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io darei spazio a Vannini nello staff di Tex... con i colori è insuperabile e poi mi sembra un vero artista.
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sarà anche un'osservazione banale la mia, ma penso che Villa, entusiasmo a parte, non abbia problemi economici. Mi spiego: se dovesse disegnare solo le tavole e vivere di quello penso che ultimerebbe il Texone. Naturalmente il perfezionismo di un artista non è illecito (penso al cinema di Kubrick) ed è doveroso da parte sua migliorare ciò che ritiene da migliorare. Dunque Villa guadagna abbastanza bene con le copertine da potersi permettere il lusso di procedere in questo modo. Lo so, è un'argomentazione futile, ma sotto certi aspetti pertinente...
Però francamente aspettare il 2025 per leggere questa storia e vedere (ammirare) i suoi disegni mi sembra troppo, considerando che è al lavoro ufficialmente dal 2002.
Beh invecchieremo con la speranza di vedere sto benedetto Texone?
P.s. l'idea della collaborazione spero si eviti. A sto punto aspetto il 2025 e non me ne voglia Piccinelli (che mi piace) ma Villa deve completarlo da solo questo lavoro. -
bell'analisi Ymalpas... e GLB nel dopoguerra aveva voglia di sognare e far sognare, ne sono sicuro. Il fumetto popolare, checché ne dicano i critici, ha dato molto a milioni di lettori per questa sua componente liberatoria: lasciar spazio alla fantasia più sfrenata e libera.
E poi comunque Tex è un uomo giusto. Un giustiziere e fa come gli pare. Agisce sapendo di fare del bene. Per dirla tutta non mi è mai garbato il fatto che facesse parte di un "corpo" come quello dei rangers... e non a caso lui e Carson sono, diciamo, indipendenti e agiscono neile indagini in cui ad Austin non riescono a cavare un ragno dal buco. L'anima anarchica di GLB in Tex va preservata e, inutile dirlo, la versione non censurata è molto più incisiva. Mi piacerebbe che Boselli recuperasse quella componente del personaggio... in quello sfogo c'è tutto il Tex che amo: un uomo che non si abbatte ma che è conscio delle sue capacità, del suo modo di intendere la legge e di fare giustizia. Per questo Tex è un eroe che come tanti personaggi bonelliani (penso a Hondo) va alla ricerca dell'avventura, raddrizza i torti, punisce i colpevoli, è indulgente verso le mezze calzette perché lui (loro) può. Un poliziotto non potrebbe, perso nelle beghe dei loro regolamenti. Se Tex agisse come un poliziotto tradizionale addio... chiudiamo la serie e diamoci all'ippica o alla lettura di Tv Sorrisi e Canzoni. Ah, ma che goduria leggere le storie in cui Tex arriva in un paese qualunque dell'Arizona, sbatacchia lo sceriffo, prende in pugno la situazione, non ha dubbi su chi sia il cattivo, lo pesta e lo umilia con quella sua giusta arroganza... diavolo!
Inutile dire che la copertina di Galep è stupenda... che grande evocatore di sogni era. -
A me non è piaciuto. Storia discreta sì, ma se paragono la gabbia dell'unico album a quella del numero 600 mi accorgo che nel 661 c'è molto spazio inutile sprecato. Poi, se si doveva fare così, si faccia così. I disegni: Burbage mi ha ricordato la pessima interpretazione di Lito Fernandez o del suo studio di apprendisti; l'albo è zeppo di personaggi che sembrano appena usciti da una cura dimagrante, ma le armi, vedi prima vignetta di pagina 83 sembrano essere state sottoposte d una cura di ormoni. Ci sono avversari pestati a go go con cadute in stile Cico di Zagor - e allora no, grazie - un volto di Tex nella seconda vignetta di pagina 67 che sembra quella di suo cugino filippino, una cinetica generale esasperata, un antenato di Superman che nella seconda vignetta di pagina 109 si butta dalla finestra come un nuotatore dalla pedana in piscina,un'ultima tavola nella quale da destra a sinistra camminano Kit, Carson e Jeff, ma che nell'ultima vignetta si vede scambiato di posto con Tex. Ultima nota: il tratto nei volti mi ha ricordato qua e là quello di Vincenzo Monti.
non entro in merito dei tuoi gusti e di come tu abbia giudicato i disegni di questa storia. però
per quanto riguarda l'ultima vignetta penso tu abbia un'idea "statica" del fumetto.
E' vero che Jeff scambia posto ma capita che, quando si cammina, i personaggi, nella realtà e nel fumetto,
si muovini, siano "in action" per dirla... poi il cambiamento di posto non pregiudica l'armonia della vignetta,
forse Danubio s'è "distratto" ma mi sembra il classico pelo nell'uovo... se l'azione fosse avvenuta all'interno di
un auto (d'accordo, impossibile in un western come Tex ma è per intenderci), poniamo che Carson sia seduto
di fianco al guidatore e,nella vignetta successiva, te lo ritrovi nei sedili posteriori ALLORA sì che sarebbe stato
davvero un errore.
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beh deve essere un disegnatore che non ha impegni in tempi relativamente brevi.
o che sta per terminare la sua storia e non gliene stata affidata una già da programma.
Piccinelli è alle prese con il ritorno di Lupe... e quindi non saprei se, terminata la sua
storia, possa disegnare anche il ritorno di Mefisto insieme ai Cestaro.
Pure Rubini è un nome interessante... ma non ne faccio altri perché tanto non indovinerò e quindi
lascio trasportare dalla sorpresa. Per il ritorno di Mefisto ci vorrà tanto e, come ai vecchi tempi,
sarebbe bello scoprire il disegnatore comprando l'albo in edicola. Ma non accadrà, lo so. -
però mi piacerebbe sapere chi affiancherà i Cestaro, cioè chi disegnerà la seconda parte della storia di Mefisto.
Per il resto io non ho problemi a leggere un Maxi a due storie, l'importante è che siano belle. -
alternare come si faceva una volta tra gialla e rossa. Sarebbe bello, perché no?
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peccato per la cover perché l'albo, graficamente parlando, è interessante. Disegnatori come Vannini e Tisselli, ma anche il "nuovo" Franzella e Celestini hanno fatto davvero un bel lavoro. Anche le trame sembrano interessanti. Diciamo che il lettore dovrà comprare l'albo a prescindere dalla cover. De gustibus, naturalmente, magari a qualcuno questa copertina piace.
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Io non capisco certe speculazioni. Mi ricordo ciò che avvenne (ero un bambino) ai tempi del famigerato Numero 0 di Nathan Never
e i prezzi ai limiti della fantascienza (è il caso di dirlo visto il personaggio) che quell'albetto raggiunse. Poi la Bonelli lo diede in omaggio
al numero 7 e tanti saluti agli speculatori. Certo, l'allegato non era l'originale ma, al diavolo, io mi sono goduto lo stesso la storia!
Per questo motivo sarei contento se ristampassero Rio Quemado su un futuro Color. Ci sono serie e albi rari che costano molto e
capisco i collezionisti che devono mantere un mercato, ma speculare su un albetto di 32 pagine distribuito pochi giorni fa a una fiera mi puzza di sciacallaggio.
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beh Ymalpas io rivendicheri un certo modo e un certo tipo di artigianalità soprattutto vedendo il retro di questa storica raccoltina: il disegno di Galep mi sembra davvero degno di un maestro del fumetto, un autore dal tratto unico e inimitabile, troppo spesso dimenticato dai lettori odierni. Questo va detto. Che poi uno non è contrario alle sperimentazioni, alla modernità, ad altri tipi di linguaggio narrativo (vedi i cartonati e i color Tex) però che nostalgia...
Ma quanto è affascinante questa pubblicità dell'epoca. Noto che c'è anche il nome di Tea Bonelli, storica direttrice delle prime serie bonelliane quando la casa editrice era ancora chiamata Audace... -
entrambi le versioni sono divertenti ma io preferisco sempre quelle non censurate.
Poi, a parte il dialogo "corretto" ed edulcorato, diciamo, c'è anche l'abbigliamento di Cora prontamente "castizzato"! -
beh ci sono anche i giovani reprobi come me.
Comunque in passato l'idea della figlia di Satania non è che mi aveva entusiasmato, ma ora sto cambiando idea: una dark lady letale ci vuole nella saga del nostro eroe. Per fortuna comparirà Lupe che è un ritorno che attendo fin da bambino, quando a sei-sette anni lessi i miei primi Tutto Tex. Ricordo benissimo la bella Lupe, così come ricorda la ben più inquietante Satania, e che cosa dire di Manuela Guzman? Insomma le donnine su Tex ci possono stare, senza teatrini rosa e merletti però! In fondo l'avventura con delle belle protagoniste può essere anche più avvincente con protagoniste efficaci. -
l'abilità di un autore è quella di saper utilizzare soggetti che sembrano simili ad altri ma sfruttarli in modo diverso.
E i discorsi di Carson sul fucile sharps ci fa intendere che, anche in una sparatoria, ci possono
essere elementi nei dialoghi che possono rendere una storia fatta di espedienti e situazioni
alternative. GLB lo faceva con le sue storie classiche tipo gli speculatori e le ferrovie: canovacci ripetuti
ma che con poche scelte di sceneggiatura diventavano se non originali godibilissime a livello narrativo.
Giusto che lo faccia anche Boselli.
Poi, dopo quasi 700 numeri e svariati fuoriserie ma che pretendiamo da questi autori!
L'importante è che la storia sia sempre avvincente: i dialoghi, l'azione, l'essenza di Tex.
Questo conta davvero. -
Lo è, Ulzana!
ah, grazie Virgin.
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madò Ticci va clonato e preservato per i secoli!
Che disegnatore!!! Mitico! -
bella. Peccato che Muzzi non abbia avuto occasioni per disegnare da solo una storia di Tex, mi sembra che in questo caso il volto del ranger non sia venuto male. Anzi.
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Altuna ha un'unica donna nelle sue opere: la riccia sexy. Non ricordo ma la storia è di Faraci?
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Letteri è stato un disegnatore straordinario... La Regina della Notte un'avventura memorabile!!!
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belle queste gigantografie!
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ciao Pasquale e complimenti per il tuo lavoro per Tex.
Avrei una curiosità: la tua prima storia che ho letto è una di quelle brevi contenute in un vecchio albo gigante di Dylan Dog sul suo vicino di casa (una storia molto divertente). Vorrei sapere un po' il tuo approccio come sceneggiatore alla Bonelli: hai inviato soggetti in redazione oppure sei stato "convocato" da qualche autore in particolare?
Grazie.
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il prezzo, per questo tipo di pubblicazione, è giusto. Ma lo sappiamo che la Bonelli applica prezzi più "popolari", poi se vendessero di più sarebbe meglio per tutti. Editore e lettori.
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bah Andreucci non doveva mai lasciare Zagor! Che gran disegnatore, esprimeva al meglio il lato avventuroso del personaggio nolittiano, quel tratto alla Hogarth mi piaceva tanto.
Beh anche su Tex sta facendo e farà bene però io lo apprezzavo molto su Zagor e spero ritorni lì in coppia con Mauro. Magari dopo la storia con Barbanera.
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meno male che il buon Brandon non compare nella totalità della storia!
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Verissimo, Ulzana: però, agli inizi in Tex le situazioni erano molto violente in sé, ma non per come venivano mostrate.
Per quanto riguarda il realismo scenico, Leone, mi spiace per lui, diceva una corbelleria: l'energia cinetica trasmessa da una pallottola 45 Long Colt, per di più con le polveri di allora, è di molto inferiore a un pugno. Il fatto di cadere quando si è colpiti è una reazione psicologica, non fisica. Tant'è che, nei report della polizia statunitense che mi sono studiato per scrivere, ci sono esempi di uomini colpiti più volte da fucili a pallettoni e pistole e rimasti in piedi senza problemi; quegli stessi colpi che, nei film di Sergio Leone, ma anche in molti altri, ti scagliano a metri di distanza.
caspita! Non sapevo questa cosa dell'energia cinetica.
Ma Leone penso volesse a suo tempo affermare che molto cinema western dei suoi tempi aveva situazioni irreali e che la violenza era sempre qualcosa di "non visto" o da rendere al minimo. Poi, naturalmente, attraverso la sensibilità del regista che utilizzava come voleva certe immagini crude o meno (vedi Peckinpah). Comunque le due copertine postate da Ymalpas tagliano la testa al classico (poverino) toro: cioè che da una ferita può, anzi dovrebbe, fuorisucire del sangue. Poi è curioso che tale correzione sia stata fatta nella ristampa... ed è stata mantenuta anche in seguito, visto che sui Tutto Tex e Tex Nuova Ristampa della stesso albo il sangue è rimasto.
Galleria Di Luca Vannini
in Galleria Texiana
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ma io una seconda chance gliela darei... poi vediamo. Spero che rispetti le consegne e si dedichi a Tex.