere prettamente horror per i suoi attesi ritorni di Yama e suo padre Mefisto.

     

  6. beh Lupe... guardate il mio avatar per capire quanto sia importante per me questo personaggio. Ero un ragazzino quando fantasticavo di un suo ritorno!

    Anni fa chiesi a Boselli nel suo topic di farla tornare... credo era il 2009... forse il 2010... e lui, se ricordo bene, mi rispose che non era nei suoi progetti immediati. Nella mia domanda gli feci notare anche che Tex avrebbe dovuto inevitabilmente confrontarsi con la bella messicana proprio per il modo in cui l'aveva lasciata e che sarebbe stato interessante vedere come si sarebbero evoluti i fatti, come si sarebbe in qualche modo "giustificato", oltre a tutte le implicazione che, inevitabilmente, ci potrebbero essere tra i due. Perché, a conti fatti, Lupe era innamorata per davvero di Tex e anche lui non era di certo insensibile nei suoi confronti.

    Mi fa enorme piacere che tra un paio di annetti o forse prima potremo leggere questa storia. E su fatto dell'eroe che si dà alla cheticella ricordo un baldanzoso Zagor che nel finale di La marcia della disperazione (capolavoro di Nolitta, Ferri e Bignotti) fa lo stesso con la bellissima Frida, addirittura in modo più subdolo (ma divertente) di quanto abbia fatto lo stesso Tex. Per quanto riguarda la storia potrebbe scapparci un capolavoro e posso farmi mille ipotesi sul suo sviluppo. Magari la bella Lupe ha avuto un figlio che è diventato un rivoluzionario, magari no; forse lei stessa è nei guai con la legge e chiede aiuto a Tex... ma mi fermi qui perché davvero per questa storia voglio avere il piacere della sorpresa. Naturalmente quoto l'amico Chinaski quando scrive che questa di Lupe, insieme al Texone di Andreucci e alla storia di Yama è quelle che, per me, suscitano un interesse davvero particolare.

    Piccola digressione: i fumetti degli anni Cinquanta ma anche prima non erano insensibili per quanto riguarda i personaggi femminili. Potrei citare i classici antecedenti addirittura agli anni Trenta: Mandrake, Phantom, Flash Gordon avevano delle compagne stabili che avevano un ruolo specifico nell'avventura. Bonelli Padre la pensava diversamente e per Tex ha sempre preferito dargli quell'alone da "giustiziere solitario". Con Lilith, per nostra fortuna ma per troppo poco tempo, fece uno strappo alla regola. Ma sempre di strappo si trattò.

    P.s. il "trailer" disegnato da Piccinelli è davvero bello. E inoltre il suo stile è adattissimo secondo me a questa storia.


     

  7. disegnare è anche un lavoro artistico. Significa predisporsi. E se non ti predisponi positivamente è difficile che si possa creare un rapporto di empatia tra autore e opera. Naturalmente uno mi può dire che il lavoro è lavoro e bisogna adeguarsi, rispettare le scadenze, ma uno avrà anche il diritto di ripensarci e puntare su quello che è più nelle sue corde.

    Stano è un ottimo professionista... voglio capire meglio il suo volto di Tex e a febbraio ci faremo un'idea leggendo la storia.

  8. Secondo me la storia con Mefisto non è riuscita bene sia per il fatto che non era il tipo di storie in cui era bravo sia per la crisi che stava attraversando.

    sì  in effetti l'argomento esoterico, la magia e il fantastico non erano nelle corde di Nizzi. Poi c'è da aggiungere la crisi di quegli anni. Uno può citare Zhenda ma è sempre una storia tradizionale anche se superiore a Mefisto, nonostante ci siano elementi magici e fantasiosi. Ma all'epoca Mefisto poteva tornare soltanto in mano a Nizzi. Ricordo la prefazione all'albo Il medaglione spagnolo (ultima storia di GLB), dove Sergio parla di un eventuale titanico scontro tra Tex e il suo nemico che Papà Bonelli voleva scrivere come commiato. Chissà che storia sarebbe uscita. Magari avrebbe deluso. Magari no. Per quanti anni ho atteso una sua ultima storia post Medaglione Spagnolo è purtroppo non c'è mai stata...

    Tornando in topic chi ha il polso per questo genere è Boselli. Basta leggersi le sue avventure dampyriane e in particolare il ciclo praghese... credo che per queste storie sapranno essere classiche e fantastiche allo stesso tempo, sia per quanto riguarda il ritorno prossimo di Yama sia per quello futuro dell'infernale Mefisto.

  9. beh ma se anche avesse utilizzato l'idea di partenza di GLB che male c'è? Voglio dire è l'imput, certo, di un ritorno attesissimo, ma non è mica quello il problema di una storia deludente sotto molti punti di vista. Detto da me che considero Nizzi un grandissimo scrittore, intendiamoci. Però da lui era lecito aspettarsi di più che non una storia urbana con un Mefisto trasformatore e il solito rapimento dei pards.

    Il capolavoro di Nizzi è Furia Rossa. Lì ha saputo ben gestire Tiger Jack. Ma era una storia western. Crepuscolare ma dannatamente ben narrata. Così come Fuga da Anderville, storia boselliana e nizziana. Ah se Claudio avesse mantenuto quel registro narrativo e se avesse osato di più anche nelle storie post 500!

  10. beh sulla "questione" del trattamento di Bonelli per far ritornare Mefisto io penso che abbiano ragione tutti. Nel senso che credo a Boselli quando racconta che GLB aveva in mente quel soggetto per il nemico di Tex ma posso anche credere a Nizzi che dice di non saperne niente. In fondo farlo resuscitare tramite seduta spiritica non è un'idea così originale.

    Sull'altra "questione" ovvero quella degli autori di Tex non vorrei entrarci perché off topic, perché ne abbiamo parlato milioni di volte è perché  beh io la penso così:

    Nizzi: un grandissimo, un signor scrittore che nella fascia 300-400 ha dimostrato di tenere saldo il personaggio.
    Boselli: l'uomo delle idee, dei soggetti epici, delle trame articolate e dei personaggi complessi. Un vero vulcano!
    GLBonelli: il mito. Il numero uno.

  11. Io invece sono d'accordo col tre, questa storia tolto il primo albo è qualcosa di aberrante e dimostra (IMHO ovvio) che Nizzi andava pensionato in questo periodo. Ancora mi chiedo perchè non abbiano affidato questa storia cruciale ed importantissima a Boselli di cui nei mesi precedenti usciva la stupenda Gli eroi del Texas

    La scelta di Nizzi diciamo che è stata una forma di rispetto verso uno sceneggiatore che, per più di dieci anni, aveva praticamente scritto TUTTA la produzione texiana. Inoltre, la prima parte è ben screneggiata e intrigante. Il resto, purtroppo, delude le aspettative di chi voleva una storia più epica e magica. Peccato.



     

  12. ma davvero si può pensare che Bosco non ammiri Galleppini? E' inverosimile e falso, credimi Andrew. Le reinterpretazioni del Maestro Galep sono perfino migliori della fonte! Si tratta comunque di un lavoro in cui Bosco evidenzia un lato editoriale di Tex puramente storico riguardo le COPERTINE, che non si conosceva e che secondo me andava mostrato, ma non un'operazione che svilisse il lavoro immenso, unico e intramontabile di Galep fatto sulla serie. 


     

  13. bella iniziativa editoriale per chi non possiede queste storie e vuole impreziosire la sua biblioteca texiana, oppure per chi può permettersela.

    Meno male che hanno riproposto le vecchie copertine di Villa e non gliene hanno fatto fare di nuove per questi volumoni, io al Texone ci credo ancora!

  14. Rick Master l'ho letto a suo tempo nella collana Rodeo: una bella storia con dialoghi frizzanti del solito GLB accompagnato dai disegni freschi di un giovanissimo Letteri, il cui tratto è unico e riconoscibilissimo si da subito.

    Parlando dei disegnatori in generale, voglio dire che Letteri mi è sempre piaciuto come disegnatore sin da bambino. Naturalmente preferivo Galep ma riuscii facilmente ad accettare tutti gli altri (in primis l'immenso Ticci), Meno gli "aiutanti" per così dire: Gamba e Muzzi, all'epoca, li trovavo come figure che mi disturbavano e non mi lasciavano godere il bel tratto di Galleppini.

  15. beh penso che gli avrebbero potuto commissionare anche una breve per il color e ne saremmo stati contenti ma, se ci riflettiamo, non sarebbe stato giusto accantonare il Texone per dare ai lettori una storia che lenisse in qualche modo la sua assenza...

    Il punto è che produce poche tavole, questo è un dato inconfutabile e fino al periodo in cui doveva occuparsi attivamente delle copertine per la CSAC il discorso "mancanza di tempo" era pertinente. Adesso non più, mi dispiace scriverlo, ma è così. Nonostante le copertine inedite e le cartoline avrebbe potuto in questi ultimi due-tre anni, garantire una produzione mensile di almeno tre-cinque tavole. Avremmo visto in qualche modo una continuazione, la voglia di terminare il lavoro. Per me può anche disegnare una tavola all'anno ma mi chiedo: a che serve?

    Perché io non voglio mettere pressione, ma figuriamoci, ci sono tante storie da leggere... però trovo allucinante aspettare fino al 2025 (se i tempi di consegna saranno quelli attuali è questo il periodo in cui uscirà quest'albo). Per questo nel mio post precedente ho sottolineato che per Villa non è un problema esistenziale disegnare, cioè non deve far quadrare i conti, se no sono convinto che tra due massimo tre anni eccome se lo leggeremmo sto benedetto Texone!

    I tempi artigianali e pioneristici del grande GALEP sono per sempre finiti, ci sta poco da fa. Non me ne voglia Villa, che adoro, ma sta attesa è diventata kafkiana.

     

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